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ANAAO TOSCANA Domenica, 22 marzo 2015 ANAAO TOSCANA Domenica, 22 marzo 2015 Anaao Toscana 22/03/2015 Corriere Fiorentino Pagina 13 Cinzia Colosimo La denuncia: «Se non sei di Pisa niente medicine» 22/03/2015 Corriere Fiorentino Pagina 13 Viola Centi Muore a 17 anni per meningite, terapia per cento 22/03/2015 Il Tirreno Pagina 45 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PiombinoElba) Pagina 22 5 In tante alla giornata della prevenzione 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PiombinoElba) Pagina 42 6 Interrogazione sulla mancata adesione all'Home care 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Pisa) Pagina 15 7 Benzina a spese dell' Asl medico sotto processo 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 15 8 Nel mirino gli scarichi del nuovo ospedale 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 16 9 Pegaso atterrerà al «Severmino» 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 16 10 Il presidio ha funzioni di pronto soccorso 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 35 11 Nasce il primo ambulatorio medico mobile 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 37 13 «Il sistema sanitario a Prato è al collasso» 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 37 15 I soldi non bastano per pagare la retta alla suocera ricoverata 22/03/2015 Il Tirreno (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 37 17 «Coi soldi promessi qualcosa migliorerà» 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 15 18 Pieni di benzina a spese dell' Asl: medico a giudizio 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 20 19 «Non siamo di fronte a un' epidemia» 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 20 20 Le macchie sulla pelle e la febbre, i sintomi della malattia 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Pontedera) Pagina 20 21 Muore per la meningite uno studente di 17 anni 22/03/2015 Il Tirreno (ed. Viareggio) Pagina 11 23 Meningite, muore a 17 anni ROSSI SERGIO Riforma Asl, non si placa la rabbia Ma dalla Regione solo il silenzio 22/03/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 22 22/03/2015 La Nazione (ed. Empoli) Pagina 3 26 Ucciso dalla meningite a 17 anni 22/03/2015 La Nazione (ed. Empoli) Pagina 4 27 Scatta la profilassi per cento persone «La situazione è sotto... 22/03/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 1 29 La Banca della Maremma aderisce a «Cento città contro il... 22/03/2015 La Nazione (ed. Grosseto) Pagina 5 30 Un settore da 15 milioni di presenze La mappa delle strutture in provincia 22/03/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 13 32 «Sanità, serveun impegno serio» 22/03/2015 La Nazione (ed. Lucca) Pagina 11 33 «Macché 410 posti letto, non è vero» Anche i... FRUZZETTI ANGELA MARIA La Croce Verde organizza un corso per usare il defibrillatore 22/03/2015 La Nazione (ed. PistoiaMontecatini) Pagina 9 Dalle poesie di Martina un ambulatorio mobile 35 36 «Tanti aspetti da chiarire La fretta non ci convince» 22/03/2015 La Nazione (ed. Prato) Pagina 12 24 25 Tremila ricoveri e accessi al pronto soccorso in aumento rispetto al 2013 22/03/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 10 3 4 Neurochirurgia al top per umanità e cure 22/03/2015 La Nazione (ed. Arezzo) Pagina 10 1 BESSI SARA 37 22 marzo 2015 Pagina 13 Corriere Fiorentino Anaao Toscana La denuncia: «Se non sei di Pisa niente medicine» Direttiva dell' Asl: farmaci solo ai residenti. L' ira di alcuni pazienti sieropositivi. PISA Dal primo marzo scorso i farmaci devono essere ritirati esclusivamente presso la Asl di residenza: lo stabilisce una direttiva della Asl5 Pisa. La scelta, però, ha fatto infuriare molti pazienti, che hanno indirizzato lettere seccate all' amministrazione sanitaria, chiedendo un ritorno alle vecchie regole. Per il direttore sanitario Rocco Damone si tratta di una scelta dettata da «ragioni organizzative», ma la decisione ha fatto discutere indispettire diversi pazienti: in particolare quelli sieropositivi, che per motivi di privacy vogliono fornirsi qui degli antiretrovirali cui hanno bisogno. E che sono venuti a conoscenza della cosa, dicono, «in modo lapidario e senza spiegazione». Un paziente ha scritto una lettera aperta facendo venire a galla la vicenda. Nella missiva si parla di «una scelta davvero penalizzante, che può avere gravi ripercussioni sulla possibilità di seguire il percorso post diagnosi». Tra questi, segnala il paziente sieropositivo che ha protestato, «ci sono coloro che per lavoro, per privacy o altre ragioni non vogliono o non possono ritirare i farmaci presso l' ospedale della propria Asl di residenza». Sono circa 1.200 i pazienti sieropositivi in carico al reparto «Malattie Infettive» di Pisa, da 16 anni diretto da Francesco Menichetti. Quello pisano è rinomato per essere un centro all' avanguardia. Di questi pazienti secondo i dati forniti ieri dalla Asl il 55% circa non è residente. Numeri che impegnano la sanità toscana anche economicamente: le cure per ogni paziente sieropositivo costano mediamente 6 mila euro l' anno; le Asl anticipano i soldi per i farmaci ed è poi la Regione Toscana a saldare i conti. Quello della consegna diretta è un punto cardine delle politiche sanitarie: permette ai pazienti di avere continuità assistenziale e fino ad oggi funzionava perfettamente. Finita la visita o il ricovero, i pazienti, potevano infatti ritirare subito i medicinali presso la farmacia ospedaliera. Viceversa, vincolare la distribuzione alla residenza per le persone sieropositive (così come la direttiva dell' Asl imporrebbe dal primo marzo) è un disagio. Damone dice che «è stata prevista la possibilità, per chi ne facesse richiesta per motivi di riservatezza, di avere la consegna dei farmaci direttamente in reparto». Come a dire: basterà segnalare il proprio caso e verranno concesse delle deroghe, aprendo così la strada ad una forma di discrezionalità. Ma Menichetti, al contrario, chiede regole chiare e condivise: «Non considero la decisione dell' Asl come definitiva. Auspico che ci sia un margine di riflessione e una soluzione che in nessun modo comprometta né la qualità dell' assistenza né il sacrosanto diritto alla privacy. Questo sarà il mio impegno personale come responsabile del servizio». Menichetti si dice quindi ottimista: «I miei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 22 marzo 2015 Pagina 13 < Segue Corriere Fiorentino Anaao Toscana interlocutori sono sensibili e conoscono la materia. Ma la priorità è e resta il diritto alla privacy: ognuno ha diritto di ricevere la dispensazione dei farmaci in modo congruo. E che si adottino regole limpide e comuni, non deroghe, ma metodi validi per tutti». Il caso sollevato dal paziente sieropositivo è stato l' apripista per altre segnalazioni che sarebbero avvenute negli ultimi giorni: l' azienda sanitaria, infatti, sarebbe stata raggiunta da una decina di lettere che sollevano la questione come «discriminatoria». Cinzia Colosimo. Cinzia Colosimo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 22 marzo 2015 Pagina 13 Corriere Fiorentino Anaao Toscana Muore a 17 anni per meningite, terapia per cento Un altro caso, a Montelupo. Non era vaccinato. MONTELUPO Mattia non ce l' ha fatta. Il diciassettenne ricoverato venerdì sera per una sospetta meningite non è riuscito nemmeno ad arrivare in reparto. È morto venerdì intorno alle 21, mentre era ancora al pronto soccorso. Il giovane si era sentito male nella mattinata: nel primo pomeriggio la comparsa delle placche livide, la febbre altissima. Una telefonata al medico di famiglia: «Portatelo subito in ospedale». Ma non è bastato. Mattia Brendaglia è morto per una meningite fulminante. Le Asl 10 e 11 hanno attivato immediatamente la profilassi per almeno 100 persone, tra Montelupo dove il ragazzo viveva nella frazione di Fibbiana ed Empoli nella classe dell' istituto Leonardo Da Vinci che frequentava. Profilassi anche per i compagni di calcio di Mattia, che giocava nello Scandicci. I risultati delle analisi stabiliranno quale ceppo di meningite ha causato la morte. «Il ragazzo non era stato vaccinato sottolinea il dottor Paolo Filidei, responsabile dell' Unità operativa prevenzione malattie trasmissibili di Empoli ma questo può giustificare fino a certo punto la violenza della sepsi che lo ha colpito». Già a febbraio l' EmpoleseValdelsa era stato scosso da un altro decesso, sempre per meningite: Giovanni Locci, che avrebbe compiuto 13 anni proprio ieri, era morto a causa di un' infezione menigococcica di ceppo C, per la quale era stato regolarmente vaccinato. «Non c' è nessuna epidemia in corso rassicura Filidei ma è bene che i ragazzi siano vaccinati. Dopo il decesso di febbraio, c' è stato un boom di richieste, sia per i regolari richiami che per quelli a pagamento, per il ceppo B: non abbiamo più posto fino a giugno. Il servizio sanitario regionale sta discutendo se sia il caso di richiamare tutti gli adolescenti toscani a un ulteriore richiamo non a pagamento». Sono infatti numerosi i casi registrati in questa regione, considerando che solo nell' empolese si sono registrati 21 casi in 15 anni. «Una sepsi fulminante come quella che ha colpito Mattia spiega il medico può portare alla morte anche in pochissimi minuti». Intanto Montelupo oggi alle 15 saluterà il «Brenda», come lo chiamavano gli amici, mentre la famiglia cerca di superare l' ennesimo lutto. Fu Luca, zio di Mattia, a morire 22 anni fa, in un incidente in moto. Anche lui aveva 17 anni. Viola Centi. Viola Centi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 22 marzo 2015 Pagina 45 Il Tirreno Anaao Toscana la sanità che funziona Neurochirurgia al top per umanità e cure Mi ha favorevolmente colpito l' articolo della lettrice che voleva condividere la sua esperienza positiva della sanità livornese. Anche io a nome di mia Mamma volevo portare la nostra esperienza che anche nel nostro caso riguarda di Neurochirurgia coordinata dal dottor Orazio Santonocito. Mia mamma è stata sottoposta ad intervento chirurgico per la risoluzione di 2 aneurismi che aveva nella testa, dobbiamo ammettere che di fronte alla necessità di questo intervento ci siamo posti il quesito se rivolgerci ad un' altra struttura con più credenziali, ma questo dubbio è stato subito fugato dalla serenità e dalla gentilezza che ci ha da subito trasmesso il direttore a conferma che il bravo medico non è solo colui che consegue eccellenti risultati in sala operatoria ma è anche colui che inizia a curare il malato fin da prima dell' intervento permettendo di affrontare con tranquillità una prova dura nella vita della persona, una tranquillità che ritengo possa facilitare poi il lavoro non solo del chirurgo ma anche di tutto lo staff con cui collabora. Si lo staff con i medici dell' equipe ed il personale infermieristico, che dire se non un grazie per la cura con cui hanno assistito mia mamma, per la gentilezza che hanno dimostrato quando avevamo bisogno di avere notizie anche per il prolungarsi dell' intervento chirurgico. Ringraziando Dio il decorso postoperatorio è andato bene, ed oggi mia mamma è ritornata a casa. In un periodo dove le critiche e le polemiche sono all' ordine del giorno ritengo che sia assolutamente da enfatizzare quella che possiamo definire un' eccellenza della nostra sanità livornese, non perché decantata a caratteri cubitali su riviste specializzate, ma perché frutto dell' esperienza personale di persone che hanno sperimentato sulla propria pelle che poi non tutto quello che si dice sulla sanità della nostra città corrisponde al vero. Mi ha fatto piacere inoltre vedere che nella stanza dove era in degenza mia mamma, l' unica livornese era lei, a conferma che spesso non sappiamo neanche noi quello che abbiamo in "casa". A conclusione di questa mia condivisione vorremo ringraziare il dottor Santonocito con la sua equipe di medici e d i infermieri perché con la loro professionalità danno pregio alla nostra città spesso bistrattata e che si merita figure professionali quali quelle che abbiamo incontrato noi. Vi lascio con un ultimo pensiero, si è tanto parlato di nuovo ospedale di una nuova struttura, la nostra esperienza conferma che se si investe sulla professionalità delle persone sicuramente possiamo sentire parlare di eccellenza anche nei confronti della sanità della nostra città. Massimo De Santi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 22 marzo 2015 Pagina 22 Il Tirreno (ed. Piombino Elba) Anaao Toscana In tante alla giornata della prevenzione Asl, iniziativa per le donne elbane. Donne in campo per la prevenzione. È stata un successo la giornata di informazione organizzata dall' Asl alla sala della Gran Guardia. Circa una settantina le donne che si sono servite del punto informativo dell' Asl e si sono sottoposte allo screening. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 22 marzo 2015 Pagina 42 Il Tirreno (ed. Piombino Elba) Anaao Toscana 5 stelle Interrogazione sulla mancata adesione all'Home care CECINA È destinato ad approdare in consiglio comunale il caso dell' Home care premium, ovvero l' impossibilità per i dipendenti e pensionati pubblici residenti nei comuni della Bassa Val di Cecina di accedere ai contributi Inps per l' assistenza domiciliare, anche del coniuge e dei loro familiari di primo grado non autosufficienti. A chiedere lumi sull' inerzia della Società della salute, l' unica che non ha aderito al bando nazionale nel territorio di competenza dell' Asl 6 d i Livorno, è la capogruppo del Movimento 5 Stelle Rosanna Farinetti con un' interrogazione. Il programma garantisce un assegno mensile in parte in base all' Isee, che va dai 200 ai 1.200 euro. «Il bando è uscito la prima volta nel 2011 e nuovamente riproposto ogni anno e risulta essere a costo zero per l' ente comunale dice Farinetti . Vi è stata un' inerzia della Società della salute della Bassa Val di Cecina. E si è costituito un comitato spontaneo di dipendenti pubblici con lo scopo di promuovere una class action, nei confronti della Società della salute e non solo, se saranno accertate responsabilità precise per aver creato un danno economico ai cittadini, potenziali fruitori dei contributi Inps ex Inpdap». Da qui l' interrogazione al sindaco Samuele Lippi. «Era a conoscenza, in qualità anche di presidente della Società della salute, dell' esistenza di tale bando? Che cosa ha fatto in merito?». E ancora: «Per quali motivi di tutta l' Asl 6 solo la zona Bassa Val di Cecina risulta essere esclusa da questo bando, chi ha deciso di non convenzionarsi con l' Inps e per quale motivo?». E conclude Farinetti: «Nel caso venisse intrapresa una class action contro la Società della salute e gli enti che ne fanno parte, con quali fondi intenderebbe pagare i danni, se venisse riconosciuta legittima la richiesta risarcitoria dei cittadini?». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 22 marzo 2015 Pagina 15 Il Tirreno (ed. Pisa) Anaao Toscana Benzina a spese dell' Asl medico sotto processo Dottoressa accusata di peculato e uso fraudolento di carte di credito Decine di rifornimenti per la sua auto addebitati sul conto dell' azienda sanitaria PISA Pieno di carburante garantito per l' auto d e l medico di famiglia. Macinava chilometri per sé e per le visite a casa, ma a saldare il conto ci pensava, senza saperlo, l' azienda sanitaria. Solo che alla lunga e dopo svariati serbatoi riempiti a scrocco, l' Asl si è accorta del prelievo irregolare e ha denunciato la dottoressa Alessandra Collosi, 48 anni, nata a Neuchatel (Svizzera), residente a Vicopisano dopo la laurea a Pisa con specializzazione in nefrologia. L' azione disciplinare si è conclusa con il licenziamento. In parallelo è andato avanti anche il procedimento penale che ha portato il medico davanti al primo collegio del Tribunale penale (presidente Murano, a latere Mirani e Poggi) con le accuse di peculato e uso fraudolento di carte di credito sostenute dal pm, Giovanni Porpora. Per il primo reato rischia d a 3 a 1 0 a n n i , mentre per il secondo si va da uno a 5. Quell' uso privato di soldi pubblici risale al periodo 20122013. La dottoressa, dopo una serie di sostituzioni di medici a n c h e t r a Serrazzano e Lustignano, nel comune di Pomarance, e in altri comuni della provincia, era incappata nei controlli dell' Asl. A far insospettire gli uffici erano stati gli addebiti sulla carta di credito aziendale provenienti da varie distributori. Migliaia di litri passati dalle stazioni di servizio al serbatoio dell' auto dell' imputata. Le verifiche avviate sul conto della dottoressa erano arrivate alle conclusione che il medico aveva fatto il pieno di carburante per un totale di 1.400 euro a spese dell' Asl. Migliaia di chilometri percorsi in auto gratis dalla dottoressa, ma pagati dall' azienda sanitaria che dopo la conferma dell' utilizzo indebito della carta di credito avviò l' azione disciplinare denunciando alla Procura il comportamento del medico. Messa alla porta dall' allora datore di lavoro, per Collosi è arrivata l' ora del processo. Ma nel giudizio, come già all' epoca dell' udienza preliminare, ora entrano in gioco le perizie. L' avvocato Riccardo Martini ha chiesto e ottenuto dal presidente del Tribunale, Pietro Murano, la nomina di un consulente per valutare le capacità di intendere e di volere dell' imputata al momento del fatto. L' incarico sarà assegnato al dottor Maurizio Pieri, psichiatra dell' Asl 5. Non solo. La consulenza dovrà anche fornire un' indicazione al Tribunale sulla capacità del medico di stare in giudizio. Appuntamento a maggio per l' affidamento dell' incarico e a dicembre per l' eventuale discussione con sentenza. Pietro Barghigiani ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 22 marzo 2015 Pagina 15 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana consiglio comunale. Nel mirino gli scarichi del nuovo ospedale PISTOIA Le criticità riscontrate sugli scarichi delle acque reflue all' ospedale San Jacopo saranno al centro, nel consiglio comunale di domani pomeriggio, dell' interpellanza presentata dal consigliere Alessandro Tomasi, del gruppo Pistoia Domani. La prima interpellanza sarà però quella del Movimento 5 stelle, sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Poi sarà la volta di quella presentata da Andrea Betti di Progetto Toscana sul regolamento Cosap e la normativa che regola i passi carrabili a raso. Dopodiché il Movimento 5 stelle introdurrà quella sugli orti urbani nell' area di Montesecco. Ancora dei 5 stelle le interpellanze sulle multe per soste a pagamento con ticket scaduto, e sulla pista ciclabile in viale Arcadia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 22 marzo 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Pegaso atterrerà al «Severmino» L' assessore regionale alla Sanità, Marroni ha risposto in tv al sindaco e ai cittadini di San Marcello Pistoiese di Elisa Valentini SAN MARCELLO Il campo sportivo Severmino di San Marcello servirà anche come pista di atterraggio per l' elisoccorso, in diurna e in notturna. A dare conferma ai cittadini montani di questa notizia è stato l' assessore regionale alla Salute, Luigi Marroni, durante un collegamento in diretta con RTV38. Una troupe dell' emittente toscana, infatti, è salita venerdì sera in montagna per realizzare, nell' ambito della trasmissione "La Pancia", un collegamento in diretta tra lo studio, dove si dibatteva di sanità toscana con vari ospiti, fra cui l' assessore Marroni, e il Piot Pacini di San Marcello. Per l' occasione, la giornalista Nuria Biuzzi, ha invitato davanti al Piot il sindaco di San Marcello, Silvia Cormio; Valerio Bobini, presidente del Crest (Comitato regionale emergenza sanità toscana), la dirigenza Asl 3 di Pistoia ed il medico d i medicina generale Sandro Andreotti; il segretario generale di Nursind Giampaolo Giannoni e il segretario aziendale Anaoo Assomed Usl 11 di Empoli, Franco Nassi. Per l' occasione, si sono radunati sul posto anche una trentina di cittadini, aderenti al Crest, alle pettorine e all' associazione Zeno Colò, per esprimere con qualche fischio e sommessa contestazione, l' insoddisfazione per la riorganizzazione dell' ospedale, specie in merito all' emergenzaurgenza. «Come potremmo essere soddisfatti ha detto Bobini di un ospedale che dal 2012 non ha più una chirurgia, da cui si sono ha portati via camion interi di attrezzature in silenzio, e solo dopo si è provveduto alla sanatoria con la sigla dei patti territoriali? Una chirurgia, seppur programmata, era una garanzia di copertura del territorio in caso di urgenze come traumi e addomi acuti che richiedono il rispetto della golden hour. Per arrivare a Pistoia in ambulanza dall' Abetone serve un' ora e mezzo. Che cosa accade ad un paziente se l' elisoccorso non può volare per nebbia?» E proprio sull' elisoccorso sono arrivate le principali garanzie. «La Regione ha detto Cormio si è impegnata nella ricerca di fondi per dare un fondo sintetico al campo Pirandello. Inoltre il direttore generale di Asl 3, Roberto Abati, ci ha dato garanzia sull' ampliamento dei locali del pronto soccorso». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 22 marzo 2015 Pagina 16 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Il presidio ha funzioni di pronto soccorso Pronto soccorso o punto di primo soccorso? Abbiamo chiesto chiarimenti sull' identità del presidio di San Marcello. «È sempre stato molto di più di un Pps spiega Roberto Biagini, direttore del presidio ospedaliero pertanto rientra nella definizione di funzione di pronto soccorso, prevista dal piano regionale, che non è un pronto soccorso vero e proprio perché mancano alcune caratteristiche come la rianimazione e la cardiologia intensiva. Non ha mai subito un depotenziamento, ha avuto anzi un incremento di personale e la copertura notturna da ottobre con la reperibilità e l' ambulanza infermieristica». Resta quindi un punto di riferimento molto importante. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 22 marzo 2015 Pagina 35 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Nasce il primo ambulatorio medico mobile Iniziativa della Croce Rossa nata da un' idea della giovanissima volontariascrittrice Martina Marotta. PRATO Un ambulatorio medico mobile che possa essere utilizzato in tutta la provincia per raggiungere pazienti con difficoltà motorie, ma anche popolazioni colpite da calamità naturali. L' idea è di una diciassettenne, Martina Marotta, volontaria della Croce Rossa Italiana sezione di Prato, la realizzazione è affidata in parte alla generosità dei pratesi. «Da anni faccio volontariato spiega Marotta ma soprattutto mi piace scrivere poesie. Ho ricevuto diversi premi e ho pubblicato anche un libro a mie spese, dal titolo "Io spero che...", presentato in occasione della consegna, dalle mani del viceprefetto Carlo Colmone, di un riconoscimento conferito dal presidente del senato Grasso». Fino al giorno della premiazione, lo scorso maggio, il ricavato del libro, per volontà di Martina, è stato devoluto alla Cri di Prato per finanziare il trasporto di persone in difficoltà. «Durante la premiazione racconta Colmone sono rimasto folgorato dalla personalità di Marina, così ci siamo rivisti e lei mi ha confessato che aveva due desideri: incontrare il Papa e realizzare il progetto di un ambulatorio medico. Per il primo mi sto ancora attrezzando, per il secondo siamo già partiti». Per comprare il mezzo occorrono 40mila euro, 80 mila per attrezzarlo con la strumentazione base. «Stiamo procedendo per piccoli passi spiega la presidente di Cri Maria Paolo Bini Martina ha deciso di devolvere gli incassi del suo libero a questo progetto. Stiamo anche raddoppiando le iniziative per raccogliere fondi destinati al progetto, ma la strada è lunga». Intanto i medici odontoiatrici, i geriatri, i cardiologi i pediatri e ginecologi hanno dato la loro disponibilità a prestare gratuitamente la propria professionalità. «Il nostro sogno spiega Maria Laura Nergri, responsabile Cri area sociale è di attrezzare il mezzo con strumenti di radiodiagnostica per effettuare screening ed esami. Lavoreremo in collaborazione con Asl». La parte logistica del progetto, seguito da un comitato presieduto dallo stesso Colamone, è curata da Francesco Bessi che seguirà personalmente ogni fase dell' allestimento. «L' ambulatorio medico si comporrà di due parti: una che funge da sala di accettazione e l' altra da stanza medica». La Cri di Prato oggi inaugura anche il mercatino permanente, in via dei Ciliani 49 dove si possono acquistare oggettistica per la casa, abbigliamento nuovo e tantissimo materiale per il cucito, dai bottoni, al filo alle cerniere. Il mercatino sarà aperto il lunedì e il mercoledì dalle 15,30 alle 19 il sabato mattina dalle 10 alle 12,30 e il pomeriggio dalle 15,30 alle 19. Alla sezione pratese sono iscritti 400 soci, la sezione sociale segue 300 famiglie l' anno per un totale di 9000 persone a cui vengono consegnati vestiti e cibo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 22 marzo 2015 Pagina 35 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana «Entro l' estate annuncia la presidente inaugureremo anche un servizio di avvocati di strada per fornire assistenza legale ai senza fissa dimora». Alessandra Agrati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 22 marzo 2015 Pagina 37 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana «Il sistema sanitario a Prato è al collasso» L' allarme della Cgil. Regione e Asl inadempienti per quanto riguarda i "contributi" per le Rsa. PRATO «Il sistema sanitario p r a t e s e s t a rischiando d i c o l l a s s a r e e a p a g a r n e l e conseguenze sono i cittadini». E' un grido di allarme chiaro, netto e senza sfumature quello lanciato dal segretario della sanità della Cgil Lorenzo Pancini al termine di un' analisi sulla situazione che mette in evidenza come ci siano già dei settori in cui non viene garantito il diritto, riconosciuto anche dalla Costituzione, all' assistenza. Spiega Pancini: «A fronte di un nuovo ospedale ad alta densità di cura, che ha ridotto i posti letto, e a una mancata concreta riorganizzazione dell' assistenza territoriale si sta creando una situazione generale di stress: dal pronto soccorso, dove si riversano tutti i tipi di esigenze che non trovano risposte, all' assistenza domiciliare non pronta ad affrontare il crescente aumento della domanda passando per tutti i servizi legati all' assistenza degli anziani gravemente ammalati». Le Residenze sociali assistite convenzionate, quelle che un tempo erano le Case di riposo, hanno una lista di attesa di oltre 100 persone solo considerando gli anziani che hanno necessità di una fondamentale assistenza sanitaria (non autosufficienti) mentre nei servizi di assistenza diurna ci sono oltre 50 pazienti in attesa di un posto. «Richieste di aiuto senza risposta aggiunge il segretario della sanità della Cgil con la collega del sindacato dei pensionati Manuela Parigi a cui vanno sommate le esigenze di tutti coloro a cui neppure viene accettata la domanda. Situazioni quest' ultime a cui le famiglie fanno fronte con le badanti (e quindi con condizioni di lavoro non sempre regolari) e con i posti in Rsa ma non convenzionati o con sacrifici personali enormi dei parenti. Spesso costretti a pagare costi altissimi a cui Asl e Regione non contribuiscono nonostante la legge lo preveda». In sintesi. Le famiglie che hanno anziani gravemente ammalati avrebbero infatti diritto, indipendentemente dal reddito, a contributi (rimborsi di quote sanitarie che corrispondono a circa il 50% dei costi) per sostenere il mensile della Casa di riposo privata. Contributi che non vengono erogati perché mancano le risorse. «A Prato ci sono circa 580 posti letto per non autosufficienti spiega Pancini a fronte di un' esigenza di circa 750800 posti. Numeri, tra l' altro che tengono conto, solo dei casi più gravi. Una situazione assai più grave delle altre province toscane dal momento che a fronte di una carenza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 22 marzo 2015 Pagina 37 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana strutturale, nel 2007, furono chieste per Prato solo 30 quote sanitarie aggiuntive. Oggi l' unica cosa possibile, a fronte della pesante razionalizzazione delle spese in atto nel settore sanitario, è la richiesta di un riequilibrio dei posti convenzionati». «Tutti gli attori del sistema sanitario provinciale conclude Pancini con una sorta di appello sono quindi chiamati a fare squadra nel tentativo di ottenere il cambiamento della situazione dalla Regione». (ile.r. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 22 marzo 2015 Pagina 37 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana I soldi non bastano per pagare la retta alla suocera ricoverata La famiglia versa pensione e accompagnamento ma la cifra non è sufficiente «L' Asl dovrebbe rimborsare la metà della somma ma non ci sono le risorse» di Ilenia Reali wPRATO Ha pagato 50.000 euro per la Casa di riposo. Tutti i risparmi. Una volta finiti non ha potuto fare altro che non saldare il debito nei confronti della Residenza sociale assistita dove la madre della moglie, la novantaquattrenne Crocifissa Di Santo, è ricoverata. L' anziana è malata di Alzheimer dal 2012 ed ha dovuto lasciare l' appartamento dove viveva. Ugo Ciccarella ogni mese versa alla Rsa la pensione della suocera e l' accompagnamento. Sono 1.330 euro al mese più la tredicesima ma, nonostante questo, mancano per saldare la retta circa 900 euro al mese. Crocifissa è una degli oltre 100 anziani in lista d' attesa a Prato e l' Asl dovrebbe rimborsare a Ugo e alla moglie circa la metà della retta. Sarebbe previsto per legge ma la Regione e l' Asl non hanno i fondi e quindi questo non accade. «Mia suocera già ammalata racconta Ciccarella nel settembre del 2012 cadde. Dimessa dall' ospedale non era più autosufficiente e quindi ci appoggiammo alla Rsa della Misericordia a San Quirico di Vernio. La struttura meno costosa della provincia dove tra l' altro ci siamo trovati sempre bene. Pagavamo la retta per intero facendo nel frattempo tutta la documentazione per avere un posto convenzionato. Siamo entrati in lista d' attesa ma non abbiamo ancora il posto in convenzione nonostante mia suocera fosse già in Rsa. E non abbiamo mai avuto alcun rimborso su quanto abbiamo sempre pagato". «Abbiamo saldato tutto quello che c' era da pagare aggiunge Ciccarella finché abbiamo avuto la possibilità di farlo. Poi, finiti i risparmi, siamo stati costretti a non saldare il conto sperando che la situazione si potesse sbloccare. Mia suocera è al settantaseiesimo posto. Fortunatamente la Misericordia, che gestisce la struttura, non ci ha nemmeno mai chiesto il pagamento completo della rata. Non sapremmo come fare e non saremmo neppure in grado, per motivi di salute, di assistere mia suocera a casa». «Ci siamo informati conclude e ne caso di malattie completamente invalidanti la struttura deve essere pagata con il reddito che la persona ha. Abbiamo scritto all' Asl affinché la nostra situazione, che è uguale a quella di molti altri, possa essere chiarita. Ci sono sentenze che dimostrano che Asl e Regione dovrebbero pagare le quote sanitarie o garantire un posto per l' assistenza. Si tratta di diritti che altre Regioni, come per esempio la Puglia, sta già garantendo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 22 marzo 2015 Pagina 37 < Segue Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 22 marzo 2015 Pagina 37 Il Tirreno (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana il direttore della società della salute «Coi soldi promessi qualcosa migliorerà» PRATO «Contiamo di riuscire a dare una bella smossa con il contributo promesso a Prato dall' assessore regionale alla sanità con il progetto speciale per Prato. Una parte della cifra servirà a sbloccare le graduatorie e saranno messe a finanziamento delle quote». Il direttore della Società della salute Michele Mezzacappa è consapevole del caso quote sanitarie e delle lunghe liste d' attesa per l' accesso nelle Rsa e nei Diurni. «Abbiamo intenzione di spostare un po' di risorse dalle Case della salute alle quote sanitarie», spiega. «Con questo contiamo di arrivare un po' più vicini alla media toscana. Ovviamente si tratterà di piccoli numeri e siamo consapevoli che serve un intervento più sostanzioso ma più di così non credo sia possibile fare. Intanto per quanto riguarda le liste d' attesa le abbiamo ridotte di 10 posti per le Rsa e contiamo di ridurle di 45 posti per i Diurni». Poca cosa per un territorio dove l' ospedale vive gravi difficoltà e servirebbe un intervento sostanziale sui servizi territoriali. La Cgil parla solo per questo settore di risorse mancanti per oltre 5 milioni di euro. «Anche nelle altre Asl non va bene è il parere di Mezzacappa e dobbiamo essere consapevoli che non riusciremo a eliminare le liste d' attesa. E' importante però lavorare tutti nella stessa direzione: l' assessore Luigi Marroni ha parlato di un finanziamento per Prato di due, tre milioni di euro. Si tratterebbe già di una spinta molto forte che consentirebbe interventi eccezionali per dare risposte al territorio insieme ad eventuali finanziamenti che potremmo trovare con progetti innovativi una volta che usciranno i bandi per il Fondo sociale Europeo». (i.r. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 22 marzo 2015 Pagina 15 Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana Pieni di benzina a spese dell' Asl: medico a giudizio Accuse di peculato e uso fraudolento di carte di credito per una dottoressa Decine di rifornimenti addebitati all' insaputa dell' Azienda sanitaria. di Pietro Barghigiani wVICOPISANO Pieno di carburante garantito per l' auto del medico di famiglia. Macinava chilometri per sé e per le visite a casa, ma a saldare il conto ci pensava, senza saperlo, l' Asl. Solo che alla lunga e dopo svariati serbatoi riempiti a scrocco, l' Asl si è accorta del prelievo irregolare e ha denunciato la dottoressa Alessandra Collosi, 48 anni, nata a Neuchatel (Svizzera), residente a Vicopisano dopo la laurea a Pisa con specializzazione in nefrologia. L' azione disciplinare si è conclusa con il licenziamento. In parallelo è andato avanti anche il procedimento penale che ha portato il medico davanti al primo collegio del Tribunale penale (presidente Murano, a latere Mirani e Poggi) con le accuse di peculato e uso fraudolento di carte di credito sostenute dal pm, Giovanni Porpora. Per il primo reato rischia da 3 a 10 anni, mentre per il secondo si va da uno a 5. Quell' uso privato di soldi pubblici risale al periodo 20122013. La dottoressa, dopo una serie di sostituzioni di medici a n c h e t r a Serrazzano e Lustignano, nel comune di Pomarance, e in altri comuni della provincia, era incappata nei controlli dell' Asl. A far insospettire gli uffici erano stati gli addebiti sulla carta di credito aziendale provenienti da varie distributori. Migliaia di litri passati dalle stazioni di servizio al serbatoio dell' auto dell' imputata. Le verifiche avviate sul conto della dottoressa erano arrivate alle conclusione che il medico aveva fatto il pieno di carburante per un totale di 1.400 euro a spese dell' Asl. Migliaia di chilometri percorsi in auto gratis dalla dottoressa, ma pagati dall' Azienda sanitaria che dopo la conferma dell' utilizzo indebito della carta di credito avviò l' azione disciplinare denunciando alla Procura il comportamento del medico. Messa alla porta dall' allora datore di lavoro, per Collosi è arrivata l' ora del processo. Ma nel giudizio, come già all' epoca dell' udienza preliminare, ora entrano in gioco le perizie. L' avvocato Riccardo Martini ha chiesto e ottenuto dal presidente del Tribunale, Pietro Murano, la nomina di un consulente per valutare le capacità di intendere e di volere dell' imputata al momento del fatto. L' incarico sarà assegnato al dottor Maurizio Pieri, psichiatra dell' Asl 5. Non solo. La consulenza dovrà anche fornire un' indicazione al Tribunale sulla capacità del medico di stare in giudizio. Appuntamento a maggio per l' affidamento dell' incarico e a dicembre per l' eventuale discussione con sentenza. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 22 marzo 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana «Non siamo di fronte a un' epidemia» Il responsabile dell' Asl 11 Filidei respinge gli allarmismi e dice: «L' importante è vaccinarsi» EMPOLI Il dottor Paolo Filidei, responsabile dell' unità operativa malattie trasmissibile dell' Asl 11, è chiaro e coinciso: non siamo di fronte a un' epidemia anche se ci sono stati due casi mortali in due mesi. E per questo allontana qualsiasi forma di allarmismo. «Ancora è presto per fare le valutazioni esatte spiega nell' ambulatorio di via dei Cappuccini dove è in corso la profilassi per oltre 150 persone i due casi precedenti che abbiamo avuto nel territorio erano di tipo C, quello per cui è vaccinato il 90% della popolazione entro i 18 anni. Se anche questo fosse dello stesso tipo, sarà necessario fare una valutazione con uno studio epidemiologico rispetto alla circolazione di questi ceppi . E magari ragionare sull' importanza di fare un richiamo in età dell' adolescenza». «Ma comunque sottolinea Filidei non siamo assolutamente di fronte a un' epidemia. Probabilmente siamo di fronte a una tragica fatalità. In più questa è la stagione dove si verificano maggiormente queste patologie perché si vive di più in luoghi chiusi e le malattie si trasmettono meglio». Filidei spiega poi che molte di queste patologie sono affrontabili con i vaccini e che i tipi più frequenti, quelli che più circolano in Europa, sono il tipo B e il C: «La vaccinazione è importante dice per il C è gratuita, anche per chi non l' ha fatta da bambino non si spende niente fino a 18 anni (perché la meningite aggredisce soprattutto i bambini e i giovani adulti). Gli studi epidemiologici ci dicono che gli adulti sono a rischio solo in certi casi, se per esempio non hanno la milza oppure hanno malattie del sistema immunitario». Per il B è stata introdotta da poco ed è gratuita per i nati da primo gennaio 2014. E dopo questi casi abbiamo avuto tante richieste da parte dei genitori dei bambini più grandi». Così come dopo la vicenda del bambino vaccinato e poi deceduto sono state molte le domande di avere un richiamo da parte delle famiglie. Lucia Aterini ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 22 marzo 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana Le macchie sulla pelle e la febbre, i sintomi della malattia i numeri. Dal 2000 ad oggi in questo territorio sono stati complessivamente registrati 21 i casi di meningite, comprendendo tutti i ceppi uindi meno di due casi all' anno. Numeri con un' incidenza non preoccupante per l' Asl 11. Ed era dal 2005, con la morte di Alessandro Palatresi, che non si verificavano casi mortali. Ci sono stati però alcuni picchi: a gennaio 2014 l' Asl 11 aveva scoperto quattro casi di meningite, di cui tre di tipo B e uno di tipo Y. Per il tipo C è vaccinata il 90% della popolazione di età compresa tra 1 e 18 anni. I decessi nel 2015 sono stati due: Giovanni Locci e poi ieri Mattia Brendaglia. Nel primo caso il tipo è stato C, un ceppo per cui il ragazzino era stato vaccinato. Anche nell' ultimo caso dovrebbe essere di tipo C ma il diciassettenne non era vaccinato. C era anche il tipo del la studentessa empolese che ha contratto la malattia nello stesso periodo di Giovanni Locci e che è riuscita a guarire in breve tempo. Contro la malattia c' è anche chi ha costituito un comitato: si chiama "Liberi dalla meningite" e nasce proprio con l' intento di informare la popolazione sui segnali che possono portare all' insorgenza della patologia. I sintomi sono i più disparati: per neonati e bambini si va dal pallore alla sonnolenza, fino alla temperatura alta alle chiazze sulla pelle e i rigonfiamenti sulla testa. Negli adolescenti e adulti, invece, compaiono il vomito, la diarrea, i crampi allo stomaco e gli spasmi incontrollati, oltre ovviamente alla febbre alta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 22 marzo 2015 Pagina 20 Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana Muore per la meningite uno studente di 17 anni Mattia Brendaglia era stato ricoverato poche ore prima all' ospedale Profilassi per 150 tra ragazzi del Professionale e compagni di squadra. di Marco Sabia wEMPOLI La meningite ha fatto una nuova vittima di soli 17 anni: Mattia Brendaglia, che viveva a Fibbiana di Montelupo, è morto venerdì sera dopo alcune ore di ricovero al San Giuseppe di Empoli. È il secondo decesso dovuto a questa malattia nel giro di meno di due mesi. Il 7 febbraio scorso era venuto a mancare il tredicenne di Cerreto Guidi Giovanni Locci. Due tragedie che non trovano spiegazione, se non nei freddi bollettini medici. Dai primi accertamenti già fatti dall' Asl 11, a causare la morte sarebbe stato lo stesso ceppo di meningite, il C. Ma a differenza di Giovanni, Mattia non era stato vaccinato. Il ragazzo di Fibbiana, che frequentava la seconda all' istituto professionale Leonardo da Vinci di Empoli, in settimana aveva accusato i sintomi di un raffreddore. Venerdì invece ha avuto vomito e diarrea, poi gli sono comparse delle macchie sul corpo. A quel punto è stato trasportato al pronto soccorso dell' ospedale San Giuseppe dove poi è morto qualche ora più tardi. E' stata attivata subito la macchina della Asl 11 che ha disposto la profilassi per oltre 100 persone, quelle più vicine a Mattia. Compresi due ragazzi che erano in gita diretti a Budapest. E che sono stati fatti scendere a Trieste per effettuare la profilassi. Contemporaneamente l' Asl 1 0 d i F i r e n z e h a sottoposto allo stesso trattamento altre cinquanta persone, perché il giovane giocava a calcio nello Scandicci. Nel frattempo sono state anche decine e decine le chiamate ai dottori d i f a m i g l i a e a l l ' Asl stessa da parte di persone impaurite da un eventuale contagio. Anche perché due decessi per la stessa patologia nel giro di nemmeno due mesi nell' Empolese Valdelsa non si erano mai verificati. Tanti genitori i cui figli nei giorni erano venuti a contatto (ma non stretto) con Mattia si sono recati in ospedale, comprensibilmente impauriti. Come per esempio alcuni di quelli che erano a uno spettacolo teatrale al Momento. Ma anche in questo caso solo una parte di ragazzi che erano nel teatro sono stati chiamati all' ambulatorio di via dei Cappuccini. L' Asl 11 su questo precisa che «affinché il contagio avvenga ci deve essere uno stretto contatto, nel giro di un metro, tramite le goccioline di saliva. E nemmeno chi fosse venuto a contatto con amici e parenti deve sottoporsi a profilassi, perché tramite terze persone il contagio non scatta. Non è come l' influenza». La maggior parte dei casi di meningite, sia virale sia batterica, deriva da infezioni che si diffondono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 22 marzo 2015 Pagina 20 < Segue Il Tirreno (ed. Pontedera) Anaao Toscana attraverso le minuscole gocce di liquidi provenienti dalla gola e dal naso. Le goccioline possono essere trasportate dall' aria quando la persona tossisce, ride, parla o starnutisce. Nella maggior parte dei casi l' infezione si diffonde tra persone che vivono a stretto contatto, ad esempio tra coloro che vivono nella stessa casa oppure si espongono all' agente infettivo baciando la persona infetta o condividendo bicchieri e stoviglie. Il contatto casuale a scuola o sul posto di lavoro con una persona infetta di solito non trasmetterà l' agente infettivo. La meningite batterica è rara, ma nella maggior parte dei casi è molto grave e può mettere in pericolo la vita del paziente se non viene curata immediatamente. La meningite virale, anche nota come meningite asettica, è abbastanza comune e molto meno grave. Spesso non viene diagnosticata perché i suoi sintomi possono essere simili a quelli di una normale influenza. Giovanni Locci e Mattia Brendaglia sono deceduti per lo stesso motivo, anche se Locci era vaccinato, a differenza di Brendaglia. Vaccino che tuttavia non servì per strapparlo alla morte. Oltretutto ci fu anche un altro caso stavolta non mortale a pochi giorni dalla scomparsa di Locci: ad essere colpita questa volta fu una studentessa ventenne che risiede nell' Empolese e che proprio ad Empoli frequentava le scuole serali. In quel caso gli esami decretarono la presenza di meningococco di tipo C mentre ad ora come anticipato non è chiaro quale sia il ceppo batterico che ha ucciso Mattia. La notizia della morte di mattia si è diffusa nel giro di pochi minuti e ha creato grande sgomento. Il padre di Mattia, Maurizio, è titolare di una macelleria storica di Fibbiana. La famiglia è molto conosciuta nel comune guidato dal sindaco Paolo Masetti, il quale ha espresso il proprio cordoglio: « La nostra azienda sanitaria ha protocolli definiti di comportamento da tenere in questi casi che sono stati immediatamente attivati. Certo è che quanto accaduto è tragico. Voglio esprimere la mia vicinanza alla famiglia, non di forma, ma realmente sentita: come padre non posso neppure immaginare il loro sconforto, come sindaco mi sento di dire che l' intera comunità condivide il loro dolore». E anche il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli ha invitato a non abbassare la guardia sulla questione dei vaccini, poiché la diminuzione di questi ultimi è un fatto da non sottovalutare.Sulla pagina Facebook del ragazzo si sono susseguiti i messaggi di affetto, come per esempio Mirco: «Ti voglio ricordare come la persona più simpatica di tutti, un carattere fantastico,sempre sorridente,pronto a mettere allegria. Sei nei nostri cuori». Oppure da Niccolò: «I fiori che strappi sono sempre quelli più belli. Con la tua semplicità e la tua simpatia hai conquistato i cuori di tutti facendoci sempre fare due risate». Mattia, oltre al padre Maurizio lascia la madre Annalisa e un fratello. Il suo funerale è previsto per oggi alle 15,30 nella chiesa di Fibbiana. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 22 marzo 2015 Pagina 11 Il Tirreno (ed. Viareggio) Anaao Toscana MONTELUPO. Meningite, muore a 17 anni MONTELUPO FIORENTINO La meningite ha fatto una nuova vittima di soli 17 anni: Mattia Brendaglia, di Montelupo Fiorentino, è morto venerdì sera dopo alcune ore di ricovero al San Giuseppe di Empoli. È il secondo decesso nell' Empolese dovuto a questa malattia nel giro di meno di due mesi. Il 7 febbraio scorso era venuto a mancare il tredicenne di Cerreto Guidi Giovanni Locci.. Dai primi accertamenti già fatti dall' Asl 11, a causare la morte sarebbe stato lo stesso ceppo di meningite, il C. Ma a differenza di Giovanni, Mattia non era stato vaccinato. Il diciassettenne in settimana aveva accusato i sintomi di un raffreddore. Venerdì invece ha avuto vomito e diarrea, poi gli sono comparse delle macchie sul corpo. A quel punto è stato trasportato al pronto soccorso dell' ospedale San Giuseppe dove poi è morto qualche ora più tardi. L' Asl 11 ha disposto la profilassi per oltre 100 persone, quelle più vicine a Mattia. Contemporaneamente l' Asl 10 di Firenze ha sottoposto allo stesso trattamento altre cinquanta persone, perché il giovane giocava a calcio nello Scandicci. Mattia Brendaglia era tifosissimo dell' Empoli e della Juventus. Per questo in occasione del match allo Juventus Stadium del 4 aprile fra le due squadre i suoi amici stanno cercando di ottenere un minuto di raccoglimento per ricordare il ragazzo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 22 marzo 2015 Pagina 10 La Nazione (ed. Arezzo) Anaao Toscana Riforma Asl, non si placa la rabbia Ma dalla Regione solo il silenzio Quali servizi al S.Donato? Dove la sede? Alle urne senza risposte. di SERGIO ROSSI C' E' LA LEGA che sbraita, c' è Mugnai che continua la protesta, c' è la Cgil che contesta, c' è un assessore (Caremani) che non si nasconde, c' è il sindacato dei medici che spara a zero sui contenuti della riforma sanitaria varata in queste settimane dalla Regione. E ci sono i candidati a sindaco che hanno lanciato la sfida al Pd (Alessandro Ghinelli, Cristina Nardone, Gianni Mori, Roberto Barone) a criticare senza mezze misure quella che considerano una sorta di resa della sanità pubblica. PER IL RESTO, regna il silenzio. Sembra sia calata una cappa dopo il via libera del consiglio regionale al piano del governatore Enrico Rossi e del suo fido assessore Luigi Marroni. Ma il tema non può essere dimenticato, tanto più che siamo in piena campagna elettorale e che ancora nessuno sa di preciso cosa aspettarsi da questa riforma. Insomma, l' aretino come ogni elettore toscano andrà a votare per il nuovo presidente della Regione ignorando quale futuro sanitario l o a t t e n d a . N o n sappiamo ad esempio dove saranno individuate le sedi delle tre aziende sanitarie partorite dalla riforma: schiacciate sulle aziende ospedaliere e le città universitarie, oppure attribuite con criteri diversi? NON TIRA in ogni caso una buona aria e Arezzo, tanto per cambiare, rischia di essere spogliata dell' ennesimo centro direzionale, uno degli ultimi sopravvissuti dopo il recentissimo addio ufficiale alla Soprintendenza già insediata a Siena. Vogliamo dunque arrivare al voto (anche per eleggere il nuovo sindaco del capoluogo) nell' ignoranza più completa? Vogliamo rimandare la sacrosanta sfida lanciata alla Regione dal candidato Pd Bracciali a quando i giochi saranno fatti? Bracciali ha detto in sostanza: io me la gioco la partita dell' area vasta. Prendo parte al dibattito, difendo le ragioni di Arezzo sui fatti concreti, non mi interessa una polemica sterile e fine a se stessa. Condivisibile. MA ADESSO dalle dichiarazioni di principio bisogna passare ai fatti, bisogna mettere in piedi quel tavolo da tempo vagheggiato ma che mai si è insediato e nel quale andrà discusso tutto, ma proprio tutto, senza sconti e senza infingimenti. Prima di andare al voto altrimenti sarà tutto inutile perché già avranno deciso sopra le nostre teste. ROSSI SERGIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 22 marzo 2015 Pagina 22 La Nazione (ed. Arezzo) Anaao Toscana BIBBIENA DATI SIGNIFICATIVI PER L' OSPEDALE DI VALLATA. PER IL SECONDO CASO PERCENTUALE SUPERIORE AL 13 PER CENTO. Tremila ricoveri e accessi al pronto soccorso in aumento rispetto al 2013 di ALFREDO BARTOLINI I DATI con i quali si presenta l' ospedale di zona del Casentino, sono significativi, in termini di ricoveri, prestazioni, servizi, altro ancora, in un momento particolarmente caldo, per il timore, dice qualcuno, o la certezza, affermano altri (comitato a difesa della salute casentinese), di un suo depotenziamento sino alla sua morte assistita. Affermazione cara a Valerio Bobini, presidente del Crest (comitato regionale emergenza sanità toscana). Sono stati infatti circa 3mila i ricoveri alla fine del 2014 (superiori a quelli dell' anno precedente), 32.109 (in calo rispetto al 2012 e '13) le prestazioni fornite, che vanno dagli interventi di chirurgia (1.038, superiori al 2013), alla ginecologia (446) ai parti 289 (meno del 2012 13) passando per gli esami effettuati (dai 20.796 raggi x ai circa 10mila tra eco e tac). Da sottolineare che gli accessi al Pronto soccorso (14.291) sono aumentati di oltre il 13%. NUMERI MOLTO importanti, pur con una diminuzione notevole dei numerosi stranieri residenti nella valle, rientrati nei loro paesi o trasferitisi in altre nazioni europee e non solo, dove la crisi globale morde meno. Il personale, 153 unità, al 28 gennaio scorso (36 medici, 84 infermieri, 27 oss.ota, 6 coordinatori infermieri) è diminuito rispetto al 2012 (164) e 2013 (156). I sindaci della valle si sono ovviamente allarmati in ordine a qualsiasi ipotesi o voci di declassamento o riduzione di attività, consapevoli del ruolo fondamentale del presidio ospedaliero nel territorio. Capace di dare risposte di qualità ai loro amministratati, come è sempre avvenuto, anche se dal 2013, c' è stato un sicuro ridimensionamento delle attività chirurgiche e ostetriche urgenti (parti cesarei), ed altre, si dice contingenti, per la radiologia e gli anestesisti. Il direttore generale ha detto che «l' ospedale non si tocca», rassicurando così sindaci e operatori, ma il Comitato non desiste, affermando che in un periodo preelettorale il d.g. non si sogna certamente di ammettere che la regione toscana ha già decretato la morte assistita dell' ospedale e chiedono il Piano attuativo di zona e risorse certe. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 22 marzo 2015 Pagina 3 La Nazione (ed. Empoli) Anaao Toscana AFFETTO. Ucciso dalla meningite a 17 anni Mattia non ce l' ha fatta: è la seconda vittima nel giro di un mese. di YLENIA CECCHETTI ANDARSENE quando si è giovani, belli, sani e forti è inaccettabile. La morte di un ragazzo è sempre senza senso e 17 anni sono davvero troppi pochi per volare via. Un venerdì sera come tanti in sole due ore si trasforma in tragedia. E' tremendo e angosciante il lutto che ha colpito la comunità montelupina. Mattia Brendaglia, residente nella frazione di Fibbiana, è deceduto per una sepsi da meningococco. Una scomparsa improvvisa, ingiusta, difficile da accettare. E' la seconda morte per meningite dall' inizio dell' anno. Fu proprio una meningite fulminante a portarsi via a neanche 13 anni Giovanni Locci di Bassa di Cerreto Guidi. Mattia frequentava la IIA dell' istituto professionale Leonardo Da Vinci' di Empoli. Nei giorni scorsi aveva accusato un banale raffreddore, poi la situazione è precipitata. Arriva la febbre, che sale vertiginosamente. Nel pomeriggio i sintomi di vomito e diarrea e poi quelle placche inequivocabili sulla pelle. E' meningite, che non dà scampo al giovane portato in pronto soccorso dai genitori intorno alle 17 di venerdì. Nonostante i tentativi disperati dei medici, si consuma la tragedia. Fulminea, in grado di distruggere in sole due ore una famiglia. Quella di Mattia è molto conosciuta a Montelupo. Il padre Maurizio è titolare della macelleria Brendaglia di via del Piano a Fibbiana dove lavora anche il figlio maggiore, Gionata. Amici, studio, sport. Una vita normale, spezzata in un soffio. «Brendaglino», o «il Mago Brenda» come lo chiamavano affettuosamente i compagni giocava nella formazione allievi dello Scandicci calcio da un anno. Oggi le 12 squadre delle giovanili non scenderanno in campo. Giocheranno invece col lutto al braccio la prima squadra, la rappresentativa juniores e la squadra femminile. Decine di messaggi di cordoglio e parole d' affetto per la famiglia Brendaglia. Tra le manifestazioni di solidarietà quella del sindaco montelupino Paolo Masetti. «Voglio esprimere la mia vicinanza alla famiglia, non di forma, ma realmente sentita: come padre non posso neppure immaginare il loro sconforto, come sindaco mi sento di dire che l' intera comunità condivide il loro dolore». «Proteggici da lassù scrivono gli amici Un giorno ci rivedremo, magari tutti insieme per fare una partita a calcetto». «I fiori che strappi sono sempre quelli più belli». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 22 marzo 2015 Pagina 4 La Nazione (ed. Empoli) Anaao Toscana Scatta la profilassi per cento persone «La situazione è sotto controllo» Mattia non era vaccinato: è stata fatale una sepsi da meningococco. di YLENIA CECCHETTI APPENA avuta notizia della morte di Mattia l' amministrazione comunale montelupina si è attivata assieme alla Asl 11 per capire come intervenire. «La situazione è sotto controllo ha fatto sapere il Comune, per rassicurare la cittadinanza ed evitare inutili psicosi L' azienda sanitaria h a immediatamente attivato la profilassi nei confronti di tutte le persone potenzialmente a rischio che hanno avuto contatti stretti e ravvicinati con il ragazzo». Nelle prime ore della mattinata di ieri, come previsto dai protocolli, un centinaio di persone sono state sottoposte alla profilassi: amici di Mattia, familiari, compagni di scuola e della squadra di calcio dello Scandicci (in questo caso è intervenuta la Asl 10). Il sindaco Paolo Masetti e l' assessore alle politiche sociali Marinella Chiti hanno seguito la vicenda assieme all' unità operativa di igiene e sanità pubblica del dipartimento di prevenzione della Asl. Una vicenda drammatica che colpisce e spaventa, ma l' invito per tutti è quello di mantenere la calma. In attesa di avere il responso delle analisi di laboratorio specializzato dell' ospedale pediatrico Meyer (che con ogni probabilità si faranno attendere fino a martedì) c' è una sola certezza: Mattia è morto per una sepsi da meningococco. SPIEGA Paolo Filidei, direttore dell' unità operativa prevenzione malattie trasmissibili della Asl 11: «La sepsi è una malattia ancora più grave di una meningite. Se nella meningite i germi colpiscono il sistema nervoso centrale, nella sepsi è tutto l' organismo ad essere attaccato: la probabilità di morte è maggiore». Un caso raro, una morte fulminante come quella che ha colpito Giovanni Locci, deceduto per una meningite di tipo «C», la stessa per cui era vaccinato. A differenza del piccolo Giovanni, il diciassettenne non era vaccinato contro la meningite. «Non sappiamo ancora che tipo di meningoccoco abbia portato via il ragazzo spiega Filidei ma la profilassi non cambia. E' opportuno che chi ha avuto contatti stretti col giovane nell' ultima settimana prenda l' antibiotico e per 10 giorni controlli il proprio stato di salute». Una pasticca per scacciare la paura. Ma piovono domande su vaccini e prevenzione: si sono presentati in tanti ieri alla Asl di via Cappuccini. Come sottolinea il medico «il germe del meningococco è riconducibile a vari ceppi. In Italia i più frequenti sono il B' e il C'. Il tipo Y' è invece più raro. Esistono vaccini per tutti i ceppi: per il C' è disponibile da tempo. In Toscana viene offerto ai bambini piccoli e ai ragazzi già dal 2005, nei ragazzi fino a 18 anni la copertura arriva intorno al 90 per cento. Per il B' è uscito recentemente: attualmente lo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 22 marzo 2015 Pagina 4 < Segue La Nazione (ed. Empoli) Anaao Toscana stiamo offrendo gratuitamente ai bambini nati nel 2014 e 2015. Negli ulimi tempi specialmente dopo i recenti casi sul nostro territorio, c' è una fortissima richiesta di vaccinazioni anche a pagamento per categorie che non rientrano nell' offerta gratuita». Ma come si contrae il batterio? «Si tratta di germi che circolano nella popolazione conclude Filidei Il 10 per cento delle persone che effettuano un esame alla faringe, presenta il batterio alla gola. Tolti i soggetti immunodepressi, per i quali è particolarmente raccomandata la vaccinazione, il germe attacca la persona più sensibile e ricettiva in un momento di abbassamento di difese immunitarie». Che, nel caso di Mattia è stato fatale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 22 marzo 2015 Pagina 1 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana La Banca della Maremma aderisce a «Cento città contro il dolore» PER IL QUARTO anno consecutivo la Banca della Maremma ha aderito alla giornata «Cento città contro il dolore», l' iniziata promossa dalla Fondazione Isal che ha come tema principale la terapia del dolore. Nella sala Mirto Marraccini dell' ente creditizio maremmano si è svolto un convegno interessante, a cui ha partecipato William Raffaelli, presidente della Fondazione Isal, assieme a Daniele Testi, direttore generale dell' Asl 9 e Roberto Madonna, presidente provinciale dell' ordine dei Medici. Il 15 marzo 2010 è stata approvata la Legge 38 per la tutela del diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore. Un testo fondamentale, tra i primi in Europa sul diritto dei pazienti a non soffrire inutilmente, purtroppo non sufficientemente conosciuto e non sempre applicato a dovere. Il professor Raffaeli ha riferito sui risultati raggiunti e sui prossimi obiettivi nello sviluppo e nell' applicazione della normativa 38/2010, sulle recenti innovazioni in materia e sulle risposte concrete dai territori. «Dobbiamo rendere uniformi in tutto il territorio nazionale i percorsi di cura e di assistenza per chi soffre di dolore cronico ha spiegato Raffaelli , non disperdendo i frutti, della legge 38/2010. In secondo luogo dobbiamo ottenere una certificazione in merito allo stato di dolore come stato di malattia con identificazione dei criteri di esenzione ticket previsti per ogni altro stato di disabilità cronica. Inoltre dobbiamo investire nella ricerca sul dolore per dare speranza a chi oggi è affetto da malattie dolorose incurabili; e semplificare l' erogazione di tutti i farmaci e dispositivi in grado di aiutare ad alleviare la sofferenza». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 22 marzo 2015 Pagina 5 La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana Un settore da 15 milioni di presenze La mappa delle strutture in provincia Cosa funziona e cosa no tra danni delle alluvioni e ritardi burocratici IL TURISMO termale in Italia è un giro d' affari da circa 15 milioni di presenze l' anno, che si concentrano soprattutto nei periodi di mezza stagione. Con le risorse naturali offerte da un vulcano come l' Amiata, verrebbe naturale pensare a questa prospettiva per lo sviluppo di una zona come la Maremma, eppure, sebbene si trovi proprio qui un' eccellenza assoluta come lo stabilimento di Saturnia, uscito dalle difficoltà seguite ai danneggiamenti delle alluvioni, l' offerta della provincia di Grosseto in questo settore è decisamente debole. Non mancano le opportunità di sviluppo, ma in molti casi si tratta di un percorso a ostacoli tra difficoltà economiche, lungaggini burocratiche, ritardi e contenziosi che prevedono tempi biblici per trovare una soluzione. Tra gli scenari che si aprono ci sono sicuramente le Terme di Roselle, che dopo aver attraversato un percorso di ripensamento, lasciandosi alle spalle per sempre i progetti faraonici da settanta milioni di euro, sono oggi indirizzate verso un orizzonte più realistico. «Per lo sviluppo di Roselle ci spiega il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi abbiamo pensato a un piccolo calidario da affiancare al centro di documentazione sugli etruschi che abbiamo proposto alla Regione. Si tratta di un investimento da un milione di euro, non di più, che abbiamo previsto nel regolamento urbanistico». LA FORMULA, quindi, è partire per gradi, un' apertura modulare che consenta poi di sviluppare gradualmente i successivi interventi e ampliamenti, proprio come avvenuto per il centro di Venturina. Nel frattempo le cose si muovono a Marina di Grosseto, dove l' albergo Villa Gaia, una struttura da 170 camere, ha un progetto per la realizzazione di piscine termali all' interno del complesso dove è stata trovata un' acqua adatta allo scopo. E sempre restando su Grosseto, si apre poi il discorso dei Poggetti Vecchi, alla Rugginosa, dove gli ultimi rilievi, che hanno bisogno di ulteriori approfondimenti, avrebbero indicato la presenza di fanghi utili per le cure della pelle. Di fatto, però, è tutto ancora parcheggiato nel limbo delle buone intenzioni. Come a Monte Argentario, del resto, dove anni fa in un terreno privato è stata scoperta una fonte di acqua termale salata vicino alla spiaggia di Feniglia, con proprietà confermate dal Ministero della Salute, il cui sviluppo è però ancora fermo in attesa della necessaria revisione del regolamento urbanistico, dal momento che quello attualmente in vigore in quella zona non prevede niente. Anche in questo caso si tratta di impianti da realizzare ex novo, mentre per quanto riguarda il caso forse più clamoroso, quello delle Terme dell' Osa di Orbetello, l' impianto già c' era e funzionava, ma l' ultimo periodo di attività risale ormai agli anni Novanta, prima che la Asl riscontrasse Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 22 marzo 2015 Pagina 5 < Segue La Nazione (ed. Grosseto) Anaao Toscana problemi di sicurezza e igiene. Il progetto di ristrutturazione partì nel 2003, ma si arenò in un contenzioso con l' amministrazione comunale che non si è ancora concluso e alla base del quale ci sarebbe una serie di spese sostenute dalla società che si era aggiudicata il bando, nel quale non erano comunque previste strutture ricettive, per alcuni lavori imprevisti. Una situazione che si è poi complicata per questioni relativi a terreni privati sui quali si sono aperti ulteriori contenziosi. R.B. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 22 marzo 2015 Pagina 13 La Nazione (ed. Livorno) Anaao Toscana ROSIGNANO AGOSTINI. «Sanità, serveun impegno serio» ROSIGNANO «CON L' AVVICINARSI delle elezioni regionali credo ormai necessario un impegno chiaro sul progetto della sanità per i prossimi cinque anni, in modo che i cittadini possano essere consapevoli delle future scelte. In questa ottica andrebbero comprese e condivise le motivazioni per le quali la sanità toscana, considerata tra le più in salute a livello nazionale, possa subire cambiamenti sostanziali quando in altre regioni come ad esempio il Lazio, realmente in difficoltà, si pensa a rendere necessaria un' operazione di sostanziale modificazione degli assetti. Credere che la riforma di un settore delicato possa e debba essere trattato come una semplice voce di bilancio, rischia di scollegarsi da quelle che sono le realtà e le necessità locali e territoriali. Dico questo non solo per la questione dell' ospedale di Cecina, che più di ogni altro ci sta a cuore, ma per tutta una serie di strutture che rischiano il ridimensionamento se non la chiusura». Così Marco Agostini, capogruppo Noi Riformisti per Rosignano nonché presidente della commissione consiliare sociale all' indomani dell' approvazione della riforma sanitaria regionale che vede l' accorpamento delle attuali dodici aziende sanitarie in tre aziende di area vasta. Una riforma che per Marco Agostini «può essere un elemento innovativo e migliorativo solo se attraverso il concetto di ottimizzazione dei livelli di assistenza sociosanitaria macro e micro territoriali. Per noi riformisti rimane un punto cardine la necessità di non decidere in base esclusivamente ai numeri, ma in base alle esigenze e alle caratteristiche di un territorio e della sua popolazione. La nostra reale preoccupazione nasce dai territori periferici, per poter garantire ottimi livelli per i sistemi sociosanitari territoriali». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 22 marzo 2015 Pagina 11 La Nazione (ed. Lucca) Anaao Toscana «Macché 410 posti letto, non è vero» Anche i medici vanno all'attacco Dopo lo scoop della Nazione, la Uil fa la conta: ne mancano 75. LA DENUNCIA era scattata su La Nazione sabato 14 marzo. Ospedale tutto esaurito? No. Alcune camere non sono utilizzate, altre chiuse fin da quando è stato inaugurato il San Luca. Non solo, nel nuovo ospedale in realtà non ci sono 410 posti letto come sempre detto dall' Asl 2, ma molti meno. A denunciarlo è il sindacato d e i medici Uil, con Alessandro Di Vito. «In queste settimane c' è stato un susseguirsi di articoli riguardo il numero dei posti letto del San Luca. La Uil Fpl medici dice Di Vito prima di intervenire nel dibattito ha preferito documentarsi e andare a vedere come stanno effettivamente le cose. Innanzitutto ci preme sottolineare come i 2,58 posti letto per 1.000 abitanti stabiliti dalla Regione Toscana sia un indice troppo ridotto rispetto a parametro nazionale fissato con il decreto Balduzzi in 3 posti letto per 1.000 abitanti. Comunque, da questo pur basso indice 2.58 per mille abitanti ne deriva che nel San Luca ci dovrebbero essere 410 posti letto. Si abbiamo usato il condizionale perché dai nostri conti non ci sono nemmeno questi». «ABBIAMO confrontato i dati della Regione Progetto nuovo ospedale 2002 con i dati presenti nel San Luca al 15 marzo 2015 ed abbiamo visto che non ci sono i 410 posti letto programmati dalla Regione ce ne sono 335, ovvero 75 posti letto in meno. Questo riprende Alessandro Di Vito è il vero motivo per cui il cittadino lucchese talvolta ha difficoltà ad accedere ad un ricovero. Ecco perchè ci sono le lunghe attese in barella al pronto soccorso prima di un ricovero, ecco perchè si continua a negare ricoveri al cittadino con la scusante che la patologia può essere meglio curata a casa, ecco perchè il personale del San Luca (medici, infermieri, oss) è stressato, sfiduciato e demotivato nella sua attività lavorativa, ecco perchè il sistema non è produttivo di buona salute. La UilFpl medici chiede la convocazione di un tavolo sindacale unitario in modo da regolarizzare una volta per tutte insieme alle altre sigle sindacali la problematica dei posti letto». Entrando nello specifico la Uil ha fornito i numeri che sono chiari. Vediamoli uno per uno. Per quanto riguarda le degenze a più alta intensità il progetto prevedeva 14 posti letto in terapia intensiva e 16 in subintensiva. La Uil medici ne ha contati 12 in terapia intensiva (7 in rianimazione e 5 in pneumologia) e 16 in subintensiva (utic, stroke, post operatorio). Per le degenze a livello di intensità 2 a fronte di un totale del progetto iniziale che indicava 278 posti letto la Uil ne ha contati soltanto 274. In dettaglio a fronte dei 116 del dipartimento medico ce ne sono 142, a fronte dei 94 del dipartimento chirurgico ce ne sono 84 compresi quelli della week surgery. NEL dipartimento materno infantile a fronte di 26 posti letto previsti ce ne sono 21, in pediatria a fronte di 22 ce ne sono 15, in psichiatria ci sono i 12 posti letto previsti mentre mancano all' appello gli otto posti letto della riabilitazione. Per le degenze a livello di intensità 3 (post aucuto) la Uil denuncia la mancanza dei 48 posti letto previsti. Infine per le degenze a ciclo diurno a fronte dei 20 letti del dipartimento medico ce ne sono 15 e a fronte dei 34 posti letto del dipartimento chirurgico ce ne sono 18. Così si arriva a un totale di 335 posti letto, 75 in meno rispetto ai 410 previsti. R.L. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33 22 marzo 2015 Pagina 11 < Segue La Nazione (ed. Lucca) Anaao Toscana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 22 marzo 2015 Pagina 10 La Nazione (ed. Massa Carrara) Anaao Toscana MARINA DI MASSA DA OTTOBRE SARA' OBBLIGATORIO AVERE PERSONALE QUALIFICATO. La Croce Verde organizza un corso per usare il defibrillatore MASSA AL VIA i nuovi corsi per l' uso del defibrillatore alla Croce Verde Marina di Massa. «Per usare un defibrillatore non occorre essere medici o infermieri, basta avere frequentato un corso di 5 ore spiega il responsabile Marco Pedroni dove si apprende come eseguire le manovre di rianimazione». La Croce Verde ha fatto di questo principio un cavallo di battaglia per formare più persone possibili alle manovre e all' uso di un Dae. «Non dobbiamo più pensare che sia sufficiente aspettare l' ambulanza afferma Pedroni . Nella rianimazione la rapidità dei tempi è fondamentale e un cittadino preparato può usare un Dae e salvare una vita, cominciando subito le manovre corrette. Non è il caso di avere paure perché la diagnosi è fatta dalla macchina. Purtroppo oggi molte palestre, campi di calcetto e altre realtà frequentate da numerosi cittadini, non hanno personale formato per l' uso del Dae». Pedroni ricorda che dal 10 ottobre 2015 sarà obbligatorio, per tutti gli impianti sportivi, avere un defibrillatore e personale qualificato all' uso. La Svs Massa Pubblica Assistenza sezione Croce Verde Marina di Massa in via Montegrappa 72 a Marina di Massa, organizza corsi di Blsd rivolti a tutti coloro che vogliono apprendere come eseguire la rianimazione cardiopolmonare con uso del defibrillatore. Per info 800 073 330 Angela Maria Fruzzetti. FRUZZETTI ANGELA MARIA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 22 marzo 2015 Pagina 9 La Nazione (ed. Pistoia Montecatini) Anaao Toscana ACCORDO EX CEPPO POLEMICHE E APPREZZAMENTI «Tanti aspetti da chiarire La fretta non ci convince» I grillini spiegano la loro astensione in consiglio. « INIZIALMENTE eravamo favorevoli all' accordo pensando ad un iter in commissione più lungo, in grado di lasciarci del tempo per fare le nostre proposte ma poi la brusca accellerata dell' amministrazione ci ha fatto tirare indietro. Così abbiamo deciso di uscire dall' aula». Giacomo Del Bino spiega per conto del Movimento 5 stelle la scelta compiuta in consiglio comunale sull' accordo per l' ex Ceppo. Il gruppo non si nasconde dietro appigli squisitamente politici e spiega che i «pro» al progetto, nonostante il non voto, sono diversi. « Potrebbe cambiare il volto di parte della città, creando un' area di elevata qualità urbanistica, ecosostenibile e priva di automobili. Nel complesso, l' operazione implica una presa di responsabilità da parte del Comune ed un' attenzione a ciò che è, appunto, il bene comune. Tutto ciò è, a grandi linee, coerente con il nostro programma». Dall' altra parte secondo i grillini però ci sarebbero stati degli aspetti, non di poco conto, da migliorare, ma i lavori in commissione sono stati praticamente inesistenti. « Il Comune spenderà una decina di milioni per opere di urbanizzazione, ristrutturazioni e contributo da versare alla Regione, ci sono incertezze circa le funzioni che la Usl insedierà nel comparto e circa l' effettiva consistenza finanziaria del patrimonio in acquisizione. Vanno aggiunte le difficoltà per reperire finanziamenti e l' indeterminatezza sul futuro dell' operazione». La fretta per chiudere l'«operazione» ha giocato un ruolo determinante sulla scelta di non votare del gruppo consiliare. «L' iter di presentazione dell' accordo al Consiglio comunale ha subito un' improvvisa accelerazione dice Del Bino . UNA NOTA a firma del direttore generale della presidenza della giunta regionale Barretta aveva indicato la probabile data del 10 maggio per le votazioni regionali ed invitato il Sindaco a procedere speditamente, per permettere le determinazioni del Consiglio regionale, già fissato per il 23 marzo al fine di non intaccare il periodo dei 45 giorni precedenti le elezioni . Trattandosi di un' urgenza aggiunge Del Bino ed attento all' interesse comune, in quanto presidente della prima commissione consiliare ho convocato immediatamente una seduta, per affrontare i fondamentali aspetti patrimoniali e finanziari: una sola seduta, poi di corsa in Consiglio Comunale, con dubbi solo parzialmente risolti e domande solo parzialmente evase. La nostra intenzione era quella di continuare l' istruttoria per chiarire definitivamente alcuni aspetti e proporre modifiche migliorative all' accordo. C' è stato risposto picche. Abbiamo accettato di stringere i tempi quando ritenuto necessario, ma la maggioranza non ha restituito la cortesia una volta chiaro che ci sarebbe stata la possibilità per farlo. Scelta legittima, naturalmente, ma che implica delle conseguenze: al momento del voto, non ci siamo voluti esprimere contro un accordo tutto sommato positivo per la città, ma non abbiamo ritenuto opportuno appoggiare un' amministrazione che si è mostrata sorda a richieste ragionevoli e motivate. Perciò siamo usciti dall' aula». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 22 marzo 2015 Pagina 12 La Nazione (ed. Prato) Anaao Toscana L' INIZIATIVA LA CROCE ROSSA VUOLE ACQUISTARE UN MEZZO. PARTE LA RACCOLTA FONDI Dalle poesie di Martina un ambulatorio mobile HA SCRITTO diciotto poesie ma i suoi sogni sono mille. E Martina Marotta, 18 anni a dicembre, è una ragazza «tosta» di quelle che usa le parole come motore per attivare progetti a favore degli altri. E lo fa, coinvolgendo il mondo degli adulti e del volontariato, quello della Croce Rossa di Prato dove lei è volontaria, presieduta da Maria Paola Pini. «Io spero che...» è il titolo della sua raccolata di poesie edito da Attucci, ma anche il titolo del progetto ambizioso di realizzare il primo ambulatorio mobile a disposizione della città e usabile anche per situazioni di emergenza e di protezione civile. Per dare gambe al progetto è stato costituito un comitato presieduto dal viceprefetto Carlo Colmone, che ha conosciuto Martina e i suoi sogni di aiuto per gli altri, quando le ha consegnato un anno fa le medaglie del presidente del Senato e della Camera per il suo libro (è vincitrice di centinaia di concorsi e ambasciatrice Unicef in Sizzera oltre che laureata honoris causa in letteratura della emarginazione). «I nostri obiettivi sono comprare il mezzo, un Iveco Daily, dal costo di 4045mila euro ed attrezzarlo ad ambulatorio medico, il che comporterà una spesa intorno ai 140160mila euro. Con la Banca di Credito Cooperativo area pratese abbiamo aperto un conto corrente intestato a Croce Rossa Italiana per raccogliere fondi. Una volta che abbiamo realizzato il nostro ambulatorio mobile, potrebbe essere un modello esportabile in altre parti». Chi fosse interessato può telefonare anche in Croce Rossa 0574693815. L' idea è di «creare all' interno del furgone una piccola sala di accettazione e un ambulatorio per le visite. Sopra ci saranno medico, infermiere e autista», spiega Francesco Bessi, coordinatore provinciale della protezione civile della Croce Rossa insieme a Maria Laura Negri, infermiera volontaria. «Si pensa di attrezzare l' ambulatorio con elettromedicali per visite specialistiche in pediatrica, ginecologia e cardiologia oltre per screening di vario genere», chiosa la presidente Pini. Su appuntamento poi l' albulatorio medico potrà andarein giro e gratuitamente offrire il servizio sanitario in accordo con l' Asl. Martina coltiva un altro sogno: donare una bottiglia coi semi di grano in foto sulla copertina del suo libro a Papa Francesco. E chissà che questo sogno non si avveri proprio nella sua amata Prato. Sara Bessi. BESSI SARA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37