La prefazione di Eugenio Del Toma
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La prefazione di Eugenio Del Toma
Prefazione Perché questo libro: l’interesse dei medici e dei dietisti per gli aspetti preventivi e clinici della nutrizione è cresciuto negli ultimi anni, in sintonia con l’attenzione dei mass media e con l’interesse del pubblico per le accertate correlazioni tra “stile di vita” (di cui l’alimentazione è parte essenziale) e “malattie della civilizzazione”. In particolare, il progresso e la sperimentazione scientifica hanno rinnovato le basi empiriche dell’antica Dietologia e hanno dato dignità clinica alla Dietetica, branca operativa della Scienza dell’Alimentazione. Il divenire delle acquisizioni di fisiopatologia e di biochimica nutrizionale è stato ed è tuttora estremamente dinamico per cui i testi classici risultano spesso obsoleti e non consentono un adeguato approfondimento da parte degli studenti dei Corsi di Laurea per Dietisti ma anche dei medici che nel loro iter teorico-pratico hanno avuto poche o nessuna occasione di studiare sistematicamente i temi in questione. Da questa constatazione e dalle richieste dei giovani colleghi che hanno frequentato le mie lezioni sono nate l’idea e la promessa di assemblare gli appunti redatti per le singole lezioni in qualcosa di più ordinato e attuale, pur senza la pretesa di pubblicare un completo manuale di dietoterapia. L’elaborazione degli schemi dietetici ma anche molti approfondimenti bibliografici provengono dalla collaborazione e dal prezioso impegno di due giovani neo-laureate, Filomena Rinaldi e Anna Santanocita, che hanno lavorato rispettivamente presso l’INRAN e nell’ambito dei Servizi di Dietologia e Diabetologia del complesso ospedaliero “San Camillo-Forlanini” di Roma. Nella trattazione dei vari capitoli abbiamo cercato di realizzare una sorta di connubio fra acquisizioni teoriche ed esperienze vissute, per dare un contributo formativo e non soltanto informativo ai giovani amici che si stanno appassionando agli aspetti clinici della nutrizione umana. Forse, per estrema coerenza con la nostra abitudine di “personalizzare” al massimo la dietoterapia, abbiamo dato solo un piccolo spazio agli schemi dietetici in Appendice, perché riteniamo che debbano rappresentare solo un riferimento e non un prototipo da trasferire meccanicamente ai pazienti. Siamo convinti che valgano molto di più i “principi”, su cui dovrà essere elaborata ed individualizzata la dieta, piuttosto che una serie di esemplificazioni astratte dalla realtà del singolo paziente. Al riguardo voglio ricordare l’importanza del colloquio fra dietista e malato, non soltanto quando si XI P R E V E N Z I O N E E T E R A P I A dovrà raccogliere l’anamnesi alimentare ma anche successivamente, per una dettagliata illustrazione della prescrizione dietetica personalizzata e poi per i periodici controlli sull’effettiva adesione o sulle difficoltà a seguire la dieta “concordata”. Debbo ricordare ancora una volta ai lettori che qualsiasi dieta, soprattutto nelle patologie croniche, ha valore in quanto realmente attuabile e nessuno schema computerizzato potrà mai assicurare la “compliance” che nasce soprattutto dai prolungati colloqui col malato. Qualunque sia la patologia del paziente non dobbiamo dimenticare che il dialogo con il malato è la prima terapia e che, come ha scritto il Professor Umberto Veronesi, “apre un canale di comunicazione con la psiche del malato, di cui bisogna sempre tener conto”. Ringrazio gli amici che hanno collaborato alla stesura di alcuni capitoli, come miei esperti di fiducia: Oliviero Sculati, che ha preparato il suo originale capitolo sulla “Dietetica per volumi”, Claudio Tubili, con cui ho condiviso attività ospedaliera e ricerca scientifica, Giovanni Caldarone e Michelangelo Giampietro, che hanno documentato l’essenzialità del rapporto attività fisica-nutrizione, Giuseppe Fatati e Adolfo Puxeddu che han- D I E T E T I C A no affrontato il tema della cronobiologia della fame, i pediatri Castro e Gambarara, che avevano trattato nel precedente testo “Dietoterapia e Nutrizione Clinica” alcune patologie infantili, che noi abbiamo riproposto negli aspetti più tipicamente dietetici. Un particolare ringraziamento va alla Professoressa Laura Pizzoferrato che ha curato il capitolo sulla fibra, rivitalizzando quella collaborazione con l’INRAN che in passato mi ha consentito, tramite l’indimenticabile Professoressa Claudia Lintas, di avviare diversi studi sperimentali e clinici sull’impiego delle fibre alimentari in diabetologia. Concludo con un grazie preventivo a tutti coloro che vorranno segnalarmi gli inevitabili errori e le dimenticanze più vistose per una necessaria revisione e per l’aggiornamento di questa prima edizione, se, come spero, saremo premiati dal consenso di chi già lavora nel campo nutrizionale e dall’attenzione di chi si accinge ad occuparsi dei problemi clinici della nutrizione e della dietoterapia. Infine voglio precisare che questo libro non sarebbe stato pubblicato senza l’impegno, la pazienza e la fiducia con cui l’Editore ha sempre incoraggiato il mio lavoro. Eugenio Del Toma Primario Emerito di Dietologia e Diabetologia, Azienda Ospedaliera “San Camillo-Forlanini”, Roma Past President dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), Roma XII