(RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO
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(RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Analisi Quantitativa Totale questionari cartacei raccolti 394 Analisi Qualitativa - Realizzazione di focus-groups con imprenditrici - Film documentario (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Tre riflessioni 1. Leggere in modo nuovo la conciliazione per proporre pratiche di intervento più efficaci 2. Il tema condizione di salute delle donne e condizioni di lavoro (collaborazione con Università di Camerino) 3. Ripartire dalla definizione di Discriminazione di Genere (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO -Sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro incide in maniera molto più incisiva che per gli uomini la condizione familiare e la presenza di figli (discontinuità lavorativa e maternità)- La conciliazione è un concetto complesso che coinvolge molteplici dimensioni-sfere (individuale-familiare-sociale). -Dare un giusto equilibrio rispetto al dispendio di energie (conciliazione e qualità della vita). (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO -Serie di concetti rilevanti che accompagnato la programmazione europea hanno degli anni Settanta,negli Stati Uniti viene proposta la definizione work-family system (interdipendenza). In Italia “felice incontro”. - Fine -Con la femminilizzazione della domanda di lavoro le donne si sentono sempre più trasversali, nasce definizione di doppia presenza che arriva fino ad oggi assumendo la formula anche di bricolage. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO -Le direttive europee adottate in questi anni al fine di creare una maggiore condivisione delle responsabilità familiari sono state molteplici. - All'inizio degli anni Novanta il termine conciliazione viene inserito nei documenti ufficiali europei e si propone la definizione l'espressione family friendly policy. Definizione di politiche di conciliazione. - Le direttive e le risoluzioni europee promosse fino ai giorni nostri hanno avuto due strumenti privilegiati: congedi parentali e part-time ma ogni paese membro li ha attuati in modo diverso!!! (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO -Dopo il fallimento di Lisbona 2010 ora dobbiamo ra g io n ar e s u Eu r op a 2 0 2 0:crescita europea intelligente (più innovazione e conoscenza), sostenibile (più verde e più risorse) e inclusiva (più occupazione e coesione sociale). però - obiettivo diventa più generale rispetto a Lisbona 2010: occupazione per uomini e donne tra 20-65 anni del 75 per cento. - compare richiamo trasversale al mainstreaming di genere. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO -Da un lato esso si riconosce il contributo delle donne per innalzare il tasso di occupazione, dall'altro lato però si ignora la posizione di svantaggio che hanno ancora le donne nell'accesso al lavoro, quindi, manca il riconoscimento delle stesse anche come una componente dell'offerta di lavoro potenziale. - Le pari opportunità diventano scontate: rischio che la discriminazione di genere rimanga sottotraccia e il problema conciliazione non emerga!! In Italia la questione dello svantaggio delle donne è ancora tutta aperta!! (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO - Il cuore della legislazione antidiscriminatoria è la discriminazione di genere, il cui divieto è a fondamento del principio di parità tra uomo e donna. La legislazione antidiscriminatoria di genere è ancora oggi una delle più studiate e regolate, il suo fulcro è l'art.15 dello Statuto dei Lavoratori (la prima stesura si riferisce alla legge 300/1970). Tale articolo si può dire che viene completato dal Codice delle Pari Opportunità (D.lgs n.196 del 2006 modificato recentemente dal d.lgs n.5 del 2010). Purtroppo, succede che, soprattutto in Italia, vi sia una sfasatura enorme tra il piano della regolazione giuridica della discriminazione di genere e quello della realtà materiale-lavorativa! Maggiore Prevenzione (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Il tema salute delle donne e condizione professionale: - non è centrale nel progetto (RI)parO però - è correlato all'analisi delle condizioni di lavoro delle donne; - è emerso durante i focus-groups; - è legato alla difficoltà di conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Il tema salute delle donne e condizione professionale: - non è centrale nel progetto (RI)parO però - è correlato all'analisi delle condizioni di lavoro delle donne; - è emerso durante i focus-groups; - è legato alla difficoltà di conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Dal Progetto (Ri)parO La narrazione delle imprenditrici ● ● Le donne che svolgono professioni autonome e da libere professioniste NON SI CURANO. L'identità di genere è fortemente legata al ruolo riproduttivo a cui piegano timori e desideri. La malattia è stata scoperta spesso in ritardo, rinunciando a controlli specialistici per non far ricadere sui familiari i costi sia economici che emotivi. Depressione, ansia, malessere sono cresciute con la CRISI ECONOMICA. I racconti indicano non solo una sofferenza psico-fisica legata alla possibile perdita del proprio lavoro (tutte segnalano comunque un calo delle entrate dell'impresa) ma soprattutto pesa l'azione del licenziare. Queste donne parlano con angoscia e sofferenza delle altre donne che hanno dovuto licenziare per far sopravvivere l'azienda, per loro rappresenta un'angoscia continua. Tale dinamica viene confermata dai racconti delle dirigenti della CNA che osservano un effetto diverso che il licenziare ha sugli imprenditori e sulle imprenditrici. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Dal Progetto (Ri)parO La conciliazione che non c'è e il peso del doppio lavoro (doppio ruolo) – Da una prima seppur sommaria analisi delle risposte nel questionario cartaceo sul tema della conciliazione, si conferma una posizione delle donne di enorme svantaggio. La conciliazione non c'è e soprattutto spesso non se ne conoscono gli strumenti. – La diffusione crescente del DOPPIO RUOLO fra le donne, produttivo e riproduttivo, produce un sovraccarico di lavoro (in casa e fuori) che genera ripercussioni sull'equilibrio psicologico, sulla condizione di salute, ed ha poi effetti sulle attività lavorative svolte. Tutte queste lavoratrici uscite dal luogo di lavoro continuano poi a svolgere mansioni fisiche in ambito domestico, la loro giornata finisce a tarda notte e ricomincia la mattina presto. E' evidente una grande fatica fisica ed emerge anche un senso di colpa diffuso per non aver fatto abbastanza per la propria famiglia e per i propri figli. (RI)pensare le pari Opportunità (RI)parO Oltre il Progetto (Ri)parO, continuare l'analisi: – La condizione occupazionale rappresenta uno dei per spiegare le diseguaglianze di salute, anche soprattutto in una prospettiva di genere. Avere migliore salute percepita, purtroppo molto meno che hanno condizioni occupazionali più precarie fattori più importanti di quella percepita, un lavoro favorisce una nel caso delle donne e incerte degli uomini. – Per le donne, gli effetti positivi derivanti dal lavoro vengono purtroppo ridotti da altri fattori, alcuni qui indicati: la crisi economica degli ultimi anni (più instabilità, uscita dal mercato del lavoro, vulnerabilità delle imprese femminili); il peso costante del doppio ruolo (non supportato da un'adeguata politica di conciliazione). – Il progetto (RI)parO prevede la proposta di alcune azioni politicoistituzionali rivolte a migliorare la condizione professionale delle donne marchigiane (nei luoghi di lavoro). Migliorando lo stato di lavoro si migliora lo stato di salute. – Altre analisi andrebbero svolte (mixed (mixed methods) per studiare in modo più specifico le tappe del ciclo di vita delle donne (tra famiglia e lavoro). lavoro)