RILASSAMENTO PROFONDO Insegnamenti dal corpo

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RILASSAMENTO PROFONDO Insegnamenti dal corpo
RILASSAMENTO PROFONDO
Insegnamenti dal corpo
[Alcune indicazioni per la pratica del rilassamento profondo]
[Prevediamo di dedicare non più di 2 minuti / 2 minuti e mezzo per paragrafo ]
Sdraiamoci sulla schiena in modo da stare comodi e lasciamo andare ogni tensione
fisica….. Diamoci ora il permesso di muoverci il meno possibile…. Chiudiamo gli occhi…..
e se abbiamo invece la tendenza ad addormentarci, è meglio tenerli aperti, con lo
sguardo sfocato.
Le braccia, riposano dolcemente lungo i fianchi con il dorso delle
mani abbandonati
sul materassino/tappetino,
ed i palmi rivolti al cielo.
Rilassiamo
le gambe, lievemente divaricate e lasciamo cadere i piedi leggermente in avanti.
Il rilassamento ha inizio con tre suoni di campana preceduti da un tocco di risveglio (un
suono sordo) e si concluderà poi , con altri tre inviti di campana.
[/ (risveglio della campana)
+ Tre suoni di campana, con una pausa di tre respiri fra
un suono e l’altro].
1 – Inspirando ed espirando, prendiamo consapevolezza di tutto corpo, sdraiato. Sentiamo
tutte le zone che toccano il pavimento o il materassino:
I calcagni, la parte posteriore
delle gambe, le natiche, la schiena, le braccia, il dorso delle mani, la parte posteriore
della testa. A ogni espirazione, sentiamo sempre di più il sostegno del suolo – la Madre
Terra – e ci abbandoniamo con fiducia, rilasciando ogni tensione.
Prendiamo consapevolezza dell’inspirazione e dell’espirazione, così come sono, senza
modificarle. Inspiro e sento alzarsi la pancia, espiro e la sento abbassarsi. Seguiamo il
respiro per qualche momento.
[ pausa di 15/30 secondi ]
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2 - Ora prendiamo consapevolezza dei piedi. Inspirando, percepisco entrambi i piedi;
espirando sorrido loro. Li ringrazio di portarmi di qua e di là, con la loro meravigliosa e
complessa struttura di ossicini e articolazioni; di solito diamo loro poca importanza,
magari li rinchiudiamo in scarpe poco adatte a loro. Invece in noi esseri umani, che
siamo gli unici mammiferi in stazione eretta, i piedi riescono da soli a fare da base e a
dare movimento all’intero corpo: decine e decine di chili in verticale su una struttura
così piccola, eppure così efficiente. I piedi sono e ci insegnano la mobilità, la capacità
di non restare bloccati su quel che siamo e che conosciamo…, la capacità di muoverci per
esplorare e abitare il nostro mondo…., di andare incontro agli altri esseri e fenomeni.
Inspirando provo gratitudine per i miei piedi…, per quello che sono e per quello che mi
insegnano…., espirando sorrido e invio loro il mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi ]
3 - Porto ora la mia consapevolezza a risalire per i polpacci, rilassandoli e lasciandoli
affondare nel materassino o sul pavimento. Inspiro – consapevolezza dei polpacci – espiro
– rilasso. Arriviamo ora alle ginocchia. Le ginocchia mi permettono di camminare in
scioltezza…, di salire e scendere le scale…, di sedermi e alzarmi da una sedia, di
prosternarmi nella pratica del Toccare la Terra.
Possiamo considerarle il simbolo della
flessibilità... Care ginocchia, che io possa imparare da voi la disponibilità, la capacità
di prendere la posizione più appropriata al momento, che sia solidamente eretta o nella
flessione più accentuata.., come in meditazione seduta; ma sempre nell’equilibrio e
nella giusta misura…... Inspirando… provo gratitudine per le mie ginocchia.., per quello
che sono e per quello che mi insegnano….,
espirando.. sorrido loro e invio il mio
affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi ]
4 - Salgo ora con la mente su per le gambe. Sento i muscoli delle cosce, che sono i più
robusti e voluminosi di tutto il corpo, e in mezzo a loro visualizzo i femori…., che sono a
loro volta le ossa più lunghe e robuste di tutto il corpo.
Dai miei femori ho molto da
imparare: la forza…, la solidità innanzitutto…... Una robustezza e una solidità non
rigida.., ma fatta di una struttura organica e viva… che si rinnova di continuo – come
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tutte le ossa in genere – con una zona centrale più spugnosa…. capace di generare cose
preziose….: i globuli rossi.
Forza…, robustezza e solidità
– ma che si rinnovano di
continuo e capaci, al nocciolo, di generare vita…: davvero un insegnamento prezioso,
quello che mi viene dai miei femori!..... Cari femori…, che io possa imparare da voi
queste qualità…..; e che sia capace di prendermi cura di voi.. con l’alimentazione giusta
e la giusta attività fisica.. affinchè le possiate conservare a lungo. Inspirando…, provo
gratitudine per i miei femori e per quello che mi insegnano…; espirando… sorrido e invio
loro il mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi ]
5 - Ora.. porto la consapevolezza su per il corpo.., rilassando ogni tensione e lasciandolo
di nuovo ben affondare nel materassino a ogni espirazione. Prendo consapevolezza della
mia pancia…. e degli organi che racchiude….., del sistema digerente….: stomaco…,
fegato e intestino…... Insieme.., questi organi sono in grado di elaborare ciò che
ricevono.., cibo e bevande…, e assorbire tutti gli elementi nutritivi;
andare….
quello
che
non
serve
all’organismo,
in
modo
da
non
sanno lasciar
appesantirlo
inutilmente…..; e sanno anche identificare quello che potrebbe essere nocivo ed
espellerlo….. Identificare…., selezionare.., assorbire…, eliminare..: davvero ho molto da
imparare dal mio sistema digerente….. Posso imparare a essere consapevole degli stimoli
che mi arrivano…, a identificare quanto c’è di salutare e nutriente…. – affetti,
avvenimenti.., esperienze e insegnamenti che mi possono nutrire e far crescere… – e ad
assorbirli; e posso imparare anche a identificare gli stimoli che sono nocivi, i “veleni”
come le immagini e le situazioni che mi possono intossicare o che mi ingombrano
inutilmente, e a lasciarli cadere….., oppure… se li ho ingeriti a eliminarli…... Inspirando..
provo gratitudine per il mio sistema digerente e per quello che mi insegna…; espirando
sorrido e gli invio il mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi
teniamo presente, che fino al paragrafo - 5)
dedicato almeno 17 - 18 minuti ]
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abbiamo già
6 - Inspirando sono consapevole che sto inspirando……., espirando sono consapevole che
sto espirando…..:
i miei polmoni, ora, vengono al centro della mio campo di
consapevolezza…... Per qualche momento mi limito a osservarne l’attività…..:
Si
riempiono…., si svuotano….. Seguo tutta la durata dell’inspirazione….. – tutta la durata
dell’espirazione…… – da dentro, identificandomi per un attimo con i miei polmoni…. Sono
come due grandi spugne che si espandono e comprimono dal nostro primo respiro..,
appena nati…, fino all’ultimo respiro quando lasciamo la nostra vita…, scambiando gli
aeriformi della vita….. – l’aria ricca di ossigeno che entra…., l’aria satura di anidride
carbonica che esce…. Sono una vasta superficie di scambio, i miei polmoni….: insieme
alla pelle sono la mia zona di confine…, il punto in cui il mio essere tocca il “fuori “…
Sono capaci di inspirare l’aria pura di montagna come l’aria inquinata del centro della
città…., di inalare il fumo di
sigaretta
del vicino,
come l’aria frizzante del primo
mattino…, quella satura d’acqua di una sauna…., o di un monsone….,
e quella
secchissima delle giornate ventose in inverno….: loro continuano il loro scambio.., pacati
e fiduciosi….: dentro…, fuori... Inspiro.., espiro... Possono respirare lentissimi, in
meditazione….., e scambiare velocemente grandi quantità d’aria, se necessario, come
durante una corsa o un parto.
Anche dai miei polmoni ho molto da imparare…: il
contatto….. – il contatto aperto e fiducioso….; l’adattabilità….; la costanza….. Mi rendo
conto….di quanto siano preziosi… e mi impegno a rispettarli e a non metterli in difficoltà
con contatti troppo traumatici o tossici…..: aria fredda…., fumo.., inquinamento….
Inspirando provo gratitudine per i miei polmoni e per quel che mi insegnano…..;
espirando sorrido loro e invio il mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15 / 30 secondi ]
7 - Dai polmoni, ora porto la consapevolezza al cuore…. Per qualche momento cerco di
percepirne il battito…, con attenzione e affetto…..
Il mio cuore non ha mai smesso di battere, fin da quando ero ancora nella pancia di mia
madre……...
Potrà modificare il ritmo, se ci sono condizioni che lo stimolano o lo
rallentano (una febbre…., salire le scale….., un innamoramento……., la pratica
meditativa…… il sonno…..una malattia..) ma non fa mai una sosta….. Non va mai in
ferie... Anche dal mio cuore ho molto da imparare…..: le doti del maratoneta…. La
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resistenza..; la costanza…, la capacità di compensazione…, soprattutto l’affidabilità.
Davvero abbiamo di che essere grati al cuore….., ogni mattina quando apriamo gli occhi:
mentre dormivamo lui è andato avanti a pompare…, solo un po’ più lentamente…., e
questo gli è bastato per riposarsi. I gadget e le decorazioni infantili ne hanno fatto
un’immagine un po’ frivola e vuota…., tutt’altro, è una parte di noi da cui abbiamo molto
da imparare……La costanza…. – nella pratica per esempio…; l’affidabilità, che fa sì che
gli altri possano far conto su di noi….; l’elasticità…, la capacità di alternare contrazione e
distensione…….; e le “doti di cuore”,
che nella nostra cultura sono associate ai
sentimenti più profondo…... Inspirando provo gratitudine per il mio cuore e per quello
che mi insegna…….; espirando…gli sorrido.. e invio il mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi ]
8 - Anche la cassa toracica merita ora la mia consapevolezza….. Costole,
sterno,
clavicole…..: un sistema insieme robusto e mobile, che abbraccia e protegge organi
delicatissimi ed essenziali come i polmoni e il cuore…... Sa dare sostegno e protezione
allo
stesso
tempo
lasciando
libertà
di
movimento…..,
libertà
d’azione….;
la
sottovalutiamo finché non ci facciamo male a una costola….., solo allora scopriamo
quanto
movimento
richiede
alla
cassa
toracica
respirare…,
tossire..,
ridere..,
starnutire.., cantare e parlare….. Inspiriamo… ed espiriamo alcune volte, riempiendo
bene i polmoni e poi svuotandoli del tutto,
mobile la nostra cassa toracica……….
e prendiamo consapevolezza
di quanto sia
Ora invece respiriamo in maniera più sottile e
leggera, lasciando che il respiro avvenga da sé…….. Che cosa ci insegna la nostra cassa
toracica?
È un insegnamento prezioso per i genitori, gli insegnanti, tutti coloro che si
trovano a contatto con i bambini e i giovani…..: proteggere e contenere in modo sicuro e
insieme elastico…, senza costringere, senza limitare………. Inspirando.. provo gratitudine
per la mia cassa toracica e per quello che mi insegna…; espirando…., gli sorrido e invio il
mio affetto e la mia cura.
[ pausa di 15/30 secondi ]
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9 - Ora prendo contatto con gli organi o le parti del corpo che in me hanno qualche
difficoltà o debolezza……, che hanno bisogno di cure……. Vedo che tutte le altre parti del
corpo, tramite loro, imparano a fare amicizia con l’imperfezione…., la debolezza…, la
fragilità…... In un bosco, ci sono alberi più sani e robusti…… e alberi più deboli.., che
patiscono l’attacco dei parassiti…. o il vento.. o i fulmini…., e non per questo il bosco è
meno bello e completo…….; così è anche nel mio organismo, come in quello di ognuno di
noi……… Inspirando, riconosco le parti più robuste e sane del mio corpo….., espirando,
sorrido loro con gratitudine…...
Inspirando..,
riconosco le parti più fragili del mio
corpo.., espirando sorrido loro con amorevolezza…, determinata a prendermene cura.
Provo gratitudine per quello che posso imparare da loro…., soprattutto la consapevolezza
di quanto sia preziosa questa mia esistenza sotto forma umana.
[ pausa di
15 -
30 secondi ]
10 - Infine porto la mia consapevolezza al capo e rilasso il cervello nella testa (scatola
cranica). È un organo prezioso da cui in buona parte dipendono tutti gli altri.., la parte
più delicata…, sottile……, misteriosa e ammirevole. Se apro le palpebre è perché una
piccola parte del mio cervello lo consente……, se ricordo l’espressione di un mio nonno,
è perché un’altra piccola parte del mio cervello ha proprio questa funzione.., se faccio
esperienza di un sapore… o di una sensazione…. è perché il cervello me lo consente., con
funzioni complicatissime che si compiono in frazioni di secondi…….. Possiamo aprirci al
mistero di ciò che non conosciamo,
in noi come nell’universo,
con lo stupore dei
bambini, e lasciare che il cervello si rilassi, abbandonando tutto il suo peso con
delicatezza nel suo nido, la scatola cranica.
valutare,
progettare,
In questo momento non devo decidere,
risolvere niente……: c’è solo il respiro che entra e che esce, il
mio e quello dei compagni di pratica tutt’intorno, in uno spazio e un tempo sicuro e
protetto……..
Con gratitudine..,
inspirando…., ti lascio riposare cervello…..
Espirando…., ti sorrido, con gratitudine.
[ pausa di 10 secondi ]
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[ un canto delicato … – se il contesto lo richiede - e soprattutto se conosciamo un
canto appropriato ]
[ pausa di pochi secondi, 10/15 ]
[/ ( risveglio della campana) + Tre suoni di campana].
[ seguono indicazioni per uscire dal rilassamento profondo ].
Ora riportiamo l’attenzione sulla pancia e sentiamo il lieve movimento in su e in giù.
Riapriamo gli occhi molto lentamente…., stiriamoci…., portiamo le braccia sopra la
testa…., allunghiamo ancora una volta l’intero corpo….., rotoliamo
a destra…. e a
sinistra e poi.., lentamente.., con cura.., ritorniamo in posizione seduta. Portiamo con
noi nell’attività successiva l’energia attenta e tranquilla che abbiamo appena generato,
e lasciamo che ci accompagni per tutto il giorno.
Con calma poi……., dopo aver sciolto le articolazioni e sistemati con cura…….-- ad un
tocco di risveglio della campana piccola --
ci prepariamo ad alzarci in piedi e ad un
successivo suono d’invito ci alziamo e ci disponiamo dietro al cuscino.
tocco di campana - per ringraziarci - concludiamo la sessione
all’altro.
(durata: circa. 35’)
Chân Tù Ý 2007
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Ad un altro
inchinandoci l’uno