ETF oggi: come cambia l`approccio di investitori e asset

Transcript

ETF oggi: come cambia l`approccio di investitori e asset
INNOVATION HUB - AMUNDI SGR
AMUNDI È STATO PIONIERE NEL MERCATO DEGLI ETF E SI POSIZIONA OGGI COME UNO DEI
MAGGIORI PLAYER EUROPEI. INNOVATIVITÀ, PREZZI COMPETITIVI E QUALITÀ DI REPLICAZIONE
SONO ALLA BASE DEL SUO SUCCESSO. L’ATTENZIONE VERSO GLI INVESTITORI E LA CAPACITÀ DI
RICONOSCERNE ED ANTICIPARNE LE ESIGENZE COSTITUISCONO GLI ELEMENTI FONDANTI SU CUI
COSTRUIRE LA FUTURA STRATEGIA DI SVILUPPO
ETF oggi: come cambia
l’approccio di investitori
e asset manager
Il mercato dell’Exchange Traded
Fund e soprattutto dei suoi utilizzatori sta cambiando. E se una
volta il clone era uno strumento
dedicato unicamente alla clientela istituzionale, oggi l’ETF conquista sempre più il pubblico retail,
ma con una nuova veste. «Soprattutto in Italia, dove nell’ultimo
anno e mezzo è cambiato il modo
di presentare l’ETF all’investitore
finale – premette Vincenzo Sagone, Head of ETF, Indexing & Smart
Vincenzo Sagone, Head of ETF, Indexing &
Smart Beta Business Unit di Amundi SGR
Beta Business Unit di Amundi
SGR. Dal 2015, infatti, sono nati
diversi prodotti che investono direttamente in Exchange Traded
Fund ma inseriti all’interno di una
asset allocation più ampia. Ciò
che cambia, quindi, non è lo strumento, ormai conosciuto grazie
alla sua trasparenza ed economicità, ma è la “scatola” con cui si
presenta l’ETF: all’interno di una
gestione patrimoniale, in fondi,
certificate, unit linked o anche in
portafogli modello, creati a volte
tramite robo advisory, che investono anche in ETF».
Le strategie sul mercato retail
Per il mercato retail italiano,
Amundi ha concluso una serie di
contratti di gestione patrimoniale
in ETF. «Attraverso i canali di distribuzione italiana abbiamo collocato 3 fondi tematici con sottostante in ETF – prosegue Sagone
– e una unit linked in partnership
con un cliente assicurativo. Ora
continueremo a promuovere i nostri prodotti attraverso le reti di
promotori e a proporre pacchetti
di investimento sulla spinta della
62 AZIENDABANCA - maggio 2016
normativa MiFID 2, che darà più
spazio alla figura professionale
del consulente che potrà utilizzare l’ETF all’interno di una asset
allocation diversificata».
Le tipologie di ETF vincenti
in Italia
Una strategia su cui puntare, soprattutto guardano ai numeri che
confermano l’utilizzo dei cloni: a
marzo 2016, infatti, Amundi ETF
ha registrato asset under management oltre i 20 miliardi di euro.
E in Italia il successo, quest’anno,
è trainato da tre tipologie di ETF
che sembrano conquistare gli
investitori in un contesto di alta
volatilità dei mercati. «A febbraio
i clienti istituzionali hanno abbassato di molto l’asticella di rischio
di portafoglio per via della volatilità presente sui mercati azionari
– precisa Sagone. Di conseguenza, fondi e SGR hanno venduto la
parte azionaria per acquistare oro
e titoli governativi di breve maturity tramite Exchange Traded
Fund. A marzo e aprile, invece,
abbiamo assistito a una rivoluzione: dopo 2 anni è infatti tornato
INNOVATION HUB - AMUNDI SGR
l’interesse degli investitori verso
i mercati emergenti, che ci ha
portato a registrare in Italia e in
Europa importanti flussi su ETF
emerging market. Amundi ETF ha
catturato ben il 42% dei flussi europei (Fonte: Amundi ETF, Indexing & Smart Beta al 30/04/2016),
grazie alla gamma completa di
esposizioni emergenti offerta con
le spese correnti più competitive
sul mercato, di solo 0,20%. In seconda posizione per quantità di
flussi amministrati, troviamo gli
ETF corporate bond, rivitalizzati
dalla decisione della BCE di continuare sulla linea del quantitative
easing attraverso le obbligazioni
governative. Amundi ETF può
soddisfare anche questo tipo di
investitori, in quanto proponiamo
un’ampia serie di ETF obbligazionari. In particolare, sulle esposizioni corporate, abbiamo recentemente lanciato un ETF esposto
alle obbligazioni BBB denominate in euro».
Un attore in prima linea nello
sviluppo di soluzioni Smart Beta
Osservando i flussi sul mercato
europeo degli ETF, notiamo inoltre che gli investitori si stanno
esponendo sempre di più anche a
un terzo tipo di esposizioni: le soluzioni Smart Beta. Questo indica
una maggiore consapevolezza da
parte degli investitori verso queste strategie, che sono entrate
in maniera stabile all’interno dei
portafogli. «Tale trend – spiega
Sagone – è frutto di un lungo lavoro di educazione». Nell’attuale
contesto di mercato, caratterizzato da tassi di interesse al minimo
e da politiche monetarie accomodanti, gli investitori sono alla ricerca di nuove fonti di rendimento azionarie. Le soluzioni Smart
Beta possono offrire una risposta
alla mancanza di diversificazione
degli indici cap-weighted, applicando schemi di ponderazione
alternativi, e/o un’esposizione ai
fattori di rischio più remunerativi.
«I risultati della survey annuale realizzata da Edhec-Risk nell’ambito
della cattedra di ricerca promossa
da Amundi ETF, Indexing & Smart
beta, parlano chiaro: il 75% degli
investitori istituzionali intervistati
pensa che gli indici Smart Beta
– precisa Sagone – offrano un
potenziale significativo di surperformare gli indici cap-weighted
nel lungo periodo e l’81% pensa
che consentano di ottenere una
migliore diversificazione». Per rispondere alla crescente domanda
da parte degli investitori, Amundi
ha sviluppato diverse soluzioni Smart Beta, sia sotto forma di
ETF e fondi indici sia sotto forma
di soluzioni dedicate. La gamma
ETF di Amundi comprende, per
esempio, oltre ad ETF mono-fattoriali, anche due ETF multi smart
beta innovativi esposti all’indice
Scientific Beta Developed MultiBeta Multi-Strategy ERC: il primo,
lanciato nel 2014, è esposto alle
azioni mondo, il secondo, lancia-
to quest’anno, esposto alle azioni
europee. Tali soluzioni, sviluppate
in partnership con ERI Scientific
Beta, hanno dimostrato di essere in grado di sovraperformare
in modo significativo gli indici di
riferimento MSCI World ed MSCI
Europe.
Cheaper and Smarter: i pilastri
di Amundi ETF
I flussi record registrati da Amundi ETF l’anno scorso dimostrano
il successo della sua strategia.
«Possiamo riassumere in due parole le caratteristiche degli ETF
di Amundi – chiarisce Sagone.
Da un lato “Cheaper”, in quanto
la nostra gamma é in media più
economica rispetto ai competitor. Dall’atro “Smarter”, in quanto un terzo dei nostri ETF sono
innovativi (Alla data del lancio, in
Europa). Per esempio, siamo stati i primi a introdurre sul mercato
degli ETF importati innovazioni
di prodotto come l’investimento
in obbligazioni a tasso variabile
e l’hedging sui currency giornaliero, anziché mensile. Riteniamo
che questi due pilastri, unitamente alla qualità della replicazione,
siano fondamentali per rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti, che cercano soluzioni
di investimento semplici, efficienti e allo stesso tempo complete,
per modulare al meglio la propria
asset allocation».
G.C.
maggio 2016 - AZIENDABANCA 63