RASSEGNA STAMPA - Associazione Agenti Allianz

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RASSEGNA STAMPA - Associazione Agenti Allianz
23 Settembre 2013
23 Settembre 2013
RASSEGNA STAMPA
30 Gennaio 2015
Sede Milano – Corso Italia 22
Sede Trieste – Via Fabio Filzi 21/1
INDICE
DAL MERCATO ASSICURATIVO
 CATTOLICA: ECCO CHI E’ IL NUOVO DIRETTORE DISTRIBUZIONE E MARKETING DEL
GRUPPO
 S&P: IL GIUDIZIO SULLE GENERALI? «CONDIZIONATO DAL RISCHIO ITALIA»
ECONOMIA E DINTORNI
 LA RICCHEZZA DEGLI ITALIANI ALLA FINE DEL 2013
BANCHE IN PRIMO PIANO
 «BANCA MEDIOLANUM PRIMA PER ASSORETI»
 PROMETEIA RIVEDE AL RIALZO IL PIL 2015: +0,7%
 RIENTRO CAPITALI, COSTI SENSIBILI
 BUFI (ANASF): RETI DI PROMOTORI MODELLO VINCENTE IN EUROPA
PREVIDENZA E DINTORNI

L’INAIL INAUGURA LA TRASPARENZA
DAL MERCATO ASSICURATIVO
S&P: IL GIUDIZIO SULLE GENERALI? «CONDIZIONATO DAL RISCHIO ITALIA»
La sede legale non c’entra, sui rating influisce la localizzazione degli attivi». Renato Panichi, director
corporate ratings di Standard&Poor’s, ieri è tornato, sollecitato dai giornalisti in un incontro
stampa, sulla vicenda della revisione del giudizio assegnato a Generali nel 2013. Ai tempi
l’amministratore delegato della compagnia, Mario Greco, aveva criticato la decisione («il nostro
business è per un quarto in Italia, ma loro ci considerano al 100% italiani perché qui c’è la nostra
sede», aveva affermato).
«La somma degli investimenti italiani di Generali, tra titoli di Stato, bond corporate, partecipazioni
azionarie e real estate – ha spiegato Taos Fudji, director financial institutions di S&P – ammonta al
27% del totale: è un ammontare che per noi è significativo, anche se Generali è una società
diversificata. Pensiamo sopravviverebbe a un eventuale default dell’Italia, e infatti il suo rating è di
due notch sopra a quello dell’Italia, ma rimangono rischi impliciti legati all’esposizione in Italia, non
alla sede».
IL Piccolo
CATTOLICA: ECCO CHI E’ IL NUOVO DIRETTORE DISTRIBUZIONE E MARKETING DEL GRUPPO
Marco Lamola è reduce dalle esperienze maturate in Generali, Axa Assicurazioni e Allianz.
Il gruppo Cattolica ha il suo nuovo direttore distribuzione e marketing. Si tratta di Marco Lamola), ex
manager di Generali, Axa Assicurazioni e Allianz. Lamola va a occupare una carica che da mesi era
vacante.
Lamola ha esordito in Generali, dove è approdato all’inizio del 1999 e dove è rimasto 6 anni. A febbraio
del 2005 è passato in Axa Assicurazioni: qui ha ricoperto in tempi diversi i ruoli di head of sales Nord
west dept ed head of sales.
Nel settembre del 2009 è diventato head of sales in Allianz Subalpina Network (Allianz Italia) e
successivamente in Allianz Ras Network. Poi, a febbraio 2013 ha ricoperto l’incarico di head of sales
partner network in Allianz Italia. Ha avuto un ruolo di primo piano nella fase di lancio e di preparazione
di Allianz1.
Tutto Intermediari
ECONOMIA E DINTORNI
LA RICCHEZZA DEGLI ITALIANI ALLA FINE DEL 2013
La Banca d’Italia pubblica con cadenza annuale un supplemento al bollettino statistico sulla ricchezza
complessiva, reale e finanziaria, degli individui e delle famiglie italiane. Le informazioni relative alla
ricchezza finanziarie sono raccolte direttamente dalla Banca nell’esercizio della sua funzione di
vigilanza attraverso la rilevazione dei Conti Finanziari. La misura della ricchezza reale – intesa come la
somma del valore di: abitazioni; oggetti di valore; fabbricati non residenziali; impianti, macchinari,
attrezzature e scorte; e terreni – è ottenuta mediante metodologie di stima.
Come rileva ANIA Trends, che ha analizzato le informazioni contenute nel documento, alla fine del
2013 il patrimonio netto a disposizione delle famiglie italiane, al netto cioè delle passività finanziarie
(mutui, prestiti personali, ecc.), era pari a 8.728 miliardi di euro, di cui 5.767 miliardi (il 60%) investito
in attività reali e i restanti 3.848 miliardi in attività finanziarie. Le passività finanziarie erano alla stessa
data pari a 886 miliardi, il 9% della ricchezza totale lorda.
Rispetto al 2012 la ricchezza netta complessiva, valutata a prezzi correnti, è diminuita dell’1,4% (123
miliardi) in ragione della consistente diminuzione delle attività reali (-3,5%), solo parzialmente
compensata dall’aumento delle attività finanziarie (+2,1) e dalla riduzione delle passività (-1,1%). In
termini reali, la diminuzione della ricchezza complessiva è stata più pronunciata -1,7% rispetto alla fine
del 2012.
Dal picco di 9.500 miliardi registrato nel 2007, la ricchezza degli italiani si è contratta, a valori correnti,
di oltre l’8%.
Secondo stime preliminari, nel primo semestre del 2014 la ricchezza netta delle famiglie avrebbe
registrato ancora una diminuzione, pari all’1,2% in termini nominali, rispetto alla fine del 2013. Sul
dato peserebbe, oltre all’ulteriore flessione del valore della ricchezza reale, anche la riduzione del
risparmio finanziario, dovuta alla diminuzione delle attività finanziarie (-0,4%) e al concomitante
aumento delle passività (2,2%).
Nel lungo periodo l’andamento della ricchezza in Italia è stata influenzata dall’interazione di varie
dinamiche. Nel complesso tra il 1995 e il 2013 l’accumulazione di ricchezza è stata alimentata per circa
due terzi dalla crescita del reddito, attraverso l’attività di risparmio, e per il restante terzo del
contributo dai guadagni di capitale generati dal possesso delle stesse attività. Questi ultimi hanno
beneficiato soprattutto della forte crescita dei prezzi delle abitazioni registrata nel periodo.
Il contributo del risparmio è tuttavia declinato progressivamente nel tempo: tra il 1996 e il 2002 il
risparmio era pari in media d’anno all’1,6% della ricchezza netta; è sceso all’1,2% tra il 2003 e il 2006,
allo 0,9% tra il 2007 e il 2009, allo 0,4 nel 2012, per poi risalire leggermente nel 2013.
I guadagni di capitale sulle attività finanziarie sono stati positivi fra il 1996 e il 2000 e negativi
successivamente, ad eccezione degli anni 2004-05 e 2012-13; i capital gain sulle attività reali sono stati
positivi tra il 2000 e il 2007 e negativi negli anni più recenti, con il perdurare della crisi economica.
Alla fine del 2013 la ricchezza netta era pari a 7,9 volte il reddito disponibile lordo, in linea con gli anni
più recenti (il rapporto si è mantenuto fra 7,8 e 8,2 nel periodo 2006-2013). La ricchezza netta per
famiglia è stata superiore a 350.000 euro, corrispondenti a poco più di 140.000 mila euro pro capite.
Tra la fine del 2012 e la fine del 2013 la ricchezza pro capite è diminuita dell’1,5% a prezzi correnti e
dell’1,7% a prezzi costanti; a prezzi costanti, la ricchezza netta pro capite nel 2013 è comparabile con i
livelli che si registravano all’inizio dello scorso decennio.
Il livello di ricchezza media per famiglia ha presentato una dinamica appena più sfavorevole: nel 2013,
espresso a prezzi costanti, era simile a quello della fine degli anni novanta.
Intermedia Channel
BANCHE IN PRIMO PIANO
«BANCA MEDIOLANUM PRIMA PER ASSORETI»
«Non è un caso che anche quest’anno, per la sesta volta consecutiva, Banca Mediolanum sia al vertice
della classifica di Assoreti», ha sottolineato ieri Massimo Doris, amministratore delegato dell’Istituto,
in seguito alla diffusione dei dati sulla raccolta netta 2014. «Il risultato di oggi di cui sono ovviamente
orgoglioso - aggiunge Doris - è il frutto di una strategia attenta che la Banca ha messo in atto per
affrontare un mercato in continua evoluzione, ponendo il cliente sempre al centro. La forza di Banca
Mediolanum si fonda sostanzialmente su quattro principali pilastri: la solidità aziendale, testimoniata
da un Common Equity Tier 1 nettamente al di sopra della media di mercato; la disponibilità di prodotti
competitivi; l’uso dell’innovazione e della tecnologia per una relazione sempre più immediata e
semplificata e infine, ma non per importanza, la competenza dei family banker, capaci di comprendere
le reali esigenze dei clienti fornendo una consulenza ad alto valore aggiunto per tutti gli aspetti degli
investimenti»
PROMETEIA RIVEDE AL RIALZO IL PIL 2015: +0,7%
La forza delle buone notizie ha convinto anche il centro studi bolognese Prometeia, dopo Confindustria
e Banca d’Italia, a rivedere verso l’alto le proprie previsioni per il 2015. Così l’ultimo rapporto,
presentato ieri a Bologna, scrive che non solo nell’arco di quest’anno la ripresa si consoliderà ma che
l’aumento del Pil sarà pari, già nell’ultimo scorcio del 2015 a +1,3% in rapporto all’ultimo trimestre del
2014. Il controshock petrolifero, la debolezza del cambio, l’intervento straordinario da 1.140 miliardi
con il Quantitative easing deciso dalla Bce di Mario Draghi: sono tutti elementi che vanno a sommarsi
ai primi fattori di supporto alla ripresa emersi già all’inizio dell’autunno, ovvero , spiegano gli
economisti bolognesi, una politica fiscale e una politica creditizia non più di segno restrittivo. Per
questo, essi dovrebbero sviluppare un’onda d’urto tale da riuscire a incrinare la «barriera di cautela»
che la crisi ha innalzato di fronte alle scelte delle famiglie e delle imprese: la ripresa, dunque, dovrebbe
essere tale da contrastare l’eredità statistica negativa del quarto trimestre del 2014. E dovrebbe
divenire robusta in corso d’anno, favorita, come spiegano gli esperti «anche dagli effetti dell’afflusso
turistico verso l’Expo milanese»; anche se il dato d’incremento medio del Pil quest’anno dovrebbe
attestarsi a +0,7 per cento (comunque due decimi di punto in più rispetto a quanto si stimava solo tre
mesi fa). La crescita dovrebbe assumere un ritmo medio dell’1,4 per cento nel 2016 e negli anni
successivi; l’inflazione dovrebbe rimanere bassa per tutto l’anno per poi essere riportata sopra l’uno
per cento dalla ripresa, nel 2016. Ma, nel frattempo, tutti i ribassi dei prezzi dell’energia e del dollaro si
saranno tradotti in 13 miliardi in più di reddito disponibile per le famiglie, un incremento di risorse che
non dovrebbe tardare a tradursi in più consumi e più investimenti. Inoltre, il Qe darà una mano ai conti
pubblici, facendo scendere la spesa per interessi al 4,2 per cento. Infine, sottolinea Prometeia, anche
se il tasso di disoccupazione resterà fermo al 12,8%, il Jobs act è destinato a spingere l’occupazione e a
creare nel 2015 ben centodiecimila occupati in più.
IL SOLE 24 ORE
RIENTRO CAPITALI, COSTI SENSIBILI
Conferimento dell'incarico elastico per la procedura di voluntary disclosure e per i rapporti con gli
obblighi antiriciclaggio. A seconda che il concetto di consulenza prodromica all'incarico si limiti a
sporadiche informazioni sulla legge del rientro dei capitali o si dilati ricomprendendo un vero e proprio
preventivo dell'accesso alla collaborazione volontaria, lo scenario, per il professionista e per il cliente,
ai fini antiriciclaggio, cambia e non di poco.
E non solo. Secondo gli esperti, interpellati da ItaliaOggi, non è del tutto pacifica l'ampiezza da dare
all'esenzione tracciata dalla Faq del ministero dell'economia in tema di rapporti tra antiriciclaggio e
voluntary disclosure. Una risposta ufficiale che avrebbe dovuto mitigare la rigidità della circolare sul
mantenimento dei presidi antiriciclaggio ma che in realtà ha continuato a suscitare perplessità e mal di
pancia nei professionisti che hanno a che fare in queste settimane con le richieste di rimpatrio. Tanto
che lo spauracchio antiriciclaggio sta facendo diventare la consulenza per la voluntary disclosure un
vero e proprio far west, con professionisti che pur di fornire preventivi, calcoli e costi di convenienza ai
clienti, mettendoli al riparto da segnalazioni di operazioni sospette, aprono «uffici di corrispondenza»
a Monaco o in Svizzera dove le informazioni ricevute e fornite non rientrano sotto la giurisdizione
italiana della normativa antiriciclaggio della legge 231/2007.
Per Antonio Damascelli, coordinatore del gruppo antiriciclaggio del consiglio nazionale forense, non si
presentano particolari problemi interpretativi: «L'esame della posizione giuridica di per sé non
comporta un obbligo di segnalazione antiriciclaggio, inoltre bisogna porre attenzione se l'informazione
sui costi attenga il compenso del professionista e non i calcoli della procedura». Per il consigliere del
Cnf infatti una cosa sono le informazioni sul costo della causa (e in questo caso la procedura di
voluntary intesa come assistenza al cliente) e un altro discorso è il conto del rientro «qui si rientra nel
campo della liquidazione di imposta e in questo caso il conteggio è subordinato al conferimento
dell'incarico con tutti gli obblighi che ne discendono».
Perplessità arrivano da Attilio Liga, consigliere con delega antiriciclaggio del consiglio nazionale dei
dottori commercialisti: «La nuova interpretazione del ministero dell'economia crea una zona grigia,
quella della consulenza ante incarico, in relazione alla quale permangono molte perplessità. Era
preferibile». Ribadisce il consigliere dei dottori commercialisti «che fosse riproposta la norma di
esenzione prevista dallo scudo fiscale. Ad ogni modo restiamo in attesa di un provvedimento che
definisca più chiaramente la nostra posizione e siamo fiduciosi che arrivi presto».
In buona sostanza fino a quando non c'è incarico conferito il professionista può anche venire a
conoscenza di reati per cui non sarà fatta la voluntary disclosure e visto che non diventerà cliente
paradossalmente il professionista non ha l'obbligo di segnalare nulla. Posizione di approccio pratico è
quella di Fabrizio Vedana, vicedirettore generale di Unionefiduciaria: «In attesa di eventuali
chiarimenti ulteriori, ogni intermediario dovrà definire delle specifiche procedure operative che
consentano di rendere il più possibile oggettivo l'adempimento degli obblighi antiriciclaggio in
particolare per quanto riguarda la segnalazione di operazioni sospette». Nella Faq il ministero ha infatti
riconosciuto che se il professionista si limita alla valutazione circa l'opportunità di accedere o meno
alla collaborazione volontaria non sussistono obblighi antiriciclaggio se non segue il conferimento
dell'incarico. Ma per una valutazione seppur minima comunque il professionista sarà messo in
condizione di conoscere elementi anche numerici appartenenti alla posizione del potenziale cliente
altrimenti si rischia davvero di limitare questa consulenza all'enunciazione dei principi generali
contenuti nella legge 186/2014, quella sulla collaborazione volontaria.
ITALIA OGGI
PF, NEL 2014 RACCOLTA IN CRESCITA DEL 42% A 23 MILIARDI
Per le reti di pf nel 2014 la raccolta netta è stata pari a 23,6 miliardi di euro, il 42,4% in più rispetto ai
16,6 miliardi del 2013. È quanto emerge dalle statistiche di Assoreti sull'attività delle società di
promotori finanziari. Quanto a dicembre, Assoreti ha rilevato una raccolta netta positiva di 2,5 miliardi,
con una crescita del 50,9% rispetto al mese precedente. Da record i risultati ottenuti lo scorso anno sui
prodotti di risparmio gestito, con investimenti netti per 23,7 miliardi di euro (20,6 miliardi nel 2013),
migliore risultato di sempre. Le movimentazioni sui prodotti in regime amministrato vedono, invece,
una contenuta prevalenza delle uscite per 67 milioni (-4,0 miliardi nel 2013). La spinta sul gestito arriva
dal comparto assicurativo: nel 2014 i volumi totali di raccolta sono pari a 12,4 miliardi, in crescita del
75% (7,1 miliardi nel 2013). Le unit linked, che investono i premi in fondi o sicav, si confermano i
prodotti assicurativi più richiesti, con premi netti per 10 miliardi (6,7 miliardi nel 2013), ma cresce
l'interesse per le polizze Vita tradizionali su cui sono stati investiti 3 miliardi (1,6 miliardi nel 2013). La
raccolta netta diretta in quote di fondi e sicav ammonta a poco meno di 8 miliardi (12,1 miliardi nel
2013). Gli investimenti si concentrano sui comparti domiciliati all'estero, con una raccolta complessiva
di 6,3 miliardi (12,2 miliardi nel 2013). Intanto torna positivo il bilancio annuale sui fondi aperti di
diritto italiano, con flussi netti di risorse per 1,8 miliardi (-72 milioni nel 2013), mentre si osservano
perdite nette sui fondi speculativi per 66 milioni (-131 milioni nel 2013) e sui fondi chiusi per 49 milioni
(17 milioni nel 2013). Importante la crescita della raccolta anche per le gestioni individuali: gli
investimenti totali dell'anno ammontano a 2,7 miliardi (da 822 milioni nel 2013) e si concentrano
principalmente sulle gestioni in fondi (1,7 miliardi). Nel 2014 le risorse nette confluite al sistema di
fondi e sicav aperti tramite le reti ammontano a 20,2 miliardi: quasi un quarto della raccolta netta
totale dell'industria dei fondi pari, in base ai dati Assogestioni, a 87 miliardi di euro).
MF
BUFI (ANASF): RETI DI PROMOTORI MODELLO VINCENTE IN EUROPA
Le reti di promotori finanziari si sono distinte negli ultimi anni per i bassi rischi e l'alta redditività, e
sono state sempre più apprezzate dai clienti per la buona qualità dei servizi. Elementi che hanno
portato le banche italiane, strette dai vincoli di Basilea, a riscoprire tale modello distributivo e a
tornare
a
investirvi.
Mentre società specializzate nei servizi d'investimenti, come Mediolanum,Azimut, Fideuram o
Banca Generali, hanno chiuso il 2014 con raccolte record e utili in aumento. Il fenomeno ha
caratterizzato il mercato italiano del risparmio, ma trova similitudini anche in Europa, come emerge
dall'analisi Sda Bocconi che sarà presentata a Consulentia 2015, l'evento organizzato dall'Anasf,
l'associazione dei promotori finanziari, in programma all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal 3
al 5 febbraio. «Anche in altri Paesi europei ci sono realtà specializzate nei servizi d'investimento, come
la spagnola Renta4, l'olandese Binckbank, o l'Union Financière de France» dice il presidente Anasf,
Maurizio Bufi, «Modelli analizzati dalla Bocconi anche alla luce della nuova direttiva europea Mifid 2,
approvata a giugno, che entrerà in vigore a gennaio 2017». Dallo studio emerge che «il tied agent (il
promotore con mandato di agenzia, ndr) si è affermato ed è cresciuto un po' in tutta Europa, pur con
le dovute differenze tra i vari Paesi». Il promotore finanziario è poi sempre più consapevole del valore
e del ruolo che riveste nel risparmio «ed è pronto a chiedere alle società mandanti strumenti e
investimenti in tecnologia per dare al cliente una consulenza sempre più evoluta» aggiunge Bufi,
commentando invece la ricerca Gfk Eurisko, che sarà presentata nel corso dell'evento. «Le società, del
resto» spiega il presidente Anasf «continuano a investire sui promotori». Ma non mancano le note
dolenti, perché dall'analisi Gfk Eurisko emerge anche il peso del pratiche burocratiche, fonte di
un'inutile crescita dei costi per promotori e società. «Altro elemento preoccupante è il basso livello di
investimenti sui giovani promotori», conclude Bufi, «Senza ricambio generazionale la professione
continua a invecchiare».
MF
PREVIDENZA
L’INAIL INAUGURA LA TRASPARENZA
Una determina del presidente dell’Istituto regolamenta la procedura. Risposte in 30 giorni. Accesso
(gratuito) ad atti e documenti sulla gestione
Al via l’accesso civico all’Inail. Chiunque (cittadini, associazioni, fondazioni, comitati, società ed enti) ha
diritto di chiedere la pubblicazione di documenti, informazioni o dati che le pubbliche amministrazioni
sono tenute a divulgare in materia di gestione organizzativa (trasparenza). La richiesta non deve essere
motivata, è gratuita e deve avere risposta entro 30 giorni. Lo stabilisce la determina n. 13/2015 del
presidente dell’Inaii, che approva il regolamento per la disciplina dell’istituto dell’accesso civico
previsto dall’ari. 5 del dlgs n. 13/2013.
Trasparenza. Il dlgs n. 13/2013 ha fissato precisi obblighi di trasparenza sulle pubbliche
amministrazioni, vincolandole a una periodica pubblicazione, nei rispettivi siti internet istituzionali
(sezione amministrazione trasparente), di documenti e dati concernenti l’organizzazione, la gestione e
l’attività (incarichi, consulenze, bilanci ecc.). L’accesso civico rappresenta lo strumento per mezzo del
quale chiunque può esercitare il diritto di chiedere la pubblicazione di tali dati e informazioni, nei casi
in cui sia stata omessa del tutto o parzialmente.
Il controllo ai cittadini. Il regolamento approvato dall’Inail prevede che la richiesta di accesso civico
non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente, non deve
essere motivata ed è gratuita. Oltre ai cittadini, pertanto, possono esercitare tale diritto associazioni,
fondazioni, comitati, società ed enti privati e pubblici per mezzo del rappresentante legale. L’istanza
può essere presentata con diverse modalità; sul sito dell’Inail, tra l’altro, è possibile scaricare un
modulo facsimile. L’istanza va firmata digitalmente; quando ciò non fosse possibile, è necessario
corredarla di una fotocopia del documento d’identità in corso di validità.
Trenta giorni. Il procedimento sull’accesso civico deve essere concluso entro 30 giorni dalla
presentazione della relativa istanza. Entro tale termine, in particolare, il responsabile della trasparenza
deve innanzitutto verificare la fondatezza dell’istanza accertando l’effettiva mancata pubblicazione dei
dati e deve fornire risposta. In caso di mancata pubblicazione, in tutto o in parte dei dati, il
responsabile rimette l’istanza all’ufficio responsabile entro 10 giorni dal ricevimento, il quale entro i
successivi 20 giorni dal ricevimento procede alla pubblicazione dei dati mancanti. In caso di richiesta di
accesso civico relativamente a dati che non sono soggetti all’obbligo della pubblicazione, il
responsabile comunica all’interessato che non può essere soddisfatta la sua richiesta dandone
adeguata motivazione. In caso di richiesta di accesso civico relativamente a dati che sono già pubblicati
sul portale amministrazione trasparente, il responsabile ne da comunicazione all’interessato
indicandogli il collegamento ipertestuale (il link) per accedervi via web. Infine, in caso di richiesta
relativa a dati che sono pubblicati sul portale ma in una sezione diversa da quella amministrazione
trasparente, il responsabile lo comunica all’ufficio competente entro 7 giorni dal ricevimento
dell’istanza, il quale entro i successivi 10 giorni procede all’adeguamento della pubblicazione nella
sezione propria della «amministrazione trasparente», dandone comunicazione al responsabile il quale,
infine, ne da informazione all’interessato. In ogni caso, il procedimento deve prevedere l’invio di una
risposta al richiedente entro 30 giorni.
Intermedia Channel