italia - LUI magazine

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italia - LUI magazine
mensile - anno diciassette - numero uno - gennaio 2013
ISSN 2039-0262
ITALIA
PRADA Vagamente dandy INTERVISTA Pierre et Gilles TEATRO il Balletto di Milano
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SEGNI e ASCENDENTI
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L’OROSCOPO DI COPPIA,
DEL CORAGGIO E DELL’A UDACIA
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TE DAN
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MESE PER MESE LE COSE DA FARE
RACCOLTA E CONSIGLI PRATICI
editoriale
apparentemente
circoscritti
C
’è chi sostiene a gran voce che le amicizie prendono forma all’interno della
cerchia delle cose in comune. Quindi presentarsi come la voce fuori dal coro,
all’interno di una determinata compagnia, significa rimanere emarginati.
inutile negarlo: essere membro di un gruppo risponde al bisogno di autostima,
di sicurezza e di affiliazione, ma allo stesso tempo significa approvare ed adempiere a
delle norme informali, a dei diritti e a dei doveri. Standard che, in un certo qual modo, ci
rendono riconoscibili e di conseguenza appartenenti ad una determinata cricca.
Ma che cosa succede quando l’insieme è formato da ogni singolo elemento che caratterizza un determinato gruppo? tutto nasce la settimana prima di capodanno, quando abbiamo avuto la brillante idea di organizzare una cena in stile Ferzan ozpeteck.
avete presente quelle tavolate dove palestrati incalliti, bisex indecisi, extracomunitari
ammogliati con donne sempre in soprappeso, trans alla ricerca della favola e i gay di
tutte le varietà si ritrovano seduti allo stesso tavolo? ecco, una cosa del genere… con
l’unica differenza che i nostri commensali continuavano a sfiorarsi i “gioielli di famiglia”.
il motivo? Semplice! Nella pellicola c’è sempre qualcuno che muore. altro che sedersi
in tredici a tavola!
Comunque, bando alle superstizioni saggiamente ovviate con qualche battuta scaramantica, la serata ha avuto il suo perché. Presa singolarmente ogni persona appartenente ad un determinato schieramento ha cominciato a comportarsi in modo del tutto
diverso da com’eravamo abituati a conoscerla. Non avendo il sostegno del branco
d’appartenenza, ognuno è emerso in modo differente. Nessun “copione” da seguire,
nessun cerimoniale d’obbligo. Fuori da un determinato contesto ognuno appare per ciò
che è realmente: un individuo unico e speciale.
A questo punto la domanda nasce spontanea: abbiamo così tanto bisogno di identificarci all’interno di un gruppo tanto da plasmare le abitudini, il carattere e le scelte?
in fondo siamo la somma di tanti elementi, allora perché concentrarci su un solo stile?
Perché rispettare e sottostare ad alcune “regole” quando il nostro essere è molto più
complesso e variegato? Vogliamo essere a tutti i costi accettati all’interno di una società
che continua ad esistere e puntare il dito semplicemente e solo per creare e definire
delle minoranze? È una guerra al massacro, una guerra d’identità, dove il non essere
“definito” comporta inevitabilmente a non essere riconosciuto. In noi esiste tutto questo
bisogno di essere circoscritti? Difficile a dirsi. Forse è solo il mercato e la società che
ha bisogno di fasce alle quali rivolgersi e di riflesso anche noi nella quotidianità ci rivolgiamo a terzi con lo stesso intento.
Ma se nella prima ipotesi il ragionamento può avere la sua logica, nei rapporti umani
invece si rischia di innescare meccanismi di etichettamenti convenzionali. Già perché
più o meno ingiustamente affibbiamo alla persona che ci troviamo di fronte una serie
di caratteristiche del gruppo al quale crediamo appartenga e attraverso gli stereotipi
condizioniamo il nostro modo di interagire. Quanto siamo bravi a non cadere nella trappola? Per la serie siamo tutti attivi, ma è sotto le lenzuola che si conosce la verità.
Salvatore Paglia
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cover
Photo by dany Prinz
Styling Stephan Kallaus
Model andy S. @ louisa-models.de
Jacket Hugo Boss
Shirt lagerfeld
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editrice
Gemeco sc - via emile Chanoux, 22/24
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Starcom events srl - Nova Milanese (MB)
pubblicazione mensile
reg.trib. di Milano N. 169 - 03/2000
hanno collaborato a questo numero:
andriy Mishchenko, angelo Sabbatini, Claudio Marchese,
Cristiano Fabris, Cristiano Macchi, emilio Quarta,
Fabio russo, Fabio ottonello, Gian Pietro leonardi,
luca de leonardis, Marco daverio, ottavio Volpe,
riccardo di Salvo, Sandro trevisan, Severin Kane
lui Magazine è distribuita gratuitamente
(0,10 euro) nei locali e nelle attività
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ColleCtioNS
Prada: vagamente dandy
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aCCeSSori
Urban style bags
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iNterViSta
Pierre et Gilles
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BeaUtY
Versace punta sull’eros
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SoCietà 32
Moda
dior Homme mette tutti sull’attenti
SalUte 38
Moda 08
Motori 48
ColleCtioNS 10
iNterViSta 14
6
diritti CiVili
l’U.e. approva i matrimoni gay
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SoCietà
l’altra violenza
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FUtUro
Cambia vita così
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laVoro
Progetto futuro
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SalUte
Il retrò contro l’influenza “moderna”
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le 4x4 marchiate Fiat
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Tram 4 - 5 - 7 - 31 e vari bus vicino all’Ospedale Maggiore.
Prossimamente anche fermata MM5 Ca’ Granda.
Ampio parcheggio non a pagamento.
Lo Studio Benessere Naturale, in via Valfurva 3 a Milano (zona Niguarda), è una piccola oasi dove ogni uomo, di qualunque età, può prendersi una pausa
relax che lo farà star bene anche fisicamente.
Roberto e Daniela, i due titolari, vi aspettano e metteranno a vostra
disposizione la loro competenza con cordialità e massima riservatezza.
Roberto si dedicherà al cliente praticandogli massaggi rilassanti e decontratturanti su tutto il corpo o parte di esso, secondo le esigenze
e le richieste: mal di schiena, torcicollo, gonfiore alle gambe o altri
malesseri scompariranno.
C’è poi la depilazione. Quella effettuata da donne provoca spesso
imbarazzo sia da parte dell’uomo che la subisce sia da parte di chi la
esegue, specialmente se riguarda certe parti del corpo.
Qui, nello Studio Benessere Naturale, anche l’eliminazione degli antiestetici peli superflui non sarà più causa di imbarazzo per nessuno.
Infatti Roberto, senza alcun problema, sarà in grado di rendere liscia
l’epidermide maschile ovunque richiesto (anche nelle parti intime) con
ceretta, crema o altri prodotti, tutti di qualità.
Daniela invece è naturopata e iridologa: aiuta a ricreare e a mantenere il benessere utilizzando solo prodotti biologici naturali, senza
quindi inquinare il metabolismo con l’aggiunta di chimica. I suoi trattamenti comprendono anche consigli alimentari, fiori di Bach, sedute di
Life Coach e di Breath Coach. I clienti dello Studio Benessere Naturale
hanno inoltre a disposizione una vastissima gamma di prodotti esclusivamente biologici per la propria salute ed estetica: creme, integratori
vitaminici, alimenti specifici, ecc...
Moda
“Signor Si, Signore!”
dior Homme mette tutti sull’attenti
l
a collezione presentata a Parigi di dior
Homme, per questa fredda stagione, ruota
nella sua totalità attorno al corpo militare.
il designer Kris Van assche, direttore creativo che si occupa dello stile maschile del gruppo,
presenta un uomo ferreo e con carattere in grado
di affrontare la quotidianità con competizione, stile
e rigore.
il mood della collezione spazia attraverso tutti i corpi bellici con estrema disinvoltura catturandone gli
elementi caratteristici e distintivi.
Mentre la fanteria scende in passerella con cappotti e mantelle doppio petto, la marina seduce e
conquista con le sue classiche chiusure ad alamari. irrinunciabili, e iper caratteristiche, le classiche
mimetiche subiscono una sorta di reinterpretazione military-chic.
la collezione, solida e ben strutturata, si allontana
saggiamente dal classico ufficiale e gentiluomo,
ma al coltempo seduce attraverso linee definite ed
impeccabili.
interessanti, e non scontati, i particolari bicolore a
contrasto che caratterizzano i capispalla.
Il gioco delle lunghezze donano a molti outfits
un’aria quasi sbarazzina, freschezza che sfocia
nella scelta di molti accessori come i berretti con
visiera e le shoppers.
a ridare una certa inclemenza alla linea è la palette
di colori che in perfetto stile soldato spazia dal grigio scuro al verde militare, dal bianco al beige, fino
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Moda
ad arrivare a toccare il panna e il nero. Fra i materiali spiccano la lana, la seta, la lana cotta, il feltro
e il montone. in questi look non potevano di certo
mancare i grandi occhiali da sole stile aviatore e i
classici anfibi compagni di mille avventure.
Non ci resta che metterci sull’attenti e portare rapidamente e rigidamente alla fronte la mano destra,
del resto il saluto è d’obbligo!
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ColleCtioNS
Vagamente dandy
Stringate dall’indole stravagante
l
’eccentricità di Miuccia Prada fa ancora centro e nuovamente le sue creazioni stupiscono e ammaliano.
Per l’inverno 2013 la collezione scarpe uomo non solo
si contraddistingue per la squisita fattura artigianale e
l’eleganza eterna ed impeccabile, ma diversi modelli strizzano
l’occhio verso un look più anticonformista e al tempo stesso sofisticato. È l’exploit della particolarità.
tra i tipi di calzature che hanno dominato sulle passerelle milanesi, spiccano le stringate a punta stretta nelle versioni bicolor, la
fantasia a fiorellini in rilievo e le macchie di colore che con ironia
e semplicità smorzano con carattere i classici capi tradizionali.
Queste sono calzature che arricchiscono ogni schema stilistico
e vanno oltre al concetto di stile. inconfondibili e di temperamento, possiamo tranquillamente affermare che sono scarpe senza
tempo in grado di reggere senza indugi le leggi del fashion.
È bene sottolineare che Prada rimane in ogni modo sinonimo di
classe: a rimettere in equilibrio la collezione ci hanno pensato le
elegantissime stringate in vernice nera o le classiche e raffinate
francesine.
Interessante la filosofia del tacco che conquista anche l’uomo.
Sembra, infatti, che la stimata Maison abbia messo in pratica il
famoso detto “altezza mezza bellezza”, proponendo diversi modelli con doppio fondo.
rimanendo sulle note distintive non potevamo di certo dimenticarci della lavorazione in spazzolato con applicazione stemma
“gladiatore” o dell’allacciata Derby in vitello spazzolato con fondo
trasparente. Semplicemente inimitabili.
Fabio Ottonello
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COLLECTIONS
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aCCeSSori
Urban style bags
i
oltre lo zaino
l marchio giapponese Master-Piece in italia non è ancora conosciuto dalla massa, ma gli amanti dello stile da qualche tempo hanno gia adocchiato il marchio. il brand, fondato nel 1994 ad osaka dal designer taichi Fujimatsu, si è fatta strada proponendo borse e accessori dalle alte
prestazioni tecniche miscelate ad un design innovativo, funzionale, colorato e
concretamente non scontato.
la nuova collezione presenta il longevo tessuto Harris tweed come anello
portate di tutta la linea. Il filato molto solido, al tatto ruvido, ma abbastanza
elastico, per anni ha coperto le natiche degli scozzesi sottoforma di kilt, ma è
attraverso la giacca che nel corso degli anni ha potuto esprimere il suo rampante carattere o la sua sottile eleganza.
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aCCeSSori
la combinazione del resistente nylon Cordura con la pelle e la lana fa dello
zaino Slash un ottimo compagno di viaggio sia per le escursioni fuori porta,
sia per l’uso metropolitano quotidiano. il gioco di zip nasconde una quantità
discreta di tasche per i piccoli e grandi oggetti, mentre i rivestimenti e i rinforzi
in pelle garantiscono al prodotto lunga vita.
Gli spallacci, regolabili e imbottiti, si rendono garanti del comfort, mentre le
cinghie e patta superiore sono completamente regolabili tramite fibbie metalliche tradizionali. Anche in questo caso le rifiniture accurate donano alla sacca
quel qualcosa in più in fatto di meticolosità. Interessante anche la gamma di
colori che spazia dai toni accesi fino a toccare quelli più tenui e caldi.
Gli amanti del nero non devono temere, per loro è disponibile una versione rigorosamente in all-black. Per finire il processore dual-chiusura, oltre ad
avallare un facile accesso alle sue regioni inferiori, protegge i beni di valore.
Zaino in spalla!
Angelo Sabbatini
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iNterViSta
“Pierre et Gilles”
È la firma usata dalla coppia di artisti francesi composta
dal fotografo Pierre Commoy e dal pittore Gilles Blanchard
“
Gilles: amavo guardare le foto delle stars sulle riviste, le dive di
Hollywood, e di Brigitte Bardot. le trovavo molto glamour.
Pierre et Gilles” si incontrano a Parigi nel 1976 e da allora inizia la loro avventura sentimentale e lavorativa. Sono
diventati famosi grazie alle loro fotografie ritoccate con la
pittura, che realizzano fin dal loro primo incontro.
Queste opere affrontano i temi più disparati, che partono dalla
cultura pop, attraversando quella omosessuale e religioso.
È affascinante notare l’utilizzo coscienziosamente deliberato che
fanno dello stile kitsch, il ché è tipico dell’estetica camp.
Hanno fotografato artisti di fama internazionale come Madonna,
Cheb Khaled, Catherine deneuve, Serge Gainsbourg, Étienne
daho, Jean-Paul Gaultier, Kylie Minogue, letitia Casta, amanda
lear, Jérémie renier, amélie Nothomb e molte altre. li incontriamo nella loro casa di Parigi e iniziamo a chiacchierare..
Come vi siete conosciuti e come siete arrivati a lavorare insieme?
Pierre: Ci siamo conosciuti ad una festa a Parigi, Kenzo organizzava una serata per l’apertura della sua boutique. Qualcuno ci
ha presentati dicendo: “Siete entrambi così poco “chiacchieroni”
vi intenderete bene!”. Siamo rientrati insieme in scooter e da allora non ci siamo più lasciati.
Gilles: Il lavoro è arrivato qualche mese più tardi, è venuto in
modo naturale perché eravamo complementari. io non ero molto
attratto dalla fotografia, ero piuttosto un illustratore, facevo dei
collages, dipingevo.
Qual è la vostra tecnica e come si è evoluta, col tempo?
Gilles: e’ sempre la stessa tecnica adottata, c’è la foto e la pittura. agli inizi i decori erano molto semplici, poi la realizzazione si è
sviluppata con il passare del tempo, fino ad arrivare a dei decori
assai completi e sofisticati. Lavoriamo sempre in argentique e a
casa nostra. inizialmente i nostri formati erano molto piccoli, ma
ora facciamo delle immagini che possono arrivare a 2 metri.
Pierre: Gilles si è divertito a dipingere su una delle mie foto perché non eravamo soddisfatti, pensavamo che i colori non fossero
abbastanza forti. Avevamo steso dei colori fluo, ma sui formato
questo non riusciva molto bene. allora abbiamo dipinto sulle foto
e fummo assai contenti del risultato.
Gilles: e quel giorno, ho davvero sentito che la nostra vita sarebbe cambiata, e che avremmo trovato qualcosa di importante.
Quali artisti vi hanno ispirati?
Pierre: Newton e i fotografi di moda in generale, sfogliavo Vogue,
le foto di Marlène o di Brigitte Bardot.
Avete lavorato con tante celebrità, quale è stata la prima?
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Gilles: Forse amanda lear... ah, no, iggy Pop, andy Warhol,
Dalì. Lavoravamo per un giornale che si chiamava “Façade”, un
giornale un po’ underground non molto conosciuto ed è stato
allora che abbiamo cominciato a fotografare celebrità. abbiamo
fatto parecchie serie di foto all’inizio, per questa rivista.
Com’è stato con Madonna?
Gilles: l’abbiamo inizialmente conosciuta a Parigi, lei aveva chiesto a Jean-Paul Gaultier di farci incontrare, allora siamo andati
a trovarla nel suo hotel e ci siamo recati insieme al Cirque Zingaro. Qualche settimana più tardi, lei ci ha domandato di venire
a realizzare una grande serie di foto di moda ma abbiamo detto
di no, perchè c’erano troppe immagini da fare, abbiamo rifiutato.
Qualche anno più tardi siamo andati a fotografarla in uno studio
a New York.
In seguito abbiamo voluto fare “La Madonna dal cuore ferito” con
lei, ma per problemi di denaro, ciò non è stato possibile. allora
l’abbiamo fatto con lio.
Jean-Paul Gautier?
Gilles: Ne siamo grandi fans, è vero che abbiamo molte ispirazioni in comune. l’abbiamo fotografato una volta soltanto, non
abbiamo mai realizzato le pubblicità per i profumi, etc...
Ma abbiamo fatto il suo ritratto con il maglione a strisce. Si tratta
di una foto molto emblematica per lui. Voleva farla in modo diverso, ma gli abbiamo proposto di posare con il maglione zebrato e
lui ci ha dato fiducia e ne fu molto contento.
Perché non avete mai lavorato con Mylène Farmer (icona
gay francese)?
Gilles: Non ce l’ha mai proposto! e’ raro che domandiamo alle
persone di venire da noi, sono piuttosto gli altri a venire. lei
non ce l’ha mai chiesto, ma ci sarebbe piaciuto tantissimo, era
perfetta per noi! Ma non è troppo tardi! Può darsi che temesse
un’immagine troppo omosessuale, o forse era abituata ai suoi
fotografi. E’ divertente, tutti ci fanno questa domanda!
Qual è l’importanza del cinema e quali sono, secondo voi, i
maestri in materia?
Gilles: oggi sono molto attratto dal cinema d’autore, ma dimentico sempre i nomi dei registi. amo molto il cinema asiatico, c’è
anche quel film russo “Faust” di Alexandr Sokurov che ho visto di
recente e che mi è molto piaciuto, come tutti gli altri suoi film. Mi
piacciono anche Gus Van Sant, larry Clark...
Che ne pensate voi dell’arrivo del matrimonio gay in Francia?
Gilles: Personalmente non si tratta di una questione che ci ha
mai interessato, per noi come coppia, e l’idea di essere omosessuale per me non era quella di sposarmi, di avere bambini...
Ma gli omosessuali devono essere rispettati e non è normale che
non abbiano gli stessi diritti degli altri. Se il matrimonio gay può
proteggere le persone, allora è un’ottima cosa.
alcuni omosessuali sognano il matrimonio gay e capisco che
abbiano voglia che se ne accordi loro il diritto. allora sì, sono
favorevole!
Pierre: Ma non abbiamo intenzione di sposarci, salvo se ciò fosse interessante e ci apportasse dei diritti, ma non sarebbe per
somigliare agli altri o per la cerimonia!
Ma ci siamo sposati in foto! e questa foto è stata molto utilizzata
per illustrare degli articoli di stampa sul matrimonio gay. l’avevamo prima scattata in un luna park in turchia, con questi famosi
pannelli nei quali si mette la testa per essere fotografati.
dopo abbiamo deciso di rifarla nel nostro studio a casa, quella
che ormai conoscono tutti.
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iNterViSta
In base a quali criteri scegliete i vostri modelli?
Gilles: Non ci sono criteri fisici, ma è necessario che ci piacciano,
che ci ispirino, che qualche cosa accada. Possiamo prendere
dei ragazzi muscolosi, magrolini, più giovani, più virili. Amiamo
il corpo, ci piace che sia grazioso, ma grazioso non significa
palestrato. Ci piacciono anche le differenze di etnia, di sesso,
transessuali, ragazzi, ragazze, lesbiche. Ma non abbiamo mai
ripreso dei sovrappeso. è vero che solitamente i nostri modelli
uomini sono più giovani e le donne più mature.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Gilles: andremo in Corea per fotografare il gruppo musicale dei
K-PoP poiché ci piacciono tanto, sono molto carini, gioiosi, colorati. C’è un libro in fase di preparazione, in cui spiegherò il procedimento del nostro lavoro: ci sarà un lungo apparato scritto, con
delle spiegazioni sulla nostra tecnica, le nostre influenze, ecc...
Non è un libro con foto belle e grandi come si fa di solito in un
libro d’arte, ma dove spieghiamo come siamo arrivati a questo
punto. È la prima volta che facciamo un libro del genere.
Dove viaggiate? Avete delle mete predilette?
Gilles: andiamo spesso in thailandia, amiamo l’asia in generale,
abbiamo parecchio lavorato in Giappone. Ci piace scoprire, ma
la regione del pianeta che conosciamo meglio è l’asia. loro hanno un lato infantile, mentre gli americani sono troppo seri.
Qual è l’importanza della religione nel vostro lavoro? Siete
credenti?
Gilles: tutte le religioni del mondo e tutti i loro aspetti ci interessano. Se essere credenti significa porsi delle domande e riflettere
allora sì, sono credente. Penso ci siano tante cose nella vita che
ci sfuggono, che sono misteriose ed interessanti. la religione
deve essere una grande libertà, altrimenti non è interessante.
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Qual è il messaggio che vorreste che passasse attraverso
la vostra arte?
Pierre: Un messaggio d’amore, di emozione, di tolleranza.
Gilles: Vogliamo lasciare una traccia dei nostri sguardi sul mondo, della nostra sensibilità, e poterlo condividere è meraviglioso.
l’artista lavora sui suoi sentimenti e quando può condividerli con
milioni di persone è il più bel regalo che lui possa ricevere, e
noi abbiamo questa fortuna. Potrebbe essere veramente bello
pensare di essere d’aiuto per far accettare o cambiare l’opinione
sull’omosessualità in qualsiasi parte del mondo, come ad esempio in Ucraina.
Oggi voi ispirate tanti nuovi artisti, cosa ne pensate?
Gilles: Questo ci fa molto piacere. anche noi ci ispiriamo ad altri,
ancora oggi. Per esempio, quando ho visto il film “Pink Narcissus”, è stato per me uno choc, mi ha confortato in ciò che avrei
voluto, mi ha restituito forza ed energia.
Ci ha certamente molto influenzati, come ad altri artisti. Da
quando abbiamo incominciato a lavorare insieme, Pierre ed io,
il nostro stile è arrivato velocemente grazie all’unione dei nostri
universi, dalla prima immagine che involontariamente abbiamo
creato insieme. Serve essere il più naturale possibile.
Non serve provare ad avere uno stile per avere stile. Si deve
lavorare solo con il sentimento. Il talento è più importante della
tecnica, della quale è meglio non fidarsi sempre.
Andriy Mishchenko
BeaUtY
Versace
punta sull’eros
l’allusione alla mitologia e alla scultura greca classica, si mescolano con
d
inamico, intraprendente e padrone di sé, l’uomo Versace comunica il suo essere forte e passionale attraverso
una fragranza decisamente maschile: eros. il nuovo
profumo della Maison nasce con lo scopo di racchiudere in un’essenza il carattere dell’uomo moderno.
la sua anima decisa e travolgente sorge grazie ad un accurato
accostamento di aromi di natura mediterranea. il cuore di Versace Pour Homme è caratterizzato dall’aroma minerale-fiorito,
quasi tattile, della salvia sclarea e del giacinto blu.
Una profonda suggestione di note incisive e seducenti sono evidenziate dal legno di cedro e di oud. ambra e musk, rivelano
note di fondo sensuali e profonde, essenza di pura mascolinità.
Donatella dichiara: “Ho immaginato un uomo eroico, passionale,
quasi un dio greco. la fragranza è composta da note che esprimono sensualità e potenza dove i concetti chiave dell’amore,
della passione, della bellezza e del desiderio emergono prepotentemente nella realtà quotidiana”. Con questa nuova fragranza
il brand conta di riacquistare l’interesse del pubblico maschile
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BeaUtY
il carattere dell’uomo moderno
incautamente trascurato nel corso degli ultimi tempi. Non è di
certo un mistero che il gruppo ha puntato molto sui profumi da
donna, lasciando da parte il mercato del fashion beauty maschile. “Il profumo prende il nome dal dio greco dell’Amore e figlio
della dea Afrodite, Eros” spiega una nota della maison, sottolineando: “L’antica Grecia è ispirazione del brand fin da quando
Gianni Versace ha costruito il proprio impero della moda e ha
scelto la testa di Medusa come simbolo del marchio”. Ecco che in
un’atmosfera classica, punteggiata da capitelli e statue greche,
la divinità procede con con passo imponente tra lo scatenarsi
degli elementi naturali: acqua, tuono e lampo fanno da cornice
all’uomo che scocca una freccia verso il cielo in tempesta. ad
incarnare il dio dell’amore, immagine di potenza e forma estetica
pura, ci ha pensato l’aitante modello Brian Shimansky, mentre
gli scatti pubblicitari sono stati affidati al famoso duo di fotografi
Mert alas e Marcus Piggott. il bouquet della fragranza invece
è stato studiato dal profumiere aurelien Guichard che dichiara:
“Versace Eros è il trionfo della seduzione”.
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SOIGNÉ
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il tuo matrimonio unico.
Con 308 voti a favore,
229 contrari e 48 astenuti,
il Parlamento Ue esprime
la sua netta approvazione!
l
’europarlamento di Strasburgo prega così i Paesi che
non hanno tali istituti, 11 su 27, a prenderne seriamente
in considerazione la loro introduzione.
l’italia, com’è tristemente noto, fa parte di quei Paesi cui
è rivolto l’invito. Invito, per dirla tutta, che ha più le caratteristiche di
un vero e proprio richiamo.
a testimoniarlo sono le parole della relatrice Monika Flašíková
Beňová: “L’implementazione di valori, quali la pluralità l’uguaglianza di genere e lo stato di diritto, si pone al centro dell’Ue.
È nostro dovere tutelare i diritti fondamentali e i valori per costruire
una cultura dei diritti tra i Paesi dell’Unione europea e le sue istituzioni”.
Il tema è caldo e visto che finalmente qualcosa di grosso “bolle in
pentola”, abbiamo raccolto i pensieri e gli avvenimenti che ruotano
attorno alla questione che rimane, in ogni modo, controversa e ricca d’intolleranti pregiudizi.
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Barack Obama è il primo presidente a dichiararsi favorevole alle
nozze tra persone dello stesso sesso. durante un’intervista registrata
per la rete aBC news ha dichiarato:
“Nel corso degli anni ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff
con un partner dello stesso sesso,
che ha cresciuto anche dei figli.
Quando penso ai nostri soldati, ai
nostri aviatori, ai nostri marinai che
hanno dovuto lottare tanto per i loro
diritti ho capito che per me è importante andare avanti e dichiarare
che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi.
trattare gli altri come vorremmo che gli altri trattassero noi – continua il leader - è ciò che, da cristiani praticanti, mia moglie ed io,
stiamo cercando di trasmettere ai nostri figli ed è quello che mi
motiva come presidente”.
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28
diritti CiVili
QUANDO L’EVENTO E’ UN VALORE AGGIUNTO
Organizzare un evento è una professione multidimensionale di
marketing. L’imprenditore vicentino Vinicio Mascarello sta riscuotendo successo nel Nord Italia occupandosi della gestione
completa del “progetto evento”, trasformando matrimoni, anniversari ed allestimenti in locali in straordinari coup de thèâtre. Il
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Centomila persone sono scese in
piazza a Parigi per ribadire il proprio
sostegno al progetto del presidente Hollande di equiparare le nozze
tra uomo e donna a quelle tra persone dello stesso sesso. Nel corteo
anche il sindaco della capitale francese Bertrand delanoe.
“Nessun dettaglio è troppo piccolo,
nessuna richiesta troppo grande!”
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L’Osservatore Romano scrive: i diritti dei bambini non sono quelli degli anziani, i diritti delle donne sono diversi per alcuni aspetti
da quelli degli uomini. E questo non significa che non godano di
un’uguaglianza di fronte alla legge. lo stesso vale per gli omosessuali, le cui unioni evidentemente non generano nuove vite e
dunque non rientrano nella categoria del matrimonio.
“I matrimoni gay sono una ferita alla
giustizia e alla pace”. Duro attacco
del pontefice alle nozze tra coppie
omosessuali: per Benedetto XVI
“i tentativi di rendere il matrimonio
fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente, a forme radicalmente diverse di unione, sono
un’offesa contro la verità della persona umana”.
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Mandello, guidata dal sindaco del Pd riccardo Mariani, è la località lecchese più “aperta” ai gay. I 14 consiglieri del gruppo di “Casa
Comune” si sono pronunciati tutti a favore delle unioni civili.
“Il Papa alimenta l’odio contro i
gay”, ha replicato d’impeto Paola
Concia, perché sono “parole pericolose, che esprimono qualcosa di
profondamente violento”.
dice la parlamentare Pd che rappresentare come minaccia “noi cittadini, che siamo senza diritti, significa fomentare aggressività contro i
gay”.
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Franco Grillini, presidente onorario
di arcigay, in un suo articolo scrive:
in tutto il mondo si sta discutendo
dell’estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali.
laddove ciò è avvenuto non si è registrato alcun danno per la famiglia
tradizionale. invitiamo Benedetto
XVi a studiarsi per esempio i casi
del nord europa dove non solo esiste una reale integrazione tra coppie eterosessuali ed omosessuali
ma sono anche documentabili benefici complessivi per l’intera
collettività in cui è registrato persino un aumento della natalità. la
novità, che sembra però essere sfuggita al Papa tedesco, è che
ormai anche la maggioranza dell’opinione pubblica occidentale è
favorevole ai matrimoni gay.
Flavia Vento: “Matrimoni gay? Dovranno passare sul mio cadavere
- la reginetta del nulla così sostiene - io sono andata in chiesa e non
chiedetemi cose sulla chiesa, per
me se due gay si amano devono
vivere insieme, amarsi, ma non fare
un matrimonio in chiesa con l’abito
bianco, no”. E rincara: “Trovo assurdo che due gay possano adottare un figlio”.
David Cameron si è personalmente impegnato nella difesa dei
matrimoni fra coppie dello stesso
sesso ammettendo: “Sono a favore dei matrimoni gay perché sono
un grandissimo sostenitore del matrimonio e non voglio che gli omosessuali siano esclusi da questa
grande istituzione. Ma – continua il
primo ministro inglese - voglio che
sia chiaro al 100% che una chiesa,
o sinagoga o moschea che non vogliano celebrare matrimoni gay non dovranno assolutamente essere costretti a farlo. Voglio anche che sia chiaro che è un voto
libero per i membri del Parlamento e che personalmente io voterò
a favore”.
Lilian Thuram, ex difensore della
Juventus, dichiara: “Dover manifestare per l’uguaglianza è surreale –
ha spiegato thuram – e mi rimanda
a decenni fa, quando i neri manifestavano negli Stati Uniti per il riconoscimento dei loro diritti. Coloro
che rifiutano il matrimonio per tutti
si comportano come chi rifiutava
l’uguaglianza ai neri”.
l’onorevole Antonio Mazzocchi,
Presidente dei Cristiano riformisti
e deputato del Pdl, afferma: “Noi
cattolici di centrodestra, ci schieriamo in maniera netta e senza alcuna
ambiguità a favore della famiglia naturale fondata sul matrimonio e siamo pronti a fare dura opposizione
ai matrimoni gay e alle unioni che la
sinistra di Bersani sta approvando
nei comuni e che rischia di trovare spazio in una legge nazionale.
Contrasteremo con forza l’idea di adozioni per omosessuali e ci
spaventa che la sinistra di Vendola e Bersani su queste tematiche
abbia in mente lo stesso programma di Zapatero”.
“L’approvazione della relazione sui
diritti fondamentali nell’Ue ci regala
solo l’ultimo tra i pronunciamenti del
Parlamento europeo a favore dei
diritti delle coppie di persone dello
stesso sesso, insieme all’invito proprio all’italia a legiferare in materia.
Siamo ormai in vergognosa solitudine tra gli 11 paesi europei su 27 a
non avere alcuna legge che garantisce pieni diritti alle coppie di gay e
lesbiche”, osserva il neo presidente
nazionale di arcigay, Flavio Romani.
Emilio Quarta
30
OROSCOP
Tutto sull’Amore
Le affinità di coppia
segno per segno
899.150.176
SoCietà
l’altra
violenza
S
Quando è lui che subisce
maltrattamenti per mano
di lei o di un altro lui
otto qualsiasi forma si manifesta la violenza è ingiustificabile. il pensiero comune, come spesso accade, tende
ad associare la figura del carnefice alla fisicità maschile
e quella della vittima alla fragilità del genere femminile. Media e campagne di prevenzione poi incrementano la dose
attraverso un tipo d’informazione legata ad una, se pur reale e
obiettiva, verità basata sulle statistiche. il fatto che le donne rappresentino il genere maggiormente a rischio, non preclude che
non esista violenza subita e/o agita da appartenenti ad entrambi
i sessi. luoghi comuni, pregiudizi e condizionamenti però mettono in luce solo ed esclusivamente un certo tipo di reato, quasi a
voler mantenere orgogliosamente l’immagine dell’uomo sempre
ai vertici di alcuni trapassati ed errati standard. l’era del maschio che non deve chiedere mai è una fantasticheria che non
ha più alcun tipo di fondamento. Il fatto che ci piaccia crederlo, fa
tristemente a cazzotti con una triste realtà. Un’indagine conoscitiva sulla violenza verso il maschile mette in luce alcuni aspetti
che hanno poco a che fare con l’unidirezionalità. eppure il concetto, colpa di un errato modo di pensare ben radicato nel pensiero comune, ha ancora nella sua integrità molte falle. Basti solo
pensare ad una scena in cui una donna schiaffeggia un uomo:
tale cornice viene minimizzata assumendo quasi i toni ironici. a
32
SoCietà
ruoli invertiti però la stessa azione assume un significato ben
diverso. Stesso gesto, diversa percezione. il messaggio falsato
che traspare è inequivocabile: la violenza femminile non esiste.
la domanda a questo punto nasce spontanea: è possibile considerarlo una forma di abuso politically correct? assolutamente
no! eppure…
L’indagine sulla quale ci basiamo, a carattere ufficioso, ha voluto
proprio dimostrare come questa forma di maltrattamento è più
che presente nella società odierna. al questionario hanno risposto 1.058 individui di sesso maschile di età compresa tra 18 e
70 anni. il primo dato inquietante non lascia remore sulla realtà
del fenomeno: il 63,1% del campione ha infatti dichiarato di aver
subito almeno un episodio di violenza fisica da parte di una donna. Le modalità si presentano agghiaccianti: graffi, morsi, capelli
strappati e schiaffi, appaiono violenze di terzo e quarto livello
paragonate ai tentativi di folgorazione con la corrente elettrica,
investimenti con l’auto, mani schiacciate nelle porte e nei cassetti, spinte dalle scale…
Per quanto riguarda la violenza sessuale, il 48,7% del campione
ha dichiarato di aver subito almeno un episodio di tale violenza
ad opera di una donna. la percentuale maggiore riguarda l’interruzione senza motivi comprensibili di un rapporto intimo avviato.
Questi eventi hanno reso la vittima depressa, mortificata, umiliata portando spesso conseguenze a livello psicofisico come insonnia, senso d’inferiorità, calo dell’autostima, inadeguatezza. in
alcuni casi è stato necessario ricorrere a terapie ed analisi. Non
meno rilevante si è rivelata la parte di uomini costretti ad avere
rapporti sessuali anche in forme non gradite, incluso attività di
gruppo e scambi di coppia. alcune di queste pratiche hanno provocato anche segni visibili, cicatrici, ustioni. Non da meno gli atti
persecutori: il 31,9% del campione ha ammesso di averne subito, ad opera di una donna, almeno uno. rimanendo sempre sul
tema, ma allontanandoci nettamente dall’indagine, continuiamo
a parlare di violenza sessuale sugli uomini commessa da altri
uomini. Strano a dirsi, ma il fenomeno dilagante trova terreno
fertile nei ranghi dell’esercito e in questo caso, visto le testimonianze raccolte, in quello americano. il luogo comune da sfatare
riguarda i soldati omosessuali che da presunti seviziatori sono a
tutti gli effetti le prime vittime di queste violenze. la maggioranza
delle persone, infatti, crede che i violentatori siano soldati gay in
incognito, gli esperti militari e i ricercatori indipendenti invece
assicurano che chi fa cose del genere di solito è eterosessuale.
il motivo trainante non è motivato dall’omosessualità, bensì dal
potere, dall’intimidazione e dal dominio. le vittime delle violenze,
sia maschi che femmine, sono tipicamente giovani e di basso
grado; sono bersagliati per la loro vulnerabilità. Mic Hunter, autore di “Onore Tradito: Abusi sessuali nell’esercito Usa” afferma:
“È bene chiarire che nella maggior parte di questi casi il sesso è
solo il mezzo di violenza per rimettere la gente al loro posto, per
cacciarle o per sottolinearne il dominio”.
il Pentagono ha istituito una un’unità a hoc per affrontare i problemi dei soldati che vengono stuprati; l’intenzione è quella di
studiare il problema attraverso le confessioni delle vittime. al
Ministero per gli affari dei Veterani l’anno scorso più di 50mila
veterani sono stati trovati positivi per “traumi sessuali militari”.
il dato, nettamente in crescita rispetto ai 30mila del 2003, ha
spinto molti uomini a confessare la loro vicenda. lo scopo non è
solo quello di abbattere il muro di omertà che circonda vicende di
questa natura, ma di riappropriarsi della propria identità. identità
rubata, trafitta, incompresa, discussa, violata da un unico sentimento: la vergogna. e poco importa se s’indossa una divisa o un
paio di jeans. Condanniamola.
Luca De Leonardis
33
FUtUro
Cambia vita così
i consigli dell’esperto per il nuovo anno
i
l nuovo anno è appena cominciato e visto l’andazzo odierno
abbiamo chiesto al dott. Saverio Girgioni, psicologo, alcuni
suggerimenti su come affrontare i prossimi dodici mesi. il
professionista ha stilato per noi dieci consigli che, a prima
vista, potrebbero sembrare ovvietà, ma in realtà nascondono dei
veri e propri punti chiave di svolta. lasciamo subito la parola
all’esperto: “Partendo dal presupposto che tra sapere e fare c’è
un abisso, dobbiamo metterci nell’ottica di mettere in pratica ciò
che è di nostra conoscenza. in sostanza bisogna affrontare la
situazione e non nascondersi dietro a risposte tipo: “Sì, lo so
ma…”. Non basta sapere, per cambiare qualcosa bisogna agire.
Il primo step è di certo quello più complicato e non a caso lo
inserisco come obiettivo “zero”. Solo chi ha realmente voglia
di cambiare avrà la volontà di liberarsi del superfluo e una volta
valicato il primo ostacolo, il resto sarà una passeggiata perché vi
sarete già messi nell’ottica di fare “pulizia” dentro di voi e nella
vostra vita”.
0. Fai pulizia sia fisicamente che nell’ambiente dove vivi. Armati
di un sacco (ma anche più di uno) e fai piazza pulita di tutto
ciò che nel corso degli anni hai accantonato nella tua dimora.
restare troppo legato agli oggetti del passato non ti permetterà
di avanzare verso il futuro. Circondati di cose che realmente ti
servono e sbarazzati di tutto il resto. l’ordine è il primo passo
verso una vita di successo. a tal proposito inizia a prenderti cura
del tuo corpo, il che si traduce in: mangia in modo più sano, fai
movimento e, ogni tanto, togliti pure qualche capriccio.
1. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Questo vale per
te e per le persone che ti stanno vicine. impara ad accettare
prima di tutto i tuoi errori e in secondo luogo quelli delle persone
a te care: l’accettazione di permetterà di vedere tutto sotto una
luce diversa, più costruttiva, lineare e chiara. Piangersi addosso
ti servirà solo a negarti la possibilità di essere felice.
2. Cambia abitudini, non seguire sempre uno schema fisso. Le
consuetudini logorano lo spirito e placano la tua conoscenza
(esempio banalissimo: invece di scendere una fermata prima
di quella stabilita, scendi a quella dopo e torna indietro. a che
cosa serve lo scoprirai solo sperimentando). Ciò ti porterà inevitabilmente ad uscire dal “tuo recinto” e a prenderti in carico dei
rischi. Sempre sull’argomento, interrompi immediatamente una
malsana abitudine tipo fumare, bere, lamentarti…
3. Cerca il dialogo e non chiuderti a riccio. Questo vale indistintamente per le vecchie e nuove relazioni. Non ragionare con la
tua testa, ma impara ad ascoltare anche gli altri. Solo così potrai
trovare riscontro alle tue domande. la stessa cosa vale per le
nuove conoscenze. Stabilisci nuovi contatti e le tue possibilità
(professionali ed emotive) avranno maggior possibilità di crescita. Non negarti la possibilità di fare nuove amicizie, impara ad
essere il pr (public relation) di te stesso.
34
FUtUro
passa alle gentilezze (non avere timore), l’effetto boomerang
è assicurato.
6. Affidati alle emozioni e non sottovalutare le coincidenze. in entrambi i casi saranno loro a guidarti.
Prova a non minimizzarle e a prenderle più sul
serio. rispetta le tue emozioni e non soffocarle assolutamente. lascia il ruolo da supereroe ad altri, tu vivi. Per quanto riguarda
invece le coincidenze puoi crederci o no…
Mettila così: hai ricevuto un segno inseguilo e vedi dove ti porta.
7. Vai alla ricerca di te stesso. Smettila
di essere uno dei tanti cloni della società. esci dal guscio. È sicuramente
meglio essere imitati che imitare, non
credi?
8. rimpianti e rimorsi non fanno rima
con felicità. Cerca di vivere a pieno,
solo così potrai non rimproverarti nulla. Certo nella vita è molto probabile
inciampare su alcune cose, ma è inutile piangere sul latte versato. accetta la
situazione e correggi il colpo. Il più delle
volte non è mai troppo tardi.
9. tu e solamente tu sai realmente ciò
che vuoi. impara ad essere fan di te stesso,
portati rispetto e amati. Per aiutarti in questo
compito coccolati appena ne hai la possibilità
e formula una sorta di mantra (frase) da ripetere
con convinzione ed entusiasmo ogni mattina e nei
momenti di sconforto.
10. Arrivato fino a qui il decimo punto è un tuo personalissimo
traguardo. Scava dentro di te e realizza il tuo desiderio.
aprendo i tuoi orizzonti ti accorgerai molto velocemente che
è molto più facile e soddisfacente cercare dei motivi per
andare d’accordo, piuttosto che flagellarti con inutili
e sterili discussioni che non portano a nulla.
4. ricorda la perfezione non è umana, ma divina. Quindi cerca di essere migliore e non
perfetto. i tuoi difetti fanno parte del tuo
bagaglio e ti rendono unico. Nulla ti vieta
però di lavorarci sopra. Con un pochino
d’impegno diventerai senza dubbio una
persona eccellente e imparerai a non
auto-sabotarti con le tue critiche.
alleggerisciti.
5. impara a giocare. Hai sicuramente
smesso di farlo da un sacco di tempo
e questo ti ha di certo fatto diventare
una persona insofferente e schematica. Sveglia il bambino che è in te e
permettiti il lusso di fare qualcosa che
ha come unico scopo quello di divertirti. impara ad affrontare la vita sotto
questo spirito e ricerca il lato spiritoso
in tutto ciò che fai. Questo è un ottimo
esercizio che ti porterà a sorridere di più
e di conseguenza a far sorridere gli altri.
Conquisterai così la simpatia di tutti. Non
devi diventare il pagliaccio di turno, ma nemmeno lasciarti soffocare dall’ombra di un’ipotetica “brutta figura”. Ricorda: domanda con un
sorriso e avrai come risposta un sorriso. Come
esercizio il consiglio è quello di cominciare a sorridere
almeno cinque volte al dì ed aumentare di due ghigni ogni
giorno che passa. Goditi l’effetto che fa. terminato con i sorrisi
35
laVoro
Progetto futuro
È on-line su www.filo.unioncamere.it la vetrina dei servizi
per i giovani e le imprese delle Camere di commercio
S
ergio a sei anni voleva fare l’astronauta, a 10 il veterinario, a 15 il pianista, a 18 l’architetto… alla fine si è
laureato in lettere, ma rimpiange di non aver seguito la
sua vocazione per la matematica. in queste condizioni
ci sono un mucchio di ragazzi che a causa d’idee poco chiare e
scarse opportunità di capire attraverso un’esperienza di lavoro le
loro inclinazioni, si ritrovano a dover fare i conti con delle scelte
che condizioneranno la loro vita professionale.
la possibilità di cercare di riuscire a fare della propria vita ciò
che si vuole arriva da un progetto, chiamato Scuola elevata al
lavoro, promosso da Unioncamere e realizzato insieme con 50
Camere di commercio. attenzione, il progetto, come scoprirete
più avanti, è rivolto non solo ai giovani, ma il suo raggio d’azione
è ben più largo.
tra i 3.600 studenti che l’anno scorso hanno preso parte al programma, la prima metà ha vissuto l’opportunità di vivere esperienze in ambito lavorativo presso le sedi di aziende e istituzioni
in italia e in europa. i restanti 1.800 hanno appena concluso la
propria esperienza di Jobday, una formula di orientamento innovativa per l’italia, ma già abbondantemente consolidata in Usa e
Canada (meglio nota nel mondo anglosassone come “job shadowing”), che consente ai ragazzi almeno per un giorno di speri-
mentare un mestiere affiancando – proprio come un’ombra - per
un’intera giornata un “lavoratore in azione” e che ha coinvolto
590 aziende. le due formule del Jobday e di stage in contesti
internazionali, ideate nell’ambito del progetto Scuola elevata al
lavoro, sono state presentate nel corso della Giornata del lavoro
e del fare impresa organizzata da Unioncamere.
il progetto di Unioncamere ha riscosso ampio successo tanto
che già ora si lavora, in stretto coordinamento con il Ministero
dell’istruzione, dell’Università e della ricerca, ad una prossima
edizione, che dovrebbe portare a realizzare altri 1.200 stage, 500
dei quali all’estero, mentre i rimanenti si svolgeranno
in italia presso aziende attive sui mercati
internazionali.
“La realtà complessa nella quale i nostri ragazzi si trovano a compiere scelte
importanti per il resto della loro vita impone a tutti i soggetti che si occupano di far
dialogare il mondo della scuola con quello
dell’impresa, tra i quali le Camere di commercio, uno sforzo aggiuntivo - ha
sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio dardanello -
36
laVoro
per questa ragione, Unioncamere, che ha attivato ad aprile una
apposita Unità di progetto, si è fatta promotrice della messa a
punto di un modello di servizi, basato su standard comuni per
tutto il territorio nazionale, che punta a realizzare in tutte le Camere sportelli dedicati alla formazione, imprenditorialità, lavoro
e orientamento. A fine anno, con un investimento di 3 milioni di
euro, una prima sperimentazione di questo modello sarà realizzata nelle 77 province già coinvolte nelle iniziative finanziate
dall’accordo di programma Ministero dello Sviluppo economicoUnioncamere sui temi ‘nuova imprenditorialità, micro-credito e
sostegno all’occupazione”.
Ma i riscontri della prima edizione del progetto “Scuola elevata al lavoro” ed il lancio delle prossime attività non sono l’unica
novità per tutti coloro che devono scegliere la strada da seguire per il futuro. E’ on line anche il nuovo Portale Filo (www.filo.
unioncamere.it), che, per la prima volta, rende disponibili su tutto
il territorio nazionale, da un unico punto d’accesso, e con una
sorta di “vetrina integrata”, tutta l’offerta (nazionale e locale) del
sistema camerale in materia di formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento.
Il progetto Scuola elevata al lavoro è un esempio efficace dell’impegno del Sistema camerale per promuovere l’orientamento
scolastico-professionale e l’alternanza scuola-lavoro. lo scorso
anno, le sole iniziative nel campo dell’alternanza formativa realizzate dalle Camere di commercio hanno coinvolto quasi 24mila
studenti, intensificando l’interscambio di saperi e relazioni tra
mondo della scuola e delle imprese.
Un’attività che s’inserisce in quella più ampia della formazione,
dell’orientamento e del lavoro per valorizzare e far crescere il
capitale umano e professionale, di giovani ed adulti, nonché per
migliorare e rendere più stretto il collegamento tra i canali formativi e le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei territori.
Sono state poi 67 le strutture camerali che hanno realizzato o
promosso lo scorso anno servizi e attività d’informazione e orientamento per la formazione e il lavoro, raggiungendo una platea
di destinatari in continua crescita. Nel 2011 complessivamente
64mila utenti: studenti delle scuole superiori (55%), studenti delle scuole medie inferiori (circa 16%), lavoratori in C.i.G. o mobilità, persone inoccupate o disoccupate (18%, in netto aumento
rispetto all’anno precedente), lavoratori autonomi e imprenditori
(aspiranti, nuovi o già in attività, che superano in complesso il
5%). Uno sforzo congiunto del mondo camerale che ha dato il via
a 3.700 azioni di formazione per un totale di oltre 125.000 ore di
lezione, tra corsi e seminari, in favore di circa 81.000 allievi. tutto
quanto sopra con un intervento economico complessivo di oltre
30milioni di euro, ai quali sono da aggiungere circa 10milioni di
euro specificamente destinati ai servizi per lo start up di nuove
imprese.
Villaggio Camping Odissea
Il nostro villaggio camping “Odissea” è racchiuso in una cornice naturale del Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di Diano tra Capo Palinuro e Marina di Camerota. E’
immerso in una pineta secolare direttamente sul mare. La natura incontaminata e la
spiaggia immensa di sabbia finissima e bianca, ne fanno un luogo paradisiaco. Il villaggio camping sorge su un’area pianeggiante di 30.000 mq ombreggiata da pini e piante
della macchia mediterranea a confine con la spiaggia del Mingardo, Sito di Interesse
Comunitario e Patrimonio Unesco. Dal 2009 il Villaggio Camping Odissea ha conseguito la certificazione ambientale ISO 14001. La sensibilità verso l’ambiente e la cura
del luogo sono delle prerogative nell’attività di gestione della struttura. Tutta la costa è
caratterizzata da insenature, grotte e spiaggie di incomparabile bellezza. La Baia degli
Infreschi, la Cala del Buondormire, l’Arco Naturale, i paesini limitrofi ricchi di storia, le
grotte intorno a Capo Palinuro: la Grotta Azzurra, d’Argento, dei Monaci ed altre, sono
solo alcuni dei mitici luoghi da visitare.
Scontistica: Gruppi minimo 30 persone, ponte 1° maggio, dal 31.05.2013 al 14.06.2013
- dal 30.08.2013 al 20.09.2013. Siamo felici di accogliervi creando un evento da voi
scelto tra sagra del pesce azzurro, grigliata in riva al mare o classica serata di piano
bar e karaoke.
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Ottavio Volpe
37
SalUte
il retrò contro
l’influenza “moderna”
i sempreverdi consigli della nonna
C
on il galoppare dei malanni di stagione
e dopo lo scandalo dei vaccini che ha
interessato in largo e in lungo lo stivale
d’europa, gli italiani rispolverano i consigli della nonna. Il rimedio più conosciuto ed utilizzato all’insorgere dei primi sintomi dell’influenza
è il classico bicchiere di latte ben caldo con due
dita di cognac e due cucchiai di miele, ma in natura esistono diverse soluzioni altrettanto valide.
eccone alcune:
chiodi di garofano immersi in una tazza di acqua
bollente. Per mitigare la tosse dovete ingerire il
succo di un limone con un cucchiaio di miele.
Per il naso chiuso non c’è niente di meglio che
respirare a fondo per dieci minuti i vapori di una
pentola in cui all’acqua bollente avete aggiunto
salvia o fiori di camomilla. Per non disperdere
inutilmente il vapore vi consigliamo di coprire
la testa con una qualsiasi salvietta in cotone
e di tenere il volto lontano dal recipiente una
ventina di centimetri.
ottimo alleato contro la sinusite sono le foglie essiccate di mirto,
mentre l’origano si è dimostrato un ingrediente a sfavore della
tracheite. la tosse notturna non vi lascia riposare in pace?
Puntate sull’aglio o sulle banane in combinazione con il latte:
prendete un pentolino buttateci dentro qualche spicchio della
pianta erbacea e aggiungete il frutto in precedenza tagliato.
Unite il latte e fate scaldare il tutto. In caso gola infiammata è
bene fare dei gargarismi con un infuso di acqua bollente e foglie
di basilico fresco.
Contro il raffreddore fate bollire per
dieci minuti a fuoco lento mezzo
cucchiaio di peperoncino in 250ml
di acqua, filtrate il tutto fino ad ottenere una miscela da consumare al
bisogno. la dose consigliata è quella di un cucchiaio sciolto in mezzo
a quattro dita di acqua calda. Come
alternativa inalate i vapori di cinque
38
SalUte
Per il mal di gola, invece, fate bollire due bastoncini
di liquirizia in poca acqua assieme a due foglie di alloro. Bevete quest’infuso tiepido dopo aver aggiunto
un cucchiaio di miele. oppure fate dei gargarismi con
succo di due limoni diluiti in mezzo bicchiere d’acqua
e sale.
Vi sentite stanchi e spossati?
Preparatevi un’insalata di cavolo condita con succo di
limone, olio, aceto di mele, peperoncino, miele, pinoli, sesamo e mandorle. accompagnate il piatto con
un infuso di malva, salvia e limone.
in campo dei decotti c’è solo l’imbarazzo della scelta, ecco alcune ricette fai da te per sciroppi naturali
e sani.
Mettete a bollire una decina di foglie di ortica, un pizzico di cannella e la radice di liquirizia, filtrate e dolcificante con molto miele.
Prendete 4 fichi secchi, una buccia d’arancia non trattata, tre foglie di alloro e un quarto di mela.
Mettete tutto a bollire in un mezzo litro di acqua per dieci minuti, filtrate e bevete.
Passando per l’erboristeria…
in caso di raffreddore con febbre combinate 30g di eucalipto, 20g di timo, 30g di
tiglio, 20g di radice di calamo aromatico e
30g di corteccia di salice bianco.
lasciare in infusione per dieci minuti un
cucchiaio della miscela in una tazza
di acqua bollente, poi filtrare.
Consigliato una tazza prima di coricarsi.
la tisana che andiamo ora a presentarvi è anche chiamata “aspirina vegetale” e si prepara con 30g di fiori di
sambuco, 30g di fiori di tiglio, 30g di foglie di menta e
30g di fiori di viola. Pestate e miscelate le erbe.
in una tazza di acqua bollente mettete in infusione per
10 minuti due cucchiaini del trito, filtrate, aggiungete
un cucchiaio di miele e sorseggiate.
Vi lasciamo con un infuso in parti uguali di Spirea Ulmaria e Salice, da cui deriva direttamente
l’aspirina, utilissimo non solo per l’influenza ma
per qualsiasi malore virale.
Partendo dal presupposto che prevenire è meglio che curare, lavarsi le mani spesso è la più efficace arma di difesa contro il virus dell’influenza.
ovviamente sono necessari acqua, sapone e delle
salviette usa e getta per asciugarsi. a dichiararlo è il British Medical Journal, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo.
Già perché i microrganismi patogeni
dell’influenza persistono per 15 minuti sulle mani e per 48 ore sulle
superfici. Chissà che cosa direbbe
la nonna…
Sandro Trevisan
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L’Angelo e i suoi Demoni
Photos e STYLING by Marco SfreddO
TOTAL LookS Tom Rebl
Total looks by Tom Rebl
Photos and styling by Marco Sfreddo
Accessori Stefano de Lellis per Tom Rebl
Hair and make-up by Fabio Pezzoli
Model Simon Hunter @ Icon Models
Motori
denominato “Torque on demand” entra in funzione automaticamente quando occorre, permettendo di superare con disinvoltura
qualunque situazione. il secondo dotato di turbo, unito al cambio
a 6 marce con prima accorciata, accentua le doti off-road garantendo un eccellente spunto nelle partenze in salita.
dal punto di vista della sicurezza di serie la Panda offre il sistema eSC (electronic Stability Control) completo di funzione eld
(electronic locking differential), un ulteriore ausilio alla guida e
allo spunto in partenza su percorsi a scarsa aderenza. inoltre ad
incrementare ulteriormente l’aderenza su ogni superficie di serie
ci sono anche i pneumatici Winter specifici per ghiaccio e neve.
Panda Trekking e Qubo Trekking:
l’anello mancante
La versione Trekking di Panda e Qubo, potremmo definirle l’anello mancante, il trait d’union tra la trazione anteriore semplice e
quella integrale.
il look esterno di entrambe è da off-road con scudi di protezione
sotto il motore, altezza da terra maggiore e barre longitudinali sul
tetto) abbinato ad una trazione anteriore intelligente che grazie
alla tecnologia “Traction+”, riesce a garantire ottima motricità anche in condizioni di scarsa aderenza.
Nella pratica ci siamo accorti che quando una ruota perde aderenza la motricità resta invariata su quella che ha aderenza. tradotto nel gergo comune, le auto non sbandano e non slittano
nello sterrato o sul ghiaccio.
Potremmo definirle ottime compagne di chi pratica molto sport
La valanga azzurra: Panda,
Più di 2000 km percorsi in due mesi con le 4x4 marchiate Fiat
C
omplice la neve e la voglia di sciare, abbiamo deciso
di percorrere più di 2000 km in totale con le off-road
presenti nel listino Fiat. auto pensate per in sicurezza
e con un pizzico di stile, per vivere l’inverno stradale.
Si inizia con la piccola Panda sino al grande Suv Freemont.
In mezzo le soluzioni “traction+” di Panda e Qubo e l’evergreen
Sedici. le abbiamo provate sui percorsi della Val di Susa (balzata alle cronache per la questione dei No tav) e ne abbiamo
apprezzato la grande sicurezza e versatilità d’uso.
Panda 4x4: l’indistruttibile
Premiata con il prestigioso titolo ‘SUV of the Year 2012’ assegnatole dalla rivista inglese top Gear, la Panda 4x4 è l’unico modello
a trazione integrale del segmento a. erede di un best seller che
fece la sua prima apparizione 29 anni, oggi in modo provocatorio nello spot veste i panni di un Big Foot. Una versione unica
Monster truck che unisce una Panda 4x4 al pianale di una Jeep
CJ7 4200 ed è dotata di ruote da trattore stradale con gomme
“High Speed”. Oggetto del nostro test è stata la versione benzina turbo twin air a da 85 cv dotata di Start&Stop. Su strada la
vettura si conferma una vera “tuttofare”: nulla la spaventa. Dalla
neve fresca, dove grazie alla sua leggerezza e altezza (15 centimetri da terra) riesce a districarsi senza alcun problema, sino ad
arrivare al fango e sterrato di mulattiere. Frutto di tale comportamento è il binomio sistema di trasmissione e propulsore. il primo
48
Motori
e vuole spazio per caricare le attrezzature, di chi ha una vita
piena di interessi nell’outdoor. il cuore sulla Panda è 1.3 Multijet
ii da 75 C, mentre sul Qubo è lo stesso propulsore ma con una
potenza di 95 cv.
Su entrambe abbiamo apprezzato lo sterzo molto leggero e per
nulla impegnativo e la richiesta esigua di carburante: la piccola
Panda nel misto in montagna ha percorso più di 20 km con un
litro di carburante, mentre il tuttofare Qubo oltre 15 km.
Fiat Sedici: regina di vendite
Senza tanto rumore, la Fiat Sedici è stata il SUV 4x4 compatto
più venduto in Italia nello scorso anno. In effetti in suo comportamento su strada giustifica in pieno il dato di vendite e di successo: perfetta sulle strade di montagna ed in condizioni meteo
difficili non disdegna la vita cittadina di tutti i giorni.
le sue dimensioni compatte (411 centimetri di lunghezza, 176 di
larghezza, 162 di altezza e con un passo di 250 cm) unite alla
trazione integrale “on demand” che lascia al guidatore la libertà
di passare dal 4x2 al 4x4, dimostrano la capacità della Sedici
di essere un prodotto versatile capace di adattarsi in ogni condizione d’uso, grazie anche ad un angolo d’attacco di 20,0° e
un’altezza da terra di 19 cm.
Ci è piaciuto molto il cuore, il diesel Multijet di 1.600 cc che sviluppa 120 cv: mai invadente nell’abitacolo, garantisce sempre
una buona riserva di potenza sia nei sorpassi, sia nelle condizioni difficili o di scarsa aderenza del terreno e non ultimo il consumo: oltre 17 km con un litro di carburante.
Qubo, Sedici e Freemont
Fiat Freemont AWD:
la palestrata XXl
e praticità. realizzato in alluminio riciclabile al 100% e legno di
pioppo, si installa in modo semplice e veloce. le viti di sicurezza
in dotazione ne garantiscono l’assoluta stabilità e consentono di
evitare qualsiasi tipo di manomissione. Ciò che lo rende unico è
la possibilità di poter scegliere 4 versioni (5, 7, 11 e 13 elementi
che lo compongono) ed è possibile personalizzare sia la struttura
in alluminio sia le assi in legno con una vasta gamma di colori a
scelta. il tutto è visionabile sul sito www.iqportabagagli.it.
offerto da Fiat e realizzato in collaborazione con il brand americano leader nella produzione di snowboard, il kit Nitro per la
Panda, Qubo e Sedici è stato sviluppato da Mopar®. il kit comprende un Freebox da 490 litri, le barre trasversali porta tutto e
lo snowboard Nitro ‘road Warriors’. il tutto senza rinunciare a
dettagli di stile quali gli sticker sulla carrozzeria e il pratico zaino,
tutti contraddistinti dalla grafica firmata “Nitro - Fiat Free Style
Team”.
Freemont aWd è la versione top della gamma Fiat: un grande
Suv con il comportamento su strada tipico da station wagon e
abitabilità di un monovolume a 7 posti, unito alla possibilità di
affrontare qualunque condizione di aderenza nell’uso quotidiano. aperto il cofano troviamo un motore diesel da 2 litri in grado
di sviluppare da 170 CV che abbinato al cambio automatico a
sei rapporti, ha dato prova durante il test di un brio inaspettato
vista la mole e il peso dell’auto. Semplice e piacevole il comportamento della trazione integrale di tipo “on demand”, dove
una centralina elettronica tramite sensori, rileva l’aderenza delle
quattro ruote e decide quando trasmettere trazione al posteriore.
Questo garantisce grande sicurezza soprattutto perché le possibilità d’intervento sono previste in caso di fondi a bassa aderenza (fango, neve, e ghiaccio) e su asfalto nel comportamento
in curva. Tale sistema in più ha il beneficio che operando solo
quando necessario, contribuisce a un buon contenimento dei
consumi di carburante.
Cristiano Fabris
Accessori trendy:
kit Nitro per Panda, Qubo e Sedici
e portapacchi iQ per 500
Se amate essere alla moda e non volete passare inosservati vi
consigliamo di non perdere alcuni accessori che personalizzano
la vostra auto. il portapacchi iQ è stato studiato per la Fiat 500,
è possiede caratteristiche di leggerezza, resistenza, sicurezza
49
liFe
Volante all’alcol
i disturbi, l’app, i numeri e l’impegno del Ministero
N
on siamo certo qui a farvi la morale, ma visto che la nostra pubblicazione è seguita da un vasto numero di giovani, ci sembra giusto e corretto mettervi a conoscenza su un dato importante che riguarda l’alcol e le sue
vittime. il dato incoraggiante rivela un calo del 5,6% rispetto al
2010 che porta l’italia ad una diminuzione del numero dei morti
rispetto al 2001 pari al 45,6. Pur continuando ad avvicinarci, però,
siamo ancora distanti dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea
nel libro Bianco del 2001, che prevedeva/sperava nella riduzione
della mortalità del 50%. Secondo l’istat, l’anno scorso, sono state
2.690 le persone morte al volante a causa di un bicchiere di troppo e ben il 37% delle vittime aveva tra i 20 e i 39 anni. le notti
dei fine settimana registrano la più alta percentuale di decessi:
3,8 morti per 100 incidenti la domenica tra le 22 e le 6 del mattino, 3,6 il venerdì e 3,5 il sabato notte negli stessi orari. il picco
(6 vittime ogni 100 incidenti) si verifica alle 5 del mattino. Con lo
slogan: “La vita è sempre una anche se hai bevuto”, il Ministero
della Salute, gli scorsi mesi, ha sensibilizzato l’opinione pubblica
attraverso diversi annunci stampa, ma è grazie all’applicazione
web “Adrenalina pura”, progettata per gli smartphone e i tablet,
che è riuscita ad arrivare ai giovani in modo netto e preciso. l’app
permette di scaricare una playlist di 20 canzoni e di calcolare indicativamente il tasso alcolemico incrociando i propri dati su sesso
e corporatura con le dosi di alcolici assunti. Fate parte anche voi
dei 14mila ragazzi che l’hanno già scaricata? l’impegno del Ministero non finisce qui: oltre a continuare ed intensificare il proprio
onere in materia di prevenzione dell’abuso di alcol, promuoverà
un incontro con gli altri Ministeri interessati al tema (infrastrutture e dei trasporti, interno e Giustizia), per approfondire eventuali
nuove iniziative di carattere normativo.
il tasso alcolemico si misura in grammi di alcol per litro di sangue.
1g/litro indica quindi che in ogni litro di sangue del soggetto è
presente 1 grammo di alcol puro. Percezione, attenzione, elaborazione e valutazione sono le prime funzioni celebrali a subire gli
effetti negativi dell’alcol: 0,2 g/litro nel sangue influenza le capacità d’attenzione. Con un tasso di 0,5 g/litro cominciano ad essere
compromessi il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza all’abbagliamento e il coordinamento psicomotorio. Salendo a 0,8 g/litro peggiorano nettamente i sintomi in precedenza
descritti e in più cala in modo vertiginoso l’attenzione, la capacità
di valutazione delle distanze e la sensibilità alla luce rossa. Con
un tasso di 1-1,2 g/litro la visione laterale è fortemente compromessa, come pure la percezione delle distanze e della velocità
di movimento degli oggetti. a tassi tra l,5 e 2 g/litro tutti i sintomi
precedenti sono in misura esagerata. a tal proposito è il caso di
sfatare alcune leggende metropolitane che narrano la possibilità
di ritardare fino all’inverosimile l’assorbimento dell’alcol semplicemente mangiando patate, cipolle, liquirizia, cibi grassi oppure
aggiungendo zucchero alle bevande. Cavolate! esiste solo un
rimedio per evitare i danni dell’alcol alla guida: bere in modo molto, e sottolineiamo molto, moderato. rispetta la tua vita e avrai
riguardo di quella degli altri.
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liFe
Portami sempre con te
Viaggiare a quattro zampe
S
alla quale si aggiunge il decurtamento di un punto dalla patente
di guida. lo sa bene il 42% degli italiani che, secondo l’indagine,
tiene il proprio animale nell’apposito trasportino o il 17% che dichiara candidamente di aver montato all’interno dell’auto una rete
divisoria.
Nello specifico ad optare per quest’ultima scelta è il 34% dei Bolognesi, mentre la quasi totalità dei Veronesi (96%) predilige la
prima. i multabili per eccellenza, forse, (capirete il perché di questa perplessità qualche riga più giù) sono i Romani: il 30% degli
intervistati ammette di lasciare comodamente sdraiato sul sedile
posteriore il peloso amico. Non da meno i Palermitani che, nel
19% dei casi, scelgono di tenere l’animale libero di scorrazzare
per l’abitacolo.
Poco più in basso di questo curioso spaccato regionale si piazzano i Bresciani (12%), i Cagliaritani (11%) e i Fiorentini (10%)
multabili in quanto scelgono di avere il proprio animale sempre
sott’occhio ai piedi del posto passeggero.
Curioso l’atteggiamento dei Milanesi che circola con l’animale protetto dalla cintura di sicurezza come se fosse un normale essere
umano. Come reagiranno a riguardo i vigili?
Giusto per agitare il vespaio ai sensi del primo comma dell’articolo
169, se si viaggia con un solo cane, questo può essere tenuto libero, a patto che non rappresenti un impedimento ovvero pericolo
per la guida. la norma contenuta nel primo comma non accenna
all’obbligo della rete, come invece accade nel secondo comma
(riferito al trasporto di più animali).
econdo la Lav, Lega Anti Vivisezione che ha per fine
l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la lotta alla zoomafia, la
difesa della biodiversità e dell’ambiente, sono quasi 45
milioni gli animali da compagnia che vivono nelle case degli italiani. Vicinanza tutt’altro che forzata visto il rapporto esclusivo che
si crea tra il cucciolo e il padrone. a testimoniarlo è un’indagine
condotta dal Centro Studi e documentazione direct line.
dalla ricerca, infatti, emerge che il 24% degli italiani dichiara di
possedere un animale domestico che lo segue durante tutti i tipi
di spostamenti. Poco importa quindi se si tratta di viaggi in auto
di breve o lunga durata, il cucciolo non si molla. Un dato significativo che testimonia il crescente senso civico/sociale/umano del
padrone.
il senso di responsabilità però fa a cazzotti con alcune malsane
abitudini del guidatore: il 14% degli intervistati dichiara di lasciare
il proprio animale tranquillamente sdraiato sul sedile posteriore,
l’8% lo tiene seduto ai piedi del lato passeggero, il 5% lo lascia
libero di muoversi nell’abitacolo e, udite udite, il 6% ha candidamente dichiarato di circolare in auto con l’animale protetto dalla
cintura di sicurezza.
in italia l’articolo 169 del codice della strada consente di portare
liberamente in auto un cane o un gatto, o un numero superiore di
animali, purché custoditi nell’apposito trasportino, oppure nel vano
posteriore opportunamente diviso da una rete. le violazioni sono
punite con una sanzione amministrativa che va € 68,5 a € 275,10
51
teatro
Marco Daverio:
autore teatrale
e direttore artistico
di commedie musicali in
italia e Francia
è attualmente
responsabile
Progettuale del
Balletto di Milano.
Da diversi anni associa
l’attività artistica
all’impegno nel sociale
e alla difesa dei diritti civili.
e-mail:
[email protected]
Scelti per voi...
in questa rubrica vengono segnalati
alcuni spettacoli che possono
interessare i lettori appassionati
di prosa, musica, opera e balletto
ecco alcuni titoli presenti sui cartelloni del mese
di gennaio nei principali teatri italiani
canzone francese. Seguiranno sabato 26 e domenica 27 due rappresentazioni straordinarie di “Giulietta e Romeo” con le musiche
di Caijkovskij. Solisti Martin Zanotti e Giulia Paris; corpo di ballo
del “Balletto di Milano”, la celebre compagnia di danza guidata dal
maestro Carlo Pesta (a cui il nuovo teatro deve la nascita) e da
Agnese Omodei Salè. Il bellissimo allestimento porta la firma del
coreografo Giorgio Madia, un astro del panorama artistico internazionale.
dotato di un eccezionale senso del teatro, Madia traduce fedelmente nel movimento coreutico tutti i contenuti del testo shakesperiano, azzardando nuove e riuscite trovate come il flashback
iniziale, un espediente caro non solo alla cinematografia ma anche al romanticismo ottocentesco: vedi l’incipit della dama delle
Camelie di alexandre dumas da cui Verdi trasse la trama del suo
celebre capolavoro “La Traviata”. Particolarmente felice la caratterizzazione di Mercuzio del talentuoso Federico Veratti. Il “Teatro
di Milano” si trova nella città di cui porta il nome in Via Fezzan
11. Maggiori informazioni sulla sala, gli spettacoli e la vendita dei
biglietti nel sito internet: www.teatrodimilano.it
Prosa
Prosegue il tour del nuovo lavoro di Paolo Poli dal titolo “Aquiloni”.
Sarà in scena fino al 13 gennaio al Teatro Elfo Puccini di Milano e
successivamente al teatro eliseo di roma. lo spettacolo si ispira alle opere poetiche di Giovanni Pascoli. aquiloni: allegoria del
comporre poetico, giocattolo antico preindustriale che affettuosamente ci ricorda uno dei più grandi poeti della nostra letteratura.
Fino alla metà del Novecento la scuola italiana si nutrì della sua
produzione. la critica a cominciare da Croce privilegiò le rime giovanili, fino a Contini che ne elogiò il plurilinguismo, a Pasolini che
rilevò la dicotomia psicologica, per arrivare a Baldacci che ne curò
la ricca antologia. da Myricae e dai Poemetti lo spettacolo intende
evocare la magia memoriale e la saldezza linguistica nelle figure
contadine di un’Italia ancora gergale. I floreali motivi della Bella
Époque accompagneranno gli ascoltatori nel ricordo del volgere
del secolo. le scene sono sempre del grande emanuele luzzati,
i costumi di Santuzza Calì, le musiche di Jacqueline Perrotin e
le coreografie di Claudia Lawrence. Accanto a Paolo Poli quattro
attori di vaglia e uno staff tecnico di prim’ordine.
Musical
Grease è uno dei musical preferiti dal pubblico di ogni dove. e’
proprio da questo spettacolo, allestito in una prima edizione a fine
degli anni 90 dalla Compagnia della rancia con la regia di Saverio
Marconi, che l’italia riscopre la passione per il musical. da allora lo
spettacolo ha sempre raccolto un enorme successo raggiungendo
la sorprendente quota di 1200 repliche con la presenza di oltre
1.500.000 spettatori. Praticamente uno degli spettacoli più seguiti
del teatro italiano. anche questa stagione l’ allestimento di Marconi
viene riproposto in un nuovo tour sempre carico di energia dirompente. Nel mese di gennaio sarà a Bergamo, Padova, Bologna,
Modena, Genova e Varese. Un’occasione per chi non l’avesse
ancora visto di passare un paio d’ore in allegria e per chi l’avesse
già visto... di tornare per scoprire un nuovo cast di giovani e validi
talenti. la storia, le musiche e le canzoni sono quelle del celebre
film con John Travolta ed Olivia Newton-John: il divertimento è
assicurato !
opera
dopo l’inaugurazione wagneriana con il lohengrin diretto dal maestro Baremboin, la stagione del teatro alla Scala di Milano prosegue con l’ultimo capolavoro composto da Giuseppe Verdi di cui
quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Si tratta del “Falstaff”, l’opera ispirata al celebre personaggio uscito dalla penna di
William Shakespeare, in un nuovo allestimento coprodotto con la
Royal Opera House di Londra e firmato da Robert Carsen. Sul podio daniel Harding. in scena si alternano ambrogio Maestri e Bryn
terfel nel ruolo del pingue nobile ubriacone. Completano il cast i
bravi Fabio Capitanucci, laura Polverelli e daniela Barcellona. al
teatro regio di torino invece il mese di gennaio vede in cartellone l’opera più conosciuta di Umberto Giordano, “Andrea Chenier”,
con la regia di lamberto Puggelli e la direzione musicale di renato
Palumbo, un direttore che è ormai diventato un punto di riferimento internazionale per l’opera italiana. Sul palco una coppia di cantanti, tenore e soprano, che hanno già avuto modo di raccogliere
un unanime successo di pubblico e critica un paio di anni fa nello
stesso titolo a Parigi: Marcelo alvarez e Micaela Carosi.
one man show
da segnalare lo spettacolo del camaleontico ennio Marchetto che
sarà al teatro Colosseo di torino il 18 gennaio. Sotto gli occhi degli
spettatori, veri personaggi di carta prendono vita attraverso il corpo e la fantasia di un artista definito il “cartone animato vivente”.
la carta è la protagonista assoluta del palco, diventando in un battibaleno prima parrucche, poi accessori, e ancora vestiti e “mise”
di scena: ennio Marchetto, trasformista italiano apprezzato in tutto
il mondo, porta in teatro, uno dopo l’altro, personaggi famosi evocati unicamente grazie a costumi e accessori di carta, facendone
una frizzante sfilata tramite veloci cambi (a vista). Un’ abilità artistica allo stato puro, una Babilonia di musica e di teatro che stupisce
ed emoziona, essendo il tutto accompagnato da un pubblico che
non potrà fare altro che una risata dopo l’altra.
Balletto
il mese di gennaio vede un’ interessante novità nel mondo del
balletto: l’inaugurazione in italia del primo teatro Stabile privato
interamente dedicato alla danza in ogni sua forma ed espressione.
Si tratta del “Teatro di Milano”, una nuova sala di 800 posti con un
grande palco destinato ad accogliere balletti classici e moderni,
nonché spettacoli dove la danza abbia particolare rilevanza (musical, opera ecc...). l’inaugurazione è prevista il 21 gennaio con
una serata di gala dedicata a coreografie ispirate ai classici della
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SPot liGHt
N
Il Balletto di Milano
Fondato da renata Bestetti e aldo Masella, ora Presidente onorario, oggi vanta un nucleo stabile di 18 danzatori accuratamente
selezionati provenienti dalle migliori scuole e accademie e nel corso della sua storia ha collaborato con grandi artisti e coreografi di
fama internazionale.
el gergo dello spettacolo spot light indica il riflettore da
puntare sull’artista per metterlo in evidenza sulla scena.
Ogni mese verrà scelto un personaggio dello spettacolo
per intervistarlo sulla Web Tv di Lui (www.luimagazine.
com). Una breve presentazione dell’artista e una parte dell’intervista è riportata di seguito. Il resto è in rete. Un’ occasione in più per
navigare nel nostro sito.
Maestro Pesta, quali spettacoli portate in scena questa stagione?
Siamo appena tornati da un tour europeo che ci ha visti debuttare
in una nuova produzione a lugano e Berlino con uno strepitoso
successo di critica e di pubblico. attualmente abbiamo in programmazione due balletti coreografati da Giorgio Madia: “Romeo e Giulietta” con le musiche di Petr Ilic Caijkovskij e “Cenerentola” con le
musiche di Gioacchino rossini. Questo ultimo allestimento è stato
rappresentato lo scorso dicembre al teatro Carlo Felice di Genova
con orchestra, coro e voci soliste ed è stato diffuso su web in diretta video. e’ un adattamento molto spiritoso e particolarmente riuscito della fiaba di Perrault che piace al pubblico per il suo humor e
carica teatrale. Assai differente da quello più cupo e melanconico
di Prokofiev. Abbiamo poi debuttato al Teatro Donizetti di Bergamo con un nuovo spettacolo, “Soirée Ravel”, dedicato al celebre
compositore basco, autore del Bolero che nella nostra coreografia
viene danzato da 18 ballerini. Un’ altra produzione che riprendiamo sempre volentieri è “La vie en rose... Chansons”, una serie di
quadri ispirati alle più celebri melodie delle canzoni francesi. Tutti
questi spettacoli saranno in cartellone tra gennaio e marzo nella
nostra nuova sede milanese: il teatro di Milano.
Questo mese abbiamo deciso di mettere “sotto il riflettore” non
un artista singolo ma un’intera compagnia: il “Balletto di Milano”.
lo facciamo perchè sappiamo quanto sia particolarmente amata
la danza dai nostri lettori. Vogliamo così segnalare una realtà di
giovani professionisti che si è fatta onore a livello internazionale
raccogliendo grandi applausi in sale sempre esaurite.
Chi è:
ambasciatore della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli
in tutto il mondo, il Balletto di Milano è considerato tra le realtà di
maggior livello artistico del nostro paese. Sostenuto dal MiBaC
(Ministero per i Beni e le attività Culturali), con sede a Milano, in
Italia collabora con tutti i più prestigiosi teatri, fondazioni liriche e
festival dove ottiene sempre successi di pubblico e critica unanimi.
Ѐ stata la prima compagnia italiana ad esibirsi al Teatro Bolshoi
di Mosca (1999) e nel 2011, anno della cultura italiana in russia,
è stato invitato dal Ministero della Cultura russo a Mosca quale
l’unica compagnia italiana per la stagione di danza del teatro della
Gioventù – RAMT. Acclamato anche sui prestigiosi palcoscenici
d’inghilterra, irlanda, Svizzera, Spagna e Germania, il BdM continua ad essere una delle compagnie italiane più richieste anche
all’estero. Più di trent’anni di storia, dal 1998 è diretto da Carlo
Pesta. Nel corso degli anni della sua direzione, il BdM ha portato
sulle scene nazionali ed internazionali importantissime produzioni.
Sulla web tV intervista con i ballerini, spot degli spettacoli e riprese del backstage.
www.luimagazine.com/tv
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lUi ModelS
G
il ragazzo del mese:
Niko
Ha studiato danza, presso diverse Scuole ed accademie, e fa
animazione, immagine e si è già cimentato anche con passerelle e showroom. Ha anche realizzato video e spot televisivi, pubblicitari, per note marche tra cui una celebre multinazionale dei
chewing - gum.
Nella vita, vorrebbe fare l’attore e il modello, ma non disdegna
di fare, a Milano o altrove, servizi fotografici, strip, animazione,
spettacoli di danza. Solare, trasgressivo ed amante della socialità, Niko ci presenta alcune foto scattate dal suo bravo “talent
scout” Giovanni Drago, collaudato reporter milanese che lo ha
seguito nei primi essenziali fondamenti di posa fotografica e di
portamento. Per contattare Niko, è possibile chiamarlo direttamente al 327 2848408.
ennaio si apre nel consueto appuntamento coi i ragazzi
italiani emergenti nel campo della moda e dello spettacolo, con un boy che proviene da una terra straordinaria come la Sicilia. Patria di tiranni, di filosofi, di
scienziati e di santi, di grandi vestigia di civiltà antiche, dagli arabi
ai Normanni ma prima ancora illuminata dalla brillante arte greca, la trinacria è sorrettta, nella mitologia, dal gigante precipitato
tifeo (o tifone: è presente anche nella carta dei tarocchi, nella
Ruota della Fortuna”) che tiene sulle leggendarie spalle l’isola dal
fondo del mare. Niko, ventitre anni, che di cognome fa Gueli, ed
il cui nome deriva da Nike, dea greca della Vittoria, proviene più
precisamente dall’agrigentino, terra solare e caldissima, di templi
e di riti antichissimi e di moderni personaggi letterari come quelli,
celeberrimi, usciti dalla penna di tomasi di lampedusa. il nostro
ragazzo del mese vive però, da diversi anni, a Milano.
M.G.
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liBri
la dissoluzione
della carne
abbiamo incontrato eduardo Savarese, magistrato napoletano
nato nel 1979, e gli abbiamo fatto il nostro questionario, ecco le
sue risposte:
Quale è il tratto principale del tuo carattere?
la determinazione.
La qualità che desideri in un uomo?
la disponibilità del cuore.
In una donna?
l’eleganza.
Cosa detesti di più nei tuoi amici?
la pigrizia.
La cosa che apprezzi di più nei tuoi nemici?
il sorriso.
Qual è il tuo più grande difetto?
la fretta.
Il tuo passatempo preferito?
a pensarci bene, non ne ho…
Quale è per te la più grande ingiustizia?
Che chi è capace di studiare, non lo faccia per mancanza di mezzi.
Cosa o chi vorresti essere?
Mi piacerebbe essere papa, ma per un paio di anni.
In quale paese vorresti vivere?
Un paese per giovani. Forse l’olanda.
Facebook o Twitter?
twitter.
Il tuo autore/poeta preferito?
Marcel Proust.
In quale eroe/eroina della finzione ti identifichi?
anna Karenina.
La canzone che canti sotto la doccia?
‘18 anni’ di dalida.
Quale musica o canzone vorresti al tuo funerale?
la ‘Partita n. 2 per violino’ di Johann Sebastian Bach.
Cosa vorresti fosse scritto sulla tua lapide?
Ha consumato se stesso non per se stesso.
Il tuo film preferito?
Via col vento.
Chi sono per te gli eroi/le eroine nella vita reale?
le persone che hanno il coraggio di deludere le aspettative del
mondo.
Chi o che cosa detesti di più nella vita?
la vanagloria.
Se fossi Primo Ministro (o Dio), qual è la prima cosa che
faresti?
riconoscerei il diritto naturale al matrimonio tra ogni forma di
creatura umana.
Quale super potere vorresti avere?
rendermi invisibile.
Qual è il tuo attuale stato d’animo?
Gioia affaticata.
Il tuo più grande rammarico?
Non avere un figlio.
Cosa è per te la letteratura gay?
Una categorizzazione dal valore limitato.
Qual è il tuo motto?
Meglio un cane vivo che un leone morto.
C
i sono luoghi in cui non ci si
aspetta di trovare l’amore. Ci
sono luoghi in cui l’amore ti
è strappato violentemente,
senza una ragione precisa e apparente. Ci sono luoghi in cui non riesci
a dare senso e corpo alle scelte della persona che più hai amato. E devi
ricominciare a vivere. e devi ricominciare ad amare. Nonostante e attraverso il suo ricordo. in viaggio verso
altri luoghi, più solari e ricchi di storie.
altre storie, passate ma non del tutto.
Storie talvolta senza tempo, ancestrali, che stanno lì come un monito, come
dannazione. Solo quando si accetta di passare per il sangue,
ognuno a modo suo, ci si può finalmente liberare dei fantasmi del
passato, delle proprie paure e debolezze.
Romanzo d’esordio, “Non passare per il sangue” di Eduardo Savarese (edizioni e/o 2012, pp. 192, € 16,00), racconta l’incontro
tra Luca, un ufficiale dell’esercito italiano, e Agar un’anziana cretese da anni trapiantata in italia per seguire l’uomo che aveva
deciso di sposare. ad unire i due protagonisti del libro è Marcello,
compagno d’armi e di letto del primo, e nipote della seconda, e
più precisamente la consegna della valigia che contiene gli effetti personale dell’ufficiale, morto in Afghanistan. Un percorso di
conoscenza e riconoscimento reciproco sofferto e tortuoso, che
passa proprio per il sangue, la naturalità dell’amore omosessuale e della sua presunta impossibilità di generare e proseguire la
specie umana. Ma anche attraverso il riconoscimento della femminilità e dell’effeminatezza dei personaggi, che è un estremo
antidoto alla deumanizzazione della guerra.
Gian Pietro Leonardi
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i loVe SiCilY
Errata corrige sul titolo del pezzo
del mese di dicembre:
la Sicilia e gli scrittori
Volontà di potenza e l’impotenza del sesso
nel “Bell’Antonio” di Brancati.
di Riccardo Di Salvo ([email protected])
e Claudio Marchese ([email protected])
La Sicilia
e gli scrittori
il cielo blu sopra taormina
È
l’alba. il cielo si tinge di rosa. Nell’ora in cui i pescatori verghiani tornavano dal mare, noi dandy usciamo dai locali
della movida catanese. Ci abbandoniamo ai piaceri ipnotici
del sonno, così soporiferi dopo quelli inebrianti del cibo e
della carne. Come “i petali un poco sgualciti” del pascoliano “Gelsomino notturno”, chiudiamo gli occhi per qualche ora nella nostra alcova
di velluto. Poi ci svegliamo, facciamo comunione con le nostre anime,
tanto il corpo ha già avuto la sue gioie. e’ un nuovo giorno della nostra
inquieta esistenza. inquieta ma non solitaria, perché noi non amiamo
la solitudine. la stazione è vicina, prendiamo un treno. dove andiamo
oggi? in una città della Magna Grecia, poco distante da Catania, ma
diversa, così com’è nelle caratteristiche della Trinacria. Questa città
ha un nome antico e insieme moderno. taormina. Una delle città dove
si recitava il teatro greco, prima forma di aggregazione della polis. tra
le rovine archeologiche del teatro di taormina ci sembra di sentire il
coro dionisiaco da cui è scaturito il teatro tragico. Ma taormina è anche un mito dell’immaginario collettivo moderno e del turismo d’élite,
tra Settecento e ottocento. Qui vennero a cercare una dimensione
pagana dell’essere i dandy. artisti eccentrici e trasgressivi che la morale dell’epoca considerava “porconi” e i libri scolastici che circolano
ancora oggi, purtroppo, nell’arretrata e spocchiosa scuola italiana,
definiscono pervertiti e malati. Noi che siamo i loro eredi e ce ne freghiamo se i colleghi ci considerano tali, sappiamo che i dandy sono i
soli che hanno una percezione della vita priva dell’orrendo senso del
peccato. ecco perché rivediamo sempre volentieri taormina. Perché
taormina è eternamente bella, consapevole del proprio fascino fatto
di una straordinaria mescolanza di culture. Prima i Greci, poi i romani, gli arabi e i Normanni l’hanno costruita a strati e l’hanno abbellita
di quella sontuosa, aristocratica bellezza che poche città al mondo
possono vantare. Si diceva nel moralistico ottocento che chi arrivava
a taormina, infelice per amore, trovava nuovi amori e ritornava a casa
pieno di vita, di eros, di sensualità. a differenza di altre città siciliane,
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i loVe SiCilY
Taormina è dissociata dall’immagine maledetta della mafia. E’ amata dai turisti perché qui, fino a vent’anni fa, il turismo era veramente
d’èlite. artisti che potevano vivere felici in città spregiudicate come
Parigi o Monaco di Baviera, sceglievano taormina, proprio per isolarsi dalla incipiente massificazione delle capitali europee del Nord.
Scrive Vittorio Sgarbi che, quando non si trova davanti alessandra
Mussolini, riesce a mantenere un atteggiamento pacato ed elegante,
“uomini come il barone von Gloeden e lo scrittore Roger de Peyrefitte erano liberi come pagani, in un luogo e in un tempo mitici. In un
certo senso, il primo ad avvertire la natura divina di taormina fu von
Gloeden che, senza volerlo, ne definì le caratteristiche turistiche. Non
il folklore, ma la natura abitata da ragazzi fuori del tempo, gli stessi
che vediamo nei dipinti di Caravaggio, sottospecie di Bacchi o di santi
Giovannini. antichi e nuovi dei, comunque senza tempo, in un mondo
senza pregiudizi, dove la felicità è seguire il proprio istinto”. A Taormina il più grande filosofo moderno Nietzsche cominciò a scrivere “Così
parlò Zarathustra”, il suo libro più enigmatico, vero e proprio vangelo
anticristiano. Vennero in Sicilia lawrence e Wilde il quale disse di taormina “Non vi è altra medicina per l’anima e per i sensi”. Non poteva
non affascinare cineasti e divi questa città che per tutto il Novecento è
stata il fulcro della vita mondana, a Sud della capitale del cinema. Qui
vennero la divina Greta Garbo e la sensuale rita Hayworth le quali
evitarono di incontrarsi, perché la loro immagine era unica. Su queste
leggende del mondo della celluloide abbiamo già scritto sul numero
di “LUI” luglio - agosto 2009. Taormina con il cinema ha sempre avuto un amore speciale, tanto che in questa città è stato consacrato il
prestigioso premio david di donatello. Purtroppo il cinema italiano si
è declassato e gli attori di oggi, che ancora ricevono questo premio,
sono la caricatura delle star più volte premiate a Taormina come Elizabeth taylor e Sophia loren, Gina lollobrigida e Claudia Cardinale.
oggi taormina, pur mantenendo il suo prestigio, si è omologata secondo i canoni del turismo di massa, ed è più facile incontrare comuni
borghesi in vacanza che non divinità dello schermo. Ma il suo cielo
rimane sempre uno dei più luminosi del Mediterraneo. Quasi sempre
blu, sopra lo scenario del teatro greco, lo sfondo dell’etna e la Calabria in lontananza che scivola nello ionio.
Foto di Fabrizio Cavallaro da un’idea di Riccardo Di Salvo - Art director Riccardo Di Salvo - Modello Giulio Manoli
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