Decalogo della Tesi di Laurea

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Decalogo della Tesi di Laurea
Corso di
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
ECONOMIA AZIENDALE
ECONOMIA E BILANCIO DEI GRUPPI
Il « decalogo »
della tesi di laurea
di
Fabrizio Berti
«Predisporre una tesi di laurea non è affatto semplice. Predisporre
una buona tesi di laurea è assai difficile e complicato !»
Questo mi ha insegnato l’esperienza – oramai posso dirlo pluriennale di docen za universitaria.
Le pagine che seguono intendono quindi spiegarti cosa è una tesi e,
soprattutto, che cosa mi aspetto – rectius , pretendo – da te, se vuoi che
io sia tuo relatore !
Per fare questo ricorrerò alle domande che più frequentemente mi
sono state poste dai numerosi laureandi – oggi dottori – che negli anni ho
incontrato. Le risposte a tali domande permetter anno di fissare un
insieme di regole che, se da un lato chiariscono il mio personale punto di
vista, dall’altro , dovranno essere da te consapevolmente accettate,
qualora tu desideri ancora che io sia tuo relatore .
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1.
Che cosa è una tesi di laurea ?
La tesi di laurea è l’attività formativa che, di norm a, completa un
corso di laurea. In quanto attività di ricerca, è un momento di
apprendimento, di approfondimento, di progettazione, di sperimentazione
delle conoscenze acquisite durante il percorso di studio.
Pertanto, la tesi di laurea è innanzitutto un lavoro personale del
laureando! A costui il ruolo di attore principale del processo .
Il docente-relatore è chiamato a svolgere solo un’attività di
supporto e di indiri zzo. Quindi, io non sono tenuto ad indicar ti cosa
inserire nell’elaborato; sarò invece a tua disposizione per chiarire i
diversi dubbi che po tranno sorgere nel percorso di redazione.
Regola N. 1 : «la tesi di laurea è un lavoro personale. Il
relatore svolge solo un’attività di tutoraggio »
2.
Come si sceglie l’argomento della tesi di laurea ?
Stante la regola n. 1, è evidente che l’ argomento specifico della tesi
deve essere proposto dal laureando. Il relatore è a disposizione solo per
correggere e/o focalizzare l’argomento proposto.
Per argomento specifico non deve intendersi la disciplina insegnata
dal relatore. Pertanto, al fine di evitare equivoci, venirmi a chiedere una
tesi in “Economia Aziendale” o sul “Bilancio Consolidato” non equivale ad
indicare un argomento specifico !
Inoltre, l’identificazione di un argomento specifico non equivale ad
assegnazione della tesi .
L’assegnazione della tesi, infatti, segue alla presentazione , su carta,
da parte del laureando, di un «valido» progetto di lavoro.
Il progetto di tesi non è niente di vincolante né di tassativo (L’indice
si formerà più avanti ). Serve soltanto a capire quale vuole essere il taglio
dato al lavoro di ricerca.
Al progetto il compito di definire l’oggetto e fissare l’obiettivo del
lavoro di tesi.
A questo proposito può essere senza dubbio molto utile
accompagnare il progetto di tesi con una breve relazione che illustri,
capitolo per capitolo, quello che si vuole trattare in ogni singola parte
dell’elaborato. È, altresì, fortemente consigliato predisporre una
accurata bibliografia sul tema .
In definitiva, affinché un progetto di tesi possa considerarsi
«valido», dovrà essere articolato in tre parti:
I.
Oggetto e obiettivi della tesi (descrizione dell’argomento e
delle finalità conoscitive che si intendono perseguire) ;
II.
Struttura del lavoro («indice ragionato», ovvero indicazione d ei
capitoli, con la precisazione del contenuto di ciascuno di essi) ;
III.
Bibliografia di base (In proposito si veda il punto successivo) .
Il progetto di lavoro che presenterai sarà da me valutato secondo i
seguenti parametri:
a) originalità delle idee;
b) organicità della struttura;
c) accuratezza della bibliografia.
Solo dopo l’approvazione, provvederò a sottoscrivere la «scheda di
assegnazione » della tesi da consegnare in segreteria studenti.
Regola N. 2 : «L’argomento specifico della tesi deve essere
proposto dal laureando e discusso con il docente -relatore. La
tesi sarà assegnata solo dopo la presentazione, da parte del
laureando, ed approvazione, da parte del relatore, di un
progetto di lavoro che definisca: 1) oggetto e obiettivi del
lavoro; 2) indice «ragionato»; 3) bibliografia «di base»
COPIA PER IL LAUREANDO
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3.
La bibliografia. Perché è così importante ?
La tesi è il risultato di un lavoro di ricerca che compete al
laureando.
Tale ricerca avrà ad oggetto materiale bibliografico e/o evidenze
empiriche (ricerche sul campo).
La ricerca bibliografica riguarda sia libri che articoli su riviste.
I libri sono da ricercare nella biblioteca di polo (e altre
biblioteche), la quale mette a disposizione il basilare servizio di prestito
interbibliotecario.
Gli articoli su riviste sono particolarmente importanti per un lavoro
di tesi perché ormai sono diventati il principale veicolo di dibattito
scientifico, offrono spesso spunti interessanti e, richiedendo tempi di
pubblicazione relativamente brevi, sono in genere più aggiornati e
tempestivi rispetto ai contenuti dei libri. La consultazione delle riviste è
peraltro agevolata dal servizio di accesso online fornito dalle
biblioteche.
Le evidenze empiriche , d’altro canto, sono la linfa vitale della
ricerca scientifica. L’investigazione sul campo di un fenomeno è , infatti,
indispensabile per poterlo spiegare e per testare la bontà di
proposizioni-teorie ritenute corrette.
Le ricerche sul campo possono riguardare un gruppo di imprese (di
uno stesso settore o di una stessa area geografica) o una singola impresa
(caso aziendale). Il loro svolgimento richiede l’accesso a banche dati e
l’effettuazione di interviste.
Al fine di organizzare al meglio il lavoro di tesi ti consiglio,
pertanto, di procedere ad organica schedatura del materiale raccolto,
identificando i contenuti più rilevanti presenti in ogni singola fonte
bibliografica.
Da cui:
Regola N. 3: «la tesi è il risultato di un lavoro di ricerca che
compete al laureando. In particolare, la raccolta biblio grafica e la ricerca sul cam po sono parte sostanziale del
lavoro di tesi, condizionando significativamente la valutazione
finale dell’elaborato da parte del relatore ».
4.
Come procedere alla scrittura della tesi ?
COPIA PER IL LAUREANDO
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All’inizio, dopo anni di esami prevalentemente orali , riprendere a
scrivere comporta senz’altro un notevole sforzo. Succede a tutti e non è
certo il caso di scoraggiarsi .
Ovviamente ricette miracolose non ce ne sono.
Comunque, se il progetto di tesi è chiaro e la struttura lo consente,
può essere utile iniz iare il lavoro non dal I capitolo quanto, piuttosto, dal
tema sul quale ci si sente più preparati e sicuri.
Il foglio bianco deve essere affrontato con la filosofia di una nota
multinazionale:
“Just do it”
In sostanza, conviene partire dal «cuore» della ricerca.
Il I capitolo, infatti, comporta un rischio. In genere affronta
tematiche introduttive sulle quali esiste una vasta e variegata
letteratura. Si tratta, in sostanza, di un lavoro fortemente compilativo
che deve “introdurre” il lettore nel tema trattato e stimolare le
riflessioni che hanno generato la ricerca. Per questo motivo è forse
meglio affrontarlo e dimensionarlo in ragione dell’esperienza già
costituita su quello che deve essere il nucleo forte della tesi .
Una volta predisposto/i il/i capitolo/i che costituiscono il «cuore»
del lavoro di ricerca, potrai sottoporre il medesimo alla mia attenzione
per la lettura.
L’elaborato predisposto, unitamente all’indice e alla bibliografia, può
essermi trasmesso anche via mail. Io ti informerò - sempre via mail dell’avvenuta lettura, richiedendo ti se necessario un incontro. In ogni
caso, non fornirà valutazioni, giudizi, suggerimenti, via mail ma solo con
incontro diretto.
Regola N. 4: «Il laureando è tenuto a trasm ettere, durante
la predisposizione del lavoro, i capitoli che rappresentano il
“cuore” del lavoro di ricerca. Effettuata la lettura, il
relatore riferirà le sue valutazioni solo con incontro diretto ».
5.
Si può copiare la tesi ?
Come precisato al punto 1), la tesi è un lavoro personale del
laureando. Non può pertanto essere una copiatura di una o più fonti
bibliografiche.
È lecito riprodurre periodi estratti da testi ed articoli purchè
virgolettati, espressi in carattere corsivo e con l’indicazione della fonte
bibliografica in nota.
COPIA PER IL LAUREANDO
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L’accertamento, da parte mia, della copiatura del lavoro di tesi
determina l’interruzione del rapporto di collaborazione , essendo venut a
meno la necessaria base fiduciaria: sarai pertanto invitato a rivolgerti
ad altro docente.
Regola N. 5: «Il rapporto di collaborazione tra docente e
laureando si interrompe qualora il primo accerti che il lavoro
svolto dal secondo risulti in tutto o in parte copiatura di
fonti bibliografiche note ».
6.
“Mi voglio laureare nella sessione di ……..”
È l’affermazione che ogni docente -relatore si sente riferire da ogni
laureando. In proposito vale la pena fare chiarezza.
Innanzitutto, non esiste una struttura tassativa per la versione
definitiva della tesi. A livello indicativo, però , si deve pensare ad un
lavoro di circa quattro capitoli (più introduzione).
Le pagine non contano : 50 pagine, per una tesi triennale, e 100
pagine, per una tesi magistrale, sono sufficienti, se buone!
Analogamente non è predefinibile il tempo necessario per un lavoro
di tesi: si può fare un’ottima tesi in 4 -5 mesi e una pessima tesi in 12
mesi.
In ogni caso, però, il docente -relatore deve essere messo in grado di
leggere e valutare con attenzione il lavoro di tesi.
Pertanto,
la
tesi
«completa»
dovrà
essermi
presentata
tassativamente almeno 6 settimane prima della data della seduta di
laurea. Il termine è perentorio .
Per tesi «completa » deve intendersi l’elaborato finale completo, in
formato cartaceo e rilegato a spirale, formattato secondo i parametri di
cui al successivo punto 8). Essa dovrà pertanto contenere l’indice,
l’introduzione, i diversi capitoli e la bibliografia. Non s ono necessarie le
conclusioni.
Regola N. 6: «La tesi completa, in formato cartaceo e
rilegata a spirale, deve essere consegnata al relatore per la
lettura finale almeno 6 settimane prima della sessione di
laurea. Tale termine è perentorio ».
COPIA PER IL LAUREANDO
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7.
Quando avviene la sottoscrizione del frontespizio da parte del
relatore ?
La sottoscrizione del frontespizio della tesi da parte del docente è
un atto molto importante in quanto assume valore di «nullaosta » per la
discussione della tesi da parte del laureando.
In merito, da parte mia, dopo la lettura della tesi completa,
formulerò un giudizio con un punteggio che varia da un minimo di 0 ad un
massimo di 8 punti (che si aggiungono alla media dei voti di profitto )
segnalando
eventuali
correzioni
da
apportare.
Tali
correzioni
costituiscono conditio sine qua non per il sostenimento dell’esame di
laurea e non modificano il giudizio espresso sull’elaborato. Dette
correzioni rendono la tesi «definitiva».
La valutazione del lavoro di tesi da parte mia è insindacabile. Essa
prenderà in considerazione i seguenti aspetti:
Originalità e spunti di novità della trattazione;
Qualità e chiarezza dell’esposizione;
Organicità e coerenza della struttura del lavoro;
Bibliografia.
Il laureando, effettuate le correzioni richieste e condivisa la
valutazione sulla tesi, potrà quindi presentar mi il frontespizio per la
sottoscrizione, almeno 20 giorni prima della data fissata per l’esame di
laurea.
Ove la mia valutazione non soddisfi le tue aspettative, sarai tenuto a
rielaborare la tesi secondo le i ndicazioni che ti fornirò: ciò significa
rinviare la discussione ad altra sessione la laurea.
Regola N. 7: «Al termine della lettura della tesi completa, il
relatore formula una valutazione e indica le correzioni da
apportare. L’effettuazione delle correzioni e la condivisione
della valutazione da parte del laureando, sono condizioni
necessarie per la sottoscrizione da parte del relatore del
frontespizio, quale nullaosta alla discussione . La valutazione è
insindacabile».
8.
Quale forma deve avere la tesi nella sua veste definitiva ?
La tesi di laurea è un documento ufficiale . Pertanto è richiesto il
rispetto di certe formalità.
COPIA PER IL LAUREANDO
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Impaginazione, note, bibliografia sono tutte cose che se ben
impostate fin dall’inizio possono far risparmiare molto tempo in fase di
rifinitura del lavoro. Meglio, quindi, avere chiare la idee fin dall’inizio.
Ecco qui di seguito alcune “regole da seguire” .
L'impaginazione del testo
Per l'impaginazione e la stampa della tesi, consiglio :
a) il testo della tesi deve essere scritto su fogli bianchi (formato
A4) stampati su entrambi i lati e suddiviso in paragrafi
giustificati (allineati sia a destra sia a sinistra).
b) I margini di ciascun foglio devono essere piuttosto ampi,
soprattutto per rendere più chiara e ordinata l'esposizione:
- dal margine sinistro, deve essere calcolata una distanza di
circa 4,5 cm, necessari a per la rilegatura;
- dal margine destro, il testo deve distare 3 cm;
- dal margine superiore e dal margine inferiore, la distanza deve
essere di almeno 3 cm.
c) Ogni pagina deve:
- contenere 28-30 righe, ciascuna delle quali deve essere
formata da 65-70 battute e separata dalle altre da
un'interlinea di 1,5;
- essere scritta con caratteri di dimensione media (tra i 12 e i
14 punti);
- contenere paragrafi che iniziano con un rientro di 1,25;
- essere numerata progressivamente, con i numeri scritti in
basso a destra.
Nelle tesi molto lunghe e articolate è possibile inserire i titoli
correnti, cioè ripetere in alto a destra, in ogni pagina, o il titolo del
capitolo per esteso (se è breve) oppure una parte di esso; questa
indicazione serve al lettore per orientarsi meglio.
Le note al testo
Consiglio di collocare le note a piè di pagina e non alla fine di ogni
capitolo o addirittura alla fine di tutto il testo. Se le note si trovano
nella stessa pagina in cui è indicato il numero di riferimento, il lettore
potrà consultarle con facilità. È sempre pref eribile, comunque, scrivere
note molto sintetiche e, soprattutto, non abusarne, per non correre il
rischio di interrompere continuamente la lettura con rimandi che
potrebbero impedire la comprensione del testo e distogliere il lettore
COPIA PER IL LAUREANDO
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dall'argomento
princi pale.
Le
note
devono
essere
numerate
progressivamente all’inizio di ogni capitolo.
La numerazione, quindi, inizierà da 1 ad ogni nuovo capitolo.
I numeri di rimando devono essere inseriti tra parentesi tonde e
collocati alla fine della citazione o della pa rola alla quale la nota si
riferisce, dopo l’eventuale segno di interpunzione.
Le note a piè di pagina si differenziano dal corpo del testo per le
seguenti caratteristiche:
a) interlinea singola;
b) carattere 10;
c) nessun rientro prima riga.
Le note Bibliografiche
Le note bibliografiche sono fondamentali per identificare i testi
citati nella trattazione e devono essere precise e compilate secondo un
criterio omogeneo.
Citazione a piè di pagina (esempi)
F. G I UN T A , 2008: pag 10.
F. B ER T I , 1995: pag.26.
N.B.: solo nel caso in cui si riporti una parte del testo è necessario
inserire il riferimento alla pagina dalla quale abbiamo tratto il testo
citato.
La Bibliografia
La bibliografia deve essere collocata alla fine del testo, in una
sezione
intitolata
Bi bliografia;
poiché
costituisce
una
parte
fondamentale della tesi, occorre prestare molta attenzione a non
commettere errori.
I testi di ogni gruppo devono essere ordinati per cognome degli
autori e in ordine alfabetico.
Se nella bibliografia finale compaio no più testi di uno stesso autore,
è necessario disporre i titoli in ordine cronologico in base alla data di
pubblicazione.
Ciascuna informazione deve essere separata da quella precedente e
da quella successiva da una virgola. Ogni indicazione bibliografi ca
completa, poi, deve essere seguita da un punto.
Esempio:
Libri:
……
G I UN T A F. (2008), Economia aziendale, Padova, CEDAM.
B ER T I F ., (1995), Il sistema dei budget aziendali , Padova, CEDAM.
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……
Articoli:
……
G I UN T A F. (1997a), Interpretare la gestione con lo stato patrimoniale
finanziario, in «Amministrazione & Finanza», n. 1/1997, pp.23 -30.
G I UN T A F. (1997b), I margini di liquidità: un primo argine di rischio , in
«Amministrazione & Finanza», n. 5/1997, pp.33 -43.
T ER Z A N I S. (1997), Il Business Process Reengi neering come fattore di
cambiamento, in “Scritti di Economia Aziendale in memoria di Raffaele
D’Oriano”, Padova, Cedam.
……
Regola N. 8: «In quanto documento ufficiale, la tesi
definitiva deve rispettare certe formalità in tema di
impaginazione, note e bibliografia ».
9.
Chi è il controrelatore e quando entra in gioco ?
La figura del controrelatore è prevista solo nell’ambito delle tesi di
laurea magistrale, allorquando il lavoro svolto dal laureando risulta di
qualità pregevole, in relazione all’originalità, all’innovatività ed
all’organicità del tema trattato .
La presenza di un controrelatore, cui è affidata un’analisi critica
dell’elaborato, permette di poter assegnare, al laureando, una valutazione
fino a 10 punti (in aggiunta alla media degli esami di profitto ). Tuttavia,
deve risultare chiaro da subito che “ poter innalzare il punteggio ”
assegnabile non vuol dire vedersi riconoscere in ogni caso il massimo dei
10 punti. Il controrelatore potrebbe infatti dissentire sulla qualità
dell’elaborato ….. da cui punteggi che potrebbero risultare ben inferiori!
La nomina del controrelatore è competenza esclusiva del relatore ...
quindi mia! E potrò effettuarla solo dopo la lettura dei capitoli che
rappresentano il corpo centrale del lavoro (vedi punto 4).
Regola N. 9: «La nomina di un controre latore è esclusiva
competenza del relatore in ragione della qualità del lavoro del
laureando ».
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10. Quale «peso» alla discussione della tesi ?
La Commissione di laurea è composta di 7 docenti, tra cui il relatore
di tesi. Di norma, solo questo ultimo conosce approfonditamente la tesi
del laureando; i restanti 6 membri non possono che maturare un giudizio
in sede di discussione della tesi.
È quindi evidente l’importanza della discussione, tale da condizionare
il risultato finale.
Avere la capacità di argomentare con chiarezza e precisione,
dimostrare evidenza negli obiettivi e padronanza della tematica, anche in
modo svincolato rispetto alla struttura della tesi, evitando quelle palesi,
e troppo frequenti, ripetizioni “a pappagallo”, sono alcune prerogative
che facilitano il conseguimento di un risultato finale in linea con le
attese.
Per questi motivi, numerosi sono i docenti – tra cui anche io – che si
riservano di correggere, in aumento o in diminuzione, la valutazione della
tesi in base alla qualità dell’esposizione.
In ogni caso, la valutazione finale della tesi è « collegiale». Essa
nasce da una proposta del relatore che viene discussa e concordata con
l’intera Commissione. Pertanto può differire da quanto proposto dal
relatore.
Regola N. 10: «Il voto finale dell’esame di laurea è
“collegiale”. La proposta del relatore è discussa e concordata
con gli altri membri della Commissione. A tal fine, si tiene
conto
anche
della
qualità
dell’esposizione
fatta
dal
laureando ».
COPIA PER IL LAUREANDO
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Il decalogo della tesi di laurea
R ego la N. 1 : « l a t es i d i la ur e a è u n lavo ro p e r so nal e . Il r el ato r e s vol g e s olo
u n’a t ti v i tà d i tu to r a gg io ».
R ego la N . 2 : « L’a r go m e nto s p ec i fi co d e lla t es i de v e e s s er e pr op os to dal la ur e a ndo
e d i sc us s o co n i l r el ato r e. L a te s i s ar à a ss e g n at a solo d op o la pr e s e nt az io n e, da
p ar te d el l au r ea nd o , ed a p pro v az io n e, d a pa rt e d el r ela to r e, di u n pro g et to d i
la voro c h e d ef i n i sca : 1 ) o gg e tt o e o b i e t ti v i d el l av oro ; 2) i n dic e « ra g io na to »; 3 )
bi bl io gr a fi a di ba s e » .
R ego la N. 3 : « l a t e s i è il r i su lt at o d i u n la vo ro di r ic erc a c he co m p e t e al la ur e a n do. I n p ar t ico l ar e, la r acco l ta b ib lio gr a fi ca e la ric e rc a s u l ca m po so no p ar t e
so s ta nz i al e d el la vo ro d i t e s i, co nd iz i on a ndo s ig n i f ica t iv a m e n te la v al u taz io n e
fi n al e d ell’ el a bo r a to da p ar t e d el re la tor e » .
R ego la N. 4 : « Il l a ur e a ndo è t e n uto a tra s m e t te r e, i n f a s e d i p r ed is p os iz io n e , i
ca pi tol i ch e r a p pr e s e nt a no il “c uo r e ” d el lav oro d i r ic erc a. E ff e t tu at a l a le t tu ra ,
il r ela to r e r i f er ir à l e s u e v al ut az io n i sol o co n i nco n tro d ir e tt o ».
R ego la N. 5: « Il ra p po r to di co ll a bor az i on e tr a doc e nt e e l au r ea n do s i i nt e rro m p e
qu alo ra il pr i mo acc e rt i ch e il l a vor o s vo l to d al s eco ndo r is ul t i i n t ut to o i n pa rt e
cop i at ur a di f o nt i b i bl io g ra f ich e no te ».
R ego la N. 6: « La t e s i co m p le t a, i n for m ato c ar tac e o e r il eg at a a s p ir al e , de v e e s s er e c on s e g na t a a l r el ato r e p er l a l e tt ur a f i n al e al m e no 6 s e tt i m a n e p r i ma d ell a
s e s sio n e d i l a ur e a. T al e t er m i n e è pe r e nt orio ».
R ego la N . 7 : «A l t e rm i n e d el la le t tu ra del la t e si co m pl et a , il r el a tor e for m ul a u na
v alu t azi o n e e i nd ica le co rr ez io n i da ap p ort ar e . L’ ef f e tt ua zi on e d ell e co rr ez io n i e
la co nd i v i sio n e d el la va lu t az i o n e da p ar t e d el l a ur e a ndo , so no c o nd izi o n i
n ec e s sa ri e p er l a s o tt o s cr i z io n e da pa rt e d el r el at or e d e l fro n t e sp iz io , q ual e
n ull ao st a all a di sc u s s io n e. L a v alu t azi o n e è i n s i nd aca b il e » .
R ego la N. 8 : « I n q ua n to do c u m e n to u f fi ci al e, l a t e s i d e fi n it i va d e v e r i s p et t a re
cer t e fo r ma li t à i n t e m a d i i m p a gi n az io n e, n ot e e bi bl io gr a fi a » .
R ego la N . 9 : « La no m i na di u n c o nt ror el ato r e è e scl u si v a co m p e te n za d el r el a tor e i n
ra gio n e d ell a q ua li t à d el l a vo ro d e l l au r e a ndo ».
R ego la N . 10: « Il v o to fi n al e d ell ’ es a m e d i l au r ea è “ coll e gi al e” . L a pro po s ta del
rel a tor e è di sc u s s a e co nc o rd a ta co n g l i a lt ri m e m b ri d ell a Co m m i s s io n e. A t al
fi n e , s i t i en e co n to a nch e d ell a q ual i tà d ell’ e s po s iz io n e f at ta dal la ur e a ndo ».
L’Aquila, 15.04.2015
Prof. Fabrizio Berti
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Il decalogo della tesi di laurea
R ego la N. 1 : « l a t es i d i la ur e a è u n lavo ro p e r so nal e . Il r el ato r e s vol g e s olo
u n’a t ti v i tà d i tu to r a gg io ».
R ego la N . 2 : « L’a r go m e nto s p ec i fi co d e lla t es i de v e e s s er e pr op os to dal la ur e a ndo
e d i sc us s o co n i l r el ato r e. L a te s i s ar à a ss e g n at a solo d op o la pr e s e nt az io n e, da
p ar te d el l au r ea nd o , ed a p pro v az io n e, d a pa rt e d el r ela to r e, di u n pro g et to d i
la voro c h e d ef i n i sca : 1 ) o gg e tt o e o b i et ti v i d el l av oro ; 2) i n dic e « ra g io na to »; 3 )
bi bl io gr a fi a di ba s e » .
R ego la N. 3 : « l a t e s i è il r i su lt at o d i u n la vo ro di r ic erc a c he co m p e t e al la ur e a n do. I n p ar t ico l ar e, la r acco l ta b ib lio gr a fi ca e la ric e rc a s u l ca m po so no p ar t e
so s ta nz i al e d el la vo ro d i t e s i, co nd iz i on a ndo s ig n i f ica t iv a m e n te la v al u taz io n e
fi n al e d ell’ el a bo r a to da p ar t e d el re la tor e » .
R ego la N. 4 : « Il l a ur e a ndo è t e n uto a tra s m e t te r e, i n f a s e d i p r ed is p os iz io n e , i
ca pi tol i ch e r a p pr e s e nt a no il “c uo r e ” d el lav oro d i r ic erc a. E ff e t tu at a l a le t tu ra ,
il r ela to r e r i f er ir à l e s u e v al ut az io n i sol o co n i nco n tro d ir e tt o ».
R ego la N. 5: « Il ra p po r to di co ll a bor az i on e tr a doc e nt e e l au r ea n do s i i n t e rro m p e
qu alo ra il pr i mo acc e rt i ch e il l a vor o s vo l to d al s eco ndo r is ul t i i n t ut to o i n pa rt e
cop i at ur a di f o nt i b i bl io g ra f ich e no te ».
R ego la N. 6: « La t e s i co m p le t a, i n for m ato c ar tac e o e r il eg at a a s p ir al e , de v e e s s er e c on s e g na t a a l r el ato r e p er l a l e t t ur a f i n al e al m e no 6 s e tt i m a n e p r i ma d ell a
s e s sio n e d i l a ur e a. T al e t er m i n e è pe r e nt orio ».
R ego la N . 7 : « A l t e rm i n e d el la le t tu ra del la t e si co m pl et a , il r el a tor e for m ul a u na
v alu t azi o n e e i nd ica le co rr ez io n i da ap p ort ar e . L’ ef f e tt ua zi on e d ell e co rr ez io n i e
la co nd i v i sio n e d el la va lu t az i o n e da p ar t e d el l a ur e a ndo , so no c o nd izi o n i
n ec e s sa ri e p er l a s o tt o s cr iz io n e da pa rt e d el r el at or e d e l fro n t e sp iz io , q ual e
n ull ao st a all a di sc u s s io n e. L a v alu t azi o n e è i n s i nd aca b il e » .
R ego la N. 8 : « I n q ua n to do c u m e n to u f fi c i al e, l a t e s i d e fi n it i va d e v e r i s p et t a re
cer t e fo r ma li t à i n t e m a d i i m p a gi n az io n e, n ot e e bi bl io gr a fi a » .
R ego la N . 9 : « La no m i na di u n c o nt ror el ato r e è e scl u si v a co m p e te n za d el r el a tor e i n
ra gio n e d ell a q ua li t à d el l a vo ro d e l l au r e a ndo ».
R ego la N . 10: « Il v o to fi n al e d ell ’ es a m e d i l au r ea è “ coll e gi al e” . L a pro po s ta del
rel a tor e è di sc u s s a e co nc o rd a ta co n g l i a lt ri m e m b ri d ell a Co m m i s s io n e. A t al
fi n e , s i t i en e co n to a nch e d ell a q ual i tà d ell’ e s po s iz io n e f at ta dal la ur e a ndo ».
L’Aquila, 15.04.2015
Prof. Fabrizio Berti
Per accettazione:
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(Nome - Cognome)
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(N r . M a t r i c ol a )
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(F i r m a )