Indicazioni per la tesi di laurea in Storia dell`arte contemporanea

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Indicazioni per la tesi di laurea in Storia dell`arte contemporanea
Indicazioni per la tesi di laurea in Storia dell’arte contemporanea
Prof. Francesca Gallo
La tesi è la fase conclusiva del ciclo di studi universitari e, a differenza degli esami, consiste in un
elaborato scritto, il più vicino possibile a un libro o saggio scientifico, su un argomento da
concordare con il relatore, in base a percorso di studi e interessi del laureando.
La tesi è un lavoro originale di ricerca, studio e interpretazione, da dedicare a artisti, movimenti o
gruppi, opere, critici, mostre, riviste, testi teorici, istituzioni, gallerie, collezioni, musei… Il rapporto
fra il laureando e il proprio oggetto di ricerca deve essere, per quanto possibile, diretto, anche se
filtrato dalle conoscenze accumulate sull’argomento.
Oltre ad essere un obbligo, la tesi è anche un momento in cui mettere alla prova quanto appreso,
variare il modo di studiare seguendo una pista di ricerca discussa con regolarità con il docente,
apportando anche un contributo personale fin dalla fase di individuazione dell’argomento e/o del
taglio di studio, della ricerca di materiale bibliografico e d’archivio.
1) Il percorso individuale va costruito a partire dalla letteratura esistente sull’argomento, imparando
a leggere le informazioni in funzione del proprio argomento e ad utilizzare tutti i dati bibliografici
presenti nei testi consultati. Spesso indicazioni preziose si trovano nelle note o negli apparati!
Attraverso l’accumulazione di dati coerenti con il proprio tema, si comincia così a formare una
traiettoria di ricerca, da discutere regolarmente con il relatore.
2) A seguito di questa prima fase, si comincerà a definire una scaletta degli argomenti che
verranno trattati. Contestualmente dovranno essere chiariti gli obiettivi, ovvero il taglio specifico
che si intende dare al proprio lavoro.
La scaletta iniziale, man mano che la ricerca delle fonti verrà completata e che saranno più chiari i
problemi e le questioni del tema prescelto, tenderà ad assumere maggiore complessità e
articolazione, fino a configurarsi come indice definitivo.
3) il modo di organizzare un testo di tipo scientifico risponde di solito a un modello di struttura di
tipo logico-argomentativo e logico-storico, attenendosi – di norma - alla trattazione in ordine
cronologico degli argomenti.
Normalmente la tesi comprende almeno le seguenti parti:
- introduzione: motivazione della scelta del tema trattato, obiettivi della ricerca, metodi e
presentazione dello svolgimento e considerazioni personali sul tema trattato ed eventuali
possibili sviluppi della ricerca (da scrivere alla fine del lavoro)
- corpo centrale del testo: svolgimento del tema con eventuale comparazione fra diverse
interpretazioni. Il testo dovrà essere suddiviso in capitoli, che posso essere indicativamente
3-4.
- apparati: bibliografia, indice delle illustrazioni, schede delle opere, cronologia, eventuali
documenti trascritti, interviste, biografie.
E’ importante, al termine del lavoro, inserire la numerazione delle pagine (che dovrà comparire
anche nell’indice).
4) Nel corso della stesura del testo, particolare attenzione andrà rivolta alle citazioni delle fonti,
degli autori e degli argomenti, in modo da rendere chiare quali sono le posizioni personali
dell’autore e quali i debiti verso gli altri. E’ infatti opportuno affidarsi alle opinioni di studiosi
autorevoli, rispetto alle quali eventualmente prendere motivata posizione.
Ogni citazione deve essere accompagnata – con una nota a piè di pagina - dall’indicazione
dell’autore e/o della fonte dalla quale si è attinto.
Le citazioni nel testo vanno sempre indicate fra virgolette se la citazione è letterale, riportando in
modo preciso autore, testo, e pagina. Nel caso di richiamo generico, è comunque necessario
indicare l’autore e/o la fonte, con il richiamo del testo a cui si fa riferimento.
5) La bibliografia costituisce un elemento fondamentale per la valutazione di un lavoro di ricerca.
Non solo la qualità delle fonti utilizzate, ma anche una trascrizione corretta dei dati sono
considerati indici di attendibilità e scientificità del lavoro. La bibliografia è anche uno strumento
informativo essenziale, che consente innanzitutto di ricostruire le strategie di ricerca, ma anche di
continuare a percorrere linee di ricerca successive, scambiando informazioni e dati e facilitando la
reperibilità dei titoli nelle biblioteche.
Indicazioni alle quali attenersi:
Se necessario, distinguere tre fonti e letteratura critica, quest’ultima – di solito – va elencata in
ordine alfabetico, per cognome dell’autore, seguono tutte le indicazioni presenti (almeno la prima
volta che il testo viene citato in nota).
E’ necessario che tutti i riferimenti bibliografici presenti nelle note compaiano anche nella
bibliografia, che presumibilmente conterrà anche altri testi CONSULTATI, e magari non citati nelle
note.
webgrafia: da considerare solo dopo scrupolosa verifica dell’attendibilità e della scientificità della
fonte. La ricerca su Internet va trattata per quanto possibile come quella per un documento
cartaceo, puntando sempre alla massima completezza dei dati; verranno, quindi, indicati: nome
dell’autore, titolo dell’articolo o del testo, eventuale data di stesura del testo, indirizzo del sito nel
quale si è rintracciato il testo, data di accesso al sito.
Si consiglia vivamente di costruirsi un patrimonio di conoscenze su testi e autori affidabili, prima di
consultare i materiali in rete.
6) formato e apparato iconografico:
- il lavoro di ricerca dovrà essere presentato in formato A4 (o inferiore);
- le immagini, che dovranno essere coerenti rispetto al testo che accompagnano, dovranno
essere corredate di didascalie esaustive e sono da collocare, preferibilmente, al termine di
ciascun capitolo, possibilmente stampate a colori.
7) E’ opportuno alla fine del lavoro, inserire un elenco delle illustrazioni, in ordine di numerazione,
con tutte le indicazioni presenti nelle didascalie.
8) Principali biblioteche:
Biblioteca nazionale centrale “Vittorio Emanuele II”, Roma
Biblioteca di archeologia e storia dell’arte (Palazzo Venezia), Roma
Biblioteca Universitaria Alessandrina, Roma
Biblioteca “G.C. Argan” (dipartimento), Roma
Bilbioteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma
Inoltre, a Roma, lo studente ha a disposizione numerosissime biblioteche, da quelle comunali, a
quelle degli istituti di ricerca, dalle biblioteche dei tre atenei a quelle degli istituti stranieri di cultura,
la maggior parte delle quali liberamente accessibili.
9) Rierca bibliografica: a partire dalle indicazioni fornite dal docente, si troveranno ulteriori
riferimenti bilbiografici, valutandone la rilevanza generale e per il proprio specifico argomento, si
procederà all’attenta e scrupolosa consultazione. Ormai i cataloghi delle biblioteche pubbliche
italiane sono consultabili in SBN: http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/base.jsp
Esistono poi diverse banche dati di periodici dove trovare riferimenti bibliografici e, a volte, anche il
testo dell’articolo che interessa: esse sono accessibili dai computer della biblioteca di dipartimento,
o da quelli di altre biblioteche.
10) Tempi di elaborazione del lavoro: poiché la fase di definizione del titolo e di raccolta del
materiale bibliografico richiede molto tempo, e tenuto conto anche dell’alto numero di studenti, chi
intende laurearsi in Storia dell’arte contemporanea deve chiedere l’argomento di tesi al docente
almeno 8 mesi ??? prima della data in cui si intende discutere (fermo restando che, in ogni caso,
è il docente a valutare se il lavoro svolto consente di presentarsi alla discussione). Si consiglia agli
studenti di triennale di incominciare a prendere contatti con il possibile relatore all’inizio del terzo
anno di studio.
Al momento della firma per l’iscrizione alla sessione di laurea, il lavoro deve essere in fase
avanzata, ed è necessario che il relatore abbia letto almeno due capitoli della tesi, meglio se tutti.
Per la tesi magistrale, il correlatore è da concordare con il docente relatore, dopodicché è il
laureando a dover prendere contatti con il correlatore e a fornirgli la tesi in tempi utili alla lettura.
Luglio 2012