Il Punto Nave - Lega Navale Italiana

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Il Punto Nave - Lega Navale Italiana
Il punto nave
Sotto i migliori auspici
Nel mio ultimo appuntamento con voi mi ero sbilanciato, da ottimista quale sono,
pensando che quello del mese
di giugno potesse essere il mio
ultimo «punto nave» da commissario. Il succedersi degli eventi, o meglio, il mancato avverarsi
di alcune previsioni, hanno prolungato ancora la nostra traversata.
Ma non ce ne facciamo un cruccio, consapevoli come siamo,
di aver continuato a lavorare
con passione e determinazione
per riportare insieme la Lega Navale sulla giusta
rotta e condurla in acque più sicure. Ciò nondimeno, il periodo di commissariamento volge
ormai al termine, anche se, ormai con certezza,
ci sarà una breve proroga.
Credo sia anche giunto il momento di tracciare
un bilancio di questa lunga navigazione che la
nostra associazione ha dovuto affrontare in
questi ultimi due anni e mezzo. Cominciamo
col dire che non è stato un viaggio facile.
Spesso senza nocchiero, a volte in acque agitate
e perigliose, vi confesso che ho percepito il
rischio che la barca potesse arenarsi, se non si
fosse intervenuti subito e con la necessaria decisione.
Fin dal primo momento, quindi, ho sentito
l’obbligo che la Lega Navale si riappropriasse
dei propri princìpi, tanto al suo interno, quanto,
soprattutto, nella percezione che di essa veniva
registrata dall’esterno. Il tutto, con la contemporanea esigenza di rinnovare l’organizzazione
interna, allo scopo di migliorare l’mpiego delle
risorse e renderla più rispondente alle esigenze.
Fin dalla riunione dei presidenti di Napoli dell’ottobre scorso ho promosso questo processo
di “rinnovamento nella tradizione”, che è stato
il criterio guida nelle attività del mio mandato.
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Dal punto di vista del “rinnovamento”, molto è stato fatto,
senza con ciò stravolgere la natura della struttura, attraverso
alcuni provvedimenti, non sempre indolori come è stata la
spending review, ma genuinamente indirizzati verso una maggiore efficienza. Provo a elencarne qualcuno, non prima però
di aver aggiunto che la discussione (post Napoli) che si è
aperta su un tema importante –
oserei dire fondamentale – per
la LNI, come lo Statuto, è stata
molto intensa, spesso anche accesa (a volte fin
troppo), ma in definitiva efficace e, spero,
foriera di sviluppi interessanti (se ne occuperà
il prossimo CDN). Intanto Napoli è stata la
prima occasione in cui è stato dato spazio a
ognuno per dire la propria; anche questo è
stato un momento importante di rinnovamento.
Tra i provvedimenti adottati, invece, tutti tesi
ad avvicinare la Presidenza Nazionale alla periferia, cito la creazione del Gruppo di Supporto
Tecnico nei vari settori di interesse (amministrativo, contabile, fiscale, sociale, diversamente
abili, assicurativo, ambiente, comunicazione);
il Gruppo di lavoro sull’Ambiente; la creazione
dei Centri Culturali con l’istituzione di corsi
di aggiornamento, consulenza e assistenza nel
settore legale della nautica e delle concessioni
demaniali (a terra e in mare).
Continuando, menziono la trasparenza su tutti
gli atti amministrativi adottati, come ad esempio
le sovvenzioni alle strutture che sono state
pubblicate sul Portale e gestite con Circolare
ad hoc, dando a tutti la possibilità di accedervi.
E via via gli altri: maggiore attenzione verso i
giovani, con contestuale riduzione dei costi
per le sezioni; nomina dei sei rappresentanti
in seno al Consiglio Direttivo Nazionale diret-
tamente dalla base (senza la tradizionale indicazione della P.N.); apertura della LNI verso il
mondo universitario che ha consentito fino
ad ora di firmare importanti protocolli d’intesa
con le Università di Bari e della Calabria.
Il tempo ci dirà se ci sarà bisogno di ulteriori
aggiustamenti – niente è scolpito sulla pietra –
ma sono fiducioso che, con il vostro fondamentale contributo che non è mai venuto
meno, si potrà trovare la soluzione ottimale.
Uno degli aspetti più evidenti che mi piace
sottolineare, è la nutrita partecipazione dei
Presidenti, e non solo, delle Strutture Periferiche,
anche di quelle che magari si erano un po’ “assopite” durante il periodo di assenza dei vertici
associativi, sia come attività, sia come contributo
di pensiero ai processi decisionali.
Anche l’aspetto “tradizione” mi sembra del
tutto rinvigorito, avendo registrato un crescente
fiorire o rifiorire di iniziative e attività negli
ambiti più peculiari della LNI e che, forse, avevano perso un po’ di smalto nell’ultimo periodo.
Un entusiasmo e una voglia di fare che mi
hanno confortato nel valutare se la LNI fosse
o meno in grado di rientrare sulla giusta rotta.
La prova dei fatti l’ho potuta registrare in occasione della recente riunione dei presidenti
che, nata e continuata sotto i migliori auspici,
si è tenuta al Lago delle Nazioni: del tutto
simile a un’Assemblea Generale dei Soci –
anche se formalmente non poteva essere chiamata così – la riunione ha visto una partecipazione di gran lunga superiore a quelle delle
A.G.S. degli ultimi anni, con quasi l’80% di
presenze. L’ho colto come un preciso segnale
di voglia di esserci, di partecipazione e, in definitiva, di appartenenza all’Associazione, come
alcuni presidenti hanno avuto modo di ribadire
con toni di accorato orgoglio. In aggiunta,
rilevo che anche i contenuti degli interventi
sono parsi di elevato spessore, intelligenti e di
spiccato buon senso. Anche questo un segnale
di vitalità che, sono certo, molti dei partecipanti
alla riunione di Ferrara hanno condiviso e il
cui merito è di ciascuno di voi.
Il lavoro fin qui fatto costituisce la migliore
premessa per l’azione che i vertici dell’associazione, una volta ricostituiti, dovranno porre
in atto, a cominciare dal rafforzamento dell’immagine della Lega Navale. L’impegno pri-
mario della Presidenza Nazionale, in sintonia
con gli indirizzi elaborati in sede di Consiglio
direttivo nazionale, dovrà essere quello di rinsaldare i principi statutari e proiettarli all’esterno.
Nello svolgimento dell’attività sociale a favore
dei giovani, della promozione sociale nell’ambito
del disagio fisico e sociale e della tutela dell’ambiente, i valori della volontarietà dei soci,
della sussidiarietà tra le strutture periferiche
LNI e della solidarietà verso le comunità locali
dovranno essere il punto di riferimento costante
nei nostri programmi di lavoro.
Il rapporto con i Ministeri vigilanti dovrà
essere necessariamente riconsiderato tenendo
conto che agli stessi compete non solo la “vigilanza” sull’attività dell’associazione ma anche
la sua “tutela” e la sua adeguata valorizzazione.
Sarà pertanto opportuno far conoscere meglio
le nostre potenzialità al fine di consentire ai
Ministeri e agli uffici dipendenti – a cominciare
dallo Stato Maggiore della Marina e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto –
di utilizzarle al meglio.
Con il Ministero dell’Istruzione andrà proseguito
l’iter per la sottoscrizione di un accordo che
faciliti la presenza dell’associazione nelle scuole
e agevoli lo svolgimento dei programmi di
educazione marinara agli studenti dei vari
gradi d’istruzione. Con il Ministero dell’Ambiente e con le sue strutture periferiche andrà
affinata la collaborazione e assicurata la presenza
della Lega Navale nei vari tavoli di lavoro
centrali e locali.
Parimenti sarà necessario definire la questione
della gestione dell’attività sportiva sociale con
la messa a punto dei rapporti con il CONI e le
dipendenti Federazioni, a cominciare dalla
FIV, al fine di evitare sovrapposizioni e reciproche
incomprensioni.
Sono quindi fiducioso che, dopo la pausa
estiva, sarà possibile riguadagnare l’assetto
“normale” della LNI, consegnando alla prossima
dirigenza una compagine coesa e compatta,
rinnovata nel corpo e nello spirito e animata
da nuovo entusiasmo, che non può che renderci
ottimisti per il futuro.
Buon vento!
Romano Sauro
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