2010 numero 2
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2010 numero 2
rivista di informazione nautica ISCRIZIONE TRIBUNALE DI GORIZIA NOTIZIARIO DELLA LEGA NAVALE DI GRADO – N. 4 2009 DECRETO DI DATA 13 MAGGIO 2009 - POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – 70% DCB UD - N.2, 2010 notiziario lega navale italiana di grado Assemblea Soci 2010 Relazione del Presidente Attività e manifestazioni Giornata della Sicurezza in Mare Qui LNI Grado Cominciano i lavori di ristrutturazione della Club House Staranzano e Villesse ● Ronchi dei Legionari ● Monfalcone Monfalcone - S. Polo ● Monfalcone - Panzano ● S. Canzian ● Grado Fossalon ● S. Pier ● Sagrado ● A Trieste: Duino - Aurisina Ponterosso ● Roiano ● Chiarbola ● S.Giacomo ● S. Giovanni Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale di testi, fotografie e marchi è vietata. Direttore responsabile: Luigia Bacarini Redazione: Lega Navale Italiana Sezione di Grado, Via Aquileia 54, 34073 Grado Tel: 0431 81706, Fax: 0431 877767 E-mail: [email protected] Impaginazione e design: Grafica BI Hanno collaborato: Bruno Ledri, Giuseppe Tomad, Romano Paduano, Marcello Pozzar, Maurizio Chersin, Eleonora Strussiat, Ezio Fonda Stampa: La Tipografica Srl Basaldella Editore: Lega Navale Italiana Sezione di Grado via Aquileia 54, 34073 Grado Tel: 0431 81706, Fax: 0431 877767 E-mail: [email protected] s o m m a r i o In copertina: laser in regata by Ezio Fonda 4 ASSEMBLEA SOCI 2010, relazione del Presidente 8 COMINCIANO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CLUB HOUSE 10 GIORNATA DELLA SICUREZZA IN MARE 12 CARTOLINE DA CAPO HORN: un sogno diventato realtà 16 COSA ABBIAMO IN COMUNE NOI, NAVIGATORI DELLA DOMENICA, CON IL GRANDE ORAZIO NELSON? 18 75 ANNI E NON DIMOSTRARLI: a spasso in... Dragone 20 DIARIO DI BORDO: viaggio nel Mare di Mezzo e d i t o r i a l e Ai tempi remoti in cui l'esame di maturità verteva su tutte le materie, la storia era particolarmente temuta per la complessa “Questione d'Oriente” che lasciava basiti gli studenti e perplessi gli esaminatori davanti alle varie interpretazioni ricevute. Ora, nel gennaio ultimo scorso l'Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia, obbligando il nostro Paese a cancellare l'esistente “diritto di insistenza” sulle concessioni demaniali; in altre parole le concessioni stesse non possono più essere rinnovate automaticamente ma, alla loro scadenza, devono essere poste all'asta garantendo a tutti la possibilità di parteciparvi. L'Italia intera è entrata in agitazione, e la regione Friuli Venezia Giulia addirittura in fibrillazione in quanto è stata colta in un momento di passaggio fra vecchio e nuovo ordinamento concessorio marittimo, vulgo: con i calzoni calati. Al momento pare che tutte le concessioni demaniali (le marittime si? le agricole no? le forestali forse?) siano state prorogate fino al 2015. E dopo? E le competenze di chi saranno? delle Regioni? dei Comuni? della Provvidenza? La “Questione d'Oriente” insomma fa sorridere gli antichi studenti, ora dirigenti di Società sportive, ai quali non rimane che l'osservazione del volo degli uccelli o l'esame delle viscere degli animali per programmare il futuro dei loro sodalizi. Bruno Ledri ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI LNI 272010 SEZIONE DI GRADO marzo RELAZIONE DEL PRESIDENTE Sabato 28 marzo, presso la sala meeting del Laguna Palace Hotel si è svolta la consueta Assemblea ordinaria dei Soci della LNI-Sezione di Grado. Pubblichiamo un estratto dei punti salienti toccati dal Presidente, dott. Andrea Rocco, in sede assembleare: “L'anno scorso ci siamo lasciati con alcuni intendimenti portati puntualmente a termine. - Riutilizzare il trabaccolo dopo le riparazioni straordinarie necessarie a seguito dei danni subiti durante il tornado dell'8 agosto 2008. Il restauro si concluderà grazie anche alla generosità e all'aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della Regione. Attendiamo ancora la sostituzione, assolutamente necessaria, dei due alberi già peraltro acquistati e in lavorazione. - Riprendere con più entusiasmo l'attività agonistica giovanile che, grazie all'istruttore Marcello Pozzar e ai suoi otto piccoli allievi della classe Optimist, può dirsi degnamente avviata. A tal proposito sono state acquistate tre nuove imbarcazioni, sempre della classe Optimist, mentre si è provveduto all'intera sostituzione dei soli tubolari di un gommone di assistenza che, a lavoro finito, è risultato essere pari al nuovo. - Riparare il pontile galleggiante e rifare la recinzione della Sede, parimenti danneggiati durante il fortunale dell'agosto 2008. - Svolgere una serie di attività istituzionali alcune delle quali, purtroppo, non sempre portate a termine per le avverse condizioni meteorologiche. A giugno si è svolta la consueta “Giornata di Sicurezza in mare” che ha visto coinvolto l'Ufficio Circondariale Marittimo di Grado con il comandante Giuseppe Laterza sostituito, a settembre, dal nuovo comandante Francesco Cillo. Il tempo incerto ha condizionato la seconda selezione Optimist cadetti valida per la Coppa Primavela, annullata per le avverse condizioni del mare. A luglio la sezione Scuola Italiana Cani Salvataggio ha rallegrato la nostra sede con le unità cinofile di soccorso, lasciando quindi il posto alla consueta settimana dedicata ai diversamente abili. Settimana, questa, suddivisa in corsi di iniziazione a bordo di imbarcazioni Dreams e regate di match race organizzate dall'Associazione Life Pass onlus per la vita. Due, invece, gli appuntamenti culturali che hanno arricchito il programma estivo di Grado: il “Perdon di Barbana” (tradizionale festa religiosa che ha visto l'indiretta partecipazione di molti dei nostri Soci che, issando, il gran pavese sulle proprie imbarcazioni hanno contribuito al folklore della manifestazione) e il “Concerto di Ferragosto” a bordo del trabaccolo evento che, con il patrocinio dal Comune di Grado, è stato capace di ottenere un gran consenso di pubblico. In agosto abbiamo, inoltre, ospitato i ragazzi del Saharawi offrendo loro una giornata di spensieratezza a bordo del trabaccolo lontano dagli orrori dei campi profughi. Domenica 13 settembre si è, infine, disputata la regata sociale che ha visto la partecipazione di almeno una ventina di imbarcazioni tra i quali ha primeggiato Tina dello skipper Franco Codiglia. 4 lega navale italiana L'attività della Sezione si è poi articolata in altri campi: abbiamo offerto il nostro trabaccolo all'Associazione Tutela onlus di Trieste che, in occasione della Barcolana, ha sfruttato L'Isola d'Oro come base scenografica per una serie di spettacoli dedicati ai bambini e all'innocenza dell'infanzia. In ottobre abbiamo collaborato con il Comune di Grado alla Giornata Ecologica dedicata alla pulizia di Porto Anfora. Nonostante il tempo quasi invernale, la partecipazione dei Soci è stata abbastanza soddisfacente. Si spera che quest'anno le adesioni possano essere maggiori. Per concludere, il 4 di dicembre, abbiamo festeggiato il 25° Anniversario della fondazione della nostra Sezione con una cena che ha visto la partecipazione di circa un centinaio di Soci. A dicembre abbiamo, inoltre, aderito alla rassegna “Presepi a Grado” grazie al presepe opera dell'artista e socio Luciano dal Molin. Ci tengo a sottolineare che lo scorso febbraio è stata altresì firmata una convenzione tra la nostra Sezione e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del FVG (ARPA) al fine di: - avviare un dialogo e un processo di diffusione delle informazioni per sensibilizzare i cittadini sui temi della salvaguardia della Laguna e dei suoi ecosistemi; - monitorare le aree di pregio naturalistico ambientale; - fornire supporto tecnico alla formazione di pareri e indirizzi di competenza del Comune di Grado per la salvaguardia della Laguna; - contribuire alla creazione di mappe tematiche accessibili via web come strumenti di conoscenza immediata e di facile consultazione; - partecipare alla realizzazione di giornate didattiche formative e dibattiti scientifici. Per quanto riguarda la ristrutturazione della nostra Club House vorrei ripercorrere brevemente le tappe salienti che hanno portato la nostra pratica, al pari di tante altre, ad arenarsi sul tavolo della Regione: - il 17 febbraio 2009 abbiamo presentato la domanda di ristrutturazione alla Capitaneria di Monfalcone; - il 1 aprile 2009 la pratica è stata trasferita, per competenza, alla regione Friuli Venezia Giulia; - il 20 aprile 2009 abbiamo ottenuto tutti i pareri favorevoli alla ricostruzione delle sede. Da allora ci siamo attivati per cercare una soluzione amministrativa in grado di ottenere le autorizzazioni a procedere. Abbiamo interpellato diverse autorità politiche regionali per tentare di risolvere la questione nel più breve tempo possibile. Ringrazio i Soci che hanno voluto darci una mano a tal proposito. Aggiungo anche che, nel mese di febbraio, abbiamo avuto un incontro con il responsabile della Direzione Sezione Patrimonio Friuli Venezia Giulia, dott. Sassonia, che ci ha spiegato come, per motivi tecnici amministrativi, la particella di terra di lega navale italiana 5 nostra pertinenza non sia stata ancora intavolata alla Regione, indi per cui la stessa non è in grado di rilasciare la relativa concessione. Il dott. Sassonia ha manifestato la massima disponibilità a venire incontro alle nostre esigenze, informandoci di avere inoltrato la richiesta al Ministero delle Finanze (Agenzia per il Territorio) al fine di ottenere l'intavolazione necessaria, anche se, purtroppo, al momento non è in grado di fare delle previsioni sui tempi che tale operazione potrebbe richiedere, forse mesi. Passiamo quindi ad un altro gravoso problema: quello delle concessioni demaniali. Al momento la situazione è alquanto nebulosa per una procedura di infrazione dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia riguardante la norma del diritto d'insistenza e di rinnovo automatico delle concessioni demaniali marittime prolungando quelle in essere fino a tutto il 2012. Riporto la situazione del demanio marittimo lagunare così come scritta e analizzata dal socio comandante Lugnan: “Come è noto la sede della Lega Navale di Grado è ubicata su particelle demaniali marittime della laguna di Grado. Tali particelle, tanto quelle costituite da specchi acquei che quelle costituite da terreni, sono state amministrate fino ad un anno fa dalla Capitaneria di Porto. Con decreto legislativo 25 maggio 2001, n. 265 la titolarità della laguna ( definito dalla legge 366/1963 come specchio d'acqua che si estende dal Tagliamento alla foce del Primero, compreso tre la terra ferma ed il mare ) è passata dallo Stato alla Regione Friuli Venezia Giulia. Quest'ultima ha provveduto alla progressiva intavolazione degli specchi d'acqua lagunari tanto che, con la data del 1° aprile 2009, ha assunto la gestione amministrativa del bene affidandone il compito alla direzione Regionale per il Patrimonio. A decorrere da tale data la Capitaneria di Porto ha cessato le proprie funzioni amministrative in materia di gestione del demanio ricadente nell'ambito lagunare. Per quanto riguarda le particelle a terra, essendo la questione non del tutto chiarita, l'intavolazione dei relativi beni da parte della Regione non è ancora avvenuta e, pertanto, non si ritiene legittimata al rilascio di atti amministrativi quali autorizzazioni o concessioni sulle particelle a terra”. A tal proposito si sono anche mossi altre istituzioni al fine di risolvere il problema delle concessioni: -il Presidente dell'XIII Zona FIV, Giorgio Brezich, ha comunicato che la Federazione Italiana Vela ha ben presente il problema delle concessioni demaniali tanto che già a gennaio è stata indetta una riunione per suggerire azioni tendenti ad individuare possibili adeguate soluzioni, almeno transitorie, quali la proroga della scadenza delle concessioni in essere fino ad almeno il 2015; 6 lega navale italiana -il Presidente nazionale della FIV, Carlo Croce, in una lettera al presidente del CONI, Gianni Petrucci, ha espresso la sua preoccupazione affermando che gli affiliati della FIV, ma anche della Pesca Sportiva, Canoa, Canottaggio e Sci Nautico, presenti sulle aree demaniali marittime, dovranno obbligatoriamente andare a gara per il rinnovo delle concessioni senza avere alcuna possibilità di successo in un confronto economico con le imprese di balneazione; - Il Presidente del CONI, Gianni Petrucci, ha fatto presente al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, dott. Rocco Crimi, tale preoccupazione. Vista la situazione, il Consiglio Direttivo della Sezione di Grado ha deciso di avviare i lavori di restauro della Club House al fine di permettere entro breve la sua riapertura sì da poter affrontare la stagione turistica ormai imminente”. Il dott. Rocco, in conclusione di Assemblea, ha voluto quindi ringraziare per la collaborazione lo staff amministrativo della Sezione, nella fattispecie Valeria Ledri e Luigia Bacarini. Un particolare ringraziamento anche al nostromo Adriano Gasparini. APERTO TUTTO L’ANNO Marzo: dopo tanta attesa, finalmente, al via i lavori con lo svuotamento della casetta… Prima gli interni qui lega qui lega qui lega qui lega Cominciano i lavori di ristrutturazione della E poi il tetto… Intanto il nuovo vialetto di ingresso… Club House Quindi è la volta delle parti esterne Senza dimenticare d della terrazz Quindi è la volta delle parti esterne Il giardino sarà completamente rinnovato Che lavoraccio! Si pensa a riverniciare anche sedie e tavoli di sostituire le tavole za a mare…. Quasi in dirittura di arrivo, pronti per l'inaugurazione! S A B A T O 8 M A G G I O giornata della sicurezza in mare Come ogni anno, da molto tempo ormai, nell'imminenza dei grandi flussi balneari e diportistici estivi, la Lega Navale Italiana-Sezione di Grado, seguendo le direttive nazionali della Presidenza LNI, ha dedicato una mattinata alla sensibilizzazione della popolazione, nella fattispecie quella più giovane, sui temi della sicurezza in mare, anticipando di circa un mese un incontro che solitamente avveniva all'inizio di giugno. Sabato 8 maggio, presso la sede della Sezione di Grado, nonostante il brutto tempo e la pioggia battente abbiano costretto l'organizzazione a rivedere e ridurre alcune del programma, si sono svolte alcune pratiche dimostrazioni d'effetto: la richiesta di soccorso attraverso l'utilizzo di segnali luminosi, lo spegnimento di un incendio a terra, l'apertura di una zattera di salvataggio (si ringrazia a tal proposito la ditta R.S. di Trieste per aver voluto contribuire alla riuscita della manifestazione con il prestito di una loro zattera). Il vero e proprio soccorso in mare di un'imbarcazione della LNI in panne, che, di fatto, era in previsione, non è, invece, potuto andare “in porto” (è proprio il caso di dirlo) per le avverse condizioni meteo. Le simulazioni di soccorso, coordinate e gestite con disinvoltura e simpatia dal comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, comandante Francesco Cillo e dal presidente della LNI di Grado, Andrea Rocco, sono state rivolte principalmente agli studenti della scuola media inferiore di Aquileia, intervenuti con le classi prime su espresso invito della LNI di Grado. Proprio il comandante Cillo si è soffermato, inoltre, sulle nuove norme di sicurezza da seguire nell'ambito del diporto nautico locale, affinché la sua conoscenza sia indispensabile necessità per la salvaguardia dell'ambiente marino - lagunare, e per la tutela di vite umane. Un incontro, questo, finalizzato allo sviluppo di una maggiore sensibilità, non solo nei consueti fruitori del mare, armatori e diportisti, ma anche o, per meglio dire, soprattutto, nei più giovani, di quella “mentalità della sicurezza” indispensabile per godere in modo responsabile e consapevole di un ambiente come quello marino tanto meraviglioso, ma al contempo estremamente insidioso se affrontato con superficialità e ingenuità. Al termine della manifestazione è stato offerto un piccolo rinfresco all'interno della sede della Club House fresca di restauro e prossima all'apertura. Al Comandante Cillo, invece, una targa ricordo a ringraziamento della disponibilità dimostrata da tutto lo staff dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Grado. CARTOLINE DA CAPO HORN Lo farai quando diventerai grande! Questa, di norma, è la frase con cui gli adulti rispondono ai bambini quando questi desiderano fare “cose da grandi”, con la speranza, poi, che l'idea venga abbandonata. Ma diventato grande non ho scordato quello che desideravo fare all'età di nove anni, doppiare Capo Horn a vela! UN SOGNO diventato realtà di Marcello Pozzar La partenza è decisa, 21 febbraio 2010! Parto da Trieste per Ushuaia assieme a Mario (Doc) e Alessandro (il Berga), poi all'imbarco, presso il club nautico, incontreremo Nicola, lo skipper Atilio e il “secondo” Martin. Purtroppo l'armatore e skipper Antonio, causa una convalescenza, non può imbarcarsi. Ushuaia è il porto argentino di partenza. La città si sta sviluppando sempre più con il turismo “nautico” e sciistico. La gente è tranquilla, la vita non è cara e il lavoro, sempre che lo si voglia, si trova senza molta difficoltà. Almeno mi viene riferito. Ma siamo qui con un obiettivo preciso e il giorno prima della partenza, in attesa del briefing, ognuno prepara il vestiario da indossare. Avremo una settimana di temperature basse, vento e pioggia e, dimenticavo, solo quasi sette ore di sole!... ma ci hanno assicurato che non è sempre così! Sono le cinque del mattino del 23 febbraio, preparata la colazione, molliamo gli ormeggi e partiamo. Non sto sognando ad occhi aperti, è tutto vero! Ancora non ci credo...subito dopo, però i trentacinque nodi da N/W mi confermano che l'avventura, tanto attesa, è iniziata. Il nostro programma prevede l'atterraggio a Porto Williams, Cile, per le formalità d'ingresso, che si rivelano molto lunghe e puntigliose, per poi proseguire alla volta di Porto Toro dove passeremo la notte. Gli approdi di questi “porti” sono costituiti uno da un grosso barcone adagiato sul fondo e l'altro da una banchina a “T” costruita in ferro e legno. Oltre queste due “banchine” non troveremo nulla dove sia permesso attraccare se non dando fondo, facendo molta attenzione che l'ancoraggio sia fatto in tutta sicurezza senza tralasciare alcun particolare. Non tutti i fondali sono buoni tenitori e tutti lo sanno, ciò nonostante la presenza di alghe molto lunghe con foglie e gambo grosso che lega navale italiana 13 arrivano fino in superficie formando delle grandi macchie scure, assieme a scogli non segnalati e il repentino cambio delle condizioni meteo, sono solo alcuni dei problemi che incontra chi vuole navigare nella Terra del Fuoco. La giornata seguente sarà molto impegnativa. Navigheremo per più di quaranta miglia verso le isole Wollaston, per buona parte tutte di bolina con 35 nodi di vento da S/W e mare formato. Questo inizio di avvicinamento, al 56°, mi mette una tensione nervosa che riuscirò a controllare solo dopo aver “staccato le batterie” per alcune ore. Sbatteremo sulle onde e il vento soffierà parecchio come se qualcuno, fin da subito, volesse farci capire chi è che comanda e quindi chi è il “Capo”! Le previsioni meteo non sono delle migliori; è previsto un leggero miglioramento nella tarda mattinata di domani ma ormai è tardi e si decide di passare la notte nella baia di Maxwell, non molto distante dal mitico Cabo de Hornos. La sera, lo skipper Atilio ci spiega il meteo per le prossime 12/24 ore e ci mette a conoscenza del programma per doppiare il “Capo”; l'intenzione è di effettuare “il giro” domani in prima mattinata, altrimenti si rischierebbe di fare marcia indietro. La notte passa tranquilla anche se il vento, che si fa sentire qualche ora prima dell'alba, fischia parecchio. Mi viene spontaneo rizzare le orecchie e, solo dopo aver compreso che la nostra “La Pinta” continua a essere tranquilla e serena, mi riaddormento. “Non ci credo!... non può essere!... mi sono appena riaddormentato!”. La sveglia suona, sono le cinque! E' il grande giorno; oggi dovremmo doppiare Cabo de Hornos. Mi alzo, mi lavo e mentre mi sto vestendo sento che qualcuno sta già preparando la colazione, è Martin! Marinaio e cuoco eccellente, non ditelo però al comandante Atilio, potrebbe diventare geloso!...passano i minuti e c'è sempre più movimento, l'intero equipaggio è attivo, la tensione si palpa con mano, il vento sta fischiando molto di più di questa notte o era mattina? Sono le 06.45 del 26 febbraio, molliamo le cime d'ormeggio a terra e, recuperata l'ancora, partiamo: la giornata è grigia, il vento c'è... ma è ancora presto, siamo riparati e da lontano l'Oceano Pacifico sembra essere tutto bianco! Il dubbio di non farcela a proseguire e fare “dietro front” è reale, ma lo sguardo di Atilio, che cerca di fare l'indifferente mentre scruta le nubi, mi fa intendere che non vuole mollare: è uno determinato... grande! 14 lega navale italiana Dopo tutto, se chi decide di venire fin qui ha le idee chiare, sa già a cosa può andare incontro dando per scontato che ci possano essere momenti di adrenalina a mille; come posso credere che questi “Signori del Mare” non siano di questi?! Altrimenti, credo, non sarebbero Marinai con la vela nel cuore e nell'animo! Siamo quasi in mare aperto, manca poco e i 3035 nodi di vento al traverso da S/W ci sono tutti, il mare che da lontano vedevo bianco ora mi è tutto attorno e non ci vorrà molto prima che il vento aumenti fino a 45 nodi. Il “Capo” lo si intravede in lontananza: ci stiamo dirigendo verso una meta da me tanto attesa, il mito di molti velisti, da qualche parte ricordo di aver letto che è stato paragonato all'“Everest del mare”. Ci manteniamo a una distanza di circa 4-5 miglia a sud del “Capo”. Mano a mano che ci avviciniamo diventa sempre più grande, imponente e scuro. L'impressione è quella che ti stia osservando per decidere se farsi negare o concedersi affinché tu possa dire: “Ho doppiato “Cabo de Hornos!”. Non manca molto, forse un'ora, sono le 09.35 ora locale, il vento cala a 25-30 nodi sempre da S/W e di conseguenza anche il mare, se così si può dire, ma sappiamo che sarà una pausa che non durerà a lungo, infatti, le previsioni confermano un aumento di vento nella tarda mattinata per poi peggiorare notevolmente nel pomeriggio. Sono le 10.35 del 26 febbraio 2010 e Atilio, ufficialmente, decreta il doppiaggio del mitico Cabo de Hornos! Sono felice! Contento! Ci scambiamo le congratulazioni! Per un attimo, senza che nessuno si accorga, i miei occhi lacrimano, il bambino è felice! Ha realizzato un sogno! Stappiamo la bottiglia e facciamo un brindisi tanto rapido come è rapido il vento a riprendere i suoi 40-45 nodi. Non possiamo scendere a terra per la visita al faro e al monumento all'albatros, è un peccato ma il mare non è dei migliori e comunque dobbiamo cercare di risalire quanto più possibile, dobbiamo guadagnare tempo o, meglio, miglia in avvicinamento perché il meteo per il rientro non sarà favorevole. Ci dirigiamo per Cala Martial e Paso Bravo per poi navigare verso l'isola di Lennox contrariamente al programma che prevedeva di approdare a Porto Toro. Ormai è troppo tardi, non abbiamo ancora realizzato che siamo dei “Cabornieri” e ci attende una seconda prova. Le 35 miglia che ci separano dall'isola di Lennox saranno quelle più intense e impegnative, mi viene da pensare che sia un “dazio” dovuto e voluto dal “Capo”. A circa metà della rotta, il vento da W-S/W è aumentato e le raffiche sono più costanti e forti, il freddo lo si avverte specie sul viso e sulle mani e mentre il mare comincia a essere molto mosso, a distanza, si notano delle onde molto più bianche e spumeggianti. Non passa molto tempo che il “dazio” arriva a suon di fischi in compagnia di 65 nodi di vento con raffiche che, sull'onda, fanno surfare “ La Pinta” (9 Tenn.) a 9,4 nodi di velocità! Il mare diventa agitato, il vento fa da padrone e mette a dura prova tutto l'equipaggio e in particolare lo skipper che, mantenendo il costante controllo della “La Pinta” la porterà senza problemi al ridosso in una baia a est dell'isola di Lennox. L'ingresso in baia non è semplice a causa del vento, probabilmente anche più forte per il pendio della montagna, e di qualche scoglio in quattro metri d'acqua. Ne daremo cento di calumo! La serata scorre tranquilla tra le impressioni e i commenti sulla giornata, del buon vino, una buona cena e tanta stanchezza che ci farà dormire fino alle otto del mattino. L'indomani, ricevuta conferma che nelle prossime due giornate il tempo volgerà nuovamente al brutto, si decide per il rientro ad Ushuaia, anche per evitare di rimanere bloccati da qualche parte con il rischio di perdere l'aereo per Buenos Aires. Le restanti giornate di permanenza sono quasi una normale cronaca: visita al parco naturale e ai luoghi vicini al centro abitato, ottime cene, visita al museo, giro della città... ma quello che sicuramente non è stata una “normale cronaca” è l'amicizia e ancor più una forte passione per il mare e la vela che “Marinai” come Guglielmo, Atilio e Martin hanno dimostrato e trasmesso! Forse qualcuno si domanderà: “Ma chi te lo ha fatto fare?”. Una vera passione per il mare e la vela potrebbe essere sufficiente, ma appena terminato il “tour” mi sono detto: “E'stata un'esperienza a dir poco esaltante che rafforza l'animo del velista che c'è in ognuno di noi e che non ti fa restare un marinaio della domenica estiva!” senza dimenticare però che, come disse qualcuno: “Pochi sono gli uomini che possono dare del tu al mare e questi non lo fanno”. Non dimenticherò questa esperienza come sicuramente non potrò dimenticare l'affetto, che al rientro, la famiglia e gli amici mi hanno dimostrato, sapendo quanto sono rimasti sulle spine anche per la notizia del terremoto in Cile. lega navale italiana 15 COSA ABBIAMO IN COMUNE NOI, NAVIGATORI DELLA DOMENICA, CON IL GRANDE orazio NELSON? Seconda parte Quali rimedi? LA TRADIZIONE MARINARA NE È PIENA. C'È CHI CONSIGLIA DI MANGIARE UN'ACCIUGA SALATA, CHI DI BERE DEL SUCCO DI LIMONE, CHI DI FISSARE UN PUNTO FERMO ALL'ORIZZONTE, CHI DI BERE MEZZO BICCHIERE DI ACQUA SALATA di Romano Paduano 16 lega navale italiana I primi studi seri per guarire, o meglio prevenire, il mal di mare furono effettuati nel 1944 in occasione dello sbarco degli Alleati in Normandia. Il comando alleato era preoccupato di far sbarcare soldati in grado di combattere e non poteva permettere che scendesse a terra una masnada di vomitanti. Da questi studi nacquero quei farmaci detti antichinetosici che contribuirono a far viaggiare meglio in auto, in pullman, in aereo e in barca molte persone. Attualmente per la prevenzione ed il trattamento del mal di mare si possono usare farmaci a base di scopolamina. Per curiosità, ricordiamo che la scopolamina veniva usata negli anni 50-60 dai servizi segreti come “siero della verità” per i suoi effetti allucinogeni, caratteristiche che però vengono meno con l'uso transdermico. La scopolamina infatti viene attualmente utilizzata sotto forma di cerotto transdermico (nome commerciale Transcop) che va applicato dietro l'orecchio 2 ore prima di mettersi in viaggio, e all'occorrenza, può venire applicato anche con il vomito in atto. Un cerotto resta efficace fino a 72 ore e, in caso di necessità, trascorso tale lasso di tempo, è possibile applicare un nuovo cerotto in sostituzione di quello esaurito. Un'altra categoria di farmaci utilizzata per prevenire il mal di mare è rappresentata dagli antistaminici a base di dimenidrinato. Questi farmaci bloccano la nausea ed il vomito riducendo lo stimolo a livello dell'orecchio interno e sono disponibili sia in forma di compresse o supposte (Xamamina, Valontan) che di gomme da masticare (Travelgum). La loro efficacia è paragonabile a quella della scopolamina, ma in caso di viaggi prolungati è opportuno ripetere la somministrazione a intervalli di 4-6 ore. A prescindere dal tipo di farmaco utilizzato, le medicine contro il mal di mare sono generalmente più efficaci se assunte prima del manifestarsi dei sintomi. L'ultimo tra i rimedi “medicali” alternativi, che si acquista in farmacia, pur non essendo un farmaco, è il braccialetto antivomito (Sea band) si basa su di un principio antico. E', infatti, una modalità terapeutica che viene dall'antichissima medicina Cinese (agopuntura/digitopressione). Il bracciale va applicato nel punto P6 dell'agopuntura che é posto " 2 pollici cinesi" sopra la linea distale del polso. Con la pressione di questo punto, si ottiene una riduzione della nausea. Questo metodo si è mostrato più gradito ed efficace per i bambini; al termine del viaggio il bracciale si toglie senza alcuna conseguenza particolare. Ma fondamentale rimane la prevenzione: innanzi tutto ci si deve riparare dal freddo, evitare gli odori cattivi (nafta, sentine puzzolenti, odore di chiuso) e cibi troppo pesanti, le bibite gasate e gli alcolici. Evitare anche di rimanere a stomaco vuoto; evitare però di abbuffarsi. Se possibile a colazione, prima di un'uscita, non bere nulla che abbia a che fare con il latte e fare una colazione con salati. Inoltre, se possibile, è consigliabile dormire una notte in barca prima della partenza, in modo da dare all'organismo il tempo di abituarsi allo strano mondo galleggiante su cui si trova. Ci si deve sforzare a impegnarsi in qualche lavoro per distrarre la mente. Stare al timone fa molto bene perché non richiede grandi spostamenti e impegna l'attenzione. Se poi la nausea comincia ugualmente a manifestarsi ci si può comportare in diversi modi: c'è chi consiglia il pane raffermo, magari coperto da un velo di pasta d'acciughe, chi una fettina di limone da succhiare, chi pezzi di cioccolata, chi una tazza di brodo salato con una punta di peperoncino. Molto spesso però l'unica cosa che ferma il vomito è… il secchio. Infatti, se sentite la necessità di rigettare , non trattenetevi, peggiorereste solo la situazione. Il più delle volte dopo avere liberato lo stomaco la situazione migliora in breve tempo. Qualora tutti gli accorgimenti non sortiscano i risultati sperati, non resta che … votarsi ai Santi. Tra i Santi, i più propizi per i naviganti sono considerati San Nicola da Bari e Sant'Erasmo, collegato alla presenza dei fuochi di Sant'Elmo , cariche di elettricità statica che si concentravano in cima agli alberi dei velieri nelle tempeste, ritenuti un favorevole segno della benevolenza divina. Innumerevoli poi le preghiere rivolte alle Madonne venerate dai marinai , tra cui quella della Misericordia di Savona, quella della Guardia (Genova), di Porto Salvo, di Bonaria(Cagliari), Notre Dame de Bon Port (Marsiglia), Nostra Signora del Boschetto (Camogli). lega navale italiana 17 75 ANNI E NON DIMOSTRARLI a spasso in... Dragone PRENDETE LA CAPACITÀ, TALVOLTA, UN PO' RUVIDA, CHE POSSIEDONO DETERMINATE PERSONE, DI PLASMARE, A PROPRIO PIACIMENTO, LA MATERIA PRIMA. AGGIUNGETE L'INNATA PROPENSIONE A VOLERSI COMPLICARE LA VITA E MESCOLATE IL TUTTO CON LA PASSIONE, QUELLA VERA E SINCERA, PER IL MARE. 18 lega navale italiana Otterrete qualcosa di unico e raro. Non una semplice barca, di quelle fabbricate in serie, vendute come case galleggianti. Ma una vera e propria sfida, un oggetto da vivere e da curare quasi fosse una persona in carne e ossa. Costruire una barca in legno da un semplice progetto arrivato da oltre Manica, non è cosa da tutti. Ci vogliono manualità, sacrificio e tanta, tanta pazienza. Il risultato è, però sotto gli occhi di tutti e va ben di là dagli sforzi fatti. Così si riassume, in poche parole, ma in tanto sudore, l'avventura di un Socio della LNI di Grado che, acquistato il progetto in Inghilterra, ha realizzato un sogno alla Moitessier. Di tutti i monotipi a chiglia, vecchi e nuovi, il Dragone nella sua forma attuale è il più sofisticato di tutti. Nel pozzetto, che ospita in regata l'equipaggio di tre persone, non meno di 40 strozzascotte permettono di controllare le diverse regolazioni necessarie a far ben camminare il Dragone. In origine la costruzione in legno dei Dragoni si ripartiva fra numerosi cantieri artigianali. Poi, per parecchi decenni, la sviluppo dei Dragoni è stato principalmente il frutto del cantiere danese di Borge Boressen, che ne ha costruito più di 1500 unità. Attualmente il Dragone è essenzialmente costruito in vetroresina dall'inglese Petticrows e dal tedesco Glas, mentre Borressen ha lasciato la vetroresina, che aveva cominciato ad usare nel 1972, per dedicarsi alla costruzione dei Dragoni in legno, veri gioielli. La costruzione è rigorosamente identica da un cantiere all'altro, la monotipia è totale e sotto il controllo della potente International Dragon Association (IDA) e dell'ISAF. Naturalmente i proprietari delle barche più recenti ottengono in principio i migliori risultati in regata, ma non si può concludere che gli scafi in vetroresina siano superiori a quelli in legno. Numerosi Dragoni "di una certa età", amorosamente curati da proprietari appassionati e armati con gli ultimi materiali passano avanti ai "giovani" freschi di cantiere. Si comprende facilmente l'attaccamento dei proprietari e dei loro equipaggi per questa barca. Poche barche a vela sono così eleganti. Con i suoi slanci generosi e questo genoa imponente che gli dà uno stile particolare è un oggetto artistico seducente, degno erede dei magnifici yachts della stazza internazionale. Il Dragone è rapido con ogni tempo, fa una bolina eccezionale, è evolutivo e di una estrema sensibilità alla barra, resta perfettamente maneggevole con la sola randa, cosa preziosa in caso di cattivo tempo e all'entrata dei porti. Nonostante i suoi 75 anni, il Dragone resta una delle barche a chiglia più stimate del mondo. Le ragioni di questo entusiasmo sono le sue qualità eccezionali di navigazione e un'organizzazione della Classe strutturata ed efficace. Un tale insieme di qualità spiega la sua diffusione mondiale in più di trenta nazioni. Gli adepti del Dragone sono soprattutto degli appassionati della regata. Età media: quarant'anni. Passato sportivo: qualche medaglia olimpica, campioni provenienti dalle derive, dallo IOR ma anche dallo Star. Attraente in regata, il Dragone è anche una meravigliosa barca per semplici uscite. Ha, infatti, una qualità che non posseggono più i monotipi moderni: la stabilità di peso. Navigare veloci da soli o con equipaggio ridotto senza aver bisogno di mettersi sui bordi è un piacere raro, del quale non si stancano i fortunati proprietari di un Dragone. Aspettiamo il varo di tanta bellezza, auspicando di vedere presto questo Dragone solcare il mare di Grado. lega navale italiana 19 20 lega navale italiana D I A R I O D I B O R D O di Maurizio Chersin Viaggio nel Mare di Mezzo FINALMENTE PARTENZA! GIOVEDÌ 8 APRILE A MEZZOGIORNO, DOPO TANTO PREPARARE, PARLARE E CALCOLARE, È GIUNTO IL GRAN MOMENTO Abbiamo lasciato Grado in una splendida giornata primaverile (una delle prime di quest'anno, era ora!), sulla nostra altrettanto splendida e splendente barca (appena lucidata). La nostra intenzione è di costeggiare la Croazia il più velocemente possibile diretti verso il lontano Oriente, verso l'antica Costantinopoli e poi giù lungo le coste turche… fino a dove ci porterà il vento e la voglia di conoscere nuovi posti. Dopo anni di tante belle crociere tra le isole dalmate, siamo proprio curiosi di vedere mari finora sconosciuti arrivando là dove si spera la primavera sia un po' più avanzata. Durante i primi sei giorni di navigazione abbiamo avuto condizioni a dir poco variabili: sole, nuvole e pioggia, vento tra due e venticinque nodi, spesso con cambi repentini nel giro di poche ore. Navigazione che, pur impegnativa per un'infinità di forti raffiche incontrate di continuo tra le isole, è stata bellissima. Abbiamo attraversato le Incoronate a vela senza incontrare altre barche e abbiamo avuto la fortuna di essere l'unico yacht ormeggiato al pontile di Ravni Zakan, salire in cima all'isola e ammirare un orizzonte completamente libero e privo di vele, sensazione davvero unica! Approdiamo così a Dubrovnik, purtroppo non al porto antico (non si può: troppo piccolo e riservato alle imbarcazioni locali), ci ormeggiamo a Gruz, il porto "moderno" della città, dove abbiamo attraccato al molo del Circolo velico "Orsan". Da lì abbiamo pedalato (parecchio in salita!) per poi fare poi una bellissima discesa verso il centro storico dell'antica cittadina veneta. Sembra di fare un balzo indietro nella storia. Il centro è veramente una perla, spettacolare, pur avendo subito gravissimi danni durante la guerra del 1991. Su alcuni tabelloni del centro viene raffigurata la piantina della città con le indicazioni di dove hanno colpito le bombe. E' impressionante vedere come questa meravigliosa città sia stata presa di mira con bombardamenti praticamente a lega navale italiana 21 tappeto. Dopo questa breve immersione nella storia, un po' di cambusa, il controllo delle previsioni meteo, decidiamo di partire subito, visto l'arrivo imminente di una perturbazione. Da Ragusa ci dirigiamo a Brindisi (120 miglia di poco vento e di poco conto se non per l'avvistamento di numerosi delfini che ci hanno accompagnato durante l'intera traversata) e poi a Nisos Erikoussa (Merlera)…di nuovo poco vento, ma molto mare, pessima combinazione! Comunque memorabile perché per la prima volta abbiamo potuto issare la bandiera di cortesia della Greca sulla nostra barca. Quando entriamo nel canale di Corfù, sembra che il mondo cambi totalmente! Il colore del mare da blu intenso volge a un bellissimo azzurro-turchese. Finalmente ci possiamo togliere i giubbotti. Espletate le formalità burocratiche necessarie, ci godiamo la città: bella, caotica e piena di vita. Arriviamo in un momento di splendido sole quindi ci colpisce molto vedere la gente che tranquillamente fa il bagno…non tedeschi, ma gente del luogo! L'ultima settimana di aprile la trascorriamo navigando pigramente tra le isole dello Ionio settentrionale. Visitiamo alcune località sull'isola Corfù e sulla terra ferma (Platarias, Mourtos, Kassiopi) e girovaghiamo sull'isola di Paxos, dove ci fermiamo qualche giorno, ormeggiati praticamente "in piazza del paese", a Gaios, paesino caratteristico e molto curato. L'isola è famosa anche per la produzione di olio di oliva, questo è il solo olio che viene venduto dai magazzini Harrods di Londra (dopo averlo assaggiato, siamo del parere che fanno bene a mandarlo tutto lì!). Abbiamo anche fatto amicizia con due coppie di simpatici navigatori "full time": Isabel e Jorge, dal Cile, e John e Cyndi, americani, che girano il mondo già da alcuni anni. lega navale italiana 23 R.S. SICUREZZA Head Office Strada Monte d'Oro, 12/1 34147 TRIESTE, ITALY Tel. +39.040.2820050 r.a. Fax +39.040.2820051 Filiale di Ravenna Via Romagnoli, 4 48100 RAVENNA, ITALY Tel. +39.0544.455065 Fax +39.0544.459140 e-mail: [email protected] www.rs-seaservice.com WITNESS SRL Sede Legale Strada Monte D'Oro, 12/1 34147 TRIESTE Sede Operativa Punto Franco Nuovo Mag. 65 34123 TRIESTE Cellulare di servizio 24h: +39 335 5980519 Tel.: +39 040 9828009 Fax: +39 040 303953 E-mail: [email protected] ANTICENDIO La R.S. S.r.l. Industrial & Marine Safety, con sede e stazione di servizio principale a Trieste (1000 mq in zona industriale), opera sul territorio nazionale per il salvataggio della vita umana in mare, per la sicurezza e prevenzione degli incendi, ed è specializzata nel campo dell'antincendio in ambito marittimo ed industriale. La Witness S.r.l., società del Gruppo R.S. Industrial & Marine Safety, porta avanti la professionalità dei guardia fuochi (il termine illustra l'attività primaria, ossia quella di sovrintendere le lavorazioni eseguite utilizzando lavorazioni a caldo a bordo delle navi) che a Trieste ha forti radici nel passato e che si caratterizza per un costante investimento in attrezzature, formazione e sicurezza. La R.S. è riconosciuta dai principali Registri navali di controllo e certificazione (Rina, Bureau Veritas, Germanischer Lloyd, ABS, DNV) e offre oltre alla revisione delle zattere autogonfiabili (Viking, Zodiac, Arimar) e la manutenzione periodica e il collaudo di estintori, impianti antincendio, autorespiratori, anche la possibilità di ritirare i pirotecnici scaduti essendo centro di raccolta autorizzato dalla Prefettura di Trieste. Allo stesso tempo i diportisti hanno la possibilità di acquistare le nuove dotazioni pirotecniche ad un prezzo di grande convenienza. immaginarea.com Gra cha do C la rter n harte sta r gio autico srl, ne con socie ·U 2 0 10 base tà le · U scite a cor si e a Gra der n · U scite a vel a usc do o el se · C scite a vel gior rga ite ttor ors av an nal i n n i bar zza e del pa i di ela ei w ier ca t per e · P ente vela sett eek a e i rep v m n ela ara naut d’alt ana d . ura li zio ica Ist ,d ne r ib er Fra uttor ase ego nco e fed ,p l ed Cod era er i ep reg igl le ( ia ost 565/ ata. *5 $' 2 &+$ 57( 5 65/ *5 $ *5$'2&+$57(5 65/ GRADO CHARTER srl Via dell’Ingegno, 13 - 34073 Grado GO ITALIA c +39 338 4017840 f +39 0431 85776 P.iva 01053990311