Il Ginnasta Nov_Dic:Il Ginnasta Nov_Dic

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IL SETTEBELLO DI SZOMBATHELY
al “posto del Sabato” - come andrebbe letteralmente tradotto dall’ungherese “Szombat - hely”,
il nome della località magiara che ha ospitato la
5ª edizione dei Campionati Europei Senior (197 ginnasti con minimo 18 anni) e Junior (234 iscritti tra i 15 e
i 17 anni), nonché la 2ª Age Group Competition continentale (228 ragazzi/e comprasi nella fascia d’età 1214) - la delegazione italiana, guidata dal Consigliere federale Massimo Contaldo (33 persone: 26 atleti, 4 tecnici e 3 giudici, Luisa Righetti, M. Galia Mattia e Gloria
Gastaldi), una delle più numerose insieme a Francia, Russia e Romania, ritorna con il bottino di 7 medaglie (2
ori, 2 argenti e 3 bronzi). Nell’antica Savaria, colonia romana fondata nel 43 d.C., capoluogo della provincia di
Vas, in Ungheria, la DTN Cristina Casentini, coadiuvata
dai tecnici Giovanni Marsella, Alessandra Gariboldi, Simona Scotto e Gigliola Carosi, deve fare a meno di Francesca Brigati che si era procurata una distorsione alla
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Pagliuca, Giugno e Iaia sul podio del Trio Senior - (foto Fancello)
Il gruppo Junior A campione d’Europa - (foto Fancello)
caviglia poco prima di partire, durante l’esibizione al
Grand Prix di Milano. A Szombathely gli atleti azzurri,
dagli 11 ai 25 anni, si allenano insieme e nello stesso
identico modo. L’atmosfera é fantastica, il gruppo è unito e si respira tanta energia. Intanto 668 ginnasti, in rappresentanza di 23 Paesi, convergono nella cittadina dell’Alpokalja, al confine con l’Austria. Gli European Games
di Categoria aprono con un en plein. Siamo l’unica nazione insieme alla Romania a qualificare in finale tutti
gli atleti. Peccato che per la regola dei 10 minuti ci perdiamo per strada il terzetto Albergati, Castoldi e Pompei a vantaggio della stessa Maria Chiara nell’individuale. Al secondo trio azzurro rimane comunque il merito
di un 7° posto, nonostante il recente assemblaggio. Chelsea, che ha sostituito la Brigati infortunata, ha dovuto
imparare la routine in una settimana e l’esordiente Castoldi aveva una comprensibile tremarella, eppure le tre
italiane sono finite pari merito con la seconda squadra
ungherese. In finale conquistiamo un oro con il gruppo
(18.600) - Albergati/Castoldi/Della Ragione/Scotto di
Freca/Pompei/Zennaro - e due bronzi, rispettivamente,
con Linda Zennaro (18.600) nell’individuale femminile
e con l’altro trio (18.500) - Ruggiero-Della Ragione-Scotto di Freca - ma non vanno dimenticati i quarti posti di
Riccardo Pentasuglia (17.750) nell’individuale maschile, di Maria Chiara Albergati (18.550) tra le donne e della coppia mista Michela Castoldi - Davide Donati
(18.300), tutti molto vicini al podio. Archiviato il capitolo giovanile, senza soste, partiva la kermesse junior e
senior. Ebbene, in una gara difficilissima, dove chi sbagliava anche un’inezia poteva dire addio al podio, il cam-
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pione in carica Vito Iaia si è dovuto piegare soltanto a
Mircea Zamfir, che partiva con un punteggio più alto.
Quanto fosse ostica la finale dell’individuale maschile lo
ha dimostrato il 7° posto del quotatissimo spagnolo Ivan
Parejo (20.550), autore di una prova troppo imprecisa.
Il fenomeno di Francavilla, invece, ha fatto, come si suol
dire, la gara della vita e con 21.150 (Art. 8.50; Ex. 8.45;
Diff. 4.200) è riuscito a respingere l’assalto del francese Julien Chaninet (21.100). Troppo distante il rumeno,
che con 21.500 e una routine tecnicamente impeccabile, toglie a Vito lo scettro d’Europa, conquistato nel
2005, in Portogallo. Al 5° posto con 20.900 (Art. 8.15;
Ex. 8.35; Diff. 4.400) l’altro italiano, Emanuele Pagliuca. Tra le donne Arianna Ciucci non riesce a confermare il bronzo della passata edizione per soli 5 centesimi.
La ginnasta marchigiana – alla quale non sono state riconosciute alcune difficoltà – con il suo 20.400 (Art.
8.65; Ex. 8.55; Diff. 3.200) si piazza alle spalle della francese Joly (20.450), della spagnola Dassaeva (20.650),
che conferma l’argento portoghese, e della nuova stella europea, la bulgara Lili Yordanova (20.750). Ottimo
il terzo posto del Trio, composto da Pagliuca, Iaia e la
Giugno. La nuova formazione azzurra – rispetto a Coimbra è entrata Ylenia al posto di Mino D’Amuri - con
una routine buona tanto nell’esecuzione, quanto per
difficoltà e artistico, premiata dalla giuria con un 20.450
(Art. 8.45; Ex. 8.65; Diff. 3.350), ha difeso il bronzo dall’attacco dei russi, staccati di mezzo decimo, limitando
il distacco dal fortissimo terzetto rumeno. Sul trono della coppia mista finiscono due francesi, mentre nel gruppo l’Italia di Mancini, Milani, Bellantonio, Illiano, Fancello e Giugno, alla prima uscita internazionale, chiude
con la 5ª piazza a 19.750 (Art. 8.15; Ex. 8.35; Diff.
3.250), dietro Russia 1, la Romania, la Francia e i cam-
Il gruppo Senior - (foto Fancello)
La delegazione azzurra in Ungheria- (foto Fancello)
pioni di Russia 2. Il medagliere italiano in terra magiara s’impingua ulteriormente a livello juniores e sono forse le medaglie più belle, perché sono quelle che testimoniano lo stato di salute di una scuola in continuo rinnovamento. “Siamo molto soddisfatti – ci conferma la
DTN Cristina Casentini – i nostri azzurrini hanno ricevuto le lodi del Presidente della Commissione Tecnica Internazionale. John Atkinson si è complimentato per l’educazione e per la pulizia tecnica dei nostri junior. Avete curato tutto senza lasciare nulla al caso, mi ha detto, evidenziando come quello italiano sia il movimento capace di
esprimere il maggior ricambio al mondo, mantenendo sempre altissimi livelli, non soltanto nel corso della routine, ma
anche, dal punto di vista disciplinare, fuori dalla pedana”.
Allora vediamoli questi piccoli grandi miracoli! Giulia
Bianchi, classe 1990, è la nuova regina continentale nell’individuale femminile junior. La ginnasta dell’Amicosport ha messo le mani sulla medaglia d’oro, superando con 20.350 (Art. 8.65; Ex. 9.15; Diff. 2.550) la concorrenza dell’idolo di casa, l’ungherese Linda Bucsanszki, argento con 20.00, e della rumena Maria Luisa Pavel. Tra i maschi Antonio Caforio non riesce a salire sul
podio per un solo decimo (4° con 20.100: Art. 8.65; Ex.
8.90; Diff. 2.550), mentre il gruppo italiano si aggiudica un argento dai riflessi d’oro. Il sestetto Moraglio, Ronga, Pugliese, Bianchi, Scuotto e Bertoli con 19.850 (Art.
8.65; Ex. 8.70; Diff. 2.500) finisce in ex aequo in testa
alla classifica con i rivali della Russia, che però, al momento della premiazione, possono guardare i nostri dal
gradino più alto grazie ad una migliore esecuzione. Rimane il merito di una piazza d’onore ottenuta con due
elementi della squadra febbricitanti e il resto del gruppo debilitato da una intossicazione, a 50 millesimi dai
fortissimi rumeni, terzi con 19.800.
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LA GLORIA DI GIULIA
uon sangue non mente. E Giulia
Bianchi, figlia d’arte, la Ginnastica ce l’ha davvero nel sangue. Il
papà, Gabriele, in squadra nazionale
con Jury Chechi, e la mamma Margherita, entrambi professori di educazione fisica, insegnano presso la Società
Ginnastica Futura e la figlia è entrata
in palestra, in via San Carlo, quando
aveva solo 5 anni. “Ho fatto un po’ di
Artistica - precisa Giulia - soltanto a livello di preparazione fisica, per darmi
una base. E devo ammettere che oggi
quei fondamentali mi tornato molto utili”. Già perché la 17enne di Tradate
B
Giulia Bianchi
dall’età di 13 anni si è dedicata anima
e corpo alla Ginnastica Aerobica. “Mi
ha scoperto Alessandra Gariboldi, mentre facevo danza moderna a Legnano,
nella B-fit dove si preparavano anche le
juniores. La mia attuale allenatrice riconobbe in me una particolare predisposizione a questa disciplina e mi portò
con se all’Amico Sport”. Da allora il talento della Bianchi è uscito fuori dalla
massa grezza di marmo per diventare
un capolavoro michelangiolesco. Un
paio di apparizioni internazionali con
altrettanti piazzamenti d’onore ed ecco la consacrazione prima del salto tra
di David Ciaralli
i Senior. “Cominciavo ad avere il complesso da secondo posto - ammette sorridendo, ora che se l’è tolto - L’argento agli Europei di Coimbra, nel 2005, fu
una grande soddisfazione, ma poi ci si
abitua a tutto e così il bis ai Mondiali di
Nanchino, l’anno seguente, cominciò ad
avere un sapore amarognolo. In Ungheria sapevo che non avrei ritrovato la spagnola Moreno, che dopo la Cina era passata di categoria, e così sono partita con
l’intenzione di salire quel maledetto gradino”. La sofferenza più grande è stata quella della DTN Cristina Casentini
che trovandosi in giuria,in qualità di
Presidente della CT Europea, ha dovuto contenere tutta la sua gioia per l’affermazione dell’azzurra. “Quando mi
ha premiato con l’oro aveva gli occhi lucidi, ma per il ruolo non ha potuto esternare nulla. Neanche durante l’Inno di Mameli, quando la sua emozione
era quasi tangibile - ci racconta Giulia.
Le mie tecniche mi hanno sempre detto
che la vittoria sarebbe stata il giusto premio per i miei sacrifici, ma io ho troppa
voglia di dividere con loro questo titolo
continentale. La dedica, pertanto, va a
Cristina, Alessandra, Gigliola, Simona e
Giovanni e a tutto lo staff della mia società”. La piccola vedetta lombarda si
è allenata tre ore al giorno tutti i giorni, dopo la scuola, e sotto l’evento è
arrivata a sessioni di otto ore, eppure
in pagella ci sono tanti sette. “Sono
iscritta al Liceo Socio-Psico Pedagogico
e i miei compagni di classe mi seguono
con molto interesse. Ringrazio anche gli
insegnanti e il Preside che mi hanno permesso di intensificare l’addestramento
poco prima della partenza”. La Bianchi
presenta una routine con un punteggio iniziale altissimo. Il 2.55 di difficoltà le ha consentito, insieme ad una
esecuzione impeccabile, di dominare
fin dalle qualifiche. “Chiudere in testa
la semifinale ha il suo rovescio della me-
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daglia - chiarisce
con la saggezza
di chi c’è passato - Arrivi alla
gara decisiva con
la paura di rovinare tutto. In quegli
attimi interminabili la cosa
più importante è
starci con
la testa.
Sapevo
che, a
certi livelli,
avrei
pagato
c a r o
ogni minimo errore e questa consapevolezza mi ha
aiutato a non
sbagliare”. Fu
vera gloria?
Ai mondiali
tedeschi
di
aprile l’ardua
sentenza.
Di
certo le premesse per un esordio
in grande tra i
grandi ci sono tutte. A scanso di equivoci, intanto, la «Gloria», quella di Umberto Tozzi però, Giulia l’ha messa nel brano
musicale che accompagna il suo esercizio.
“Si, ma in inglese - precisa. Alcuni preferiscono le basi strumentali.
Io, invece, ho scelto
la versione
cantata. Mi
piace ascoltare musica, meglio se commerciale e italiana, almeno quanto
chattare al PC”. E chissà quanti amici
aveva in rete che sfogliavano le classifiche sui siti ufficiali, mentre lei, la
protagonista, se ne stava dietro le
quinte ad aspettare, una dopo l’altra,
le sue rivali rientrare. “Non avevo il coraggio di seguire la gara. Mi bastava
guardare in faccia le altre finaliste, al
termine delle loro esecuzioni, per capire come erano andate”. Salita in pedana come terza, l’italiana ha respinto
il timido tentativo di opposizione della rumena Pavel e, soprattutto, dell’idolo di casa Linda Bucsanszki. “L’ungherese aveva il sostegno di tutto il palazzetto - ricorda - una difficoltà vicina alla mia e una coreografia molto dinamica, ma già nelle qualificazioni avevo capito di poterla battere”. Spalti
pieni, tante palestre di riscaldamento
e, nonostante i tempi del programma
forse troppo dilatati, un’ottima organizzazione. Si torna da questa avventura con il calore di mille attenzioni e
il timore di tornare nell’ombra. “Vorrei che l’Aerobica acquistasse più importanza, almeno quanta ne hanno le
altre discipline della Ginnastica. Ci impegniamo tanto per raggiungere risultati di prestigio per il nostro Paese e dis-
piace scoprire che l’Italia ci segue poco,
anche all’interno del nostro mondo”. Il
commento della DTNA M. Cristina
Casentini si associa a quello di Giulia:
“45.000 persone hanno seguito su Internet la Finale dei Campionati d’Europa, grazie ad un nuovo servizio offerto
dall’UEG. Ad oggi i visitatori del sito ufficiale dell’Unione Europea di Ginnastica si sono triplicati. Il mio obiettivo, in
qualità di Presidente del Comitato Tecnico, era quello di aumentare le nazioni partecipanti e così dalle 18 di Coimbra 2005 siamo passati alle 24 di
Szombathely 2007. Mi auguro che questi numeri servano ad aprire gli occhi su
un movimento in costante crescita”.
Classifica Individuale
Femminile Juniores
1. Bianchi Giulia ITA
20.350
2. Bucsanszki Linda HUN
20.000
3. Pavel Maria-Luisa ROM
19.900
4. Hegyi Dora HUN
19.850
5. Horvat Alexandra ROM
19.650
6. Ivanova Desislava BUL
19.300
7. Radulescu Carla-Cristina GRE 18.850
8. Kholodilina Tatiana RUS 18.450