Migranti, l`Italia accusa l`Europa

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Migranti, l`Italia accusa l`Europa
MARTEDÌ 13 MAGGIO 2014 ANNO 139 - N. 112
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Fondato nel 1876
Proposta degli Usa
Il no di Google e Facebook
al Web a doppia velocità
Dopo Roma-Juve
Tre giornate a Chiellini
Ma Prandelli: lo convoco
Con il Corriere
Il libro premio Pulitzer
sul caso Snowden
di Massimo Gaggi
a pagina 29
di Alessandro Bocci
a pagina 41
Oggi in edicola a 12,90 euro
più il prezzo del quotidiano
IL DIETROFRONT DI GRILLO SULLA TV
CONVERSIONE
DI UN LEADER
L’inchiesta Paris e la sponda politica. Maltauro: ho pagato 400 mila euro
Giannelli
Expo, due arrestati ora parlano
E Greganti entrava in Senato
di ALDO GRASSO
di LUIGI FERRARELLA
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Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
B
eppe Grillo ospite
del salotto di Bruno Vespa? Succede
anche questo, nel
nostro piccolo mondo alla
rovescia. È come veder allenare la Juve da Clarence
Seedorf o chiedere al ministro Franceschini di educare le masse con la tv.
Grillo si è deciso al gran
passo, che sarà lunedì
prossimo, perché ha scoperto che in campagna
elettorale Internet non basta, serve anche la tv istituzionale. E chi meglio di Vespa, la «terza Camera dello
Stato»? L’ultima volta che
si sono visti è stata 31 anni
fa. Era una serata elettorale, la Dc di De Mita crollata,
Vespa faceva Vespa e Grillo
il giullare, per alleggerire
quel mare di chiacchiere.
La cosa che più stupisce
è che fino a poco tempo fa
la tv era per Grillo una ossessione: «Ho fatto la tv
per 40 anni, fa male non
per quello che viene detto
ma per quello che si vede.
Noi non andremo in tv, noi
la occuperemo… La tv è
morta da un pezzo, gli unici a non saperlo sono quelli che ci vanno». E ancora, i
talk show li ha sempre descritti come luogo di massima perversione tra politica e tv perché «condotti
abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai
partiti». Per non parlare
della fatwa lanciata nel
2012, quando ai candidati
del Movimento impartì
perentorio: «Chi partecipa
ai talk show deve sapere
che d’ora in poi farà una
scelta di campo».
A cosa si deve questo
cambio di strategia? Il M5S
ha costruito la sua fortuna
sulla Rete, sul web, sul
blog. E in effetti molto della comunicazione del Movimento, ogni giorno, passa da lì. Ma fin dall’inizio
questa è stata soprattutto
la retorica tipica del «vaffa», perché la tv ha invece
svolto un ruolo decisivo: la
comunicazione di Grillo è
passata anche attraverso i
suoi palinsesti, con proclami, interviste, frammenti
di comizi e di spettacoli,
efficaci perché contrapposti ai politici «tradizionali» seduti a discutere in
studio. Dopo le ultime Politiche, però, qualcosa è
cambiato: sono emersi i
primi personaggi tra le
truppe parlamentari, qualcuno ha svelato un po’ di
«presenza», e così gli spettatori dei talk hanno imparato a conoscere i vari Fico,
Di Maio, Di Battista. Ora il
cerchio si chiude con il
grande ritorno del Capo, a
ristabilire una leadership,
a sottolineare una primogenitura, forse ad anticipare un nuovo cambiamento del suo ruolo, anche politico, nel Movimento.
La prova generale si è
avuta a Bersaglio Mobile
con Enrico Mentana: è andata bene. Abituati a sentire Grillo urlare nelle piazze, e cavalcare costantemente la linea sottile (e
sempre più confusa) che
sta tra il comizio e la gaglioffaggine, sarà interessante capire come questa
carica comunicativa reagirà con il curiale salotto di
Vespa.
Grillo presume molto di
sé, si vive come uomo della
Provvidenza (la sua sola
presenza servirà a «salvare» la vituperata tv?); il fool
turpiloquente si fa ora
stratega comunicativo e
politico.
Certo, gli arresti dell’Expo, gli scandali continui lo aiutano non poco a
cavalcare il malcontento
degli elettori, a uscire dalla sua immobilità prepolitica (attraversata da una
vis letale), a fare nuovi
adepti, a «purificare» gli
scontri interni e le polemiche che si porta dietro. A
meno che Vespa non lo
anestetizzi e ci restituisca
un Grillo d’antan, con differenti ruoli in commedia
ma con lo stesso stile comunicativo.
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I lavori
Appalti rivisti
I quattro punti
per salvare
il grande evento
di ELISABETTA SOGLIO
A PAGINA 5
lexander Pereira, il sovrintendente
designato della Scala, non accetta la
riduzione del cachet. E il cda del Teatro rimanda la decisione sul destino del futuro
sovrintendente. In discussione l’acquisto
di 7 opere dal Festival di Salisburgo, di cui
Pereira è ancora direttore. Pereira ritiene
di aver agito per il meglio in una situazione in cui non ha diritto di firma e deve
progettare le future stagioni, spettacoli
per Expo compresi. Per questo, non accetta di essere posto sotto tutela.
SERVIZIO A PAGINA 38 - COMMENTO A PAGINA 36
Scajola si vantava:
ho un servizio segreto
di GIOVANNI BIANCONI
N
elle telefonate tra Scajola e Speziali,
l’uomo del collegamento con il Libano,
l’ex ministro si vanta di avere un suo
servizio segreto e il nome di Berlusconi è
citato in relazione all’ex presidente Gemayel.
ALLE PAGINE 8 E 9 Caccia, Cavalli, Rosaspina
Chomsky e gli altri
Migranti, l’Italia accusa l’Europa
LA RESA
DEGLI SCIENZIATI
SULL’ORIGINE
DEL LINGUAGGIO
Renzi: salvano le banche, fanno morire madri e bambini
Boko Haram mostra le ragazze rapite: «Convertite all’Islam»
Ancora un naufragio nel
tratto di mare tra Libia e
Lampedusa. Ancora un
barcone partito con centinaia di persone e soccorso
quando all’appello mancavano già decine di dispersi,
in prevalenza donne e
bambini. Il ministro Alfano
denuncia: l’Europa ci ha lasciati soli, ora ci aiuti.
CONTINUA A PAGINA 2
CONTINUA A PAGINA 25
di FIORENZA SARZANINI
È
di ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
C
ostrette a recitare il Corano a memoria, a cantarne i versetti, velo bianco, velo nero, fosse pure velo
integrale: qualsiasi cosa pur di salvarsi. Si sono convertite all’Islam, hanno annunciato con orgoglio i loro
rapitori di Boko Haram, mostrando le ragazze rapite in Nigeria in un video (nella foto). E chi, minacciato di
violenza, di morte o di schiavitù, non l’avrebbe fatto?
IL COMMENTO A PAGINA 36 - A PAGINA 3 Farina, Mazza, Olimpio
Elezioni in India
Dopo il referendum
Un plebiscito
per i nazionalisti
Il tramonto
dei Gandhi
I separatisti
dell’Est Ucraina
chiedono
di unirsi a Mosca
di DANILO TAINO
di GIUSEPPE SARCINA
A PAGINA 12
A PAGINA 13
P
accaduto di nuovo, come
era prevedibile. Ci sono
altri morti in quel tratto di
mare che separa la Libia
dall’Italia. Ci sono altri
naufraghi che porteranno
sempre con sé l’immagine di
figli, mogli, mariti, fratelli e
sorelle travolti dalle onde
mentre cercavano di
realizzare il sogno di
arrivare in Europa, di
costruirsi una nuova vita.
Le promesse
(svanite)
di Bruxelles
Il video: costrette a pregare con il velo
di MASSIMO
PIATTELLI PALMARINI
enso sia pura
coincidenza che
esca proprio in
questi giorni, sul numero
di maggio di Frontiers in
Psychology, una critica
devastante di molte
recenti pubblicazioni
sulle origini del
linguaggio.
Coincidenza perché ha
appena chiuso i battenti,
a Vienna, il decimo
congresso internazionale,
bi-annuale, dedicato,
appunto, all’evoluzione
del linguaggio (Evolang
X), nel corso del quale
dozzine di relatori,
provenienti dai quattro
angoli del mondo, hanno
esposto il tipo di lavori
persuasivamente
demoliti nell’articolo in
questione. Questo
impietoso saggio di
rassegna, intitolato Il
Mistero dell’Evoluzione
del Linguaggio, porta la
firma di colui che molti (e
io sono tra questi)
considerano il massimo
linguista vivente, cioè
Noam Chomsky.
A PAGINA 2 Cavallaro, Pasqualetto
Pereira e la Scala, l’ultima scena
A
DA PAGINA 4 A PAGINA 7
Imarisio, Giannattasio, Meli
Martirano, Piccolillo
Le intercettazioni
Un barcone affonda sulla rotta tra la Libia e Lampedusa: decine di vittime e dispersi
Caso Salisburgo Il consiglio vuole ridurgli lo stipendio, il sovrintendente rifiuta
di PIERLUIGI PANZA
e UGO SAVOIA
P
arlano due degli arrestati
nell’inchiesta per gli appalti
Expo. L’imprenditore Maltauro
conferma di aver pagato: è peggio di Tangentopoli. E il general
manager di Expo 2015 Paris anticipa di voler spiegare come,
perché e per chi sia arrivato a
commettere «gli errori» di cui si
assume «la responsabilità».