Tenda di Quaesima 2008

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Tenda di Quaesima 2008
Parrocchia Madonna del Buon Consiglio
Opera don Orione
Via S. Pellico 4 – Alessandria
www.madonnadelbuonconsiglio.it
E’ di ieri il rifiuto di alcuni professori dell’ Università
“la Sapienza” di ricevere il Papa.
o “Mi è capitato di lottare con Dio. Avevo l’impressione
che miliardi di esseri facessero finta di prendere sul
serio delle cose che non conducono da nessuna
parte se non verso il cimitero. Ma che cos’è un uomo,
chi siamo noi?”
o “Ma non capisci che siamo condannati a morire? Che
la parola “morte” è scritta sul volto di tutti e che dopo
non c’è più nulla? Questo mi angoscia. Ho bisogno di
dimenticare.”
Cose dette e ascoltate.
o
Un giorno, dopo che alcuni giovani hanno rifiutato di
partecipare ad un ritiro programmato da tempo, adducendo la
ragione della scuola, dei compiti, dello sport, ecc, ho inviato
loro queste parole: “Se non scriviamo talvolta sulle nostre
porte: chiuso per preghiera, sarà necessario scrivere: chiuso
per depressione…”
Alcuni hanno sorriso, altri hanno riflettuto.
Esperienze.
Molti, oggi, sono affetti dal male del secolo: correre.
Quando si ferma la macchina del lavoro o del divertimento,
quando si interrogano sul senso della vita, vanno in crisi. Gli
specialisti parlano di “nevrosi della domenica”.
Gli uomini sono frustrati per non avere delle risposte
esaurienti sul senso della vita: chi siamo, dove andiamo? E’
intollerabile credere che la morte sia la fine di tutto.
Il Papa non cessa di ripetere che questa sete ha un nome:
Dio!
Dio. Eccolo che si ripresenta durante questa Quaresima.
Dio che si offre a noi tutte le domeniche, tutti i giorni. Ci offre la
sua parola. Dall’Altare si dona a noi. Sogna di donarsi a noi.
Se ci dessimo la pena di ascoltare; se ci esponessimo a
questa parola, potremmo capire chi siamo.
Pilato pronunciò davanti a Gesù che stava per condannare
un’espressione di cui non sospettava la portata. ”Ecco l’uomo”.
Se la parola “uomo” è vuota per tre quarti dei nostri
contemporanei, la parola Dio lo è forse ancora di più. Sarebbe
interessante fare un sondaggio nei supermercati. Gli si
addosserebbero, forse, tutte le colpe per i crimini dell’umanità.
La Chiesa, con il tempo di Quaresima, ci invita a rivedere le
nostre non-certezze: riconoscere in Gesù il significato del
nostro destino, la perfezione della nostra umanità. Non
riusciamo a spiegare la nostra vita senza di lui.
Con la sua delicatezza nell’accogliere, con il suo modo di
avvicinare gli abbandonati, con il suo atteggiamento di
generosità e di servizio ci mostra il Padre. Vola in soccorso di
coloro che soffrono. E’ come se dicesse a ciascuno: “Se tu
non respiri… io soffoco”. Il suo amore per i derelitti e i
peccatori gli varrà la riprovazione dei benpensanti. Gli si
applicheranno delle etichette infamanti . Ma ha amato fino a
morire. In questo è la rivelazione del Padre.
Claudel diceva: Sulla croce il Padre è nudo.
La nostra missione è di dire a tutti: “no, voi non siete figli di
nessuno, non siete figli e figlie del caso. Tutto l’amore del
mondo non potrebbe accontentarvi. Siete nati per l’infinito.
Siete i bene-amati dal Padre. Su ciascuno di voi il Padre
ripete: Tu sei il mio figlio diletto nel quale io mi sono
compiaciuto”.
Lasciatemi usare un’immagine: Dio cerca un cuore che lo
accolga; un punto-forza dal quale poter prolungare la sua
azione. Dice a ciascuno di noi quello che diceva a Israele:
“Non sarai più chiamata abbandonata…
Sarai chiamata “gioia del Signore”, perché Dio ti ha scelto.
Come un giovane sposa la sua fidanzata il tuo Creatore ti
sposerà.
Come lo sposo trova la sua gioia nella sposa, il tuo Dio
troverà la sua gioia in te.
L’uomo è grande proprio per questo amore che Dio gli offre
e che è all’origine di tutta la sua dignità.
L’uomo è immensamente grande perché è oggetto di un
amore infinito. L’uomo è immensamente grande perché è
chiamato a condividere una amicizia eterna con la Trinità.
Ma se non lo sa, come potrà vivere questa esperienza?
Rimane solo l’angoscia.
Mi diceva un’anziana signora molto saggia: “Per me, un
mondo senza Dio è come una casa senza porte e senza
finestre”.
Don LuiginoPastrello
Quando si parla di quaresima, le facce si allungano e diventano tristi, lo sguardo si abbassa come se un
improvviso senso di colpa indefinita ma ben radicata, ci obbligasse a guardare verso qualche cosa di
profondamente squallido.
E’ necessario dirlo?
Noi ci aspettiamo una Quaresima diversa. Sappiamo che, da soli o come Popolo di Dio,
durante il nostro sforzo di conversione incontriamo un atto di amore. E’ un dono che riceviamo:
un soffio di aria fresca e primaverile in mezzo alla nostra indifferenza; un gesto di
riconciliazione in mezzo alle nostre pesantezze; un sorriso di Dio nel bel mezzo delle nostre
tristezze.
E’ necessario dirlo?
Mi piace il tempo di Quaresima. Più che in ogni altro tempo ascoltiamo l’invito di Dio.
Sentiamo il richiamo del Creatore che vuole passeggiare ancora nel giardino che ha piantato per
conversare con i suoi figli in una intimità piena di gioia e di umorismo.
A voi che cercate la luce, a voi che rifiutate la notte, a voi che aspirate alla vita di Figli di Dio, a voi che cercate
l’Amore degno dell’uomo, degno di Dio… auguro una quaresima così..
Don Luigi Pastrello
La Chiesa di Cristo per promuovere la salvezza
degli uomini, secondo il mandato del suo
fondatore, deve diventare " locale ", per far
giungere di fatto e in concreto la salvezza a tutti
in modo appropriato.
Il Concilio Vaticano II recita: «Le Chiese
particolari sono formate ad immagine della
Chiesa universale e in esse e da esse è costituita
l'una e l'unica Chiesa cattolica» (LG 23).
La Chiesa
locale
per
essere
presenza
visibile della
Chiesa
universale,
deve
comprendere e conoscere il mondo e l'ambiente
nel quale vive e opera. Per questo sono molto utili
tutte le analisi condotte con i criteri delle
scienze sociologiche, ma è indispensabile credere
nella presenza salvifica di Dio nel mondo. Si
tratta di credere in Gesù Cristo salvatore
dell'uomo, e in Dio che guida e orienta la storia.
In forza di questa fede la Chiesa locale ha il
dovere di cogliere i segni della presenza salvifica
di Dio fra gli uomini e superando la conoscenza e
la comprensione, deve passare all'azione
incarnando concretamente quella presenza
salvifica nell'ambiente in cui è inserita.
Alla luce di questi principi il Consiglio
Pastorale Parrocchiale diviene una realtà
ecclesiale, viva, dinamica, un organismo che si
colloca non fuori né sopra la comunità ma
all'interno di essa. Ne esprime la fede, l'intima
natura comunitaria e gerarchica e tutto lo
slancio missionario.
Sarebbe quindi falso vederlo semplicemente
come una struttura organizzativo-funzionale, una
commissione sopra le altre o una centrale di
studi e di programmi da calare alla base, oppure
uno strumento democratico che, grazie al
principio dell'uguaglianza e della partecipazione
alla vita della Chiesa, diventa luogo di
rivendicazioni ponendosi in contrasto o in
concorrenza con la gerarchia.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale intende
essere segno espressivo della comunione
ecclesiale, un luogo di incontro e di impegno
pastorale:
rappresenta
l'intera
comunità
parrocchiale nell'unità della fede e nella
ricchezza e varietà dei suoi carismi e ministeri. È
segno e strumento che esprime e favorisce la comunione del parroco con l'intero popolo di Dio e
dei fedeli col loro pastore; consente e garantisce
le responsabilità di tutti i membri della
parrocchia alla vita della Chiesa e alla sua
Gi Pi
missione nel mondo. (Continua)
Per cominciare... un ceffone
Che Carolina Feltri, madre di Luigi Orione, fosse una madre cristiana nel senso pieno della parola,
non c'è alcun dubbio.
«Ho avuto una madre — dirà lo stesso don Orione più tardi — che non
sapeva né leggere né scrivere, ma tanto piena di buon senno che, quanto più
invecchio, tanto più m'accorgo che donna era. Ora, essa andava molto spesso
a fare la comunione e pregava per noi e per mio padre, che non aveva perduto
la fede ma, educato alla milizia e rimasto orfano da fanciullo, non era cattolico
praticante. Quando mia madre tornava dalla chiesa ci diceva:"Ho fatto la
comunione, o, meglio, ho ricevuto il Signore; e ho pregato prima per voi e poi
per me". Oh, l'amore di una madre che si toglie il pane dalla bocca per darlo ai
figli e non si veste per vestire i figli e muore per dare la vita ai figli! Quante
madri sono morte per questo! Ci diceva, dunque, mia madre: "Ho pregato per
voi, ho ricevuto il Signore, per voi e poi per me..."» (DO I, 60).
Tutte le biografie ricordano con gusto il primo incontro di Carolina Feltri con colui che sarebbe
divenuto il suo sposo, Vittorio Orione. Questi era nato a Tortona il 3 dicembre 1825. Aveva trascorso
nelle caserme il periodo più bello della sua giovinezza, corrispondente ad uno dei periodi più
movimentati della nostra storia patria, dal 1845 al 1854.
Vittorio Orione, soldato, nel 1948 si trovò a passare da Pontecurone... Ma lasciamo che ci racconti
l'episodio lo stesso don Orione:
«Si era nell'anno 1848 e passavano da Pontecurone, mio paese, i soldati che andavano alla
guerra. Una truppa si fermò nell'abitato ed alcuni militari andarono a mangiare ad un'osteria dove mia
madre faceva da cameriera. Nel vedere quella fanciulla che serviva a tavola con sveltezza, alcuni di
quei soldati si permisero di dirle qualche parola un po' libera... Ella lasciò andare uno schiaffo al più
vicino e tacita continuò nel suo lavoro...
Le dissero dopo che il colpito si chiamava Vittori D'Uriòn (Vittorio Orione). Mio padre fece poi otto
anni di soldato. Ritornato a Tortona, andò a Pontecurone a vedere se quella cameriera fosse ancora
libera, pensando tra sé: "Quella giovane deve essere con la testa a posto!"» (DO I, 4).E l'ebbe in
isposa. Il matrimonio fu celebrato il giorno11 febbraio 1858, nella chiesa collegiata di Santa Maria
Assunta a Pontecurone. Lui aveva trentatre anni, lei venticinque…. (Continua)
Da “I fioretti di don Orione” di Andrea Gemma
“Don Luigi, abbiamo avuto, in modo inaspettato, una piccola fortuna. Non siamo ricchi e
abbiamo un mutuo da far spavento, ma sappiamo che c’è qualcuno che ha più bisogno di noi.
Tratteniamo solo il necessario per pagare una rata del riscaldamento ed il resto glielo
consegniamo per i poveri.”
“Tutti portano il loro pacco con i viveri, ma io sono anziano e non saprei come cavarmela.
Prenda questo denaro. Ci pensi Lei per favore.”
“Quest’anno non siamo andati da nessuna parte…. Prenda
quello che abbiamo risparmiato. Lo utilizzi per chi ha
bisogno”
“Don Luigi, prendi… è solo la rinuncia a qualche cafè ed il
frutto di qualche sacrificio fatto in famiglia. Per noi è poca
cosa. Tu riuscirai a fare del bene… Sai come fare. Te ne
siamo grati”.
Sono 55 i cellulari raccolti che consegneremo a fine mese al
MAGIS (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo sviluppo), per partecipare ai progetti
che mirano a costruire in Kenia un ospedale per bambini colpiti dall’AIDS, e delle cucine solari
in CIAD.
Molti, sono stati anche i pacchi di generi alimentari. Venivano portati in chiesa con discrezione,
nelle ore più impensate, quasi che la mano sinistra non dovesse sapere quello che faceva la
destra. Il Buon Dio che legge nei cuori e che nutre gli uccelli dell’aria e veste i gigli del campo,
Lui si se ne è accorto. E benedice.
E poi la raccolta di occhiali usati e dei calendari per i carcerati…. .
La Parrocchia ha mostrato la sua vera anima. La generosità è stata grande davvero. Grazie di cuore!
Non abbiamo quantificato quanto ricevuto perché, da don Orione abbiamo imparato a ricevere e
distribuire subito, senza riserve.
Il nostro Natale: dar da mangiare senza affamare nessuno, vestire senza denudare, far vivere senza
ferire. Quello che fa Cristo.
Gi Pi
Qualche tempo fa, vedendo un film del quale non ricordo il titolo, uno dei protagonisti affermava, all’interno di un discorso
abbastanza lungo, che l’oratorio fa parte della nostra esperienza di vita e di cultura quasi che il perderlo sarebbe come
perdere un pezzo importante della nostra identità. La cosa mi ha stupito perché non era
un film di matrice cattolica.
Questo mi ha fatto riflettere e credo che debba far riflettere ognuno di noi per i quali la
nostra parrocchia non è solo un insieme di edifici, ma una comunità di persone.
Sta a ciascuno di noi fare sì che il nostro oratorio sia ancora e sempre un luogo dove i
ragazzi si trovano per giocare sì, ma anche imparano a vivere relazioni sane e costruttive.
L’oratorio è di tutti e tutti possono venire e dare una mano.
È partito il tesseramento per il nuovo anno che, come sapete, non è un optional, ma è
necessario, tra l’altro, per la copertura assicurativa. Il tesserarsi è anche un modo di
sostenere l’oratorio, ma non è l’unico! Alla fantasia e alla generosità di ognuno sta il pensare come aiutarlo a crescere.
Quindi, che aspettate?
Don Enrico
PROPOSTE PER LA QUARESIMA
Il Consiglio Pastorale, riunitosi martedì 22 gennaio, ha affrontato anche il tema di cosa proporre alla comunità,
perché la nostra quaresima, oltre che un momento di conversione personale, sia anche un momento di servizio
ed un impegno di carità. Suggerisce:
• continuare la raccolta di generi alimentari non deperibili da consegnare alla Caritas Parrocchiale per le
persone più bisognose. Per essere più concreti, la Caritas ci suggerirà eventualmente una lista di priorità.
• stimolare le persone perché offrano un pò del loro tempo libero (o meglio, liberino del tempo da
offrire…. ) per andare incontro alle persone sole, anziane o che hanno qualche necessità.
Per questo si invitano, quanti possono, a segnalare la loro disponibilità in parrocchia.
Un augurio e un cordiale ringraziamento a tutti.
La segreteria del Consiglio Pastorale.
Febbraio 2008
15
16
Venerdì
sabato
17
2° Quaresima
18
lunedì
Segretariato Parrocchie,
Milano
20
22
mercoledì
venerdì
23
24
29
sabato
3° Quaresima
Venerdì
Incontro sulla Bibbia
Cattedra di S. Pietro
Via Crucis
Ritiro ragazzi Catechismo
AdP - 1° Venerdì, Adorazione
1
2
3
venerdì
sabato
domenica
5
6
7
8
9
martedì
mercoledì
giovedì
Venerdì
sabato
10
11
1° Quaresima
lunedì
Prime Confessioni
Segretariato Pastorale
Giovanile a Milano
12
martedì
Comm. Don Orione - Adorazione
1° sabato - Incontro genitori
4° tempo ordinario –
Consegna delle Beatitudini
Carnevale in Oratorio
Ceneri
Incontro con i Catechisti
Via Crucis
Celebrazione inizio Quaresima
per tutti i Ragazzi del Catechismo
Via Crucis
Incontro Chierichetti
Pulizia della Chiesa
Rito di ammissione alla
Comunione e alla Cresima
Consegna del Padre Nostro
Via Crucis