La Mente Marziale - Tui

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La Mente Marziale - Tui
L
a maggior parte degli articoli da me scritti nel
corso degli anni hanno avuto, quasi sempre, come
argomento principale le metodiche d’allenamento
(Nei Gong) per sviluppare le abilità marziali. Questo
perché ho cercato di definire e tracciare in maniera chiara i
protocolli di base fisico-energetici necessari al praticante di
qualsiasi disciplina di combattimento indipendentemente
dall’arte marziale praticata. Questo mio insistere sullo
sviluppo del potere del corpo dal punto di vista fisico
ed energetico, tenendo sullo sfondo gli aspetti mentali,
non è stato casuale, ma rispondeva a una logica precisa
di sviluppo della pratica e su una serie di considerazioni
pratiche:
-1° la mia provenienza da un ambiente dove, fermo
restando il valore della disciplina da me praticata, le
metodiche d’allenamento erano, e penso in molti casi
ancora lo sono, dannose e non rispettose dell’integrità del
corpo, per cui ho cercato di dare il mio contributo perché le
cose potessero cambiare seguendo il principio primo della
medicina di Paracelso: ”Primo non nuocere”.
-2° La letteratura di settore, specie d’ispirazione giapponese, è piena di testi che trattano l’argomento “mente” (Dal
classico “Lo Zen e il Tiro con l’Arco” di Herrigel, passando per il libro de “I Cinque Anelli” (Gorin No Sho) di Musashi
per arrivare a “La Spada che da la Vita” di Munenori e al classico dei classici l’”Hagakure”).
-3° La ferma convinzione che il lavoro “mentale” deve passare per il corpo. Convinzione suffragata dai testi classici,
alcuni dei quali appena citati, e dalle più avanzate ricerche delle neuroscienze che confermano le intuizioni dei maestri
del passato (vedi F. Daniele “Scienza, Tao e Arte del Combattere, Luni ediz.)
-4° La mappa completa relativa ai vari aspetti del corpo, della mente e dell’energia è tracciata in maniera esaustiva nei
cinque libri da me scritti. Ora però, continuando sulla linea seguita fino a adesso, cercherò di delineare i protocolli di base
per lo sviluppo delle abilità mentali necessari alla pratica marziale.
LA MAPPA DELLA MENTE: DALLA VOLONTÀ ALL’INTUIZIONE
Negli ideogrammi cinesi di Yi (mente), Xin (cuore), Qi (energia) e Li (abilità fisica), a saperli leggere ed interpretarne le
relative connessioni, è tracciato il percorso di pratica per arrivare all’essenza delle arti marziali. L’utilizzo cosciente dello
Yi, considerato il “trait d’union” tra Li e Qi, e in intima relazione con Xin, è lo strumento con cui le potenzialità del corpo,
normalmente limitate alla forza dei muscoli e dei movimenti veloci, possono essere elevate a massimi livelli.
Per meglio comprendere questo percorso analizziamo, seppure sommariamente, l’ideogramma Yi.
Nella sua grafia antica la parte superiore (yin) indica una vibrazione celeste, un suono che sovrasta l’ideogramma cuore
(Xin), quindi Yi può essere inteso come risonanza del cuore, come suono o parola che sgorga con intenzioni chiare e
pulite. Ma, nell’accezione usata dai maestri, indica qualcosa di più di una semplice correttezza d’animo, esso coinvolge il
praticante in maniera globale. Infatti vediamo che il radicale (inscindibile) yin è composto dal carattere Li che significa
“stare eretti, radicarsi, diritto” e dal carattere Ri (sole) che sovrastano il carattere Xin (cuore).
Quindi, Yi (Li-Ri-Xin ), come qualità di colui che sta eretto, perfettamente centrato nel proprio spirito che controlla sia
il proprio corpo sia la propria mente. Inoltre “Yi” significa anche anticipare. E’ importante nelle arti marziali il concetto
della mente che anticipa, che intuisce le intenzioni dell’avversario. Yi, secondo la visione olistica cinese è connesso al
cuore (Xin), di cui rappresenta una delle facoltà. Dove cuore, ovviamente, non è inteso solo come organo fisico, ma come
qualcosa di molto più vasto che coinvolge la sia la mente razionale sia quella emozionale fino al punto di essere definito
come cuore-mente.
In realtà Yi é una idea molto più complessa che coinvolge la mente, nei suoi molteplici aspetti, il corpo con le sue
potenzialità e lo spirito (Shen). Infatti, secondo l’ambito in cui agisce, assume sfumature a cui corrispondono significati
con diverse valenze e diversi livelli di realizzazione. Per la lingua cinese é normale sintetizzare in un ideogramma concetti
complessi che, nelle lingue come quelle occidentali, richiedono lunghe spiegazioni, ed é per questo Yi può essere tradotta
come idea, attenzione, intenzione e volontà cosciente (Yi Nian); consapevolezza, coscienza e intuizione (Yi Shi).
Vediamo quindi di stabilire una gerarchia funzionale per una comprensione e un uso ottimale della stessa, chiarendo
subito, che ciò non rappresenta un inutile esercizio intellettuale, né una colta esposizione di principi teorici senza un
risultato pratico, ma é invece un passaggio obbligato per un reale sviluppo delle abilità marziali che non siano limitate
solo agli aspetti fisico-atletici della pratica.
YI NIAN (Attenzione, Volontà cosciente, Intenzione)
L’attività della mente non si ferma mai, l’uomo normale é continuamente coinvolto in un dialogo interiore senza sosta,
che impedisce la calma ed agita i pensieri.
La quiete del pensiero cosciente, che presiede all’equilibrio di tutte le attività dell’organismo e alla chiarezza mentale,
é la condizione minima per avviare il processo di pacificazione (Jing) della mente (Yi), indispensabile per lo sviluppo
corretto della pratica.
Lo strumento principale di questo processo di pacificazione é l’attenzione, strettamente legata alla capacità di
concentrazione, che a sua volta, altro non é che la focalizzazione volontaria dell’attenzione.
Pacificazione, attenzione, concentrazione e intenzione, sono strettamente correlate in una specie di circolo virtuoso
che si autoalimenta. Ci sono molti modi per avviare questo circolo virtuoso, sicuramente la capacità di focalizzarsi
esclusivamente ed intenzionalmente su quello che si sta facendo, in uno stato di profonda concentrazione ne rappresenta
l’essenza.
ATTENZIONE
“Attento come un gatto che punta un topo”. Questa immagine, spesso abusata, sintetizza in maniera esemplare,
nell’immaginario collettivo, l’archetipo della perfetta attenzione. Ma l’attenzione di cui parliamo é d’ordine diverso ed é
peculiare dell’essere umano. Essa é nello stesso tempo una delle capacità più elevate e meno sviluppate che possediamo:
l’attenzione cosciente. Vediamo, quindi, di chiarire la differenza sostanziale che intercorre fra l’attenzione istintuale di
un gatto affamato e l’attenzione cosciente dell’artista marziale.
Il gatto non ha possibilità di scelta, l’istinto della fame lo obbliga alla concentrazione totale di tutte le sue energie sul
cibo-topo.
L’artista marziale, al contrario, indipendentemente da qualunque necessità o condizioni esterne, deve consapevolmente
sapere orientare l’attenzione cosciente nella direzione scelta, così da focalizzare l’intento o volontà della mente senza
sforzo.
Questa capacità d’astrazione, tipicamente umana, opportunamente sviluppata é la condizione indispensabile per una reale
crescita dello spirito marziale. Un attenzione forte é frutto di un intento inflessibile.
Chi, dopo anni di pratica, non ha raggiunto dei risultati apprezzabili lo deve, probabilmente, alla mancanza di attenzione
e volontà.
YI SHI (Coscienza - Consapevolezza – Intuizione)
Con Yi Shi, il praticante, comincia un processo d’evoluzione interiore aprendosi ad una realtà dimensionale d’ordine
superiore. Infatti, mentre Yi Nian, nei suoi vari aspetti di volontà, attenzione, concentrazione, molto utili nella vita
quotidiana e nella pratica sportiva, può essere priva di valenze spirituali, Yi Shi al contrario, coinvolgendo gli aspetti
metafisici della pratica marziale ne è ricca.
Così come le tre qualità di Yi Nian, che sono comuni a tutti gli esseri umani, sono in base al loro livello di sviluppo
quelle che fanno la differenza tra un uomo di successo, in grado di orientare la sua vita vivendola da protagonista
e l’uomo velleitario e inconcludente che, invece, la subisce. Alla stessa maniera lo sviluppo di Yi Shi (coscienza,
consapevolezza, intuizione), fa la differenza tra l’atleta, che non si pone obiettivi di tipo spirituale, e l’artista
marziale che, invece, fa della trasformazione interiore e del miglioramento di sé lo scopo della sua pratica.
COSCIENZA
Sostanzialmente si può parlare di due fondamentali stati di coscienza: una di tipo biologico, bagaglio comune di tutti gli
esseri umani; ed una di tipo metafisico. Il primo, relato alla mente ordinaria, nasce dai sensi e dall’attività di pensiero, il
suo motto é il “Cogito ergo sum” di cartesiana memoria; il secondo, relato alla Mente Profonda, va oltre la comune attività
di pensiero, per giungere in quello stato di coscienza in cui si “agisce senza intenzione” (Wu Wei) e l’eccellenza delle
prestazioni non richiede sforzo alcuno.
CONSAPEVOLEZZA
Ci sono diversi tipi di consapevolezza che, pur avendo identica funzionalità, sono però differenti nel centro focale
agendo a diversi livelli di sviluppo. Abbiamo così, in sequenza evolutiva, la consapevolezza della forma corporea (Xing),
dell’energia vitale (Qi) e della mente-cuore (Xin). La consapevolezza corporea é il punto di partenza che apre la strada
alle altre due.
Operativamente il praticante deve essere attento ad ogni movimento e posizione del corpo, deve affinare sempre di più
la sua capacità di percezione delle variazioni toniche dei muscoli raffinando la sua sensibilità cinestetica per sentire quali
parti del corpo troppo tese devono essere rilassate, e quali troppo deboli, invece, devono essere rinforzate, deve rendere il
suo corpo intelligente, vivo e potente.
Senza sviluppo cosciente della consapevolezza corporea non c’é progresso nella pratica, perché non creandosi la fusione
armonica tra Yi (pensiero cosciente), Xing (forma corporea) e Qi (energia interna) manca il giusto modo di agire.
Lo sviluppo della consapevolezza non significa semplicemente una vaga sensazione di stare bene nella propria pelle,
ma é importante sottolinearlo, é una reale sensazione di forza e vigore interno che può, con gli opportuni esercizi essere
trasformata in forza fisica (Qi sheng Jin), per esprimere tecniche potenti e devastanti senza sforzo fisico anche in età
avanzata.
Infine, la consapevolezza della mente-cuore (Xin), é la presa di coscienza e controllo armonico dei propri processi mentali
e delle proprie emozioni; é un’attenzione continua ai propri stati interiori, che sviluppa la capacità introspettiva della
mente di osservare se stessa, la sua esperienza e le sue emozioni, così da mantenere la calma e il perfetto assetto fisico
anche in situazioni estreme come quelle di un combattimento.
INTUIZIONE
Quando la mente é libera dai pensieri che la distraggono, e i sensi funzionano in maniera chiara e finalizzata, allora
riflette tutto quello che le sta attorno. Questa capacità di una mente pacificata di entrare in risonanza con l’ambiente
circostante cogliendone le sottili sfumature costituisce la base per lo sviluppo di un’altra caratteristica fondamentale
all’artista marziale: l’intuizione. L’intuizione appartiene al regno dello spirito é come questo non può essere allenata
direttamente, é un frutto che sorge spontaneamente quando tutte le condizioni coincidono e le qualità di base della mente
sono armonizzate.
Bisogna liberarsi di ogni tensione e portare l’attenzione sui giusti mezzi e sul giusto modo di fare, solo allora si svilupperà
quella tranquillità che assicura l’efficacia dello sforzo, e un bel giorno l’obiettivo sarà raggiunto in modo del tutto
spontaneo. Sarà come cogliere un frutto maturo, un premio naturale prodotto dall’unione armonica delle cinque qualità
della Mente (Volontà, Attenzione, Concentrazione, Coscienza, Consapevolezza), che sono, metaforicamente, come le
dita di una mano che agendo assieme staccano il frutto maturo dall’albero. Così come il pollice è il dito più importante
della mano ed è l’unico in grado d’interagire con tutte le altre dita, analogamente la volontà è la qualità fondamentale della
mente, e rappresenta il terreno di coltura su cui crescono possono svilupparsi tutte le altre.
Dalla volontà si sviluppa l’attenzione, e quando si é volontariamente attenti si sviluppa la concentrazione. Quando si è
in grado di concentrarsi volontariamente sui propri stati interiori senza interruzioni per il tempo che si desidera, allora
si sviluppa un’introspezione così costante da fare emergere uno stato di coscienza più profondo, che produce una nuova
dimensione d’esperienza personale in perfetta armonia con la nostra fonte più vera. Quando questo avviene la mente
si apre ad una conoscenza d’ordine superiore che sviluppa la vera consapevolezza, e la fusione armonica delle cinque
qualità della Mente apre le porte della Pura Intuizione e lo Yi (mente) evolve nello Shen (spirito).
“Il Pensiero di una Mente Pura é Pura Intuizione”
“La Pura Intuizione é Pura Percezione”
“La Pura Percezione é Pura Sensibilità”
Sviluppare la sensibilità richiede un particolare lavoro sia sul corpo sia sulla mente. Tutto il corpo, e in particolare braccia
e gambe, debbono diventare come degli acuti sensori che tengono sotto controllo l’ambiente circostante e l’avversario,
avvertendone ogni minima variazione così da adeguare perfettamente ogni azione alla sua. Se non si sviluppa la sensibilità
allora bisogna imparare ad essere veloci per essere in grado di parare o schivare un suo eventuale attacco, se invece si ha
la perfetta percezione dei suoi movimenti lo si può precedere (anticipare) anche con un movimento relativamente lento.
Molto spesso le tecniche più spettacolari nascondono, nella rapidità del gesto, una scarsa percezione.
Il vero artista marziale non è mai spettacolare, la sua azione é sempre perfettamente calibrata, poco o niente traspare
all’esterno, fuori sembra lento, dentro è veloce come il fulmine.
“Chi é lento nello spirito deve essere veloce con il corpo”