Scheda completa Trombofilia
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Scheda completa Trombofilia
CA RDIOVASCOLARE [email protected] www.researchinnovation.com GI NECOLOGIA e OSTETRICIA EM ATOLOGIA ME DICINA GENERALE Genetica dei Fattori emocaugulativi Trombofilia Il rischio trombotico, o trombofilia, è dovuto all’associazione di alterazioni congenite dei fattori pro-coagulanti e anti-coagulanti con condizioni ambientali/acquisite scatenanti quali la gravidanza, il puerperio, l'assunzione di contraccettivi orali o di terapia ormonale sostitutiva, gli interventi chirurgici, e i traumi che comportano una prolungata immobilizzazione, le malattie mieloproliferative o la presenza di tumori o diabete, ed infine condizioni quali la iperomocisteinemia lieve-moderata. L’interazione tra un fattore genetico predisponente ed un fattore ambientale scatenante, si traduce in un effetto sinergico sul rischio trombotico. MUTAZIONE MUTAZIONE 1691G>A 1691G>A NEL NEL GENE GENE DEL DEL FATTORE FATTORE V V (FATTORE (FATTORE V V DI DI LEIDEN) LEIDEN) IlIl Fattore Fattore V V attivato attivato è è un un cofattore cofattore essenziale essenziale per per l’attivazione l’attivazione della della trombina. trombina. IlIl suo suo effetto effetto pro-coagulante pro-coagulante è è normalmente normalmente inibito inibito dalla dalla Proteina Proteina C C attivata. attivata. La La mutazione mutazione 1691 1691 G>A G>A impedisce impedisce questo questo controllo controllo e e conferisce conferisce al al Fattore Fattore V V attivato attivato una una maggiore maggiore attività attività pro-coagulante, pro-coagulante, condizione condizione che che predispone predispone al al rischio rischio trombotico. trombotico. Rispetto Rispetto ai ai soggetti soggetti non non portatori, portatori, IlIl rischio rischio di di sviluppare sviluppare una una trombosi trombosi venosa venosa è è 77 volte volte superiore superiore nei nei soggetti soggetti eterozigoti eterozigoti (3% (3% della della popolazione popolazione italiana) italiana) e e 80 80 volte volte maggiore maggiore in in quelli quelli omozigoti. omozigoti. MUTAZIONE MUTAZIONE 20210G>A 20210G>A DEL DEL GENE GENE DELLA DELLA PROTROMBINA PROTROMBINA o o FATTORE FATTORE IIII La La protrombina protrombina o o Fattore Fattore IIII svolge svolge un un ruolo ruolo fondamentale fondamentale nella nella cascata cascata coagulativa. coagulativa. La La sua sua attivazione attivazione a a trombina trombina porta porta alla alla trasformazione trasformazione del del fibrinogeno fibrinogeno in in fibrina fibrina e e quindi quindi alla alla formazione formazione del del coagulo. coagulo. E’ E’ stata stata descritta descritta una una variante variante genetica genetica comune comune che che coinvolge coinvolge una una regione regione non non trascritta trascritta del del gene gene ed ed è è associata associata alla alla presenza presenza di di elevati elevati livelli livelli di di Protrombina Protrombina funzionale funzionale nel nel plasma. plasma. Ciò Ciò comporta comporta un un aumentato aumentato rischio rischio di di sviluppare sviluppare trombosi. trombosi. IlIl rischio rischio trombotico trombotico negli negli eterozigoti eterozigoti (3% (3% della della popolazione popolazione Italiana) Italiana) è è 33 volte volte superiore superiore alla alla popolazione popolazione generale, generale, la la compresenza compresenza della della mutazione mutazione del del Fattore Fattore V V di di Leiden Leiden aumenta aumenta ilil rischio rischio di di 100 100 volte. volte. MUTAZIONE MUTAZIONE DEL DEL GENE GENE MTHFR MTHFR (C677T) (C677T) IlIl polimorfismo polimorfismo causa causa una una riduzione riduzione dell’attività dell’attività enzimatica enzimatica della della MTHFR MTHFR pari pari al al 50%. 50%. Tale Tale variante variante comporta comporta livelli elevati di omocisteina nel sangue, con conseguente aumento di rischio di malattie vascolari livelli elevati di omocisteina nel sangue, con conseguente aumento di rischio di malattie vascolari QUANDO QUANDO ESEGUIRE ESEGUIRE L’INDAGINE L’INDAGINE PER PER LA LA TROMBOFILIA TROMBOFILIA •• Età Età giovanile giovanile di di comparsa comparsa dell’evento dell’evento trombotico trombotico (< (< 45 45 anni) anni) •• TEV TEV Idiopatica Idiopatica •• TEV TEV dopo dopo stimoli stimoli di di entità entità trascurabile trascurabile •• TEV TEV ricorrente ricorrente •• Trombosi Trombosi venose venose in in sedi sedi non non usuali usuali INDICAZIONI TEST METODO ANALITICO CAMPIONE RICHIESTO •• Storia Storia familiare familiare positiva positiva per per Tromboembolie Tromboembolie Venose Venose •• Associazione Associazione di di trombosi trombosi con con perdita perdita fetale fetale •• Necrosi Necrosi cutanea cutanea indotta indotta da da anticoagulanti anticoagulanti orali orali •• Porpora Porpora fulminante fulminante neonatale neonatale Diagnosi post-natale (conferma di diagnosi in soggetti affetti, diagnosi differenziale) PCR, analisi di restrizione. Sangue BIBLIOGRAFIA BIBLIOGRAFIA •• Slusher Slusher KB. KB. Factor Factor V V Leiden: Leiden: a a case case study study and and review. review. Dimens Dimens Crit Crit Care Care Nurs. Nurs. 2010 2010 Jan-Feb;29(1):6-10. Jan-Feb;29(1):6-10. •• Hertzberg Hertzberg MS. MS. Genetic Genetic testing testing for for thrombophilia thrombophilia mutations. mutations. Semin Semin Thromb Thromb Hemost. Hemost. 2005 2005 Feb;31(1):33-8 Feb;31(1):33-8 •• Seligsohn Seligsohn and and Lubetsky, Lubetsky, Genetic Genetic susceptibility susceptibility to to venous venous thrombosis. thrombosis. N N Engl Engl JJ Med Med 44:1222-1231, 44:1222-1231, 2001 2001 •• Tripodi Tripodi and and Mannucci, Mannucci, Laboratory Laboratory investigation investigation of of thrombophilia. thrombophilia. Clinical Clinical hemistry hemistry 47: 47: 1597-1606, 1597-1606, 2001 2001