alimentazione e gara
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ALIMENTAZIONE E GARA PREFAZIONE Mauro Cesaroni Prima della gara Una norma prioritaria è quella di EVITARE INVENZIONI DIETETICHE DELL'ULTIMA ORA. Diete iperproteiche (eccesso di proteine), iperglicidiche (eccesso di zuccheri), integratori alimentari vari, vitamine e sali minerali ecc. oltre a non moltiplicare le energie dell'atleta, possono addirittura pregiudicarne il rendimento. Infatti: - un forte consumo di proteine rischia di alterare il pH del sangue portandolo verso l'acidità. Inoltre aumenta il sovraccarico di scorie metaboliche - l'eccesso di grassi crea difficoltà digestive - un eccesso di vitamine e sali minerali non possono essere immagazzinati come scorte e quindi non sono utilizzabili oltre la normale presenza nell'organismo. Può solo essere aggravato il lavoro degli organi deputati allo smaltimento del surplus. Inoltre: - il pasto dovrebbe essere facilmente digeribile e ricco di polisaccaridi (zuccheri complessi come pane, pasta, riso, ecc.) che garantiscono un tasso glicemico del sangue costante per molte ore (tenere presente che i vari principi alimentari vengono resi disponibili per l'organismo solo dopo 5-8 ore dal pasto) - vanno evitati i cibi "flatulenti", capaci di determinare un notevole sviluppo di gas (carote, fagioli, ceci, lenticchie, pane integrale, alcuni tipi di verdure e frutta - un eccesso di alcuni zuccheri semplici può determinare una "ipoglicemia reattiva" (o rimbalzo ipoglicemico) e quindi abbassare notevolmente il tasso zuccherino del sangue. Con questo termine si intende la reazione dell'organismo all'ingestione di alcuni zuccheri semplici che, dopo un primo innalzamento dei valori glicemici nel sangue, fanno produrre un eccesso di insulina che tende a riportare la situazione ai valori normali. In relazione alle alte dosi di zucchero ingerito, questo può avvenire in maniera esagerata e tale da abbassare i valori glicemici fino a procurare una ipoglicemia vera e propria ed i sintomi ad essa collegati come stanchezza generale, sudorazione fredda, tremore alle gambe, irritabilità, ecc. Durante la gara In una gara prolungata, indipendentemente dalle caratteristiche dell'impegno muscolare, viene anche disperso gran parte del patrimonio idrico, salino e vitaminico che va opportunamente reintegrato. Esistono in commercio degli alimenti "formula" specifici per questo (bevande isotoniche o ipotoniche, oppure acqua con un poco di sale da cucina).Comunque bere abbondantemente ogni volta che si ha lo stimolo della sete, visto che si può perdere fino al 30% della prestazione fisica per disidratazione. Dopo la gara Scopo principale è il recupero fisico reintegrando innanzitutto il glicogeno muscolare e le riserve glucidiche in genere attraverso i carboidrati, il patrimonio idrico, la correzione dell'acidosi metabolica e l'eliminazione delle scorie. Dopo un esercizio fisico intenso occorrono circa 20 ore per ricostituire le scorte di glicogeno muscolare (viene ricostituito mediamente del 5% ogni ora dopo lo sforzo). Alcuni studi hanno dimostrato l'importanza della SOMMINISTRAZIONE GLUCIDICA (carboidrati) immediatamente dopo la competizione in quanto nelle prime due ore la velocità di resintesi del glicogeno è maggiore. Questa viene comunemente chiamata finestra anabolica, e fa si che la reintegrazione di carboidrati e proteine venga immagazzinata nei muscoli sottoforma di glicogeno. Il PASTO DOPO LA GARA non deve sovraccaricare l'apparato digestivo: - per il recupero energetico è bene non affrontare alcun impegno digestivo di rilievo prima che siano passate almeno 2 ore dalla competizione. È sufficiente un panino con bresaola o prosciutto e frutta o succo di frutta. LINEE GUIDA Il rifornimento di carboidrati è uno degli aspetti più importanti, e un calciatore dovrebbe sempre cercare di riportare le sue scorte di glicogeno a un buon livello. Dopo una partita molto intensa le scorte di glicogeno sono ridotte al minimo, e l’alimentazione avrà il compito di rifornire di carburante l’atleta. Tuttavia la sola assunzione di un pasto ad alto contenuto glicidico (carboidrati) non risolve questo problema, in quanto le scorte di glicogeno hanno bisogno di tempo per essere ripristinate, un tempo che va dalle 24 alle 36 ore. Questo è il motivo per cui il giorno prima delle partite si cerca di non forzare con gli allenamenti, favorendo il recupero. Molti atleti, anche professionisti, attuano il cosiddetto “carico glicidico” nei giorni (o nel giorno) prima dell’eventuale prestazione, cercando di sfruttare il meccanismo di supercompensazione del nostro corpo. Infatti dopo dure giornate di allenamento spese con scorte di glicogeno non al massimo livello, aumentare la quota di carboidrati durante una giornata di pausa consente di incrementare in maniera significativa le scorte di glicogeno accumulabili dal nostro organismo. Perciò anche per il calciatore il carico di glicidi (carboidrati) può rappresentare una valida strategia di alimentazione, se condotta correttamente. Questa strategia andrebbe quindi praticata in maniera intelligente. Si può aumentare la quantità di carboidrati assunti (meglio se amidi, come pasta, patate, riso etc.) e andare in un surplus calorico del 15-20% (in carboidrati) massimo rispetto alla dieta abituale, ma solo nel giorno prima della partita. Inoltre particolare attenzione merita il pasto pre-partita: Esso andrebbe fatto almeno 3/4 ore prima del match, per permettere una corretta digestione di tutti i nutrienti, e dovrà avere una composizione decisamente sbilanciata a favore dei carboidrati (un 60/70% carboidrati -15/20% proteine e 10/15% grassi insaturi all’incirca). Evitare fritture e cibi estremamente pesanti dovrebbe essere un consiglio superfluo, ma è importante anche non eccedere nei condimenti ed evitare cibi potenzialmente complessi da assimilare (oltre ai fritti evitate anche i soffritti, l’aglio, le cipolle). I grassi meglio se insaturi e giusto di condimento (un filo di olio d’oliva). Le verdure sono ok, ma non in quantità eccessiva, per rischi di fermentazione intestinale. La frutta meglio lasciarla perdere e riservarla al post partita. L’ideale sarebbe indubbiamente una pasta condita con olio d’oliva e formaggio. Nelle ore prima successive al pasto e precedenti alla partita si potrebbe sentire la fame. In tal caso, se proprio non si resiste, è meglio affidarsi a soluzioni come sciroppo di glucosio o maltodestrine, facilmente digeribili e assimilabili. Mangiando altro rischierete di complicare la digestione e di non ottenere comunque la disponibilità dei nutrienti che avete assunto (che hanno bisogno spesso di ore per essere disponibili sottoforma di energia). Mantenete l’idratazione a un buon livello, prima, durante e dopo la partita. Nell’immediato post partita, se lo sforzo è durato più di un’ora, e se la sudorazione è stata particolarmente intensa, si può ricorrere a degli integratori salini. Il pasto successivo alla partita dovrà assicurare una buona quota di carboidrati, ma in maniera più diversificata rispetto al pasto pre-gara. Nell’immediato post partita sarebbe utile assumere alimenti ad alto indice glicemico (carboidrati), dopodiché un pasto con amidi, verdure, frutta e una dose comunque non trascurabile di proteine è l’ideale. LE 8 REGOLE DA OSSERVARE 1. Non esiste alcun cibo che, consumato prima della partita, consente di giocare meglio. Esiste, invece, una maniera razionale di alimentarsi che aiuta a rendere meglio. 2. Nel pasto che precede la partita i cibi ricchi di amido (pasta, riso, patate…poco pane e niente pizza e lieviti in generale) devono essere preferiti a tutti gli altri e possono essere abbondanti. 3. Nel pasto che precede la partita non è necessario, anzi è sconsigliabile, consumare cibi ricchi di proteine (carni di vari tipi, uova, formaggi…) e, soprattutto, ricchi di grassi (burro, margarina, oli di vari tipi…). E’ consigliato il consumo di proteine magre come bresaola, prosciutto o poca carne bianca. 4. Va limitata la quantità di zuccheri semplici, ossia di alimenti e bevande ricche di normale zucchero da cucina, per evitare una "ipoglicemia reattiva" (o rimbalzo ipoglicemico) con conseguente calo delle prestazioni. 5. Per far si che la digestione sia rapida, bisogna prestare attenzione all’abbinamento degli alimenti; è preferibile non mangiare la frutta a fine pasto, oppure non consumare due cibi proteici diversi (carne e formaggio , carne e uova, uova e formaggio, latte e uova…). Se si gioca la mattina va evitato il caffelatte o cappuccino. 6. Per favorire la digestione si può consumare un primo piatto abbondante preceduto o seguito da verdura cotta o cruda. 7. Se si prevede di giocare con condizioni ambientali che richiederanno una sudorazione abbondante (sole, temperatura e umidità elevate), non si devono consumare né vino né altri alcolici nelle 24 ore precedenti. 8. Sempre nel caso si preveda un’alta sudorazione, vale la pena bere abbondantemente (acqua pura o meglio con sali minerali) appena prima di entrare in campo. Alcuni esempi di menù pre-partita: Partita la mattina Non prendere il caffelatte (richiede tempi lunghi di digestione): - pane (o fette biscottate o biscotti secchi) con miele o marmellata (evitare il burro) - tè o caffè o latte. - La cena del giorno precedente la gara dovrebbe essere ricca di carboidrati complessi (pasta, riso, patate,…) Partita nel primissimo pomeriggio Prima colazione ad inizio mattinata e pranzo ridotto tre ore prima della partita: A. - prima colazione nella prima mattinata (tè o caffè o latte con pane (o fette biscottate) con miele o marmellata; - pranzo (contenuto): pasta (o riso) con olio o pomodoro e basilico; bresaola o prosciutto crudo; un piatto di verdure o patate lesse; B. - prima colazione abbondante a metà mattinata: tè o caffè con pane e miele o marmellata; uno yogurt; una fetta di crostata; - eventualmente: uno o due frutti oppure un panino con marmellata o miele due ore prima della partita. Per chi va a scuola. - prima colazione nella prima mattinata (tè o caffè o latte con pane (o fette biscottate) con miele o marmellata; - un panino con bresaola o prosciutto crudo magro, un succo di frutta ed una fetta di crostata almeno due ore prima della partita. Partita a metà pomeriggio Pranzo da consumarsi almeno tre ore prima dell’inizio del riscaldamento prepartita: A. - primo piatto: pasta o riso con olio extravergine o pomodoro e basilico - patate lesse con poco olio - eventualmente: poco prosciutto crudo o bresaola o piccola fettina di carne molto magra cotta senza grassi - eventualmente: una fetta di crostata di marmellata - un panino, acqua a volontà, un caffè; B. - primo piatto abbondante (vedi sopra) - verdura mista (cotta o cruda) condita con poco olio - acqua a volontà, un caffè. Partita serale È preferibile eliminare la cena e fare, oltre ad un pranzo ricco di carboidrati, una merenda nel pomeriggio, due ore prima dell’inizio del riscaldamento: - merenda con tè, pane e miele, eventualmente una fetta di crostata.