Lo sviluppo di un`applicazione di mobile communities

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Lo sviluppo di un`applicazione di mobile communities
Applications
Lo sviluppo di
un’applicazione di mobile
communities
Luigi Colazzo1, Andrea Molinari1, Nicola Villa2
Università degli Studi di Trento
1
Dipartimento di Informatica e Studi Aziendali
2
Laboratorio di Maieutiche
{luigi.colazzo, andrea.molinari, nicola.villa}@unitn.it
Parole chiave: Mobile learning, Comunità virtuali, e-learning, life-long
learning, Web 2.0
Abstract
Il lavoro descrive l’esperienza di sviluppo delle estensioni mobile di un
sistema di virtual communities, frutto della cooperazione tra il Laboratorio
di Maieutiche dell’Università degli Studi di Trento e l’Institute of Advanced
Management System Research (IAMSR), Åbo Akademi, Turku (Finlandia).
L’obiettivo della cooperazione si è concretizzato nella creazione di moduli
mobile per la piattaforma di virtual communities, dotata sia di servizi di
e-learning, sia di strumenti specifici per la collaborazione online, sia di
servizi tipici del web 2.0. La piattaforma risultante, chiamata MobiC
(Mobile Communities), è stata rilasciata ad inizio 2009 ed è oggetto di test
ed estensione in vari ambiti, tra cui i progetti di life-long learning in cui il
nostro gruppo è coinvolto.
Journal of e-Learning
and Knowledge Society — Vol. 5, n. 3, settembre 2009 (pp. 105 - 115)
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Vol. 5, n. 3, settembre 2009
1 Introduzione
Il mondo delle comunità virtuali - CV (Preece, 2001), ed in particolare delle
CV di apprendimento è da tempo al centro dell’attenzione mediatica, anche
grazie alla grande diffusione del web 2.0; sia, recentemente, per la grande risonanza che i social network come Facebook™, Myspace™, LinkedIN™, ecc.
stanno avendo nel mondo della ricerca, sia rispetto all’impatto sulle abitudini
sociali dei netizens.
Il nostro gruppo di lavoro è coinvolto, già da molti anni, nella gestione di
una piattaforma di CV utilizzata come terreno di sperimentazione e ricerca
applicata ai temi dell’e-learning, ma soprattutto alla comunicazione e collaborazione mediata dalle ICT. In questo contesto da qualche anno è attiva una stretta collaborazione con l’Institute of Advanced Management System Research
(IAMSR) della Åbo Akademi di Turku (FIN), centro di eccellenza in ambito
europeo nella ricerca e sviluppo di servizi mobile innovativi. Dallo scambio di
esperienze con i colleghi finlandesi e dalla reciproca esperienza nello sviluppo
di servizi mobile (Colazzo & Molinari, 2005; Carlsson et al., 2006) è nata l’idea
di estendere nell’universo mobile le funzionalità di Comunità Online - COMOL
(Colazzo & Molinari, 2007 b). COMOL è una piattaforma che supporta la
collaborazione/cooperazione nell’ambito prevalentemente (ma non solo) dell’elearning, ed è stata interamente progettata, sviluppata e gestita dal Laboratorio
di Maieutiche. Attualmente la piattaforma è impiegata sia in ambito accademico
(Università di Trento e Åbo Akademi), sia come piattaforma per progetti di
life-long learning nell’ambito della P.A. (Casagranda et al., 2009; Colazzo et
al., 2009). L’idea di dotare COMOL di funzioni rivolte al mondo mobile non
è nuova; negli anni passati abbiamo progettato e sperimentato alcuni prototipi
adatti allo stato dell’arte dell’epoca (Andronico et al., 2004; Andronico et al.,
2005; Colazzo et al., 2005). Indubbiamente, rispetto ad allora, lo scenario
risulta notevolmente cambiato per vari motivi, tra cui citiamo i più evidenti:
a) device più potenti b) rimozione di molti limiti tipici degli strumenti mobili
(tastiera, ampiezza e luminosità video, batterie) c) disponibilità di connessioni
Internet via mobile a costi contenuti d) esplosione del fenomeno web 2.0/social
networks e conseguente aumento della dipendenza da connessione “anytime,
anywhere” e) esplosione del fenomeno dei servizi georeferenziati e di tutto
quello che può conseguirne quando l’apparecchio è dotato di GPS.
L’estensione che presentiamo in questo lavoro è in gran parte frutto di quegli
esperimenti. L’idea di una collaborazione tra il nostro gruppo di lavoro e quello
finlandese per lo sviluppo di un’applicazione mobile rivolta alla formazione è
nata nella primavera del 2008. L’obiettivo che i due gruppi si sono dati è stato
lo sviluppo di un’applicazione compatibile con i recenti dispositivi mobile, in
grado di fornire una serie di servizi all’interno di un contesto di e-learning e
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di collaborazione anche non formale. COMOL è accessibile in modo ottimale
tramite un personal computer connesso alla rete, ma la sua interfaccia non è
stata disegnata per essere utilizzata tramite dispositivi diversi, come un telefono cellulare (che ha ovviamente uno schermo di dimensione minore rispetto
a quello di un PC).
Per questo motivo abbiamo pensato di svilupparne una versione “light”,
più flessibile all’uso anche tramite apparecchi diversi dal PC. Il tutto andava
collocato in un contesto applicativo, che in parte si adatta alle esigenze di formazione in senso stretto, dall’altro estende l’utilizzo della metafora delle CV
ad ambienti più collaborativi dove il confine tra apprendimento, collaborazione,
cooperazione è sempre molto labile.
Il lavoro è organizzato come segue: la sezione uno descriverà le caratteristiche principali nella realizzazione di COMOL da parte del nostro gruppo
di lavoro. La sezione due si concentrerà nell’illustrare le motivazioni che ci
hanno spinto a realizzare l’applicativo MobiC. Nella sezione tre presentiamo
le principali funzioni attivate in MobiC.
2 L’esperienza di COMOL
In questa sezione descriviamo brevemente le idee alla base del sistema
COMOL. Il nostro gruppo di lavoro è concentrato già da qualche anno nella
progettazione, realizzazione e sperimentazione di un ambiente di e-learning,
utilizzato per il supporto dei corsi in modalità blended (Franks, 2002) dell’Università degli Studi di Trento. COMOL è un sistema che contribuisce a realizzare
spazi di cooperazione tra gruppi di persone nell’universo virtuale della rete.
Le entità in cui il sistema organizza la cooperazione di un gruppo di persone
sono definite CV. In ogni spazio virtuale il sistema mette a disposizione dei
partecipanti un certo numero di servizi di comunicazione elettronica (sincroni
o asincroni) attivabili a discrezione dell’amministratore della comunità. Alcuni
di questi servizi sono tipici di un ambiente di e-learning (come ad esempio il
diario delle lezioni) ma la maggior parte dei servizi sono totalmente generali e
impiegabili in processi di cooperazione eterogenei.
Ne consegue che, pur avendo il sistema prevalentemente uno scenario applicativo di e-learning, i suoi utilizzi presso le realtà in cui è installato (prevalentemente enti formativi e pubbliche amministrazioni) si stanno velocemente
spostando verso quanto originariamente previsto nella metafora fondante del
sistema, ovvero la comunità ove si svolgono processi di collaborazione e cooperazione non direttamente connessi alle attività didattiche. Il sistema quindi
si va a differenziare in modo consistente rispetto a due classi di sistemi apparentemente assimilabili.
Da un lato, infatti, COMOL è lontano dai tradizionali sistemi di e-learning,
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come Moodle™, rispetto ai quali fornisce servizi diversi e maggiormente sfruttabili attraverso la metafora delle CV. Dall’altro, il nostro sistema non è e non
vuole essere una delle tante piattaforme di social networking, anche se ne
presenta (ante-litteram) molte caratteristiche. Tra le differenze più rilevanti ne
basta citare una fondamentale: i partecipanti a COMOL non sono anonimi, in
quanto per il sistema le comunità non sono il risultato di una spontanea aggregazione di persone “fenomeni emergenti sulla rete” nella accezione data da
(Rheingold, 1993) ma casomai uno spazio che estende nel virtuale processi di
cooperazione reali tra persone la cui identità arricchisce la comunità.
Oltre a ciò il sistema è fortemente legato al concetto di “ruolo” che il singolo esercita nella comunità a cui sono associati specifici “permessi” relativi
ad ognuno dei circa 60 servizi che la piattaforma mette a disposizione ai propri
utenti. COMOL rende quindi disponibili agli utenti autenticati e autorizzati una
serie di servizi, legati anche a logiche tipiche del mondo web 2.0 (O’Reilly,
2005); oltre ai classici servizi di un LMS (come il download/upload di file, il
calendario didattico, il forum), servizi come la chat, il wiki, il blog che consentono lo svolgere di attività più legate alla vita sociale e servizi tipici degli ambienti collaborativi, come la videoconferenza, i webmeetings, la condivisione
di desktop, integrazione con lavagne multimediali interattive ecc.
3 MobiC
Il successo dell’esperienza di COMOL ci ha spinto ad ampliarne l’uso sui
dispositivi mobili: la convergenza tra dispositivi mobili e servizi di comunità favorisce le funzionalità di fruizione e riproduzione di contenuti formativi
diversi, in grado di interagire con dispositivi georefenziati legati al luogo di
apprendimento (Colazzo et al., 2007 a). Il cosiddetto “situated learning” è interessante in ambito formativo tradizionale, ma è ancora più rilevante proprio
nei contesti di life-long learning che stiamo esaminando, dove il soggetto non
fa più parte dei circuiti formativi standard (aula, docente, corso ecc.), e si trova in un contesto lavorativo in cui ha necessità di apprendere (consultare un
manuale, condividere pareri, interpretare documenti, etc.).
Abbiamo quindi deciso di non limitarci allo sviluppo di una versione adattata da PC a dispositivo mobile via browser, ma di sviluppare una soluzione
specifica. In primo luogo l’uso di un dispositivo mobile è sensibilmente diverso
dall’uso del PC, per ovvi motivi (dimensioni schermo, tempi di utilizzo, velocità di connessione ecc). Inoltre i servizi utilizzabili e apprezzabili all’interno
di un dispositivo mobile non sono gli stessi rispetto a quelli disponibili in una
classica applicazione web.
La convergenza del nostro team con i colleghi finlandesi è avvenuta rispetto
alla convergenza tra i concetti di comunità e mobilità; l’approccio basato sulla
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metafora delle CV, infatti, consente di trasferire in un ambiente virtuale mobile le relazioni tra gli utenti nella vita reale. Da queste e altre considerazioni
è nata l’idea dell’applicazione MobiC (Mobile Communities). Il sistema è in
grado di proporre agli utenti di COMOL connessi via dispositivo mobile un
sottoinsieme dei servizi disponibili sulla piattaforma, opportunamente scelti per
essere fruiti con semplicità tramite un dispositivo con schermo limitato rispetto
ad un PC. L’utilizzo su di un dispositivo mobile consente inoltre di prevedere
funzionalità altrimenti non replicabili nel sistema, in particolare i servizi georeferenziati rispetto alla posizione dell’utente nello spazio. Tali funzionalità
si stanno velocemente diffondendo per la diffusione capillare di dispositivi
dotati di moduli GPS.
La prima fase del progetto, terminata con la realizzazione della prima versione del sistema, ha previsto l’integrazione nella piattaforma mobile del sottoinsieme di servizi di COMOL selezionati in fase di progettazione; la home
page del sistema è mostrata in figura 1. COMOL e MobiC sono connesse
in modo bidirezionale: le modifiche operate su qualsiasi delle due ha effetti
sull’altra, rendendo indifferente dove l’utente compie l’azione permessa dal
servizio. La home page presenta l’indice dei servizi disponibili via dispositivo
mobile; da questa pagina si può selezionare la comunità entro la quale svolgere le proprie attività (all’avvio del sistema è visualizzata l’ultima comunità
visitata), ed effettuato l’accesso il sistema propone i servizi disponibili in quella comunità. Grazie all’integrazione bidirezionale, l’utente utilizza le proprie
credenziali abituali.
Fig. 1: l’interfaccia di MobiC
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L’interfaccia del sistema è frutto di studi di usabilità condotti in collaborazione con il gruppo finlandese, che ci ha spinti a proporre un sistema molto
leggero e possibilmente piacevole nell’uso.
4 Principali funzioni di MobiC
Nel presentare le principali funzioni attualmente implementate in MobiC,
vanno distinte funzioni di COMOL rese disponibili in ambienti mobile, e funzioni caratteristiche dell’universo mobile. Di seguito presentiamo brevemente
i due gruppi di funzioni mettendo in evidenza, per quelle traslate dall’ambiente
nativo di COMOL, le differenze e le somiglianze.
4.1 Autenticazione ed Accesso
L’utente mobile di COMOL si collega alla URL del sistema. Il sistema
riconosce come l’utente stia connettendosi da dispositivo mobile e invia al
dispositivo mobile una interfaccia funzionalmente identica ma ottimizzata per
schermi di dimensioni ridotte, attualmente 320x240 pixels. Una volta connesso
l’utente può scegliere all’interno di quale Comunità operare: per facilitare l’interazione su dispositivi mobili viene proposto di default l’accesso alle ultime
10 comunità usate, con in testa l’ultima frequentata.
4.2 Calendario Eventi
L’utente è in grado di gestire un calendario personale ed accedere agli eventi
condivisi all’interno di ciascuna comunità. In questo modo è possibile creare
degli eventi di comunità; ad esempio l’incontro dei componenti di un gruppo
di lavoro per portare a termine un progetto in corso.
4.3 Quiz
MobiC prevede anche la possibilità di somministrare dei test a risposta
multipla: abbiamo scelto solo questa tipologia, a differenza delle molteplici
tipologie della versione Web (testo libero, drop down, autocomposizione, rating
ecc.) perché più agevoli per l’utente mobile. Non è richiesto l’inserimento di
testo, in molti casi difficoltoso, ma solo la scelta di un’opzione all’interno di
un gruppo di possibili risposte.
4.4 Blog
L’integrazione del servizio di blog offre al partecipante la possibilità di gestire uno spazio personale per poter interagire in modo diretto con altri utenti della
piattaforma. Questa interazione riduce notevolmente la richiesta di conoscenze
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per pubblicare contenuti (testo ed immagini), consentendo all’utente un ruolo
attivo nella comunità con l’aiuto anche della pubblicazione georeferenziata di
post e relative immagini / foto.
4.5 Chat
La disponibilità di tastiere QWERTY ci ha consentito di portare su device
mobile un servizio chat, consentendo sincronia di comunicazione tra iscritti
alla comunità arricchita dalle funzionalità di una comunità chiusa.
4.6 Profilo personale e amici
Ogni utente COMOL dispone di un profilo personale e lista contatti tra i
partecipanti alle comunità dell’utente stesso, costituendo così una piccola rete
sociale. Il meccanismo scelto differisce da quello usati in altri servizi come
Facebook™, ovvero le reti di amicizia (Boyd, 2006) in cui si può visualizzare
la lista dei contatti di ogni utente. Questa opportunità può considerarsi positiva
per certi versi, ma anche critica in contesti di apprendimento formale (università, azienda); alcune statistiche (Compete.com, 2007) infatti indicano che la
maggioranza degli utenti coinvolti in tali reti si dedicano sempre più al cosiddetto “peoplesurfing” (navigare nei profili degli amici visualizzando immagini,
informazioni personali, liste di amici, ecc) a discapito della privacy di ciascun
utente. Il meccanismo adottato in COMOL si basa invece sulla self reputation:
ogni utente deve necessariamente chiedere l’amicizia al potenziale amico, che
a sua volta deve accettarla. In nessun modo un utente accede ai contatti degli
altri utenti, ma solo alla lista dei partecipanti a ciascuna comunità.
4.7 Servizio di geolocalizzazione
La geolocalizzazione referenzia la nostra posizione sulla superficie terreste
grazie al sistema GPS. Generalmente la soluzione ideale è un collegamento tra
modulo GPS e browser del cellulare mediante interfacce di programmazione
specifiche. Tale collegamento è risolto tramite l’installazione di un’applicazione dedicata; nel nostro caso il software creato si occupa di due operazioni
specifiche:
• accedere alle coordinate GPS utilizzando le API fornite dal dispositivo;
• comunicare le coordinate tramite una richiesta HTTP al servizio di geolocalizzazione presente nel browser (nel nostro caso MobiC).
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Fig. 2: Il servizio di geolocalizzazione di MobiC
Il servizio di geolocalizzazione all’interno di MobiC arricchisce l’applicazione con informazioni che altrimenti non potrebbero essere utilizzate nella
versione web. È infatti possibile:
• Visualizzare su mappa la posizione di tutti i propri contatti (se questi
ultimi decidono di renderla disponibile). Il nostro gruppo di lavoro è
impegnato già da qualche anno nella progettazione di servizi di proximity learning, come ad esempio il progetto “What Are You Studying”
(WAYS) (Colazzo et al., 2007 a), che è parzialmente integrato all’interno di MobiC.
• Legare un nuovo post all’interno del blog ad una determinata posizione
nello spazio; ad es. arricchire la descrizione di una fotografia con il
luogo in cui è stata scattata.
Il software in questo momento è compatibile con i dispositivi che supportano Java.
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Fig. 3: Servizio di geolocalizzazione e dettagli di due utenti (U= utente corrente ed
F=amico dell’utente).
Conclusioni
L’articolo ha presentato sinteticamente l’esperienza di integrazione tra una
piattaforma di virtual communities e le tecnologie mobile, in particolare traslando servizi disponibili nella piattaforma Web in servizi mobile ed arricchendo questi ultimi di peculiarità fornite dal diverso dispositivo. MobiC fornisce
accesso trasparente sia a servizi tradizionali adattati alle esigenze di persone
in movimento, sia a nuovi servizi / nuove versioni di servizi esistenti possibili
grazie alle peculiarità dei dispositivi moderni.
Attualmente MobilC è in fase di sperimentazione funzionale. A questa fase
seguirà una seconda fase di riprogettazione e di sperimentazione in contesti
didattici. Uno degli aspetti importanti della nuova versione sarà la possibilità
di leggere dispositivi RFID (almeno passivi) o codici a barre bidimensionali.
Questo permette di utilizzare questi tipi di tag per ricavarne indirizzi web di
specifici materiali didattici.
Ringraziamenti
Non sarebbe stato possibile scrivere questo lavoro senza il contributo
dell’intero team che ha progettato e sviluppato MobiC: prof. Christer Carlsson, Mirco Borsato, Filippo Davì, Zuhair Iftikhar, Roberto Maschio, Mattias
Nordling, Fredrik Sjöblom, Frank Tètard, Marcus Wikström. A tutte queste
persone vanno i nostri ringraziamenti.
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