Relazione sull`impatto delle disposizioni della legge in materia
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Relazione sull`impatto delle disposizioni della legge in materia
RegioneLombardia IL CONSIGLIO Il Presidente AI Signor Presidente della Commissione consiliare V ~ Consiglio Regionale della Lombardia Prot.00003181 08/03/2011 Clan 244/2 E5 Il'' ' '11111'' '1111I111111111 AI Signor Presidente del Comitato Paritetico di controllo e valutazione II~" III e, p.c. AI Signor Presidente della Giunta regionale Ai Signori Consiglieri regionali Ai Signori Assessori regionali Ai Signori Sottosegretari regionali LORO INDIRIZZI OGGETTO: REL 0012 - DGR n. IX/I288 del 01/02/2011 "Relazione sull'impatto delle disposizioni della legge in materia di canoni di locazione dcI patrimonio abitativo pubblico e osservatorio regionale sulla condizione abitativa (lr n. 27/09)" Trasmetto la relazione in oggetto, inviata al Consiglio ai sensi dell'art. 37, comma 5, della l.r. n. 27 del 14112/2009. Trasmetto, altresì, la relazione al Comitato Paritetico di controllo e valutazione, ai sensi dell'art. 109. comma 1 letto c), del Regolamento generale. Con i migliori saluti. AlI. RegioneLombardia LA GIUNTA DELIBERAZIONE N° IX / 1288 Presidente ROBERTO FORMIGONI Assessori regionali ANDREA GIBELLI Vice Presidente DANIELE BELOTII GIULIO BOSCAGLI LUCIANO BRESCIANI MASSIMO BUSCEMI RAFFAELE CATIANEO ROMANO COLOZZI ALESSANDRO COLUCCI Seduta del Ol /02/2011 GIULIO DE CAPITANI ROMANO LA RUSSA CARLO MACCARI STEFANO MAULLU MARCELLO RAIMONDI MONICA RIZZI GIOVANNI ROSSONI DOMENICO ZAMBETII Con l'assistenza del Segretario Marco Pilioni Su proposta del Presidente Roberto Formigoni r-- .. :Oggello PRESA D'ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE FORMIGONI DI CONCERTO CON IIL'ASSESSORE ZAMBETII AVENTE AD OGGETTO: "RELAZIONE SULL'IMPATTO DELLE DISPOSIZIONII eELLA LEGGE IN MATERIA DI CANONI DI LOCAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO E ,oSSERVATORIO REGIONALE SULLA CONDIZIONE ABITATIVA (LR N. 27/091" I t Dirigenti ti Segretario Generale L'atto si compone di 78 pagine di cui 76 pagine di allegati parte inteqrcmte ti Direttore Centrale RegioneLombardia LA GIUNTA VISTA lo comunicazione del Presidente Formigoni di concerto con l'Assessore Zambetti avente ad oggetto: "Relazione sull'impatto delle disposizioni della legge in materia di canoni di locazione del patrimonio abitativo pubblico e osservatorio regionale sulla condizione abitativa (lr n. 27/09)"; UDITA lo discussione che ha fatto seguito alla comunicazione; VISTO l'art. 6, del regolamento di funzionamento delle sedute della Giunta regionale, approvato con DGR 21.2.2002 n. 8091; All'unanimità dei voti. espressi nelle forme di legge DELIBERA di prendere atto della comunicazione sopracitata, allegata alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, unitamente alla documentazione consegnata. IL SEGRETARIO MARCO PILLONI Ill~GEHERAlE D!lI.l PRISIDBIZA RegloneLombarclia ~\~ Glunla Regionale IlPresideme COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONCERTO CON L'ASSESSORE ZAMBElTI ALLA GIUNTA NELLA SEDUTA DEL 1 FEBBRAIQ 2011 OGGElTO: RELAZIONE SULL'IMPATTO DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE IN MATERIA DI CANONI DI LOCAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO E OSSERVATORIO REGIONALE SUllA CONDIZIONE ABITATIVA (Ir n .27/09) La vigente normativa regionale in materia di edilizia residenziale pubblica (LR 4 dicembre 2009 n.27- lesto unico dell'edilizia residenziale pubblica). prevede che l'Osservatorio regionale della condizione abitativa. allargato ai rappresentanti degli enti proprietari. dei lavoratori e degli inquilini. verifichi gli impatti delle disposizioni della legislazione medesima. elaborando proposte da sottoporre alla Giunta e redigendo specifica relazione do sottoporre 01 Consiglio regionale. L'Osservatorio. istituito e organizzato presso l'Assessorato Casa (DGR 8701 del 9 aprile 2002; DGR 1556 del 22 dicembre 2005) è stato allargato ai rappresentanti degli inquilini (CGIL. SICET. UIL. UNIAl, UNIONE INQUILINI. SUNIA. CONIA) e degli Enti proprietari di alloggi ERP (ANCI. ALER. con la presenze di Federcasa Lombardia). Nel corso del 2010 l'Osservatorio ha definito criteri e modalità di rilevamento. operando un confronto sui dati a disposizione ed ha approvato lo scorso 22 dicembre 2010 apposita relazione. La reiazione. allegata alla presente comunicazione. sarà trasmessa ai sensi della vigente normativa alla competente Commissione del Consiglio Regionale. Il documento descrive l'impatto della nuova legge sui canoni. analizzando un campione costituito da 88.158 alloggi di proprietà Aler (che rappresentano il 92% degli alloggi di proprietà Aler locati a canone sociale) e 20.877 alloggi di proprietà comunale (che rappresentano poco meno del 40% degli alloggi comunali locati a canone sociale), per un totale di 109.031 alloggi. Gli impatti della legge sui canoni sono stati valutati analizzando le differenze Ira i valori dei canoni riscontrati nel 2009 (anno di cui si ha un primo dato assestato) e quelli precedenti all'introduzione della LR 27/2009. In particolare. sono stati esaminati i getlili derivanti dai canoni per gli Enti proprietari. i canoni mensili per le famiglie (suddivise per area di assegnazione e per fasce ISEE/ERP). le incidenze dei canoni sui redditi e conseguentemente sono state fatte le vaiutazioni sulla sopportabilità degli stessi canoni. Illt~REllIIO ,04ulf D!lLl '1Il1DIHlA Nici',ffrl; SII...... Occorre rilevare che per avere un quadro definitivo degli elletti della nuova legislazione sul valore dei canoni ed il loro impatto sulle condizioni economiche delle famiglie, nonché sul gettito a disposizione delle ALER, sarà necessario operare l'esame dei dafi relativi all'anno 2011 (anno in cui i meccanismi di calcolo dei nuovi canoni introdotti dalla LR 27109 saranno complefamenfe a regime). La relazione ha evidenziafo i seguenti ettettl. derivanti da una prima fase transiforia di applicazione della LR 27109: • armonizzazione della grande eterogeneità e difformità dei canoni In vigore in precedenza. dando regole comuni in tutto il territorio regionale • applicazione del "canone sopportabile" coerente con gli intendimenti della legge • presenza di un "canone sostenibile" (basato sul valore locativo dell'immobile) con un valore in generale inferiore al "canone sopportabile" (che è il limite massimo applicabile in base alle condizioni economiche della famiglia) • incremento medio dei canoni relativamente contenuto (+29%). Il confronto che si è sviluppato nel corso dell'attività dell'Osservatorio e che si è ritenuto utile riportare anche all'interno della relazione, ha evidenziato alcuni elementi di carottere generale. di seguito sintetizzati: • le spese di gestione (riscaldamento e per altri servizi accessori) hanno una forte incidenza sulla spesa complessiva degli inquilini • il Fondo di solidarietà, previsto dall'art.35 della LR 27/2009. non presenta, a causa della diffusa inerzia dei comuni. una generalizzata applicazione nella regione • in ragione della crisi economica generale, si rileva maggiore sofferenza nelle famiglie con reddito più basso. verso le quali bisogna porre particolare attenzione • lo situazione specifica, intervenuta a seguito della costituzione della nuova provincia di Monza e Brianza. può richiedere lo previsione di una fase transitoria di applicazione dei nuovi parametri per il nuovo capoluogo di provincia. Lo Relazione evidenzia, inoltre, l'utilità del proseguimento dell'attività dell'Osservatorio Regionale allargato, in considerazione dell'entrata a regime solo nel 2011 dei nuovi meccanismi di calcolo del canone previsti in legge. nonché l'efficacia del lavoro di analisi e di confronto svolta con il concorso di tutti i soggetti coinvolti. Anche alla luce delle valutazioni e dei risultati positivi connessi all'attività dell'Osservalorio allargato. articolati nello Relazione. verranno proposti i necessari provvedimenti per assicurare lo continuità e lo sviluppo dell'organismo. ver. 3.3 Indice Introduzione ......................................................................................................................................... 4 1 2 Valutazioni di sintesi.................................................................................................................... 5 1.1 Generalità .............................................................................................................................. 6 1.2 Aspetti rilevanti ..................................................................................................................... 7 Analisi dei dati d‟impatto ........................................................................................................... 10 2.1 Sommario ........................................................................................................................... 11 2.2 Informazioni metodologiche ............................................................................................... 13 2.3 Gettito dei canoni ................................................................................................................ 16 2.1.1 Stima teorica della variazione del gettito ..................................................................... 17 2.1.2 Variazione del gettito da bilancio ................................................................................ 19 2.1.3 Analisi comparata della variazione del gettito ............................................................. 20 2.1.4 Variazione della composizione del gettito ................................................................... 23 2.4 Famiglie per area di appartenenza ....................................................................................... 25 2.5 Famiglie per fascia ISEE e area di appartenenza ............................................................... 27 2.6 Incidenza mediana del canone sull‟ISE............................................................................... 30 2.7 Aumento del canone calcolato al “canone minimo” ........................................................... 34 2.8 Riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” .............................................. 36 2.9 Il “canone minimo” e il canone medio ................................................................................ 38 2.10 Allineamento del canone al canone di mercato .................................................................. 41 2.11 Alloggi occupati senza titolo .......................................................................................... 42 2.12 Il patrimonio immobiliare ................................................................................................. 43 2.13 Il patrimonio mobiliare....................................................................................................... 44 3 Contributo Federcasa ................................................................................................................. 46 4 Nota delle Organizzazioni Sindacali congiunte ......................................................................... 49 Allegato 1. Quadro statistico analitico ............................................................................................ 53 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 1 di 72 Tavola 1. Gettito Canone Sociale ................................................................................................... 54 Tavola 2. Gettito Canone Sociale da Bilancio Consuntivo ............................................................ 55 Tavola 3. Numero Famiglie per area di assegnazione.................................................................... 56 Tavola 4. Numero Famiglie per fascia ISEE e Area Sociale (calcolata) ....................................... 57 Tavola 5. Incidenza media del canone sull‟ISE, per fascia di ISEE-ERP...................................... 58 Tavola 6. Numero di casi di aumento del canone calcolato al “canone minimo” .......................... 59 Tavola 7. Numero di casi di riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” .............. 60 Tavola 8. Numero casi di applicazione del “canone minimo” ....................................................... 61 Tavola 9. Numero casi in cui il canone è stato allineato al canone di mercato .............................. 62 Tavola 10. Numero famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare ........................................... 63 Tavola 11. Numero famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare ............................................... 64 Allegato 2. Enti dell‟Osservatorio allargato ................................................................................... 65 Allegato 3. Il patrimonio oggetto dell‟analisi ................................................................................. 66 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 2 di 72 Indice delle figure Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. Fig. 1. Variazione del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza (€) ........................... 17 2. Variazione % del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza ............................. 17 3. Area protezione - Variazione % del gettito da canone applicato vs canone “ante legem” .... 18 4. Variazione % del gettito da canone sociale (2007=100) - Fonte Bilanci Aler ...................... 19 5. Variazione % tra gettito canone " a regime" vs "applicato" .................................................. 21 6. Variazione % tra gettito canone "applicato" e " a regime" per area di appartenenza ............ 21 7. Gettito canone "ante legem" e " a regime" per area di appartenenza (ALER + comuni) ...... 23 8. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (ALER) ....................... 23 9. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (comuni) ...................... 23 10. Composizione gettito da bilanci Aler 2009 ........................................................................ 24 11. Famiglie per area di appartenenza ....................................................................................... 25 12. Distribuzione % delle famiglie per area di appartenenza ................................................... 25 13. Media dell'ISEE-ERP per area di appartenenza .................................................................. 27 14. Mediana dell'ISEE-ERP per area di appartenenza .............................................................. 27 15. ISEE-ERP Assegnato (percentili 1-90) ............................................................................... 28 16. ISEE-ERP assegnato (percentili 91-100)............................................................................. 28 17. Incidenza percentuale mediana del canone sull'ISE ............................................................ 30 18. Incidenza mediana del canone sull'ISE per area di appartenenza........................................ 30 19. Incidenza % del canone "a regime", "transitorio" e "ante legem" vs ISE (percentili 190) ........................................................................................................................................ 31 20. Incidenza % del canone "a regime", transitorio, "ante legem" vs ISE (percentili 91-99) ... 31 21. Percentuale di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione ........................................................................................................................ 34 22. N. di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione e per Ente prop. ....................................................................................................................... 34 23. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" ................................................ 36 24. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" ................................................ 36 25. Percentuale di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato per area di appartenenza ........................................................................................................................ 38 26. N. di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato............................................ 38 27. Canone medio al mq “ a regime” per area di appartenenza ................................................. 39 28. Percentuale di famiglie con canone abbassato al canone di mercato .................................. 41 29. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare per area di appartenenza ........................................................................................................................ 43 30. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza ..... 44 31. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza e per Aler ................................................................................................................................ 44 32. Variazione canoni 2007 – 2010 ........................................................................................... 48 33. Morosità Aler 2008 – 2009 (dati Federcasa) ....................................................................... 48 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 3 di 72 Introduzione La legge regionale 4 dicembre 2009 n.27 (Testo unico dell‟edilizia residenziale pubblica), all‟Articolo 37, comma 5, prevede che: “Entro il 31 dicembre 2010 l‟Osservatorio regionale della condizione abitativa, allargato ai rappresentanti degli enti proprietari, dei lavoratori e degli inquilini, verifica gli impatti delle disposizioni di cui al presente capo, redige una relazione da presentare alla commissione competente ed elabora proposte da sottoporre alla Giunta Regionale, con particolare riguardo alle previsioni di cui all‟art. 31, comma 5 e all‟articolo 36”. In particolare, l‟art. 31 al comma 5 definisce le modalità di applicazione del canone di locazione sopportabile; mentre l‟art. 36 definisce le modalità d‟aggiornamento dei valori dei parametri utilizzati nel calcolo del canone. In conseguenza di ciò la Direzione Generale Casa ha costituito il 4 giugno 2008 il tavolo di lavoro dell‟Osservatorio allargato ai rappresentanti come previsto dalla legge (vedi Allegato 2). Nel corso dell‟attività sono stati affrontati fin dall‟inizio molti argomenti specifici trattati nella legge e, ai fini di una valutazione degli effetti della norma dal punto di vista dell‟impatto dei nuovi canoni (sugli inquilini da un lato e sugli enti proprietari degli alloggi dall‟altro), si è operato nel corso del 2010, in quanto l‟analisi dell‟impatto richiede quanto meno la disponibilità di dati consolidati e non strutturalmente influenzati da situazioni transitorie o contingenti. Si deve precisare che, ad oggi, si è ancora lontani dall‟aver raggiunto una situazione “a regime” dei nuovi canoni (a causa soprattutto dei numerosi meccanismi di diluizione), inoltre le variabili dinamiche del sistema (turn over, variazione del patrimonio immobiliare ERP, aggiornamento della situazione economica, aggiornamento dei parametri locativi, ecc.) non consentono una valutazione definitiva degli effetti sui canoni del nuovo meccanismo di calcolo e di regolamentazione. In questo documento si riportano i risultati ottenuti dall‟analisi di un campione di 109.031 alloggi di proprietà ALER e comunale (pari al 70% degli alloggi occupati) locati a canone sociale e presenti nell‟anagrafe regionale del 2009. Il documento è stato elaborato a seguito dei lavori di reperimento dei dati, loro sistematizzazione ed analisi condotta presso la competente struttura regionale, nell‟ambito dell‟Osservatorio allargato ai soggetti sopra richiamati. Il lavoro si è sviluppato con attività collegiali e dei singoli soggetti partecipanti. Incontri di presentazione e valutazione comune dei dati e della proposta di documento si sono tenuti nell‟anno corrente (2010) in data 14 settembre, 21 ottobre, 22 novembre, 17 dicembre e 22 dicembre. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 4 di 72 1 Valutazioni di sintesi Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 5 di 72 1.1 Generalità Prima di procedere alla valutazione sintetica degli effetti complessivi dell‟adeguamento dei canoni introdotto dalla LR 27 è opportuno premettere alcune considerazioni di carattere sistemico. 1. Campo d’indagine Lo studio si è concentrato – in coerenza con quanto richiesto dalla legge – sugli aspetti che riguardano gli effetti dei nuovi canoni dal punto di vista quantitativo e l‟impatto determinato dall‟impianto normativo presente all’art. 31 comma 5. In conseguenza di ciò l‟analisi degli aspetti che riguardano l‟amministrazione, la gestione e la programmazione d‟interventi sul patrimonio, così come anche l‟impiego di risorse per prestazioni assistenziali, è demandata alla valutazione dei dati di bilancio e dei documenti programmatici degli enti proprietari, ritenendosi opportuna l‟estensione del monitoraggio di questi aspetti da parte dell‟Osservatorio. 2. Significatività del campione. L‟analisi dell‟impatto ha riguardato un campione di poco più di 109.000 alloggi di proprietà Aler e comunali locati a canone sociale; rispetto alla stima degli alloggi ERP presenti in Regione Lombardia e locati a canone sociale, il campione in questione è pari a circa il 70% del totale e costituisce in sostanza una solida base statistica. Nel successivo par. 2.1 è presente un‟estesa e circostanziata descrizione delle modalità e scelte di composizione del campione. 3. Stabilizzazione del nuovo regime dei canoni. L‟analisi ha confermato che gli effetti dei nuovi canoni – limitati agli anni 2008-2009 disponibili – non sono ancora arrivati a una situazione a regime e in conseguenza di ciò i dati mostrano un andamento transitorio; pertanto le considerazioni che si possono fare sono relative ad una situazione ancora non “stabilizzata” e per l‟analisi della situazione a regime si dovrà attendere quanto meno lo studio dei dati relativi ai canoni nel 2010 e 2011. Per tale motivo nell‟esposizione analitica dei dati al cap. 2 una parte degli indicatori riportati sono indicati con il termine “stima” in quanto si tratta pur sempre di una proiezione e non di un’osservazione. 4. Spread territoriale. Le evidenti differenze territoriali rilevate nelle percentuali di variazione dei canoni hanno origine, prevalentemente, nell‟assoluta disomogeneità delle condizioni iniziali: le condizioni di applicazione dei canoni “ante legem” erano così diversificate che non potevano che produrre un ventaglio ampio di differenze percentuali da zona a zona. 5. Effetti osservati. L‟impatto è stato valutato relativamente alla condizione economica delle famiglie, con approfondimenti rispetto alle fasce reddituali, alla distribuzione territoriale, alla tipologia del proprietario. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 6 di 72 1.2 Aspetti rilevanti La L.R. 27, nell‟ottica di garantire le risorse necessarie all‟autosufficienza del sistema degli alloggi di edilizia residenziale pubblica inteso come amministrazione, gestione e valorizzazione del patrimonio, ha basato la determinazione del canone su tre fattori da verificare simultaneamente: 1. il calcolo del valore locativo dell‟immobile, che rappresenta la rendita immobiliare teorica in base alle caratteristiche dell‟unità abitativa. A questa rendita si applica in seguito un‟aliquota commisurata alla condizione economica del nucleo in affitto (ISEE-ERP). 2. La verifica di un limite superiore del canone applicabile, ottenuto come percentuale d‟incidenza del canone rispetto al reddito complessivo (ISE-ERP)1. 3. Un canone minimo per ogni fascia economica d‟appartenenza (esclusa l‟area decadenza). La legge ha inoltre previsto un ampio margine di flessibilità che gli enti proprietari possono applicare ai canoni “d‟intesa con le rappresentanze degli inquilini”; questa flessibilità si scarica, in sostanza, sul canone applicato in modi differenti a seconda che implichi una modifica di un parametro di calcolo ovvero una variazione a valle del canone “sostenibile/sopportabile”. Ciò premesso si possono evidenziare gli aspetti salienti rilevati dall‟analisi dei dati. 1 Per quanto riguarda il secondo criterio sopra esposto, la verifica ha mostrato un effetto positivo e si è rilevato un intervento nel 5% dei casi. Per quanto riguarda il canone minimo, esso ha avuto un ruolo importante per la definizione dei canoni delle famiglie con redditi più bassi e per il supporto alla sostenibilità dei costi di gestione del patrimonio: è stato applicato complessivamente nel 18% dei casi con punte importanti in area protezione (29% dei casi). Relativamente all‟insieme degli alloggi a canone minimo, il 39% dei casi è costituito da canoni “aumentati” per rispettare il criterio in questione. Per quanto riguarda il primo criterio si può dire che esso – insieme ai fattori di flessibilità che possono essere stati inseriti – ha svolto il ruolo di principio decisivo di calcolo in oltre tre quarti dei casi2. L’aumento dell’incidenza del canone sul reddito familiare risulta, nel complesso, limitato anche nelle fasce basse: l‟incidenza mediana passa dal 7% ante legem al 9% con l‟applicazione della legge (canoni 2009), e si stima che con il canone a regime arrivi al 10% L’adattabilità dei canoni nel tempo, in relazione all‟andamento dei redditi familiari e/o alle modifiche dei parametri di valutazione degli immobili, risulta comprovata dall‟andamento dei gettiti dei canoni nel 2009, che hanno subito, in generale, una riduzione rispetto ai gettiti del 2008. Si può parlare convenzionalmente di “canone sostenibile” nel primo caso e “canone sopportabile” nel secondo caso. 2 I fattori di flessibilità agiscono in modo aleatorio in quanto non si hanno regole deterministiche né informazioni a priori presenti nell‟anagrafe utenza regionale, per questo non è possibile osservare in modo trasparente il loro effetto. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 7 di 72 L’incremento di gettito complessivo stimato a livello regionale (gettito 2009 verso gettito 2007) è pari al 28÷29%, e la previsione a regime può essere stimata in un ulteriore aumento del 7% pur riscontrandosi significative differenze a livello territoriale. Il canone medio annuo al metro quadro passa da meno di 18 €/mq ante legem a circa 24 €/mq stimabili a regime (in area protezione da 9.60 €/mq a 11.51 €/mq). L‟analisi dei dati ha mostrato anche una serie di effetti non propriamente lineari, tra cui possiamo citare i seguenti: L’incidenza dei canoni è bassa soprattutto nelle fasce alte; in area decadenza questo è dovuto sostanzialmente al valore alto dei redditi, mentre in area permanenza è il rapporto canone/reddito ad essere poco equilibrato. Sussistono complessità di applicazione nella definizione dei canoni e nella loro variazione nel tempo da approfondire in relazione alle ricadute sulla determinazione degli stessi in rapporto alle condizioni delle famiglie In termini più generali occorre rilevare che la grande differenza osservata nella variazione del canone, a livello territoriale come anche all‟interno delle fasce reddituali, dipende principalmente dalla situazione di eterogeneità che si era venuta a determinare prima della legge, vuoi per la mancanza di regole omogenee vincolanti vuoi per il differente tasso di turnover negli alloggi. L‟analisi degli effetti permette di inferire alcune valutazioni complessive. La legge ha armonizzato la grande eterogeneità e difformità dei canoni in vigore in precedenza, dando regole comuni in tutto il territorio: queste regole stanno riportando il canone sociale ad un‟applicazione standardizzata e differenziata in base alle sole condizioni strutturali previste dalla norma. L’impostazione del “canone sopportabile” è stata confermata dagli interventi osservati. L’impostazione del “canone sostenibile” mostra una notevole sovrapposizione con la funzione del “canone sopportabile”, nel senso che il canone calcolato come aliquota del valore locativo dell‟immobile tiene ampiamente in considerazione la sopportabilità in funzione della condizione economica del locatario. Questo si evince – tra l‟altro – dal fatto che i casi in cui il canone sostenibile è stato innalzato (perché inferiore al canone minimo) sono superiori ai casi in cui esso è stato abbassato (perché non compatibile con il reddito ISE dell‟inquilino). La legge ha determinato incrementi medi dei canoni relativamente contenuti e non tali da modificare, in diversi casi, l‟entità del canone in precedenza dovuto Un’eventuale modifica del meccanismo di calcolo a “costo zero” (ovverosia senza penalizzare il gettito medio o il canone medio pagato) potrebbe essere studiata in termini di valori medi, ma darebbe inevitabilmente luogo ad una serie di variazioni determinate sui singoli canoni da un diverso metodo di calcolo. Sulla base dei dati ad oggi pervenuti e delle analisi conseguenti si è maturata l'opinione che le modifiche introdotte sul regime dei canoni da parte della LR 27/2009 non abbiano prodotto Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 8 di 72 modificazioni critiche gravi sulla generalità dell‟utenza sotto il profilo del delicato equilibrio tra sostenibilità e sopportabilità dei canoni tali da richiedere interventi urgenti sull'impianto legislativo. Si ritiene anzi opportuno che venga a consolidarsi il definitivo passaggio tra l'attuale fase transitoria e la fase a regime in modo tale da poter svolgere in maniera più compiuta un esame degli effetti prodotti dai nuovi meccanismi, anche al fine di predisporre interventi che permettano di intervenire su taluni aspetti eventualmente migliorabili che possono essere osservati ma non pienamente apprezzati nell'attuale fase transitoria. Nell‟ambito dei lavori di approfondimento e confronto realizzati dall‟Osservatorio allargato, si sono peraltro colti vari aspetti concernenti l‟impatto della legge, che si ritengono di evidenziare particolarmente in ragione del loro rilievo di carattere generale. Si è riscontrato una forte incidenza delle spese di gestione che devono essere sostenute dagli inquilini (spese di riscaldamento e per altri servizi accessori), la cui entità risulta in numerosi casi significativamente superiore al canone da pagare senza raccordo con la situazione reddituale; si ravvisa quindi l‟opportunità di estendere a regime il meccanismo previsto all‟art. 37, comma 3, lettera d) a sostegno delle spese a rimborso Lo strumento del Fondo di solidarietà, previsto dall‟art.35 della legge, non presenta una generalizzata applicazione nella regione, non consentendo pertanto di conseguire appieno gli obiettivi della legge per il sostegno agli inquilini che non sono in grado di fare fronte al pagamento del canone e dei servizi ricevuti; vi è quindi la necessità che tutti i soggetti coinvolti assicurino piena partecipazione al fondo In ragione della crisi economica generale e, al momento, dei suoi esiti incerti, si riscontra una situazione di particolare sofferenza nelle famiglie con reddito più limitato, che richiede un‟attenzione del Legislatore onde considerare l‟opportunità di specifiche disposizioni legislative per mitigare l‟impatto del canone a regime sulla situazione delle famiglie Tra i punti di prioritaria valutazione, sotto il profilo legislativo, si richiamano altresì: - - La situazione specifica intervenuta a seguito della costituzione della nuova provincia di Monza e della Brianza, che può richiedere la previsione di una fase transitoria di applicazione dei nuovi parametri nel comune capoluogo L‟esclusione dell‟indennità di invalidità dal calcolo del reddito imponibile (avendo questa una specifica finalità di assistenza e cura) e le criticità sussistenti nella disciplina degli aiuti economici a vario titolo fruiti dagli inquilini, quali ad esempio le erogazioni private indicate dal RR 1/2004 Il presente documento, pur nella sua logica di sintesi e di visione d‟insieme dell‟impatto generato dalla nuova legislazione in materia di canoni, non può esaurire la totale articolazione dei temi e delle questioni, in merito riscontrabili. Inoltre la legge deve avere ancora completa attuazione, con l‟entrata a regime delle norme definitive. Si ravvisa quindi l‟opportunità di proseguire l’attività di verifica e controllo sull‟impatto e attuazione della legge stessa, sviluppando il lavoro attivato presso l’Osservatorio regionale, con il contributo di tutti i soggetti coinvolti attraverso apposita previsione normativa. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 9 di 72 2 Analisi dei dati d’impatto Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 10 di 72 2.1 Sommario L‟analisi dei dati al 2009 mostra che a tale data i canoni per effetto della legge hanno prodotto un aumento medio di gettito stimato tra il 28% e il 29%, con differenze territoriali che vanno dal +5% di Aler PV al +34% di Milano-Monza congiuntamente. La stima dell‟aumento finale dei canoni “a regime” non è facile poiché i dati mostrano un andamento non lineare e sicuramente non sufficientemente stabile; in ogni caso l’ulteriore aumento medio teorico che si può prevedere per l’intero campione è del 7%, con una variazione dell’ordine del 6% negli alloggi di proprietà Aler e del 12% circa in quelli comunali. In termini di fasce reddituali l’area protezione è quella in percentuale più lontana dal gettito a regime: crescerà nel complesso del 21% (26% nel caso degli alloggi comunali e 19% per gli alloggi Aler) con punte del 30% a Varese e del 36% a Bergamo. Il motivo di questo incremento più consistente dipende dal fatto che fino al 2009 il gettito in area protezione ha avuto incrementi trascurabili (tranne che a Mantova e Lodi). La variazione percentuale stimata tra i canoni applicati nel 2009 e quelli previsti a regime, in termini assoluti è, di fatto, abbastanza contenuta: infatti corrisponde – a livello complessivo – ad un aumento mensile inferiore a €. 11; nel caso peggiore di Bergamo l‟aumento mensile teorico sarebbe di €. 18. Se si considera che i canoni in area decadenza siano determinati prendendo come riferimento i canoni di mercato, fatto 100 il gettito medio per unità in area decadenza, per le altre aree si ha rispettivamente 65% in area permanenza, 37% in area accesso, 15% in area protezione. Dunque il valore (medio) dei canoni in area permanenza è pari a poco meno dei due terzi del canone in area decadenza, quello in area accesso è pari a circa un terzo, e quello in area protezione è pari al 15%, ovverosia meno di un sesto di un canone in area decadenza (che è assimilabile ad un canone di mercato). Per quanto riguarda la stima dei valori a regime del canone/mq, in area protezione si avrà a regime un valore di circa 11.5 €/mq, in area accesso di circa 24 €/mq, in area permanenza di 39 €/mq, e infine in area decadenza circa 57 €/mq. A livello territoriale in area protezione il valore è pressochè omogeneo, in area accesso si va da 22.7 €/mq a Milano fino a 26.5 €/mq a Sondrio. In area permanenza i valori più bassi sono a Mantova (37.2 €/mq) e Milano (37.9 €/mq) mentre il più alto è a Busto (42.4 €/mq). Infine in area decadenza, com‟è logico attendersi, si hanno i valori più diversificati fra le varie realtà territoriali: da 47 €/mq (Lodi) a 77 €/mq (Cremona). L’incidenza mediana del canone su ISE è variata dal 7% prima della legge al 9% con il nuovo canone applicato nel 2009, e salirà al 10% a regime. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 11 di 72 Ci sono differenze, peraltro molto contenute, tra i nuclei in alloggi comunali (9.7%) e quelli in alloggi Aler (10.5%). Più rilevante è la considerazione che nel 90% dei casi l’incidenza si mantiene al di sotto del 15% (16% a regime), mentre nel 10% del campione si mantiene al di sotto del 5% e non salirà – a regime – oltre il 6% (era il 2% ante legem). Per avere un termine di confronto, l‟incidenza del canone sul reddito, nelle famiglie che accedono al fondo sostegno affitto, passa nella mediana dal 41% prima del contributo al 32% a valle del contributo. Sempre a livello di confronto, l‟incidenza media dei costi per l‟alloggio nel 2008 è stimata pari al 28% della spesa familiare in Lombardia3. Nel caso del canone sociale si può invece osservare che solo il 3% del campione ha un’incidenza superiore al 20% dell’ISE. Il canone calcolato sulla base del valore locativo è nella maggior parte dei casi inferiore al canone massimo sopportabile dalle famiglie; in altri termini il taglio effettuato dalla sopportabilità è stato applicato poche volte. I nuclei che hanno un canone locativo calcolato così basso da dover essere aumentato per portarlo al livello minimo previsto dalla legge sono complessivamente il 7%. La riduzione del canone al valore massimo sopportabile in base alla capacità reddituale interviene – nel campione esaminato – nel 5% dei casi e, nelle fasce d‟assegnazione, si ha il 9% in area protezione, il 4% in area accesso e il 2% in area permanenza. Si tratta di un intervento veramente marginale, tanto più se si considera che, a livello territoriale, le percentuali rilevanti vengano da Lecco e Pavia. Nella fattispecie si tratta anche di province in cui l‟incidenza del canone sul reddito era più rilevante4. All‟opposto si colloca Milano che registra solo il 3% di tagli, quasi tutti nell‟area protezione. 3 ISTAT, marzo 2010 4 Vedi par. 2.4 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 12 di 72 2.2 Informazioni metodologiche Gli effetti della LR 27 possono essere analizzati da diversi punti di vista a seconda degli indicatori utilizzati nella descrizione del fenomeno. La scelta d‟indicatori appropriati è decisiva nel determinare la qualità e il grado di approssimazione del risultato; per questo nella prima fase di lavori dell‟osservatorio allargato sono state formulate numerose proposte che hanno portato alla selezione di un largo insieme di variabili considerate significative per la descrizione dei diversi aspetti oggetto di studio; nel corso dei lavori i riscontri a seguito dell‟elaborazione dei dati hanno portato concordemente alla scelta di un insieme più ridotto che sembra più coerente ed omogeneo con le finalità che ci si è proposti. È opportuno precisare che ogni indicatore a sua volta può fornire una molteplicità d‟informazioni in funzione delle grandezze statistiche utilizzate nell‟analisi. Nel seguito saranno presentati e sinteticamente illustrati gli indicatori considerati per l‟analisi dell‟impatto, qui elencati in modo descrittivo per rappresentare anche intuitivamente la tipologia d‟informazioni che vanno a produrre: Gettito dei canoni sociali o Stima della variazione del gettito o Variazione del gettito da bilancio o Variazione della composizione del gettito Famiglie per area di assegnazione Famiglie per fascia ISEE e area di assegnazione Incidenza media del canone sull‟ISE, per fascia di ISEE-ERP Casi di aumento del canone calcolato al “canone minimo” Casi di riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” Casi di applicazione del “canone minimo” Canone medio Casi in cui il canone è stato allineato al canone di mercato Alloggi Aler occupati senza titolo Famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare Famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare Le tabelle riportate nell‟allegato 1 riportano i dati necessari alla produzione degli indicatori. I dati sono stati elaborati in forma grafica e sintetica per consentire (per quanto possibile) un‟analisi semplice e rapida. Come grandezza statistica rappresentativa è stata prevalentemente usata la mediana in luogo della media, in quanto è più adatta a rappresentare gli andamenti in presenza di eventuali dati “sporchi”.5 5 L‟uso della mediana si rivela decisamente più appropriato specialmente nello studio delle incidenze su reddito, dal momento che in presenza di valori di reddito prossimi allo zero questo indicatore fornisce un‟informazione più stabile ed attendibile rispetto alla media. In qualche caso è stata prodotta la curva della distribuzione cumulata dei dati, per consentire l‟analisi basata sull‟osservazione dei valori percentili. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 13 di 72 Il campione utilizzato in questa sezione è costituito da 88.158 alloggi di proprietà Aler (che rappresentano il 92% degli alloggi di proprietà Aler locati a canone sociale) e 20.877 alloggi di proprietà comunale (che rappresentano poco meno del 40% degli alloggi comunali locati a canone sociale6), per un totale di 109.031 alloggi7, esaminati con riferimento ai dati contenuti nell‟Anagrafe degli alloggi acquisita dalla Regione Lombardia come previsto nel regolamento regionale. La selezione e consistenza del campione è stata determinata sostanzialmente dai due motivi seguenti: 1. L‟anagrafe degli inquilini è un processo in continuo movimento coerentemente con la dinamica degli alloggi, dell‟utenza, dei redditi e dei canoni. Di questo processo dinamico la Regione acquisisce una “fotografia” con cadenza biennale (ovvero annuale) che va ad alimentare la banca dati storica regionale; nel censimento così acquisito dalla Regione si trovano sia informazioni consolidate sia informazioni provvisorie: nella fattispecie questo si traduce nella constatazione che – per circa l‟8.4% degli alloggi occupati – le dichiarazioni fatte dagli inquilini risultano incomplete o in fase di accertamento e non possono essere utilizzate in modo attendibile. In conseguenza di ciò il campione è stato ridotto ai nuclei presenti con dichiarazioni definite complete (pari al 91.6% dei nuclei censiti dall‟anagrafe regionale). 2. L‟anagrafe degli alloggi di proprietà comunale è tuttora incompleta poiché mancano i dati di almeno un centinaio di Comuni fra cui alcuni di grande rilevanza come Milano, Bergamo, Como, Mantova. In particolare va segnalato il caso del Comune di Milano che ha avviato un cambio di gestione e una riorganizzazione dell‟amministrazione degli alloggi ERP, con l‟implementazione di un nuovo sistema informativo ed un nuovo censimento del patrimonio e dell‟utenza che è attualmente in corso. Se si guarda all‟intero patrimonio regionale, si può stimare che il campione considerato corrisponda a poco più del 70% degli alloggi locati a canone sociale8. La fonte dei dati è l‟anagrafe utenza regionale del 2009. Per tutti i confronti con i canoni in vigore prima della legge 27 si è utilizzato l‟importo calcolato e riportato dall‟ente proprietario ovvero – laddove non fosse presente nella banca dati 2009 – si è preso in considerazione l‟importo del canone ente legem a suo tempo calcolato e riportato nell‟anagrafe regionale del 2008. L‟analisi dei dati riportata nel seguito si sviluppa lungo quattro direttrici, complementari fra loro: 6 Valutazione del valore complessivo dell‟indicatore (totale regionale) per una visione “macro” del fenomeno. Stima basata sui dati dell‟anagrafe regionale dell‟utenza 2009 e del censimento regionale degli alloggi ERP 2007. 7 Gli alloggi di proprietà comunale e locati a canone sociale sono stimati essere in Regione Lombardia circa 55.000. Tale stima si basa su un‟estrapolazione statistica effettuata a seguito del censimento regionale del 2007 ed aggiornata in base ai dati acquisiti per l‟anagrafe utenza 2009 e alle informazioni sintetiche fornite dal Comune di Milano. Aggiungendo gli alloggi di proprietà Aler effettivamente locati a canone sociale (95.548) si ottiene il totale regionale di circa 155.000 alloggi. 8 L‟allegato 2 riporta l‟elenco degli Enti proprietari degli alloggi utilizzati per il campione considerato nella relazione. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 14 di 72 Valutazione comparata e/o disgiunta dei sottoinsiemi costituiti dagli alloggi di proprietà Aler e di proprietà comunale. Questo è utile da un lato perché gli alloggi di proprietà Aler erano quelli presenti nell‟anagrafe regionale prima del 2007 e su questi alloggi si è basata gran parte degli studi propedeutici alla LR 27; d‟altro canto gli alloggi comunali in molti casi sono gestiti da soggetti diversi dalle aziende Aler o anche se gestiti da Aler possono seguire indirizzi diversi in funzione della supervisione comunale, quindi può essere utile verificarne l‟impatto in modo disgiunto. Valutazione del valore dell‟indicatore in funzione delle fasce reddituali (area d‟assegnazione) per descrivere il diverso grado d‟impatto in relazione alla situazione economica degli inquilini. Valutazione a livello territoriale, per capire come si è articolata nelle diverse province la modulazione dei canoni e delle altre grandezze in gioco. Nelle considerazioni illustrate nel seguito si citeranno spesso i dati analizzati con il termine di “stima” piuttosto che di “osservazione”, questo è dovuto sostanzialmente a due fattori: il canone ante legem non è il canone percepito precedentemente all‟entrata in vigore della legge ma bensì il canone teorico che sarebbe stato pagato dall‟assegnatario in mancanza dell‟entrata in vigore della legge. Questa scelta è stata fatta in completa analogia con il modello di proiezione dei canoni adoperato nello studio propedeutico alla legge. Il canone calcolato a regime non è – in molti casi – ancora entrato in vigore e non vi è certezza che nel futuro i parametri della situazione familiare del locatario restino invariati producendo effettivamente il valore che è stato utilizzato nel presente studio e che si riferisce alla situazione economica e familiare del 2009. Come si potrà vedere nel seguito, spesso una variabile che a livello complessivo assume un certo valore, a livello disaggregato – alloggi Aler ovvero comunali, fascia di reddito, area territoriale – presenta una varianza con differenze più o meno profonde che possono modificare anche grandemente la valutazione finale del fenomeno. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 15 di 72 2.3 Gettito dei canoni Non esiste un indicatore oggettivo per un confronto esaustivo tra gettito “ante legem” e gettito “post legem”, poiché la dinamica delle variabili in gioco produce un sistema complesso e non lineare. Per tal motivo, ma più ancora per il fatto che il canone ante legem è frutto – come già indicato in precedenza – di una simulazione teorica applicata alle famiglie in locazione e non già di un’osservazione pratica di un canone riscosso, nelle considerazioni di questa sezione si farà spesso uso del termine “stima” e non di “osservazione” delle variazioni. Nel seguito si presenterà inizialmente la stima teorica della variazione del gettito utilizzando la banca dati regionale dell‟anagrafe utenza. In particolare per il gettito ante legem è stata utilizzata la simulazione del vecchio canone riportata nell‟anagrafe 2009 ma, dove il dato non era presente, si è ricorso alla simulazione riportata (per lo stesso locatario) dagli enti proprietari nell‟anagrafe dell‟anno 2008. Per il calcolo del nuovo canone a regime e/o applicato nel periodo corrente si sono utilizzati esclusivamente i dati presenti nell‟anagrafe del 2009. A seguire è stata fatta una valutazione del gettito attraverso i dati esposti nei bilanci Aler del 2007, 2008 e 2009, che presentano sia il gettito di competenza sia quello incassato. Infine è stato fatto un confronto in “parallelo” dei risultati forniti dalle due fonti per un‟analisi comparata che ha consentito di filtrare i fattori più stabili e ricavare i margini di attendibilità dei risultati9. In questa parte è stata fatta una stima dello scarto massimo teorico fra i canoni applicati nel 2009 e i canoni a regime calcolati in base alle caratteristiche reddituali e alla composizione dei nuclei alla data del 2009. Inoltre si è analizzato lo scarto teorico fra i canoni attuali (2009) e quelli stimati a regime, al fine di valutare il margine d‟incremento/decremento possibile nel futuro; quest‟analisi è stata svolta sia a livello complessivo, sia in modo disaggregato per fasce reddituali, sia sui due sottoinsiemi proprietari (Comuni ed Aler), sia con considerazioni a livello territoriale provinciale. 9 Quest‟analisi comparata è stata fatta relativamente agli inquilini Aler, cui si riferiscono i bilanci delle aziende in questione. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 16 di 72 2.1.1 Stima teorica della variazione del gettito 29.000.000 24.000.000 19.000.000 14.000.000 9.000.000 4.000.000 -1.000.000 Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 1. Variazione del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza (€) 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% -10% Protezione Accesso Permanenza Tutte le Aree (compresa Decadenza) Fig. 2. Variazione % del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 17 di 72 La variazione percentuale stimata a regime complessivamente sul campione è del 38%, con profonde differenze a livello territoriale, che vanno dal 16% di Aler Pavia al 56% di Aler Bergamo. La variazione di gettito stimata per i Comuni è maggiore rispetto a quella delle Aler, essendo del 44% per i primi contro il 37% delle seconde. Questi incrementi costituiscono i valori teorici massimi che si possono attendere – a regime – dall‟applicazione dei nuovi canoni. Va da sé che le variazioni di gettito determinate dai canoni transitori applicati nel 2009 sono minori di quelle citate in precedenza. A livello di aree d‟appartenenza si rileva un contributo in termini assoluti trascurabile dell’area di decadenza (3.7% del gettito complessivo), dovuto al fatto che, tranne che a Milano (dove ci sono oltre 1300 nuclei), le famiglie in area decadenza sono in pratica assenti10. In area di protezione la stima della variazione di gettito prevede un aumento medio a regime del 20%, che nei sottoinsiemi Aler e Comuni diventa rispettivamente del 19% e del 23%. A livello territoriale lo spread varia grandemente e si va da una riduzione del -6% a Como e del -4% a Pavia fino ad un aumento del 33% a Mantova. Nel transitorio in area protezione si osserva un fenomeno diffuso di calo del gettito, provocato dall‟effetto combinato di variabili sistemiche (modifica dei parametri di calcolo del canone) e di variabili aleatorie (modifica dei redditi, diluizione e/o riduzione dei canoni in aumento per accordi locali). Come conseguenza si ha una variazione totale nulla, mentre localmente si rilevano variazioni dal -12% (Aler VA) al +33% (Aler MN). 40% 30% 20% 10% 0% -10% -20% Fig. 3. Area protezione - Variazione % del gettito da canone applicato vs canone “ante legem” 10 In Aler Monza sono 62, in Aler Varese 19 e nelle altre Aler meno di dieci per provincia; nei Comuni osservati sono 52. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 18 di 72 2.1.2 Variazione del gettito da bilancio 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2008 2009 Fig. 4. Variazione % del gettito da canone sociale (2007=100) - Fonte Bilanci Aler Il bilancio di competenza delle ALER mostra – per l‟anno 2008 – un aumento medio del 39%, che nell’anno 2009 si riduce al 28% (sempre in rapporto al 2007). La variazione 2009 su 2007, a livello territoriale, presenta differenze profonde che vanno dal +5% di ALER PV al +34% di Milano e Monza congiuntamente11. È interessante osservare che in quattro provincie (Bergamo, Milano, Monza, Varese) il gettito 2009 è inferiore al gettito 2008. Questo può essere dovuto a diversi fattori, i più probabili dei quali sono: un riallineamento verso il basso dei redditi, confermato dal confronto tra i valori medi reddituali del 2008 con quelli del 200912; un utilizzo diffuso di strumenti di flessibilità come diluizione e/o riduzione dei canoni per accordi locali. Lo spread dei gettiti è piuttosto rilevante, e si va dal -15% di Milano (2009 su 2008) al +16% di Lodi, con una media generale di -8%. Questa variabilità porta a concludere che l’assestamento dei canoni a regime è ancora lontano, e il processo non avrà carattere lineare in quanto la diluizione dei canoni è soltanto uno dei fattori che intervengono nel tempo. 11 La deviazione standard degli incrementi è del 7%. 12 Resta da capire come mai i redditi siano in calo in queste quattro province (cui va aggiunta Como sia pur con una modestissima riduzione): a Milano si registra un calo del 10%. Nelle altre province si è verificato un aumento di redditi, con un massimo d‟incremento medio del 5%. Poiché i valori di ISEE non hanno subito grandi variazioni, le oscillazioni di reddito si sono direttamente “scaricate” sui canoni. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 19 di 72 2.1.3 Analisi comparata della variazione del gettito Il gettito stimato a regime (desunto da un campione molto rilevante ma non completo) non è commensurabile con quello stimato per competenza nel bilancio (e dunque riferito alla totalità degli inquilini ed al canone applicato nell‟anno). Lo spread è dovuto principalmente ai due fattori sopra citati e, in particolare, la differenza tra canone applicato in situazione transitoria e canone a regime è un elemento decisivo in questo caso. I valori sono notevolmente più allineati se si prende in considerazione il gettito (teorico) da canone applicato in confronto con il gettito di competenza: in questo caso la stima dell‟incremento di gettito diventa rispettivamente del 28.8% contro il 28% rilevato da bilancio. Questa considerazione, fatta per il sottoinsieme degli alloggi Aler, si può estendere anche al sottoinsieme degli alloggi comunali e all‟intero campione, per i quali si osserva un incremento pari rispettivamente al 28.6% e 28.7%. Si può dunque concludere che – allo stato attuale – i canoni per effetto della legge hanno prodotto un aumento complessivo di gettito stimato tra il 28% e il 29%. Non si può invece stimare in modo conclusivo l’aumento a regime, giacché il trend finora osservato sull‟andamento del gettito dimostra l‟esistenza di fattori che interagiscono in maniera non lineare e dunque difficilmente prevedibile. Gli stessi tempi per la messa a regime dei canoni non sono decidibili a causa del sovrapporsi di meccanismi di diluizione degli aumenti che agiscono con modi e tempi diversi. Allo stato attuale si può solo stabilire che il valore teorico massimo dell’incremento medio dei canoni sembra essere il 38%. In particolare nel sottoinsieme degli alloggi Aler il valore massimo dell‟incremento (come già detto al par. 2.1.1) è pari al 37%, la qual cosa porterebbe a ipotizzare la possibilità di un ulteriore incremento dell‟ordine del 9% rispetto ai canoni ante legem: questo tradotto in termini attualizzati13 porta ad una possibilità teorica – per l’insieme degli alloggi Aler – di un aumento del gettito di circa il 7% rispetto al gettito 2009. Sia ben chiaro che l‟ipotesi è puramente teorica, poiché nella realtà intervengono – come si è più volte detto in precedenza – una serie di fattori dinamici concorrenti e non lineari (reddito, canone locativo, turn over, ecc.) che vanno a modificare la stima di tendenza in modo complesso. Per quanto si è potuto analizzare sul trend dei tre anni passati, la probabilità di un aumento medio di gettito – a regime – pari al 7% è piuttosto bassa, anche a fronte del fatto che l’analisi dello spread tra gettito teorico da canone applicato attuale e gettito teorico da canone a regime evidenzia un margine d’incremento ancora piu modesto, pari al 6,0% per il comparto ALER ed al 6.9% se si prende in considerazione l’intero campione. Solo nel sottoinsieme degli alloggi comunali qui considerati si potrebbe avere un aumento più consistente (11.8%, vedi fig. 5); questo è dovuto allo spread di 6 punti percentuali che si ha tra l‟incremento a regime degli alloggi comunali rispetto a quello medio dell‟intero campione in oggetto. 13 In questo caso il gettito più recente disponibile è quello del 2009; per incrementare il gettito 2009 fino ad un valore pari al 137% del gettito ante legem è necessario un aumento del 7% che si ottiene dal rapporto 9/1,28. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 20 di 72 20% 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% -2% Fig. 5. Variazione % tra gettito canone " a regime" vs "applicato"14 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 6. Variazione % tra gettito canone "applicato" e " a regime" per area 15 di appartenenza Anche se l‟aumento tendenziale ricavabile dai dati dell‟anagrafe 2009 non è confermabile con il trend dei bilanci, si può approfondire lo scenario di un possibile allineamento dei canoni applicati con i canoni a regime. 14 Per “canone applicato”, qui come nel seguito, si intende sempre il canone applicato nel 2009. 15 L‟area d‟appartenenza è quella che viene assegnata al nucleo familiare in base alla documentazione verificata dall‟ente gestore. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 21 di 72 I margini d’incremento (teorico) del gettito sono comunque molto diversificati sia dal punto di vista territoriale che dal punto di vista della distribuzione per fasce ISEE. A livello territoriale il gettito complessivo resta sostanzialmente invariato a Busto, Lodi, Mantova; prevede variazioni minime a Sondrio, Monza, Como, Lecco, Pavia e Milano;16 prevede variazioni più significative a Brescia (7%), Varese (10%), Cremona (11%), Bergamo (19%). Queste differenze si possono spiegare sia con la grande variabilità delle condizioni di applicazione dei canoni ante legem, come si è già detto17, sia con i differenti meccanismi di diluizione del canone a regime che sono stati implementati nelle diverse realtà territoriali. Se si analizza la variazione stimata nelle varie aree d‟assegnazione, l’area protezione è quella in percentuale più lontana dal gettito a regime: cresce nel complesso del 21%, e del 19% per la parte riguardante gli alloggi Aler con punte del 36% a Bergamo e del 30% a Varese. Per gli alloggi comunali la differenza tra i canoni a regime e quelli applicati (2009) in area protezione è del 26%. Questi incrementi futuri sono del tutto comprensibili se si ricorda che a livello territoriale (vedi fig. 3) in area protezione il gettito, tranne che a Lodi, Mantova e Busto, non ha sostanzialmento avuto incrementi e registra in varie province riduzioni anche importanti (Varese -12%). Val la pena di rilevare che questa variazione percentuale è, di fatto, in termini assoluti abbastanza contenuta; infatti corrisponde – a livello complessivo – in un aumento mensile inferiore a €. 11; nel caso del sottoinsieme di alloggi Aler l‟aumento medio mensile sarebbe di circa €. 10 e nel territorio di Bergamo l‟aumento mensile teorico sarebbe di €. 18. Nelle altre aree reddituali gli aumenti sono percentualmente più bassi e tendenzialmente in ordine inverso all‟area d‟appartenenza, sia pure con alcune eccezioni specie nell‟area della decadenza (dove peraltro le quantità in gioco, in valori assoluti, sono trascurabili). 16 Rispettivamente il 1%, 2%, 3%, 4%, e 5% sia a Pavia che a Milano. 17 A Bergamo il vecchio canone era inferiore di circa il 40% rispetto al nuovo canone a regime. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 22 di 72 2.1.4 Variazione della composizione del gettito 3% 3% 17% 19% 44% 45% 35% 34% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 7. Gettito canone "ante legem" e " a regime" per area di appartenenza (ALER + comuni) 4% 4% 15% 17% 47% 46% 34% 33% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 8. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (ALER) 0,4% 0,7% 28,6% 31,7% 24,4% 36,3% 38,6% 39,4% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 9. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (comuni) Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 23 di 72 L‟osservazione della composizione del gettito per area d‟appartenenza mostra che, mentre per gli alloggi ALER il contributo maggiore proviene (sia prima che dopo la L. 27) dall’area della permanenza, negli alloggi comunali i gettiti maggiori sono riconducibili all‟area di accesso. Maggiore è anche, negli alloggi comunali, la consistenza dell‟area „protezione‟, mentre l‟area decadenza, che già per le ALER ha un‟incidenza poco rilevante (4% nel gettito teorico a regime e 6% nel gettito da bilancio 2009), per i Comuni non raggiunge l‟1%. L’analisi della variazione nella composizione del gettito, a seguito dell‟entrata in vigore della legge, mostra anche in questo caso differenze modeste nel sottoinsieme degli alloggi Aler, dove in area protezione si registra una leggera riduzione (due punti percentuali sul totale) che è compensata in parti uguali dalle aree permanenza e decadenza. Più marcata è la variazione negli alloggi comunali, dove si registra una riduzione in area protezione di 5 punti percentuali, a cui corrisponde un aumento nelle aree permanenza (4 punti) e decadenza (1 punto). Queste variazioni sembrano provare un effetto più “deciso” (e positivo) nei canoni relativi agli alloggi di proprietà comunale, in quanto si riduce in misura sensibile la quota parte delle famiglie più povere ed aumenta quella da parte delle famiglie la cui condizione economica è migliore. Anche nel caso della composizione del gettito ci sono in verità differenze territoriali analogamente a quanto già rilevato nel par. 2.1.1. 4% 15% 47% Protezione 34% Accesso Permanenza Decadenza Fig. 10. Composizione gettito da bilanci Aler 2009 La composizione del gettito ALER è analoga sia se calcolata sul campione estratto dall‟anagrafe utenza regionale 2009 sia se calcolata sui dati dei bilanci Aler 2009, in particolare le differenze riguardano solo le aree di permanenza e decadenza e probabilmente sono dovute ai riesami delle dichiarazioni reddituali fatte dagli inquilini. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 24 di 72 2.4 Famiglie per area di appartenenza 1% 27% 37% 35% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 11. Famiglie per area di appartenenza 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 12. Distribuzione % delle famiglie per area di appartenenza La composizione delle aree di assegnazione ISEE (vedi fig. 11) mostra una consistenza numerica simile delle aree protezione e accesso, che sono quelle più numerose, mentre l’area decadenza è formata solo dal 1% del campione. Con riferimento ai gettiti dei canoni applicati nel 2009 si può notare che l‟area di accesso, con il 35% dei nuclei, produce il 34% del gettito contro il 15% prodotto dai canoni in area protezione, Regione Lombardia Pag. 25 di 72 Osservatorio sulla Condizione Abitativa mentre l‟area permanenza con il 27% dei nuclei produce il 47% del gettito e l‟area decadenza con l‟1% produce il 4%. Sempre relativamente ai gettiti dei canoni applicati (2009), fatto 100 il gettito medio per unità in area decadenza, per le altre aree si ha rispettivamente 65% in area permanenza, 37% in area accesso, 15% in area protezione. Se si considera che i canoni in area decadenza siano determinati prendendo come riferimento i canoni di mercato, si evince che i valori (medi) dei canoni in area permanenza sono pari a poco meno dei due terzi di questi canoni, quelli in area accesso sono pari a circa un terzo, e quelli in area protezione sono pari al 15%, ovverosia meno di un sesto di un canone in area decadenza che è assimilabile ad un canone di mercato. A livello territoriale – come anche nel confronto tra alloggi comunali ed alloggi Aler – ci sono profonde differenze nella distribuzione dei nuclei in funzione della situazione economica (vedi fig. 12). In area protezione la percentuale media è del 47% per gli alloggi comunali e scende al 35% negli alloggi Aler, con importanti differenze territoriali tra gli estremi: 26% a Lecco fino al 51% a Pavia e 46% a Sondrio. In area accesso le differenze sono meno marcate, ma si va pur sempre dal 32% (Pavia e Sondrio) fino al 41% (Busto A.). In area permanenza si osservano ancora notevoli differenze sia tra gli alloggi comunali (19%) e quelli Aler (28%), sia a livello territoriale con il 18% a Pavia fino al 33% a Lecco. Infine in area decadenza si osserva che la presenza di nuclei è del tutto trascurabile tranne che a Milano (1.302 famiglie pari al 3%) e Monza (62 famiglie pari al 2%). Queste differenze di composizione reddituale degli inquilini possono essere dovute principalmente a tre ragioni: si tratta di aree territoriali in cui la situazione economica ha avuto un andamento disomogeneo, creando nel tempo una diversa composizione reddituale dei nuclei familiari; una diversa modulazione e flessibilità nei criteri d‟assegnazione degli alloggi ante legem; un differente tasso di turnover delle famiglie assegnatarie, considerato che il permanere del nucleo può aver portato storicamente ad un miglioramento della condizione economica, mentre l‟arrivo di un nuovo nucleo implica quasi sempre livelli reddituali assimilabili all‟area protezione. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 26 di 72 2.5 Famiglie per fascia ISEE e area di appartenenza 20.000 15.000 10.000 5.000 0 Protezione Accesso Permanenza Tutte le Aree (compresa decad.) Fig. 13. Media dell'ISEE-ERP per area di appartenenza 20.000 15.000 10.000 5.000 0 Protezione Accesso Permanenza Tutte le Aree (compresa decad.) Fig. 14. Mediana dell'ISEE-ERP per area di appartenenza Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 27 di 72 ISEE - ERP assegnato (decili 1-9) 25.000 19.331 20.000 15.749 13.455 15.000 11.646 10.127 10.000 9.001 8.163 ISEE assegnato 6.802 5.000 4.170 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Fig. 15. ISEE-ERP Assegnato (percentili 1-90) ISEE - ERP assegnato (percentili 91-99) 30.000 26.515 24.777 25.000 19.868 20.384 20.990 21.696 22.532 23.522 20.000 15.000 ISEE assegnato 10.000 5.000 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Fig. 16. ISEE-ERP assegnato (percentili 91-100) L‟ISEE-ERP è l‟indicatore assunto nella legge per misurare la situazione economica delle famiglie assegnatarie, definire le fasce reddituali, e in funzione delle fasce le aliquote per calcolare il canone come percentuale del valore locativo dell‟immobile18. La mediana dell’ISEE è complessivamente pari a poco più di €. 10.100. Nel sottoinsieme degli alloggi Aler il valore sale a poco più di €. 10.400, e negli alloggi comunali scende a €. 9.000. Pur essendo un valore apparentemente moderato (anche se non ci sono termini di confronto da fonti statistiche ufficiali), val la pena di rilevare che, nell‟area del bisogno familiare di alloggio, l‟insieme 18 Si ricorda che le modalità di calcolo dell‟indicatore ISEE-ERP sono definite nell‟Allegato 1 del regolamento regionale 1/2004. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 28 di 72 dei nuclei familiari osservati nello studio è in condizioni economiche migliori rispetto a quelle osservate per le famiglie che fanno domanda d‟accesso ad alloggi a canone sociale o al Fondo sostegno affitto. A titolo di confronto si osservi che la mediana ISEE delle famiglie che fanno domanda per l’accesso agli alloggi a canone sociale è di poco superiore a €. 8.000; mentre la mediana ISEEFSA delle famiglie ammesse al fondo sostegno affitto 2009 è inferiore a €. 7.000. A livello territoriale i valori più alti di ISEE si hanno nell‟ordine a Lecco, Milano e Monza (rispettivamente con mediana di €. 11.748, €. 10.783 e €. 10.691), mentre i valori più bassi si hanno a Sondrio (9.231) e Pavia (9.109). Nel complesso il 90% delle famiglie dichiara un ISEE inferiore a €. 20.000, e meno del 2% ha un ISEE superiore a €. 30.000. Val la pena di ricordare che l‟ISEE non ha al momento correlazioni significative e dirette con gli standard sulla povertà economica, per la qual cosa non è utilizzabile come parametro di misura della povertà ovvero di una condizione economica confrontabile con i valori di riferimento forniti annualmente da Eurostat. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 29 di 72 2.6 Incidenza mediana del canone sull’ISE 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Fig. 17. Incidenza percentuale mediana del canone sull'ISE 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Protezione Accesso Permanenza Decadenza Fig. 18. Incidenza mediana del canone sull'ISE per area di appartenenza Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 30 di 72 Incidenza su ISEa canone a regime , transitorio e canone ante L.R. 27 (decili 1-9) 18% 16% 16% 14% 13% 14% 11% 12% 10% A regime 9% 10% Transitorio 8% ante LR 27 7% 8% 6% 6% 4% 2% 0% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Fig. 19. Incidenza % del canone "a regime", "transitorio" e "ante legem" vs ISE (percentili 1-90) Incidenza su ISEa canone a regime , transitorio e canone ante L.R. 27 (percentili 91-99) 80% 70% 60% 50% 50% A regime 40% Transitorio ante LR 27 30% 20% 17% 18% 18% 19% 20% 20% 16% 91 92 93 94 95 96 97 22% 10% 0% 98 99 Fig. 20. Incidenza % del canone "a regime", transitorio, "ante legem" vs ISE (percentili 91-99) Questo indicatore è di grande importanza nella valutazione complessiva delle conseguenze19 dell‟applicazione dei nuovi canoni, poiché misura non solo gli effetti netti sul reddito “a valle” del canone, ma anche la variazione della pressione del canone sul reddito prima e dopo la legge 27. L’incidenza mediana del canone è variata dal 7% prima della legge al 9% con il nuovo canone applicato nel 2009 e salirà al 10% a regime. Ci sono differenze tra i nuclei in alloggi comunali (9.7%) e quelli in alloggi Aler (10.5%). 19 “outcome” nella terminologia anglosassone. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 31 di 72 Più rilevante è la considerazione che nel 90% dei casi l’incidenza si mantiene al di sotto del 15% (16% a regime), mentre nel 10% del campione si mantiene al di sotto del 5% e non salirà – a regime – oltre il 6% (era il 2% ante legem). Per avere qualche termine di paragone si pensi che l‟incidenza del canone sul reddito, nelle famiglie che accedono al fondo sostegno affitto, passa nella mediana dal 41% prima del contributo al 32% a valle del contributo. Sempre a livello di confronto, l‟incidenza dei costi per l‟alloggio nel 2008 è stimata pari al 28% della spesa familiare20. Nel caso del canone sociale in oggetto si può invece osservare che solo il 3% del campione ha un’incidenza superiore al 20% dell’ISE. Se si considera che l‟88% del campione ha un ISEE-ERP compreso fra 4.000 e 28.000 euro, e che parallelamente l‟85% ha un‟incidenza canone/ISE inferiore al 14% (che è il valore minimo di pressione del canone previsto dalla legge), si può ritenere che l‟incidenza dei canoni rilevata si discosta molto dall‟incidenza massima della tabella dell‟Allegato C della legge 27. Ciò significa che il canone calcolato sulla base del valore locativo è nella maggior parte dei casi inferiore al canone massimo sopportabile dalle famiglie; ne consegue che il “taglio” effettuabile in base alle condizioni di sopportabilità indicate dalla legge è stato applicato poche volte. A livello territoriale le differenze d‟incidenza sono interessanti, in quanto Aler Milano si colloca al valore più basso (9.72%) e Aler Bergamo presenta il valore più alto (12.83%). Considerando che a Milano l‟ISEE mediano è superiore alla media regionale, si conclude che il valore locativo degli immobili è inferiore a quello delle altre province; mentre nel caso di Bergamo (come anche Pavia e Sondrio) lo spread dell‟incidenza è dovuto ai valori reddituali inferiori alla media. All‟opposto nel caso di Aler Lecco l‟incidenza superiore alla media (12.24%), a fronte del valore ISEE anch‟esso più alto della media, è probabilmente da imputare ad un più alto valore locativo degli immobili. Le differenze tra le fasce reddituali non sono molto ampie nel complesso, si va dall‟8.2% nell‟area decadenza fino al 10.7% dell‟area permanenza, passando per il 10.6% in area accesso e il 9.5% dell‟area protezione. Negli alloggi comunali (dove le incidenze mediane sono più basse di quelle analoghe del sottoinsieme Aler), lo spread delle incidenze è più ampio, specialmente nei confronti della fascia in era decadenza; si va dal 6% in area decadenza al 8.9% in area protezione, al 9.9% in area accesso e infine 10.3% in area permanenza. Tuttavia, se analizzate a livello provinciale, le differenze per area diventano importanti: Aler Pavia ha un‟incidenza in area protezione superiore al 12.3% contro il 5.3% dell‟area decadenza, Aler Mantova rileva il 12.1% in area accesso contro il 4% dell‟area decadenza, e Aler Bergamo nelle stesse aree il 13.7% contro il 6.8%. In tutti questi casi vale la considerazione fatta in precedenza, ovverosia che le differenze sono sostanzialmente dovute ad una diversa modulazione territoriale delle due variabili in gioco: valore locativo dell’immobile e reddito familiare complessivo (ISE). Per quanto riguarda invece i dati relativi agli alloggi di proprietà comunale, l‟incidenza mediana è di un punto al di sotto di quella degli alloggi ALER, con un incidenza mediana canone /ISE dell‟8,70%; questo poiché l‟incidenza riferita alle aree di accesso e permanenza è „appena‟ poco più del 9% (un punto percentuale sotto quella degli alloggi ALER), a differenza di cio‟ che accade in 20 ISTAT, marzo 2010 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 32 di 72 area protezione dove l‟incidenza mediana (7,62%) risulta decisamente allineata con quella degli alloggi ALER. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 33 di 72 2.7 Aumento del canone calcolato al “canone minimo” 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Protezione Accesso Permanenza TOTALE Fig. 21. Percentuale di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Protezione Accesso Permanenza Fig. 22. N. di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione e per Ente prop. I nuclei che hanno un canone locativo calcolato così basso da dover essere aumentato per portarlo al livello minimo previsto dalla legge sono complessivamente il 7%. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 34 di 72 In area protezione la percentuale (rapportata al numero di famiglie dell‟area stessa) è solo del 3%, dovuta al fatto che in quest’area esiste una fascia di circa 12.000 famiglie che paga il canone minimo per il fatto di avere un valore ISEE inferiore a €. 4.00021. In area accesso la percentuale sale al 10% e in area permanenza si mantiene su un 8%. Negli alloggi comunali in area accesso la percentuale supera l‟11%. Sebbene la maggior parte dei casi (6.179 su 7.487) di canone aumentato al „canone minimo‟sia relativa ad alloggi ALER, anche i comuni hanno evidenziato circa 1.300 casi, la maggior parte dei quali (806) è situata, come s‟è detto, in area d‟accesso. Dal punto di vista territoriale le quote più rilevanti sono quelle di Aler Milano e Pavia, seguite da Cremona, Lodi, Mantova, mentre per le altre Aler le percentuali sono decisamente più basse della media. Il fatto che per Aler Milano circa il 10% degli alloggi locati abbia un canone “maggiorato” (percentuale che a Pavia nella fattispecie raggiunge il 12%), fa supporre che in queste province la determinazione del canone locativo parta da valori locativi che non rispecchiano in modo lineare la correlazione con il valore degli immobili, ovvero che nel calcolo del valore locativo intervengano in modo determinante i fattori deprimenti. Si noti anche che negli alloggi comunali la percentuale di canoni “maggiorati” è pari al 6% dello stock locato, inferiore alla media regionale. 21 Le famiglie del campione in area protezione sono circa 40.800 di cui il 29% a canone minimo. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 35 di 72 2.8 Riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” 10% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Protezione Accesso Permanenza TOTALE Fig. 23. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 Protezione Accesso Permanenza Fig. 24. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" L‟applicazione di questo indicatore consente di osservare uno degli aspetti regolativi principali della L. 27, ovverosia il principio di riduzione del canone per effetto della sopportabilità in base alla capacità reddituale. Questo principio interviene – nel campione esaminato – nel 5% dei casi, e nelle diverse fasce d‟assegnazione si ha il 9% in area protezione, il 4% in area accesso e il 2% in area permanenza. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 36 di 72 Si tratta di un intervento applicato in un numero molto contenuto di casi, tanto più se si considera che, a livello territoriale, le percentuali rilevanti vengano da Lecco e Pavia. Nel caso di Pavia si tratta anche di una provincia in cui l‟incidenza del canone sul reddito era più rilevante22. All‟opposto si colloca ALER Milano che registra solo il 3% di tagli, quasi tutti nell‟area protezione. L’incidenza d’applicazione del criterio di sopportabilità è molto probabilmente legata al fatto che le aliquote applicate (in funzione della fascia ISEE) al valore locativo degli immobili rispecchino già in qualche modo un criterio di sopportabilità, mentre lo spread a livello territoriale può essere dovuto – come si è detto anche in precedenza8 – alle variabili che intervengono nella determinazione del valore locativo dell‟immobile. 22 Vedi par. 2.6 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 37 di 72 2.9 Il “canone minimo” e il canone medio 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Protezione Accesso Permanenza TOTALE Fig. 25. Percentuale di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato per area di appartenenza 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 Protezione Accesso Permanenza Fig. 26. N. di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato Il canone minimo interviene complessivamente nel 18% dei casi, e nelle fasce di reddito si ha il 29% in area protezione, il 13% in area accesso e il 9% in area permanenza. Se negli alloggi Aler la percentuale è nell‟insieme pari al 17%, in quelli comunali si ha il 21% Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 38 di 72 A livello territoriale le differenze sono notevoli, si osserva a Pavia nelle tre aree summenzionate rispettivamente il 33%, 17%, 16% delle famiglie; a Lecco le percentuali diventano rispettivamente 16%, 1%, 1%; mentre a Sondrio si ha il 35% di famiglie a canone minimo in area protezione. Complessivamente a Pavia un quarto delle famiglie sono locate a canone minimo. Percentuali elevate (più del 20%) per Milano, mentre per Monza, Brescia, Como e Lecco i casi di applicazione del canone minimo sono meno del 10%. Per gli alloggi di proprietà dei Comuni, come si è detto sopra la percentuale è alta (21%). 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Protezione Accesso Permanenza Decadenza Tutte le Aree Fig. 27. Canone medio al mq “ a regime” per area di appartenenza Uno dei parametri più usati nel mercato della locazione è il valore del canone/mq annuo. Pertanto la stima di questo parametro, a regime (e dunque superiore ai valori attualmente rilevabili), è di grande interesse per stabilire la distanza esistente fra i canoni sociali prodotti dalla legge e i canoni di mercato, ovverosia permette una valutazione indiretta del beneficio economico che si può ottenere. Il valore complessivo medio (24 €/mq) è in questo caso poco significativo, essendo corretto analizzare i ricavi per fasce reddituali. In area protezione si avrà a regime un valore di circa 11.5 €/mq, in area accesso di circa 24 €/mq, in area permanenza di 39 €/mq, e infine in decadenza circa 57 €/mq. Nel sottoinsieme degli alloggi comunali questi valori sono leggermente più alti, ma la differenza con i valori medi del campione completo non supera i 2 euro/mq23. 23 In area protezione 13 €./mq. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 39 di 72 A livello territoriale in area protezione il valore è pressochè omogeneo, in area accesso si va da 22.7 €/mq a Milano fino a 26.5 €/mq a Sondrio. In area permanenza i valori più bassi sono a Mantova (37.2 €/mq) e Milano (37.9 €/mq) mentre il più alto è a Busto ( 42.4 €/mq). Infine in area decadenza, com‟è logico attendersi, si hanno i valori più diversificati fra le varie realtà territoriali: da 47 €/mq (Lodi) a 77 €/mq (Cremona). Per un confronto si possono consultare i dati sul mercato immobiliare forniti dall‟Agenzia del Territorio. Sinteticamente si consideri che i valori dell‟area decadenza sono comunque inferiori a quelli di mercato. Negli interventi di edilizia a canone convenzionato i valori del canone sono intorno a 70 €/mq, mentre in altri interventi di edilizia sovvenzionata il canone concordato è di 50 €/mq; negli interventi di edilizia residenziale sovvenzionati a favore delle cooperative si può scendere fino a 25 €/mq24. 24 Dati da fonte Confcooperative Federabitazione Lombardia. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 40 di 72 2.10 Allineamento del canone al canone di mercato 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% Fig. 28. Percentuale di famiglie con canone abbassato al canone di mercato Il numero di casi in cui il canone è stato abbassato perché al di sopra del livello del canone di mercato è molto contenuto (1.6% sul totale alloggi); nella fattispecie degli alloggi comunali la percentuale sale al 3.2%. A livello territoriale l‟apporto più rilevante è quello relativo a Cremona, Lecco, Mantova e Sondrio. Per quanto concerne Aler Milano e Aler Monza i casi sono di fatto inesistenti25, e complessivamente si hanno casi di allineamento solo in area permanenza. 25 Si rilevano 3 casi a Milano e nessuno a Monza. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 41 di 72 2.11 Alloggi occupati senza titolo Alloggi occupati senza titolo nei Capoluoghi 0 0 81 75 ALER BUSTO ARSIZIO 0 - ALER COM O 0 0 ALER CREM ONA 0 0 ALER LECCO 0 0 ALER LODI 0 0 ALER M ANTOVA 0 0 ALER M ILANO 2.935 2.361 ALER M ONZA 35 14 ALER PAVIA 0 0 ALER SONDRIO 0 0 ALER VARESE 0 0 42 - TOTALE ALER 3.051 2.450 TOTALE 3.093 2.450 ENTE PROPRIETARIO ALER BERGAM O ALER BRESCIA COM UNI Sono poco più di 3.000 gli alloggi occupati senza titolo complessivamente dichiarati nell‟anagrafe utenza 2009; di questi oltre 2.900 (il 94%) sono negli alloggi di proprietà di ALER MILANO. La tabella evidenzia come il problema dell’abusivismo sia quasi esclusivamente limitato alla città di Milano, con più di 2.300 abusivi presenti ( il 76% del totale). Alloggi occupati senza titolo sono segnalati anche a Brescia e Monza, pur se con consistenze concretamente residuali rispetto al capoluogo. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 42 di 72 2.12 Il patrimonio immobiliare 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Protezione Accesso Permanenza Decadenza TOTALE Fig. 29. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare per area di appartenenza Meno del 9% delle famiglie (9.699 su 109.031) hanno dichiarato di possedere un patrimonio immobiliare. Com‟è lecito attendersi, la maggior parte di queste (5.599 pari al 58%) è collocata nell‟area „permanenza‟, mentre il 26% appartiene all‟area accesso. Il rimanente 16% delle famiglie che dichiarano immobili in proprietà si distribuisce nelle due aree „protezione‟ e „decadenza‟, rispettivamente con il 10% e il 6%. Le percentuali riferite alla propria area d‟appartenenza (vedi fig. 25) vanno dal 2% nel caso delle famiglie in area protezione, fino al 42% nelle famiglie in area decadenza. Non si è in questa sede approfondita l‟analisi del valore dei patrimoni dichiarati, giacché questa grandezza – come anche quella riguardante il patrimonio mobiliare – viene già pesata ed assimilata nell‟indice ISEE e dunque ai fini della determinazione dei canoni non è di per sé significativa26. 26 In termini più precisi è indirettamente significativa attraverso l‟algoritmo di calcolo dell‟ISEE, e direttamente può costituire motivo d‟esclusione in base alle norme previste dalla L. 27 sull‟immobile posseduto. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 43 di 72 2.13 Il patrimonio mobiliare 80% 60% 40% 20% 0% Protezione Accesso Permanenza Decadenza TOTALE Fig. 30. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Protezione Accesso Permanenza Decadenza TOTALE Fig. 31. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza e per Aler La presenza di famiglie che dichiarano un patrimonio mobiliare è ovviamente diffusa: sono 63.825 pari al 59% delle famiglie. Le percentuali nel complesso sono spalmate (con le dovute differenze) su tutte le aree, e si va dal 46% in area protezione, al 73% in area permanenza. Mentre negli alloggi comunali la percentuale per area d‟appartenenza è progressivamente maggiore procedendo dalle famiglie più indigenti a quelle con reddito maggiore (44% dei nuclei in area protezione fino al 80% in area decadenza), nel sottoinsieme degli alloggi Aler la percentuale in area decadenza si riduce rispetto a quella dell‟area permanenza. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 44 di 72 A livello provinciale le proporzioni tra le fasce reddituali si mantengono simili a quelle osservate nel complesso, con l’eccezione dell’area decadenza, per la quale si ha in alcune Aler percentuali intorno al 100% (Bergamo, Busto, Como,Lecco, Sondrio) com‟è lecito attendersi, e in altre intorno al 60% - 65% (Mantova, Milano, Monza, Pavia). Poiché la maggior parte di famiglie in area decadenza si trova in provincia di Milano, di conseguenza la percentuale sul totale rispecchia quella di Milano. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 45 di 72 3 Contributo Federcasa27 27 La nota Federcasa è stata trasmessa via e-mail e viene riportata tal quale. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 46 di 72 La tabella allegata (a) registra le differenze che sono state concretamente realizzate dalle singole Aler tra la percentuale teorica di incremento simulata dalla Regione su un campione sufficientemente esteso del patrimonio delle singole aziende e quella stimata dalle aziende con la legge a regime. Come risulta evidente, il dato complessivo dell'aumento registrato sull'intero patrimonio è sostanzialmente in linea con le proiezioni regionali, anche se si registra una riduzione pari all'1,3% rispetto alla stima teorica. Si può dunque fondatamente concludere che sul piano complessivo gli obiettivi della legge, in termini di mero fatturato, possono ritenersi raggiunti. Le differenze tra le singole aziende in termini di valore assoluto del canone medio, che registravano scostamenti massimi di 61,31 euro al mese nel 2007, pari al 57% del valore medio regionale del canone, oggi evidenziano una differenza di valore assoluto di un importo sostanzialmente identico al passato e pari al 62, 41 euro al mese, che rappresenta però una percentuale decisamente più contenuta del canone medio regionale, attestandosi al 42,4% dello stesso. C'è quindi stato un significativo livellamento dei canoni, certamente attribuibile all'innalzamento del canone minimo e dalla riduzione delle presenze in fase di decadenza, per effetto dell'attivazione degli inquilini sulla documentazione dei redditi. Passando dai valori globali a quelli più di dettaglio per le diverse situazioni, un primo dato che emerge con tutta evidenza è che la centratura delle previsioni su scala regionale si realizza in modo assolutamente disomogeneo a livello territoriale, con aziende che segnano aumenti significativamente superiori a quelli teorici preventivati(Cremona al lordo del correttivo per gli adeguamenti catastali, Monza e Varese), altre aziende che perdono quote importanti di gettito rispetto a quello teorico(Lecco, Lodi, Sondrio, Bergamo, Brescia e Busto Arsizio), mentre le altre registrano scostamenti in positivo o negativo all'interno delle 5% della percentuale teorica attesa, tra le quali Milano che perde circa quattro punti e mezzo. Ricordiamo che parliamo sempre di fatturato e non di riscosso. Se la proiezione è globalmente corretta, gli scostamenti di quelle relative alle singole situazioni territoriali sono assai più articolate, con variazioni significative in più o in meno rispetto al dato teorico e solo poche situazioni, anche se tra queste ritroviamo le aziende maggiori, che si collocano all'interno di un campo di scostamento che si può considerare fisiologico di + o - 10% rispetto quanto stimato dal campione utilizzato per le previsioni regionali(vedere la colonna “ scostamento” della tabella). I fattori che determinano gli scostamenti sono in parte di carattere oggettivo e cioè legati alle caratteristiche del patrimonio (vetustà, dimensioni medie degli alloggi, stato di conservazione, ubicazione eccetera ), e in parte alle condizioni reddituali, patrimoniali e familiari dell'inquinato che occupa gli alloggi, che risente del momento di particolare complessità del quadro socioeconomico da un lato e dalla differente situazione con cui lo stesso impatta sulle diverse parti del territorio dall‟altro. Vale infine la pena di menzionare il diverso punto di partenza degli adeguamenti dei canoni minimi delle diverse Aler, che certamente ha influito in modo significativo sul gettito complessivamente realizzato. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 47 di 72 Per quanto attiene alla tabella Morosità (b) è rilevante evidenziare come mediamente (biennio 2008/2009) il dato della morosità si attesta al 10% con un‟incidenza sul gettito di una certa consistenza. Tale dato è certamente influenzato sia dalla particolare situazione economica contingente sia dall‟impatto che il sistema transitorio ha prodotto nelle singole realtà; in ogni caso, anche su questo elemento, prevale una disomogeneità territoriale. Certamente il dato della morosità potrà essere valutato più attentamente negli anni a seguire a fronte della fine del periodo transitorio e della graduazione che ha determinato impatti differenziati sui singoli assegnatari. ENTE PROPRIETARIO ALER BERGAM O ALER BRESCIA ALER BUSTO A. ALER COM O ALER CREM ONA (*) ALER LECCO ALER LODI ALER M ANTOVA ALER M ILANO ALER M ONZA (**) ALER PAVIA ALER SONDRIO ALER VARESE TUTTE LE ALER ALLOGGI 2007 5.640 5.818 1.286 3.836 3.578 1.713 2.161 3.045 53.541 3.618 4.203 1.380 CANONE MEDIO 2010 2007 % AUM ENTO 2010/2007 2010 5.640 5.971 1.253 3.936 3.458 1.798 2.292 2.957 53.575 3.470 4.052 1.427 92,69 123,81 124,71 126,88 104,34 154,18 122,59 104,35 102,16 102,16 111,89 124,69 135,31 153,12 151,50 160,78 144,35 178,92 142,23 132,05 148,70 151,88 116,51 137,46 5.975 5.392 113,88 158,23 95.794 95.221 107 147 % TEORICA DA % DIFFERENZA PROIEZIONE + 45,98 + 23,68 + 21,48 + 26,72 + 38,35 + 16,05 + 16,02 + 26,55 + 45,55 + 48,67 + 4,13 + 10,24 SCOSTAM ENTO + 53,00 + 30,00 + 27,70 + 22,20 + 18,90 + 31,10 + 32,20 + 28,90 + 50,00 + 32,20 + 11,10 + 20,00 - 7,02 - 6,32 - 6,22 + 4,52 + 19,45 - 15,05 - 16,18 - 2,35 - 4,45 + 16,47 - 6,97 - 9,76 -13% - 10% - 22,5% + 20,3% + 102,3% - 48,3% - 50,2% - 8,1% - 8,9% + 51,1% - 62,8% - 48,8% + 38,94 + 23,30 + 15,64 + 67,1% + 37,3% + 38,6% (*) Una parte dell'incremento riscontrato è correlato alla messa a punto dei parametri catastali del patrimonio, intervenuta contestualmente all'entrata in vigore della l.r. 27/2007 con effetto dal 2008. L'adeguamento conseguente agli effetti della applicazione della legge sui canoni depurato della componente catastale si riduce di conseguenza come segue: ALER CREM ONA (**) 3.486 3.458 120,83 144,35 +19,47 + 18,90 +957 +3% dati 2008 Fig. 32. Variazione canoni 2007 – 2010 ENTE PROPRIETARIO ALER BERGAMO ALER BRESCIA ALER BUSTO A. ALER CREMONA ALER LODI ALER MANTOVA ALER MILANO ALER PAVIA ALER SONDRIO 2008 emesso incassato 2009 % morosità emesso 17.335.785,75 15.229.838,08 16.054.871,91 14.384.433,87 7,39% 5,55% 7.906.668,75 5.443.673,00 4.573.543,44 102.701.414,00 7.552.493,37 4.829.191,00 4.083.817,63 80.214.861,00 4,48% 11,29% 10,71% 21,90% 17.437.138,01 15.303.897,76 2.325.334,00 7.598.337,79 5.741.241,00 4.840.692,00 84.917.064,00 4.712.661,96 4.533.055,13 3,81% 4.439.879,79 BIENNIO 2008 - 2009 incassato % morosità 16.179.196,76 14.472.538,73 2.078.954,00 7.039.517,29 4.781.965,00 4.233.795,00 83.233.535,00 7,21% 5,43% 10,60% 7,35% 16,71% 12,54% 1,98% 4.285.856,56 3,47% emesso incassato % morosità 34.772.923,76 30.533.735,84 2.325.334,00 15.505.006,54 11.184.914,00 9.414.235,44 187.618.478,00 10.916.432,08 9.152.541,75 32.234.068,67 28.856.972,60 2.078.954,00 14.592.010,66 9.611.156,00 8.317.612,63 163.448.396,00 9.945.540,68 8.818.911,69 7,30% 5,49% 10,60% 5,89% 14,07% 11,65% 12,88% 8,89% 3,65% ALER VARESE 20.112.129,74 18.722.385,89 6,91% TOTALE 331.535.731,15 296.626.008,82 10,53% Fig. 33. Morosità Aler 2008 – 2009 (dati Federcasa) Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 48 di 72 4 Nota delle Organizzazioni Sindacali congiunte28 28 La nota delle OOSS è stata trasmessa via e-mail e viene riportata tal quale. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 49 di 72 Le parti sindacali, nonostante un‟assunzione della relazione conclusiva dell‟Osservatorio, ritengono di far rilevare alcune criticità e proposte messe in evidenza nel seguito. A) Note per la relazione art. 37, comma 5 l.r. 27/09 1. Sulla struttura della relazione 1.1 Considerazioni metodologiche: devono essere esplicitati i motivi per i quali la “verifica degli impatti” ha tuttora carattere di stima o proiezione su una sezione, per quanto ampia essa sia, del patrimonio ALER e su nessuna parte del patrimonio dei Comuni. Se la verifica di taluni valori d‟impatto della normativa è impossibile o è solo stimabile, perché non ci sono fonti dati trasferite all‟Osservatorio, bisogna che la relazione che rende conto alla V Commissione del C.R. dell‟espletamento dei compiti assegnati all‟O.C.A spieghi i motivi di tale impossibilità di procedere. 1.2 Nota di sintesi: è opportuno che la relazione introduca fin dall‟inizio una parte di sintesi sulla verifica degli impatti, con il bilancio fra gli obiettivi “macro” della normativa e i risultati conseguiti. 1.2.1 Sostenibilità economica: 1.2.1.1 quadro comparativo dell‟aumento delle entrate (canoni teorici, valore dei canoni o competenze a bilancio e canoni incassati; maggiori entrate a bilancio 2008, 2009 e previsione 2010, ai fini dell‟applicazione dell‟art. 37, comma 3, punto 2, lettera b); 1.2.1.2 quadro comparativo dei costi delle gestioni ALER (bilancio 2008, 2009, preventivo 2010) 1.2.1.3 quadro comparativo su: andamento dei piani di valorizzazione, ricavi e programmazione dell‟impiego dei proventi per sviluppo e riqualificazione del patrimonio (art. 47, l.r. 27/09) 1.2.2 Sopportabilità ed equità: 1.2.2.1 quadro comparativo delle correzioni introdotte dai patti locali a seguito delle modifiche della legge regionale 36/08 (correzioni del costo convenzionale, ecc.) 1.2.2.2 quadro comparativo sulle principali risultanze degli indicatori d‟impatto del canone rispetto alla condizione economica, di area, di differente qualità abitativa espressa dal patrimonio (vetustà, degrado e stato di conservazione); di differente classe demografico-territoriale (confronto degli indicatori d‟impatto fra i capoluoghi di provincia) 1.2.2.3 quadro comparativo per ALER su andamento della morosità a livello aggregato e per area di sopportabilità 1.2.2.4 quadro comparativo su risorse (loro composizione: comuni/Aler; destinazione dei risparmi ICI) e prestazioni assistenziali fornite ai sensi dell‟art. 35, l.r. 27/09 per l‟anno 2008, 2009 e previsione 2010. 2. Sugli indicatori per la verifica degli impatti Nel corso del confronto sulla nuova normativa dei canoni erano stati evidenziati elementi di criticità sui quali, peraltro, anche le modifiche successive all‟approvazione della l.r. 27/07 erano parzialmente intervenute con alcuni correttivi di cui si dovrebbero verificare gli impatti e gli ulteriori problemi. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 50 di 72 2.1 Proporzionalità del canone rispetto alla qualità abitativa: si è rilevato che gli aumenti del canone fossero sproporzionati rispetto agli alloggi vetusti e con maggiore degrado. Come hanno impattato gli aumenti le diverse condizioni del patrimonio? Servono indicatori, distinti per area di sopportabilità, per valutare valore e aumento dei canoni rispetto alla qualità del patrimonio, con riferimento a periodi significativi di vetustà e per stato di conservazione degli alloggi. 2.2 Proporzionalità del canone rispetto alla diversa localizzazione nel territorio: si è rilevato che gli aumenti del canone fossero sproporzionati rispetto alla differente situazione urbana, soprattutto da capoluogo a capoluogo. Come hanno impattato gli aumenti i patrimoni diversamente situati nelle città? Servono indicatori distinti per area di sopportabilità, per mettere a confronto valore e aumento dei canoni tra città capoluogo. B) Proposte di correttivi alla l.r. 27/09 1. Passaggio dal “canone transitorio” al “canone a regime” 1.1 Mitigare l‟impatto del passaggio dal canone transitorio al canone a regime: correggere la norma transitoria per intervenire su alcune situazioni di punta dell‟aumento dei canoni al 1° gennaio 2011, con un passaggio dilazionato dal canone transitorio al canone a regime (cfr. Tav. 1, tabelle dati indicatori, gettito canone applicato, gettito canone a regime). 2. Area della Protezione: 2.1 Per i nuclei in area di protezione con ISEE-ERP fino a 8.000: equiparare al fine della considerazione del reddito imponibile del nucleo familiare da confrontare con la soglia di reddito imponibile definita all‟art. 31, comma 4, lett. a, l.r. 27/09, che integra il criterio per la individuazione dell‟area di protezione, tutti i sussidi o donazioni o erogazioni anche private ai sussidi erogati da enti pubblici o di assistenza o beneficenza largamente riconosciuti. 2.2 Per i nuclei in area di protezione con ISEE-ERP tra 8.001,00 e 9.000,00: rimuovere al solo fine della considerazione del reddito imponibile del nucleo familiare da confrontare con la soglia di reddito imponibile definita all‟art. 31, comma 4, lett. a, l.r. 27/09, che integra il criterio per la individuazione della classe A5 dell‟area di protezione, le indennità o i redditi esenti (es. pensioni di guerra; rendite INAIL) o soggetti a tassazione separata (es.: tfr), che restano in ogni caso computabili ai fini dalla determinazione dell‟ISEE. 3. Adeguamento del costo convenzionale 3.1 Correzione errore di compilazione del testo coordinato della norma nella l.r. n. 27/09: Nel T.U. sull‟edilizia residenziale pubblica, l.r. 27/2009, all‟Allegato B (Modalità di calcolo del valore locativo), al capoverso “Costo convenzionale”, ultimo periodo si legge: “Qualora si sia proceduto a ristrutturazione o completo restauro dell‟unità immobiliare, gli enti proprietari adeguano il valore del parametro nei limiti e con le procedure previste dall‟art. 31, comma 6.” Nello stesso Allegato B, al capoverso “Ubicazione”, al paragrafo “Per i comuni capoluogo” si legge: “Nei comuni capoluogo, per gli enti proprietari con un patrimonio classificato scadente inferiore al 25 per cento, il valore della lettera c. è pari a 1,25, fatta eccezione per gli stabili di pregio, individuati con le procedure previste dall‟art. 31, comma 6.” Entrambi i Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 51 di 72 riferimenti al comma 6 sono errati e non conformi al contenuto effettivo delle norme sottoposte all‟approvazione del Consiglio Regionale. L‟esatto coordinamento del testo delle norme della legge regionale sui canoni (l.r. 27/2007) con le successive modifiche introdotte dalla l.r. 36/2008, avrebbe dovuto essere in sede di compilazione del Testo Unico del 2009 il seguente: “… con le procedure previste dall‟art. 31, comma 7.” 3.2 Introdurre un terzo valore del costo convenzionale per gli alloggi di più vecchia costruzione: Nell‟Allegato B (Modalità di calcolo del valore locativo), del T.U. sull‟edilizia residenziale pubblica, l.r. 27/2009, al capoverso “Valore convenzionale”, si propone di introdurre un nuovo valore per le unità abitative realizzate anteriormente al 1965 che, indicativamente riterremo potersi stabilire pari a € 850,00, per un valore più congruo del canone tra alloggi di differente epoca di costruzione. Pur tenendo conto dell‟effetto d‟insieme di tutte le modifiche a carattere economico che qui proponiamo, sarebbe altresì da considerare, ai fini del calcolo del valore locativo, l‟esigenza di correggere il tasso del 5% da applicare sul valore convenzionale, moderandolo. 4. Sopportabilità delle spese e contributi di solidarietà 4.1 Mettere a regime il contributo di solidarietà sulle spese per la fornitura del servizio calore: inserire all‟art. 35 l.r. 27/09 un comma aggiuntivo per assicurare continuità, anche oltre la norma transitoria, alla modalità di sostegno per i nuclei in area di protezione prevista all‟art. 37, comma 3, lett. d). 5. Schema di contratto, ripartizione delle spese e partecipazione dell‟utenza 5.1 Commissioni di partecipazione e controllo sulle forniture e la qualità dei servizi: sostituire il testo della norma all‟art. 32, comma 3, l.r. 27/09, dopo le parole “…verifica da parte degli inquilini…” con le seguenti: “…anche istituendo un‟apposita commissione consultiva ove sono rappresentate le organizzazioni sindacali dell‟utenza, dei contratti di fornitura, della qualità ed efficacia dei servizi”. 5.2 Correzione dello schema di contratto e della ripartizione dei costi di manutenzione: ridefinire lo schema di contratto-tipo e in quest‟ambito portare a soluzione il contenzioso su alcuni profili normativi del contratto in uso (eliminando le clausole incompatibili con le finalità sociali d‟istituto e le clausole vessatorie per l‟utenza) e sulla ripartizione delle spese (eliminare gli addebiti impropri di spese di amministrazione e generali; riequilibrare nel «Manuale delle ripartizioni delle manutenzioni» le competenze per oneri di manutenzione a carico dell‟utenza). 6. Report annuale dell‟Osservatorio allargato su sostenibilità, gestione sociale e valorizzazione del patrimonio 6.1 Verifica annuale: inserire all‟art. 33, l.r. 27/09 una norma che istituisce una sessione annuale dell‟Osservatorio sulla Condizione Abitativa, allargato ai rappresentanti degli enti proprietari, dei lavoratori e degli inquilini, allo scopo di verificare l‟attuazione delle disposizioni di cui allo stesso articolo commi 3 e 4, dell‟art. 35 e dell‟art. 46, e redigere una relazione da presentare alla G.R e alla competente Commissione del C.R. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 52 di 72 Allegato 1. Quadro statistico analitico29 29 L‟ambito di rilevazione dei dati comprende il patrimonio abitativo delle Aler e dei Comuni come richiamato nel par. 2.2 del presente documento. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 53 di 72 Tavola 1. Gettito Canone Sociale GETTITO - CANONE ANTE LEGEM ENTE PROPRIETARIO N. Alloggi A R EA P R O T E Z IO N E A R EA A C C ES S O A R EA P ER M A N EN ZA A R EA D EC A D EN ZA A LT R O TOT. A R EE ALER BERGAM O 5.466 1.489.461 2.432.949 2.554.274 14.712 6.491.396 ALER BRESCIA ALER BUSTO ARSIZIO 5.683 1.241 1.697.448 314.031 3.091.314 736.317 3.219.967 730.088 28.137 2.212 8.036.866 1.782.648 ALER COM O ALER CREM ONA 2.620 3.446 933.049 964.938 1.564.786 1.721.604 1.984.445 2.024.874 14.575 20.646 4.496.855 4.732.062 ALER LECCO 1.602 346.823 1.036.865 1.454.261 6.918 ALER LODI 2.061 490.863 1.008.637 1.139.715 ALER M ANTOVA 2.827 638.976 1.415.517 1.470.176 2.682 3.527.351 ALER M ILANO 49.615 8.864.392 17.858.259 29.024.586 3.761.534 59.508.771 ALER M ONZA 3.362 778.324 1.596.751 2.534.794 205.362 5.115.231 ALER PAVIA 4.097 1.615.411 1.968.266 1.704.092 6.960 5.294.729 ALER SONDRIO ALER VARESE 1.405 4.733 508.999 1.261.812 724.374 2.205.205 735.414 3.257.584 6.182 64.690 1.974.969 6.789.291 COM UNI 2.844.867 5.656 20.877 6.191.245 8.530.515 6.865.744 84.397 TOTALE 109.035 26.095.772 45.891.359 58.700.014 4.219.007 ENTE PROPRIETARIO N. Alloggi 2.644.871 21.671.901 5.656 134.911.808 GETTITO - CANONE APPLICATO A R EA P R O T E Z IO N E A R EA A C C ES S O A R EA P ER M A N EN ZA A R EA D EC A D EN ZA A LT R O TOT. A R EE ALER BERGAM O 5.466 1.433.359 3.264.041 3.769.595 23.603 8.490.598 ALER BRESCIA 5.683 1.651.489 4.057.204 4.417.548 37.348 10.163.589 ALER BUSTO ARSIZIO 1.241 358.390 973.062 1.004.142 3.979 2.339.573 ALER COM O ALER CREM ONA 2.620 3.446 847.460 936.269 1.852.595 2.028.909 2.609.525 2.475.536 19.283 31.824 5.328.863 5.472.538 ALER LECCO 1.602 350.872 1.368.391 1.955.212 9.452 ALER LODI 2.061 639.969 1.424.754 1.569.555 ALER M ANTOVA ALER M ILANO 2.827 49.615 852.365 8.927.156 1.955.367 23.861.154 2.066.142 40.878.075 10.680 5.630.978 4.884.554 79.297.363 ALER M ONZA ALER PAVIA 3.362 4.097 751.737 1.523.495 2.086.651 2.234.463 3.170.439 2.064.245 273.670 8.777 6.282.497 5.830.980 ALER SONDRIO ALER VARESE 1.405 4.733 544.751 926.817 925.776 11.429 1.105.047 2.581.553 4.189.985 108.447 2.408.773 7.985.032 COM UNI 3.683.927 8.347 20.877 6.003.533 11.174.974 10.488.801 206.428 TOTALE 109.035 25.925.892 59.789.935 81.584.576 6.375.898 ENTE PROPRIETARIO N. Alloggi 3.642.625 27.873.736 8.347 173.684.648 GETTITO - CANONE A REGIME A R EA P R O T E Z IO N E A R EA A C C ES S O A R EA P ER M A N EN ZA A R EA D EC A D EN ZA A LT R O TOT. A R EE ALER BERGAM O 5.466 1.944.672 3.952.086 4.190.526 23.603 10.110.887 ALER BRESCIA ALER BUSTO ARSIZIO 5.683 1.241 2.071.400 370.402 4.222.544 980.340 4.519.913 990.360 40.487 3.903 10.854.344 2.345.005 ALER COM O ALER CREM ONA 2.620 3.446 873.774 1.105.183 1.892.456 2.273.309 2.705.717 2.647.579 20.624 42.603 5.492.571 6.068.674 ALER LECCO 1.602 396.401 1.432.312 1.987.398 9.784 ALER LODI 2.061 613.070 1.426.027 1.580.486 ALER M ANTOVA 2.827 852.365 1.955.367 2.066.142 10.680 4.884.554 ALER M ILANO 49.615 11.041.043 25.660.411 41.580.701 5.317.338 83.599.493 ALER M ONZA ALER PAVIA 3.362 4.097 857.241 1.556.497 2.107.793 2.373.362 3.184.109 2.177.523 266.187 10.736 6.415.330 6.118.118 ALER SONDRIO ALER VARESE 1.405 4.733 560.040 1.441.059 940.294 2.995.598 929.385 4.250.097 11.946 108.447 2.441.665 8.795.201 20.877 7.590.531 12.027.614 11.321.102 214.907 109.035 31.273.678 64.239.513 84.131.038 6.081.245 COM UNI TOTALE 3.825.895 15.667 3.619.583 31.154.154 15.667 185.725.474 (*) Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 54 di 72 Tavola 2. Gettito Canone Sociale da Bilancio Consuntivo GETTITO DEI CANONI SOCIALI PER ANNO ENTE 2007 2008 2009 ALER BERGAMO 6.273.471 8.448.658 7.789.389 ALER BRESCIA 8.851.113 9.910.858 10.695.602 ALER BUSTO A. 1.924.508 2.176.299 2.325.334 ALER COMO 4.512.771 5.485.884 5.499.041 ALER CREMONA 4.495.417 5.466.725 5.504.518 ALER LECCO 3.217.006 3.522.693 3.770.390 ALER LODI 3.004.467 3.294.729 3.807.037 ALER MANTOVA 3.814.916 4.573.543 4.840.692 69.633.541 100.828.387 86.019.345 / 7.193.066 6.955.823 ALER PAVIA 5.856.780 6.074.056 6.122.441 ALER SONDRIO 2.089.820 2.241.814 2.435.826 ALER VARESE 8.165.204 10.265.389 9.972.827 121.839.013 169.482.102 155.738.265 ALER MILANO ALER MONZA TOTALE Fonte: bilanci consuntivi 2009 GETTITO DEI CANONI SOCIALI PER AREA DI ASSEGNAZIONE ENTE ALER BERGAMO GETTITO (competenza) INCASSATO AREA PROTEZIONE AREA ACCESSO AREA PERMANENZA AREA DECADENZA 7.789.389 7.339.434 1.475.524 3.082.325 3.174.642 31.767 ALER BRESCIA 10.695.602 9.372.533 1.880.216 4.131.178 4.220.497 32.826 ALER BUSTO A. 2.325.334 2.078.954 373.805 968.952 969.021 13.556 ALER COMO 5.499.041 4.877.031 1.173.890 2.411.293 3.448.391 29.286 ALER CREMONA 5.504.518 4.813.918 949.602 2.026.613 2.344.163 43.014 ALER LECCO 3.770.390 3.585.012 429.447 1.498.000 1.920.135 26.328 ALER LODI 3.807.037 3.062.066 791.924 1.433.772 1.482.801 34.057 ALER MANTOVA 4.840.692 4.233.795 930.604 1.917.386 1.952.438 40.264 ALER MILANO 86.019.345 84.362.269 9.333.263 25.129.282 42.404.595 7.952.427 ALER MONZA 6.955.823 5.311.711 891.278 2.258.596 3.171.910 631.119 ALER PAVIA 6.122.441 5.474.315 1.505.264 2.326.479 2.133.088 11.390 ALER SONDRIO 2.435.826 2.304.775 535.419 944.829 955.578 0 ALER VARESE 9.972.827 8.445.813 1.288.874 2.861.116 4.721.482 108.799 155.738.265 145.261.625 21.559.110 50.989.820 72.898.741 8.954.833 TOTALE Fonte: bilanci consuntivi 2009 Nota 1: le 4 aree di canone sono espresse per gettito (competenza) e non per cassa. Nota 2: discrepanze tra la sommatoria delle aree e il gettito di competenza sono da imputare ai casi "senza contratto" e "in via di definizione" Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 55 di 72 Tavola 3. Numero Famiglie per area di assegnazione ENTE PROPRIETARIO Famiglie a canone sociale x area di assegnazione ENTE PROPRIETARIO AR EA P R OTEZIONE AR EA AC C ES S O AR EA P ER M ANENZA AR EA DEC ADENZA ALTR O TOTALE ALER BERGAMO 2.319 1.909 1.233 5 5.466 ALER BRESCIA 2.301 2.076 1.298 8 5.683 ALER BUSTO ARSIZIO 437 505 298 1 1.241 ALER COMO 976 905 735 4 2.620 1.364 1.245 830 7 3.446 ALER LECCO 417 648 535 2 1.602 ALER LODI 754 812 491 1.076 1.057 691 3 2.827 ALER MILANO 15.880 16.846 15.587 1.302 49.615 ALER MONZA 1.031 1.194 1.075 62 3.362 ALER PAVIA 2.073 1.302 719 3 4.097 653 448 302 2 1.405 ALER VARESE 1.795 1.623 1.296 19 4.733 COMUNI 9.732 7.139 3.954 52 20.877 TOTALE ALER 31.076 30.570 25.090 1.418 4 88.158 TOTALE 40.808 37.709 29.044 1.470 4 109.035 ALER CREMONA ALER MANTOVA ALER SONDRIO 4 2.061 Famiglie a canone sociale x area di assegnazione (Capoluoghi di provincia) Comuni Capoluogo AR EA P R OTEZIONE AR EA AC C ES S O AR EA P ER M ANENZA AR EA DEC ADENZA ALTR O TOTALE BERGAMO 1.276 986 683 4 2.949 BRESCIA 1.974 1.458 845 5 4.282 362 306 324 3 995 1.022 796 496 12 2.326 LECCO 214 300 289 4 807 LODI 286 329 182 MANTOVA 622 589 380 1 1.592 COMO CREMONA 2 799 10.456 10.256 9.238 824 30.774 MONZA 616 676 636 36 1.964 PAVIA 860 640 407 3 1.910 SONDRIO 378 244 157 1 780 VARESE 548 468 423 10 1.449 18.614 17.048 14.060 903 MILANO TOTALE 2 50.627 Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 56 di 72 Tavola 4. Numero Famiglie per fascia ISEE e Area Sociale (calcolata) N. FAS CIA IS EE-ERP (EURO) AREA 1 0 - 4000 10.053 2 4001 - 6000 8.989 3 6001 - 7000 4 7001 - 8000 4.151 5 8001 - 9000 15.004 6 9001 - 10000 11.918 7 10001 - 11000 7.432 8 11001 - 12000 9 12001 - 13000 6.097 10 13001 - 14000 5.509 11 14001 - 15000 4.833 12 15001 - 16000 4.138 13 16001 - 17000 3.578 14 17001 - 18000 3.004 15 18001 - 19000 2.557 16 19001 - 20500 17 20501 - 22000 2.396 18 22001 - 23500 1.712 19 23501 - 25000 1.305 20 25001 - 26500 899 21 26501 - 28000 624 22 28001 - 35000 1.253 23 35001 - oltre PROTEZIONE ACCESSO PERM ANENZA DECADENZA N. FAMIGLIE 3.487 6.638 3.139 319 TOT. AREA 41.684 37.594 29.438 319 109.035 Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa (*) Area Sociale calcolata sulla base dell'ISEE-ERP assegnato Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 57 di 72 Tavola 5. Incidenza media del canone sull’ISE, per fascia di ISEE-ERP FASCIA ISEE - ERP N. FAMIGLIE FASCIA ISEE - ERP AREA (*) FASIANA N. FAMIGLIE INCIDENZA MEDIA FASCIA ISEE-ERP INCIDENZA MEDIA 1 0 - 4000 834,35 8,99 10.053 2 4001 - 6000 9,37 8,73 8.989 6001 - 7000 8,94 8,42 3.487 4 7001 - 8000 9,61 8,52 4.151 5 8001 - 9000 11,78 10,88 15.004 6 9001 - 10000 37,46 10,31 11.918 7 10001 - 11000 11,63 10,67 7.432 11001 - 12000 11,35 10,82 6.638 9 12001 - 13000 11,66 10,72 6.097 10 13001 - 14000 11,45 10,90 5.509 11 14001 - 15000 12,22 11,45 4.833 12 15001 - 16000 12,19 11,22 4.138 13 16001 - 17000 11,57 11,03 3.578 14 17001 - 18000 11,53 10,99 3.004 15 18001 - 19000 11,31 10,78 2.557 19001 - 20500 11,03 10,62 3.139 17 20501 - 22000 10,67 10,43 2.396 18 22001 - 23500 10,32 9,98 1.712 19 23501 - 25000 10,16 9,78 1.305 20 25001 - 26500 9,76 9,28 899 21 26501 - 28000 9,60 9,35 624 22 28001 - 35000 9,21 8,67 1.253 35001 - oltre 8,21 7,90 3 8 AREA (*) PROTEZIONE ACCESSO 16 INCIDENZA INCIDENZA N. FAMIGLIE MEDIANA MEDIA DECADENZA INCIDENZA N. FAMIGLIE MEDIANA 196,98 9,55 41.684 18,91 10,62 37.594 10,89 10,66 29.438 319 8,21 8,21 319 109.035 82,46 10,30 109.035 PERM ANENZA 23 INCIDENZA MEDIANA Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa (*) Area Sociale calcolata sulla base dell'ISEE-ERP assegnato Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 58 di 72 Tavola 6. Numero di casi di aumento del canone calcolato al “canone minimo” Famiglie con canone "aumentato" al Canone Minimo ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCES S O AREA PERMANENZA (*) TOTALE ALER BERGAMO 3 26 21 50 ALER BRESCIA 9 73 41 123 ALER BUSTO ARSIZIO 9 40 19 68 ALER COMO 0 14 4 18 18 89 40 147 0 4 4 8 ALER LODI 31 100 52 183 ALER MANTOVA 12 83 50 145 794 2.360 1.704 4.858 0 2 0 2 146 218 114 478 ALER SONDRIO 16 18 5 39 ALER VARESE 1 28 31 60 128 806 374 1.308 TOTALE ALER 1.039 3.055 2.085 6.179 TOTALE 1.167 3.861 2.459 7.487 ALER CREMONA ALER LECCO ALER MILANO ALER MONZA ALER PAVIA COMUNI Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa (*) il canone MIN per l'area PROTEZIONE è 20 € per tutte le ALER ad eccezione di ALER PV e ALER SO (30 €) - il canone Min per l'area ACCESSO è 70 € - il canone Min per l'area PERMANENZA è 120 € Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 59 di 72 Tavola 7. Numero di casi di riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” Famiglie con canone "diminuito" al Canone Massimo Sopportabile ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCES S O AREA PERMANENZA TOTALE ALER BERGAMO 313 184 49 546 ALER BRESCIA 436 150 49 635 26 13 4 43 ALER COMO 140 100 53 293 ALER CREMONA 212 66 19 297 45 127 50 222 ALER LODI 107 83 26 216 ALER MANTOVA 161 68 3 232 1.086 134 84 1.304 3 4 3 10 384 155 52 591 ALER SONDRIO 79 45 14 138 ALER VARESE 108 84 49 241 COMUNI 680 218 86 984 TOTALE ALER 3.100 1.213 455 4.768 TOTALE 3.780 1.431 541 5.752 ALER BUSTO ARSIZIO ALER LECCO ALER MILANO ALER MONZA ALER PAVIA Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 60 di 72 Tavola 8. Numero casi di applicazione del “canone minimo” Famiglie con canone minimo applicato (*) ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCESSO AREA PERMANENZA TOTALE ALER BERGAMO 687 97 32 816 ALER BRESCIA 431 61 34 526 86 42 20 148 ALER COMO 197 20 5 222 ALER CREMONA 357 112 47 516 66 8 4 78 ALER LODI 127 98 52 277 ALER MANTOVA 280 99 50 429 5.125 2.887 1.754 9.766 ALER MONZA 215 22 12 249 ALER PAVIA 693 217 113 1.023 ALER SONDRIO 230 18 7 255 ALER VARESE 522 165 32 719 2.688 1.174 558 4.420 9.016 3.846 2.162 15.024 11.704 5.020 2.720 19.444 ALER BUSTO ARSIZIO ALER LECCO ALER MILANO COMUNI TOTALE ALER TOTALE Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa (*) il canone MIN per l'area PROTEZIONE è 20 € per tutte le ALER ad eccezione di ALER PV e ALER SO (30 €) - il canone Min per l'area ACCESSO è 70 € - il canone Min per l'area PERMANENZA è 120 € Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 61 di 72 Tavola 9. Numero casi in cui il canone è stato allineato al canone di mercato Famiglie con canone allineato al canone di Mercato ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCES S O AREA PERMANENZA AREA DECADENZA TOTALE ALER BERGAMO 0 0 112 3 115 ALER BRESCIA 0 0 81 4 85 ALER BUSTO ARSIZIO 0 0 19 1 20 ALER COMO 0 4 16 1 21 ALER CREMONA 1 20 283 5 309 ALER LECCO 0 2 120 0 122 ALER LODI 0 0 0 0 0 ALER MANTOVA 0 5 200 3 208 ALER MILANO 0 1 2 0 3 ALER MONZA 0 0 0 0 0 ALER PAVIA 0 0 51 1 52 ALER SONDRIO 0 3 66 0 69 ALER VARESE 0 0 83 18 101 191 159 316 27 693 1 35 1.033 36 1.105 192 194 1.349 63 1.798 COMUNI TOTALE ALER TOTALE Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 62 di 72 Tavola 10. Numero famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare N. Famiglie con Patrimonio Immobiliare ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCES S O AREA PERMANENZA AREA DECADENZA TOTALE ALER BERGAMO 39 78 144 1 262 ALER BRESCIA 46 71 132 3 252 8 19 57 1 85 ALER COMO 25 59 139 2 225 ALER CREMONA 10 37 73 6 126 ALER LECCO 10 60 119 1 190 ALER LODI 3 36 62 0 101 ALER MANTOVA 8 24 54 0 86 ALER MILANO 392 1.437 3.582 543 5.954 ALER MONZA 34 119 240 27 420 ALER PAVIA 16 38 63 1 118 ALER SONDRIO 45 80 87 2 214 ALER VARESE 42 99 266 9 416 245 400 581 24 1.250 TOTALE ALER 678 2.157 5.018 596 8.449 TOTALE 923 2.557 5.599 620 9.699 ALER BUSTO ARSIZIO COMUNI Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 63 di 72 Tavola 11. Numero famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare N. Famiglie con Patrimonio Mobiliare ENTE PROPRIETARIO AREA PROTEZIONE AREA ACCES S O AREA PERMANENZA AREA DECADENZA TOTALE ALER BERGAMO 1.283 1.359 999 5 3.646 ALER BRESCIA 1.297 1.423 1.026 6 3.752 ALER BUSTO ARSIZIO 143 226 169 1 539 ALER COMO 449 573 566 4 1.592 ALER CREMONA 594 828 672 6 2.100 ALER LECCO 276 542 496 2 1.316 ALER LODI 271 413 308 0 992 ALER MANTOVA 580 743 555 2 1.880 7.722 10.663 11.376 829 30.590 ALER MONZA 537 789 794 42 2.162 ALER PAVIA 574 621 476 2 1.673 ALER SONDRIO 177 184 167 2 530 ALER VARESE 526 806 791 15 2.138 4.278 3.924 2.672 41 10.915 TOTALE ALER 14.429 19.170 18.395 916 52.910 TOTALE 18.707 23.094 21.067 957 63.825 ALER MILANO COMUNI Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 64 di 72 Allegato 2. Enti dell’Osservatorio allargato ANCI CGIL SICET CISL UIL UNIAT UNIONE INQUILINI SUNIA CONIA FEDERCASA LOMBARDIA REGIONE LOMBARDIA Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 65 di 72 Allegato 3. Il patrimonio oggetto dell’analisi30 30 Nel seguito sono elencati i Comuni in cui sono situati gli alloggi presi in considerazione nello studio, con l‟indicazione, per ogni Comune, del numero di alloggi distinto a seconda che la proprietà sia del Comune stesso ovvero dell‟Aler provinciale. Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa Pag. 66 di 72 Prov BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG Comune ALB ANO S ANT'ALES S ANDR O ALB INO ALM È ALM ENNO S AN B AR TOLOM EO ALM ENNO S AN S ALVATOR E ALZANO LOM B AR DO AM B IVER E AR C ENE AR DES IO AVER AR A AZZANO S AN P AOLO AZZONE B AR IANO B ER GAM O B IANZANO B OLGAR E B ONATE S OP R A B ONATE S OTTO B R EM B ATE B R EM B ATE DI S OP R A B R EM B ILLA B R IGNANO GER A D'ADDA B R US AP OR TO C ALC INATE C ALC IO C ALUS C O D'ADDA C ALVENZANO C ANONIC A D'ADDA C AP R IATE S AN GER VAS IO C AP R INO B ER GAM AS C O C AR AVAGGIO C AS AZZA C AS IR ATE D'ADDA C AS NIGO C AS S IGLIO C AS TEL R OZZONE C AS TELLI C ALEP IO C AS TIONE DELLA P R ES OLANA C AS TR O C AVER NAGO C ENATE S OP R A C ENATE S OTTO C ENE C HIGNOLO D'IS OLA C HIUDUNO C IS ANO B ER GAM AS C O C IS ER ANO C IVIDATE AL P IANO C LUS ONE C OLOGNO AL S ER IO C OLZATE C OM UN NUOVO C OR TENUOVA C OS TA DI M EZZATE C OS TA VOLP INO C OVO C UR NO DALM INE F AR A GER A D'ADDA F IOR ANO AL S ER IO F ONTANELLA F OR ES TO S P AR S O GANDELLINO GANDINO GAVER INA TER M E GAZZANIGA GHIS ALB A GOR LAGO GOR LE GR AS S OB B IO GR OM O GR UM ELLO DEL M ONTE LEF F E LENNA LEVATE LOVER E LUR ANO M ADONE M AP ELLO M AR TINENGO N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 0 93 18 0 0 23 0 0 3 0 0 0 0 2.949 2 9 4 5 3 37 2 12 8 7 12 78 2 3 10 6 107 4 0 0 0 0 10 0 7 0 0 0 53 6 24 7 0 2 36 1 5 1 7 23 54 10 0 95 0 0 3 7 2 4 0 11 8 41 10 0 4 5 7 5 1 35 0 6 10 73 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 33 32 40 31 2 60 5 15 25 2 73 3 1 0 0 9 14 0 0 5 14 32 38 14 0 9 0 17 0 20 73 0 20 8 1 8 43 7 45 23 5 11 0 0 25 17 10 0 59 17 0 22 0 9 3 0 43 112 19 18 41 0 0 16 5 0 24 0 29 25 0 0 13 6 8 51 23 0 14 0 Totale alloggi Prov 33 12 5 58 31 2 83 5 15 28 2 73 3 1 2 .9 4 9 2 18 18 5 3 42 16 44 46 21 12 87 2 20 10 26 18 0 4 20 8 1 8 53 7 52 23 5 11 53 6 49 24 10 2 95 18 5 23 7 32 57 10 43 207 19 18 44 7 2 20 5 11 32 41 39 25 4 5 20 11 9 86 23 6 24 73 BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BG BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS Comune M EDOLAGO M IS ANO DI GER A D'ADDA M ONAS TER OLO DEL C AS TELLO M OR ENGO NEM B R O OLTR ES S ENDA ALTA OS IO S OP R A OS IO S OTTO P ALADINA P ALAZZAGO P ALOS C O P AR R E P EDR ENGO P IAZZA B R EM B ANA P OGNANO P ONTE NOS S A P ONTE S AN P IETR O P ONTER ANIC A P ONTIDA P ONTIR OLO NUOVO P R ADALUNGA P UM ENENGO R ANIC A R OGNO R OM ANO DI LOM B AR DIA S AN GIOVANNI B IANC O S AN P AOLO D'AR GON S AN P ELLEGR INO TER M E S ANTA B R IGIDA S ANT'OM OB ONO TER M E S C ANZOR OS C IATE S EDR INA S ER IATE S OLTO C OLLINA S OR IS OLE S OVER E S P INONE AL LAGO S P IR ANO S TEZZANO TELGATE TER NO D'IS OLA TOR R E B OLDONE TOR R E DE' R OVER I TR ES C OR E B ALNEAR IO TR EVIGLIO TR EVIOLO UR GNANO VALB ONDIONE VER DELLINO VER DELLO VER TOVA VILLA D'ADDA VILLA D'ALM È VILLONGO ZANDOB B IO ZANIC A ZOGNO ADR O AZZANO M ELLA B AGNOLO M ELLA B AGOLINO B AS S ANO B R ES C IANO B IENNO B IONE B OR GO S AN GIAC OM O B OR GOS ATOLLO B OTTIC INO B OVEZZO B R ANDIC O B R AONE B R ENO B R ES C IA C ALC INATO C ALVAGES E DELLA R IVIER A C ALVIS ANO C AP O DI P ONTE C AP R IANO DEL C OLLE C AR P ENEDOLO C AS TEGNATO C AS TEL M ELLA N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 0 9 1 1 69 0 4 49 0 3 8 0 3 2 0 10 60 0 3 0 16 0 12 11 50 13 0 1 0 12 17 0 101 0 0 1 5 54 65 5 0 46 9 46 549 2 51 6 107 33 5 8 5 2 10 18 14 29 7 58 2 0 19 2 1 55 20 21 0 0 38 2.448 61 5 10 1 4 33 13 30 8 0 0 0 10 2 32 33 9 0 0 16 9 0 11 40 88 5 24 12 6 26 17 3 38 0 56 0 3 0 21 5 0 10 22 17 0 33 37 0 11 13 0 54 0 0 0 0 0 27 0 18 18 0 14 24 0 0 0 0 0 34 0 0 0 17 0 10 14 8 18 1.804 30 11 0 16 0 4 20 40 Totale alloggi 8 9 1 1 79 2 36 82 9 3 8 16 12 2 11 50 14 8 5 27 12 22 26 29 14 88 13 56 1 3 12 38 5 10 1 10 22 18 5 87 10 2 5 11 59 9 10 0 549 2 51 6 10 7 60 5 26 23 2 24 42 14 29 7 58 2 34 19 2 1 72 20 31 14 8 56 4 .2 5 2 91 16 10 17 4 37 33 70 Pag. 67 di 72 Prov BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS Comune C AS TELC OVATI C AS TENEDOLO C AS TO C AS TR EZZATO C AZZAGO S AN M AR TINO C EDEGOLO C ELLATIC A C ETO C EVO C HIAR I C IM B ER GO C OC C AGLIO C OLLEB EATO C OLOGNE C ONC ES IO C OR TE F R ANC A DAR F O B OAR IO TER M E DELLO DES ENZANO DEL GAR DA EDOLO ER B US C O ES INE F IES S E F LER O GAM B AR A GAR DONE R IVIER A GAR DONE VAL TR OM P IA GAR GNANO GAVAR DO GHEDI GIANIC O GOTTOLENGO GUS S AGO IS EO IS OR ELLA LAVENONE LENO LODR INO LOGR ATO LONATO DEL GAR DA LUM EZZANE M AC LODIO M AIR ANO M ALONNO M ANER B A DEL GAR DA M ANER B IO M AR C HENO M AR ONE M AZZANO M ONIGA DEL GAR DA M ONTE IS OLA M ONTIC ELLI B R US ATI M ONTIC HIAR I NAVE NIAR DO ODOLO OF F LAGA OR ZINUOVI OR ZIVEC C HI OS P ITALETTO P ALAZZOLO S ULL'OGLIO P AR ATIC O P AS S IR ANO P AVONE DEL M ELLA P ER TIC A B AS S A P IAN C AM UNO P IANC OGNO P IS OGNE P OM P IANO P ONC AR ALE P ONTEVIC O P ONTOGLIO P R ALB OINO P R EVALLE P R OVAGLIO D'IS EO QUINZANO D'OGLIO R EM EDELLO R EZZATO R OC C AF R ANC A R ODENGO S AIANO N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 0 35 6 30 34 14 26 7 9 159 3 0 3 14 58 1 148 0 175 14 9 24 4 14 13 0 33 13 31 69 7 17 40 58 4 1 50 0 2 30 173 0 12 10 0 98 12 18 19 6 8 12 43 66 1 17 0 89 0 25 58 21 0 0 6 14 15 36 0 3 91 23 3 27 18 17 0 57 2 0 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 58 36 0 23 31 0 40 0 0 122 0 109 0 34 0 25 103 31 129 13 8 0 0 0 27 11 86 0 34 0 0 51 0 0 0 0 49 4 0 48 123 11 25 0 22 0 0 22 19 0 0 5 84 18 0 0 10 101 30 0 49 0 35 9 0 7 0 51 33 8 27 0 0 3 0 7 26 59 30 24 Totale alloggi Prov 58 71 6 53 65 14 66 7 9 281 3 10 9 3 48 58 26 251 31 304 27 17 24 4 14 40 11 119 13 65 69 7 68 40 58 4 1 99 4 2 78 296 11 37 10 22 98 12 40 38 6 8 17 12 7 84 1 17 10 19 0 30 25 10 7 21 35 9 6 21 15 87 33 11 118 23 3 30 18 24 26 116 32 24 BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS BS CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO Comune R OÈ VOLC IANO R ONC ADELLE R OVATO R UDIANO S AB B IO C HIES E S ALE M AR AS INO S ALÒ S AN F ELIC E DEL B ENAC O S AN P AOLO S AN ZENO NAVIGLIO S AR EZZO S ENIGA S ULZANO TOR B OLE C AS AGLIA TOS C OLANO-M ADER NO TR AVAGLIATO TR EM OS INE TR ENZANO VER OLANUOVA VES TONE VILLA C AR C INA VILLAC HIAR A VILLANUOVA S UL C LIS I VIS ANO VOB AR NO ALB AVILLA ALB ES E C ON C AS S ANO ALB IOLO ALS ER IO ALZATE B R IANZA ANZANO DEL P AR C O AP P IANO GENTILE AR OS IO AS S O B INAGO B R EGNANO B ULGAR OGR AS S O C ADOR AGO C AGNO C ANTÙ C ANZO C AR B ONATE C AR IM ATE C AR UGO C AS NATE C ON B ER NATE C AS S INA R IZZAR DI C AS TELNUOVO B OZZENTE C AS TIGLIONE D'INTELVI C AVALLAS C A C ER M ENATE C ER NOB B IO C IVENNA C OLONNO C OM O C UC C IAGO DOM AS O DONGO ER B A F ALOP P IO F ENEGR Ò F IGINO S ER ENZA F INO M OR NAS C O GAR ZENO GIR ONIC O GR AVEDONA GR IANTE GUANZATE INVER IGO LAS NIGO LENNO LIM IDO C OM AS C O LIP OM O LOC ATE VAR ES INO LOM AZZO LUR AGO D'ER B A LUR AGO M AR INONE LUR ATE C AC C IVIO M AR IANO C OM ENS E M ENAGGIO M ER ONE N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 18 35 42 33 6 0 123 0 14 0 40 0 9 0 34 44 2 1 33 45 37 38 27 0 90 69 0 17 10 13 10 20 12 12 50 21 12 8 0 289 34 2 12 24 0 0 9 5 0 24 35 0 0 995 30 0 11 120 0 0 55 44 1 0 10 0 14 28 0 0 0 18 0 28 97 0 27 69 29 0 20 0 0 0 0 13 0 13 17 25 39 5 10 31 0 68 0 0 0 0 42 0 0 7 0 14 5 9 0 29 0 0 47 28 5 43 8 9 7 160 25 0 47 38 16 21 6 0 3 13 33 4 4 0 29 14 0 95 15 5 24 31 0 6 4 7 29 0 9 6 9 0 23 29 17 10 16 139 6 5 Totale alloggi 38 35 42 33 6 13 12 3 13 31 25 79 5 19 31 34 112 2 1 33 45 79 38 27 7 90 83 5 26 10 42 10 20 59 40 55 64 20 17 7 449 59 2 59 62 16 21 15 5 3 37 68 4 4 995 59 14 11 2 15 15 5 79 75 1 6 14 7 43 28 9 6 9 18 23 57 114 10 43 208 35 5 Pag. 68 di 72 Prov CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CO CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR CR Comune N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune M ONGUZZO M ONTANO LUC INO M ONTOR F ANO M OZZATE M US S O NOVEDR ATE OLGIATE C OM AS C O OR S ENIGO P OR LEZZA R ODER O R OVELLAS C A R OVELLO P OR R O S ALA C OM AC INA S AN F ER M O DELLA B ATTAGLIA S ENNA C OM AS C O TAVER NER IO TR EM EZZO TUR ATE UGGIATE-TR EVANO VALB R ONA VALM OR EA VENIANO VER TEM ATE C ON M INOP R IO VILLA GUAR DIA AC QUANEGR A C R EM ONES E ANNIC C O AZZANELLO B OR DOLANO C A' D'ANDR EA C AS ALB UTTANO ED UNITI C AS ALE C R EM AS C O-VIDOLAS C O C AS ALETTO C ER EDANO C AS ALETTO DI S OP R A C AS ALM AGGIOR E C AS TELDIDONE C AS TELLEONE C AS TELVER DE C INGIA DE' B OTTI C OR TE DE' C OR TES I C ON C IGNONE C OR TE DE' F R ATI C R EDER A R UB B IANO C R EM A C R EM ONA DOVER A GADES C O-P IEVE DELM ONA GOM B ITO GR ONTAR DO GR UM ELLO C R EM ONES E ED UNITI GUS S OLA IS OLA DOVAR ES E M ADIGNANO M ALAGNINO M AR TIGNANA DI P O OF F ANENGO OS TIANO P ADER NO P ONC HIELLI P ANDINO P ER S IC O DOS IM O P ES C AR OLO ED UNITI P ES S INA C R EM ONES E P IADENA P IANENGO P IEVE S AN GIAC OM O P IZZIGHETTONE P OZZAGLIO ED UNITI R IP ALTA C R EM AS C A R IVOLTA D'ADDA R OB EC C O D'OGLIO R OM ANENGO S AN B AS S ANO S AN DANIELE P O S AN GIOVANNI IN C R OC E S C ANDOLAR A R AVAR A S ER GNANO S ES TO ED UNITI S ONC INO S OR ES INA S OS P IR O S P INADES C O S P INEDA 14 0 12 124 0 13 27 0 25 0 59 0 0 3 9 17 20 3 0 0 0 1 0 29 3 12 1 0 0 33 0 1 0 239 0 76 1 13 0 0 2 474 1.652 9 0 0 0 8 28 24 14 0 12 28 22 3 60 10 6 0 69 0 6 168 4 37 15 0 0 2 29 9 12 15 49 76 50 10 0 0 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 0 9 19 54 2 24 54 25 0 4 59 21 9 0 0 25 5 18 2 4 17 13 7 0 0 11 0 11 8 47 1 0 4 0 5 35 0 0 8 16 0 310 674 0 18 9 4 0 29 0 0 10 0 8 0 0 0 3 0 8 0 13 10 8 9 0 38 33 20 0 0 2 0 0 4 56 82 0 4 28 Totale alloggi Prov 14 9 31 17 8 2 37 81 25 25 4 118 21 9 3 9 42 25 21 2 4 17 14 7 29 3 23 1 11 8 80 1 1 4 239 5 111 1 13 8 16 2 784 2 .3 2 6 9 18 9 4 8 57 24 14 10 12 36 22 3 60 13 6 8 69 13 16 17 6 13 37 53 33 20 2 29 11 12 15 53 13 2 13 2 10 4 28 CR CR CR CR CR CR CR CR CR LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LC LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO Comune S P INO D'ADDA S TAGNO LOM B AR DO TOR NATA TOR R IC ELLA DEL P IZZO TR ES C OR E C R EM AS C O TR IGOLO VAIANO C R EM AS C O VAILATE VES C OVATO AB B ADIA LAR IANA AIR UNO ANNONE DI B R IANZA B ALLAB IO B AR ZAGO B ELLANO B R IVIO B ULC IAGO C ALOLZIOC OR TE C AS ATENOVO C AS S AGO B R IANZA C ER NUS C O LOM B AR DONE C IVATE C OLIC O C OLLE B R IANZA C OS TA M AS NAGA C R EM ELLA DER VIO ELLO GALB IATE GAR B AGNATE M ONAS TER O GAR LATE LEC C O LOM AGNA M ALGR ATE M ANDELLO DEL LAR IO M ER ATE M IS S AGLIA M OLTENO M ONTIC ELLO B R IANZA NIB IONNO OGGIONO OLGIATE M OLGOR A OLGINATE OS NAGO P ADER NO D'ADDA P R EM ANA R OB B IATE VALGR EGHENTINO VALM ADR ER A VER DER IO S UP ER IOR E VIGANÒ B ER TONIC O B OF F ALOR A D'ADDA B OR GHETTO LODIGIANO B OR GO S AN GIOVANNI B R EM B IO C AM AIR AGO C AS ALETTO LODIGIANO C AS ALP US TER LENGO C AS ELLE LANDI C AS ELLE LUR ANI C AS TELNUOVO B OC C A D'ADDA C AS TIGLIONE D'ADDA C AVENAGO D'ADDA C ER VIGNANO D'ADDA C ODOGNO C OM AZZO C OR NEGLIANO LAUDENS E C OR NO GIOVINE C R ES P IATIC A F OM B IO GR AF F IGNANA GUAR DAM IGLIO LIVR AGA LODI LODI VEC C HIO M AIR AGO M ALEO M AR UDO M AS S ALENGO N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 37 0 0 7 0 0 48 3 69 0 39 0 0 20 12 0 10 242 45 14 0 24 10 0 38 0 8 0 63 0 28 538 32 28 57 53 18 32 0 10 62 56 50 15 0 6 2 8 78 0 4 18 0 30 20 10 21 3 185 9 2 5 12 21 7 343 13 17 9 9 3 18 16 7 447 76 19 60 2 16 0 14 18 0 20 5 0 17 0 5 0 12 3 20 0 4 0 54 32 0 36 0 6 9 13 8 0 3 59 12 0 269 33 0 0 69 0 7 8 8 10 0 0 20 4 0 7 6 82 10 0 0 6 0 0 0 0 0 50 0 0 19 0 0 0 0 0 0 0 0 6 0 0 34 352 0 0 0 0 0 Totale alloggi 37 14 18 7 20 5 48 20 69 5 39 12 3 40 12 4 10 296 77 14 36 24 16 9 51 8 8 3 12 2 12 28 807 65 28 57 12 2 18 39 8 18 72 56 50 35 4 6 9 14 16 0 10 4 18 6 30 20 10 21 3 235 9 2 24 12 21 7 343 13 17 9 9 9 18 16 41 799 76 19 60 2 16 Pag. 69 di 72 Prov LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO LO MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN MN Comune M ER LINO M ONTANAS O LOM B AR DO M ULAZZANO OR IO LITTA OS P EDALETTO LODIGIANO OS S AGO LODIGIANO P IEVE F IS S IR AGA S ALER ANO S UL LAM B R O S AN F IOR ANO S AN R OC C O AL P OR TO S ANT'ANGELO LODIGIANO S ANTO S TEF ANO LODIGIANO S EC UGNAGO S ENNA LODIGIANA S OM AGLIA TAVAZZANO C ON VILLAVES C O TUR ANO LODIGIANO VALER A F R ATTA ZELO B UON P ER S IC O AC QUANEGR A S UL C HIES E AS OLA B AGNOLO S AN VITO B IGAR ELLO B OR GOF OR TE B OR GOF R ANC O S UL P O B OZZOLO C ANNETO S ULL'OGLIO C AR B ONAR A DI P O C AS ALOLDO C AS ALR OM ANO C AS TEL D'AR IO C AS TEL GOF F R EDO C AS TELB ELF OR TE C AS TELLUC C HIO C AS TIGLIONE DELLE S TIVIER E C AVR IANA C ER ES AR A C OM M ES S AGGIO C UR TATONE DOS OLO F ELONIC A GAZOLDO DEGLI IP P OLITI GAZZUOLO GOITO GONZAGA GUIDIZZOLO M AGNAC AVALLO M ANTOVA M AR C AR IA M AR IANA M ANTOVANA M AR M IR OLO M EDOLE M OGLIA OS TIGLIA P EGOGNAGA P IEVE DI C OR IANO P OGGIO R US C O P OR TO M ANTOVANO QUINGENTOLE QUIS TELLO R EVER E R IVAR OLO M ANTOVANO R ODIGO R ONC OF ER R AR O R OVER B ELLA S AB B IONETA S AN B ENEDETTO P O S AN GIAC OM O DELLE S EGNATE S AN GIOR GIO DI M ANTOVA S AN GIOVANNI DEL DOS S O S C HIVENOGLIA S ER M IDE S ER R AVALLE A P O S UZZAR A VIADANA VILLA P OM A VILLIM P ENTA VIR GILIO VOLTA M ANTOVANA N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 5 6 14 19 32 15 23 13 5 47 337 8 16 4 42 40 20 8 9 12 51 7 1 1 0 40 27 0 7 9 3 34 16 4 51 14 6 12 1 2 0 37 12 22 13 4 0 1.592 20 0 12 18 6 91 1 0 58 22 2 24 23 19 13 33 27 7 34 0 31 3 2 65 11 166 94 12 4 29 22 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 0 0 27 6 0 0 0 0 0 0 43 0 8 4 0 0 0 0 0 0 15 27 3 0 13 16 27 30 0 0 9 0 21 39 34 21 0 0 0 30 3 0 0 0 19 11 12 0 24 6 32 31 12 20 47 13 0 19 15 12 0 23 0 0 35 0 16 9 0 9 7 35 10 89 65 0 26 0 20 Totale alloggi Prov 5 6 41 25 32 15 23 13 5 47 380 8 24 8 42 40 20 8 9 12 66 34 4 1 13 56 54 30 7 9 12 34 37 43 85 35 6 12 1 32 3 37 12 22 32 15 12 1.5 9 2 44 6 44 49 18 111 48 13 58 41 17 36 23 42 13 33 62 7 50 9 31 12 9 10 0 21 255 15 9 12 30 29 42 MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI Comune AB B IATEGR AS S O ALB AIR ATE AR C ONATE AR ES E AR LUNO AS S AGO B AR EGGIO B AS IANO B ELLINZAGO LOM B AR DO B ES ATE B INAS C O B OF F ALOR A S OP R A TIC INO B OLLATE B R ES S O B UB B IANO B UC C INAS C O B US C ATE B US S ER O B US TO GAR OLF O C AM B IAGO C ANEGR ATE C AR P IANO C AS AR ILE C AS OR EZZO C AS S ANO D'ADDA C AS S INA DE' P EC C HI C AS S INETTA DI LUGAGNANO C AS TANO P R IM O C ER NUS C O S UL NAVIGLIO C ER R O AL LAM B R O C ER R O M AGGIOR E C ES ANO B OS C ONE C ES ATE C INIS ELLO B ALS AM O C IS LIANO C OLOGNO M ONZES E C OLTUR ANO C OR B ETTA C OR M ANO C OR NAR EDO C OR S IC O C UGGIONO C US AGO C US ANO M ILANINO DAIR AGO GAGGIANO GAR B AGNATE M ILANES E GES S ATE GOR GONZOLA GR EZZAGO GUDO VIS C ONTI INVER UNO INZAGO LAC C HIAR ELLA LAINATE LEGNANO LIS C ATE LOC ATE DI TR IULZI M AGENTA M AGNAGO M AR C ALLO C ON C AS ONE M AS ATE M EDIGLIA M ELEGNANO M ELZO M ES ER O M ILANO M OR IM ONDO M OTTA VIS C ONTI NER VIANO NOVATE M ILANES E NOVIGLIO OP ER A OS S ONA OZZER O P ADER NO DUGNANO P ANTIGLIATE P AR AB IAGO P AULLO N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 294 80 6 206 22 75 13 2 4 11 107 1 336 134 2 98 33 107 37 4 154 11 13 22 103 44 16 75 309 17 79 919 105 565 14 448 1 63 93 134 729 12 0 132 9 127 244 39 76 18 0 38 101 75 141 644 0 209 324 15 19 0 50 228 218 5 30.774 10 12 244 23 30 166 20 5 296 39 118 130 0 0 14 26 11 0 75 3 14 13 0 0 0 0 0 31 13 26 27 0 9 8 0 12 111 0 9 11 202 0 54 0 0 293 0 0 15 37 58 0 0 0 19 0 0 104 140 25 0 0 2 35 53 0 0 282 44 12 19 26 23 3 50 58 140 0 0 0 0 21 36 0 0 0 38 0 0 39 0 Totale alloggi 294 80 20 232 33 75 88 5 18 24 10 7 1 336 13 4 2 12 9 46 13 3 64 4 16 3 19 13 34 2 14 44 25 86 5 11 17 13 3 9 19 10 5 858 14 448 16 10 0 15 1 13 4 729 12 19 13 2 9 231 384 64 76 18 2 73 15 4 75 14 1 926 44 221 343 41 42 3 10 0 286 358 5 3 0 .7 7 4 10 12 265 59 30 16 6 20 43 296 39 15 7 13 0 Pag. 70 di 72 Prov MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MI MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB Comune P ER O P ES C HIER A B OR R OM EO P ES S ANO C ON B OR NAGO P IEVE EM ANUELE P IOLTELLO P OGLIANO M ILANES E P OZZO D'ADDA P OZZUOLO M AR TES ANA P R EGNANA M ILANES E R ES C ALDINA R HO R OB EC C HETTO C ON INDUNO R OB EC C O S UL NAVIGLIO R ODANO R OS ATE R OZZANO S AN C OLOM B ANO AL LAM B R O S AN DONATO M ILANES E S AN GIOR GIO S U LEGNANO S AN GIULIANO M ILANES E S AN VITTOR E OLONA S AN ZENONE AL LAM B R O S EDR IANO S EGR ATE S ENAGO S ES TO S AN GIOVANNI S ETTALA S ETTIM O M ILANES E S OLAR O TR EZZANO R OS A TR EZZANO S UL NAVIGLIO TR EZZO S ULL'ADDA TR IB IANO TR UC C AZZANO TUR B IGO VANZAGHELLO VAP R IO D'ADDA VER M EZZO VIGNATE VILLA C OR TES E VIM ODR ONE VITTUONE VIZZOLO P R EDAB IS S I ZELO S UR R IGONE ZIB IDO S AN GIAC OM O AGR ATE B R IANZA ALB IATE AR C OR E B AR LAS S INA B ELLUS C O B ER NAR EGGIO B ES ANA IN B R IANZA B IAS S ONO B OVIS IO-M AS C IAGO B R IOS C O B R UGHER IO B UR AGO DI M OLGOR A B US NAGO C AR ATE B R IANZA C AR NATE C AVENAGO DI B R IANZA C ER IANO LAGHETTO C ES ANO M ADER NO C ONC OR EZZO C OR NATE D'ADDA DES IO GIUS S ANO LAZZATE LENTATE S UL S EVES O LES M O LIM B IATE LIS S ONE M AC HER IO M EDA M ONZA M UGGIÒ NOVA M ILANES E R ENATE R ONC ELLO R ONC O B R IANTINO N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 74 124 49 235 278 10 7 8 26 68 223 8 21 8 18 4.702 87 291 14 268 38 12 124 82 55 1.328 68 223 50 8 172 101 19 42 79 13 92 13 60 10 235 23 0 13 38 66 14 0 18 0 20 71 3 62 2 138 23 12 170 17 0 9 76 192 85 94 77 20 17 0 182 201 33 31 785 71 144 2 7 28 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 0 0 0 42 104 0 3 0 0 57 0 0 11 0 52 0 0 123 0 252 44 0 52 100 82 0 10 0 0 11 114 89 0 19 34 0 40 0 0 0 0 62 5 0 88 77 0 106 37 28 28 36 0 0 54 33 39 9 0 48 16 14 0 0 24 5 44 13 0 30 35 290 0 1 1.179 0 0 0 0 9 Totale alloggi 74 12 4 49 277 382 10 10 8 26 12 5 223 8 32 8 70 4 .7 0 2 87 4 14 14 520 82 12 17 6 18 2 13 7 1.3 2 8 78 223 50 19 286 19 0 19 61 113 13 13 2 13 60 10 235 85 5 13 12 6 14 3 14 10 6 55 28 48 10 7 3 62 56 17 1 62 21 17 0 65 16 23 76 19 2 10 9 99 12 1 33 17 30 2 17 491 33 32 1.9 6 4 71 14 4 2 7 37 Prov Comune MB MB MB MB MB MB MB MB MB MB PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV PV S ER EGNO S EVES O S ULB IATE TR IUGGIO US M ATE VELATE VAR EDO VEDANO AL LAM B R O VEDUGGIO C ON C OLZANO VILLAS ANTA VIM ER C ATE ALB ONES E ALB UZZANO B AR B IANELLO B ELGIOIOS O B ER EGUAR DO B OR GO S AN S IR O B OR NAS C O B R EM E B R ES S ANA B OTTAR ONE B R ONI C AS ATIS M A C AS EI GER OLA C AS OR ATE P R IM O C AS S OLNOVO C AS TEGGIO C AS TELLO D'AGOGNA C AVA M ANAR A C ER TOS A DI P AVIA C HIGNOLO P O C ILAVEGNA C ODEVILLA C ONF IENZA C OP IANO C OR TEOLONA C UR A C AR P IGNANO DOR NO F R AS C AR OLO GAM B AR ANA GAM B OLÒ GAR LAS C O GIUS S AGO GR OP ELLO C AIR OLI LANDR IANO LANGOS C O LOM ELLO M AR C IGNAGO M EDE M IR ADOLO TER M E M ONTALTO P AVES E M ONTIC ELLI P AVES E M OR TAR A OLEVANO DI LOM ELLINA P AR ONA P AVIA P IEVE DEL C AIR O R OB B IO S AN GENES IO ED UNITI S AN GIOR GIO DI LOM ELLINA S AN M AR TINO S IC C OM AR IO S ANNAZZAR O DE' B UR GONDI S ANTA GIULETTA S ANT'ANGELO LOM ELLINA S AR TIR ANA LOM ELLINA S EM IANA S IZIANO S TR ADELLA TOR R E B ER ETTI E C AS TELLAR O TOR R EVEC C HIA P IA TR AVAC Ò S IC C OM AR IO TR OM ELLO VALLE LOM ELLINA VALLE S ALIM B ENE VAR ZI VIDIGULF O VIGEVANO VILLANTER IO VOGHER A ZER B OLÒ ZINAS C O N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 320 59 31 0 55 31 1 30 66 220 0 0 0 23 24 0 1 0 0 68 0 7 44 20 30 0 34 12 8 8 1 1 5 11 0 5 0 0 1 48 12 4 58 1 0 1 31 8 0 0 100 0 17 1.910 1 21 5 0 28 11 21 0 4 0 19 100 0 1 11 0 3 1 13 49 918 0 398 0 0 0 0 14 32 0 91 0 17 72 291 4 5 5 0 0 3 0 15 8 0 6 34 52 0 30 11 0 0 5 0 0 5 0 22 2 0 11 6 14 46 0 4 0 0 21 0 0 0 23 3 0 5 12 0 8 0 0 26 0 0 0 1 0 8 7 0 6 0 0 10 0 0 12 19 127 10 271 9 10 Totale alloggi 320 59 45 32 55 12 2 1 47 13 8 5 11 4 5 5 23 24 3 1 15 8 68 6 41 96 20 60 11 34 12 13 8 1 6 5 33 2 5 11 6 15 94 12 8 58 1 21 1 31 8 23 3 10 0 5 29 1.9 10 9 21 5 26 28 11 21 1 4 8 26 10 0 6 1 11 10 3 1 25 68 1.0 4 5 10 669 9 10 Pag. 71 di 72 Prov SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO SO VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA Comune ALB AR EDO P ER S AN M AR C O ALB OS AGGIA ANDALO VALTELLINO AR DENNO B EM A B ER B ENNO DI VALTELLINA B OR M IO C AIOLO C AM P ODOLC INO C AS P OGGIO C AS TIONE ANDEVENNO C HIAVENNA C HIUR O C OLOR INA C OS IO VALTELLINO DAZIO DELEB IO F OR C OLA F US INE LANZADA M ANTELLO M ES E M OR B EGNO NOVATE M EZZOLA P IATEDA P OGGIR IDENTI P ONTE IN VALTELLINA P R ATA C AM P OR TAC C IO R AS UR A S AN GIAC OM O F ILIP P O S ONDALO S ONDR IO S P R IANA TALAM ONA TAR TANO TEGLIO TIR ANO TOR R E DI S ANTA M AR IA VAL M AS INO VALDIDENTR O VALDIS OTTO VALF UR VA VER C EIA ALB IZZATE ANGER A AR C IS ATE AZZATE B ES NATE B ES OZZO B IANDR ONNO B ODIO LOM NAGO B R IS S AGO-VALTR AVAGLIA B R UNELLO B UGUGGIATE B US TO AR S IZIO C ADR EZZATE C AIR ATE C AR AVATE C AR DANO AL C AM P O C AR ONNO P ER TUS ELLA C AR ONNO VAR ES INO C AS S ANO M AGNAGO C AS TELLANZA C AS TELLO C AB IAGLIO C AS TIGLIONE OLONA C AS TR ONNO C AVAR IA C ON P R EM EZZO C IS LAGO C ITTIGLIO C OM ER IO C UAS S O AL M ONTE DUM ENZA F AGNANO OLONA F ER NO GALLAR ATE GAVIR ATE GAZZADA S C HIANNO GER ENZANO GER M IGNAGA GOR LA M AGGIOR E N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 6 5 12 18 0 2 12 0 0 6 0 63 0 12 18 6 30 3 7 5 4 0 97 32 2 0 0 48 5 0 60 775 13 2 1 18 83 7 8 16 24 5 0 21 17 56 1 1 45 36 0 0 0 0 1.241 0 43 8 47 114 24 125 87 0 15 19 57 10 8 0 2 0 72 14 614 0 0 12 7 0 Regione Lombardia Osservatorio sulla Condizione Abitativa 0 0 0 0 3 0 0 4 11 0 7 28 8 0 17 0 0 0 8 0 0 2 13 4 0 6 3 3 0 4 0 5 0 8 0 3 0 0 2 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 8 5 4 14 435 5 0 0 0 11 0 0 384 8 0 0 0 0 0 10 0 10 0 20 368 19 5 0 0 42 Totale alloggi 6 5 12 18 3 2 12 4 11 6 7 91 8 12 35 6 30 3 15 5 4 2 110 36 2 6 3 51 5 4 60 780 13 10 1 21 83 7 10 16 24 5 2 21 17 56 1 1 45 36 8 5 4 14 1.6 7 6 5 43 8 47 12 5 24 12 5 471 8 15 19 57 10 8 10 2 10 72 34 982 19 5 12 7 42 Prov Comune VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA VA GOR LA M INOR E GOR NATE-OLONA INDUNO OLONA IS P R A LAVENA P ONTE TR ES A LAVENO-M OM B ELLO LONATE P OZZOLO LUINO M ALGES S O M ALNATE M AR C HIR OLO M AR NATE M ER C ALLO M OR AZZONE OGGIONA C ON S ANTO S TEF ANO OLGIATE OLONA OR IGGIO R ANC O S AM AR ATE S AR ONNO S ES TO C ALENDE S OM M A LOM B AR DO TER NATE TR ADATE TR AVEDONA-M ONATE UB OLDO VAR ES E VEDANO OLONA VENEGONO INF ER IOR E VENEGONO S UP ER IOR E VER GIATE T O T A LE A LLO G G I T O T A LE C O M UN I N. alloggi N. alloggi proprie tà proprie tà ALER Comune 39 0 5 8 12 35 83 100 0 45 16 16 18 22 9 51 37 6 42 785 61 117 9 172 12 10 1.449 24 28 13 54 8 8 .15 8 722 51 9 0 16 22 0 28 0 3 0 0 34 0 0 0 92 0 0 64 0 98 20 0 0 0 0 0 81 0 0 0 2 0 .8 7 7 530 Totale alloggi 90 9 5 24 34 35 111 10 0 3 45 16 50 18 22 9 14 3 37 6 10 6 785 15 9 13 7 9 17 2 12 10 1.4 4 9 10 5 28 13 54 10 9 .0 3 5 908 Pag. 72 di 72