Relazione sull`impatto delle disposizioni della legge in materia

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Relazione sull`impatto delle disposizioni della legge in materia
RegioneLombardia
IL CONSIGLIO
Il Presidente
AI Signor Presidente
della Commissione consiliare V
~ Consiglio Regionale della Lombardia
Prot.00003181 08/03/2011
Clan 244/2 E5
Il'' ' '11111'' '1111I111111111
AI Signor Presidente
del Comitato Paritetico di controllo e
valutazione
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e, p.c.
AI Signor Presidente
della Giunta regionale
Ai Signori Consiglieri regionali
Ai Signori Assessori regionali
Ai Signori Sottosegretari regionali
LORO INDIRIZZI
OGGETTO: REL 0012 - DGR n. IX/I288 del 01/02/2011
"Relazione sull'impatto delle disposizioni della legge in materia di canoni di locazione dcI
patrimonio abitativo pubblico e osservatorio regionale sulla condizione abitativa (lr n. 27/09)"
Trasmetto la relazione in oggetto, inviata al Consiglio ai sensi dell'art. 37, comma 5, della l.r.
n. 27 del 14112/2009.
Trasmetto, altresì, la relazione al Comitato Paritetico di controllo e valutazione, ai sensi dell'art. 109.
comma 1 letto c), del Regolamento generale.
Con i migliori saluti.
AlI.
RegioneLombardia
LA GIUNTA
DELIBERAZIONE N° IX / 1288
Presidente
ROBERTO FORMIGONI
Assessori regionali
ANDREA GIBELLI Vice Presidente
DANIELE BELOTII
GIULIO BOSCAGLI
LUCIANO BRESCIANI
MASSIMO BUSCEMI
RAFFAELE CATIANEO
ROMANO COLOZZI
ALESSANDRO COLUCCI
Seduta del Ol /02/2011
GIULIO DE CAPITANI
ROMANO LA RUSSA
CARLO MACCARI
STEFANO MAULLU
MARCELLO RAIMONDI
MONICA RIZZI
GIOVANNI ROSSONI
DOMENICO ZAMBETII
Con l'assistenza del Segretario Marco Pilioni
Su proposta
del Presidente Roberto Formigoni
r-- ..
:Oggello
PRESA D'ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE FORMIGONI DI CONCERTO CON
IIL'ASSESSORE ZAMBETII AVENTE AD OGGETTO: "RELAZIONE SULL'IMPATTO DELLE DISPOSIZIONII
eELLA LEGGE IN MATERIA DI CANONI DI LOCAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO E
,oSSERVATORIO REGIONALE SULLA CONDIZIONE ABITATIVA (LR N. 27/091"
I
t Dirigenti
ti Segretario Generale
L'atto si compone di 78 pagine
di cui 76 pagine di allegati
parte inteqrcmte
ti Direttore Centrale
RegioneLombardia
LA GIUNTA
VISTA
lo
comunicazione del Presidente Formigoni di concerto con
l'Assessore Zambetti avente ad oggetto: "Relazione sull'impatto delle
disposizioni della legge in materia di canoni di locazione del patrimonio
abitativo pubblico e osservatorio regionale sulla condizione abitativa (lr n.
27/09)";
UDITA lo discussione che ha fatto seguito alla comunicazione;
VISTO l'art. 6, del regolamento di funzionamento delle sedute della Giunta
regionale, approvato con DGR 21.2.2002 n. 8091;
All'unanimità dei voti. espressi nelle forme di legge
DELIBERA
di prendere atto della comunicazione sopracitata, allegata alla presente
deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, unitamente alla
documentazione consegnata.
IL SEGRETARIO
MARCO PILLONI
Ill~GEHERAlE D!lI.l PRISIDBIZA
RegloneLombarclia
~\~
Glunla Regionale
IlPresideme
COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DI CONCERTO CON L'ASSESSORE ZAMBElTI
ALLA GIUNTA NELLA SEDUTA DEL 1 FEBBRAIQ 2011
OGGElTO: RELAZIONE SULL'IMPATTO DELLE DISPOSIZIONI DELLA LEGGE IN MATERIA
DI CANONI DI LOCAZIONE DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO E OSSERVATORIO
REGIONALE SUllA CONDIZIONE ABITATIVA (Ir n .27/09)
La vigente normativa regionale in materia di edilizia residenziale pubblica (LR 4
dicembre 2009 n.27- lesto unico dell'edilizia residenziale pubblica). prevede che
l'Osservatorio regionale della condizione abitativa. allargato ai rappresentanti
degli enti proprietari. dei lavoratori e degli inquilini. verifichi gli impatti delle
disposizioni della legislazione medesima. elaborando proposte da sottoporre alla
Giunta e redigendo specifica relazione do sottoporre 01 Consiglio regionale.
L'Osservatorio. istituito e organizzato presso l'Assessorato Casa (DGR 8701 del 9
aprile 2002; DGR 1556 del 22 dicembre 2005) è stato allargato ai rappresentanti
degli inquilini (CGIL. SICET. UIL. UNIAl, UNIONE INQUILINI. SUNIA. CONIA) e degli Enti
proprietari di alloggi ERP (ANCI. ALER. con la presenze di Federcasa Lombardia).
Nel corso del 2010 l'Osservatorio ha definito criteri e modalità di rilevamento.
operando un confronto sui dati a disposizione ed ha approvato lo scorso 22
dicembre 2010 apposita
relazione. La reiazione. allegata alla presente
comunicazione. sarà trasmessa ai sensi della vigente normativa alla competente
Commissione del Consiglio Regionale.
Il documento descrive l'impatto della nuova legge sui canoni. analizzando un
campione costituito da 88.158 alloggi di proprietà Aler (che rappresentano il 92%
degli alloggi di proprietà Aler locati a canone sociale) e 20.877 alloggi di proprietà
comunale (che rappresentano poco meno del 40% degli alloggi comunali locati a
canone sociale), per un totale di 109.031 alloggi. Gli impatti della legge sui canoni
sono stati valutati analizzando le differenze Ira i valori dei canoni riscontrati nel
2009 (anno di cui si ha un primo dato assestato) e quelli precedenti
all'introduzione della LR 27/2009. In particolare. sono stati esaminati i getlili
derivanti dai canoni per gli Enti proprietari. i canoni mensili per le famiglie
(suddivise per area di assegnazione e per fasce ISEE/ERP). le incidenze dei canoni
sui redditi e conseguentemente sono state fatte le vaiutazioni sulla sopportabilità
degli stessi canoni.
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Occorre rilevare che per avere un quadro definitivo degli elletti della nuova
legislazione sul valore dei canoni ed il loro impatto sulle condizioni economiche
delle famiglie, nonché sul gettito a disposizione delle ALER, sarà necessario
operare l'esame dei dafi relativi all'anno 2011 (anno in cui i meccanismi di calcolo
dei nuovi canoni introdotti dalla LR 27109 saranno complefamenfe a regime).
La relazione ha evidenziafo i seguenti ettettl. derivanti da una prima fase
transiforia di applicazione della LR 27109:
• armonizzazione della grande eterogeneità e difformità dei canoni In
vigore in precedenza. dando regole comuni in tutto il territorio regionale
• applicazione del "canone sopportabile" coerente con gli intendimenti
della legge
• presenza di un "canone sostenibile" (basato sul valore locativo
dell'immobile) con un valore in generale inferiore al "canone
sopportabile" (che è il limite massimo applicabile in base alle condizioni
economiche della famiglia)
• incremento medio dei canoni relativamente contenuto (+29%).
Il confronto che si è sviluppato nel corso dell'attività dell'Osservatorio e che si è
ritenuto utile riportare anche all'interno della relazione, ha evidenziato alcuni
elementi di carottere generale. di seguito sintetizzati:
• le spese di gestione (riscaldamento e per altri servizi accessori) hanno una
forte incidenza sulla spesa complessiva degli inquilini
• il Fondo di solidarietà, previsto dall'art.35 della LR 27/2009. non presenta, a
causa della diffusa inerzia dei comuni. una generalizzata applicazione nella
regione
• in ragione della crisi economica generale, si rileva maggiore sofferenza nelle
famiglie con reddito più basso. verso le quali bisogna porre particolare
attenzione
• lo situazione specifica, intervenuta a seguito della costituzione della nuova
provincia di Monza e Brianza. può richiedere lo previsione di una fase
transitoria di applicazione dei nuovi parametri per il nuovo capoluogo di
provincia.
Lo Relazione evidenzia, inoltre, l'utilità del proseguimento dell'attività
dell'Osservatorio Regionale allargato, in considerazione dell'entrata a regime solo
nel 2011 dei nuovi meccanismi di calcolo del canone previsti in legge. nonché
l'efficacia del lavoro di analisi e di confronto svolta con il concorso di tutti i
soggetti coinvolti. Anche alla luce delle valutazioni e dei risultati positivi connessi
all'attività dell'Osservalorio allargato. articolati nello Relazione. verranno proposti
i necessari provvedimenti per assicurare lo continuità e lo sviluppo dell'organismo.
ver. 3.3
Indice
Introduzione ......................................................................................................................................... 4
1
2
Valutazioni di sintesi.................................................................................................................... 5
1.1
Generalità .............................................................................................................................. 6
1.2
Aspetti rilevanti ..................................................................................................................... 7
Analisi dei dati d‟impatto ........................................................................................................... 10
2.1
Sommario ........................................................................................................................... 11
2.2
Informazioni metodologiche ............................................................................................... 13
2.3
Gettito dei canoni ................................................................................................................ 16
2.1.1
Stima teorica della variazione del gettito ..................................................................... 17
2.1.2
Variazione del gettito da bilancio ................................................................................ 19
2.1.3
Analisi comparata della variazione del gettito ............................................................. 20
2.1.4
Variazione della composizione del gettito ................................................................... 23
2.4
Famiglie per area di appartenenza ....................................................................................... 25
2.5
Famiglie per fascia ISEE e area di appartenenza ............................................................... 27
2.6
Incidenza mediana del canone sull‟ISE............................................................................... 30
2.7
Aumento del canone calcolato al “canone minimo” ........................................................... 34
2.8
Riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” .............................................. 36
2.9
Il “canone minimo” e il canone medio ................................................................................ 38
2.10
Allineamento del canone al canone di mercato .................................................................. 41
2.11
Alloggi occupati senza titolo .......................................................................................... 42
2.12
Il patrimonio immobiliare ................................................................................................. 43
2.13
Il patrimonio mobiliare....................................................................................................... 44
3
Contributo Federcasa ................................................................................................................. 46
4
Nota delle Organizzazioni Sindacali congiunte ......................................................................... 49
Allegato 1.
Quadro statistico analitico ............................................................................................ 53
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Tavola 1. Gettito Canone Sociale ................................................................................................... 54
Tavola 2. Gettito Canone Sociale da Bilancio Consuntivo ............................................................ 55
Tavola 3. Numero Famiglie per area di assegnazione.................................................................... 56
Tavola 4. Numero Famiglie per fascia ISEE e Area Sociale (calcolata) ....................................... 57
Tavola 5. Incidenza media del canone sull‟ISE, per fascia di ISEE-ERP...................................... 58
Tavola 6. Numero di casi di aumento del canone calcolato al “canone minimo” .......................... 59
Tavola 7. Numero di casi di riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile” .............. 60
Tavola 8. Numero casi di applicazione del “canone minimo” ....................................................... 61
Tavola 9. Numero casi in cui il canone è stato allineato al canone di mercato .............................. 62
Tavola 10. Numero famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare ........................................... 63
Tavola 11. Numero famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare ............................................... 64
Allegato 2.
Enti dell‟Osservatorio allargato ................................................................................... 65
Allegato 3.
Il patrimonio oggetto dell‟analisi ................................................................................. 66
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Indice delle figure
Fig.
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Fig.
1. Variazione del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza (€) ........................... 17
2. Variazione % del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza ............................. 17
3. Area protezione - Variazione % del gettito da canone applicato vs canone “ante legem” .... 18
4. Variazione % del gettito da canone sociale (2007=100) - Fonte Bilanci Aler ...................... 19
5. Variazione % tra gettito canone " a regime" vs "applicato" .................................................. 21
6. Variazione % tra gettito canone "applicato" e " a regime" per area di appartenenza ............ 21
7. Gettito canone "ante legem" e " a regime" per area di appartenenza (ALER + comuni) ...... 23
8. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (ALER) ....................... 23
9. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (comuni) ...................... 23
10. Composizione gettito da bilanci Aler 2009 ........................................................................ 24
11. Famiglie per area di appartenenza ....................................................................................... 25
12. Distribuzione % delle famiglie per area di appartenenza ................................................... 25
13. Media dell'ISEE-ERP per area di appartenenza .................................................................. 27
14. Mediana dell'ISEE-ERP per area di appartenenza .............................................................. 27
15. ISEE-ERP Assegnato (percentili 1-90) ............................................................................... 28
16. ISEE-ERP assegnato (percentili 91-100)............................................................................. 28
17. Incidenza percentuale mediana del canone sull'ISE ............................................................ 30
18. Incidenza mediana del canone sull'ISE per area di appartenenza........................................ 30
19. Incidenza % del canone "a regime", "transitorio" e "ante legem" vs ISE (percentili 190) ........................................................................................................................................ 31
20. Incidenza % del canone "a regime", transitorio, "ante legem" vs ISE (percentili 91-99) ... 31
21. Percentuale di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di
assegnazione ........................................................................................................................ 34
22. N. di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione e
per Ente prop. ....................................................................................................................... 34
23. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" ................................................ 36
24. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile" ................................................ 36
25. Percentuale di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato per area di
appartenenza ........................................................................................................................ 38
26. N. di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato............................................ 38
27. Canone medio al mq “ a regime” per area di appartenenza ................................................. 39
28. Percentuale di famiglie con canone abbassato al canone di mercato .................................. 41
29. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare per area di
appartenenza ........................................................................................................................ 43
30. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza ..... 44
31. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza e
per Aler ................................................................................................................................ 44
32. Variazione canoni 2007 – 2010 ........................................................................................... 48
33. Morosità Aler 2008 – 2009 (dati Federcasa) ....................................................................... 48
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Introduzione
La legge regionale 4 dicembre 2009 n.27 (Testo unico dell‟edilizia residenziale pubblica),
all‟Articolo 37, comma 5, prevede che:
“Entro il 31 dicembre 2010 l‟Osservatorio regionale della condizione abitativa, allargato ai
rappresentanti degli enti proprietari, dei lavoratori e degli inquilini, verifica gli impatti delle
disposizioni di cui al presente capo, redige una relazione da presentare alla commissione
competente ed elabora proposte da sottoporre alla Giunta Regionale, con particolare riguardo alle
previsioni di cui all‟art. 31, comma 5 e all‟articolo 36”.
In particolare, l‟art. 31 al comma 5 definisce le modalità di applicazione del canone di locazione
sopportabile; mentre l‟art. 36 definisce le modalità d‟aggiornamento dei valori dei parametri
utilizzati nel calcolo del canone.
In conseguenza di ciò la Direzione Generale Casa ha costituito il 4 giugno 2008 il tavolo di lavoro
dell‟Osservatorio allargato ai rappresentanti come previsto dalla legge (vedi Allegato 2).
Nel corso dell‟attività sono stati affrontati fin dall‟inizio molti argomenti specifici trattati nella
legge e, ai fini di una valutazione degli effetti della norma dal punto di vista dell‟impatto dei nuovi
canoni (sugli inquilini da un lato e sugli enti proprietari degli alloggi dall‟altro), si è operato nel
corso del 2010, in quanto l‟analisi dell‟impatto richiede quanto meno la disponibilità di dati
consolidati e non strutturalmente influenzati da situazioni transitorie o contingenti.
Si deve precisare che, ad oggi, si è ancora lontani dall‟aver raggiunto una situazione “a regime” dei
nuovi canoni (a causa soprattutto dei numerosi meccanismi di diluizione), inoltre le variabili
dinamiche del sistema (turn over, variazione del patrimonio immobiliare ERP, aggiornamento della
situazione economica, aggiornamento dei parametri locativi, ecc.) non consentono una valutazione
definitiva degli effetti sui canoni del nuovo meccanismo di calcolo e di regolamentazione.
In questo documento si riportano i risultati ottenuti dall‟analisi di un campione di 109.031 alloggi di
proprietà ALER e comunale (pari al 70% degli alloggi occupati) locati a canone sociale e presenti
nell‟anagrafe regionale del 2009.
Il documento è stato elaborato a seguito dei lavori di reperimento dei dati, loro sistematizzazione ed
analisi condotta presso la competente struttura regionale, nell‟ambito dell‟Osservatorio allargato ai
soggetti sopra richiamati.
Il lavoro si è sviluppato con attività collegiali e dei singoli soggetti partecipanti. Incontri di
presentazione e valutazione comune dei dati e della proposta di documento si sono tenuti nell‟anno
corrente (2010) in data 14 settembre, 21 ottobre, 22 novembre, 17 dicembre e 22 dicembre.
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1 Valutazioni di sintesi
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1.1 Generalità
Prima di procedere alla valutazione sintetica degli effetti complessivi dell‟adeguamento dei canoni
introdotto dalla LR 27 è opportuno premettere alcune considerazioni di carattere sistemico.
1.
Campo d’indagine
Lo studio si è concentrato – in coerenza con quanto richiesto dalla legge – sugli aspetti che
riguardano gli effetti dei nuovi canoni dal punto di vista quantitativo e l‟impatto determinato
dall‟impianto normativo presente all’art. 31 comma 5. In conseguenza di ciò l‟analisi degli
aspetti che riguardano l‟amministrazione, la gestione e la programmazione d‟interventi sul
patrimonio, così come anche l‟impiego di risorse per prestazioni assistenziali, è demandata alla
valutazione dei dati di bilancio e dei documenti programmatici degli enti proprietari,
ritenendosi opportuna l‟estensione del monitoraggio di questi aspetti da parte dell‟Osservatorio.
2.
Significatività del campione.
L‟analisi dell‟impatto ha riguardato un campione di poco più di 109.000 alloggi di proprietà
Aler e comunali locati a canone sociale; rispetto alla stima degli alloggi ERP presenti in
Regione Lombardia e locati a canone sociale, il campione in questione è pari a circa il 70%
del totale e costituisce in sostanza una solida base statistica.
Nel successivo par. 2.1 è presente un‟estesa e circostanziata descrizione delle modalità e scelte
di composizione del campione.
3.
Stabilizzazione del nuovo regime dei canoni.
L‟analisi ha confermato che gli effetti dei nuovi canoni – limitati agli anni 2008-2009
disponibili – non sono ancora arrivati a una situazione a regime e in conseguenza di ciò i
dati mostrano un andamento transitorio; pertanto le considerazioni che si possono fare sono
relative ad una situazione ancora non “stabilizzata” e per l‟analisi della situazione a regime si
dovrà attendere quanto meno lo studio dei dati relativi ai canoni nel 2010 e 2011. Per tale
motivo nell‟esposizione analitica dei dati al cap. 2 una parte degli indicatori riportati sono
indicati con il termine “stima” in quanto si tratta pur sempre di una proiezione e non di
un’osservazione.
4.
Spread territoriale.
Le evidenti differenze territoriali rilevate nelle percentuali di variazione dei canoni hanno
origine, prevalentemente, nell‟assoluta disomogeneità delle condizioni iniziali: le condizioni di
applicazione dei canoni “ante legem” erano così diversificate che non potevano che produrre un
ventaglio ampio di differenze percentuali da zona a zona.
5.
Effetti osservati.
L‟impatto è stato valutato relativamente alla condizione economica delle famiglie, con
approfondimenti rispetto alle fasce reddituali, alla distribuzione territoriale, alla tipologia del
proprietario.
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1.2 Aspetti rilevanti
La L.R. 27, nell‟ottica di garantire le risorse necessarie all‟autosufficienza del sistema degli alloggi
di edilizia residenziale pubblica inteso come amministrazione, gestione e valorizzazione del
patrimonio, ha basato la determinazione del canone su tre fattori da verificare simultaneamente:
1. il calcolo del valore locativo dell‟immobile, che rappresenta la rendita immobiliare teorica
in base alle caratteristiche dell‟unità abitativa. A questa rendita si applica in seguito
un‟aliquota commisurata alla condizione economica del nucleo in affitto (ISEE-ERP).
2. La verifica di un limite superiore del canone applicabile, ottenuto come percentuale
d‟incidenza del canone rispetto al reddito complessivo (ISE-ERP)1.
3. Un canone minimo per ogni fascia economica d‟appartenenza (esclusa l‟area decadenza).
La legge ha inoltre previsto un ampio margine di flessibilità che gli enti proprietari possono
applicare ai canoni “d‟intesa con le rappresentanze degli inquilini”; questa flessibilità si scarica, in
sostanza, sul canone applicato in modi differenti a seconda che implichi una modifica di un
parametro di calcolo ovvero una variazione a valle del canone “sostenibile/sopportabile”.
Ciò premesso si possono evidenziare gli aspetti salienti rilevati dall‟analisi dei dati.
1

Per quanto riguarda il secondo criterio sopra esposto, la verifica ha mostrato un effetto
positivo e si è rilevato un intervento nel 5% dei casi.

Per quanto riguarda il canone minimo, esso ha avuto un ruolo importante per la
definizione dei canoni delle famiglie con redditi più bassi e per il supporto alla sostenibilità
dei costi di gestione del patrimonio: è stato applicato complessivamente nel 18% dei casi
con punte importanti in area protezione (29% dei casi). Relativamente all‟insieme degli
alloggi a canone minimo, il 39% dei casi è costituito da canoni “aumentati” per rispettare il
criterio in questione.

Per quanto riguarda il primo criterio si può dire che esso – insieme ai fattori di
flessibilità che possono essere stati inseriti – ha svolto il ruolo di principio decisivo di
calcolo in oltre tre quarti dei casi2.

L’aumento dell’incidenza del canone sul reddito familiare risulta, nel complesso, limitato
anche nelle fasce basse: l‟incidenza mediana passa dal 7% ante legem al 9% con
l‟applicazione della legge (canoni 2009), e si stima che con il canone a regime arrivi al 10%

L’adattabilità dei canoni nel tempo, in relazione all‟andamento dei redditi familiari e/o
alle modifiche dei parametri di valutazione degli immobili, risulta comprovata
dall‟andamento dei gettiti dei canoni nel 2009, che hanno subito, in generale, una riduzione
rispetto ai gettiti del 2008.
Si può parlare convenzionalmente di “canone sostenibile” nel primo caso e “canone sopportabile” nel secondo caso.
2
I fattori di flessibilità agiscono in modo aleatorio in quanto non si hanno regole deterministiche né informazioni a
priori presenti nell‟anagrafe utenza regionale, per questo non è possibile osservare in modo trasparente il loro effetto.
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
L’incremento di gettito complessivo stimato a livello regionale (gettito 2009 verso gettito
2007) è pari al 28÷29%, e la previsione a regime può essere stimata in un ulteriore aumento
del 7% pur riscontrandosi significative differenze a livello territoriale.

Il canone medio annuo al metro quadro passa da meno di 18 €/mq ante legem a circa 24
€/mq stimabili a regime (in area protezione da 9.60 €/mq a 11.51 €/mq).
L‟analisi dei dati ha mostrato anche una serie di effetti non propriamente lineari, tra cui possiamo
citare i seguenti:

L’incidenza dei canoni è bassa soprattutto nelle fasce alte; in area decadenza questo è
dovuto sostanzialmente al valore alto dei redditi, mentre in area permanenza è il rapporto
canone/reddito ad essere poco equilibrato.

Sussistono complessità di applicazione nella definizione dei canoni e nella loro variazione
nel tempo da approfondire in relazione alle ricadute sulla determinazione degli stessi in
rapporto alle condizioni delle famiglie
In termini più generali occorre rilevare che la grande differenza osservata nella variazione del
canone, a livello territoriale come anche all‟interno delle fasce reddituali, dipende principalmente
dalla situazione di eterogeneità che si era venuta a determinare prima della legge, vuoi per la
mancanza di regole omogenee vincolanti vuoi per il differente tasso di turnover negli alloggi.
L‟analisi degli effetti permette di inferire alcune valutazioni complessive.

La legge ha armonizzato la grande eterogeneità e difformità dei canoni in vigore in
precedenza, dando regole comuni in tutto il territorio: queste regole stanno riportando il
canone sociale ad un‟applicazione standardizzata e differenziata in base alle sole condizioni
strutturali previste dalla norma.

L’impostazione del “canone sopportabile” è stata confermata dagli interventi osservati.

L’impostazione del “canone sostenibile” mostra una notevole sovrapposizione con la
funzione del “canone sopportabile”, nel senso che il canone calcolato come aliquota del
valore locativo dell‟immobile tiene ampiamente in considerazione la sopportabilità in
funzione della condizione economica del locatario. Questo si evince – tra l‟altro – dal fatto
che i casi in cui il canone sostenibile è stato innalzato (perché inferiore al canone minimo)
sono superiori ai casi in cui esso è stato abbassato (perché non compatibile con il reddito ISE
dell‟inquilino).

La legge ha determinato incrementi medi dei canoni relativamente contenuti e non tali
da modificare, in diversi casi, l‟entità del canone in precedenza dovuto

Un’eventuale modifica del meccanismo di calcolo a “costo zero” (ovverosia senza
penalizzare il gettito medio o il canone medio pagato) potrebbe essere studiata in termini di
valori medi, ma darebbe inevitabilmente luogo ad una serie di variazioni determinate sui
singoli canoni da un diverso metodo di calcolo.
Sulla base dei dati ad oggi pervenuti e delle analisi conseguenti si è maturata l'opinione che le
modifiche introdotte sul regime dei canoni da parte della LR 27/2009 non abbiano prodotto
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modificazioni critiche gravi sulla generalità dell‟utenza sotto il profilo del delicato equilibrio tra
sostenibilità e sopportabilità dei canoni tali da richiedere interventi urgenti sull'impianto legislativo.
Si ritiene anzi opportuno che venga a consolidarsi il definitivo passaggio tra l'attuale fase transitoria
e la fase a regime in modo tale da poter svolgere in maniera più compiuta un esame degli effetti
prodotti dai nuovi meccanismi, anche al fine di predisporre interventi che permettano di intervenire
su taluni aspetti eventualmente migliorabili che possono essere osservati ma non pienamente
apprezzati nell'attuale fase transitoria.
Nell‟ambito dei lavori di approfondimento e confronto realizzati dall‟Osservatorio allargato, si sono
peraltro colti vari aspetti concernenti l‟impatto della legge, che si ritengono di evidenziare
particolarmente in ragione del loro rilievo di carattere generale.

Si è riscontrato una forte incidenza delle spese di gestione che devono essere sostenute dagli
inquilini (spese di riscaldamento e per altri servizi accessori), la cui entità risulta in numerosi
casi significativamente superiore al canone da pagare senza raccordo con la situazione
reddituale; si ravvisa quindi l‟opportunità di estendere a regime il meccanismo previsto
all‟art. 37, comma 3, lettera d) a sostegno delle spese a rimborso

Lo strumento del Fondo di solidarietà, previsto dall‟art.35 della legge, non presenta una
generalizzata applicazione nella regione, non consentendo pertanto di conseguire appieno gli
obiettivi della legge per il sostegno agli inquilini che non sono in grado di fare fronte al
pagamento del canone e dei servizi ricevuti; vi è quindi la necessità che tutti i soggetti
coinvolti assicurino piena partecipazione al fondo

In ragione della crisi economica generale e, al momento, dei suoi esiti incerti, si riscontra una
situazione di particolare sofferenza nelle famiglie con reddito più limitato, che richiede
un‟attenzione del Legislatore onde considerare l‟opportunità di specifiche disposizioni
legislative per mitigare l‟impatto del canone a regime sulla situazione delle famiglie

Tra i punti di prioritaria valutazione, sotto il profilo legislativo, si richiamano altresì:
-
-
La situazione specifica intervenuta a seguito della costituzione della nuova provincia di
Monza e della Brianza, che può richiedere la previsione di una fase transitoria di
applicazione dei nuovi parametri nel comune capoluogo
L‟esclusione dell‟indennità di invalidità dal calcolo del reddito imponibile (avendo
questa una specifica finalità di assistenza e cura) e le criticità sussistenti nella disciplina
degli aiuti economici a vario titolo fruiti dagli inquilini, quali ad esempio le erogazioni
private indicate dal RR 1/2004
Il presente documento, pur nella sua logica di sintesi e di visione d‟insieme dell‟impatto generato
dalla nuova legislazione in materia di canoni, non può esaurire la totale articolazione dei temi e
delle questioni, in merito riscontrabili.
Inoltre la legge deve avere ancora completa attuazione, con l‟entrata a regime delle norme
definitive.
Si ravvisa quindi l‟opportunità di proseguire l’attività di verifica e controllo sull‟impatto e
attuazione della legge stessa, sviluppando il lavoro attivato presso l’Osservatorio regionale, con il
contributo di tutti i soggetti coinvolti attraverso apposita previsione normativa.
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2 Analisi dei dati d’impatto
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2.1
Sommario
L‟analisi dei dati al 2009 mostra che a tale data i canoni per effetto della legge hanno prodotto
un aumento medio di gettito stimato tra il 28% e il 29%, con differenze territoriali che vanno
dal +5% di Aler PV al +34% di Milano-Monza congiuntamente.
La stima dell‟aumento finale dei canoni “a regime” non è facile poiché i dati mostrano un
andamento non lineare e sicuramente non sufficientemente stabile; in ogni caso l’ulteriore
aumento medio teorico che si può prevedere per l’intero campione è del 7%, con una
variazione dell’ordine del 6% negli alloggi di proprietà Aler e del 12% circa in quelli
comunali.
In termini di fasce reddituali l’area protezione è quella in percentuale più lontana dal gettito a
regime: crescerà nel complesso del 21% (26% nel caso degli alloggi comunali e 19% per gli
alloggi Aler) con punte del 30% a Varese e del 36% a Bergamo.
Il motivo di questo incremento più consistente dipende dal fatto che fino al 2009 il gettito in area
protezione ha avuto incrementi trascurabili (tranne che a Mantova e Lodi).
La variazione percentuale stimata tra i canoni applicati nel 2009 e quelli previsti a regime, in
termini assoluti è, di fatto, abbastanza contenuta: infatti corrisponde – a livello complessivo – ad
un aumento mensile inferiore a €. 11; nel caso peggiore di Bergamo l‟aumento mensile teorico
sarebbe di €. 18.
Se si considera che i canoni in area decadenza siano determinati prendendo come riferimento i
canoni di mercato, fatto 100 il gettito medio per unità in area decadenza, per le altre aree si ha
rispettivamente 65% in area permanenza, 37% in area accesso, 15% in area protezione.
Dunque il valore (medio) dei canoni in area permanenza è pari a poco meno dei due terzi del
canone in area decadenza, quello in area accesso è pari a circa un terzo, e quello in area
protezione è pari al 15%, ovverosia meno di un sesto di un canone in area decadenza (che è
assimilabile ad un canone di mercato).
Per quanto riguarda la stima dei valori a regime del canone/mq, in area protezione si avrà a regime
un valore di circa 11.5 €/mq, in area accesso di circa 24 €/mq, in area permanenza di 39 €/mq, e
infine in area decadenza circa 57 €/mq.
A livello territoriale in area protezione il valore è pressochè omogeneo, in area accesso si va da 22.7
€/mq a Milano fino a 26.5 €/mq a Sondrio. In area permanenza i valori più bassi sono a Mantova
(37.2 €/mq) e Milano (37.9 €/mq) mentre il più alto è a Busto (42.4 €/mq).
Infine in area decadenza, com‟è logico attendersi, si hanno i valori più diversificati fra le varie
realtà territoriali: da 47 €/mq (Lodi) a 77 €/mq (Cremona).
L’incidenza mediana del canone su ISE è variata dal 7% prima della legge al 9% con il nuovo
canone applicato nel 2009, e salirà al 10% a regime.
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Ci sono differenze, peraltro molto contenute, tra i nuclei in alloggi comunali (9.7%) e quelli in
alloggi Aler (10.5%).
Più rilevante è la considerazione che nel 90% dei casi l’incidenza si mantiene al di sotto del 15%
(16% a regime), mentre nel 10% del campione si mantiene al di sotto del 5% e non salirà – a
regime – oltre il 6% (era il 2% ante legem).
Per avere un termine di confronto, l‟incidenza del canone sul reddito, nelle famiglie che accedono al
fondo sostegno affitto, passa nella mediana dal 41% prima del contributo al 32% a valle del
contributo.
Sempre a livello di confronto, l‟incidenza media dei costi per l‟alloggio nel 2008 è stimata pari al
28% della spesa familiare in Lombardia3.
Nel caso del canone sociale si può invece osservare che solo il 3% del campione ha un’incidenza
superiore al 20% dell’ISE.
Il canone calcolato sulla base del valore locativo è nella maggior parte dei casi inferiore al
canone massimo sopportabile dalle famiglie; in altri termini il taglio effettuato dalla sopportabilità
è stato applicato poche volte.
I nuclei che hanno un canone locativo calcolato così basso da dover essere aumentato per portarlo
al livello minimo previsto dalla legge sono complessivamente il 7%.
La riduzione del canone al valore massimo sopportabile in base alla capacità reddituale
interviene – nel campione esaminato – nel 5% dei casi e, nelle fasce d‟assegnazione, si ha il 9% in
area protezione, il 4% in area accesso e il 2% in area permanenza.
Si tratta di un intervento veramente marginale, tanto più se si considera che, a livello territoriale,
le percentuali rilevanti vengano da Lecco e Pavia. Nella fattispecie si tratta anche di province in cui
l‟incidenza del canone sul reddito era più rilevante4. All‟opposto si colloca Milano che registra solo
il 3% di tagli, quasi tutti nell‟area protezione.
3
ISTAT, marzo 2010
4
Vedi par. 2.4
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2.2 Informazioni metodologiche
Gli effetti della LR 27 possono essere analizzati da diversi punti di vista a seconda degli indicatori
utilizzati nella descrizione del fenomeno.
La scelta d‟indicatori appropriati è decisiva nel determinare la qualità e il grado di approssimazione
del risultato; per questo nella prima fase di lavori dell‟osservatorio allargato sono state formulate
numerose proposte che hanno portato alla selezione di un largo insieme di variabili considerate
significative per la descrizione dei diversi aspetti oggetto di studio; nel corso dei lavori i riscontri a
seguito dell‟elaborazione dei dati hanno portato concordemente alla scelta di un insieme più ridotto
che sembra più coerente ed omogeneo con le finalità che ci si è proposti.
È opportuno precisare che ogni indicatore a sua volta può fornire una molteplicità d‟informazioni in
funzione delle grandezze statistiche utilizzate nell‟analisi.
Nel seguito saranno presentati e sinteticamente illustrati gli indicatori considerati per l‟analisi
dell‟impatto, qui elencati in modo descrittivo per rappresentare anche intuitivamente la tipologia
d‟informazioni che vanno a produrre:












Gettito dei canoni sociali
o
Stima della variazione del gettito
o
Variazione del gettito da bilancio
o
Variazione della composizione del gettito
Famiglie per area di assegnazione
Famiglie per fascia ISEE e area di assegnazione
Incidenza media del canone sull‟ISE, per fascia di ISEE-ERP
Casi di aumento del canone calcolato al “canone minimo”
Casi di riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile”
Casi di applicazione del “canone minimo”
Canone medio
Casi in cui il canone è stato allineato al canone di mercato
Alloggi Aler occupati senza titolo
Famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare
Famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare
Le tabelle riportate nell‟allegato 1 riportano i dati necessari alla produzione degli indicatori.
I dati sono stati elaborati in forma grafica e sintetica per consentire (per quanto possibile) un‟analisi
semplice e rapida.
Come grandezza statistica rappresentativa è stata prevalentemente usata la mediana in luogo della
media, in quanto è più adatta a rappresentare gli andamenti in presenza di eventuali dati “sporchi”.5
5
L‟uso della mediana si rivela decisamente più appropriato specialmente nello studio delle incidenze su reddito, dal
momento che in presenza di valori di reddito prossimi allo zero questo indicatore fornisce un‟informazione più stabile
ed attendibile rispetto alla media. In qualche caso è stata prodotta la curva della distribuzione cumulata dei dati, per
consentire l‟analisi basata sull‟osservazione dei valori percentili.
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Il campione utilizzato in questa sezione è costituito da 88.158 alloggi di proprietà Aler (che
rappresentano il 92% degli alloggi di proprietà Aler locati a canone sociale) e 20.877 alloggi di
proprietà comunale (che rappresentano poco meno del 40% degli alloggi comunali locati a canone
sociale6), per un totale di 109.031 alloggi7, esaminati con riferimento ai dati contenuti nell‟Anagrafe
degli alloggi acquisita dalla Regione Lombardia come previsto nel regolamento regionale.
La selezione e consistenza del campione è stata determinata sostanzialmente dai due motivi
seguenti:
1. L‟anagrafe degli inquilini è un processo in continuo movimento coerentemente con la
dinamica degli alloggi, dell‟utenza, dei redditi e dei canoni. Di questo processo dinamico la
Regione acquisisce una “fotografia” con cadenza biennale (ovvero annuale) che va ad
alimentare la banca dati storica regionale; nel censimento così acquisito dalla Regione si
trovano sia informazioni consolidate sia informazioni provvisorie: nella fattispecie questo si
traduce nella constatazione che – per circa l‟8.4% degli alloggi occupati – le dichiarazioni
fatte dagli inquilini risultano incomplete o in fase di accertamento e non possono essere
utilizzate in modo attendibile. In conseguenza di ciò il campione è stato ridotto ai nuclei
presenti con dichiarazioni definite complete (pari al 91.6% dei nuclei censiti dall‟anagrafe
regionale).
2. L‟anagrafe degli alloggi di proprietà comunale è tuttora incompleta poiché mancano i dati di
almeno un centinaio di Comuni fra cui alcuni di grande rilevanza come Milano, Bergamo,
Como, Mantova.
In particolare va segnalato il caso del Comune di Milano che ha avviato un cambio di
gestione e una riorganizzazione dell‟amministrazione degli alloggi ERP, con
l‟implementazione di un nuovo sistema informativo ed un nuovo censimento del patrimonio
e dell‟utenza che è attualmente in corso.
Se si guarda all‟intero patrimonio regionale, si può stimare che il campione considerato corrisponda
a poco più del 70% degli alloggi locati a canone sociale8.
La fonte dei dati è l‟anagrafe utenza regionale del 2009. Per tutti i confronti con i canoni in vigore
prima della legge 27 si è utilizzato l‟importo calcolato e riportato dall‟ente proprietario ovvero –
laddove non fosse presente nella banca dati 2009 – si è preso in considerazione l‟importo del
canone ente legem a suo tempo calcolato e riportato nell‟anagrafe regionale del 2008.
L‟analisi dei dati riportata nel seguito si sviluppa lungo quattro direttrici, complementari fra loro:

6
Valutazione del valore complessivo dell‟indicatore (totale regionale) per una visione
“macro” del fenomeno.
Stima basata sui dati dell‟anagrafe regionale dell‟utenza 2009 e del censimento regionale degli alloggi ERP 2007.
7
Gli alloggi di proprietà comunale e locati a canone sociale sono stimati essere in Regione Lombardia circa 55.000.
Tale stima si basa su un‟estrapolazione statistica effettuata a seguito del censimento regionale del 2007 ed aggiornata in
base ai dati acquisiti per l‟anagrafe utenza 2009 e alle informazioni sintetiche fornite dal Comune di Milano.
Aggiungendo gli alloggi di proprietà Aler effettivamente locati a canone sociale (95.548) si ottiene il totale regionale di
circa 155.000 alloggi.
8
L‟allegato 2 riporta l‟elenco degli Enti proprietari degli alloggi utilizzati per il campione considerato nella relazione.
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


Valutazione comparata e/o disgiunta dei sottoinsiemi costituiti dagli alloggi di proprietà
Aler e di proprietà comunale. Questo è utile da un lato perché gli alloggi di proprietà Aler
erano quelli presenti nell‟anagrafe regionale prima del 2007 e su questi alloggi si è basata
gran parte degli studi propedeutici alla LR 27; d‟altro canto gli alloggi comunali in molti
casi sono gestiti da soggetti diversi dalle aziende Aler o anche se gestiti da Aler possono
seguire indirizzi diversi in funzione della supervisione comunale, quindi può essere utile
verificarne l‟impatto in modo disgiunto.
Valutazione del valore dell‟indicatore in funzione delle fasce reddituali (area
d‟assegnazione) per descrivere il diverso grado d‟impatto in relazione alla situazione
economica degli inquilini.
Valutazione a livello territoriale, per capire come si è articolata nelle diverse province la
modulazione dei canoni e delle altre grandezze in gioco.
Nelle considerazioni illustrate nel seguito si citeranno spesso i dati analizzati con il termine di
“stima” piuttosto che di “osservazione”, questo è dovuto sostanzialmente a due fattori:
 il canone ante legem non è il canone percepito precedentemente all‟entrata in vigore della legge
ma bensì il canone teorico che sarebbe stato pagato dall‟assegnatario in mancanza dell‟entrata in
vigore della legge. Questa scelta è stata fatta in completa analogia con il modello di proiezione
dei canoni adoperato nello studio propedeutico alla legge.
 Il canone calcolato a regime non è – in molti casi – ancora entrato in vigore e non vi è certezza
che nel futuro i parametri della situazione familiare del locatario restino invariati producendo
effettivamente il valore che è stato utilizzato nel presente studio e che si riferisce alla situazione
economica e familiare del 2009.
Come si potrà vedere nel seguito, spesso una variabile che a livello complessivo assume un certo
valore, a livello disaggregato – alloggi Aler ovvero comunali, fascia di reddito, area territoriale –
presenta una varianza con differenze più o meno profonde che possono modificare anche
grandemente la valutazione finale del fenomeno.
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2.3 Gettito dei canoni
Non esiste un indicatore oggettivo per un confronto esaustivo tra gettito “ante legem” e gettito “post
legem”, poiché la dinamica delle variabili in gioco produce un sistema complesso e non lineare.
Per tal motivo, ma più ancora per il fatto che il canone ante legem è frutto – come già indicato
in precedenza – di una simulazione teorica applicata alle famiglie in locazione e non già di
un’osservazione pratica di un canone riscosso, nelle considerazioni di questa sezione si farà
spesso uso del termine “stima” e non di “osservazione” delle variazioni.
Nel seguito si presenterà inizialmente la stima teorica della variazione del gettito utilizzando la
banca dati regionale dell‟anagrafe utenza.
In particolare per il gettito ante legem è stata utilizzata la simulazione del vecchio canone riportata
nell‟anagrafe 2009 ma, dove il dato non era presente, si è ricorso alla simulazione riportata (per lo
stesso locatario) dagli enti proprietari nell‟anagrafe dell‟anno 2008.
Per il calcolo del nuovo canone a regime e/o applicato nel periodo corrente si sono utilizzati
esclusivamente i dati presenti nell‟anagrafe del 2009.
A seguire è stata fatta una valutazione del gettito attraverso i dati esposti nei bilanci Aler del 2007,
2008 e 2009, che presentano sia il gettito di competenza sia quello incassato.
Infine è stato fatto un confronto in “parallelo” dei risultati forniti dalle due fonti per un‟analisi
comparata che ha consentito di filtrare i fattori più stabili e ricavare i margini di attendibilità dei
risultati9.
In questa parte è stata fatta una stima dello scarto massimo teorico fra i canoni applicati nel 2009 e i
canoni a regime calcolati in base alle caratteristiche reddituali e alla composizione dei nuclei alla
data del 2009.
Inoltre si è analizzato lo scarto teorico fra i canoni attuali (2009) e quelli stimati a regime, al fine di
valutare il margine d‟incremento/decremento possibile nel futuro; quest‟analisi è stata svolta sia a
livello complessivo, sia in modo disaggregato per fasce reddituali, sia sui due sottoinsiemi
proprietari (Comuni ed Aler), sia con considerazioni a livello territoriale provinciale.
9
Quest‟analisi comparata è stata fatta relativamente agli inquilini Aler, cui si riferiscono i bilanci delle aziende in
questione.
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2.1.1
Stima teorica della variazione del gettito
29.000.000
24.000.000
19.000.000
14.000.000
9.000.000
4.000.000
-1.000.000
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 1. Variazione del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza (€)
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
-10%
Protezione
Accesso
Permanenza
Tutte le Aree
(compresa Decadenza)
Fig. 2. Variazione % del gettito da canone “a regime” per area di appartenenza
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La variazione percentuale stimata a regime complessivamente sul campione è del 38%, con
profonde differenze a livello territoriale, che vanno dal 16% di Aler Pavia al 56% di Aler
Bergamo.
La variazione di gettito stimata per i Comuni è maggiore rispetto a quella delle Aler, essendo del
44% per i primi contro il 37% delle seconde.
Questi incrementi costituiscono i valori teorici massimi che si possono attendere – a regime –
dall‟applicazione dei nuovi canoni. Va da sé che le variazioni di gettito determinate dai canoni
transitori applicati nel 2009 sono minori di quelle citate in precedenza.
A livello di aree d‟appartenenza si rileva un contributo in termini assoluti trascurabile dell’area
di decadenza (3.7% del gettito complessivo), dovuto al fatto che, tranne che a Milano (dove ci
sono oltre 1300 nuclei), le famiglie in area decadenza sono in pratica assenti10.
In area di protezione la stima della variazione di gettito prevede un aumento medio a regime del
20%, che nei sottoinsiemi Aler e Comuni diventa rispettivamente del 19% e del 23%.
A livello territoriale lo spread varia grandemente e si va da una riduzione del -6% a Como e
del -4% a Pavia fino ad un aumento del 33% a Mantova.
Nel transitorio in area protezione si osserva un fenomeno diffuso di calo del gettito, provocato
dall‟effetto combinato di variabili sistemiche (modifica dei parametri di calcolo del canone) e di
variabili aleatorie (modifica dei redditi, diluizione e/o riduzione dei canoni in aumento per accordi
locali). Come conseguenza si ha una variazione totale nulla, mentre localmente si rilevano
variazioni dal -12% (Aler VA) al +33% (Aler MN).
40%
30%
20%
10%
0%
-10%
-20%
Fig. 3. Area protezione - Variazione % del gettito da canone applicato vs canone “ante legem”
10
In Aler Monza sono 62, in Aler Varese 19 e nelle altre Aler meno di dieci per provincia; nei Comuni osservati sono
52.
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2.1.2
Variazione del gettito da bilancio
160
140
120
100
80
60
40
20
0
2008
2009
Fig. 4. Variazione % del gettito da canone sociale (2007=100) - Fonte Bilanci Aler
Il bilancio di competenza delle ALER mostra – per l‟anno 2008 – un aumento medio del 39%, che
nell’anno 2009 si riduce al 28% (sempre in rapporto al 2007).
La variazione 2009 su 2007, a livello territoriale, presenta differenze profonde che vanno dal +5%
di ALER PV al +34% di Milano e Monza congiuntamente11.
È interessante osservare che in quattro provincie (Bergamo, Milano, Monza, Varese) il gettito 2009
è inferiore al gettito 2008.
Questo può essere dovuto a diversi fattori, i più probabili dei quali sono:
 un riallineamento verso il basso dei redditi, confermato dal confronto tra i valori medi
reddituali del 2008 con quelli del 200912;
 un utilizzo diffuso di strumenti di flessibilità come diluizione e/o riduzione dei canoni per
accordi locali.
Lo spread dei gettiti è piuttosto rilevante, e si va dal -15% di Milano (2009 su 2008) al +16% di
Lodi, con una media generale di -8%.
Questa variabilità porta a concludere che l’assestamento dei canoni a regime è ancora lontano, e
il processo non avrà carattere lineare in quanto la diluizione dei canoni è soltanto uno dei fattori che
intervengono nel tempo.
11
La deviazione standard degli incrementi è del 7%.
12
Resta da capire come mai i redditi siano in calo in queste quattro province (cui va aggiunta Como sia pur con una
modestissima riduzione): a Milano si registra un calo del 10%. Nelle altre province si è verificato un aumento di redditi,
con un massimo d‟incremento medio del 5%. Poiché i valori di ISEE non hanno subito grandi variazioni, le oscillazioni
di reddito si sono direttamente “scaricate” sui canoni.
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2.1.3
Analisi comparata della variazione del gettito
Il gettito stimato a regime (desunto da un campione molto rilevante ma non completo) non è
commensurabile con quello stimato per competenza nel bilancio (e dunque riferito alla totalità
degli inquilini ed al canone applicato nell‟anno).
Lo spread è dovuto principalmente ai due fattori sopra citati e, in particolare, la differenza tra
canone applicato in situazione transitoria e canone a regime è un elemento decisivo in questo caso.
I valori sono notevolmente più allineati se si prende in considerazione il gettito (teorico) da
canone applicato in confronto con il gettito di competenza: in questo caso la stima dell‟incremento
di gettito diventa rispettivamente del 28.8% contro il 28% rilevato da bilancio.
Questa considerazione, fatta per il sottoinsieme degli alloggi Aler, si può estendere anche al
sottoinsieme degli alloggi comunali e all‟intero campione, per i quali si osserva un incremento pari
rispettivamente al 28.6% e 28.7%.
Si può dunque concludere che – allo stato attuale – i canoni per effetto della legge hanno
prodotto un aumento complessivo di gettito stimato tra il 28% e il 29%.
Non si può invece stimare in modo conclusivo l’aumento a regime, giacché il trend finora
osservato sull‟andamento del gettito dimostra l‟esistenza di fattori che interagiscono in maniera non
lineare e dunque difficilmente prevedibile.
Gli stessi tempi per la messa a regime dei canoni non sono decidibili a causa del sovrapporsi di
meccanismi di diluizione degli aumenti che agiscono con modi e tempi diversi.
Allo stato attuale si può solo stabilire che il valore teorico massimo dell’incremento medio dei
canoni sembra essere il 38%.
In particolare nel sottoinsieme degli alloggi Aler il valore massimo dell‟incremento (come già detto
al par. 2.1.1) è pari al 37%, la qual cosa porterebbe a ipotizzare la possibilità di un ulteriore
incremento dell‟ordine del 9% rispetto ai canoni ante legem: questo tradotto in termini attualizzati13
porta ad una possibilità teorica – per l’insieme degli alloggi Aler – di un aumento del gettito di
circa il 7% rispetto al gettito 2009.
Sia ben chiaro che l‟ipotesi è puramente teorica, poiché nella realtà intervengono – come si è più
volte detto in precedenza – una serie di fattori dinamici concorrenti e non lineari (reddito, canone
locativo, turn over, ecc.) che vanno a modificare la stima di tendenza in modo complesso.
Per quanto si è potuto analizzare sul trend dei tre anni passati, la probabilità di un aumento medio
di gettito – a regime – pari al 7% è piuttosto bassa, anche a fronte del fatto che l’analisi dello
spread tra gettito teorico da canone applicato attuale e gettito teorico da canone a regime evidenzia
un margine d’incremento ancora piu modesto, pari al 6,0% per il comparto ALER ed al 6.9%
se si prende in considerazione l’intero campione.
Solo nel sottoinsieme degli alloggi comunali qui considerati si potrebbe avere un aumento più
consistente (11.8%, vedi fig. 5); questo è dovuto allo spread di 6 punti percentuali che si ha tra
l‟incremento a regime degli alloggi comunali rispetto a quello medio dell‟intero campione in
oggetto.
13
In questo caso il gettito più recente disponibile è quello del 2009; per incrementare il gettito 2009 fino ad un valore
pari al 137% del gettito ante legem è necessario un aumento del 7% che si ottiene dal rapporto 9/1,28.
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20%
18%
16%
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
-2%
Fig. 5. Variazione % tra gettito canone " a regime" vs "applicato"14
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
-5%
-10%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 6. Variazione % tra gettito canone "applicato" e " a regime" per area 15 di appartenenza
Anche se l‟aumento tendenziale ricavabile dai dati dell‟anagrafe 2009 non è confermabile con il
trend dei bilanci, si può approfondire lo scenario di un possibile allineamento dei canoni applicati
con i canoni a regime.
14
Per “canone applicato”, qui come nel seguito, si intende sempre il canone applicato nel 2009.
15
L‟area d‟appartenenza è quella che viene assegnata al nucleo familiare in base alla documentazione verificata
dall‟ente gestore.
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I margini d’incremento (teorico) del gettito sono comunque molto diversificati sia dal punto di
vista territoriale che dal punto di vista della distribuzione per fasce ISEE.
A livello territoriale il gettito complessivo resta sostanzialmente invariato a Busto, Lodi, Mantova;
prevede variazioni minime a Sondrio, Monza, Como, Lecco, Pavia e Milano;16 prevede variazioni
più significative a Brescia (7%), Varese (10%), Cremona (11%), Bergamo (19%).
Queste differenze si possono spiegare sia con la grande variabilità delle condizioni di applicazione
dei canoni ante legem, come si è già detto17, sia con i differenti meccanismi di diluizione del canone
a regime che sono stati implementati nelle diverse realtà territoriali.
Se si analizza la variazione stimata nelle varie aree d‟assegnazione, l’area protezione è quella in
percentuale più lontana dal gettito a regime: cresce nel complesso del 21%, e del 19% per la
parte riguardante gli alloggi Aler con punte del 36% a Bergamo e del 30% a Varese.
Per gli alloggi comunali la differenza tra i canoni a regime e quelli applicati (2009) in area
protezione è del 26%.
Questi incrementi futuri sono del tutto comprensibili se si ricorda che a livello territoriale (vedi
fig. 3) in area protezione il gettito, tranne che a Lodi, Mantova e Busto, non ha sostanzialmento
avuto incrementi e registra in varie province riduzioni anche importanti (Varese -12%).
Val la pena di rilevare che questa variazione percentuale è, di fatto, in termini assoluti
abbastanza contenuta; infatti corrisponde – a livello complessivo – in un aumento mensile
inferiore a €. 11; nel caso del sottoinsieme di alloggi Aler l‟aumento medio mensile sarebbe di circa
€. 10 e nel territorio di Bergamo l‟aumento mensile teorico sarebbe di €. 18.
Nelle altre aree reddituali gli aumenti sono percentualmente più bassi e tendenzialmente in ordine
inverso all‟area d‟appartenenza, sia pure con alcune eccezioni specie nell‟area della decadenza
(dove peraltro le quantità in gioco, in valori assoluti, sono trascurabili).
16
Rispettivamente il 1%, 2%, 3%, 4%, e 5% sia a Pavia che a Milano.
17
A Bergamo il vecchio canone era inferiore di circa il 40% rispetto al nuovo canone a regime.
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2.1.4
Variazione della composizione del gettito
3%
3%
17%
19%
44%
45%
35%
34%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 7. Gettito canone "ante legem" e " a regime" per area di appartenenza (ALER + comuni)
4%
4%
15%
17%
47%
46%
34%
33%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 8. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (ALER)
0,4%
0,7%
28,6%
31,7%
24,4%
36,3%
38,6%
39,4%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 9. Gettito canone "ante legem" e "a regime" per area di appartenenza (comuni)
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L‟osservazione della composizione del gettito per area d‟appartenenza mostra che, mentre per gli
alloggi ALER il contributo maggiore proviene (sia prima che dopo la L. 27) dall’area della
permanenza, negli alloggi comunali i gettiti maggiori sono riconducibili all‟area di accesso.
Maggiore è anche, negli alloggi comunali, la consistenza dell‟area „protezione‟, mentre l‟area
decadenza, che già per le ALER ha un‟incidenza poco rilevante (4% nel gettito teorico a regime e
6% nel gettito da bilancio 2009), per i Comuni non raggiunge l‟1%.
L’analisi della variazione nella composizione del gettito, a seguito dell‟entrata in vigore della
legge, mostra anche in questo caso differenze modeste nel sottoinsieme degli alloggi Aler, dove in
area protezione si registra una leggera riduzione (due punti percentuali sul totale) che è compensata
in parti uguali dalle aree permanenza e decadenza.
Più marcata è la variazione negli alloggi comunali, dove si registra una riduzione in area
protezione di 5 punti percentuali, a cui corrisponde un aumento nelle aree permanenza (4 punti) e
decadenza (1 punto).
Queste variazioni sembrano provare un effetto più “deciso” (e positivo) nei canoni relativi agli
alloggi di proprietà comunale, in quanto si riduce in misura sensibile la quota parte delle famiglie
più povere ed aumenta quella da parte delle famiglie la cui condizione economica è migliore.
Anche nel caso della composizione del gettito ci sono in verità differenze territoriali analogamente a
quanto già rilevato nel par. 2.1.1.
4%
15%
47%
Protezione
34%
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 10. Composizione gettito da bilanci Aler 2009
La composizione del gettito ALER è analoga sia se calcolata sul campione estratto dall‟anagrafe
utenza regionale 2009 sia se calcolata sui dati dei bilanci Aler 2009, in particolare le differenze
riguardano solo le aree di permanenza e decadenza e probabilmente sono dovute ai riesami delle
dichiarazioni reddituali fatte dagli inquilini.
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2.4 Famiglie per area di appartenenza
1%
27%
37%
35%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 11. Famiglie per area di appartenenza
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 12. Distribuzione % delle famiglie per area di appartenenza
La composizione delle aree di assegnazione ISEE (vedi fig. 11) mostra una consistenza numerica
simile delle aree protezione e accesso, che sono quelle più numerose, mentre l’area decadenza è
formata solo dal 1% del campione.
Con riferimento ai gettiti dei canoni applicati nel 2009 si può notare che l‟area di accesso, con il
35% dei nuclei, produce il 34% del gettito contro il 15% prodotto dai canoni in area protezione,
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mentre l‟area permanenza con il 27% dei nuclei produce il 47% del gettito e l‟area decadenza con
l‟1% produce il 4%.
Sempre relativamente ai gettiti dei canoni applicati (2009), fatto 100 il gettito medio per unità in
area decadenza, per le altre aree si ha rispettivamente 65% in area permanenza, 37% in area
accesso, 15% in area protezione.
Se si considera che i canoni in area decadenza siano determinati prendendo come riferimento i
canoni di mercato, si evince che i valori (medi) dei canoni in area permanenza sono pari a poco
meno dei due terzi di questi canoni, quelli in area accesso sono pari a circa un terzo, e quelli in area
protezione sono pari al 15%, ovverosia meno di un sesto di un canone in area decadenza che è
assimilabile ad un canone di mercato.
A livello territoriale – come anche nel confronto tra alloggi comunali ed alloggi Aler – ci sono
profonde differenze nella distribuzione dei nuclei in funzione della situazione economica (vedi fig.
12).
In area protezione la percentuale media è del 47% per gli alloggi comunali e scende al 35% negli
alloggi Aler, con importanti differenze territoriali tra gli estremi: 26% a Lecco fino al 51% a Pavia e
46% a Sondrio.
In area accesso le differenze sono meno marcate, ma si va pur sempre dal 32% (Pavia e Sondrio)
fino al 41% (Busto A.).
In area permanenza si osservano ancora notevoli differenze sia tra gli alloggi comunali (19%) e
quelli Aler (28%), sia a livello territoriale con il 18% a Pavia fino al 33% a Lecco.
Infine in area decadenza si osserva che la presenza di nuclei è del tutto trascurabile tranne che a
Milano (1.302 famiglie pari al 3%) e Monza (62 famiglie pari al 2%).
Queste differenze di composizione reddituale degli inquilini possono essere dovute principalmente
a tre ragioni:
 si tratta di aree territoriali in cui la situazione economica ha avuto un andamento disomogeneo,
creando nel tempo una diversa composizione reddituale dei nuclei familiari;
 una diversa modulazione e flessibilità nei criteri d‟assegnazione degli alloggi ante legem;
 un differente tasso di turnover delle famiglie assegnatarie, considerato che il permanere del
nucleo può aver portato storicamente ad un miglioramento della condizione economica, mentre
l‟arrivo di un nuovo nucleo implica quasi sempre livelli reddituali assimilabili all‟area
protezione.
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2.5
Famiglie per fascia ISEE e area di appartenenza
20.000
15.000
10.000
5.000
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Tutte le Aree
(compresa decad.)
Fig. 13. Media dell'ISEE-ERP per area di appartenenza
20.000
15.000
10.000
5.000
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Tutte le Aree
(compresa decad.)
Fig. 14. Mediana dell'ISEE-ERP per area di appartenenza
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ISEE - ERP assegnato (decili 1-9)
25.000
19.331
20.000
15.749
13.455
15.000
11.646
10.127
10.000
9.001
8.163
ISEE assegnato
6.802
5.000
4.170
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Fig. 15. ISEE-ERP Assegnato (percentili 1-90)
ISEE - ERP assegnato (percentili 91-99)
30.000
26.515
24.777
25.000
19.868
20.384
20.990
21.696
22.532
23.522
20.000
15.000
ISEE assegnato
10.000
5.000
0
1
2
3
4
5
6
7
8
Fig. 16. ISEE-ERP assegnato (percentili 91-100)
L‟ISEE-ERP è l‟indicatore assunto nella legge per misurare la situazione economica delle famiglie
assegnatarie, definire le fasce reddituali, e in funzione delle fasce le aliquote per calcolare il canone
come percentuale del valore locativo dell‟immobile18.
La mediana dell’ISEE è complessivamente pari a poco più di €. 10.100.
Nel sottoinsieme degli alloggi Aler il valore sale a poco più di €. 10.400, e negli alloggi
comunali scende a €. 9.000.
Pur essendo un valore apparentemente moderato (anche se non ci sono termini di confronto da fonti
statistiche ufficiali), val la pena di rilevare che, nell‟area del bisogno familiare di alloggio, l‟insieme
18
Si ricorda che le modalità di calcolo dell‟indicatore ISEE-ERP sono definite nell‟Allegato 1 del regolamento
regionale 1/2004.
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dei nuclei familiari osservati nello studio è in condizioni economiche migliori rispetto a quelle
osservate per le famiglie che fanno domanda d‟accesso ad alloggi a canone sociale o al Fondo
sostegno affitto.
A titolo di confronto si osservi che la mediana ISEE delle famiglie che fanno domanda per
l’accesso agli alloggi a canone sociale è di poco superiore a €. 8.000; mentre la mediana ISEEFSA delle famiglie ammesse al fondo sostegno affitto 2009 è inferiore a €. 7.000.
A livello territoriale i valori più alti di ISEE si hanno nell‟ordine a Lecco, Milano e Monza
(rispettivamente con mediana di €. 11.748, €. 10.783 e €. 10.691), mentre i valori più bassi si hanno
a Sondrio (9.231) e Pavia (9.109).
Nel complesso il 90% delle famiglie dichiara un ISEE inferiore a €. 20.000, e meno del 2% ha un
ISEE superiore a €. 30.000.
Val la pena di ricordare che l‟ISEE non ha al momento correlazioni significative e dirette con gli
standard sulla povertà economica, per la qual cosa non è utilizzabile come parametro di misura della
povertà ovvero di una condizione economica confrontabile con i valori di riferimento forniti
annualmente da Eurostat.
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2.6 Incidenza mediana del canone sull’ISE
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
Fig. 17. Incidenza percentuale mediana del canone sull'ISE
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Fig. 18. Incidenza mediana del canone sull'ISE per area di appartenenza
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Incidenza su ISEa canone a regime , transitorio
e canone ante L.R. 27 (decili 1-9)
18%
16%
16%
14%
13%
14%
11%
12%
10%
A regime
9%
10%
Transitorio
8%
ante LR 27
7%
8%
6%
6%
4%
2%
0%
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Fig. 19. Incidenza % del canone "a regime", "transitorio" e "ante legem" vs ISE (percentili 1-90)
Incidenza su ISEa canone a regime , transitorio
e canone ante L.R. 27 (percentili 91-99)
80%
70%
60%
50%
50%
A regime
40%
Transitorio
ante LR 27
30%
20%
17%
18%
18%
19%
20%
20%
16%
91
92
93
94
95
96
97
22%
10%
0%
98
99
Fig. 20. Incidenza % del canone "a regime", transitorio, "ante legem" vs ISE (percentili 91-99)
Questo indicatore è di grande importanza nella valutazione complessiva delle conseguenze19
dell‟applicazione dei nuovi canoni, poiché misura non solo gli effetti netti sul reddito “a valle” del
canone, ma anche la variazione della pressione del canone sul reddito prima e dopo la legge 27.
L’incidenza mediana del canone è variata dal 7% prima della legge al 9% con il nuovo canone
applicato nel 2009 e salirà al 10% a regime.
Ci sono differenze tra i nuclei in alloggi comunali (9.7%) e quelli in alloggi Aler (10.5%).
19
“outcome” nella terminologia anglosassone.
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Più rilevante è la considerazione che nel 90% dei casi l’incidenza si mantiene al di sotto del 15%
(16% a regime), mentre nel 10% del campione si mantiene al di sotto del 5% e non salirà – a
regime – oltre il 6% (era il 2% ante legem).
Per avere qualche termine di paragone si pensi che l‟incidenza del canone sul reddito, nelle famiglie
che accedono al fondo sostegno affitto, passa nella mediana dal 41% prima del contributo al 32% a
valle del contributo.
Sempre a livello di confronto, l‟incidenza dei costi per l‟alloggio nel 2008 è stimata pari al 28%
della spesa familiare20.
Nel caso del canone sociale in oggetto si può invece osservare che solo il 3% del campione ha
un’incidenza superiore al 20% dell’ISE.
Se si considera che l‟88% del campione ha un ISEE-ERP compreso fra 4.000 e 28.000 euro, e che
parallelamente l‟85% ha un‟incidenza canone/ISE inferiore al 14% (che è il valore minimo di
pressione del canone previsto dalla legge), si può ritenere che l‟incidenza dei canoni rilevata si
discosta molto dall‟incidenza massima della tabella dell‟Allegato C della legge 27.
Ciò significa che il canone calcolato sulla base del valore locativo è nella maggior parte dei casi
inferiore al canone massimo sopportabile dalle famiglie; ne consegue che il “taglio” effettuabile
in base alle condizioni di sopportabilità indicate dalla legge è stato applicato poche volte.
A livello territoriale le differenze d‟incidenza sono interessanti, in quanto Aler Milano si colloca al
valore più basso (9.72%) e Aler Bergamo presenta il valore più alto (12.83%). Considerando che
a Milano l‟ISEE mediano è superiore alla media regionale, si conclude che il valore locativo degli
immobili è inferiore a quello delle altre province; mentre nel caso di Bergamo (come anche Pavia e
Sondrio) lo spread dell‟incidenza è dovuto ai valori reddituali inferiori alla media.
All‟opposto nel caso di Aler Lecco l‟incidenza superiore alla media (12.24%), a fronte del valore
ISEE anch‟esso più alto della media, è probabilmente da imputare ad un più alto valore locativo
degli immobili.
Le differenze tra le fasce reddituali non sono molto ampie nel complesso, si va dall‟8.2% nell‟area
decadenza fino al 10.7% dell‟area permanenza, passando per il 10.6% in area accesso e il 9.5%
dell‟area protezione.
Negli alloggi comunali (dove le incidenze mediane sono più basse di quelle analoghe del
sottoinsieme Aler), lo spread delle incidenze è più ampio, specialmente nei confronti della fascia in
era decadenza; si va dal 6% in area decadenza al 8.9% in area protezione, al 9.9% in area accesso e
infine 10.3% in area permanenza.
Tuttavia, se analizzate a livello provinciale, le differenze per area diventano importanti: Aler
Pavia ha un‟incidenza in area protezione superiore al 12.3% contro il 5.3% dell‟area decadenza,
Aler Mantova rileva il 12.1% in area accesso contro il 4% dell‟area decadenza, e Aler Bergamo
nelle stesse aree il 13.7% contro il 6.8%.
In tutti questi casi vale la considerazione fatta in precedenza, ovverosia che le differenze sono
sostanzialmente dovute ad una diversa modulazione territoriale delle due variabili in gioco:
valore locativo dell’immobile e reddito familiare complessivo (ISE).
Per quanto riguarda invece i dati relativi agli alloggi di proprietà comunale, l‟incidenza mediana è
di un punto al di sotto di quella degli alloggi ALER, con un incidenza mediana canone /ISE
dell‟8,70%; questo poiché l‟incidenza riferita alle aree di accesso e permanenza è „appena‟ poco più
del 9% (un punto percentuale sotto quella degli alloggi ALER), a differenza di cio‟ che accade in
20
ISTAT, marzo 2010
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area protezione dove l‟incidenza mediana (7,62%) risulta decisamente allineata con quella degli
alloggi ALER.
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2.7 Aumento del canone calcolato al “canone minimo”
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
TOTALE
Fig. 21. Percentuale di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Fig. 22. N. di famiglie con canone aumentato al "canone minimo" per area di assegnazione e per Ente prop.
I nuclei che hanno un canone locativo calcolato così basso da dover essere aumentato per portarlo al
livello minimo previsto dalla legge sono complessivamente il 7%.
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In area protezione la percentuale (rapportata al numero di famiglie dell‟area stessa) è solo del 3%,
dovuta al fatto che in quest’area esiste una fascia di circa 12.000 famiglie che paga il canone
minimo per il fatto di avere un valore ISEE inferiore a €. 4.00021.
In area accesso la percentuale sale al 10% e in area permanenza si mantiene su un 8%.
Negli alloggi comunali in area accesso la percentuale supera l‟11%.
Sebbene la maggior parte dei casi (6.179 su 7.487) di canone aumentato al „canone minimo‟sia
relativa ad alloggi ALER, anche i comuni hanno evidenziato circa 1.300 casi, la maggior parte dei
quali (806) è situata, come s‟è detto, in area d‟accesso.
Dal punto di vista territoriale le quote più rilevanti sono quelle di Aler Milano e Pavia, seguite da
Cremona, Lodi, Mantova, mentre per le altre Aler le percentuali sono decisamente più basse della
media.
Il fatto che per Aler Milano circa il 10% degli alloggi locati abbia un canone “maggiorato”
(percentuale che a Pavia nella fattispecie raggiunge il 12%), fa supporre che in queste province la
determinazione del canone locativo parta da valori locativi che non rispecchiano in modo lineare la
correlazione con il valore degli immobili, ovvero che nel calcolo del valore locativo intervengano in
modo determinante i fattori deprimenti.
Si noti anche che negli alloggi comunali la percentuale di canoni “maggiorati” è pari al 6% dello
stock locato, inferiore alla media regionale.
21
Le famiglie del campione in area protezione sono circa 40.800 di cui il 29% a canone minimo.
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2.8
Riduzione del canone calcolato al “massimo sopportabile”
10%
9%
8%
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
TOTALE
Fig. 23. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile"
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Fig. 24. Riduzione del canone calcolato al "massimo sopportabile"
L‟applicazione di questo indicatore consente di osservare uno degli aspetti regolativi principali della
L. 27, ovverosia il principio di riduzione del canone per effetto della sopportabilità in base alla
capacità reddituale.
Questo principio interviene – nel campione esaminato – nel 5% dei casi, e nelle diverse fasce
d‟assegnazione si ha il 9% in area protezione, il 4% in area accesso e il 2% in area permanenza.
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Si tratta di un intervento applicato in un numero molto contenuto di casi, tanto più se si
considera che, a livello territoriale, le percentuali rilevanti vengano da Lecco e Pavia. Nel caso di
Pavia si tratta anche di una provincia in cui l‟incidenza del canone sul reddito era più rilevante22.
All‟opposto si colloca ALER Milano che registra solo il 3% di tagli, quasi tutti nell‟area protezione.
L’incidenza d’applicazione del criterio di sopportabilità è molto probabilmente legata al fatto
che le aliquote applicate (in funzione della fascia ISEE) al valore locativo degli immobili
rispecchino già in qualche modo un criterio di sopportabilità, mentre lo spread a livello
territoriale può essere dovuto – come si è detto anche in precedenza8 – alle variabili che
intervengono nella determinazione del valore locativo dell‟immobile.
22
Vedi par. 2.6
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2.9 Il “canone minimo” e il canone medio
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
TOTALE
Fig. 25. Percentuale di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato per area di appartenenza
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Fig. 26. N. di famiglie a canone sociale con canone minimo applicato
Il canone minimo interviene complessivamente nel 18% dei casi, e nelle fasce di reddito si ha il
29% in area protezione, il 13% in area accesso e il 9% in area permanenza.
Se negli alloggi Aler la percentuale è nell‟insieme pari al 17%, in quelli comunali si ha il 21%
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A livello territoriale le differenze sono notevoli, si osserva a Pavia nelle tre aree summenzionate
rispettivamente il 33%, 17%, 16% delle famiglie; a Lecco le percentuali diventano rispettivamente
16%, 1%, 1%; mentre a Sondrio si ha il 35% di famiglie a canone minimo in area protezione.
Complessivamente a Pavia un quarto delle famiglie sono locate a canone minimo.
Percentuali elevate (più del 20%) per Milano, mentre per Monza, Brescia, Como e Lecco i casi di
applicazione del canone minimo sono meno del 10%.
Per gli alloggi di proprietà dei Comuni, come si è detto sopra la percentuale è alta (21%).
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
Tutte le Aree
Fig. 27. Canone medio al mq “ a regime” per area di appartenenza
Uno dei parametri più usati nel mercato della locazione è il valore del canone/mq annuo.
Pertanto la stima di questo parametro, a regime (e dunque superiore ai valori attualmente rilevabili),
è di grande interesse per stabilire la distanza esistente fra i canoni sociali prodotti dalla legge e i
canoni di mercato, ovverosia permette una valutazione indiretta del beneficio economico che si
può ottenere.
Il valore complessivo medio (24 €/mq) è in questo caso poco significativo, essendo corretto
analizzare i ricavi per fasce reddituali.
In area protezione si avrà a regime un valore di circa 11.5 €/mq, in area accesso di circa 24
€/mq, in area permanenza di 39 €/mq, e infine in decadenza circa 57 €/mq.
Nel sottoinsieme degli alloggi comunali questi valori sono leggermente più alti, ma la differenza
con i valori medi del campione completo non supera i 2 euro/mq23.
23
In area protezione 13 €./mq.
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A livello territoriale in area protezione il valore è pressochè omogeneo, in area accesso si va da
22.7 €/mq a Milano fino a 26.5 €/mq a Sondrio. In area permanenza i valori più bassi sono a
Mantova (37.2 €/mq) e Milano (37.9 €/mq) mentre il più alto è a Busto ( 42.4 €/mq).
Infine in area decadenza, com‟è logico attendersi, si hanno i valori più diversificati fra le varie
realtà territoriali: da 47 €/mq (Lodi) a 77 €/mq (Cremona).
Per un confronto si possono consultare i dati sul mercato immobiliare forniti dall‟Agenzia del
Territorio. Sinteticamente si consideri che i valori dell‟area decadenza sono comunque inferiori a
quelli di mercato.
Negli interventi di edilizia a canone convenzionato i valori del canone sono intorno a 70 €/mq,
mentre in altri interventi di edilizia sovvenzionata il canone concordato è di 50 €/mq; negli
interventi di edilizia residenziale sovvenzionati a favore delle cooperative si può scendere fino a 25
€/mq24.
24
Dati da fonte Confcooperative Federabitazione Lombardia.
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2.10 Allineamento del canone al canone di mercato
9%
8%
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
Fig. 28. Percentuale di famiglie con canone abbassato al canone di mercato
Il numero di casi in cui il canone è stato abbassato perché al di sopra del livello del canone di
mercato è molto contenuto (1.6% sul totale alloggi); nella fattispecie degli alloggi comunali la
percentuale sale al 3.2%.
A livello territoriale l‟apporto più rilevante è quello relativo a Cremona, Lecco, Mantova e Sondrio.
Per quanto concerne Aler Milano e Aler Monza i casi sono di fatto inesistenti25, e
complessivamente si hanno casi di allineamento solo in area permanenza.
25
Si rilevano 3 casi a Milano e nessuno a Monza.
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2.11 Alloggi occupati senza titolo
Alloggi occupati
senza titolo
nei Capoluoghi
0
0
81
75
ALER BUSTO ARSIZIO
0
-
ALER COM O
0
0
ALER CREM ONA
0
0
ALER LECCO
0
0
ALER LODI
0
0
ALER M ANTOVA
0
0
ALER M ILANO
2.935
2.361
ALER M ONZA
35
14
ALER PAVIA
0
0
ALER SONDRIO
0
0
ALER VARESE
0
0
42
-
TOTALE ALER
3.051
2.450
TOTALE
3.093
2.450
ENTE PROPRIETARIO
ALER BERGAM O
ALER BRESCIA
COM UNI
Sono poco più di 3.000 gli alloggi occupati senza titolo complessivamente dichiarati nell‟anagrafe
utenza 2009; di questi oltre 2.900 (il 94%) sono negli alloggi di proprietà di ALER MILANO.
La tabella evidenzia come il problema dell’abusivismo sia quasi esclusivamente limitato alla
città di Milano, con più di 2.300 abusivi presenti ( il 76% del totale).
Alloggi occupati senza titolo sono segnalati anche a Brescia e Monza, pur se con consistenze
concretamente residuali rispetto al capoluogo.
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2.12 Il patrimonio immobiliare
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
TOTALE
Fig. 29. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare per area di appartenenza
Meno del 9% delle famiglie (9.699 su 109.031) hanno dichiarato di possedere un patrimonio
immobiliare.
Com‟è lecito attendersi, la maggior parte di queste (5.599 pari al 58%) è collocata nell‟area
„permanenza‟, mentre il 26% appartiene all‟area accesso. Il rimanente 16% delle famiglie che
dichiarano immobili in proprietà si distribuisce nelle due aree „protezione‟ e „decadenza‟,
rispettivamente con il 10% e il 6%.
Le percentuali riferite alla propria area d‟appartenenza (vedi fig. 25) vanno dal 2% nel caso delle
famiglie in area protezione, fino al 42% nelle famiglie in area decadenza.
Non si è in questa sede approfondita l‟analisi del valore dei patrimoni dichiarati, giacché questa
grandezza – come anche quella riguardante il patrimonio mobiliare – viene già pesata ed assimilata
nell‟indice ISEE e dunque ai fini della determinazione dei canoni non è di per sé significativa26.
26
In termini più precisi è indirettamente significativa attraverso l‟algoritmo di calcolo dell‟ISEE, e direttamente può
costituire motivo d‟esclusione in base alle norme previste dalla L. 27 sull‟immobile posseduto.
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2.13 Il patrimonio mobiliare
80%
60%
40%
20%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
TOTALE
Fig. 30. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Protezione
Accesso
Permanenza
Decadenza
TOTALE
Fig. 31. Percentuale di famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare per area di appartenenza e per Aler
La presenza di famiglie che dichiarano un patrimonio mobiliare è ovviamente diffusa: sono 63.825
pari al 59% delle famiglie.
Le percentuali nel complesso sono spalmate (con le dovute differenze) su tutte le aree, e si va dal
46% in area protezione, al 73% in area permanenza.
Mentre negli alloggi comunali la percentuale per area d‟appartenenza è progressivamente maggiore
procedendo dalle famiglie più indigenti a quelle con reddito maggiore (44% dei nuclei in area
protezione fino al 80% in area decadenza), nel sottoinsieme degli alloggi Aler la percentuale in area
decadenza si riduce rispetto a quella dell‟area permanenza.
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A livello provinciale le proporzioni tra le fasce reddituali si mantengono simili a quelle osservate
nel complesso, con l’eccezione dell’area decadenza, per la quale si ha in alcune Aler percentuali
intorno al 100% (Bergamo, Busto, Como,Lecco, Sondrio) com‟è lecito attendersi, e in altre intorno
al 60% - 65% (Mantova, Milano, Monza, Pavia). Poiché la maggior parte di famiglie in area
decadenza si trova in provincia di Milano, di conseguenza la percentuale sul totale rispecchia quella
di Milano.
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3 Contributo Federcasa27
27
La nota Federcasa è stata trasmessa via e-mail e viene riportata tal quale.
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La tabella allegata (a) registra le differenze che sono state concretamente realizzate dalle singole
Aler tra la percentuale teorica di incremento simulata dalla Regione su un campione
sufficientemente esteso del patrimonio delle singole aziende e quella stimata dalle aziende con la
legge a regime. Come risulta evidente, il dato complessivo dell'aumento registrato sull'intero
patrimonio è sostanzialmente in linea con le proiezioni regionali, anche se si registra una riduzione
pari all'1,3% rispetto alla stima teorica.
Si può dunque fondatamente concludere che sul piano complessivo gli obiettivi della legge, in
termini di mero fatturato, possono ritenersi raggiunti.
Le differenze tra le singole aziende in termini di valore assoluto del canone medio, che
registravano scostamenti massimi di 61,31 euro al mese nel 2007, pari al 57% del valore medio
regionale del canone, oggi evidenziano una differenza di valore assoluto di un importo
sostanzialmente identico al passato e pari al 62, 41 euro al mese, che rappresenta però una
percentuale decisamente più contenuta del canone medio regionale, attestandosi al 42,4% dello
stesso. C'è quindi stato un significativo livellamento dei canoni, certamente attribuibile
all'innalzamento del canone minimo e dalla riduzione delle presenze in fase di decadenza, per
effetto dell'attivazione degli inquilini sulla documentazione dei redditi.
Passando dai valori globali a quelli più di dettaglio per le diverse situazioni, un primo dato che
emerge con tutta evidenza è che la centratura delle previsioni su scala regionale si realizza in modo
assolutamente disomogeneo a livello territoriale, con aziende che segnano aumenti
significativamente superiori a quelli teorici preventivati(Cremona al lordo del correttivo per gli
adeguamenti catastali, Monza e Varese), altre aziende che perdono quote importanti di gettito
rispetto a quello teorico(Lecco, Lodi, Sondrio, Bergamo, Brescia e Busto Arsizio), mentre le altre
registrano scostamenti in positivo o negativo all'interno delle 5% della percentuale teorica attesa, tra
le quali Milano che perde circa quattro punti e mezzo.
Ricordiamo che parliamo sempre di fatturato e non di riscosso.
Se la proiezione è globalmente corretta, gli scostamenti di quelle relative alle singole situazioni
territoriali sono assai più articolate, con variazioni significative in più o in meno rispetto al dato
teorico e solo poche situazioni, anche se tra queste ritroviamo le aziende maggiori, che si collocano
all'interno di un campo di scostamento che si può considerare fisiologico di + o - 10% rispetto
quanto stimato dal campione utilizzato per le previsioni regionali(vedere la colonna “ scostamento”
della tabella).
I fattori che determinano gli scostamenti sono in parte di carattere oggettivo e cioè legati alle
caratteristiche del patrimonio (vetustà, dimensioni medie degli alloggi, stato di conservazione,
ubicazione eccetera ), e in parte alle condizioni reddituali, patrimoniali e familiari dell'inquinato che
occupa gli alloggi, che risente del momento di particolare complessità del quadro socioeconomico
da un lato e dalla differente situazione con cui lo stesso impatta sulle diverse parti del territorio
dall‟altro.
Vale infine la pena di menzionare il diverso punto di partenza degli adeguamenti dei canoni minimi
delle diverse Aler, che certamente ha influito in modo significativo sul gettito complessivamente
realizzato.
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Per quanto attiene alla tabella Morosità (b) è rilevante evidenziare come mediamente (biennio
2008/2009) il dato della morosità si attesta al 10% con un‟incidenza sul gettito di una certa
consistenza.
Tale dato è certamente influenzato sia dalla particolare situazione economica contingente sia
dall‟impatto che il sistema transitorio ha prodotto nelle singole realtà; in ogni caso, anche su questo
elemento, prevale una disomogeneità territoriale.
Certamente il dato della morosità potrà essere valutato più attentamente negli anni a seguire a fronte
della fine del periodo transitorio e della graduazione che ha determinato impatti differenziati sui
singoli assegnatari.
ENTE
PROPRIETARIO
ALER BERGAM O
ALER BRESCIA
ALER BUSTO A.
ALER COM O
ALER CREM ONA (*)
ALER LECCO
ALER LODI
ALER M ANTOVA
ALER M ILANO
ALER M ONZA (**)
ALER PAVIA
ALER SONDRIO
ALER VARESE
TUTTE LE ALER
ALLOGGI
2007
5.640
5.818
1.286
3.836
3.578
1.713
2.161
3.045
53.541
3.618
4.203
1.380
CANONE MEDIO
2010
2007
% AUM ENTO
2010/2007
2010
5.640
5.971
1.253
3.936
3.458
1.798
2.292
2.957
53.575
3.470
4.052
1.427
92,69
123,81
124,71
126,88
104,34
154,18
122,59
104,35
102,16
102,16
111,89
124,69
135,31
153,12
151,50
160,78
144,35
178,92
142,23
132,05
148,70
151,88
116,51
137,46
5.975
5.392
113,88
158,23
95.794
95.221
107
147
% TEORICA
DA
% DIFFERENZA
PROIEZIONE
+ 45,98
+ 23,68
+ 21,48
+ 26,72
+ 38,35
+ 16,05
+ 16,02
+ 26,55
+ 45,55
+ 48,67
+ 4,13
+ 10,24
SCOSTAM ENTO
+ 53,00
+ 30,00
+ 27,70
+ 22,20
+ 18,90
+ 31,10
+ 32,20
+ 28,90
+ 50,00
+ 32,20
+ 11,10
+ 20,00
- 7,02
- 6,32
- 6,22
+ 4,52
+ 19,45
- 15,05
- 16,18
- 2,35
- 4,45
+ 16,47
- 6,97
- 9,76
-13%
- 10%
- 22,5%
+ 20,3%
+ 102,3%
- 48,3%
- 50,2%
- 8,1%
- 8,9%
+ 51,1%
- 62,8%
- 48,8%
+ 38,94
+ 23,30
+ 15,64
+ 67,1%
+ 37,3%
+ 38,6%
(*)
Una parte dell'incremento riscontrato è correlato alla messa a punto dei parametri catastali del patrimonio, intervenuta contestualmente all'entrata in vigore della l.r.
27/2007 con effetto dal 2008. L'adeguamento conseguente agli effetti della applicazione della legge sui canoni depurato della componente catastale si riduce di
conseguenza come segue:
ALER CREM ONA
(**)
3.486
3.458
120,83
144,35
+19,47
+ 18,90
+957
+3%
dati 2008
Fig. 32. Variazione canoni 2007 – 2010
ENTE
PROPRIETARIO
ALER BERGAMO
ALER BRESCIA
ALER BUSTO A.
ALER CREMONA
ALER LODI
ALER MANTOVA
ALER MILANO
ALER PAVIA
ALER SONDRIO
2008
emesso
incassato
2009
%
morosità
emesso
17.335.785,75
15.229.838,08
16.054.871,91
14.384.433,87
7,39%
5,55%
7.906.668,75
5.443.673,00
4.573.543,44
102.701.414,00
7.552.493,37
4.829.191,00
4.083.817,63
80.214.861,00
4,48%
11,29%
10,71%
21,90%
17.437.138,01
15.303.897,76
2.325.334,00
7.598.337,79
5.741.241,00
4.840.692,00
84.917.064,00
4.712.661,96
4.533.055,13
3,81%
4.439.879,79
BIENNIO 2008 - 2009
incassato
%
morosità
16.179.196,76
14.472.538,73
2.078.954,00
7.039.517,29
4.781.965,00
4.233.795,00
83.233.535,00
7,21%
5,43%
10,60%
7,35%
16,71%
12,54%
1,98%
4.285.856,56
3,47%
emesso
incassato
%
morosità
34.772.923,76
30.533.735,84
2.325.334,00
15.505.006,54
11.184.914,00
9.414.235,44
187.618.478,00
10.916.432,08
9.152.541,75
32.234.068,67
28.856.972,60
2.078.954,00
14.592.010,66
9.611.156,00
8.317.612,63
163.448.396,00
9.945.540,68
8.818.911,69
7,30%
5,49%
10,60%
5,89%
14,07%
11,65%
12,88%
8,89%
3,65%
ALER VARESE
20.112.129,74
18.722.385,89
6,91%
TOTALE
331.535.731,15
296.626.008,82
10,53%
Fig. 33. Morosità Aler 2008 – 2009 (dati Federcasa)
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4 Nota delle Organizzazioni Sindacali congiunte28
28
La nota delle OOSS è stata trasmessa via e-mail e viene riportata tal quale.
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Le parti sindacali, nonostante un‟assunzione della relazione conclusiva dell‟Osservatorio, ritengono
di far rilevare alcune criticità e proposte messe in evidenza nel seguito.
A) Note per la relazione art. 37, comma 5 l.r. 27/09
1. Sulla struttura della relazione
1.1 Considerazioni metodologiche: devono essere esplicitati i motivi per i quali la
“verifica degli impatti” ha tuttora carattere di stima o proiezione su una sezione, per
quanto ampia essa sia, del patrimonio ALER e su nessuna parte del patrimonio dei
Comuni. Se la verifica di taluni valori d‟impatto della normativa è impossibile o è solo
stimabile, perché non ci sono fonti dati trasferite all‟Osservatorio, bisogna che la
relazione che rende conto alla V Commissione del C.R. dell‟espletamento dei compiti
assegnati all‟O.C.A spieghi i motivi di tale impossibilità di procedere.
1.2 Nota di sintesi: è opportuno che la relazione introduca fin dall‟inizio una parte di
sintesi sulla verifica degli impatti, con il bilancio fra gli obiettivi “macro” della
normativa e i risultati conseguiti.
1.2.1 Sostenibilità economica:
1.2.1.1 quadro comparativo dell‟aumento delle entrate (canoni teorici, valore dei
canoni o competenze a bilancio e canoni incassati; maggiori entrate a
bilancio 2008, 2009 e previsione 2010, ai fini dell‟applicazione dell‟art.
37, comma 3, punto 2, lettera b);
1.2.1.2 quadro comparativo dei costi delle gestioni ALER (bilancio 2008, 2009,
preventivo 2010)
1.2.1.3 quadro comparativo su: andamento dei piani di valorizzazione, ricavi e
programmazione dell‟impiego dei proventi per sviluppo e
riqualificazione del patrimonio (art. 47, l.r. 27/09)
1.2.2 Sopportabilità ed equità:
1.2.2.1 quadro comparativo delle correzioni introdotte dai patti locali a seguito
delle modifiche della legge regionale 36/08 (correzioni del costo
convenzionale, ecc.)
1.2.2.2 quadro comparativo sulle principali risultanze degli indicatori d‟impatto
del canone rispetto alla condizione economica, di area, di differente
qualità abitativa espressa dal patrimonio (vetustà, degrado e stato di
conservazione); di differente classe demografico-territoriale (confronto
degli indicatori d‟impatto fra i capoluoghi di provincia)
1.2.2.3 quadro comparativo per ALER su andamento della morosità a livello
aggregato e per area di sopportabilità
1.2.2.4 quadro comparativo su risorse (loro composizione: comuni/Aler;
destinazione dei risparmi ICI) e prestazioni assistenziali fornite ai sensi
dell‟art. 35, l.r. 27/09 per l‟anno 2008, 2009 e previsione 2010.
2. Sugli indicatori per la verifica degli impatti
Nel corso del confronto sulla nuova normativa dei canoni erano stati evidenziati elementi di
criticità sui quali, peraltro, anche le modifiche successive all‟approvazione della l.r. 27/07 erano
parzialmente intervenute con alcuni correttivi di cui si dovrebbero verificare gli impatti e gli
ulteriori problemi.
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2.1 Proporzionalità del canone rispetto alla qualità abitativa: si è rilevato che gli aumenti del
canone fossero sproporzionati rispetto agli alloggi vetusti e con maggiore degrado. Come
hanno impattato gli aumenti le diverse condizioni del patrimonio? Servono indicatori,
distinti per area di sopportabilità, per valutare valore e aumento dei canoni rispetto alla
qualità del patrimonio, con riferimento a periodi significativi di vetustà e per stato di
conservazione degli alloggi.
2.2 Proporzionalità del canone rispetto alla diversa localizzazione nel territorio: si è rilevato
che gli aumenti del canone fossero sproporzionati rispetto alla differente situazione urbana,
soprattutto da capoluogo a capoluogo. Come hanno impattato gli aumenti i patrimoni
diversamente situati nelle città? Servono indicatori distinti per area di sopportabilità, per
mettere a confronto valore e aumento dei canoni tra città capoluogo.
B) Proposte di correttivi alla l.r. 27/09
1. Passaggio dal “canone transitorio” al “canone a regime”
1.1 Mitigare l‟impatto del passaggio dal canone transitorio al canone a regime: correggere
la norma transitoria per intervenire su alcune situazioni di punta dell‟aumento dei
canoni al 1° gennaio 2011, con un passaggio dilazionato dal canone transitorio al
canone a regime (cfr. Tav. 1, tabelle dati indicatori, gettito canone applicato, gettito
canone a regime).
2. Area della Protezione:
2.1 Per i nuclei in area di protezione con ISEE-ERP fino a 8.000: equiparare al fine della
considerazione del reddito imponibile del nucleo familiare da confrontare con la soglia
di reddito imponibile definita all‟art. 31, comma 4, lett. a, l.r. 27/09, che integra il
criterio per la individuazione dell‟area di protezione, tutti i sussidi o donazioni o
erogazioni anche private ai sussidi erogati da enti pubblici o di assistenza o
beneficenza largamente riconosciuti.
2.2 Per i nuclei in area di protezione con ISEE-ERP tra 8.001,00 e 9.000,00: rimuovere al
solo fine della considerazione del reddito imponibile del nucleo familiare da
confrontare con la soglia di reddito imponibile definita all‟art. 31, comma 4, lett. a, l.r.
27/09, che integra il criterio per la individuazione della classe A5 dell‟area di
protezione, le indennità o i redditi esenti (es. pensioni di guerra; rendite INAIL) o
soggetti a tassazione separata (es.: tfr), che restano in ogni caso computabili ai fini
dalla determinazione dell‟ISEE.
3. Adeguamento del costo convenzionale
3.1 Correzione errore di compilazione del testo coordinato della norma nella l.r. n. 27/09:
Nel T.U. sull‟edilizia residenziale pubblica, l.r. 27/2009, all‟Allegato B (Modalità di
calcolo del valore locativo), al capoverso “Costo convenzionale”, ultimo periodo si
legge: “Qualora si sia proceduto a ristrutturazione o completo restauro dell‟unità
immobiliare, gli enti proprietari adeguano il valore del parametro nei limiti e con le
procedure previste dall‟art. 31, comma 6.” Nello stesso Allegato B, al capoverso
“Ubicazione”, al paragrafo “Per i comuni capoluogo” si legge: “Nei comuni
capoluogo, per gli enti proprietari con un patrimonio classificato scadente inferiore al
25 per cento, il valore della lettera c. è pari a 1,25, fatta eccezione per gli stabili di
pregio, individuati con le procedure previste dall‟art. 31, comma 6.” Entrambi i
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riferimenti al comma 6 sono errati e non conformi al contenuto effettivo delle norme
sottoposte all‟approvazione del Consiglio Regionale. L‟esatto coordinamento del testo
delle norme della legge regionale sui canoni (l.r. 27/2007) con le successive modifiche
introdotte dalla l.r. 36/2008, avrebbe dovuto essere in sede di compilazione del Testo
Unico del 2009 il seguente: “… con le procedure previste dall‟art. 31, comma 7.”
3.2 Introdurre un terzo valore del costo convenzionale per gli alloggi di più vecchia
costruzione: Nell‟Allegato B (Modalità di calcolo del valore locativo), del T.U.
sull‟edilizia residenziale pubblica, l.r. 27/2009, al capoverso “Valore convenzionale”,
si propone di introdurre un nuovo valore per le unità abitative realizzate anteriormente
al 1965 che, indicativamente riterremo potersi stabilire pari a € 850,00, per un valore
più congruo del canone tra alloggi di differente epoca di costruzione. Pur tenendo
conto dell‟effetto d‟insieme di tutte le modifiche a carattere economico che qui
proponiamo, sarebbe altresì da considerare, ai fini del calcolo del valore locativo,
l‟esigenza di correggere il tasso del 5% da applicare sul valore convenzionale,
moderandolo.
4. Sopportabilità delle spese e contributi di solidarietà
4.1 Mettere a regime il contributo di solidarietà sulle spese per la fornitura del servizio
calore: inserire all‟art. 35 l.r. 27/09 un comma aggiuntivo per assicurare continuità,
anche oltre la norma transitoria, alla modalità di sostegno per i nuclei in area di
protezione prevista all‟art. 37, comma 3, lett. d).
5. Schema di contratto, ripartizione delle spese e partecipazione dell‟utenza
5.1 Commissioni di partecipazione e controllo sulle forniture e la qualità dei servizi:
sostituire il testo della norma all‟art. 32, comma 3, l.r. 27/09, dopo le parole
“…verifica da parte degli inquilini…” con le seguenti: “…anche istituendo
un‟apposita commissione consultiva ove sono rappresentate le organizzazioni
sindacali dell‟utenza, dei contratti di fornitura, della qualità ed efficacia dei servizi”.
5.2 Correzione dello schema di contratto e della ripartizione dei costi di manutenzione:
ridefinire lo schema di contratto-tipo e in quest‟ambito portare a soluzione il
contenzioso su alcuni profili normativi del contratto in uso (eliminando le clausole
incompatibili con le finalità sociali d‟istituto e le clausole vessatorie per l‟utenza) e
sulla ripartizione delle spese (eliminare gli addebiti impropri di spese di
amministrazione e generali; riequilibrare nel «Manuale delle ripartizioni delle
manutenzioni» le competenze per oneri di manutenzione a carico dell‟utenza).
6. Report annuale dell‟Osservatorio allargato su sostenibilità, gestione sociale e valorizzazione
del patrimonio
6.1 Verifica annuale: inserire all‟art. 33, l.r. 27/09 una norma che istituisce una sessione
annuale dell‟Osservatorio sulla Condizione Abitativa, allargato ai rappresentanti degli
enti proprietari, dei lavoratori e degli inquilini, allo scopo di verificare l‟attuazione
delle disposizioni di cui allo stesso articolo commi 3 e 4, dell‟art. 35 e dell‟art. 46, e
redigere una relazione da presentare alla G.R e alla competente Commissione del C.R.
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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Allegato 1.
Quadro statistico analitico29
29
L‟ambito di rilevazione dei dati comprende il patrimonio abitativo delle Aler e dei Comuni come richiamato nel par.
2.2 del presente documento.
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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Tavola 1. Gettito Canone Sociale
GETTITO - CANONE ANTE LEGEM
ENTE PROPRIETARIO
N. Alloggi
A R EA
P R O T E Z IO N E
A R EA
A C C ES S O
A R EA
P ER M A N EN ZA
A R EA
D EC A D EN ZA
A LT R O
TOT. A R EE
ALER BERGAM O
5.466
1.489.461
2.432.949
2.554.274
14.712
6.491.396
ALER BRESCIA
ALER BUSTO ARSIZIO
5.683
1.241
1.697.448
314.031
3.091.314
736.317
3.219.967
730.088
28.137
2.212
8.036.866
1.782.648
ALER COM O
ALER CREM ONA
2.620
3.446
933.049
964.938
1.564.786
1.721.604
1.984.445
2.024.874
14.575
20.646
4.496.855
4.732.062
ALER LECCO
1.602
346.823
1.036.865
1.454.261
6.918
ALER LODI
2.061
490.863
1.008.637
1.139.715
ALER M ANTOVA
2.827
638.976
1.415.517
1.470.176
2.682
3.527.351
ALER M ILANO
49.615
8.864.392
17.858.259
29.024.586
3.761.534
59.508.771
ALER M ONZA
3.362
778.324
1.596.751
2.534.794
205.362
5.115.231
ALER PAVIA
4.097
1.615.411
1.968.266
1.704.092
6.960
5.294.729
ALER SONDRIO
ALER VARESE
1.405
4.733
508.999
1.261.812
724.374
2.205.205
735.414
3.257.584
6.182
64.690
1.974.969
6.789.291
COM UNI
2.844.867
5.656
20.877
6.191.245
8.530.515
6.865.744
84.397
TOTALE
109.035
26.095.772
45.891.359
58.700.014
4.219.007
ENTE PROPRIETARIO
N. Alloggi
2.644.871
21.671.901
5.656
134.911.808
GETTITO - CANONE APPLICATO
A R EA
P R O T E Z IO N E
A R EA
A C C ES S O
A R EA
P ER M A N EN ZA
A R EA
D EC A D EN ZA
A LT R O
TOT. A R EE
ALER BERGAM O
5.466
1.433.359
3.264.041
3.769.595
23.603
8.490.598
ALER BRESCIA
5.683
1.651.489
4.057.204
4.417.548
37.348
10.163.589
ALER BUSTO ARSIZIO
1.241
358.390
973.062
1.004.142
3.979
2.339.573
ALER COM O
ALER CREM ONA
2.620
3.446
847.460
936.269
1.852.595
2.028.909
2.609.525
2.475.536
19.283
31.824
5.328.863
5.472.538
ALER LECCO
1.602
350.872
1.368.391
1.955.212
9.452
ALER LODI
2.061
639.969
1.424.754
1.569.555
ALER M ANTOVA
ALER M ILANO
2.827
49.615
852.365
8.927.156
1.955.367
23.861.154
2.066.142
40.878.075
10.680
5.630.978
4.884.554
79.297.363
ALER M ONZA
ALER PAVIA
3.362
4.097
751.737
1.523.495
2.086.651
2.234.463
3.170.439
2.064.245
273.670
8.777
6.282.497
5.830.980
ALER SONDRIO
ALER VARESE
1.405
4.733
544.751
926.817
925.776
11.429
1.105.047
2.581.553
4.189.985
108.447
2.408.773
7.985.032
COM UNI
3.683.927
8.347
20.877
6.003.533
11.174.974
10.488.801
206.428
TOTALE
109.035
25.925.892
59.789.935
81.584.576
6.375.898
ENTE PROPRIETARIO
N. Alloggi
3.642.625
27.873.736
8.347
173.684.648
GETTITO - CANONE A REGIME
A R EA
P R O T E Z IO N E
A R EA
A C C ES S O
A R EA
P ER M A N EN ZA
A R EA
D EC A D EN ZA
A LT R O
TOT. A R EE
ALER BERGAM O
5.466
1.944.672
3.952.086
4.190.526
23.603
10.110.887
ALER BRESCIA
ALER BUSTO ARSIZIO
5.683
1.241
2.071.400
370.402
4.222.544
980.340
4.519.913
990.360
40.487
3.903
10.854.344
2.345.005
ALER COM O
ALER CREM ONA
2.620
3.446
873.774
1.105.183
1.892.456
2.273.309
2.705.717
2.647.579
20.624
42.603
5.492.571
6.068.674
ALER LECCO
1.602
396.401
1.432.312
1.987.398
9.784
ALER LODI
2.061
613.070
1.426.027
1.580.486
ALER M ANTOVA
2.827
852.365
1.955.367
2.066.142
10.680
4.884.554
ALER M ILANO
49.615
11.041.043
25.660.411
41.580.701
5.317.338
83.599.493
ALER M ONZA
ALER PAVIA
3.362
4.097
857.241
1.556.497
2.107.793
2.373.362
3.184.109
2.177.523
266.187
10.736
6.415.330
6.118.118
ALER SONDRIO
ALER VARESE
1.405
4.733
560.040
1.441.059
940.294
2.995.598
929.385
4.250.097
11.946
108.447
2.441.665
8.795.201
20.877
7.590.531
12.027.614
11.321.102
214.907
109.035
31.273.678
64.239.513
84.131.038
6.081.245
COM UNI
TOTALE
3.825.895
15.667
3.619.583
31.154.154
15.667
185.725.474
(*)
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa Anno: 2009 - - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati Stato domanda: completa
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Tavola 2. Gettito Canone Sociale da Bilancio Consuntivo
GETTITO DEI CANONI SOCIALI PER ANNO
ENTE
2007
2008
2009
ALER BERGAMO
6.273.471
8.448.658
7.789.389
ALER BRESCIA
8.851.113
9.910.858
10.695.602
ALER BUSTO A.
1.924.508
2.176.299
2.325.334
ALER COMO
4.512.771
5.485.884
5.499.041
ALER CREMONA
4.495.417
5.466.725
5.504.518
ALER LECCO
3.217.006
3.522.693
3.770.390
ALER LODI
3.004.467
3.294.729
3.807.037
ALER MANTOVA
3.814.916
4.573.543
4.840.692
69.633.541
100.828.387
86.019.345
/
7.193.066
6.955.823
ALER PAVIA
5.856.780
6.074.056
6.122.441
ALER SONDRIO
2.089.820
2.241.814
2.435.826
ALER VARESE
8.165.204
10.265.389
9.972.827
121.839.013
169.482.102
155.738.265
ALER MILANO
ALER MONZA
TOTALE
Fonte: bilanci consuntivi 2009
GETTITO DEI CANONI SOCIALI PER AREA DI ASSEGNAZIONE
ENTE
ALER BERGAMO
GETTITO
(competenza)
INCASSATO
AREA
PROTEZIONE
AREA
ACCESSO
AREA
PERMANENZA
AREA
DECADENZA
7.789.389
7.339.434
1.475.524
3.082.325
3.174.642
31.767
ALER BRESCIA
10.695.602
9.372.533
1.880.216
4.131.178
4.220.497
32.826
ALER BUSTO A.
2.325.334
2.078.954
373.805
968.952
969.021
13.556
ALER COMO
5.499.041
4.877.031
1.173.890
2.411.293
3.448.391
29.286
ALER CREMONA
5.504.518
4.813.918
949.602
2.026.613
2.344.163
43.014
ALER LECCO
3.770.390
3.585.012
429.447
1.498.000
1.920.135
26.328
ALER LODI
3.807.037
3.062.066
791.924
1.433.772
1.482.801
34.057
ALER MANTOVA
4.840.692
4.233.795
930.604
1.917.386
1.952.438
40.264
ALER MILANO
86.019.345
84.362.269
9.333.263
25.129.282
42.404.595
7.952.427
ALER MONZA
6.955.823
5.311.711
891.278
2.258.596
3.171.910
631.119
ALER PAVIA
6.122.441
5.474.315
1.505.264
2.326.479
2.133.088
11.390
ALER SONDRIO
2.435.826
2.304.775
535.419
944.829
955.578
0
ALER VARESE
9.972.827
8.445.813
1.288.874
2.861.116
4.721.482
108.799
155.738.265
145.261.625
21.559.110
50.989.820
72.898.741
8.954.833
TOTALE
Fonte: bilanci consuntivi 2009
Nota 1: le 4 aree di canone sono espresse per gettito (competenza) e non per cassa.
Nota 2: discrepanze tra la sommatoria delle aree e il gettito di competenza sono da imputare ai casi "senza contratto" e "in via di
definizione"
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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Tavola 3. Numero Famiglie per area di assegnazione
ENTE PROPRIETARIO
Famiglie a canone sociale x area di assegnazione
ENTE PROPRIETARIO
AR EA
P R OTEZIONE
AR EA
AC C ES S O
AR EA P ER M ANENZA
AR EA
DEC ADENZA
ALTR O
TOTALE
ALER BERGAMO
2.319
1.909
1.233
5
5.466
ALER BRESCIA
2.301
2.076
1.298
8
5.683
ALER BUSTO ARSIZIO
437
505
298
1
1.241
ALER COMO
976
905
735
4
2.620
1.364
1.245
830
7
3.446
ALER LECCO
417
648
535
2
1.602
ALER LODI
754
812
491
1.076
1.057
691
3
2.827
ALER MILANO
15.880
16.846
15.587
1.302
49.615
ALER MONZA
1.031
1.194
1.075
62
3.362
ALER PAVIA
2.073
1.302
719
3
4.097
653
448
302
2
1.405
ALER VARESE
1.795
1.623
1.296
19
4.733
COMUNI
9.732
7.139
3.954
52
20.877
TOTALE ALER
31.076
30.570
25.090
1.418
4
88.158
TOTALE
40.808
37.709
29.044
1.470
4
109.035
ALER CREMONA
ALER MANTOVA
ALER SONDRIO
4
2.061
Famiglie a canone sociale x area di assegnazione (Capoluoghi di provincia)
Comuni Capoluogo
AR EA
P R OTEZIONE
AR EA
AC C ES S O
AR EA P ER M ANENZA
AR EA
DEC ADENZA
ALTR O
TOTALE
BERGAMO
1.276
986
683
4
2.949
BRESCIA
1.974
1.458
845
5
4.282
362
306
324
3
995
1.022
796
496
12
2.326
LECCO
214
300
289
4
807
LODI
286
329
182
MANTOVA
622
589
380
1
1.592
COMO
CREMONA
2
799
10.456
10.256
9.238
824
30.774
MONZA
616
676
636
36
1.964
PAVIA
860
640
407
3
1.910
SONDRIO
378
244
157
1
780
VARESE
548
468
423
10
1.449
18.614
17.048
14.060
903
MILANO
TOTALE
2
50.627
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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Tavola 4. Numero Famiglie per fascia ISEE e Area Sociale (calcolata)
N.
FAS CIA IS EE-ERP (EURO)
AREA
1
0 - 4000
10.053
2
4001 - 6000
8.989
3
6001 - 7000
4
7001 - 8000
4.151
5
8001 - 9000
15.004
6
9001 - 10000
11.918
7
10001 - 11000
7.432
8
11001 - 12000
9
12001 - 13000
6.097
10
13001 - 14000
5.509
11
14001 - 15000
4.833
12
15001 - 16000
4.138
13
16001 - 17000
3.578
14
17001 - 18000
3.004
15
18001 - 19000
2.557
16
19001 - 20500
17
20501 - 22000
2.396
18
22001 - 23500
1.712
19
23501 - 25000
1.305
20
25001 - 26500
899
21
26501 - 28000
624
22
28001 - 35000
1.253
23
35001 - oltre
PROTEZIONE
ACCESSO
PERM ANENZA
DECADENZA
N. FAMIGLIE
3.487
6.638
3.139
319
TOT. AREA
41.684
37.594
29.438
319
109.035
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
(*)
Area Sociale calcolata sulla base dell'ISEE-ERP assegnato
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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Tavola 5. Incidenza media del canone sull’ISE, per fascia di ISEE-ERP
FASCIA ISEE - ERP
N. FAMIGLIE
FASCIA
ISEE - ERP
AREA (*)
FASIANA
N. FAMIGLIE INCIDENZA MEDIA
FASCIA ISEE-ERP
INCIDENZA
MEDIA
1
0 - 4000
834,35
8,99
10.053
2
4001 - 6000
9,37
8,73
8.989
6001 - 7000
8,94
8,42
3.487
4
7001 - 8000
9,61
8,52
4.151
5
8001 - 9000
11,78
10,88
15.004
6
9001 - 10000
37,46
10,31
11.918
7
10001 - 11000
11,63
10,67
7.432
11001 - 12000
11,35
10,82
6.638
9
12001 - 13000
11,66
10,72
6.097
10
13001 - 14000
11,45
10,90
5.509
11
14001 - 15000
12,22
11,45
4.833
12
15001 - 16000
12,19
11,22
4.138
13
16001 - 17000
11,57
11,03
3.578
14
17001 - 18000
11,53
10,99
3.004
15
18001 - 19000
11,31
10,78
2.557
19001 - 20500
11,03
10,62
3.139
17
20501 - 22000
10,67
10,43
2.396
18
22001 - 23500
10,32
9,98
1.712
19
23501 - 25000
10,16
9,78
1.305
20
25001 - 26500
9,76
9,28
899
21
26501 - 28000
9,60
9,35
624
22
28001 - 35000
9,21
8,67
1.253
35001 - oltre
8,21
7,90
3
8
AREA (*)
PROTEZIONE
ACCESSO
16
INCIDENZA
INCIDENZA
N. FAMIGLIE
MEDIANA
MEDIA
DECADENZA
INCIDENZA
N. FAMIGLIE
MEDIANA
196,98
9,55
41.684
18,91
10,62
37.594
10,89
10,66
29.438
319
8,21
8,21
319
109.035
82,46
10,30
109.035
PERM ANENZA
23
INCIDENZA MEDIANA
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
(*)
Area Sociale calcolata sulla base dell'ISEE-ERP assegnato
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 58 di 72
Tavola 6. Numero di casi di aumento del canone calcolato al “canone
minimo”
Famiglie con canone "aumentato" al Canone Minimo
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCES S O
AREA PERMANENZA
(*)
TOTALE
ALER BERGAMO
3
26
21
50
ALER BRESCIA
9
73
41
123
ALER BUSTO ARSIZIO
9
40
19
68
ALER COMO
0
14
4
18
18
89
40
147
0
4
4
8
ALER LODI
31
100
52
183
ALER MANTOVA
12
83
50
145
794
2.360
1.704
4.858
0
2
0
2
146
218
114
478
ALER SONDRIO
16
18
5
39
ALER VARESE
1
28
31
60
128
806
374
1.308
TOTALE ALER
1.039
3.055
2.085
6.179
TOTALE
1.167
3.861
2.459
7.487
ALER CREMONA
ALER LECCO
ALER MILANO
ALER MONZA
ALER PAVIA
COMUNI
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
(*) il canone MIN per l'area PROTEZIONE è 20 € per tutte le ALER ad eccezione di ALER PV e ALER SO (30 €) - il canone Min
per l'area ACCESSO è 70 € - il canone Min per l'area PERMANENZA è 120 €
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 59 di 72
Tavola 7. Numero di casi di riduzione del canone calcolato al “massimo
sopportabile”
Famiglie con canone "diminuito" al Canone Massimo Sopportabile
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCES S O
AREA PERMANENZA
TOTALE
ALER BERGAMO
313
184
49
546
ALER BRESCIA
436
150
49
635
26
13
4
43
ALER COMO
140
100
53
293
ALER CREMONA
212
66
19
297
45
127
50
222
ALER LODI
107
83
26
216
ALER MANTOVA
161
68
3
232
1.086
134
84
1.304
3
4
3
10
384
155
52
591
ALER SONDRIO
79
45
14
138
ALER VARESE
108
84
49
241
COMUNI
680
218
86
984
TOTALE ALER
3.100
1.213
455
4.768
TOTALE
3.780
1.431
541
5.752
ALER BUSTO ARSIZIO
ALER LECCO
ALER MILANO
ALER MONZA
ALER PAVIA
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 60 di 72
Tavola 8. Numero casi di applicazione del “canone minimo”
Famiglie con canone minimo applicato (*)
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCESSO
AREA PERMANENZA
TOTALE
ALER BERGAMO
687
97
32
816
ALER BRESCIA
431
61
34
526
86
42
20
148
ALER COMO
197
20
5
222
ALER CREMONA
357
112
47
516
66
8
4
78
ALER LODI
127
98
52
277
ALER MANTOVA
280
99
50
429
5.125
2.887
1.754
9.766
ALER MONZA
215
22
12
249
ALER PAVIA
693
217
113
1.023
ALER SONDRIO
230
18
7
255
ALER VARESE
522
165
32
719
2.688
1.174
558
4.420
9.016
3.846
2.162
15.024
11.704
5.020
2.720
19.444
ALER BUSTO ARSIZIO
ALER LECCO
ALER MILANO
COMUNI
TOTALE ALER
TOTALE
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
(*) il canone MIN per l'area PROTEZIONE è 20 € per tutte le ALER ad eccezione di ALER PV e ALER SO (30 €) - il canone Min
per l'area ACCESSO è 70 € - il canone Min per l'area PERMANENZA è 120 €
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 61 di 72
Tavola 9. Numero casi in cui il canone è stato allineato al canone di
mercato
Famiglie con canone allineato al canone di Mercato
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCES S O
AREA PERMANENZA
AREA DECADENZA
TOTALE
ALER BERGAMO
0
0
112
3
115
ALER BRESCIA
0
0
81
4
85
ALER BUSTO ARSIZIO
0
0
19
1
20
ALER COMO
0
4
16
1
21
ALER CREMONA
1
20
283
5
309
ALER LECCO
0
2
120
0
122
ALER LODI
0
0
0
0
0
ALER MANTOVA
0
5
200
3
208
ALER MILANO
0
1
2
0
3
ALER MONZA
0
0
0
0
0
ALER PAVIA
0
0
51
1
52
ALER SONDRIO
0
3
66
0
69
ALER VARESE
0
0
83
18
101
191
159
316
27
693
1
35
1.033
36
1.105
192
194
1.349
63
1.798
COMUNI
TOTALE ALER
TOTALE
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 62 di 72
Tavola 10. Numero famiglie che dichiarano patrimonio immobiliare
N. Famiglie con Patrimonio Immobiliare
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCES S O
AREA PERMANENZA AREA DECADENZA
TOTALE
ALER BERGAMO
39
78
144
1
262
ALER BRESCIA
46
71
132
3
252
8
19
57
1
85
ALER COMO
25
59
139
2
225
ALER CREMONA
10
37
73
6
126
ALER LECCO
10
60
119
1
190
ALER LODI
3
36
62
0
101
ALER MANTOVA
8
24
54
0
86
ALER MILANO
392
1.437
3.582
543
5.954
ALER MONZA
34
119
240
27
420
ALER PAVIA
16
38
63
1
118
ALER SONDRIO
45
80
87
2
214
ALER VARESE
42
99
266
9
416
245
400
581
24
1.250
TOTALE ALER
678
2.157
5.018
596
8.449
TOTALE
923
2.557
5.599
620
9.699
ALER BUSTO ARSIZIO
COMUNI
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 63 di 72
Tavola 11. Numero famiglie che dichiarano patrimonio mobiliare
N. Famiglie con Patrimonio Mobiliare
ENTE PROPRIETARIO
AREA PROTEZIONE
AREA ACCES S O
AREA PERMANENZA
AREA DECADENZA
TOTALE
ALER BERGAMO
1.283
1.359
999
5
3.646
ALER BRESCIA
1.297
1.423
1.026
6
3.752
ALER BUSTO ARSIZIO
143
226
169
1
539
ALER COMO
449
573
566
4
1.592
ALER CREMONA
594
828
672
6
2.100
ALER LECCO
276
542
496
2
1.316
ALER LODI
271
413
308
0
992
ALER MANTOVA
580
743
555
2
1.880
7.722
10.663
11.376
829
30.590
ALER MONZA
537
789
794
42
2.162
ALER PAVIA
574
621
476
2
1.673
ALER SONDRIO
177
184
167
2
530
ALER VARESE
526
806
791
15
2.138
4.278
3.924
2.672
41
10.915
TOTALE ALER
14.429
19.170
18.395
916
52.910
TOTALE
18.707
23.094
21.067
957
63.825
ALER MILANO
COMUNI
Fonte: Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Anno: 2009 - Tipo locazione: a canone sociale - Stato occupazione: occupati - Stato domanda: completa
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 64 di 72
Allegato 2.
Enti dell’Osservatorio allargato
ANCI
CGIL
SICET
CISL
UIL
UNIAT
UNIONE INQUILINI
SUNIA
CONIA
FEDERCASA LOMBARDIA
REGIONE LOMBARDIA
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 65 di 72
Allegato 3.
Il patrimonio oggetto dell’analisi30
30
Nel seguito sono elencati i Comuni in cui sono situati gli alloggi presi in considerazione nello studio, con
l‟indicazione, per ogni Comune, del numero di alloggi distinto a seconda che la proprietà sia del Comune stesso ovvero
dell‟Aler provinciale.
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
Pag. 66 di 72
Prov
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
Comune
ALB ANO S ANT'ALES S ANDR O
ALB INO
ALM È
ALM ENNO S AN B AR TOLOM EO
ALM ENNO S AN S ALVATOR E
ALZANO LOM B AR DO
AM B IVER E
AR C ENE
AR DES IO
AVER AR A
AZZANO S AN P AOLO
AZZONE
B AR IANO
B ER GAM O
B IANZANO
B OLGAR E
B ONATE S OP R A
B ONATE S OTTO
B R EM B ATE
B R EM B ATE DI S OP R A
B R EM B ILLA
B R IGNANO GER A D'ADDA
B R US AP OR TO
C ALC INATE
C ALC IO
C ALUS C O D'ADDA
C ALVENZANO
C ANONIC A D'ADDA
C AP R IATE S AN GER VAS IO
C AP R INO B ER GAM AS C O
C AR AVAGGIO
C AS AZZA
C AS IR ATE D'ADDA
C AS NIGO
C AS S IGLIO
C AS TEL R OZZONE
C AS TELLI C ALEP IO
C AS TIONE DELLA P R ES OLANA
C AS TR O
C AVER NAGO
C ENATE S OP R A
C ENATE S OTTO
C ENE
C HIGNOLO D'IS OLA
C HIUDUNO
C IS ANO B ER GAM AS C O
C IS ER ANO
C IVIDATE AL P IANO
C LUS ONE
C OLOGNO AL S ER IO
C OLZATE
C OM UN NUOVO
C OR TENUOVA
C OS TA DI M EZZATE
C OS TA VOLP INO
C OVO
C UR NO
DALM INE
F AR A GER A D'ADDA
F IOR ANO AL S ER IO
F ONTANELLA
F OR ES TO S P AR S O
GANDELLINO
GANDINO
GAVER INA TER M E
GAZZANIGA
GHIS ALB A
GOR LAGO
GOR LE
GR AS S OB B IO
GR OM O
GR UM ELLO DEL M ONTE
LEF F E
LENNA
LEVATE
LOVER E
LUR ANO
M ADONE
M AP ELLO
M AR TINENGO
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
0
93
18
0
0
23
0
0
3
0
0
0
0
2.949
2
9
4
5
3
37
2
12
8
7
12
78
2
3
10
6
107
4
0
0
0
0
10
0
7
0
0
0
53
6
24
7
0
2
36
1
5
1
7
23
54
10
0
95
0
0
3
7
2
4
0
11
8
41
10
0
4
5
7
5
1
35
0
6
10
73
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
33
32
40
31
2
60
5
15
25
2
73
3
1
0
0
9
14
0
0
5
14
32
38
14
0
9
0
17
0
20
73
0
20
8
1
8
43
7
45
23
5
11
0
0
25
17
10
0
59
17
0
22
0
9
3
0
43
112
19
18
41
0
0
16
5
0
24
0
29
25
0
0
13
6
8
51
23
0
14
0
Totale
alloggi
Prov
33
12 5
58
31
2
83
5
15
28
2
73
3
1
2 .9 4 9
2
18
18
5
3
42
16
44
46
21
12
87
2
20
10
26
18 0
4
20
8
1
8
53
7
52
23
5
11
53
6
49
24
10
2
95
18
5
23
7
32
57
10
43
207
19
18
44
7
2
20
5
11
32
41
39
25
4
5
20
11
9
86
23
6
24
73
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BG
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
Comune
M EDOLAGO
M IS ANO DI GER A D'ADDA
M ONAS TER OLO DEL C AS TELLO
M OR ENGO
NEM B R O
OLTR ES S ENDA ALTA
OS IO S OP R A
OS IO S OTTO
P ALADINA
P ALAZZAGO
P ALOS C O
P AR R E
P EDR ENGO
P IAZZA B R EM B ANA
P OGNANO
P ONTE NOS S A
P ONTE S AN P IETR O
P ONTER ANIC A
P ONTIDA
P ONTIR OLO NUOVO
P R ADALUNGA
P UM ENENGO
R ANIC A
R OGNO
R OM ANO DI LOM B AR DIA
S AN GIOVANNI B IANC O
S AN P AOLO D'AR GON
S AN P ELLEGR INO TER M E
S ANTA B R IGIDA
S ANT'OM OB ONO TER M E
S C ANZOR OS C IATE
S EDR INA
S ER IATE
S OLTO C OLLINA
S OR IS OLE
S OVER E
S P INONE AL LAGO
S P IR ANO
S TEZZANO
TELGATE
TER NO D'IS OLA
TOR R E B OLDONE
TOR R E DE' R OVER I
TR ES C OR E B ALNEAR IO
TR EVIGLIO
TR EVIOLO
UR GNANO
VALB ONDIONE
VER DELLINO
VER DELLO
VER TOVA
VILLA D'ADDA
VILLA D'ALM È
VILLONGO
ZANDOB B IO
ZANIC A
ZOGNO
ADR O
AZZANO M ELLA
B AGNOLO M ELLA
B AGOLINO
B AS S ANO B R ES C IANO
B IENNO
B IONE
B OR GO S AN GIAC OM O
B OR GOS ATOLLO
B OTTIC INO
B OVEZZO
B R ANDIC O
B R AONE
B R ENO
B R ES C IA
C ALC INATO
C ALVAGES E DELLA R IVIER A
C ALVIS ANO
C AP O DI P ONTE
C AP R IANO DEL C OLLE
C AR P ENEDOLO
C AS TEGNATO
C AS TEL M ELLA
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
0
9
1
1
69
0
4
49
0
3
8
0
3
2
0
10
60
0
3
0
16
0
12
11
50
13
0
1
0
12
17
0
101
0
0
1
5
54
65
5
0
46
9
46
549
2
51
6
107
33
5
8
5
2
10
18
14
29
7
58
2
0
19
2
1
55
20
21
0
0
38
2.448
61
5
10
1
4
33
13
30
8
0
0
0
10
2
32
33
9
0
0
16
9
0
11
40
88
5
24
12
6
26
17
3
38
0
56
0
3
0
21
5
0
10
22
17
0
33
37
0
11
13
0
54
0
0
0
0
0
27
0
18
18
0
14
24
0
0
0
0
0
34
0
0
0
17
0
10
14
8
18
1.804
30
11
0
16
0
4
20
40
Totale
alloggi
8
9
1
1
79
2
36
82
9
3
8
16
12
2
11
50
14 8
5
27
12
22
26
29
14
88
13
56
1
3
12
38
5
10 1
10
22
18
5
87
10 2
5
11
59
9
10 0
549
2
51
6
10 7
60
5
26
23
2
24
42
14
29
7
58
2
34
19
2
1
72
20
31
14
8
56
4 .2 5 2
91
16
10
17
4
37
33
70
Pag. 67 di 72
Prov
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
Comune
C AS TELC OVATI
C AS TENEDOLO
C AS TO
C AS TR EZZATO
C AZZAGO S AN M AR TINO
C EDEGOLO
C ELLATIC A
C ETO
C EVO
C HIAR I
C IM B ER GO
C OC C AGLIO
C OLLEB EATO
C OLOGNE
C ONC ES IO
C OR TE F R ANC A
DAR F O B OAR IO TER M E
DELLO
DES ENZANO DEL GAR DA
EDOLO
ER B US C O
ES INE
F IES S E
F LER O
GAM B AR A
GAR DONE R IVIER A
GAR DONE VAL TR OM P IA
GAR GNANO
GAVAR DO
GHEDI
GIANIC O
GOTTOLENGO
GUS S AGO
IS EO
IS OR ELLA
LAVENONE
LENO
LODR INO
LOGR ATO
LONATO DEL GAR DA
LUM EZZANE
M AC LODIO
M AIR ANO
M ALONNO
M ANER B A DEL GAR DA
M ANER B IO
M AR C HENO
M AR ONE
M AZZANO
M ONIGA DEL GAR DA
M ONTE IS OLA
M ONTIC ELLI B R US ATI
M ONTIC HIAR I
NAVE
NIAR DO
ODOLO
OF F LAGA
OR ZINUOVI
OR ZIVEC C HI
OS P ITALETTO
P ALAZZOLO S ULL'OGLIO
P AR ATIC O
P AS S IR ANO
P AVONE DEL M ELLA
P ER TIC A B AS S A
P IAN C AM UNO
P IANC OGNO
P IS OGNE
P OM P IANO
P ONC AR ALE
P ONTEVIC O
P ONTOGLIO
P R ALB OINO
P R EVALLE
P R OVAGLIO D'IS EO
QUINZANO D'OGLIO
R EM EDELLO
R EZZATO
R OC C AF R ANC A
R ODENGO S AIANO
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
0
35
6
30
34
14
26
7
9
159
3
0
3
14
58
1
148
0
175
14
9
24
4
14
13
0
33
13
31
69
7
17
40
58
4
1
50
0
2
30
173
0
12
10
0
98
12
18
19
6
8
12
43
66
1
17
0
89
0
25
58
21
0
0
6
14
15
36
0
3
91
23
3
27
18
17
0
57
2
0
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
58
36
0
23
31
0
40
0
0
122
0
109
0
34
0
25
103
31
129
13
8
0
0
0
27
11
86
0
34
0
0
51
0
0
0
0
49
4
0
48
123
11
25
0
22
0
0
22
19
0
0
5
84
18
0
0
10
101
30
0
49
0
35
9
0
7
0
51
33
8
27
0
0
3
0
7
26
59
30
24
Totale
alloggi
Prov
58
71
6
53
65
14
66
7
9
281
3
10 9
3
48
58
26
251
31
304
27
17
24
4
14
40
11
119
13
65
69
7
68
40
58
4
1
99
4
2
78
296
11
37
10
22
98
12
40
38
6
8
17
12 7
84
1
17
10
19 0
30
25
10 7
21
35
9
6
21
15
87
33
11
118
23
3
30
18
24
26
116
32
24
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
BS
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
Comune
R OÈ VOLC IANO
R ONC ADELLE
R OVATO
R UDIANO
S AB B IO C HIES E
S ALE M AR AS INO
S ALÒ
S AN F ELIC E DEL B ENAC O
S AN P AOLO
S AN ZENO NAVIGLIO
S AR EZZO
S ENIGA
S ULZANO
TOR B OLE C AS AGLIA
TOS C OLANO-M ADER NO
TR AVAGLIATO
TR EM OS INE
TR ENZANO
VER OLANUOVA
VES TONE
VILLA C AR C INA
VILLAC HIAR A
VILLANUOVA S UL C LIS I
VIS ANO
VOB AR NO
ALB AVILLA
ALB ES E C ON C AS S ANO
ALB IOLO
ALS ER IO
ALZATE B R IANZA
ANZANO DEL P AR C O
AP P IANO GENTILE
AR OS IO
AS S O
B INAGO
B R EGNANO
B ULGAR OGR AS S O
C ADOR AGO
C AGNO
C ANTÙ
C ANZO
C AR B ONATE
C AR IM ATE
C AR UGO
C AS NATE C ON B ER NATE
C AS S INA R IZZAR DI
C AS TELNUOVO B OZZENTE
C AS TIGLIONE D'INTELVI
C AVALLAS C A
C ER M ENATE
C ER NOB B IO
C IVENNA
C OLONNO
C OM O
C UC C IAGO
DOM AS O
DONGO
ER B A
F ALOP P IO
F ENEGR Ò
F IGINO S ER ENZA
F INO M OR NAS C O
GAR ZENO
GIR ONIC O
GR AVEDONA
GR IANTE
GUANZATE
INVER IGO
LAS NIGO
LENNO
LIM IDO C OM AS C O
LIP OM O
LOC ATE VAR ES INO
LOM AZZO
LUR AGO D'ER B A
LUR AGO M AR INONE
LUR ATE C AC C IVIO
M AR IANO C OM ENS E
M ENAGGIO
M ER ONE
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
18
35
42
33
6
0
123
0
14
0
40
0
9
0
34
44
2
1
33
45
37
38
27
0
90
69
0
17
10
13
10
20
12
12
50
21
12
8
0
289
34
2
12
24
0
0
9
5
0
24
35
0
0
995
30
0
11
120
0
0
55
44
1
0
10
0
14
28
0
0
0
18
0
28
97
0
27
69
29
0
20
0
0
0
0
13
0
13
17
25
39
5
10
31
0
68
0
0
0
0
42
0
0
7
0
14
5
9
0
29
0
0
47
28
5
43
8
9
7
160
25
0
47
38
16
21
6
0
3
13
33
4
4
0
29
14
0
95
15
5
24
31
0
6
4
7
29
0
9
6
9
0
23
29
17
10
16
139
6
5
Totale
alloggi
38
35
42
33
6
13
12 3
13
31
25
79
5
19
31
34
112
2
1
33
45
79
38
27
7
90
83
5
26
10
42
10
20
59
40
55
64
20
17
7
449
59
2
59
62
16
21
15
5
3
37
68
4
4
995
59
14
11
2 15
15
5
79
75
1
6
14
7
43
28
9
6
9
18
23
57
114
10
43
208
35
5
Pag. 68 di 72
Prov
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CO
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
Comune
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
M ONGUZZO
M ONTANO LUC INO
M ONTOR F ANO
M OZZATE
M US S O
NOVEDR ATE
OLGIATE C OM AS C O
OR S ENIGO
P OR LEZZA
R ODER O
R OVELLAS C A
R OVELLO P OR R O
S ALA C OM AC INA
S AN F ER M O DELLA B ATTAGLIA
S ENNA C OM AS C O
TAVER NER IO
TR EM EZZO
TUR ATE
UGGIATE-TR EVANO
VALB R ONA
VALM OR EA
VENIANO
VER TEM ATE C ON M INOP R IO
VILLA GUAR DIA
AC QUANEGR A C R EM ONES E
ANNIC C O
AZZANELLO
B OR DOLANO
C A' D'ANDR EA
C AS ALB UTTANO ED UNITI
C AS ALE C R EM AS C O-VIDOLAS C O
C AS ALETTO C ER EDANO
C AS ALETTO DI S OP R A
C AS ALM AGGIOR E
C AS TELDIDONE
C AS TELLEONE
C AS TELVER DE
C INGIA DE' B OTTI
C OR TE DE' C OR TES I C ON C IGNONE
C OR TE DE' F R ATI
C R EDER A R UB B IANO
C R EM A
C R EM ONA
DOVER A
GADES C O-P IEVE DELM ONA
GOM B ITO
GR ONTAR DO
GR UM ELLO C R EM ONES E ED UNITI
GUS S OLA
IS OLA DOVAR ES E
M ADIGNANO
M ALAGNINO
M AR TIGNANA DI P O
OF F ANENGO
OS TIANO
P ADER NO P ONC HIELLI
P ANDINO
P ER S IC O DOS IM O
P ES C AR OLO ED UNITI
P ES S INA C R EM ONES E
P IADENA
P IANENGO
P IEVE S AN GIAC OM O
P IZZIGHETTONE
P OZZAGLIO ED UNITI
R IP ALTA C R EM AS C A
R IVOLTA D'ADDA
R OB EC C O D'OGLIO
R OM ANENGO
S AN B AS S ANO
S AN DANIELE P O
S AN GIOVANNI IN C R OC E
S C ANDOLAR A R AVAR A
S ER GNANO
S ES TO ED UNITI
S ONC INO
S OR ES INA
S OS P IR O
S P INADES C O
S P INEDA
14
0
12
124
0
13
27
0
25
0
59
0
0
3
9
17
20
3
0
0
0
1
0
29
3
12
1
0
0
33
0
1
0
239
0
76
1
13
0
0
2
474
1.652
9
0
0
0
8
28
24
14
0
12
28
22
3
60
10
6
0
69
0
6
168
4
37
15
0
0
2
29
9
12
15
49
76
50
10
0
0
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
0
9
19
54
2
24
54
25
0
4
59
21
9
0
0
25
5
18
2
4
17
13
7
0
0
11
0
11
8
47
1
0
4
0
5
35
0
0
8
16
0
310
674
0
18
9
4
0
29
0
0
10
0
8
0
0
0
3
0
8
0
13
10
8
9
0
38
33
20
0
0
2
0
0
4
56
82
0
4
28
Totale
alloggi
Prov
14
9
31
17 8
2
37
81
25
25
4
118
21
9
3
9
42
25
21
2
4
17
14
7
29
3
23
1
11
8
80
1
1
4
239
5
111
1
13
8
16
2
784
2 .3 2 6
9
18
9
4
8
57
24
14
10
12
36
22
3
60
13
6
8
69
13
16
17 6
13
37
53
33
20
2
29
11
12
15
53
13 2
13 2
10
4
28
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
CR
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LC
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
LO
Comune
S P INO D'ADDA
S TAGNO LOM B AR DO
TOR NATA
TOR R IC ELLA DEL P IZZO
TR ES C OR E C R EM AS C O
TR IGOLO
VAIANO C R EM AS C O
VAILATE
VES C OVATO
AB B ADIA LAR IANA
AIR UNO
ANNONE DI B R IANZA
B ALLAB IO
B AR ZAGO
B ELLANO
B R IVIO
B ULC IAGO
C ALOLZIOC OR TE
C AS ATENOVO
C AS S AGO B R IANZA
C ER NUS C O LOM B AR DONE
C IVATE
C OLIC O
C OLLE B R IANZA
C OS TA M AS NAGA
C R EM ELLA
DER VIO
ELLO
GALB IATE
GAR B AGNATE M ONAS TER O
GAR LATE
LEC C O
LOM AGNA
M ALGR ATE
M ANDELLO DEL LAR IO
M ER ATE
M IS S AGLIA
M OLTENO
M ONTIC ELLO B R IANZA
NIB IONNO
OGGIONO
OLGIATE M OLGOR A
OLGINATE
OS NAGO
P ADER NO D'ADDA
P R EM ANA
R OB B IATE
VALGR EGHENTINO
VALM ADR ER A
VER DER IO S UP ER IOR E
VIGANÒ
B ER TONIC O
B OF F ALOR A D'ADDA
B OR GHETTO LODIGIANO
B OR GO S AN GIOVANNI
B R EM B IO
C AM AIR AGO
C AS ALETTO LODIGIANO
C AS ALP US TER LENGO
C AS ELLE LANDI
C AS ELLE LUR ANI
C AS TELNUOVO B OC C A D'ADDA
C AS TIGLIONE D'ADDA
C AVENAGO D'ADDA
C ER VIGNANO D'ADDA
C ODOGNO
C OM AZZO
C OR NEGLIANO LAUDENS E
C OR NO GIOVINE
C R ES P IATIC A
F OM B IO
GR AF F IGNANA
GUAR DAM IGLIO
LIVR AGA
LODI
LODI VEC C HIO
M AIR AGO
M ALEO
M AR UDO
M AS S ALENGO
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
37
0
0
7
0
0
48
3
69
0
39
0
0
20
12
0
10
242
45
14
0
24
10
0
38
0
8
0
63
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28
538
32
28
57
53
18
32
0
10
62
56
50
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0
6
2
8
78
0
4
18
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30
20
10
21
3
185
9
2
5
12
21
7
343
13
17
9
9
3
18
16
7
447
76
19
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2
16
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17
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0
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0
Totale
alloggi
37
14
18
7
20
5
48
20
69
5
39
12
3
40
12
4
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77
14
36
24
16
9
51
8
8
3
12 2
12
28
807
65
28
57
12 2
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39
8
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72
56
50
35
4
6
9
14
16 0
10
4
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30
20
10
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3
235
9
2
24
12
21
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343
13
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9
9
9
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799
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60
2
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MN
MN
MN
MN
MN
MN
MN
MN
MN
Comune
M ER LINO
M ONTANAS O LOM B AR DO
M ULAZZANO
OR IO LITTA
OS P EDALETTO LODIGIANO
OS S AGO LODIGIANO
P IEVE F IS S IR AGA
S ALER ANO S UL LAM B R O
S AN F IOR ANO
S AN R OC C O AL P OR TO
S ANT'ANGELO LODIGIANO
S ANTO S TEF ANO LODIGIANO
S EC UGNAGO
S ENNA LODIGIANA
S OM AGLIA
TAVAZZANO C ON VILLAVES C O
TUR ANO LODIGIANO
VALER A F R ATTA
ZELO B UON P ER S IC O
AC QUANEGR A S UL C HIES E
AS OLA
B AGNOLO S AN VITO
B IGAR ELLO
B OR GOF OR TE
B OR GOF R ANC O S UL P O
B OZZOLO
C ANNETO S ULL'OGLIO
C AR B ONAR A DI P O
C AS ALOLDO
C AS ALR OM ANO
C AS TEL D'AR IO
C AS TEL GOF F R EDO
C AS TELB ELF OR TE
C AS TELLUC C HIO
C AS TIGLIONE DELLE S TIVIER E
C AVR IANA
C ER ES AR A
C OM M ES S AGGIO
C UR TATONE
DOS OLO
F ELONIC A
GAZOLDO DEGLI IP P OLITI
GAZZUOLO
GOITO
GONZAGA
GUIDIZZOLO
M AGNAC AVALLO
M ANTOVA
M AR C AR IA
M AR IANA M ANTOVANA
M AR M IR OLO
M EDOLE
M OGLIA
OS TIGLIA
P EGOGNAGA
P IEVE DI C OR IANO
P OGGIO R US C O
P OR TO M ANTOVANO
QUINGENTOLE
QUIS TELLO
R EVER E
R IVAR OLO M ANTOVANO
R ODIGO
R ONC OF ER R AR O
R OVER B ELLA
S AB B IONETA
S AN B ENEDETTO P O
S AN GIAC OM O DELLE S EGNATE
S AN GIOR GIO DI M ANTOVA
S AN GIOVANNI DEL DOS S O
S C HIVENOGLIA
S ER M IDE
S ER R AVALLE A P O
S UZZAR A
VIADANA
VILLA P OM A
VILLIM P ENTA
VIR GILIO
VOLTA M ANTOVANA
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
5
6
14
19
32
15
23
13
5
47
337
8
16
4
42
40
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8
9
12
51
7
1
1
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0
7
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37
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4
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1.592
20
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1
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58
22
2
24
23
19
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33
27
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0
31
3
2
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11
166
94
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4
29
22
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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0
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0
8
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Totale
alloggi
Prov
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24
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6
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1
32
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37
12
22
32
15
12
1.5 9 2
44
6
44
49
18
111
48
13
58
41
17
36
23
42
13
33
62
7
50
9
31
12
9
10 0
21
255
15 9
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30
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Comune
AB B IATEGR AS S O
ALB AIR ATE
AR C ONATE
AR ES E
AR LUNO
AS S AGO
B AR EGGIO
B AS IANO
B ELLINZAGO LOM B AR DO
B ES ATE
B INAS C O
B OF F ALOR A S OP R A TIC INO
B OLLATE
B R ES S O
B UB B IANO
B UC C INAS C O
B US C ATE
B US S ER O
B US TO GAR OLF O
C AM B IAGO
C ANEGR ATE
C AR P IANO
C AS AR ILE
C AS OR EZZO
C AS S ANO D'ADDA
C AS S INA DE' P EC C HI
C AS S INETTA DI LUGAGNANO
C AS TANO P R IM O
C ER NUS C O S UL NAVIGLIO
C ER R O AL LAM B R O
C ER R O M AGGIOR E
C ES ANO B OS C ONE
C ES ATE
C INIS ELLO B ALS AM O
C IS LIANO
C OLOGNO M ONZES E
C OLTUR ANO
C OR B ETTA
C OR M ANO
C OR NAR EDO
C OR S IC O
C UGGIONO
C US AGO
C US ANO M ILANINO
DAIR AGO
GAGGIANO
GAR B AGNATE M ILANES E
GES S ATE
GOR GONZOLA
GR EZZAGO
GUDO VIS C ONTI
INVER UNO
INZAGO
LAC C HIAR ELLA
LAINATE
LEGNANO
LIS C ATE
LOC ATE DI TR IULZI
M AGENTA
M AGNAGO
M AR C ALLO C ON C AS ONE
M AS ATE
M EDIGLIA
M ELEGNANO
M ELZO
M ES ER O
M ILANO
M OR IM ONDO
M OTTA VIS C ONTI
NER VIANO
NOVATE M ILANES E
NOVIGLIO
OP ER A
OS S ONA
OZZER O
P ADER NO DUGNANO
P ANTIGLIATE
P AR AB IAGO
P AULLO
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
294
80
6
206
22
75
13
2
4
11
107
1
336
134
2
98
33
107
37
4
154
11
13
22
103
44
16
75
309
17
79
919
105
565
14
448
1
63
93
134
729
12
0
132
9
127
244
39
76
18
0
38
101
75
141
644
0
209
324
15
19
0
50
228
218
5
30.774
10
12
244
23
30
166
20
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0
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26
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9
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202
0
54
0
0
293
0
0
15
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0
0
0
19
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0
104
140
25
0
0
2
35
53
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0
282
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0
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Totale
alloggi
294
80
20
232
33
75
88
5
18
24
10 7
1
336
13 4
2
12 9
46
13 3
64
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16 3
19
13
34
2 14
44
25
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5 11
17
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9 19
10 5
858
14
448
16
10 0
15 1
13 4
729
12
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231
384
64
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2
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15 4
75
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926
44
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343
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42
3
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286
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5
3 0 .7 7 4
10
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MB
MB
MB
MB
MB
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MB
MB
Comune
P ER O
P ES C HIER A B OR R OM EO
P ES S ANO C ON B OR NAGO
P IEVE EM ANUELE
P IOLTELLO
P OGLIANO M ILANES E
P OZZO D'ADDA
P OZZUOLO M AR TES ANA
P R EGNANA M ILANES E
R ES C ALDINA
R HO
R OB EC C HETTO C ON INDUNO
R OB EC C O S UL NAVIGLIO
R ODANO
R OS ATE
R OZZANO
S AN C OLOM B ANO AL LAM B R O
S AN DONATO M ILANES E
S AN GIOR GIO S U LEGNANO
S AN GIULIANO M ILANES E
S AN VITTOR E OLONA
S AN ZENONE AL LAM B R O
S EDR IANO
S EGR ATE
S ENAGO
S ES TO S AN GIOVANNI
S ETTALA
S ETTIM O M ILANES E
S OLAR O
TR EZZANO R OS A
TR EZZANO S UL NAVIGLIO
TR EZZO S ULL'ADDA
TR IB IANO
TR UC C AZZANO
TUR B IGO
VANZAGHELLO
VAP R IO D'ADDA
VER M EZZO
VIGNATE
VILLA C OR TES E
VIM ODR ONE
VITTUONE
VIZZOLO P R EDAB IS S I
ZELO S UR R IGONE
ZIB IDO S AN GIAC OM O
AGR ATE B R IANZA
ALB IATE
AR C OR E
B AR LAS S INA
B ELLUS C O
B ER NAR EGGIO
B ES ANA IN B R IANZA
B IAS S ONO
B OVIS IO-M AS C IAGO
B R IOS C O
B R UGHER IO
B UR AGO DI M OLGOR A
B US NAGO
C AR ATE B R IANZA
C AR NATE
C AVENAGO DI B R IANZA
C ER IANO LAGHETTO
C ES ANO M ADER NO
C ONC OR EZZO
C OR NATE D'ADDA
DES IO
GIUS S ANO
LAZZATE
LENTATE S UL S EVES O
LES M O
LIM B IATE
LIS S ONE
M AC HER IO
M EDA
M ONZA
M UGGIÒ
NOVA M ILANES E
R ENATE
R ONC ELLO
R ONC O B R IANTINO
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
74
124
49
235
278
10
7
8
26
68
223
8
21
8
18
4.702
87
291
14
268
38
12
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82
55
1.328
68
223
50
8
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101
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79
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60
10
235
23
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13
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71
3
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2
138
23
12
170
17
0
9
76
192
85
94
77
20
17
0
182
201
33
31
785
71
144
2
7
28
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
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0
0
42
104
0
3
0
0
57
0
0
11
0
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0
0
123
0
252
44
0
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0
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0
0
11
114
89
0
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5
0
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77
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0
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Totale
alloggi
74
12 4
49
277
382
10
10
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12 5
223
8
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4 .7 0 2
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4 14
14
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17 6
18 2
13 7
1.3 2 8
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19 0
19
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113
13
13 2
13
60
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235
85
5
13
12 6
14 3
14
10 6
55
28
48
10 7
3
62
56
17 1
62
21
17 0
65
16
23
76
19 2
10 9
99
12 1
33
17
30
2 17
491
33
32
1.9 6 4
71
14 4
2
7
37
Prov
Comune
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MB
MB
MB
MB
MB
MB
MB
MB
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S ER EGNO
S EVES O
S ULB IATE
TR IUGGIO
US M ATE VELATE
VAR EDO
VEDANO AL LAM B R O
VEDUGGIO C ON C OLZANO
VILLAS ANTA
VIM ER C ATE
ALB ONES E
ALB UZZANO
B AR B IANELLO
B ELGIOIOS O
B ER EGUAR DO
B OR GO S AN S IR O
B OR NAS C O
B R EM E
B R ES S ANA B OTTAR ONE
B R ONI
C AS ATIS M A
C AS EI GER OLA
C AS OR ATE P R IM O
C AS S OLNOVO
C AS TEGGIO
C AS TELLO D'AGOGNA
C AVA M ANAR A
C ER TOS A DI P AVIA
C HIGNOLO P O
C ILAVEGNA
C ODEVILLA
C ONF IENZA
C OP IANO
C OR TEOLONA
C UR A C AR P IGNANO
DOR NO
F R AS C AR OLO
GAM B AR ANA
GAM B OLÒ
GAR LAS C O
GIUS S AGO
GR OP ELLO C AIR OLI
LANDR IANO
LANGOS C O
LOM ELLO
M AR C IGNAGO
M EDE
M IR ADOLO TER M E
M ONTALTO P AVES E
M ONTIC ELLI P AVES E
M OR TAR A
OLEVANO DI LOM ELLINA
P AR ONA
P AVIA
P IEVE DEL C AIR O
R OB B IO
S AN GENES IO ED UNITI
S AN GIOR GIO DI LOM ELLINA
S AN M AR TINO S IC C OM AR IO
S ANNAZZAR O DE' B UR GONDI
S ANTA GIULETTA
S ANT'ANGELO LOM ELLINA
S AR TIR ANA LOM ELLINA
S EM IANA
S IZIANO
S TR ADELLA
TOR R E B ER ETTI E C AS TELLAR O
TOR R EVEC C HIA P IA
TR AVAC Ò S IC C OM AR IO
TR OM ELLO
VALLE LOM ELLINA
VALLE S ALIM B ENE
VAR ZI
VIDIGULF O
VIGEVANO
VILLANTER IO
VOGHER A
ZER B OLÒ
ZINAS C O
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
320
59
31
0
55
31
1
30
66
220
0
0
0
23
24
0
1
0
0
68
0
7
44
20
30
0
34
12
8
8
1
1
5
11
0
5
0
0
1
48
12
4
58
1
0
1
31
8
0
0
100
0
17
1.910
1
21
5
0
28
11
21
0
4
0
19
100
0
1
11
0
3
1
13
49
918
0
398
0
0
0
0
14
32
0
91
0
17
72
291
4
5
5
0
0
3
0
15
8
0
6
34
52
0
30
11
0
0
5
0
0
5
0
22
2
0
11
6
14
46
0
4
0
0
21
0
0
0
23
3
0
5
12
0
8
0
0
26
0
0
0
1
0
8
7
0
6
0
0
10
0
0
12
19
127
10
271
9
10
Totale
alloggi
320
59
45
32
55
12 2
1
47
13 8
5 11
4
5
5
23
24
3
1
15
8
68
6
41
96
20
60
11
34
12
13
8
1
6
5
33
2
5
11
6
15
94
12
8
58
1
21
1
31
8
23
3
10 0
5
29
1.9 10
9
21
5
26
28
11
21
1
4
8
26
10 0
6
1
11
10
3
1
25
68
1.0 4 5
10
669
9
10
Pag. 71 di 72
Prov
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
SO
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
Comune
ALB AR EDO P ER S AN M AR C O
ALB OS AGGIA
ANDALO VALTELLINO
AR DENNO
B EM A
B ER B ENNO DI VALTELLINA
B OR M IO
C AIOLO
C AM P ODOLC INO
C AS P OGGIO
C AS TIONE ANDEVENNO
C HIAVENNA
C HIUR O
C OLOR INA
C OS IO VALTELLINO
DAZIO
DELEB IO
F OR C OLA
F US INE
LANZADA
M ANTELLO
M ES E
M OR B EGNO
NOVATE M EZZOLA
P IATEDA
P OGGIR IDENTI
P ONTE IN VALTELLINA
P R ATA C AM P OR TAC C IO
R AS UR A
S AN GIAC OM O F ILIP P O
S ONDALO
S ONDR IO
S P R IANA
TALAM ONA
TAR TANO
TEGLIO
TIR ANO
TOR R E DI S ANTA M AR IA
VAL M AS INO
VALDIDENTR O
VALDIS OTTO
VALF UR VA
VER C EIA
ALB IZZATE
ANGER A
AR C IS ATE
AZZATE
B ES NATE
B ES OZZO
B IANDR ONNO
B ODIO LOM NAGO
B R IS S AGO-VALTR AVAGLIA
B R UNELLO
B UGUGGIATE
B US TO AR S IZIO
C ADR EZZATE
C AIR ATE
C AR AVATE
C AR DANO AL C AM P O
C AR ONNO P ER TUS ELLA
C AR ONNO VAR ES INO
C AS S ANO M AGNAGO
C AS TELLANZA
C AS TELLO C AB IAGLIO
C AS TIGLIONE OLONA
C AS TR ONNO
C AVAR IA C ON P R EM EZZO
C IS LAGO
C ITTIGLIO
C OM ER IO
C UAS S O AL M ONTE
DUM ENZA
F AGNANO OLONA
F ER NO
GALLAR ATE
GAVIR ATE
GAZZADA S C HIANNO
GER ENZANO
GER M IGNAGA
GOR LA M AGGIOR E
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
6
5
12
18
0
2
12
0
0
6
0
63
0
12
18
6
30
3
7
5
4
0
97
32
2
0
0
48
5
0
60
775
13
2
1
18
83
7
8
16
24
5
0
21
17
56
1
1
45
36
0
0
0
0
1.241
0
43
8
47
114
24
125
87
0
15
19
57
10
8
0
2
0
72
14
614
0
0
12
7
0
Regione Lombardia
Osservatorio sulla Condizione Abitativa
0
0
0
0
3
0
0
4
11
0
7
28
8
0
17
0
0
0
8
0
0
2
13
4
0
6
3
3
0
4
0
5
0
8
0
3
0
0
2
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
8
5
4
14
435
5
0
0
0
11
0
0
384
8
0
0
0
0
0
10
0
10
0
20
368
19
5
0
0
42
Totale
alloggi
6
5
12
18
3
2
12
4
11
6
7
91
8
12
35
6
30
3
15
5
4
2
110
36
2
6
3
51
5
4
60
780
13
10
1
21
83
7
10
16
24
5
2
21
17
56
1
1
45
36
8
5
4
14
1.6 7 6
5
43
8
47
12 5
24
12 5
471
8
15
19
57
10
8
10
2
10
72
34
982
19
5
12
7
42
Prov
Comune
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
VA
GOR LA M INOR E
GOR NATE-OLONA
INDUNO OLONA
IS P R A
LAVENA P ONTE TR ES A
LAVENO-M OM B ELLO
LONATE P OZZOLO
LUINO
M ALGES S O
M ALNATE
M AR C HIR OLO
M AR NATE
M ER C ALLO
M OR AZZONE
OGGIONA C ON S ANTO S TEF ANO
OLGIATE OLONA
OR IGGIO
R ANC O
S AM AR ATE
S AR ONNO
S ES TO C ALENDE
S OM M A LOM B AR DO
TER NATE
TR ADATE
TR AVEDONA-M ONATE
UB OLDO
VAR ES E
VEDANO OLONA
VENEGONO INF ER IOR E
VENEGONO S UP ER IOR E
VER GIATE
T O T A LE A LLO G G I
T O T A LE C O M UN I
N. alloggi N. alloggi
proprie tà proprie tà
ALER
Comune
39
0
5
8
12
35
83
100
0
45
16
16
18
22
9
51
37
6
42
785
61
117
9
172
12
10
1.449
24
28
13
54
8 8 .15 8
722
51
9
0
16
22
0
28
0
3
0
0
34
0
0
0
92
0
0
64
0
98
20
0
0
0
0
0
81
0
0
0
2 0 .8 7 7
530
Totale
alloggi
90
9
5
24
34
35
111
10 0
3
45
16
50
18
22
9
14 3
37
6
10 6
785
15 9
13 7
9
17 2
12
10
1.4 4 9
10 5
28
13
54
10 9 .0 3 5
908
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