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SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale
Scheda di dettaglio del Tipo Forestale
OS20X - Orno-ostrieto delle Alpi Liguri e Marittime
Superficie totale (ha): 2697
Percentuale su superficie boscata regionale
(%): 0,4
Descrizione:
Popolamenti a prevalenza di carpino
nero ed orniello, in mescolanza con roverella,
castagno, faggio e pino silvestre. Cedui,
localmente fustaie sopra ceduo o boschi di
neoformazione; popolamenti situati su calcari
duri, su mendi e bassi versanti, talora
terrazzati.
Cenosi
tendenzialmente
mesoxerofile, localmente xerofile e mesofile,
da mesoneutrofile a calcifile.
Localizzazione:
Il Tipo si trova nella bassa e media Valle
Tanaro (fra Bagnasco e Ponte di Nava), basse
Valli Gesso (Entracque, Valdieri) e Stura di
Demonte (Moiola, Piani di Rittana). Il
sottotipo termofilo con leccio è presente solo
sul versate ligure della Valle Tanaro
(Caprauna).
Classificazione fitosociologica:
Laburno-Ostryon Ubaldi 1980, (Orno-Ostryon s.l. (Tomazic 40)), Knautio drymeiaeOstryetum Mondino, Cristaldi, Puppi 1993 con elementi dei Fagetalia Pawl. 28; con presenza di
specie mediterranee (leccio ecc.) nel st. termofilo con leccio.
Corine: 41.812
Habitat Natura 2000:
SOTTOTIPI E VARIANTI
CODICE
OS20B
OS20D
OS20E
OS20F
OS20G
OS20J
OS20K
OS20W
OS20Y
OS20Z
OS23J
OS23K
OS23W
OS23X
OS23Y
OS23Z
DENOMINAZIONE
var. con castagno
var. con pino silvestre
var. con acero opalo
var. con faggio
var. d'invasione ad orniello
soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
bosco pascolato
soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici
soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non
identificati
soprassuolo distrutto da incendio
st. termofilo con leccio soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
st. termofilo con leccio bosco pascolato
st. termofilo con leccio soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da
eventi meteorici
st. termofilo con leccio
st. termofilo con leccio soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da
parassiti o danni non identificati
st. termofilo con leccio soprassuolo distrutto da incendio
SUPERFICIE
(ha)
209
38
14
354
3
Note alla variabilità:
Possibili confusioni:
Nell'ambito di diffusione non risultano particolari confusioni possibili con altri tipi forestali;
sono possilbili confusioni con alcune boscaglie miste d'invasione e popolamenti misti con
abbaondante presenza di carpino nero presenti sui bassi versanti; i popolamenti d'invasione ad
orniello vanno ascritti alla apposita var.dell'Orno-querceto.
DATI DENDROMETRICI
Numero di piante per ha: 1178
Area basimetrica media per ha (mq/ha): 14,3
Volume medio ad ha (mc/ha): 67,9
Diametro medio di area basimetrica media (cm): 12,5
Composizione dendrometrica:
Specie
Altre latifoglie
Castanea sativa Miller
Fagus sylvatica L.
Fraxinus ornus L.
Latifoglie mesofile
Ostrya carpinifolia Scop.
Pinus sylvestris L.
Quercus cerris L.
Quercus pubescens Willd.
Presenze (%)
Volumi (%)
12,2
9,2
7,6
8,6
1,5
50,9
4,0
0,1
5,4
8,4
15,5
8,6
7,5
4,1
34,6
11,7
0,1
9,0
DATI SELVICOLTURALI
Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive:
Gli ostrieti dell'alta Valle Tanaro, quelli isolati del Monregalese e quelli della Valle Stura di
Demonte hanno carattere pioniero, sono poveri, privi di querce e, talora, caratterizzati dalla
presenza del carpino bianco, che si colloca nelle stazioni più fresche a contatto con le faggete
soprastanti. Gli Ostrieti di maggiore stabilità corrispondono alle cenosi meno disturbate e ai boschi
pionieri dei versanti rocciosi calcarei. Sul versante ligure della Valle Tanaro (Alto, Caprauna) si
trovano popolamenti misti in cui compaiono specie termofile, come il leccio e la coriaria.
Interventi da evitare:
Non si evidenziano specifici interventi selvicolturali da evitare per non deteriorare il Tipo
forestale e le sue componeti a maggior pregio naturalistico. In ogni caso è sempre opportuno
salvaguardare le specie arboree minori
Raccomandazioni per la difesa della biodiversità:
Trattandosi di cenosi oggetto di più o meno regolare ceduazione occorre mantenere adeguati
agli attuali livelli i rapporti di mescolanza fra le specie quali cerro, roverella e latifoglie mesofile
(ciliegio, aceri, ecc.). Occorre inoltre lasciare all'invecchiamento naturale alcuni nuclei in stazioni di
più difficile accesso.
Indirizzi di intervento:
Per i popolamenti con destinazione produttivo-protettiva, dove non vi siano particolari
problemi di fragilità ed erosione dei suoli, l'obiettivo gestionale è il mantenimento del governo a
ceduo, utilizzando la matricinatura a gruppi. La scelta delle riserve su cui strutturare i gruppi o i
gruppi deve preferibilmente ricadere sul faggio, aceri e castagno. Nelle stazioni meno accessibili o
dove vi siano numerose matricine con chioma ampia o ramosa (var. con faggio o con castagno) è
possibile la gestione del governo misto. Le conversioni potranno essere realizzate nelle stazioni
migliori e dove sia evidente la discreta potenzialità per specie più stabili, come il faggio.
SPECIE PRESENTI
Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell’unità tipologica
Nome latino
Nome volgare
Acer campestre L.
Acero campestre
Acer opulifolium Chaix
Acero opalo
Amelanchier ovalis Medicus
Pero corvino
Anthericum liliago L.
Asparagus acutifolius L.
Asplenium fontanum (L.) Bernh.
Astragalus glycyphyllos L.
Buglossoides purpurocaerulea (L.) Johnston
Buphthalmum salicifolium L.
Buxus sempervirens L.
Bosso
Campanula persicifolia L.
Campanula trachelium L.
Carex digitata L.
Carpinus betulus L.
Carpino bianco
Castanea sativa Miller
Cephalanthera rubra (L.) L. C. Rich.
Chamaecytisus hirsutus (L.) Link
Citiso peloso
Clematis vitalba L.
Coriaria myrtifolia L.
Cornus sanguinea L.
Sanguinello
Coronilla emerus L.
Dondolino
Corylus avellana L.
Nocciolo
Cotoneaster nebrodensis (Guss.) C. Koch
Crataegus monogyna Jacq.
Biancospino
Cytisus sessilifolius L.
Citiso a foglie sessili
Euphorbia dulcis L.
Fagus sylvatica L.
Faggio
Festuca heterophylla Lam.
Fragaria vesca L.
Fraxinus excelsior L.
Frassino maggiore
Fraxinus ornus L.
Orniello
Genista cinerea (Vill.) DC.
Geranium nodosum L.
Geranium sanguineum L.
Hedera helix L.
Hepatica nobilis Miller
Hypochoeris maculata L.
Inula conyza DC.
Juniperus communis L.
Ginepro comune
Juniperus oxycedrus L.
Laserpitium gallicum L.
Lathyrus sylvestris L.
Lonicera xylosteum L.
Malus sylvestris Miller
Melo selvatico
Melittis melissophyllum L.
Mercurialis perennis L.
Mycelis muralis (L.) Dumort.
Ostrya carpinifolia Scop.
Carpino nero
Phillyrea latifolia L.
Pinus sylvestris L.
Platanthera chlorantha (Custer) Rchb.
Pino silvestre
Primula vulgaris Hudson
Prunus mahaleb L.
Ciliegio di S. Lucia
Pulmonaria officinalis L.
Quercus ilex L.
Quercus pubescens Willd.
Roverella
Rosa arvensis Hudson
Rubia peregrina L.
Sesleria cylindrica (Balbis) DC.
Solidago virgaurea L.
Sorbus torminalis (L.) Crantz
Ciavardello
Stachys officinalis (L.) Trevisan
Tamus communis L.
Tanacetum corymbosum (L.) Sch.-Bip.
Teucrium chamaedrys L.
Teucrium lucidum L.
Viburnum lantana L.
Lentaggine
Viola alba Besser
Viola hirta L.
Viola riviniana Rchb.
Aspetti fisionomici del sottobosco:
Spesso è presente un denso strato arbustivo a bosso, accompagnato da altre specie arbustive.
La fisionomia dello strato erbaceo è piuttosto variabile e può presentare tappeti a graminoidi, con
prevalenza di Brachypodium pinnatum s.l e/o Sesleria cylindrica, assieme a quelle del lamineto
sciafilo.
Rinnovazione:
La rinnovazione di orniello è molto abbondate e diffusa più o meno uniforme. Ai margini
del bosco sono spesso presenti semenzali di roverella, cerro e sorbo montano. Il faggio può
rinnovarsi ai limiti superiori. Specie: carpino nero, orniello, roverella, sorbo montano, cerro, faggio
Note alle specie presenti: