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SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale
Scheda di dettaglio del Tipo Forestale
AB10X - Abetina eutrofica
Superficie totale (ha): 1663
Percentuale su superficie boscata regionale
(%): 0,2
Descrizione:
Popolamenti a prevalenza di abete
bianco, spesso in mescolanza con faggio
subordinato e, localmente, con latifoglie
mesofile; fustaie tendenzialmente pluriplane
per gruppi coetaneiformi o, localmente,
disetanee per piede d'albero. Cenosi
tendenzialmente
mesofile,
localmente
mesoxerofile, da neutrofile a calcifile.
Localizzazione:
Il Tipo ha una distribuzione localizzata
alle Alpi Liguri e Cozie; i nuclei più
importanti si trovano in Valle Pesio (Bosco
del Prèl-Boscaiè), Valle Maira (Prazzo e
Stroppo), media Valle di Susa (Exilles) e
Valle Germanasca (Salza di Pinerolo).
Classificazione fitosociologica:
Trochiscantho-Fagenion (Tx. 55) T. Mull. 66, con elementi del Cephalanthero-Fagenion Tx.
55 nel st. asciutto con sorbo montano.
Corine: 42.11 / 42.12
Habitat Natura 2000:
CODICE DENOMINAZIONE HABITAT N2000
9130
Faggete eutrofiche
NOTE
in presenza di faggio
SOTTOTIPI E VARIANTI
CODICE
AB10A
AB10B
AB10C
AB10J
AB10K
AB10W
AB10Y
AB10Z
AB13J
AB13K
AB13W
AB13X
AB13Y
AB13Z
DENOMINAZIONE
var. con picea
var. con latifoglie miste
var. con faggio
soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
bosco pascolato
soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici
soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non
identificati
soprassuolo distrutto da incendio
st. asciutto con sorbo montano soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
st. asciutto con sorbo montano bosco pascolato
st. asciutto con sorbo montano soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente
da eventi meteorici
st. asciutto con sorbo montano
st. asciutto con sorbo montano soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente
da parassiti o danni non identificati
st. asciutto con sorbo montano soprassuolo distrutto da incendio
SUPERFICIE
(ha)
120
562
14
34
10
Note alla variabilità:
Questo Tipo gravita fra i (900)-1000 e 1600-(1700) m; in prevalenza sui versanti nord, salvo
in Valle Pesio dove si trova in varie esposizioni.
Possibili confusioni:
Il Tipo può essere confuso con l'Abetina altimontana a megaforbie a quote superiori a 1600
m, da cui se ne differenzia per l'assenza di ontano verde ed alte erbe. Può inoltre essere confusa con
l'Abetina mesotrofica, da cui se ne differenza per l'assenza di specie indicatrici acidofile; infine può
essere confusa con alcune forme eutrofiche dell'Abetina endalpica, da cui se ne differenzia per
l'assenza del faggio e di specie legate alla Faggeta.
DATI DENDROMETRICI
Numero di piante per ha: 668
Area basimetrica media per ha (mq/ha): 35,9
Volume medio ad ha (mc/ha): 323,1
Diametro medio di area basimetrica media (cm): 26,2
Composizione dendrometrica:
Specie
Abies alba Miller
Altre latifoglie
Fagus sylvatica L.
Larix decidua Miller
Latifoglie mesofile
Picea excelsa (Lam.) Link
Pinus cembra L.
Pinus sylvestris L.
Presenze (%)
Volumi (%)
56,3
10,0
17,1
4,3
7,3
3,8
0,2
0,5
79,6
1,1
4,5
6,3
2,7
4,9
0,1
0,5
DATI SELVICOLTURALI
Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive:
Cenosi relativamente stabili, soprattutto dove l'azione dell'uomo ha quasi completamente
eliminato il faggio, che si trova attualmente come specie secondaria; maggiori potenzialità verso
l'originario bosco misto di abete e faggio si hanno nelle aree ove esistono sufficienti piante
portasemi di faggio e, nella Val Pesio, dove la forte presenza di altre latifoglie va correlata agli
effetti degli intensi tagli a scelta, unitamente alla presenza di un clima con forti precipitazioni e alla
cessazione del pascolamento. Nel sottotipo asciutto, in occasione di ripetute annate poco piovose,
potrebbero verificarsi problemi di deperimento o di riduzione del dinamismo dell'abete.
Interventi da evitare:
1) Evitare tagli a buche con aperture superiori a 0,5 ha, al fine di non compromettere la
rinnovazione dell'abete bianco per eccessivo sviluppo di megaforbie ed arbusti; questi interventi
sono possibili solo in fustaie regolari per avviare rapidamente i popolamenti ad una struttura a
gruppi. 2) Il sistematico asporto di legno morto in piedi o a terra. 3) I trattamenti selvicolturali che
portino alla regolarizzazione del popolamento su grosse superfici. 4) L'abbandono dei trattamenti
selvicoltuarli, in particolare nei popolamenti coetaniformi.
Raccomandazioni per la difesa della biodiversità:
L'obiettivo gestionale per questi popolamenti è la costituzione di strutture irregolari per
gruppi, al fine di e mantenere elevato il livello di biodiversità e la mescolanza specifica (la
rigenerazione dell'abete bianco è particolarmente sensibile alla perdita di biodiversità e mescolanza
fra le specie).
Indirizzi di intervento:
Cessate le intense utilizzazioni, protrattesi fino agli anni '50, ed il pascolo in bosco, questi
boschi sono in una fase di arricchimento quali-quantitativo e miglioramento strutturale, in cui
l'abete e localmente il faggio stanno recuperando spazio anche all'interno di formazioni a contatto
altre cenosi. La gestione deve essere improntata ad una selvicoltura prossima alla natura, con
l'applicazione di tagli a scelta colturali a gruppi, modulati secondo la variabilità presente, favorendo
la ricostituzione di cenosi miste, in particolare con latifoglie, evitando di utilizzare gli alberi più
grandi, spesso ancora in piena crescita ed importanti per la stabilità ecologica del bosco.
L'avviamento alla disetaneizzazione dovrà consistere inizialmente in tagli a fessura per
interrompere la struttura, seguiti da tagli a scelta, con periodo di curazione variabile fra 10 e 15
anni, con prelievi non superiori al 25-30% della massa. Questo modello colturale misto permette di
ottenere una struttura disetanea per piccoli gruppi, particolarmente idonea e perseguibile nel medio
periodo nel caso di cenosi miste con abete rosso e larice. È opportuno non incidere eccessivamente
attorno ai soggetti di grosse dimensioni per non impoverire ulteriormente la cenosi di portaseme. In
tutti i casi occorre evitare tagli diffusi su ampie superfici. Nelle aree di più difficile accesso è
opportuno lasciare il popolamento all'evoluzione controllata, come nel caso della variante con
larice: l'apertura di buche, infatti, favorirebbe l'affermazione di questa specie, innescando fenomeni
regressione secondaria.
SPECIE PRESENTI
Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell’unità tipologica
Nome latino
Nome volgare
Abies alba Miller
Abete bianco
Acer platanoides L.
Acero riccio
Acer pseudoplatanus L.
Acero di monte
Achillea macrophylla L.
Actaea spicata L.
Asperula taurina L.
Athyrium filix-foemina (L.) Roth
Calamagrostis villosa (Chaix) Gmelin
Calamintha grandiflora (L.) Moench
Campanula latifolia L.
Cardamine heptaphylla (Vill.) O.E.Schulz
Cardamine pentaphyllos (L.) Crantz
Carex digitata L.
Corylus avellana L.
Nocciolo
Daphne mezereum L.
Dryopteris filix-mas (L.) Schott
Euphorbia dulcis L.
Fagus sylvatica L.
Faggio
Festuca flavescens Bellardi
Fragaria vesca L.
Fraxinus excelsior L.
Frassino maggiore
Galium odoratum (L.) Scop.
Galium rotundifolium L.
Galium sylvaticum L. s.l.
Geranium nodosum L.
Geranium sylvaticum L.
Hepatica nobilis Miller
Ilex aquifolium L.
Agrifoglio
Impatiens noli-tangere L.
Laburnum alpinum (Miller) Berchtold et Presl
Maggiociondolo alpino
Laburnum anagyroides Medicus
Maggiondolo comune
Larix decidua Miller
Larice
Lathyrus vernus (L.) Bernh.
Lilium martagon L.
Lonicera alpigena L.
Lonicera nigra L.
Lonicera xylosteum L.
Luzula nivea (L.) Lam. et DC.
Luzula sieberi Tausch
Maianthemum bifolium (L.) Schmidt
Melampyrum italicum (Beauverd) Soó
Mycelis muralis (L.) Dumort.
Orthilia secunda (L.) House
Oxalis acetosella L.
Paris quadrifolia L.
Petasites albus (L.) Gaertn.
Phyteuma ovatum Honck.
Picea excelsa (Lam.) Link
Abete rosso
Pinus sylvestris L.
Pino silvestre
Prenanthes purpurea L.
Pyrola rotundifolia L.
Ranunculus aconitifolius L.
Rhododendron ferrugineum L.
Rumex alpestris Jacq.
Sambucus racemosa L.
Sambuco rosso
Saxifraga cuneifolia L.
Saxifraga rotundifolia L.
Sorbus aria (L.) Crantz
Sorbo montano
Sorbus aucuparia L.
Sorbo degli uccellatori
Stellaria nemorum L.
Trochiscanthes nodiflora (All.) Koch
Vaccinium myrtillus L.
Veratrum album L.
Veronica urticifolia Jacq.
Viburnum lantana L.
Lentaggine
Viola biflora L.
Aspetti fisionomici del sottobosco:
Sottobosco erbaceo generalmente molto abbondante, composto da specie del lamineto
sciafilo a cui si interpongono, localmente, megaforbie
Rinnovazione:
In genere molto abbondante la rinnovazione di abete bianco e faggio, specielmente nei
popolamenti misti e con struttura irregolare. Localmente, sui bassi versanti e nelle stazioni più
fresche, è abbondante la rinnovazione di latifoglie mesofile. Specie: abete bianco, faggio, frassino
maggiore, acero di monte e riccio.
Note alle specie presenti: