SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale
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SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale Scheda di dettaglio del Tipo Forestale QR10X - Orno-querceto di roverella Superficie totale (ha): 16716 Percentuale su superficie boscata regionale (%): 2,2 Descrizione: Popolamenti misti di roverella ed orniello, talvolta in mescolanza con pino silvestre, castagno e, esclusivamente sui rilievi preappenninici, anche con carpino nero. Cedui, spesso invecchiati o boschi di neoformazione, situati su substrati marnosoarenacei e calcarei, prevalentemente su alti versanti e dossi. Cenosi da debolmente mesoxerofile a xerofile, da neutrofile a calcifile. Localizzazione: Il Tipo è diffuso in tutti i rilievi collinari interni e nella fascia preappennninica delle Valli Curone e Borbera; più frammentario nelle basse valli Tanaro e Mongia (st. delle Alpi Liguri e Marittime), nelle Colline del Po (st. delle Colline del Po) e nelle prealpi biellesi (st. mesofilo con betulla). Classificazione fitosociologica: Quercion pubescenti-petraeae con qualche elemento dei Fagetalia Pawl. 28; Quercion pubescenti-petraeae Br. - Bl. 32 con elementi dei Brometalia erecti Br. - Bl. 36 nella var. con pino silvestre. Corine: 41.73 Habitat Natura 2000: SOTTOTIPI E VARIANTI CODICE QR10B QR10C QR10D QR10J QR10K QR10W QR10Y QR10Z QR11A QR11B QR11J QR11K QR11W QR11X QR11Y QR11Z QR12A QR12B QR12J QR12K QR12W QR12X QR12Y QR12Z QR13J QR13K QR13W QR13X QR13Y QR13Z DENOMINAZIONE var. con carpino nero var. con pino silvestre var. d'invasione ad orniello soprassuolo con residui di arboricoltura da legno bosco pascolato soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati soprassuolo distrutto da incendio st. delle Colline del Po var. con pino silvestre st. delle Colline del Po var. d'invasione ad orniello st. delle Colline del Po soprassuolo con residui di arboricoltura da legno st. delle Colline del Po bosco pascolato st. delle Colline del Po soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici st. delle Colline del Po st. delle Colline del Po soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati st. delle Colline del Po soprassuolo distrutto da incendio st. delle Alpi Liguri e Marittime var. con carpino nero st. delle Alpi Liguri e Marittime var. con castagno st. delle Alpi Liguri e Marittime soprassuolo con residui di arboricoltura da legno st. delle Alpi Liguri e Marittime bosco pascolato st. delle Alpi Liguri e Marittime soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici st. delle Alpi Liguri e Marittime st. delle Alpi Liguri e Marittime soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati st. delle Alpi Liguri e Marittime soprassuolo distrutto da incendio st. mesofilo con betulla soprassuolo con residui di arboricoltura da legno st. mesofilo con betulla bosco pascolato st. mesofilo con betulla soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici st. mesofilo con betulla st. mesofilo con betulla soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati st. mesofilo con betulla soprassuolo distrutto da incendio SUPERFICIE (ha) 1402 2893 763 27 806 1725 145 209 503 79 Note alla variabilità: Possibili confusioni: Sono possibili confusioni con il Querceto mesoxerofilo dei rilievi collinari interni e dell'Appennino da cui si differenzia per l'assenza di specie mesofile e la bassa presenza di quelle mesoxerofile, nonché per la posizione sulla parte alta dei versanti. Sui versati settentrionali delle Colline del Po sono presenti diverse situazioni intermedie di non facile attribuzione e che vanno attribuite al corrispondente sottotipo. Nelle zone di transizione tra le alpi Marittime e Cozie (Valle Stura di Demonte) sono possibili confusioni anche con i querceti mesoxerofili e e xero-basifili delle Alpi, che si differenziano per l'presenza dell'orniello. DATI DENDROMETRICI Numero di piante per ha: 1043 Area basimetrica media per ha (mq/ha): 15,8 Volume medio ad ha (mc/ha): 80,4 Diametro medio di area basimetrica media (cm): 14 Composizione dendrometrica: Specie Altre latifoglie Castanea sativa Miller Fraxinus ornus L. Latifoglie mesofile Ostrya carpinifolia Scop. Pinus sylvestris L. Quercus cerris L. Quercus petraea (Mattuschka) Liebl. Quercus pubescens Willd. Robinia pseudoacacia L. Presenze (%) Volumi (%) 6,1 2,9 20,4 3,6 6,6 4,1 1,0 1,1 51,1 2,5 9,1 2,5 12,8 4,7 2,8 10,0 2,5 1,8 50,8 2,4 DATI SELVICOLTURALI Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive: Bosco relativamente stabile in cui si riscontrano alcuni segni di evoluzione verso cenosi più mature. Il pino silvestre, localmente, gioca un ruolo ancora importante di specie pioniera formando, con la roverella e l'orniello, fasi transitorie in rapida evoluzione; su suoli più superficiali l'orniello contribuisce alla colonizzazione degli spazi aperti. Uno stadio arbustivo, del tutto primitivo, é quello a Spartium junceum, presente su scoscendimenti marnoso-arenacei, e soprattutto come specie d'invasione nei vigneti abbandonati (specialmente nell'Alto Monferrato e Acquese); in questa formazione cominciano ad affermarsi l'orniello ed anche la roverella Interventi da evitare: Non si evidenziano specifici interventi selvicolturali da evitare per non deteriore la cenosi, ad esclusione di controllare la diminuzione delle radure e delle fasce ecotonali, che riducono la presenza di numero specie erbacee e limitano la produzione dei tartufi; sono, inoltre, da evitare il taglio dei portaseme di pino silvestre, in particolare ove la specie è in forte regresso. Raccomandazioni per la difesa della biodiversità: Trattandosi di boschi relativamente stabili, spesso oggetto di ceduazioni, non si evidenziano particolari interventi suscettibili di migliorare i livelli di biodiversità che, se alterati, determinano la rapida degradazione del popolamento e degli habitat ad esso associati. In tutti i casi occorre mantenere le zone aperte in mosaico, ricche di orchidee e lasciare all'invecchiamento alcune aree più marginali. Indirizzi di intervento: In passato era generalizzato il governo a ceduo, spesso irregolarmente matricinato; attualmente questi popolamenti sono in fase di abbandono e le ceduazioni sono sempre più rare. La struttura del piano arboreo è tendenzialmente monoplana e costituita da densi strati di orniello con sporadica roverella, pino silvestre, carpino nero, ecc. In base a questi presupposti e della scarsa fertilità gli obiettivi gestionali che si possono delineare sono i seguenti: - nessun intervento nelle stazioni rupicole, su suoli più superficiali o in ambito calanchivo - mantenimento o recupero della ceduazione per le stazioni più vulnerabili, con funzione di protezione e, più in generali, nei cedui ancora a regime adottando la tecnica della matricinatura a gruppi. - avviamento all'alto fusto per i cedui invecchiati posti nelle stazioni di medio versante ed con maggiore fertilità, valorizzando le specie sporadiche (aceri, ciavardello, carpino nero, ecc.) e nella var. d'invasione ad orniello. mantenimento della ceduazione, abbinati a tagli di sementazione a gruppi nel caso della var. con pino silvestre - nei popolamenti ove è praticata la raccolta del tartufo occorre la copertura arborea adeguata, limitando la naturale tendenza alla chiusura del soprassuolo. SPECIE PRESENTI Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell’unità tipologica Nome latino Nome volgare Acer opulifolium Chaix Acero opalo Achnatherum calamagrostis (L.) Beauv. Allium sphaerocephalon L. Amelanchier ovalis Medicus Pero corvino Aphyllanthes monspeliensis L. Argyrolobium zanonii (Turra) P. W. Ball Asparagus tenuifolius Lam. Asperula purpurea (L.) Ehrend. Aster linosyris (L.) Bernh. Astragalus monspessulanus L. Betula pendula Roth Betulla Brachypodium rupestre (Host) R. et S. Bromus erectus Hudson Buglossoides purpurocaerulea (L.) Johnston Buphthalmum salicifolium L. Buxus sempervirens L. Bosso Campanula persicifolia L. Carex digitata L. Carex flacca Schreber Carex hallerana Asso Carex humilis Leyser Castanea sativa Miller Celtis australis L. Bagolaro Cephalanthera damasonium (Miller) Druce Cephalanthera longifolia (Hudson) Fritsch Cephalanthera rubra (L.) L. C. Rich. Chamaecytisus hirsutus (L.) Link Citiso peloso Cleistogenes serotina (L.) Keng Clematis vitalba L. Clinopodium vulgare L. Colutea arborescens L. Cornus mas L. Corniolo Cornus sanguinea L. Sanguinello Coronilla emerus L. Dondolino Coronilla minima L. Corylus avellana L. Nocciolo Cotinus coggygria Scop. Crataegus monogyna Jacq. Biancospino Cytisus sessilifolius L. Citiso a foglie sessili Daphne laureola L. Dorycnium pentaphyllum Scop. Epipactis atropurpurea Rafin. Erica carnea L. Euphorbia cyparissias L. Euphorbia dulcis L. Fraxinus ornus L. Fumana procumbens (Dunal) G. et G. Galium lucidum All. Genista cinerea (Vill.) DC. Genista tinctoria L. Geranium sanguineum L. Orniello Globularia punctata Lapeyr. Helianthemum nummularium (L.) Mill. ssp. obscurum (Celak.) Holub Helichrysum italicum (Roth) Don Helleborus foetidus L. Hieracium pilosella L. Inula conyza DC. Inula hirta L. Inula salicina L. Juniperus communis L. Ginepro comune Laburnum anagyroides Medicus Maggiondolo comune Lathyrus heterophyllus L. Lathyrus latifolius L. Ligustrum vulgare L. Ligustro Lilium bulbiferum L. ssp. croceum (Chaix) Baker Linum suffruticosum L. Lonicera etrusca Santi Medicago sativa L. ssp. falcata (L.) Arcang. Melampyrum italicum (Beauverd) Soó Mercurialis perennis L. Ononis natrix L. Orchis purpurea Hudson Origanum vulgare L. Ostrya carpinifolia Scop. Carpino nero Peucedanum cervaria (L.) Lapeyr. Peucedanum oreoselinum (L.) Moench Pimpinella saxifraga L. Pinus sylvestris L. Pino silvestre Pistacia terebinthus L. Polygala chamaebuxus L. Polygonatum odoratum (Miller) Druce Potentilla tabernaemontani Asch. Prunella grandiflora (L.) Scholler Prunus avium L. Ciliegio selvatico Pulmonaria officinalis L. Pyrus pyraster Burgsd. Pero selvatico Quercus cerris L. Cerro Quercus crenata Lam. Quercus pubescens Willd. Roverella Rhamnus catharticus L. Rosa arvensis Hudson Rosa canina L. sensu Bouleng. var. corymbifera (Borkh.) Rouy Rosa gallica L. Rubus canescens DC. Ruscus aculeatus L. Saponaria ocymoides L. Sesleria cylindrica (Balbis) DC. Silene italica (L.) Pers. Solidago virgaurea L. Sorbus domestica L. Sorbo domestico Sorbus torminalis (L.) Crantz Ciavardello Spartium junceum L. Ginestra Stachys recta L. Tamus communis L. Tanacetum corymbosum (L.) Sch.-Bip. Teucrium chamaedrys L. Teucrium montanum L. Teucrium polium L. Thymus vulgaris L. Trifolium rubens L. Viburnum lantana L. Lentaggine Vincetoxicum hirundinaria Medicus Viola alba Besser Viola hirta L. Aspetti fisionomici del sottobosco: L'orniello, assieme ed altri arbusti, forma spesso uno strato arbustivo molto denso. Nello strato erbaceo predominano gli aspetti graminoidi, con Brachypodium pinnatum molto frequente. Rinnovazione: L'orniello costituisce la specie più rappresentata nella rinnovazione, localmente assieme al carpino nero. La roverella è presente come rinnovazione affermata solo localmente, anche si osservano numerosi semenzali. Specie: orniello, roverella, carpino nero, ciavardello, pino silvestre. Note alle specie presenti: