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Anno II - Numero 38 in Nord-Ovest l l Edifici scolastici a rischio, al Sud paga lo Stato, al Nord i cittadini Voto in Piemonte, a Torino e Novara si riconta dopo il 23 settembre y(7HB9H2*NPSKKK( +z!"!z!%!: YLghD2LJfKyPRMIz1VoeDaujUZI/+CKNX7svHNbEM+2sZ3ColH8Hzg== (iN) Europa 20 Settembre 2010 - Euro 0,10 in Nord-Ovest l l A Malpensa in Frecciarossa, ma autunno nero per i pendolari Al Pirellone la maggioranza cade sulla caccia ma salva Ponzoni (90) Direttore responsabile: Giancarlo Ferrario - Autorizzazione tribunale di Milano n. 655 del 5 novembre 2008 - Stampa: Tipografia Litosud - Pessano con Bornago - Milano - Via Aldo Moro, 2 (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (2) ON LINE IL MUSEO DEL RICICLO Il Museo del Riciclo è un progetto del consorzio Ecolight e nasce per essere una testimonianza significativa della sensibilizzazione ai temi ambientali. Il Museo, on line (www.museodelriciclo.it), si propone di raccogliere le testimonianze di coloro che, attraverso un'idea, danno nuova vita agli oggetti "da buttare". QUANTI PASSI IN AVANTI (GIUSEPPE POZZI) (pgu) Perché si salvaguarda l’ambiente e ne trae giovamento anche la nostra salute oppure perché a trarne beneficio è il portafoglio, poco importa. Qualunque sia la motivazione che spinge a differenziare i rifiuti e a riciclare tutto quello che si può, si tratti di carta, plastica o vetro, l’importante è che venga fatto. E ben venga anche la Legge, italiana e comunitaria, che ci obbliga a migliorare in continuazione imponendoci degli obiettivi sempre più severi. Detto questo, bisogna riconoscere che, davvero, in questi ultimi anni si sono fatti passi da gigante, sia in termini di sensibilizzazione al problema, sia, concretamente, in termini di risultati. Il concorso “Comuni ricicloni” di Legambiente (di cui diamo alcuni dati e commenti alle pagine 4 e 5) è lì a testimoniare la virtuosità di molti amministratori e cittadini, soprattutto nel Nord-Ovest del Paese. E col riciclo si possono fare pure buoni guadagni: è il caso, ad esempio, della “Seval” di Colico (Lc), specializzata nello smaltimento e riciclo di apparecchiature elettroniche. Oppure buone azioni, come avviene per gli Amici della Parrocchia di Bellusco (Mb) o per la “Bottega del Riciclo” di Arese (Mi). Oppure ancora opere d’arte, come quelle realizzate da Mauro Benatti, artista di Airuno (Lc). Duccio Bianchi è il curatore del rapporto annuale “Ambiente Italia” Il riciclo? Conveniente e salva l’ambiente (GIULIANA PEDROLI) (pgd) Laureato con una tesi sulle politiche ambientali, dal 1984 Duccio Bianchi opera come consulente e ricercatore in materia di pianificazione ambientale, gestione dei rifiuti, analisi del ciclo di vita. E’ il curatore del rapporto annuale Ambiente Italia ed è stato componente di commissioni nazionali in materia ambientale. Suo è il libro “Il Riciclo Ecoefficiente, performance e scenari economici, ambientali ed energetici”, uno studio sugli effetti economici e ambientali dell’industria del riciclo. Da questo studio si desume che il riciclo non è un anello della gestione dei rifiuti, ma un pezzo fondamentale del sistema industriale italiano ed è in continua espansione. Gli effetti ambientali del riciclaggio vanno ben oltre il recupero dei rifiuti e possono contribuire in maniera rilevante agli obiettivi nazionali di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni climalteranti. Perché questo libro? Il libro è la pubblicazione di una ricerca commissionata da un pool di consorzi e associazioni di categoria del settore del riciclo e dei servizi di gestione dei rifiuti. L’obiettivo era quello di capire quale fosse - e quale potrebbe essere il peso economico e il contributo am- bientale dell’industria del riciclaggio, intesa nel senso più ampio, dalle imprese che recuperano e valorizzano i rifiuti alle industrie manifatturiere che li impiegano per i prodotti finiti. E’ una analisi indipendente, crediamo tecnicamente e scientificamente solida. Il lavoro di ciclo e riciclo, lei scrive, è da considerarsi fondamentale sotto il profilo economico nella nostra società; l’uso, anzi il riuso di sostanze salverà l’economia, ma salverà anche l’ambiente. Attraverso il recupero e il riciclo dei materiali si contribuisce in maniera sostanziale all’eco-efficienza generale del sistema, si determinano significativi risparmi energetici e di uso di risorse non rinnovabili, si consentono apprezzabili riduzioni delle emissioni sia nella produzione che nello smaltimento finale. Un solo esempio. Se la produzione industriale italiana non utilizzasse materiali di riciclo (rottami metallici, carta da macero, sfridi e rifiuti plastici...) e dovesse approvvigionarsi solo di materie prime, allora i consumi energetici sa- rebbero superiori per circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio o, in altri termini, superiore del 38% al consumo energetico attuale dell’industria manifatturiera. E se traduciamo questo dato come emissioni di Co2, avremmo un incremento di circa 55 milioni di tonnellate di Co2 equivalente, pari all’incirca al 44% delle emissioni dell’industria manifatturiera. E quindi non stiamo parlando di cose marginali. Ma quanto è importante l’industria del riciclo nell’economia italiana? Se con il termine industria del riciclo intendiamo tutte quelle società e operatori che recuperano e rendono valorizzabili i rifiuti, allora siamo di fronte a un piccolo ma dinamico settore dell’economia italiana ed europea. Tra il 2000 e il 2007 in Italia il valore della produzione dell’industria del riciclo è cresciuto quasi del 10% (del 36% in Europa) mentre il valore della produzione manifatturiera è rimasto stazionario (ed è cresciuto meno del 10% in Europa). Ma è un settore fondamentale dell’industria manifatturiera perché molti set- tori industriali dipendono principalmente dalla disponibilità di materie “seconde” (le materie prime equivalenti recuperate dai rifiuti). L’industria siderurgica e metallurgica dipende, a seconda dei materiali, per il 60-80% da rottami e prodotti di riciclo. L’industria cartaria dipende per più del 50% da maceri. E anche l’industria vetraria e delle materie plastiche dipendono per un quarto o più da materia di riciclo. Ed è così su scala mondiale. La forte crescita dell’economia globale e l’emergere dei Paesi asiatici domanda grandi quantità di materie prime e seconde, con un ritorno anche delle tradizionali commodities indispensabili nelle fasi di crescita, di costruzione delle infrastrutture, di diffusione del benessere sociale. Il cittadino ha imparato a non buttare, a riusare, a differenziare, e il processo si sta evolvendo sempre più in positivo; come arriveremo alla fatidica data del 2020? L’Unione Europea ha fissato, al 2020, l’obiettivo del 50% di riciclo dei rifiuti urbani. Un livello già raggiunto e superato in alcuni Paesi europei. Non è difficile, neanche in Italia, immaginare come arrivarci. Ci sono ormai centinaia di comuni italiani che hanno raccolte differenziate di buona qualità con tassi di recupero ben sopra il 50% dei rifiuti urbani. Da qui al 2020 è, però, necessario anche creare nuovi mercati di impiego dei materiali di riciclo e realizzare quegli impianti (di compostaggio, di gestione anaerobica, di selezione) che consentono di valorizzare una parte dei rifiuti raccolti. (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 ALIG’ART A CAGLIARI Le tematiche del riciclaggio dei rifiuti e di un loro correttosmaltimentoafavoredell’ambientesono due dei punti principali sui quali si basa la manifestazione “Alig’Art” che si svolgerà a Cagliari dalprossimo24settembreal2ottobre.Alig’Artè (3) una vera e propria rassegna artistica, un insieme dieventicollettivichecipermettonodiscoprirele tantissime potenzialità del riciclo creativo. Intervista a Elena Collina, docente all’Università Bicocca di Milano «Riduciamo sprechi e rifiuti per le generazioni future» (GRETA LA ROCCA) (lrg) Il riciclo fa bene all’ambiente e rende più pulito il nostro ecosistema: imparare ad avere uno stile di vita sostenibile significa fare un regalo alle future generazioni. Ne abbiamo parlato con la professoressa Elena Collina (nella foto) del Dipartimento di Scienze dell’ambiente e del territorio all’università Bicocca di Milano. Come sta l’ambiente? L’aumento della popolazione e la sua concentrazione in agglomerati urbani di dimensioni sempre maggiori, unita alla crescita della produzione industriale e dei consumi, hanno portato a un aumento continuo dell’uso delle risorse naturali e della produzione di ri- fiuti, con conseguente rottura dell’equilibrio iniziale e del ciclo di autodepurazione che avveniva spontaneamente in natura. Che cosa possiamo fare per proteggerlo? Possiamo passare da una crescita basata sulle “risorse illimitate” a uno “sviluppo sostenibile”, che fa fronte alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze. Sono due i principi alla base di una gestione sostenibile delle risorse. Il primo richiede che la velocità di prelievo delle risorse sia al massimo uguale alla velocità di rigenerazione. Il secondo che la velocità di produzione di rifiuti sia al massimo uguale alle capacità na- All’ombra del Pirellone, le iniziative per essere sempre più all’avanguardia (ELISABETTA TORRIERI) (tel) In tema di rifiuti, la Lombardia si colloca al primo posto per i volumi di raccolta differenziata e il modello lombardo, proprio grazie alla spinta del differenziato a domicilio, rappresenta un esempio in tutta Europa. Forte dei dati sui conferimenti in discarica (ormai ridotti al 4% e che a breve verranno azzerati) e di quelli sugli smaltimenti nei termovalorizzatori (pari al 32%) che danno luogo alla produzione di energia, Regione Lombardia punta ora all’eccellenza. Ne parliamo con Daniele Belotti (nella foto), assessore Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia. Quali i prossimi step per consolidare l’autonomia provinciale in termini di smaltimento rifiuti? In termini operativi si rende necessaria la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nella provincia di Milano. Siamo però anche aperti alla possibilità di valutare tecnologie alternative, prendendo in considerazione eventuali esperienze portate avanti in altri Paesi e contando sul fatto che ci siano dei privati disposti a lanciarsi in questa sperimentazione. Abbiamo aperto un tavolo di confronto, per ora a livello informale, con la Provincia di Milano per l’individuazione di un’area idonea a ospitare l’impianto. Il principio ispiratore nella ricerca è quello del risparmio di suolo attraverso il recupero di aree degradate. Intendete investire anche sulla coscienza civica dei lombardi? Tra gli obiettivi importanti che ci siamo posti vi è la riduzione della produzione dei rifiuti, da conseguirsi attraverso campagne di sensibilizzazione capillari, a tutti i livelli: dalle borse di plastica utilizzate dai cittadini agli imballaggi di cui si servono le aziende. E sul fronte del contrasto al traffico illecito dei rifiuti? Abbiamo già dato un segnale forte, facendo rientrare tra i primi atti di questa legislatura, la decisione di ospitare al Pirellone la presentazione del Dossier 2010 Ecomafie di Legambiente. E’ nostra intenzione, inoltre, istituire un tavolo di confronto periodico tra Regione, Forze dell’ordine e associazioni ambientaliste. Stiamo valutando anche la possibilità che la Regione si costituisca parte civile nei casi di reati ambientali legati alla gestione dei rifiuti sul territorio. Particolare attenzione verrà dedicata anche alla cultura - attraverso campagne di sensibilizzazione anche nelle scuole alla raccolta differenziata e conseguentemente al risparmio energetico - e alla formazione - attraverso corsi specifici agli agenti delle Polizie locali e provinciali sui reati legati al traffico illecito di rifiuti. turali di assorbimento degli ecosistemi nei quali i rifiuti vengono immessi. si fa un maglione in pile). In quale direzione sta andando la ricerca oggi? Cosa ricicleQuali sono i comportamenti remo tra dieci anni? ambientali corretti? Secondo l’approccio del “Life Una gestione corretta e soCycle Assessment”, viene vastenibile dei rifiuti deve prelutato l’impatto ambientale vedere nell’ordine: a) la ridudell’intero ciclo di vita di un zione della produzione dei riprodotto, a partire dalle atfiuti (preventività relative zione), b) il riuall’estrazione e tilizzo dei proal trattamento dotti (ad esem- «Si preferisca l’acquisto delle materie pio, il vuoto a prime, ai prodi prodotti che rendere), c) il cessi di fabbrirecupero dei cazione, al traprevedono il “vuoto materiali (atsporto, alla ditraverso il rici- a rendere”. E i prodotti s t r i b u z i o n e , clo dei materiaall’uso, ai rici“alla spina”» li), d) il recupecli e riutilizzi e ro dell’energia allo smaltimen(termovalorizzazione), e) lo to finale. In questo ambito, si smaltimento del residuo finale va affermando il concetto di in discarica. “Ecodesign”, ovvero l’adozione di criteri di progettazione Quanto e perché il riciclo è volti a ridurre gli impatti amimportante? bientali dell’intero ciclo di vita Per riciclo di rifiuti si intende di un prodotto, per esempio l’insieme di strategie volte a ideando prodotti in previsione recuperare materiale dai rifiudel futuro disassemblaggio, ti per riutilizzarli invece di facilitandone lo smontaggio smaltirli. Il riciclo, oltre a rinella fase di post utilizzo. durre la quantità di rifiuti da smaltire, previene lo spreco di Qualche consiglio per impamateriali potenzialmente utili, rare a proteggere l’ambienriduce il consumo di materie te? prime, e riduce l’utilizzo di Preferire l’acquisto di prodotti energia, e conseguentemente che prevedono il “vuoto a renl’emissione di gas serra. dere”. Inoltre, si sta diffondendo anche in Italia la venQuali vantaggi portiamo al sidita dei prodotti “alla spina”. stema pianeta? In alcuni supermercati è posLe faccio qualche esempio: sibile riempire contenitori pornel caso dell’alluminio, l’utitati da casa con prodotti venlizzo di materiale riciclato al duti sfusi. Si paga solo il proposto della materia prima perdotto, risparmiando i costi di mette un risparmio di etichetta e confezione energia del 95% e di che incidono fino al materia fino al 40%. 100% (per produrre 1 kg di alluminio Riciclare fin da non riciclato sono piccoli: come fanecessari 4 kg di re? Quali consigli bauxite e 14 kWh ai genitori? di energia); nel caInsegnare il riciclo so della plastica, il come se fosse un risparmio energetico gioco (per esempio inè mediamente del segnando a ricono50%, quello scere sugli imdi materia ballaggi i può arrisimboli vare al che iden100% tificano (con i mate2 5 riali) e b o t t idare il glie da b u o n 0,5 litri esempio! t (iN) Primo Piano l (4) (iN) Europa - 20 Settembre 2010 OPERE COI BIGLIETTI “SFORTUNATI” Riutilizzano i biglietti delle lotterie per realizzare opere d’arte. E’ l’idea di un gruppo di artisti laureati alla Rhode Island School of Design con la passione del riciclaggio. Gli artisti Lauren Was e Adam Eckstrom hanno addirittura organizzato una vera e propria mostra (nella foto la “Dream Car” costruita con 39.000 dollari di biglietti della lotteria). I COMUNI “RICICLONI” Amministrazioni del Nord-Ovest sugli scudi nella classifica stilata da Legambiente (GRETA LA ROCCA) (lrg) E' soddisfatto Andrea Poggio (nella foto), vicedirettore generale di Legambiente, responsabile della direzione nazionale di Milano e presidente della Fondazione Legambiente. L’edizione 2010 del Concorso “Comuni Ricicloni”, organizzato da Ecosportello Rifiuti - lo sportello informativo di Legambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, ha premiato le amministrazioni più virtuose: tra alti e bassi, Comuni più attenti e altri più pigri, il quadro che ne è emerso è sicuramente positivo, complice i migliori parametri raggiunti da quasi tutto il Bel Paese. «L'Italia progredisce in questo settore, indipendentemente dalle politiche governative e dalla crisi economica», ha precisato il presidente. Anche se molti Comuni si sono ben comportati, ad alcuni bisognerebbe tirare invece le orecchie: «C'è ancora una seconda metà del Paese che non fa nulla. E che non coincide necessariamente con il Mezzogiorno - continua Poggio - interessa ad esempio il Lazio o alcune zone del Nord come la Liguria o Brescia. Mentre ben si comporta la Sardegna». Negli- genza o menefreghismo? «Non saprei dire perché non si impegnano in questa direzione, se ne fregano, forse perché hanno una discarica o un grande inceneritore. O forse si tratta solo di un’ignoranza culturale». Ha perso punti, invece, la Lombardia, che prima «tirava la volata per il Nord e l’Italia intera - puntualizza Poggio Oggi le bagnano il naso il Veneto, il Piemonte, il Friuli, il Trentino Alto Adige. Milano si è fermata al 30%, la raccolta differenziata invece va affinata, è addirittura al di sotto dei limiti di legge». Dalla sua, la città della Madonnina non ha neanche più un’antica leggenda per cui alle metropoli si concedeva qualche li- cenza in più, proprio perché riciclare nelle grandi città era considerato più difficile che nei piccoli paesi: «Non è vero. Anche Torino ha superato la capitale lombarda. Se è vero che nei grandi centri ci sono più problemi organizzativi e logistici, è anche vero che i mezzi e le risorse a disposizione sono maggiori». Intanto Poggio, che non ha peli sulla lingua, avanza un’ipotesi Il Piemonte si distingue anche per altre città come Novara, Asti, Cuneo e Biella E’ Verbania la prima della classe (GIULIANA PEDROLI) (pgd) «E ci mancherebbe che non fosse vero, con l’impegno che ci mettiamo!». Queste le parole sentite all’annuncio che forse Verbania avrebbe ricevuto, per la seconda volta, il primo posto nella classifica dei capoluoghi ricicloni d’Italia. Eh sì, perché questa cittadina già lo scorso anno aveva raggiunto questo titolo che le fa onore, proprio per l’impegno profuso e lo ha confermato quest’anno precedendo Pordenone, Novara e Belluno. Complimenti al sindaco, M a r c o Z a cchera (nella foto), che ha personalmente ritirato il riconoscimento a Roma i primi di luglio. Come mai i capoluoghi ricicloni si trovano in prevalenza nel Nord Italia, e addirittura il Piemonte si distingue per essere la regione migliore, con Novara, Asti, Cuneo, Verbania e Biella? Credo un mix di situazioni. Innanzitutto che “ricicloni” non si nasce ma è un traguardo che cresce anno per anno. Poi c'è anche un elemento di sfida fra città e la crescita di esperienze condivise. Sicuramente conta l’organizzazione ma anche il fatto che - avendo seminato ora si raccoglie in termini di consapevolezza che cresce già dalle scuole. Ricordiamoci anche che quello che per noi è “super”, in Svizzera - per esempio - è da tempo normalità e quindi è più facile attuare buone pratiche quando il confronto è visibile a pochi chilometri da dove abiti. Qual è il fiore all’oc- chiello della vostra raccolta differenziata, che già nel 2006 aveva superato il 70%? E' indubbio il merito di chi mi ha preceduto, che ha superato molti ostacoli e opposizioni (compresa la mia, in passato, su alcuni aspetti della raccolta) e va ricordato che Verbania è in una situazione ambientale privilegiata anche se l’essere cittadina divisa in più centri (Pallanza, Intra ecc.) a volte complica i problemi. Credo conti anche la vicinanza del lago e la conseguente consapevolezza che (a differenza del mare) è un ambiente più fragile dal punto di vista ecologico. Quando ero ragazzo mi insegnavano già a conservare l’ambiente... Ora, confermati i vostri buoni risultati, cosa farete? Non guardiamo solo la per- sulla pigrizia dell’amministrazione milanese: «Dipende dalla decisione assurda di A2A, ha deciso di non progredire, si ostina a dire che la raccolta dell’organico, dell’umido, è diseconomica; si tratta di una miopia di carattere culturale da parte dei vertici dell’azienda». E intanto avanza anche una possibile soluzione: «Servirebbero dei provvedimenti coercitivi, delle multe a chi centuale di differenziato ma “come” si differenzia ed è qui che si deve migliorare: diversi tipi di vetro e di metallo se divisi valgono molto di più, anche in fase di recupero. Noi stiamo lavorando molto sull'umido con uno speciale sacchetto di raccolta che ne impedisce la putrescenza e quindi ne riduce peso, volume e deposito. Interessante anche il “sacco-cassonetto” per evitare il percolato. Credo che dovremo lavorare molto sul recupero dell’eternit (che ha causato gravi problemi in stabilimenti locali) e la pulizia dei boschi con scarti vegetali recuperabili. Agli Amici della Parrocchia di Bellusco (Mb) riconosciuto l’impegno nell’aiutare gli altri (odn) Un premio speciale è stato assegnato da Legambiente all’Associazione Amici della Parrocchia di Bellusco (Mb) (nella foto alcuni volontari) che più di tutti hanno raccolto alluminio in Italia per aiutare la solidarietà. Abbiamo parlato con il vicepresidente dell’associazione, Gianrico Sangalli, per capire come opera sul territorio. Quando è nata l’associazione? E’ formalmente nata nel 1991, ma già lavoravamo a livello di volontariato non strutturato. Il progetto nazionale della raccolta differenziata è nato nel 1992, con l’ausilio di tutti i volontari di Bellusco. Ma l’Associa- zione gestisce da sempre anche quasi tutti i servizi ambientali di raccolta e di gestione della piattaforma ecologica di Bellusco. Di cosa vi occupate? Tranne la raccolta del secco e la pulizia delle strade, tutti gli altri servizi, oltre alla gestione della piattaforma, vengono seguiti dall’associazione. L’associazione conta, infatti, una settantina di persone e abbiamo sede presso la piattaforma ecologica. Abbiamo a disposizione quattro mezzi e quattro compattatori. Dobbiamo gestirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, il carburante etc, attraverso la valorizzazione del- (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 RIVESTIMENTI PER AUTO Svolta ecologica per la Land Rover che sta per presentare una nuova auto, la Evoque, il cui rivestimento è realizzato con un tessuto riveniente dal riciclo della plastica. A crearlo è un’azienda italiana, la Miko, che è in grado di (5) trarre delle microfibre specifiche per gli interni delle auto (la Dinamica by Miko) proprio dalle comuni bottiglie di plastica. Nella cittadina ligure, raccolti 72 chili all’anno per ogni cittadino Carta e cartone, nessuno fa meglio di Levanto (Sp) non rispetta i parametri di legge e danneggia il bene di tutti». Però, per rendere i Comuni ancora più attenti e sensibili, la prossima edizione di “Comuni Ricicloni” ha abbassato i limiti di percentuali per potervi partecipare: «Oltre 1.500 Comuni vanno oltre le soglie imposte dai decreti leggi. Noi ci proviamo a essere ancora più selettivi». (pgd) Per quanto concerne la raccolta differenziata di carta e cartone è Levanto (La Spezia) il paese più “riciclone” d’Italia; 72 kg annui pro capite. Le ragioni del successo ce le spiega il sindaco della cittadina ligure, Maurizio Moggia (nella foto). «La raccolta differenziata a Levanto ha preso il via nel 2004 con la sostituzione dei tradizionali cassonetti in superficie con le «isole ecologiche» interrate, grandi vasche a scomparsa capaci di contenere, separatamente, le varie tipologie di rifiuti. Contestualmente, nelle aree limitrofe al centro sono stati posizionati contenitori per la carta, la plastica e il vetro. Quest’innovazione è stata logicamente sostenuta da una capillare campagna informativa, che ha consentito in breve tempo di innalzare fino al 33% del totale la quantità di rifiuti che non vanno in discarica». Avete adottato anche il sistema della raccolta porta a porta, il risultato è stato ottimo; perché non è possibile anche altrove raggiungere traguardi così lusinghieri? Credo che ogni cittadina sia una realtà a sé stante, all’interno della quale si debbano valutare le soluzioni ai problemi in base a un gran numero di fattori diversi: dalla conformazione del territorio alla vocazione del luogo, dalla sensibilità degli abitanti alla volontà degli operatori commerciali di collaborare per operare in contesto più favorevole e remunerativo. Ad esempio, il nostro risultato frut- to dell’avvio della raccolta “porta a porta” è rivolto alle attività commerciali: gli esercenti depositano accanto ai negozi carta e cartone, che vengono ritirati da un nostro mezzo che gira anche nelle strette vie del centro storico. Conta la vostra vocazione turistica? Da ormai un decennio Levanto ha improntato la propria politica di sviluppo all’alta qualità della vita e al turismo sostenibile, aderendo all’associazione “Città slow” (le città del buon vivere), un organismo internazionale che propone un nuovo concetto del produrre, del consumare e del vivere il territorio. Elementi fondamentali sono il patrimonio storico, artistico, culturale, la riscoperta, salvaguardia e valorizzazione delle produzioni tipiche, l’ospitalità, l’accoglienza e la preservazione dell’ambiente. E proprio la preservazione dell’ambiente è la motivazione che ci spinge ad ottenere risultati sempre migliori in termini di percentuale di raccolta differenziata. Premiata per la qualità del prodotto. E i cittadini risparmiano Cassano Magnago (Va) vince per la plastica (DANIELE ORLANDI) (odn) Il premio speciale per la raccolta degli imballaggi di plastica è andato al Comune di Cassano Magnago (Va). «Quanto ottenuto è il risultato di un impegno costante e consolidato, in virtù di un lungo percorso che abbiamo iniziato nel 1999 - assicura il sindaco, Aldo Morniroli (nella foto) sono dunque più di 10 anni, che, sul territorio di Cassano Magnano è attiva la raccolta differenziata. Abbiamo in seguito fatto una campagna porta a porta per tutti i cittadini, spiegando loro nei dettagli di cosa si trattava. Siamo inoltre stati tra i primi in Italia ad introdurre la tariffa rifiuti, in modo tale che ogni residente paghi in funzione dei rifiuti che produce: questa è stata sicuramente una svolta le materie prime seconde. Abbiamo infatti un nostro bilancio annuale dal quale, dedotte le spese, tutti gli anni decidiamo come devolvere la rimanenza. Da dove deriva la scelta del nome? Era tradizione da sempre che quando vi era necessità di fare una spesa per l’oratorio o per il Comune, gli anziani effettuavano raccolte eccezionali di carta e di rottami e il ricavato veniva devoluto, appunto, per quella necessità. Oggi gli anziani sono sempre meno ma sono in aumento i giovani. nell’agevolare la raccolta differenziata. Siamo dotati anche di una piattaforma ecologica nella quale arriviamo a stoccare 21 tipologie diverse». La segnalazione più importante è per la raccolta di imballaggi di plastica. In questi anni c'è stata un’assiduità nella selezione della plastica da parte di tutti i Che ci dice del riconoscimento speciale all’Associazione. Quest’anno, oltre al consueto riconoscimento per il comune di Bellusco, che ha mantenuto il suo primato tra i comuni di Monza e Brianza con meno di 10.000 abitanti, anche l’Associazione Amici della Parrocchia ha ricevuto un premio speciale. Un duplice successo per il costante lavoro di raccolta differenziata nel nostro paese che quest’anno è migliorato, nei quantitativi raccolti, di circa l’1,5-2% rispetto allo scorso anno. cittadini. Questo ci permette di conferire un rifiuto pulito, come vogliono le aziende, senza scarti. La plastica viene ritirata insieme a polistirolo e tetrapak, ma di fatto non è mischiata con vetro o altri tipi di rifiuti che comporterebbero tutta una selezione ulteriore, andando a intaccare la purezza del prodotto. Si tratta di un continuo lavoro quotidiano sul quale abbiamo investito molto, andando a svolgere questo servizio di raccolta casa per casa una volta a settimana. Per quali ragioni siete stati premiati? La motivazione del premio è quella di avere ottenuto ottimi risultati sul piano qualitativo, con una raccolta monomateriale, senza attività intermedie di separazione e divisioni di materiali. Questo comporta ovviamente un giro di raccolta in più e un sacco in più per le famiglie ma ormai dopo 10 anni rientra nella consuetudine. Vuol dire per noi pas- sare di casa in casa una volta in più per raccogliere la plastica, ma a livello di costi il nostro servizio, nonostante tutti questi traguardi, è comunque inferiore al costo della media provinciale. Si tratta di un’ulteriore fiore all’occhiello per il nostro comune e per i cittadini, in quanto di fatto permette loro di avere dei costi inferiori rispetto ad altre realtà territoriali delle nostre dimensioni. Quali sono i vostri investimenti futuri? Stiamo predisponendo una nuova piattaforma ecologica per permettere ai cittadini di usufruire di questo servizio in modo ancora migliore. L’attuale piattaforma offre un ottimo servizio ma abbiamo spazi limitati rispetto ai nostri quantitativi di raccolta differenziata. (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (6) DALLE BOTTIGLIE ALLE GIACCHE Helly Hansen ha dato vita alla collezione Ekolab. La Ekolab Recycler Jacket e gli Ekolab Recycler Pant sono creati grazie a un tessuto hard-shell waterproof e traspirante, composto esclusivamente di bottiglie di plastica rici- clata. La giacca, una volta usurata, può essere riciclata nuovamente, andando a creare un vero e proprio circolo virtuoso. Singolare iniziativa del Comune di Galliate Lombardo (Va) In pista con la bicicletta fatta con 800 lattine (odn) L'amministrazione di Galliate Lombardo, bellissimo comune verde e incontaminato sulla sponda meridionale del lago di Varese, ha realizzato un progetto che coniuga valorizzazione territoriale, recupero dei materiali e incentivo al movimento su bicicletta. Si tratta di un nuovo punto di noleggio biciclette, ma realizzate in materiale esclusivamente riciclato. Venti biciclette di ultima generazione a disposizione dei cicloturisti a prezzi contenuti per percorrere i 27 chilometri della pista ciclabile del lago di Varese. Ne parliamo con il sindaco di Galliate Lombardo, Carlo Tibiletti. Come è nato il progetto? Il progetto nasce da una collaborazione nostra e della Provincia con la Mic Shimano ed è stato concretizzato dal Consorzio imballaggi alluminio (Cial). Nell’ambito dello sviluppo turistico attorno al lago di Varese, dotato di una lunga pista ciclabile di 27 km, abbiamo verificato che le stazioni di noleggio biciclette esistenti proponevano prezzi piuttosto alti. Abbiamo pertanto fatto una richiesta alla Provincia per ottenere delle biciclette da poter noleggiare a un prezzo molto contenuto e nel contempo, utilizzare dei fabbricanti che le realizzassero mediante il recupero dei materiali. Per la fornitura del materiale abbiamo ottenuto la disponibilità del Consorzio imballaggi alluminio mentre l’azienda di Vanzaghello (Mi) ha realizzato le biciclette. Quali erano i vostri obiettivi? Molteplici: valorizzazione territoriale e ambientale, che al nostro Comune sta particolarmente a cuore, riutilizzo di rifiuti riciclati e favorire gli spostamenti e le passeggiate su bicicletta, con una fruizione quasi gratuita, lungo la nostra pista inserita in un me- raviglioso contesto naturale. Come si è concretizzata? Utilizzando l’alluminio, un materiale particolarmente leggero che ben si presta a questo tipo di realizzazione, grazie a una lavorazione non complessa. Ogni bicicletta è stata costruita utilizzando circa 800-900 lattine. Si tratta di biciclette molto simili a quelle “normali” e sono state fornite sia biciclette a pedalata assistita che a pedalata nor- male. In realtà sono a tutti gli effetti delle "riciclette". E per i costi? Il comune di Galliate non ha pagato le biciclette in quanto, in virtù dell’accordo con la Provincia, le ha ottenute in comodato d’uso gratuito. I costi sono comunque abbastanza contenuti: queste biciclette, infatti, costano mediamente intorno ai 200 euro. La vostra iniziativa è stata I dati del Convegno nazionale di Rilegno e Conlegno Oltre il 60% viene riutilizzato Legno (DANIELE ORLANDI) (tgr) Alti e bassi per il settore del recupero del legno. Questo in sintesi quello che è stato il 2009 per il comparto degli imballaggi come pallet, cassette per l’ortofrutta e casse industriali. I dati vengono dal IV Convegno Nazionale promosso da Rilegno e Conlegno, Consorzi che si occupano della promozione della raccolta di legno e sughero. La crisi economica ha ovviamente penalizzato tutti i consumi, toccando anche i materiali solitamente utilizzati per gli imballaggi (acciaio, alluminio, carta, plastica, vetro): l’immesso al consumo complessivo dell’intero sistema Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) registra infatti un meno 11,7% nel 2009 rispetto al 2008. Tra i settori però quello che risulta più colpito è proprio quello del legno con un calo registrato di 626.000 tonnellate, per un totale di 2 milioni 94.000 tonnellate di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale. Il dato fa davvero riflettere perchè è più basso di quello registrato 10 anni fa, quando, nel 1999, gli imballaggi in legno erano 2 milioni 396.000 tonnellate. Ma occorre vedere il bicchiere, seppur di legno, mezzo pieno se non altro per i dati sul re- Valle d’Aosta, recupero energetico e compost di qualità grazie a Valeco (mht) Quando si parla di recupero energetico dai rifiuti, in Valle d’Aosta si pensa subito alla Valeco. Questa società è nata nel gennaio 1989 con l’incarico di gestire il Centro regionale di trattamento dei rifiuti. Con l’evolversi della normativa sui rifiuti e la costante ricerca dell’ottimizzazione nei cicli di lavorazione l’azienda ha maturato, nel corso di un ventennio, un importante bagaglio di esperienze nel campo dello smaltimento rifiuti e del loro recupero energetico. A questo proposito, oltre alla gestione diretta di diverse discariche per inerti sul territorio val- dostano, alla gestione dell’impianto per l’incenerimento delle carogne animali e alla produzione di compost di qualità, nel 2006 Valeco ha costituito una nuova società - la Rival specificamente dedicata al riciclaggio e alla valorizzazione dei rifiuti inerti. Relativamente al recupero energetico è interessante sapere che la fermentazione in assenza d’aria dei rifiuti confinati in discarica produce del biogas che viene captato, ai fini di bonifica ambientale, tramite una rete di estrazione costituita da pozzi e dispositivi di aspirazione e poi apprezzata? Le biciclette hanno ottenuto un grande successo per svariate ragioni. In primis dal punto di vista dell’economicità: i costi sono molto contenuti, circa un euro l’ora. Le biciclette, molto funzionali, sono particolarmente adatte alle passeggiate sul percorso, molto lineare e godibile, della ciclabile. Devo sottolineare che i cicloturisti apprezzano molto più la pedalata normale di quella assistita. cupero forniti dal Convegno. Infatti, è vero che i numeri ci dicono che si consuma di meno, ma è altrettanto vero che ci danno il quadro di un Paese dove si cerca di riciclare di più. Circa 789.000 tonnellate nel 2009, il 52% del quale è stato raccolto e avviato al recupero da Rilegno, più le tonnellate di rifiuti di legno raccolte da soggetti terzi, ci porta a un totale di 1.267.800 tonnellate di rifiuti provenienti da imballaggi in legno avviati a recupero, che corrisponde al 60,6% dell’immesso al consumo. Mica male se si pensa che è una cifra doppia rispetto agli obiettivi previsti dal Testo Unico Ambientale 152/2006. Ma tutti questi sforzi che fine fanno? I cittadini sappiano che, l’anno scorso, quasi un milione di tonnellate sono state ridotte a materia prima, diventando semplici pannelli truciolari; 206.000 tonnellate sono stati rigenerati in pallet riparati, 9.000 tonnellate sono state avviate al compostaggio e 55.800 sono stati avviati al recupero energetico. L'impianto di cogenerazione della Valeco che gestisce il Centro Regionale di Trattamento dei rifiuti della Valle d’Aosta, a Bissogne impiegato come combustibile in una centrale di cogenerazione proprio in virtù del suo alto contenuto energetico (50% di metano). L’impianto di cogenerazione è costituito da un motore a combustione interna da 1.000 Hp la cui forza motrice viene sfruttata da un generatore da 800 (iN) Europa - 20 Settembre 2010 ASPIRAPOLVERI CON LA PLASTICA L’Electrolux, nota azienda svedese produttrice di elettrodomestici, ha avviato la campagna "Vac fromthesea”perdarenuovavita,anchesimbolica, all'enorme mole di rifiuti e plastica che galleggiano nelle acque del pianeta. Attingendo a questi rifiuti darà vita a sei avanguardistici quanto ecologici aspirapolveri che verranno semplicemente esposti in “vetrina” per sensibilizzare l’opinione pubblica. Nell’azienda di Colico (Co), nuova vita per telefonini, computer o fotocopiatrici Le apparecchiature elettriche si possono riciclare alla Seval (SILVIA PICCININI) (psl) Con l’inaugurazione ufficiale del 5 maggio 2007, come ditta specializzata nel trattamento e riciclaggio dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), la Seval di Colico (Lc) si presenta come l’unica struttura in Italia specializzata nello smaltimento di apparecchiature elettroniche. Uno dei titolari della società è Roberto Ardenghi. E’ lui a spiegarci come opera l’azienda: «Il nostro impianto al momento è l’unico in Italia in grado di smembrare le carcasse delle apparecchiature senza arrecare danni alle parti inquinanti delle stesse; la percentuale di recupero è di circa il 95%». Il materiale che arriva nei capannoni della Seval è molto eterogeneo per tipologia, struttura, ingombro. «Le macchine, che sono un nostro progetto - assicura Ardenghi riescono ad aprire le carcasse di apparecchiature disparate tra loro e a separare le parti inquinanti o tossiche dal resto dei componenti, che possono essere plastica, ferro, alluminio, rame... e che successiva- mente recuperiamo, riportandole allo stato di materia prima, reimmissibile quindi sul mercato». (7) vedono cumuli di materiale delle più svariate tipologie: schermi di computer, fotocopiatrici, forni a microonde oltre a telefoni cellulari, tema di grande attualità, vista la durata di circa due anni di questi apparecchi. Contando la media pro capite italiana dei telefonini, è facile immaginare il problema del loro smaltimento. Gli impianti della Seval sono in grado di aprire la carcassa di ogni tipo di cellulare, dividere la parte inquinante, le batterie, che sono piccolissime, senza danneggiarle e recuperare il resto del materiale, ritrasformandolo in materia prima. «Il nostro impianto copre la produzione di circa sei milioni di abitanti, quasi quaranta volte la provincia di Sondrio - conclude Ardenghi - e dà lavoro a diciassette, diciotto operai, perché il lavoro è automatizzato. Ma sto cercando altro personale e non riesco a trovarlo». Non per nulla la Seval è una delle poche ditte in attivo e che assume personale nonostante il lungo periodo di crisi economica. Grazie a questa diffusa raccolta risparmi a portafoglio e ambiente vagliatura e, dopo tre mesi, è pronto per l’utilizzo. La qualità è ottima e rispetta i parametri di Legge previsti per l’impiego negli orti, nei prati e nelle aiuole. Viene inoltre impiegato per il ripristino delle piste da sci, nelle bonifiche agricole e forestali, nella piantumazioni di vigneti, frutteti ecc... Il compost può essere utilizzato in qualunque stagione e imprese e privati cittadini possono ritirare gratuitamente quello derivante da residui di sfalci per il riutilizzo nel settore agricolo e floro-vivaistico. L’obiettivo di Valeco, a questo proposito, è proprio quello di favorire l’utilizzo di un compost di alta qualità come ammendante per orti, fioriere e per recuperi ambientali. Vetro LA SEVAL A sinistra, uno dei titolari, Roberto Ardenghi. In alto, un’impianto dell’azienda di Colico (Co) kWh elettrici che vengono immessi in rete pubblica a 15.000 V. Il calore diffuso dal circuito di raffreddamento del motore viene recuperato sotto forma di acqua calda che viene utilizzata in impianti di teleriscaldamento. Valeco produce anche compost di qualità sottoponendo a processo aerobico i rifiuti verdi che vengono miscelati all’erba proveniente dalle raccolte differenziate e accumulati sulla superficie libera della discarica. Durante l’anno i cumuli di rifiuto verde vengono rivoltati periodicamente per far sì che i microrganismi aerobi trasformino questi rifiuti in un ammendante dalle ottime caratteristiche agronomiche. Quando il compost è maturo viene raffinato per A fornire il materiale da bonificare sono i produttori stessi, che si sono riuniti in consorzi e recuperano gratuitamente il materiale da riciclare, a loro spese. «In Italia siamo ancora indietro rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea, ma la legge, già pronta da tempo, ora è stata resa operativa e obbliga i produttori allo smaltimento delle apparecchiature con componenti tossiche o comunque dannose all’ambiente. E’ da loro che ci arriva il lavoro. Il privato cittadino che vuole disfarsi di apparecchiature elettroniche, invece, dovrà utilizzare le piattaforme ecologiche. Successivamente sarà il Comune a provvedere al recupero». Nei capannoni della Seval si (iN) Primo Piano l (tgr) La raccolta del vetro è sempre più trasparente. Il 66% degli imballaggi di vetro, infatti, immessi sul mercato nel 2009 ritornano nella filiera del riciclo con un risparmio per le amministrazioni locali e un sostanziale aiuto all’ambiente che fanno tirare un sospiro di sollievo. L’ambiente e il risparmio energetico non possono che ringraziare. I dati sono stati pubblicati da CoReVe, il Consorzio recupero vetro nell’agosto scorso e rilevano un incremento nazionale del 3,6% sul riciclo rispetto all’anno precedente, su un totale di 1.595.000 tonnellate. Il riciclo del vetro si è tradotto in benefici concreti per l’ambiente con un risparmio energetico complessivo che si attesta nel 2009 su 270.083 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio), pari a quasi due milioni di barili di petrolio. Il riciclo ha, inoltre, consentito di risparmiare 2.787.393 tonnellate di materie prime tra cui la sabbia, la soda e il calcare. Anche le riduzione di emissioni di Co2 è stato sostanziale, evitando l’immissione in atmosfera di 1.780.167 tonnellate di Co2, equivalenti all’inquinamento prodotto da circa un milione di utilitarie Euro4, un numero pari a tutte le auto circolanti nella città di Milano. Il Nord è più attento all’argomento attestandosi come primo importante partner nel riciclo con oltre 942.000 tonnellate conferite e una leggera contrazione del 2% rispetto al 2008, dato che riflette la crisi dei consumi. In sostanza si consuma di meno, si ricicla di meno. Quello che fa comunque ben sperare, da un punto di vista culturale, è la più attenta raccolta differenziata registrata nel Sud, da sempre fanalino di cosa nel nostro Paese per il riciclo del vetro. Sono state proprio le regioni del Mezzogiorno a mettere a segno il risultato più incoraggiante: circa 353.000 tonnellate di vetro raccolte, registrando un aumento record nella quantità raccolta (+25,6%), superando così le regioni del Centro, che si attestano nel 2009 su 300.000 tonnellate (+1% sul 2008). Questo la dice lunga su quanto siano state importanti le campagne di sensibilizzazione svolte in questi anni e un più attento controllo da parte dei Comuni. (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (8) C’E’ CHI SI CIBA DI RIFIUTI L’inglese Tristram Stuart (nella foto) è un leader ecologista che porta in tavola il (PIERANTONIO GIUDICI) (gpe) Riciclo & Solidarietà. Ovvero, come conciliare pubblico e privato e compiere con un solo gesto due buone azioni. Lo stanno sperimentando con successo ad Arese, alle porte di Milano. L’idea è venuta ai responsabili di Gesem, società partecipata del Comune che, per conto dell’Amministrazione, gestisce sul territorio la raccolta differenziata dei rifiuti . «Perché - si sono chiesti di fronte ai tanti oggetti che finiscono regolarmente in discarica anche se ancora in buono stato - non recuperarli alla loro funzione originaria, così da consentirne il riutilizzo?» La sponda - o, per meglio dire, il supporto logistico e la competenza specifica - l'ha fornita u n ’ a s s ociazione locale di volontariato, “La Cordigliera Bianca Onlus”, che opera a sostegno dei progetti umanitari dell’Operazione Mato Grosso in America Latina. Detto fatto è scattato un circolo virtuoso che ha conferito un valore aggiunto a un’operazione - quella di riciclo già in sé apprezzabile: Gesem raccoglie e seleziona i rifiuti, li passa ai volontari cibo gettato da supermercati e ristoranti. Ha scritto un libro, tradotto in Italia per Mondadori con il titolo “Sprechi”, de- E’ nata ad Arese (Mi) grazie alla collaborazione di Comune e volontari Un acquisto “ecologico” alla Bottega del riciclo artigiani della Onlus, che ci mettono tutta la loro passione e competenza per riportarli a nuova vita. E’ nata così, un anno fa, in un capannone della zona industriale di Arese in via Montegrappa, “La Bottega del riciclo” (nella foto), un mercatino dell’usato sicuro a offerta libera. A chi la visita (i giorni di apertura sono il mercoledì p o m e r i ggio e il sabato) suggerisce l ’ i m p r e ssione di una boutique più che di una bottega, visti i “miracoli” restaurativi compiuti dai maestri artigiani, specie sui mobili d’epoca. I prezzi, però, non sono da boutique. Vi si trova di tutto: mobili (salotti, camerette, soggiorni, divani), casalinghi (porcellane, quadri, piccoli e grandi elettrodomestici, cristallerie), articoli per l’infanzia (carrozzine, lettini, giocattoli, giochi), oggetti musicali (dischi 33 , 45 e 78 giri, dvd, cd, lettori hi-fi, videoregistratori, casse acustiche, radio anche d’epoca), apparecchi fotografici, videocamere, libri di tutti i generi e per tutte le età, fumetti, riviste d’epoca; e ancora: biciclette per adulti e bambini, arredi da giardino, scaffalature. Le offer- te partono da un valore minimo fissato e vanno a beneficio dell’associazione di volontariato. Il fatto è che, da quando ha aperto i battenti, la Bottega ha trovato una sua affezionata e variegata clientela, veri e propri “habituès” richiamati ogni settimana dal piacere di farsi un giro tra gli scaffali per accaparrarsi, con pochi (SABINA ZOTTI) (zsb) La sua ultima mostra, allestita nei giorni scorsi alla Festa del Pd ad Osnago (Lc), la dice lunga sul suo modo di fare arte. Intitolata “Viaggio di ritorno - Quando il materiale di recupero diventa arte”, racconta della predilezione che Mauro Benatti (nella foto) ha sempre avuto per i rifiuti, gli scarti, gli oggetti rotti. «Li ho sempre usati, è una cosa che fa parte della mia forma mentis: detesto lo spreco - spiega l’artista - Non ho mai comprato una tela o un supporto, realizzo tutto con le mie mani a partire da materiale di riciclo: non butto via mai niente». Dotato di un innato talento per il disegno, è stato solo in età adulta, una volta superate le turbolenze della gioventù, che Benatti si è dedicato con passione, e verrebbe da dire ostinazione, al disegno, per poi approdare alla scultura passando per la pittura. Nato ad Airuno (Lc) nel 1947, maggiore di cinque fratelli, andò a lavorare non appena terminati gli studi, a 14 anni. «In una famiglia così numerosa bisognava darsi da fare». Cominciò come fabbro, vero? Ho sempre avuto una grande manualità, fare il fabbro mi permise di affinare la mia capacità di modellare e lavorare il metallo. Come cominciò a disegnare sul serio? Solo dopo essermi sposato. Accadde tutto per caso: sul lavoro conobbi un signore che Dici pulizia e pensi alla Svizzera (CHIARA BATTISTONI) (bth) Ordine e pulizia: in apparenza sono i soliti (troppi) luoghi comuni con cui ricordiamo la Svizzera; in realtà questi due sostantivi sono la materializzazione delle caratteristiche strutturali del federalismo rossocrociato, costruito sulla libertà e la responsabilità dei cittadini. Varcato il confine, è esperienza comune osservare ammirati la pulizia dei mezzi di trasporto o dei luoghi pubblici. Ci sono sfumature, certo, perché le genti dei 26 cantoni non sono le stesse e diverse sono le leggi cantonali che guidano le scelte. Ma una cosa è certa: quando parliamo di rifiuti urbani, e di raccolta differenziata in particolare, la Svizzera è tra i euro, qualche articolo insolito. Sempre più spesso, poi, si vedono persone portare direttamente in Bottega materiali e oggetti non più utilizzati, senza passare dalla piattaforma ecologica. Lo fanno con la duplice consapevolezza di compiere un gesto ecologicamente corretto e di sostenere una giusta causa. Le opere di Mauro Benatti, quando con i rifiuti si possono realizzare anche capolavori In ogni Cantone norme diverse, ma tutti differenziano Il modello finito dal “Financial Times” «certamente uno dei libri più importanti degli ultimi anni». Paesi più virtuosi. Pensate alle pile esauste; gli svizzeri hanno un tasso di riciclo pari al 65%; quando si tratta di differenziare cartone, vetro, pet (la plastica) la Confederazione elvetica è tra le migliori al mondo, con una forte concorrenza interna, perché i 26 Cantoni si comportano ognuno diversamente. Il Canton Ticino, per esempio, non è tra i più virtuosi, con un tasso di riciclo del 40,4% (Zurigo, per esempio, supera il 65%). Fermo restando che smaltire i rifiuti urbani è un costo per la comunità, questo costo richiede di essere coperto con una tassa. Cantoni e Comuni sono liberi di scegliere in piena autonomia il metodo di finanziamento della copertura dei costi la cui entità, invece, varia sensibilmente in funzione delle caratteristiche comunali, a partire dal numero di abitanti. Ci sono Cantoni (e Comuni) che optano per la tassa forfetaria e ci sono Cantoni, soprattutto nella Svizzera tedesca, che hanno introdotto molti anni fa la tassa sul sacco. Infine, ci sono Can- toni in cui si applica sia la tassa base (quella forfetaria) che quella sul sacco (accade per esempio in Canton Ticino, nei Comuni della regione delle Tre Valli ovvero Riviera, Blenio e Leventina). Ma vediamo in cosa consiste questa “tassa sul sacco”. Ebbene, i sacchetti destinati alla spazzatura si pagano, ma il prezzo ha in sé la “tassa” sui rifiuti; questo fa sì che tutti siano spronati a differenziare; più sacchetti utilizzati, maggiori sono le spese a carico del cittadino, mentre lo smaltimento di vetro, plastica, carta richiede solo di recarsi nell’isola ecologica più vicina. C'è di più, però; la spazzatura non viene ritirata se non è raccolta nel sacco previsto di colore diverso da Comune a Comune. Come vedete, ordine e pulizia vanno a braccetto anche nella raccolta dei rifiuti solidi urbani; se il sacco non è conforme, la spazzatura resta davanti a casa e sta a voi inserirla nel sacco giusto. (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 IL CATAMARANO “RICICLATO” Ha attraversato l’Oceano Pacifico, da San Francisco a Sidney. E’ l’impresa di “Pla- (ALFREDO DRAICCHIO) (daf) Anche gli abiti regalano risorse alle comunità locali grazie al loro riciclo. Dietro al rinnovo di vestiti e coperte c'è una gigantesca realtà poco evidente ai più, ma che regala a chi ha bisogno la possibilità di vestirsi e offre un servizio insostituibile alla società sottraendo somme da pagare a molto bilanci comunali. Vediamo come. Ce ne parla Carmine Guanci presidente di “Vesti Solidale” una cooperativa che fa capo alla Caritas e ha sedi da Milano a Lecco e in tutto il Varesotto. «Vesti Solidale si occupa della raccolta di circa 1.500 contenitori di abiti; si tratta di quegli scatoloni gialli che vediamo agli angoli delle strade nei quali la gente butta stiki”, un catamarano di 18 metri costruito con 12.500 bottiglie di plastica riciclate, raccolte in circa tre anni e riempite di (9) anidride carbonica per renderle più resistenti.Aguidarlac’eraDaviddeRothschild, erede della dinastia di banchieri britannici. La raccolta che fa capo alla Caritas non aiuta solo gli indigenti Come con gli abiti usati si salvano i bilanci comunali abiti e stoffe che non interessano più - spiega Guanci riusciamo a raccogliere circa 7.000 tonnellate all’anno di abiti; praticamente occupano uno spazio come lo stadio di San Siro. Per la legge questo materiale è classificato come rifiuto. In mancanza delle nostre cooperative sarebbe tutto rifiuto da smaltire che graverebbe a carico dei vari co- aveva con sè dei disegni bellissimi e gli feci vedere i miei. muni. Noi invece facciamo questa raccolta gratis». Il materiale raccolto da queste cooperative ha una funzione sociale elevatissima perché si traduce in un risparmio per la cittadinanza. «Queste 7.000 tonnellate di abiti prosegue Guanci - vengono raccolte e portate in magazzini e da lì comincia l’opera di smistamento. Si valuta pezzo Poi cosa successe? Nel '79 mi iscrissi alla Scuola d'Arte Pura e Applicata di Merate (Lc). Cominciai con l'acquarello... Poi conobbi Donato Frisia, che cominciai a frequentare assiduamente e alla cui amicizia devo moltissimo, e ancora Fernando Massironi con cui dipingevo spesso in riva all'Adda... suggerisca qualcosa. E' successo così con questa vanga arrugginita (dice andando a pescare nel mare magnum dei reperti ammassati nel suo studio) era lì da tempo, eppure un giorno l'ho guardata e vi ho visto distintamente la coda di una sirena... In questo momento è la pietra ad appassionarmi di più: spesso è la forma di un blocco di pietra o di un tronco di legno a suggerirmi l'idea di un soggetto e a guidarmi la mano. Cosa la ispira nel suo lavoro? Semplicemente, quando lavoro a un tema, a una mostra, mi guardo intorno. E allora succede che un oggetto che fino a quel momento non mi ha detto niente, improvvisamente mi Le sue figure, quasi tutte donne, non hanno nè braccia nè gambe. Perché non è la figura in sè ad interessarmi, ma la qualità, l'energia del movimento, la tensione che si esprime nei corpi. per pezzo quali abiti sono in buono stato di conservazione e quali no, quelli mediocri vengono aggiustati dalle sarte e messi successivamente in magazzini appositi nei quali si trovano gli abiti trovati in buono stato; gli altri seguono un’altra strada. Poi avviene la catalogazione e vengono ordinati per genere (cappotti, soprabiti, abiti, camicie...). La restante parte in cattivo stato non viene buttata, ma raccolta e inviata per un riutilizzo della stoffa di cui è composta. Tutto il materiale viene venduto ad aziende che hanno contratto con “Vesti Solidale”. La parte in cattivo stato viene indirizzata dalle aziende per trattarla come semplice fibra. In pratica quest’ultimo lotto subisce un trattamento per disfare la fibra dell’abito che verrà riutilizzata per nuovi filati». Non solo per l’abbigliamento, ma anche per coperte cuscini divani, tovaglie... Tutta questa attività genera un ricavo che non può chiamarsi “profitto” visto che assolve a un’altra forma di solidarietà. Con i proventi viene innanzitutto gestita la distribuzione degli abiti per i poveri con personale che lavora in regola, secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro, metà dei quali come categorie protette. Con il denaro che avanza da queste operazioni si pagano tutti i servizi di assistenza e i progetti di ospitalità nel folto calendario della Caritas. Quindi l’operazione riciclo distribuisce risorse per mense, assistenza anziani e accompagnamento dei disabili, fino agli interventi di pronta accoglienza per madri richiedenti asilo. Nel 2007 grazie al coinvolgimento di 611 parrocchie (oltre la metà delle comunità ecclesiali ambrosiane) e tremila volontari nell’iniziativa “Raccolta indumenti” sono stati recuperati 782mila chili di filato. (iN) Primo Piano l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (10) IL CONCORSO DEL CONAI Progettare un contenitore per la raccolta differenziata realizzato con materiali di recupero. E’ il tema del concorso “Progetta la Ricicliera”, promosso dal Consorzio Nazionale Imballaggi, nell’ambito del suo progetto Scuola. Potranno partecipare gratuitamente gli alunni delle scuole secondarie di primo grado. Profilo (A) Creativo Profilo (C) Risparmioso (MAGGIORANZA DI A) (MAGGIORANZA DI C) La tua natura creativa ti spinge a fare del riciclo la tua legge di vita. Sei una persona estremamente sensibile alle tematiche ambientali e conscia di come certi materiali, una volta gettati, rischiano di far parte di enormi cumuli di immondizia. Ti sei così ingegnato e dai rifiuti crei altri oggetti con funzioni e utilità completamente impensate. La tua casa è un collage di creatività e colore, la carcassa del tuo vecchio frigo è diventata una libreria, le bottiglie di plastica sono appese al soffitto del tuo salotto creando un lampadario luminoso e originale, le lattine sono diventate utilissimi portamatite e poi ovviamente ci sono i regali per amici e parenti che a Natale confezioni personalmente, block notes rilegati con spago fatti di tanti fogli diversi, avanzi di vecchi quaderni, collanine e bracciali fatti con materiale di recupero... Non hai ancora molta dimestichezza con l’arte del riciclo. Ti capita spesso di buttare via cose senza pensarci su troppo. Rimani sempre piacevolmente stupito quando alle fiere ci sono bancarelle che vendono oggetti fatti con materiali di scarto. Volentieri compri oggetti di questo genere così come altrettanto volentieri compri ai tuoi bambini quaderni fatti con la carta riciclata. Ti piace, nel tuo piccolo, sentire di fare qualcosa per migliorare la qualità dell’ambiente in cui vivi. Sei, infatti, molto attento a non sciupare più acqua del necessario, a spegnere sempre la luce quando non serve. Certo, questi tuoi comportamenti ti consentono di risparmiare notevolmente sulle bollette a fine mese, ma hanno anche un’utilità per tutta la collettività, poiché favoriscono il rispetto dell’ambiente e riducono i rischi per la salute di ciascuno. Profilo (B) Ecologista Profilo (D) Scettico (MAGGIORANZA DI B) Sei un grande amante della natura e vedere persone che deturpano e non curano l’ambiente ti irrita tantissimo. Sei molto attento quando dividi la tua spazzatura. Spesso ti improvvisi ecologista per caso, tanto che anche i tuoi amici e familiari a volte faticano a sopportarti. Durante una gita o una vacanza, infatti, mentre tutti si godono il sole e il panorama, tu, armato di sacchetti, inizi a raccogliere rifiuti e cartacce che qualche maleducato ha abbandonato. Quando vengono organizzate le giornate ecologiche ovviamente sei in prima fila. Sei a favore del riciclo e, non avendo particolari doti creative, compri sempre volentieri oggetti fatti con materiali di recupero, come la bellissima borsa che sfoggi, fatta con vecchi cartelloni pubblicitari e la cintura di sicurezza delle auto come tracolla. ] @ A @ B @ C @ D Cosa finisce di solito nella tua spazzatura? Solo quello che non può essere riutilizzato Ciò che va buttato, diviso per materiale L’immondizia che produco necessariamente Finisce tutto quello che cessa di avere la sua funzione ^ Le discariche sono: @ A Fonte di ottimo materiale di recupero @ B Gli unici luoghi in cui dovrebbe finire la spazzatura @ C Posti che sarebbe meglio trasformare in trasformatori di energia @ D Luoghi terribili, ma necessari _ Ti regalano un oggetto fatto con materiali di recupero: @ A Difficile che accada, in genere sono io a farli perché li creo, a ogni modo ottima idea @ B Mi fa piacere quando vedo persone sensibili come me all’ambiente @ C Se mi piace, è un regalo ben accetto @ D Non lo so, non sono molto amante di queste cose ` @ A @ B @ C @ D a @ A @ B @ C @ D Mettere insieme bulloni, plastica, lattine, vetri rotti, cosa ti fa venire in mente? Un’opera d’arte La non differenziazione della spazzatura L’inquinamento La sporcizia umana Cosa significa per te riciclare? Dare spazio alla fantasia e alla creatività Amare di più la natura Risparmiare per lo smaltimento di materiale che sarebbe altrimenti inquinante Regalare a qualcun altro un regalo bruttissimo che mi hanno fatto TEST A CURA DI DANIELA MERCURIALI (MAGGIORANZA DI D) Non sei un grande appassionato del materiale riciclato; tutt’altro, lo trovi piuttosto kitsch, poco rispondente ai tuoi gusti, più rivolti a oggetti fatti con modalità tradizionali e sobrie. Pensi che gli oggetti di riciclo siano belli da vedere in una mostra, all’interno di un museo d’arte contemporanea, proprio per la loro originalità, ma poco funzionali e utilizzabili nella vita di tutti i giorni. Ti danno spesso un’idea di precarietà, di scarsa robustezza, dove materiali diversi vengono tenuti assieme con collanti che ritieni oltre che poco efficaci anche dannosi. Per ora la tua grande forma di riciclo sono i regali orribili che parenti o amici poco attenti ti fanno e che tu prontamente rimpacchetti e doni a qualche malcapitato a cui non puoi sottrarti dal fargli un presente. (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (IN) Pietro Ciucci Siamo d’accordo col presidente dell’Anas che, nonostante le bocciature di Tar e Consiglio di Stato, vuole imporre i pedaggi sul Gra e sulle autostrade del Sud. Perché pagare solo noi? (iN) Nord-Ovest (11) OUT( ) Raffaele Lombardo Ma non si vergogna il governatore siciliano? Il suo ente sta per assumere definitivamente 4.912 precari. E sapete in cosa consiste la prova di esame? “Fare” un fax o una fotocopia... Scuole a rischio, al Sud paga lo Stato, al Nord i cittadini L’(iN)dignato Il gioco dei Cantoni fa sognare i lumbard (ANTONIO RISOLO) (rat) Quando un argomento è forte fa discutere. Quindi, non datemi del leghista, né del secessionista. La “bomba” è questa. Un deputato del Partito popolare svizzero, tal Dominique Baettig, vorrebbe annettere al territorio nazionale (svizzero, ovviamente) alcune province di confine, dalla Germania all’Austria, dalla Francia all’Italia. Il governo di Berna gli ha fatto un paio di pernacchie. Ma lui non demorde e annuncia sondaggi e referendum a raffica. Tuttavia la provocazione fa discutere e fa sognare molti lombardi. Bossi compreso. In sostanza, secondo Baetting, il nuovo Stato dovrebbe comprendere Svizzera, Alsazia (Francia), Baden-Wuttemberg (Germania), Voralberg (Austria), il Comasco e il Varesotto. Insomma, una macroregione che tanto piace agli economisti, ma soprattutto al 52% degli intervistati dai sondaggisti. Del resto, esiste al mondo un fesso che non sogni l’Eldorado? Gli svizzeri sono furbetti, vivono bene e stanno a debita distanza dall’Unione europea. Traendone non pochi vantaggi. Mentre l’aliquota massima applicata sui redditi è del 20% (in Italia il 45%) e l’Iva sui beni di consumo al 7% (20% da noi). Senza contare energia, carburanti e tariffe varie. E qui l’ironia lascia il campo alle riflessioni. Perché a Como e a Varese c’è tanto entusiasmo per questa bizzarra proposta? La risposta va da sé: perché in Italia si vive male, le caste con i loro privilegi sono sempre più arroganti, la classe politica fa venire l’orticaria, il parassitismo dilaga e, dulcis in fundo, stiamo diventando un vero e proprio Stato di polizia fiscale. E’ noioso ripetere le solite cose. Al Nord sono stanchi di lavorare per il Sud. Al Sud molti nascono già stanchi, tanto ci sono quelli che al Nord si spaccano la schiena e pagano per tutti. Se la Svizzera avesse ricevuto le vagonate di miliardi che il Sud dell’Italia ha ingoiato negli ultimi 50 anni, sarebbe sicuramente la prima potenza economica del mondo. E’ un dato di fatto. Ne prendano atto coloro che un giorno sì e l’altro pure ci servono a tavola la “questione meridionale”. Vero Casini? Vero Fini? Non meravigliatevi se ogni tanto qualche pazzo se ne va in giro a seminare provocazioni. Che non sono peggiori delle vostre. (MARCO GIBELLI) (gmc) La scuola è ricominciata, ma i problemi restano tanti. Tra questi la condizione degli edifici, che necessitano di lavori, soprattutto per tutelare la sicurezza degli studenti. Per il 2010 lo Stato ha stanziato 380 milioni di euro. Una bella cifra, ma con un calcolo procapite si scopre che vengono maggiormente premiate le regioni del Centro-Sud. Magari le scuole del Nord sono migliori e necessitano meno di interventi. Ma secondo il rapporto “Ecosistema scuola” di Legambiente, diffuso a febbraio, che ha rilevato gli investimenti nel 2008 delle Amministrazioni comunali per la manutenzione straordinaria e ordinaria, i Comuni del Nord sono proprio quelli che hanno speso di più: in media 102.689 euro per edificio in Lombardia e 102.226 in Piemonte, dove dallo Stato arriva di meno. Invece, i Comuni della Basilicata hanno speso, per edificio, 22.643 euro, e quelli umbri 47.374, ma da Roma hanno ricevuto più soldi di tutti. Nell’VIII Rapporto di Cittadinanzattiva, che ricorda come l’anno scorso 93.328 studenti si siano infortunati all’interno delle scuole, emerge un quadro tutt’altro che positivo: «Scuole precarie in sicurezza, con frequenti distacchi di intonaco, finestre rotte, muri Edifici scolastici, i finanziamenti 2010 Regione Abruzzo Basilicata Calabria Campania Emilia R. Friuli V. G. Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Valle d’Aosta Veneto Totale Scuole Priorità a rischio previste 390 228 1.428 300 467 306 1.330 271 1.026 383 95 951 974 541 1.259 772 263 1.062 12.046 65 29 38 101 125 5 154 43 152 42 15 83 181 99 296 64 37 3 186 1.718 Fondi per il 2010 Quota procapite 9.838.818 6.591.710 15.629.334 42.117.168 22.575.313 6.766.017 37.631.717 8.048.564 50.546.388 11.405.266 2.289.952 29.208.252 26.191.461 13.152.000 39.044.805 21.440.305 7.556.360 976.973 28.737.920 379.748.323 7,35 11,19 7,78 7,23 5,14 5,48 6,62 4,98 5,14 7,31 7,15 6,57 6,41 7,86 7,74 5,75 8,39 7,64 5,85 6,40 *Fondi Fas delibera Cipe 06/03/2009 e fondi straordinari ordinanza 19/05/2010 Presidenza Consiglio Ministri - Fonte: Cittadinanzattiva imbrattati, palestre malandate, aule sporche e a volte sovraffollate, certificazioni sempre assenti all’appello». E lo stesso Ministero dell’Istruzione ha redatto una lista nera di oltre 12.000 scuole ritenute a rischio. Lo Stato i soldi, come già detto, li ha stanziati, 360 milioni di euro con delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica del 6 marzo 2009. Inoltre, il 19 maggio 2010, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stanziato altri 20 milioni per adeguamento strutturale e antisismico. Voto in Piemonte, ad Asti valido solo il 13% delle schede Torino, Novara e Verbania aspettano il 23 settembre (gmc) Mentre Asti e Biella hanno terminato il riconteggio dei voti delle ultime elezioni regionali e Alessandria finirà nei prossimi giorni, i tribunali di Torino, Cuneo, Novara e Verbania hanno deciso di aspettare fino al 23 settembre, quando si terrà l’udienza del Tribunale amministrativo regionale che dovrà decidere chi paga. Perché se il Ministero della Giustizia aveva confermato il pagamento degli straordinari dei dipendenti per le operazioni di verifica, rimane aperta la questione dei costi per il trasporto delle schede elettorali dal deposito di Chieri fino ai rispettivi uffici giudiziari. Costi non indifferenti, soprattutto per Torino: 180.000 euro per la consegna di 2.318 casse. Il Comune si era offerto di anticipare la spesa, ma solo se con l’assicurazione del rimborso. Quindi il futuro del governo piemontese resta ancora sospeso, anche se le prime verifiche hanno dato ragione a Mercedes Bresso e al centrosinistra: ad Asti solo il 13% delle schede delle liste incriminate, “Al Centro con Scanderebech” e “Consumatori”, ritenute irregolari dal Tar, aveva la croce anche sul candidato governatore Roberto Cota. Ma i legali dell’attuale presidente della Regione continuano a sostenere l’illegittimità del riconteggio, poiché «la maggioranza degli elettori ha ritenuto di avere espresso la propria volontà chiaramente con una croce sola». (iN) Nord-Ovest l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (12) IL MATTONE E’ IN RIPRESA Mentre a Milano il prezzo delle case cala, anchesedipoco(-0,7%),aTorinoeaGenova il valore del mattone cresce, rispettivamente dello 0,6% e dell’1,7%. E’ quanto emerge dal rapporto sul mercato immobiliare di Tec- nocasa sul primo semestre del 2010. In media, i capoluoghi del Nord Italia hanno registrato una diminuzione dell’1,5%. Inaugurati i collegamenti con il treno veloce, da Milano in 40 minuti A MALPENSA IN “FRECCIA” (gmc) Da Milano a Malpensa in 42 minuti con il Frecciarossa. E al costo di 15 euro per la prima classe e di 12 per la seconda. Ma non solo, l’aeroporto lombardo sarà collegato con treni ad alta velocità anche a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, quattro corse al giorno. Due le coppie di treni da e per lo scalo varesino. Un Frecciarossa parte da Firenze alle 7 e arriva a Malpensa alle 9,39, con fermate intermedie a Bologna e Milano. Un altro Frecciarossa parte da Napoli alle 10,50 e arriva a Malpensa alle 16,39, con fermate intermedie a Roma, Firenze, Bologna e Milano. Da Malpensa il Frecciarossa parte alle 12,21 e arriva a Napoli Centrale alle 18,10, fermando a Milano, Bologna, Firenze e Roma. Il successivo parte da Malpensa alle 19,21 e arriva a Firenze alle 22, con fermate a Milano e Bologna. Nei giorni precedenti era sorto un problema legato alla lunghezza del treno, superiore a quella delle banchine della stazione presso l’aeroporto. Gli ingegneri di Trenitalia prima hanno pensato di dividere il treno, poi hanno hanno trovato lo spazio necessario per allungare le banchine. Il servizio è stato inaugurato il 14 settembre. «Una grande operazione che avvicinerà l’Italia a Malpensa - ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni - e accorcerà ulteriormente le distanze fra il nostro aeroporto e tutto il resto del Paese». «Il Comune di Milano ha sempre creduto nell’aeroporto di Mauro Moretti, Letizia Moratti, Roberto Formigoni e Raffaele Cattaneo all’inaugurazione del Frecciarossa per Malpensa Malpensa e lo ha fatto anche quando Alitalia, due anni fa, lo ha abbandonato - ha spiegato il sindaco di Milano Letizia Moratti - Siamo convinti che Malpensa debba rimanere un hub importante per l’Italia. E anche le Ferrovie dello Stato hanno creduto in Malpensa». «Se andrà bene aumenteremo le corse, favorendo anche lo sviluppo dell’aeroporto: più aerei a Malpensa, più treni faremo», ha affermato l'amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. «Il 13 dicembre, con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale, inaugureremo il nuovo servizio Malpensa Express dalla Centrale all’aeroporto ha aggiunto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo Sono previste quattro corse all’ora, due per direzione, che si aggiungono all’attuale servizio da e per Milano Cadorna con quattro treni ogni ora. Lo stesso giorno entreranno anche in funzione sei nuovi treni. Nel 2011, poi, potenzieremo i servizi della lunga percorrenza sull’asse Torino/Venezia». La realizzazione del nuovo collegamento avviene a poco più di un mese dall’inaugurazione del “Passantino” tra la Stazione di Milano Centrale e quella di Garibaldi. Ma non sono tutte rose e fiori, poiché i tagli del Governo incombono: 287 milioni di euro per il 2011 e 314 per il 2012. «I tagli ci sono - ha recentemente confermato Cattaneo - ma personalmente non mi voglio dare per vinto: tirerò per la giacca il ministro Tremonti per recuperare qualcosa. Non escludo, però, un incremento delle tariffe, oggi tra le meno care d’Europa». Spreafico (Pd): «Sì all’Alta Velocità, ma non a scapito dei pendolari» (srs) In una regione strategica per l’economia come è la Lombardia, è fuor di dubbio che la politica sulla mobilità di merci e persone sia un fattore decisivo di competitività. Di questo avviso il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo Carlo Spreafico (nella foto), che commentando l’arrivo del Frecciarossa a Malpensa ribadisce la linea dell’opposizione in materia di trasporti. «L’impatto dell’Alta Velocità ha di fatto aumentato una tra- scuratezza sul sistema di trasporto dei pendolari». Secondo l’esponente del Partito democratico, ci fu a monte «un errore di giudizio». Continua: «La Regione Lombardia e le Ferrovie dello Stato avrebbero dovuto ragionare su un’operazione in contemporanea, senza rinunciare all’Alta Velocità, ma trovando il modo di non diminuire tratte e servizi per i pendolari. Si è invece preferito puntare sulla vetrina». Una situazione che deve fare i conti con tagli per 350 milioni decisi dalla Finanziaria. «Questo governo - dice Spreafico - è il più centralista mai visto: la Lega invoca il federalismo, ma nella realtà ingoia tutte le decisioni prese dall’alto». Alla Regione non resta così che procedere in due modi distinti: da una parte aumentare le tariffe, soluzione che scarica i costi sui cittadini e che sembra essere quella perseguita dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, dall’altra la riduzione dei servizi. Secondo Spreafico, invece, bisognerebbe «incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici, in particolare il treno ma anche quello su gomma, così da incrementare gli utilizzatori e quindi le entrate, contribuendo così ad abbattere i costi». Tra Milano e Torino arriva la concorrenza privata (gmc) Il 27 settembre i pendolari lombardi e piemontesi potranno prendere un nuovo treno. E’ partita l’era della concorrenza ferroviaria, così la società privata Arenaways effettuerà 10 corse giornaliere, 5 in senso orario e 5 in senso antiorario percorrendo un doppio anello tra i capoluoghi lombardo e piemontese. A Milano, oltre che a Porta Garibaldi e a Rogoredo, il tre- no fermerà a Rho Fiera. A Torino, i nuovi convogli giallo-arancio fermeranno a Lingotto e a Porta Susa. Le altre stazioni attualmente definite sono: Santhià, Vercelli, Novara, Pavia, Voghera, Alessandria, Asti. Il tempo di percorrenza previsto tra Torino Porta Susa e Milano Rho Fiera è di circa 1 ora e 35 minuti. Con questa nuova configurazione ad anello non sarà più necessario cambiare per andare a Torino da Pavia, né per andare a Milano da Asti. Inoltre, poiché i treni alla sera andranno in deposito ad Arquata Scrivia, ci saranno 4 corse giornaliere tra Arquata Scrivia e l’anello principale. Il costo del biglietto di sola andata Torino-Milano è di 17 euro. Riduzioni di prezzo si avranno acquistando le carte prepagate. Inoltre le tariffe potranno variare fra ore di punta e ore normali. In futuro la società guidata da Giuseppe Arena e partecipata da una dozzina di imprenditori piemontesi e bresciani, potrebbe collegare anche Milano e Domodossola. (iN) Europa - 20 Settembre 2010 MOLESTATA UNA DONNA SU DUE Circa la metà delle donne tra i 14 e i 65 anni (10 milioni 485mila, pari al 51,8%) hanno subito nell’arco della loro vita ricatti sessuali sul lavoro o molestie in senso lato. Lo rivela un’indagine dell’Istat. Valori sopra la media si evidenziano per le donne del Nord-Ovest (57,2%), soprattutto in Piemonte (58,9%), Lombardia (56,9%) e Liguria (55,5%). (iN) Nord-Ovest l (13) Il Consiglio regionale della Lombardia ricorda Sarfatti, uomo di valore La maggioranza va sotto sulla caccia, ma salva la “segreteria” di Ponzoni un contributo enorme all’Aula consiliare e alla politica regionale. Vogliamo ricordarlo con tantissimo affetto». Un inizio difficile, dunque, segnato anche dalle proteste fuori dal palazzo. L'ordine del giorno fissava, infatti, la discussione di un progetto di legge sull’attività venatoria. Materia fortemente sentita dalle associazioni di cacciatori e ambientalisti, entrambi mobilitati nel far sentire la propria voce fuori dal Pirellone. Per fortuna nessun incidente, ma la maggioranza è andata sotto sulla pregiudiziale presentata dal capogruppo dell’Italia dei valori, Stefano Zamponi, con la quale si chie- Ultima settimana per il Totobaristi Ultima settimana di votazioni per il grande campionato dei baristi. Fino al 25 settembre si potranno ritagliare i coupon dai 33 giornali del gruppo iNetweek per scegliere la barista o il barista più simpatici, bravi e sexy. I migliori verranno annunciati alle feste che le varie testate organizzeranno: il 24 settembre per il Giornale di Monza, di Carate, di Desio, di Seregno e di Vimercate; il 29 settembre per Il Canavese e La Nuova Periferia di Settimo e di Chivasso; il 30 settembre per il Giornale di Lecco; l’1 ottobre per Novara Oggi, Giornale di Arona e di Verbania e Notizia Oggi Borgosesia; il 3 ottobre per La Vallée Notizie; il 4 ottobre per La Settimana di Saronno e i Settegiorni di Rho, di Bollate e Parabiago, di Magenta e Abbiategrasso, di Legnano e Altomilanese; il 5 ottobre per il Giornale di Treviglio e Il nuo- vo Levante; il 6 ottobre per il Giornale di Sondrio, per il Giornale di Erba, di Cantù e di Olgiate, per iN Chiari Week; il 7 ottobre per La Gazzetta della Martesana, dell’Adda e il Settegiorni Sud Milano; l’8 ottobre per La Nuova provincia di Biella e Notizia Oggi Vercelli; il 10 ottobre per il Giornale di Merate. Ma non finisce qui, poiché quest’anno verrà eletto il barista del Nord-Ovest. Il 24 ottobre nel programma televisivo “Festa in Piazza” su Antenna3 si svolgerà la finalissima tra tutte le bariste e i baristi che hanno conquistato il titolo locale: 33 donne e 33 uomini si sfideranno a suon di gare di abilità per il titolo di Barista iN aggiudicandosi, oltre al titolo, anche una crociera a testa nel Mediterraneo. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.totobaristi.it. Redazione: Merate (Lc), via Campi, 29/L - tel. 039.9989.241 e-mail: [email protected] - sito: www.europa-in.it Questo numero è stato chiuso venerdì 17 settembre alle ore 12 Pubblicità: tel. 039.9989.1 - e-mail: [email protected] Tra il serio e il faceto (srs) E’ stato purtroppo all’insegna del lutto la ripresa dei lavori del Consiglio regionale dopo la pausa estiva. E’ stato, infatti, ricordato Riccardo Sarfatti, purtroppo scomparso a seguito di un tragico incidente stradale: architetto e imprenditore era stato consigliere regionale nella scorsa legislatura quando si era candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra. Il presidente del Consiglio, Davide Boni, ha ripercorso la sua carriera lavorativa e politica aggiungendo un commosso ricordo personale: «Un uomo di grande cultura e alti va- Riccardo Sarfatti lori». Un pensiero sottolineato anche da Maurizio Martina, segretario regionale del Pd: «Ha dato deva di non trattare il provvedimento del Consiglio. La maggioranza ha vosulla caccia in deroga alle specie pitato compatta e ha bocciato la mospola, frosone, peppozione. Raggiunto da la, storno, prispolone e gravi accuse su possifringuello: a scrutinio bili connivenze con la segreto 39 consiglieri malavita organizzata, hanno sostenuto ZamPonzoni aveva già rasponi e solo 24 si sono segnato le dimissioni detti contrari. Approvada coordinatore provinto, invece, il progetto di ciale per la Brianza del legge, presentato dalla Pdl. Dal canto suo, il Lega Nord, che consenconsigliere segretario te ai cacciatori l'utilizha poi precisato in una zo di richiami vivi. Pronota: «Non sono indagetto approvato con i gato e non ho perciò voti di Pdl, Lega e Udc, alcuna necessità di diastenuto il Pd, contrari fendermi. E’ vero, inveSel e Italia dei valori. ce, che, al fine di smen“Vittoria” del centrodetire circostanze riferite stra, invece, in merito Massimo Ponzoni dalla stampa su inconalla mozione presentatri che non ho mai avuta dal Pd che chiedeva la “testa” di to, ho chiesto ai pubblici ministeri Massimo Ponzoni (Pdl): in pratica di titolari dell’inchiesta di sentirmi in dimettersi dall'incarico di consigliere qualità di testimone e di effettuare segretario nell'Ufficio di presidenza ogni opportuna verifica». Dà della prostituta alla vicina, merlo condannato Ogni volta che entrava o usciva da casa veniva apostrofata in maniera inequivocabile. Con un altrettanto inequivocabile riferimento alla professione più antica del mondo che, secondo l’«accusatore» lei avrebbe esercitato. Così una giovane di Colico (Lc), che lavora come ragazza immagine nei locali valtellinesi, si è rivolta ai giudici. E ha fatto condannare alla rieducazione chi la offendeva, vale a dire un merlo indiano. Che ora dovrà seguire un corso di buone maniere in un centro specializzato («Giornale di Sondrio» dell’11/09/10). “La fabbrica di cioccolato” Come nel libro “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dhal, portato due volte sul grande schermo, il titolare della pasticceria Mignon di Lurate Caccivio (Co) ha nascosto cinque biglietti d’oro in alcune tavolette di cioccolato di sua produzione (nella foto). Chi le troverà vivrà una fantastica sorpresa: un pomeriggio da vero cioccolataio («Giornale di Olgiate» dell’11/09/10). Bisce nel giardino a scuola, il giudice ci mette i gatti Troppe bisce vicino alla scuola nel quartiere Tessera di Cesano Boscone (Mi). I genitori se ne erano lamentati, preoc- cupati per i loro bambini. Sul caso è arrivata la decisione del giudice dell’ottava sezione del tribunale di Milano: nel giardino, per tener lontane i serpenti, il Comune dovrà mettere due gatti. Sarà fatta rispettare la legge della natura («Settegiorni Sud Milano» del 17/09/10). Non possono confiscargli l’auto perché non ancora sua Un 46enne di Tradate (Va) esce dall’autosalone con la sua macchina nuova, ma viene fermato subito dai carabinieri perché senza cintura di sicurezza. Non solo, sentito l’alito gli viene fatto anche l’alcol test: denuncia per guida in stato d’ebrezza e ritiro della patente. E gli è andata anche bene. La legge prevede la confisca del mezzo, ma l’auto risultava ancora intestata al concessionario («La Settimana» del 17/09/10). Devi scaricare i rifiuti? Rispondi al quesito Prima di buttare i rifiuti alla piattaforma ecologica di Rho (Mi) bisogna superare due prove: passare davanti a un vigilantes munito di pistola che controlla cosa devi gettare e rispondere a un quesito: «Ha pagato le tasse?». Ma ai cittadini queste nuove regole non pare piacciano molto... («Settegiorni Rho» del 17/09/10). (14) (iN) Energia l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 Dal nucleare energia pulita La produzione di energia da fonte nucleare è fortemente avvantaggiata – dal punto di vista ambientale – rispetto alla produzione da combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) perché avviene attraverso un meccanismo fisico (la scissione dell’atomo) e non attraverso la combustione (meccanismo chimico). Grazie al mancato consumo di ossigeno derivante dalla combustione, quindi, il nucleare è una forma di energia pulita ed è in grado di offrire un contributo decisivo alla lotta al cambiamento climatico, in quanto è caratterizzato da emissioni di CO2 sostanzialmente pari a zero. Secondo un’analisi della IAEA (International Atomic Energy Agency), le emissioni equivalenti della filiera del nucleare sono pari a 15 kg. di CO2 per ogni MWh prodotto, contro i 360 kg./MWh da impianto a gas a ciclo combinato (la fonte termoelettrica attualmente a più bassa emissione di anidride carbonica). Produrre 100 TW/h annui da fonte nucleare, anzichè con il gas significherebbe quindi evitare l'immissione in atmosfera di circa 35 milioni di tonnellate lanno di CO2. Anche il recente studio presentato da The European House-Ambrosetti al workshop di Cernobbio conferma sostanzialmente questi dati, determinando in 381 milioni di tonnellate l’ammontare di CO2 che il nostro Paese eviterebbe di immettere nell’atmosfera nell’arco di 10 anni, in uno scenario di adozione del nucleare pari al 25% del mix elettrico. Anche rispetto alle fonti rinnovabili, a parità di investimento, il nucleare consente un risparmio di CO2 10 volte superiore al fotovoltaico e 2,5 volte superiore all'eolico, occupando un centesimo di superficie del territorio. Infatti, un reattore nucleare produce energia per circa 8.000 ore l'anno, pari al fabbisogno di energia elettrica di due città come Milano, mentre pannelli fotovoltaici e pale eoliche entrano in funzione solo se le condizioni meteorologiche lo consentono, lavorando in media, rispettivamente, 1.000-1.500 ore l’anno e 2.000-2.700 ore l’anno. Per avere una produzione di energia elettrica equivalente ad un reattore, si dovrebbero installare oltre 15.000 ettari di pannelli fotovoltaici (pari a 20.000 campi da calcio regolamentari), oppure più di 3.000 pale eoliche da 2,5 MW, di 100 m di altezza e 80 m di diametro (che disposte in fila coprirebbero i 720 km. di distanza in autostrada tra Rimini e Lecce), oppure consumare circa 20 milioni di tonnellate di biomasse all’anno, producibili solo da un’area interamente coltivata a pioppeto estesa come la somma di Emilia Romagna e Marche. Secondo l’ultimo rapporto World Energy Outlook 2009 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia “il nucleare è l’unica tecnologia in grado di generare elettricità su larga scala con emissioni di anidride carbonica vicine allo zero: solo l’energia idroelettrica è paragonabile ma il suo potenziale è spesso limitato”. Anche ambientalisti tra i più autorevoli a livello mondiale - ad esempio James Lovelock, Patrick Moore e Stephen Tindale – sostengono il ricorso al nucleare per questa ragione. In realtà, nessuna singola tecnologia può oggi da sola garantire a tutti l’accesso all’energia in modo sicuro, economico e ambientalmente sostenibile: è quindi necessario ricorrere a tutte le migliori tecnologie disponibili, investendo in concreti progetti di ricerca e innovazione che consentano di potenziare in particolare le fonti rinnovabili e renderle più efficienti. Gestione delle scorie Un falso problema Sopra, il deposito di scorie radioattive a a Oskarshamn in Svezia La tecnologia di generazione da nucleare di tipo EPR, che verrà adottata in Italia da Enel e EDF, permette di ridurre al minimo le scorie radioattive prodotte da una centrale, che vengono poi gestite in funzione della loro classificazione in tre diverse categorie sulla base dei tempi di decadimento della loro radioattività. Una centrale EPR produce in un anno circa 60 metri cubi di rifiuti a bassa attività, che hanno tempi di decadimento massimi di 30 anni, e circa 20 m cubi di media attività, pari quindi complessivamente a poco più di un container ogni anno. Con le tecnologie attuali, la ge- stione delle scorie a bassa e media radioattività - oltre il 90% dei prodotti e destinate a esaurire quasi completamente la propria radioattività in 2/3 secoli - viene fatta in piena sicurezza ed è pratica corrente: dopo un processo di riduzione di volume e di condizionamento, i rifiuti vengono stoccati in depositi di calcestruzzo che garantiscono l’isolamento in sicurezza per il tempo necessario al loro decadimento. I rifiuti ad alta attività, provenienti dagli impianti di ritrattamento e dal combustibile esaurito, sono caratterizzati da tempi molto più lunghi di decadimento (nell’ordine di migliaia di anni), ma vengono prodotti dal ciclo di generazione in quantità estremamente ridotte, pari a circa 9 metri cubi all’anno per ogni centrale: ciò significa che occorrono 7 anni per riempire l’equivalente di un container. Per le scorie ad alta radioattività, la tecnologia di riprocessamento per il recupero di materie fissili dal combustibile esausto e il loro riciclo nella fabbricazione di nuovo combustibile è ormai matura. Sono inoltre in fase di studio avanzata soluzioni per lo stoccaggio definitivo di lunghissimo periodo. In Svezia e in Finlandia sono stati approvati i primi depositi geologici. Si tratta di siti sotterranei (500-1.000 metri di profondità) in aree stabili, non sismiche e senza infiltrazioni d’acqua, dove il calore proveniente dalle scorie viene smaltito per via naturale senza alterare la struttura del sito. In Europa e nel mondo, come dimostrano i dati di esercizio dei numerosi depositi esistenti, l'impatto sull'ambiente e sull'uomo dei materiali radioattivi conservati è sostanzialmente nullo. A differenza delle tecnologie di generazione elettrica da fonte fossile, il nucleare necessita di una massa di combustibile (uranio) molto minore, in una proporzione di 1:20.000 tonnellate di combustibile a parità di energia generata. In Italia, ipotizzando 60 anni di produzione elettrica da 8 impianti nucleari di tecnologia EPR, si potranno generare 38.000 m3 di rifiuti a bassa e media radioattività e 4.200 m3 di rifiuti ad alta radioattività da riprocessamento. Questi incideranno complessivamente soltanto per lo 0,000003% sul totale dei rifiuti speciali pericolosi prodotti annualmente nel Paese (10 milioni di tonnellate/anno, di cui il 30% contengono metalli pesanti e scorie della chimica che non decadono). (iN) Viaggio l (iN) Europa - 20 Settembre 2010 (15) Morbegno in Cantina, ottimi vini tra antiche mura (crs) Degustazione di vini rossi di Valtellina a Denominazione (Doc, Docg e Igt) e prodotti locali nei centri storici di Morbegno e Traona, nei fine settimana 1/3 e 8/10 ottobre, e di Mello (a pochi km da Morbegno, situato su un ampio dosso panoramico della Costiera dei Cech), sabato 16 e domenica 17 ottobre. A Morbegno oltre 30 cantine tra le più antiche (aperte eccezionalmente per la manifestazione) daranno il benvenuto ai loro ospiti proponendo prodotti tipici della valle: anzitutto l’ottimo vino rosso, prodotto sugli antichi terrazzamenti delle montagne valtellinesi, accompagnato dai gustosi formaggi locali, dagli appetitosi salumi tradizionali e dal pane di segale. E per concludere dolcemente la gustosa degustazione non può non mancare la bisciola. Per gustare queste prelibatezze si deve acquistare il pass (scelto in base all’itinerario preferito tra quelli predisposti dagli organizzatori) che va fatto timbrare all’ingresso di ogni cantina. Con il pass si avranno la piantina, su cui sono segnate tutte le cantine che aderiscono all’evento, un calice con la sua tasca porta-calice nel colore del percorso prescelto. Segnaliamo le novità dell’edizione 2010: l’itinerario Bianco di Morbegno e il Sentiero del Vino sulla Costiera dei Cech. Gustosando sulla Costiera dei Cech. Appuntamenti gustosi anche nei suggestivi borghi di Dazio (2, 3, 9 e 10 ottobre), Civo (2 e 3 ottobre) e Caspano (9 e 10 ottobre) per un tour enogastronomico alla scoperta (crs) Due hotel e due centri termali. Un approccio al benessere a tutto tondo. Ambienti rilassanti, dove spesso fa capolino la storia (le terme romane erano conosciute fin dal I sec a.C.). Il tutto immerso in panorami da abbracciare con il cuore e la mente. In Valtellina, a Bormio, ci sono due angoli di Paradiso. Si chiamano Bagni Nuovi e Bagni Vecchi. Le Terme Bagni Nuovi offrono cinque settori con differenti percorsi termali tra cui vasche e piscine all’aperto utilizzabili tutto l’anno. Le Terme Bagni Vecchi propongono invece sei settori con differenti percorsi termali. E per chi ritiene che il benessere passa anche dal palato, Bagni di Bormio si presenta con quattro assi: di squisite ricette di antica memoria. Gustosando prosegue (17/18 ottobre) con l’itinerario di Mello (visita a 10 cantine) e nel centro storico di Morbegno (8 cantine suddivise in 2 percorsi: “Profumi I percorsi - Ottobre 2010 MORBEGNO (centro storico) Itinerario Bianco (sabato 2 e 9, domenica 3 e 10) I grandi vini, le riserve e gli sforzati in una degustazione guidata con i sommelier dell’AIS: Igt bianco abbinato a bresaola Igp con caprino fresco, Valtellina Superiore Docg abbinato a prosciutto di Valtellina e lardo, Valtellina Superiore Docg abbinato a una verticale di Casera Dop riserva, Valtellina Superiore Docg abbinato a due annate di Bitto Dop, Sforzato di Valtellina Docg abbinato a torta Morbegno e cupeta. Costo pass (due degustazioni di vino per cantina): 35 euro. Itinerario Rosso (venerdì 1 e 8, sabato 2 e 9, domenica 3 e 10) I pregiati rossi di Valtellina (degustazione curata dai sommelier dell’AIS) sono abbinati ai prelibati for- Bagni di Bormio, un gustoso tuffo di benessere in Valtellina l’orto, l’erbario, il vigneto e i Cavalieri del gusto. Nell’Orto dei Bagni si coltivano, seguendo stagione, insalate, cipolle, cavolo cappuccio, rapanelli, carote, sedano e finocchi. Nell’erbario le erbe aromatiche montane come salvia, timo, rosmarino, origano, erba cipollina, menta e melissa. “Ortensio Lando” Valtellina Superiore Docg è un vino rosso realizzato esclusivamente con uve Nebbiolo coltivate e raccolte da un unico vigneto terrazzato che è stato adottato dai Bagni. E poi ci sono “I cavalieri del gusto”, i produttori di eccellenze del territorio (mele, confetture, miele, prosciutti, formaggi, paste, dolci...) che sono diventati partner e amici dei Bagni di Bormio per regalare agli ospiti profumi e sapori che sembravano essere rimasti solo un ricordo. Tanta bontà che viene declinata nella proposta “Gusto e benessere” dove vanno a braccetto, appunto, benessere e gusto. Fino al 3 ottobre soggiorni minimo di 3 notti a partire da 273 euro. Info: Bagni di Bormio Spa Resort, tel. 0342.910131, www.bagnidibormio.it e Sapori” e “Colori d’autunno”). Inoltre il 17 ottobre ad Albaredo per S. Marco itinerario “Sapori del Bitto”. Info: Ufficio Turistico, tel. 0342.601140, [email protected]. maggi della Latteria Sociale Valtellina di Delebio. Costo pass (una degustazione per cantina): 20 euro. Itinerario Giallo (venerdì 1, sabato 2 e 9, domenica 3 e 10). Nove le tappe di questo percorso con degustazione di alcuni vini Valtellinesi Itinerario Verde (venerdì 8, sabato 2 e 9, domenica 3 e 10) Questo percorso propone la visita in altre nove cantine e vini diversi. Costo pass degli itinerari Giallo e Verde (una degustazione per cantina): 12 euro. TRAONA (centro storico) Itinerario Azzurro (sabato 2 e 9, domenica 3 e 10) Visita di 11 cantine del centro storico. Costo pass (una degustazione per cantina; include trasferimento da Morbegno, piazza S. Antonio, con bus navetta): 12 euro. MELLO (centro storico) Itinerario Marrone (sabato 16 e domenica 17) Visita a nove cantine. Costo pass (una degustazione per cantina; include trasferimento da Morbegno, piazza Bossi, con bus navetta): 12 euro. COSTIERA DEI CECH Sentiero del Vino (domenica 3 e 10) A piedi, tra i vigneti terrazzati per un itinerario (circa 2 km) gastronomico indimenticabile (costo 12 euro con servizio bus navetta Morbegno/S. Biagio). Percorsi su: www. portedivaltellina.it (16) (iN) Europa - 20 Settembre 2010