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Anno II - Numero 38
in Nord-Ovest
l
l
Edifici scolastici
a rischio, al Sud
paga lo Stato,
al Nord i cittadini
Voto in Piemonte,
a Torino e Novara
si riconta dopo
il 23 settembre
y(7HB9H2*NPSKKK( +z!"!z!%!:
YLghD2LJfKyPRMIz1VoeDaujUZI/+CKNX7svHNbEM+2sZ3ColH8Hzg==
(iN)
Europa
20 Settembre 2010 - Euro 0,10
in Nord-Ovest
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A Malpensa
in Frecciarossa,
ma autunno nero
per i pendolari
Al Pirellone
la maggioranza
cade sulla caccia
ma salva Ponzoni
(90)
Direttore responsabile: Giancarlo Ferrario - Autorizzazione tribunale di Milano n. 655 del 5 novembre 2008 - Stampa: Tipografia Litosud - Pessano con Bornago - Milano - Via Aldo Moro, 2
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
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ON LINE IL MUSEO DEL RICICLO
Il Museo del Riciclo è un progetto del
consorzio Ecolight e nasce per essere una
testimonianza significativa della sensibilizzazione ai temi ambientali. Il Museo, on
line (www.museodelriciclo.it), si propone
di raccogliere le testimonianze di coloro
che, attraverso un'idea, danno nuova vita
agli oggetti "da buttare".
QUANTI PASSI IN AVANTI
(GIUSEPPE POZZI)
(pgu) Perché si salvaguarda l’ambiente e ne
trae giovamento anche la nostra salute oppure perché a trarne beneficio è il portafoglio,
poco importa. Qualunque sia la motivazione
che spinge a differenziare i rifiuti e a riciclare
tutto quello che si può, si tratti di carta,
plastica o vetro, l’importante è che venga
fatto. E ben venga anche la Legge, italiana e
comunitaria, che ci obbliga a migliorare in
continuazione imponendoci degli obiettivi
sempre più severi.
Detto questo, bisogna riconoscere che, davvero, in questi ultimi anni si sono fatti passi
da gigante, sia in termini di sensibilizzazione
al problema, sia, concretamente, in termini di
risultati. Il concorso “Comuni ricicloni” di
Legambiente (di cui diamo alcuni dati e commenti alle pagine 4 e 5) è lì a testimoniare la
virtuosità di molti amministratori e cittadini,
soprattutto nel Nord-Ovest del Paese.
E col riciclo si possono fare pure buoni guadagni: è il caso, ad esempio, della “Seval” di
Colico (Lc), specializzata nello smaltimento e
riciclo di apparecchiature elettroniche. Oppure buone azioni, come avviene per gli Amici
della Parrocchia di Bellusco (Mb) o per la
“Bottega del Riciclo” di Arese (Mi). Oppure
ancora opere d’arte, come quelle realizzate
da Mauro Benatti, artista di Airuno (Lc).
Duccio Bianchi è il curatore del rapporto annuale “Ambiente Italia”
Il riciclo? Conveniente e salva l’ambiente
(GIULIANA PEDROLI)
(pgd) Laureato con una tesi sulle politiche ambientali, dal 1984 Duccio
Bianchi opera come consulente e ricercatore in materia di pianificazione
ambientale, gestione dei rifiuti, analisi
del ciclo di vita. E’ il curatore del
rapporto annuale Ambiente Italia ed è
stato componente di commissioni nazionali in materia ambientale. Suo è il
libro “Il Riciclo Ecoefficiente, performance e scenari economici, ambientali ed energetici”, uno studio sugli
effetti economici e ambientali dell’industria del riciclo. Da questo studio si
desume che il riciclo non è un anello
della gestione dei rifiuti, ma un pezzo
fondamentale del sistema industriale
italiano ed è in continua espansione.
Gli effetti ambientali del riciclaggio
vanno ben oltre il recupero dei rifiuti e
possono contribuire in maniera rilevante agli obiettivi nazionali di efficienza energetica e di riduzione delle
emissioni climalteranti.
Perché questo libro?
Il libro è la pubblicazione di una ricerca
commissionata da un pool di consorzi e
associazioni di categoria del settore
del riciclo e dei servizi di gestione dei
rifiuti. L’obiettivo era quello di capire
quale fosse - e quale potrebbe essere il peso economico e il contributo am-
bientale dell’industria del riciclaggio,
intesa nel senso più ampio, dalle imprese che recuperano e valorizzano i
rifiuti alle industrie manifatturiere che
li impiegano per i prodotti finiti. E’ una
analisi indipendente, crediamo tecnicamente e scientificamente solida.
Il lavoro di ciclo e riciclo, lei scrive, è da
considerarsi fondamentale sotto il profilo economico nella nostra società; l’uso, anzi il
riuso di sostanze salverà
l’economia, ma salverà
anche l’ambiente.
Attraverso il recupero e
il riciclo dei materiali si
contribuisce in maniera sostanziale
all’eco-efficienza generale del sistema, si
determinano significativi risparmi energetici e di uso di risorse non rinnovabili, si consentono apprezzabili riduzioni
delle emissioni sia nella produzione
che nello smaltimento finale. Un solo
esempio. Se la produzione industriale
italiana non utilizzasse materiali di riciclo (rottami metallici, carta da macero, sfridi e rifiuti plastici...) e dovesse approvvigionarsi solo di materie
prime, allora i consumi energetici sa-
rebbero superiori per circa 15 milioni di
tonnellate equivalenti di petrolio o, in
altri termini, superiore del 38% al consumo energetico attuale dell’industria
manifatturiera. E se traduciamo questo dato come emissioni di Co2,
avremmo un incremento di circa 55
milioni di tonnellate di Co2 equivalente, pari all’incirca al 44% delle emissioni dell’industria manifatturiera. E
quindi non stiamo parlando di cose
marginali.
Ma quanto è importante l’industria del riciclo
nell’economia italiana?
Se con il termine industria del riciclo intendiamo tutte quelle società e
operatori che recuperano
e rendono valorizzabili i
rifiuti, allora siamo di fronte a un piccolo ma dinamico settore dell’economia italiana ed europea.
Tra il 2000 e il 2007 in Italia
il valore della produzione
dell’industria del riciclo è cresciuto
quasi del 10% (del 36% in Europa)
mentre il valore della produzione manifatturiera è rimasto stazionario (ed è
cresciuto meno del 10% in Europa). Ma
è un settore fondamentale dell’industria manifatturiera perché molti set-
tori industriali dipendono principalmente dalla disponibilità di materie
“seconde” (le materie prime equivalenti recuperate dai rifiuti). L’industria
siderurgica e metallurgica dipende, a
seconda dei materiali, per il 60-80% da
rottami e prodotti di riciclo. L’industria
cartaria dipende per più del 50% da
maceri. E anche l’industria vetraria e
delle materie plastiche dipendono per
un quarto o più da materia di riciclo. Ed
è così su scala mondiale. La forte
crescita dell’economia globale e
l’emergere dei Paesi asiatici domanda
grandi quantità di materie prime e seconde, con un ritorno anche delle tradizionali commodities indispensabili
nelle fasi di crescita, di costruzione
delle infrastrutture, di diffusione del
benessere sociale.
Il cittadino ha imparato a non buttare,
a riusare, a differenziare, e il processo
si sta evolvendo sempre più in positivo;
come arriveremo alla fatidica data del
2020?
L’Unione Europea ha fissato, al 2020,
l’obiettivo del 50% di riciclo dei rifiuti
urbani. Un livello già raggiunto e superato in alcuni Paesi europei. Non è
difficile, neanche in Italia, immaginare
come arrivarci. Ci sono ormai centinaia
di comuni italiani che hanno raccolte
differenziate di buona qualità con tassi
di recupero ben sopra il 50% dei rifiuti
urbani. Da qui al 2020 è, però, necessario anche creare nuovi mercati di
impiego dei materiali di riciclo e realizzare quegli impianti (di compostaggio, di gestione anaerobica, di selezione) che consentono di valorizzare
una parte dei rifiuti raccolti.
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
ALIG’ART A CAGLIARI
Le tematiche del riciclaggio dei rifiuti e di un loro
correttosmaltimentoafavoredell’ambientesono
due dei punti principali sui quali si basa la manifestazione “Alig’Art” che si svolgerà a Cagliari
dalprossimo24settembreal2ottobre.Alig’Artè
(3)
una vera e propria rassegna artistica, un insieme
dieventicollettivichecipermettonodiscoprirele
tantissime potenzialità del riciclo creativo.
Intervista a Elena Collina, docente all’Università Bicocca di Milano
«Riduciamo sprechi e rifiuti
per le generazioni future»
(GRETA LA ROCCA)
(lrg) Il riciclo fa bene all’ambiente e rende più pulito il
nostro ecosistema: imparare
ad avere uno stile di vita sostenibile significa fare un regalo alle future generazioni.
Ne abbiamo parlato con la professoressa Elena Collina (nella foto) del Dipartimento di
Scienze dell’ambiente e del
territorio all’università Bicocca di Milano.
Come sta l’ambiente?
L’aumento della popolazione
e la sua concentrazione in agglomerati urbani di dimensioni
sempre maggiori, unita alla
crescita della produzione industriale e dei consumi, hanno portato a un aumento continuo dell’uso delle risorse naturali e della produzione di ri-
fiuti, con conseguente rottura
dell’equilibrio iniziale e del ciclo di autodepurazione che avveniva spontaneamente in natura.
Che cosa possiamo fare per
proteggerlo?
Possiamo passare da una crescita basata sulle “risorse illimitate” a uno “sviluppo sostenibile”, che fa fronte alle
necessità del presente, senza
compromettere la capacità
delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze.
Sono due i principi alla base di
una gestione sostenibile delle
risorse. Il primo richiede che
la velocità di prelievo delle
risorse sia al massimo uguale
alla velocità di rigenerazione.
Il secondo che la velocità di
produzione di rifiuti sia al massimo uguale alle capacità na-
All’ombra del Pirellone, le iniziative
per essere sempre più all’avanguardia
(ELISABETTA TORRIERI)
(tel) In tema di rifiuti, la Lombardia si colloca al primo posto per i volumi di raccolta
differenziata e il modello lombardo, proprio
grazie alla spinta del differenziato a domicilio, rappresenta un esempio in tutta
Europa. Forte dei dati sui conferimenti in discarica (ormai ridotti al 4% e che a breve verranno azzerati) e di quelli sugli
smaltimenti nei termovalorizzatori (pari al 32%) che danno
luogo alla produzione di energia, Regione Lombardia punta
ora all’eccellenza. Ne parliamo
con Daniele Belotti (nella foto),
assessore Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia.
Quali i prossimi step per consolidare l’autonomia provinciale in termini di smaltimento rifiuti?
In termini operativi si rende necessaria la
realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nella provincia di Milano. Siamo però
anche aperti alla possibilità di valutare
tecnologie alternative, prendendo in considerazione eventuali esperienze portate
avanti in altri Paesi e contando sul fatto
che ci siano dei privati disposti a lanciarsi
in questa sperimentazione. Abbiamo aperto un tavolo di confronto, per ora a livello
informale, con la Provincia di Milano per
l’individuazione di un’area idonea a ospitare l’impianto. Il principio ispiratore nella
ricerca è quello del risparmio di suolo
attraverso il recupero di aree degradate.
Intendete investire anche sulla coscienza
civica dei lombardi?
Tra gli obiettivi importanti che ci siamo
posti vi è la riduzione della produzione dei
rifiuti, da conseguirsi attraverso campagne di sensibilizzazione capillari, a tutti i livelli:
dalle borse di plastica utilizzate
dai cittadini agli imballaggi di
cui si servono le aziende.
E sul fronte del contrasto al
traffico illecito dei rifiuti?
Abbiamo già dato un segnale
forte, facendo rientrare tra i
primi atti di questa legislatura,
la decisione di ospitare al Pirellone la presentazione del
Dossier 2010 Ecomafie di Legambiente. E’ nostra intenzione, inoltre, istituire un tavolo di confronto
periodico tra Regione, Forze dell’ordine e
associazioni ambientaliste. Stiamo valutando anche la possibilità che la Regione si
costituisca parte civile nei casi di reati
ambientali legati alla gestione dei rifiuti sul
territorio. Particolare attenzione verrà dedicata anche alla cultura - attraverso campagne di sensibilizzazione anche nelle
scuole alla raccolta differenziata e conseguentemente al risparmio energetico - e
alla formazione - attraverso corsi specifici
agli agenti delle Polizie locali e provinciali
sui reati legati al traffico illecito di rifiuti.
turali di assorbimento degli
ecosistemi nei quali i rifiuti
vengono immessi.
si fa un maglione in pile).
In quale direzione sta andando
la ricerca oggi? Cosa ricicleQuali sono i comportamenti
remo tra dieci anni?
ambientali corretti?
Secondo l’approccio del “Life
Una gestione corretta e soCycle Assessment”, viene vastenibile dei rifiuti deve prelutato l’impatto ambientale
vedere nell’ordine: a) la ridudell’intero ciclo di vita di un
zione della produzione dei riprodotto, a partire dalle atfiuti (preventività relative
zione), b) il riuall’estrazione e
tilizzo dei proal trattamento
dotti (ad esem- «Si preferisca l’acquisto delle materie
pio, il vuoto a
prime, ai prodi prodotti che
rendere), c) il
cessi di fabbrirecupero dei
cazione, al traprevedono il “vuoto
materiali (atsporto, alla ditraverso il rici- a rendere”. E i prodotti s t r i b u z i o n e ,
clo dei materiaall’uso, ai rici“alla spina”»
li), d) il recupecli e riutilizzi e
ro dell’energia
allo smaltimen(termovalorizzazione), e) lo
to finale. In questo ambito, si
smaltimento del residuo finale
va affermando il concetto di
in discarica.
“Ecodesign”, ovvero l’adozione di criteri di progettazione
Quanto e perché il riciclo è
volti a ridurre gli impatti amimportante?
bientali dell’intero ciclo di vita
Per riciclo di rifiuti si intende
di un prodotto, per esempio
l’insieme di strategie volte a
ideando prodotti in previsione
recuperare materiale dai rifiudel futuro disassemblaggio,
ti per riutilizzarli invece di
facilitandone lo smontaggio
smaltirli. Il riciclo, oltre a rinella fase di post utilizzo.
durre la quantità di rifiuti da
smaltire, previene lo spreco di
Qualche consiglio per impamateriali potenzialmente utili,
rare a proteggere l’ambienriduce il consumo di materie
te?
prime, e riduce l’utilizzo di
Preferire l’acquisto di prodotti
energia, e conseguentemente
che prevedono il “vuoto a renl’emissione di gas serra.
dere”. Inoltre, si sta diffondendo anche in Italia la venQuali vantaggi portiamo al sidita dei prodotti “alla spina”.
stema pianeta?
In alcuni supermercati è posLe faccio qualche esempio:
sibile riempire contenitori pornel caso dell’alluminio, l’utitati da casa con prodotti venlizzo di materiale riciclato al
duti sfusi. Si paga solo il proposto della materia prima perdotto, risparmiando i costi di
mette un risparmio di
etichetta e confezione
energia del 95% e di
che incidono fino al
materia fino al
40%.
100% (per produrre 1 kg di alluminio
Riciclare fin da
non riciclato sono
piccoli: come fanecessari 4 kg di
re? Quali consigli
bauxite e 14 kWh
ai genitori?
di energia); nel caInsegnare il riciclo
so della plastica, il
come se fosse un
risparmio energetico
gioco (per esempio inè mediamente del
segnando a ricono50%, quello
scere sugli imdi materia
ballaggi i
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
OPERE COI BIGLIETTI “SFORTUNATI”
Riutilizzano i biglietti delle lotterie per realizzare opere d’arte. E’ l’idea di un gruppo di
artisti laureati alla Rhode Island School of
Design con la passione del riciclaggio. Gli
artisti Lauren Was e Adam Eckstrom hanno
addirittura organizzato una vera e propria mostra (nella foto la “Dream Car” costruita con
39.000 dollari di biglietti della lotteria).
I COMUNI “RICICLONI”
Amministrazioni del Nord-Ovest sugli scudi
nella classifica stilata da Legambiente
(GRETA LA ROCCA)
(lrg) E' soddisfatto Andrea
Poggio (nella foto), vicedirettore generale di Legambiente,
responsabile della direzione
nazionale di Milano e presidente della Fondazione Legambiente. L’edizione 2010
del Concorso “Comuni Ricicloni”, organizzato da Ecosportello Rifiuti - lo sportello
informativo di Legambiente con il patrocinio del Ministero
dell’Ambiente, ha premiato le
amministrazioni più virtuose:
tra alti e bassi, Comuni più
attenti e altri più pigri, il quadro che ne è emerso è sicuramente positivo, complice
i migliori parametri raggiunti
da quasi tutto il Bel Paese.
«L'Italia progredisce in questo
settore, indipendentemente
dalle politiche governative e
dalla crisi economica», ha precisato il presidente.
Anche se molti Comuni si sono ben comportati, ad alcuni
bisognerebbe tirare invece le
orecchie: «C'è ancora una seconda metà del Paese che
non fa nulla. E che non coincide necessariamente con il
Mezzogiorno - continua Poggio - interessa
ad esempio il
Lazio o alcune zone del
Nord come la
Liguria o Brescia. Mentre
ben si comporta la Sardegna». Negli-
genza o menefreghismo?
«Non saprei dire perché non si
impegnano in questa direzione, se ne fregano, forse perché hanno una discarica o un
grande inceneritore. O forse si
tratta solo di un’ignoranza
culturale».
Ha perso punti, invece, la
Lombardia, che prima «tirava
la volata per il Nord e l’Italia
intera - puntualizza Poggio Oggi le bagnano il naso il Veneto, il Piemonte, il Friuli, il
Trentino Alto Adige. Milano si
è fermata al 30%, la raccolta
differenziata invece va affinata, è addirittura al di sotto
dei limiti di legge». Dalla sua,
la città della Madonnina non
ha neanche più un’antica leggenda per
cui alle metropoli si concedeva qualche li-
cenza in più, proprio perché
riciclare nelle grandi città era
considerato più difficile che
nei piccoli paesi: «Non è vero.
Anche Torino ha superato la
capitale lombarda. Se è vero
che nei grandi centri ci sono
più problemi organizzativi e
logistici, è anche vero che i
mezzi e le risorse a disposizione sono maggiori». Intanto Poggio, che non ha peli
sulla lingua, avanza un’ipotesi
Il Piemonte si distingue anche per altre città come Novara, Asti, Cuneo e Biella
E’ Verbania la prima della classe
(GIULIANA PEDROLI)
(pgd) «E ci mancherebbe che
non fosse vero, con l’impegno
che ci mettiamo!». Queste le
parole sentite all’annuncio
che forse Verbania avrebbe
ricevuto, per la seconda volta,
il primo posto nella classifica
dei capoluoghi ricicloni d’Italia. Eh sì, perché questa cittadina già lo scorso anno aveva raggiunto questo titolo che
le fa onore, proprio per l’impegno profuso e lo ha confermato quest’anno
precedendo Pordenone, Novara
e Belluno.
Complimenti
al sindaco,
M a r c o Z a cchera
(nella foto), che ha personalmente ritirato il riconoscimento a Roma i primi di luglio.
Come mai i capoluoghi ricicloni si trovano in prevalenza
nel Nord Italia, e addirittura il
Piemonte si distingue per essere la regione migliore, con
Novara, Asti, Cuneo, Verbania
e Biella?
Credo un mix di situazioni.
Innanzitutto che “ricicloni”
non si nasce ma è un traguardo che cresce anno per
anno. Poi c'è anche un elemento di sfida fra città e la
crescita di esperienze condivise. Sicuramente conta
l’organizzazione ma anche il
fatto che - avendo seminato ora si raccoglie in termini di
consapevolezza che cresce
già dalle scuole. Ricordiamoci
anche che quello che per
noi è “super”, in Svizzera
- per esempio - è da tempo normalità e quindi è
più facile attuare buone
pratiche quando il confronto è visibile a pochi chilometri da dove abiti.
Qual è il fiore all’oc-
chiello della vostra raccolta
differenziata, che già nel
2006 aveva superato il 70%?
E' indubbio il merito di chi mi
ha preceduto, che ha superato molti ostacoli e opposizioni (compresa la mia, in passato, su alcuni aspetti della
raccolta) e va ricordato che
Verbania è in una situazione
ambientale privilegiata anche
se l’essere cittadina divisa in
più centri (Pallanza, Intra
ecc.) a volte complica i problemi. Credo conti anche la
vicinanza del lago e la conseguente consapevolezza che
(a differenza del mare) è un
ambiente più fragile dal punto
di vista ecologico. Quando ero
ragazzo mi insegnavano già a
conservare l’ambiente...
Ora, confermati i vostri buoni
risultati, cosa farete?
Non guardiamo solo la per-
sulla pigrizia dell’amministrazione milanese: «Dipende dalla decisione assurda di A2A,
ha deciso di non progredire, si
ostina a dire che la raccolta
dell’organico, dell’umido, è diseconomica; si tratta di una
miopia di carattere culturale
da parte dei vertici dell’azienda». E intanto avanza anche
una possibile soluzione: «Servirebbero dei provvedimenti
coercitivi, delle multe a chi
centuale di differenziato ma
“come” si differenzia ed è qui
che si deve migliorare: diversi
tipi di vetro e di metallo se
divisi valgono molto di più,
anche in fase di recupero. Noi
stiamo lavorando molto sull'umido con uno speciale sacchetto di raccolta che ne impedisce la putrescenza e quindi ne riduce peso, volume e
deposito. Interessante anche
il “sacco-cassonetto” per evitare il percolato. Credo che
dovremo lavorare molto sul
recupero dell’eternit (che ha
causato gravi problemi in stabilimenti locali) e la pulizia dei
boschi con scarti vegetali recuperabili.
Agli Amici della Parrocchia di Bellusco (Mb)
riconosciuto l’impegno nell’aiutare gli altri
(odn) Un premio speciale è stato assegnato
da Legambiente all’Associazione Amici della Parrocchia di Bellusco (Mb) (nella foto
alcuni volontari) che più di tutti hanno raccolto alluminio in Italia per aiutare la solidarietà. Abbiamo parlato con il vicepresidente dell’associazione, Gianrico Sangalli, per capire come opera sul territorio.
Quando è nata l’associazione?
E’ formalmente nata nel 1991, ma già lavoravamo a livello di volontariato non strutturato. Il progetto nazionale della raccolta
differenziata è nato nel 1992, con l’ausilio di
tutti i volontari di Bellusco. Ma l’Associa-
zione gestisce da sempre anche quasi tutti i
servizi ambientali di raccolta e di gestione
della piattaforma ecologica di Bellusco.
Di cosa vi occupate?
Tranne la raccolta del secco e la pulizia delle
strade, tutti gli altri servizi, oltre alla gestione della piattaforma, vengono seguiti
dall’associazione. L’associazione conta, infatti, una settantina di persone e abbiamo
sede presso la piattaforma ecologica. Abbiamo a disposizione quattro mezzi e quattro
compattatori. Dobbiamo gestirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, il carburante etc, attraverso la valorizzazione del-
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
RIVESTIMENTI PER AUTO
Svolta ecologica per la Land Rover che sta per
presentare una nuova auto, la Evoque, il cui
rivestimento è realizzato con un tessuto riveniente dal riciclo della plastica. A crearlo è
un’azienda italiana, la Miko, che è in grado di
(5)
trarre delle microfibre specifiche per gli interni delle auto (la Dinamica by Miko) proprio
dalle comuni bottiglie di plastica.
Nella cittadina ligure, raccolti 72 chili all’anno per ogni cittadino
Carta e cartone, nessuno
fa meglio di Levanto (Sp)
non rispetta i parametri di legge e danneggia il bene di tutti».
Però, per rendere i Comuni
ancora più attenti e sensibili,
la prossima edizione di “Comuni Ricicloni” ha abbassato
i limiti di percentuali per potervi partecipare: «Oltre
1.500 Comuni vanno oltre le
soglie imposte dai decreti leggi. Noi ci proviamo a essere
ancora più selettivi».
(pgd) Per quanto concerne la raccolta
differenziata di carta e cartone è Levanto
(La Spezia) il paese più “riciclone” d’Italia; 72 kg annui pro capite. Le ragioni del
successo ce le spiega il sindaco della
cittadina ligure, Maurizio Moggia (nella
foto).
«La raccolta differenziata a Levanto ha
preso il via nel 2004 con la sostituzione
dei tradizionali cassonetti in superficie
con le «isole ecologiche» interrate,
grandi vasche a scomparsa capaci di
contenere, separatamente, le varie tipologie di rifiuti. Contestualmente,
nelle aree limitrofe al centro sono stati
posizionati contenitori per la carta, la
plastica e il vetro. Quest’innovazione è stata logicamente sostenuta da
una capillare campagna informativa,
che ha consentito
in breve tempo di
innalzare fino al
33% del totale
la quantità di rifiuti che non vanno in
discarica».
Avete adottato anche il sistema della
raccolta porta a porta, il risultato è stato
ottimo; perché non è possibile anche
altrove raggiungere traguardi così lusinghieri?
Credo che ogni cittadina sia una
realtà a sé stante, all’interno della quale si debbano
valutare le soluzioni ai problemi in base a un gran numero di fattori diversi: dalla
conformazione del territorio
alla vocazione del luogo, dalla sensibilità degli abitanti alla
volontà degli operatori
commerciali di
collaborare per
operare in contesto più favorevole e remunerativo.
Ad esempio, il nostro risultato frut-
to dell’avvio della raccolta “porta a porta” è rivolto alle attività commerciali: gli
esercenti depositano accanto ai negozi
carta e cartone, che vengono ritirati da un
nostro mezzo che gira anche nelle strette
vie del centro storico.
Conta la vostra vocazione turistica?
Da ormai un decennio Levanto ha improntato la propria politica di sviluppo
all’alta qualità della vita e al turismo
sostenibile, aderendo all’associazione
“Città slow” (le città del buon vivere), un
organismo internazionale che propone un
nuovo concetto del produrre, del consumare e del vivere il territorio. Elementi
fondamentali sono il patrimonio storico,
artistico, culturale, la riscoperta, salvaguardia e valorizzazione delle produzioni
tipiche, l’ospitalità, l’accoglienza e la
preservazione dell’ambiente. E proprio la
preservazione dell’ambiente è la motivazione che ci spinge ad ottenere risultati
sempre migliori in termini di percentuale
di raccolta differenziata.
Premiata per la qualità del prodotto. E i cittadini risparmiano
Cassano Magnago (Va) vince per la plastica
(DANIELE ORLANDI)
(odn) Il premio speciale per la
raccolta degli imballaggi di
plastica è andato al Comune
di Cassano Magnago (Va).
«Quanto ottenuto è il risultato
di un impegno costante e consolidato, in virtù di un lungo
percorso che abbiamo iniziato
nel 1999 - assicura il sindaco,
Aldo Morniroli (nella foto) sono dunque più di 10 anni,
che, sul territorio di Cassano
Magnano è attiva la raccolta
differenziata. Abbiamo in seguito fatto una campagna porta a porta per tutti i cittadini,
spiegando loro nei dettagli di
cosa si trattava. Siamo inoltre
stati tra i primi in Italia ad
introdurre la tariffa rifiuti, in
modo tale che ogni residente
paghi in funzione dei rifiuti che
produce: questa è stata sicuramente una svolta
le materie prime seconde. Abbiamo infatti
un nostro bilancio annuale dal quale, dedotte le spese, tutti gli anni decidiamo come
devolvere la rimanenza.
Da dove deriva la scelta del nome?
Era tradizione da sempre che quando vi era
necessità di fare una
spesa per l’oratorio o
per il Comune, gli anziani effettuavano raccolte eccezionali di
carta e di rottami e il
ricavato veniva devoluto, appunto, per quella necessità. Oggi gli anziani sono sempre
meno ma sono in aumento i giovani.
nell’agevolare la raccolta differenziata. Siamo dotati anche di una piattaforma ecologica nella quale arriviamo a
stoccare 21 tipologie diverse».
La segnalazione più importante è per la raccolta di imballaggi di plastica.
In questi anni c'è stata un’assiduità nella selezione della
plastica da parte di tutti i
Che ci dice del riconoscimento speciale
all’Associazione.
Quest’anno, oltre al consueto riconoscimento per il comune di Bellusco, che ha mantenuto il suo primato tra i
comuni di Monza e
Brianza con meno di
10.000 abitanti, anche
l’Associazione Amici
della Parrocchia ha ricevuto un premio speciale. Un duplice successo per il costante
lavoro di raccolta differenziata nel nostro
paese che quest’anno è migliorato, nei
quantitativi raccolti, di circa l’1,5-2% rispetto allo scorso anno.
cittadini. Questo ci permette
di conferire un rifiuto pulito,
come vogliono le aziende,
senza scarti. La plastica viene
ritirata insieme a polistirolo e
tetrapak, ma di fatto non è
mischiata con vetro o altri tipi
di rifiuti che comporterebbero
tutta una selezione ulteriore,
andando a intaccare la purezza del prodotto. Si tratta di
un continuo lavoro quotidiano
sul quale abbiamo investito
molto, andando a svolgere
questo servizio di raccolta casa per casa una volta a settimana.
Per quali ragioni siete stati
premiati?
La motivazione del premio è
quella di avere ottenuto ottimi risultati sul piano qualitativo, con una raccolta monomateriale, senza attività intermedie di separazione
e divisioni di materiali. Questo comporta
ovviamente un giro
di raccolta in più e un
sacco in più per le
famiglie ma ormai
dopo 10 anni rientra
nella consuetudine.
Vuol dire per noi pas-
sare di casa in casa una volta
in più per raccogliere la plastica, ma a livello di costi il
nostro servizio, nonostante
tutti questi traguardi, è comunque inferiore al costo della media provinciale. Si tratta
di un’ulteriore fiore all’occhiello per il nostro comune e
per i cittadini, in quanto di
fatto permette loro di avere
dei costi inferiori rispetto ad
altre realtà territoriali delle
nostre dimensioni.
Quali sono i vostri investimenti futuri?
Stiamo predisponendo una
nuova piattaforma ecologica
per permettere ai cittadini di
usufruire di questo servizio in
modo ancora migliore. L’attuale piattaforma offre un ottimo servizio
ma abbiamo
spazi limitati rispetto ai nostri quantitativi di
raccolta differenziata.
(iN) Primo Piano
l
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(6)
DALLE BOTTIGLIE ALLE GIACCHE
Helly Hansen ha dato vita alla collezione Ekolab. La Ekolab Recycler Jacket e gli Ekolab
Recycler Pant sono creati grazie a un tessuto
hard-shell waterproof e traspirante, composto
esclusivamente di bottiglie di plastica rici-
clata. La giacca, una volta usurata, può essere
riciclata nuovamente, andando a creare un
vero e proprio circolo virtuoso.
Singolare iniziativa del Comune di Galliate Lombardo (Va)
In pista con la bicicletta
fatta con 800 lattine
(odn) L'amministrazione di
Galliate Lombardo, bellissimo
comune verde e incontaminato sulla sponda meridionale
del lago di Varese, ha realizzato un progetto che coniuga valorizzazione territoriale, recupero dei materiali e
incentivo al movimento su bicicletta. Si tratta di un nuovo
punto di noleggio biciclette,
ma realizzate in materiale
esclusivamente riciclato.
Venti biciclette di ultima generazione a disposizione dei
cicloturisti a prezzi contenuti
per percorrere i 27 chilometri
della pista ciclabile del lago di
Varese. Ne parliamo con il
sindaco di Galliate Lombardo,
Carlo Tibiletti.
Come è nato il progetto?
Il progetto nasce da una collaborazione nostra e della Provincia con la Mic Shimano ed
è stato concretizzato dal Consorzio imballaggi alluminio
(Cial). Nell’ambito dello sviluppo turistico attorno al lago
di Varese, dotato di una lunga
pista ciclabile di 27 km, abbiamo verificato che le stazioni di noleggio biciclette
esistenti proponevano prezzi
piuttosto alti. Abbiamo pertanto fatto una richiesta alla
Provincia per ottenere delle
biciclette da poter noleggiare
a un prezzo molto contenuto e
nel contempo, utilizzare dei
fabbricanti che le realizzassero mediante il recupero dei
materiali. Per la fornitura del
materiale abbiamo ottenuto
la disponibilità del Consorzio
imballaggi alluminio mentre
l’azienda di Vanzaghello (Mi)
ha realizzato le biciclette.
Quali erano i vostri obiettivi?
Molteplici: valorizzazione territoriale e ambientale, che al
nostro Comune sta particolarmente a cuore, riutilizzo di
rifiuti riciclati e favorire gli
spostamenti e le passeggiate
su bicicletta, con una fruizione quasi gratuita, lungo la
nostra pista inserita in un me-
raviglioso contesto naturale.
Come si è concretizzata?
Utilizzando l’alluminio, un materiale particolarmente leggero che ben si presta a questo tipo di realizzazione, grazie a una lavorazione non complessa. Ogni bicicletta è stata
costruita utilizzando circa
800-900 lattine. Si tratta di
biciclette molto simili a quelle “normali” e sono state fornite sia biciclette a pedalata
assistita che a pedalata nor-
male. In realtà sono a tutti gli
effetti delle "riciclette".
E per i costi?
Il comune di Galliate non ha
pagato le biciclette in quanto,
in virtù dell’accordo con la
Provincia, le ha ottenute in
comodato d’uso gratuito. I costi sono comunque abbastanza contenuti: queste biciclette, infatti, costano mediamente intorno ai 200 euro.
La vostra iniziativa è stata
I dati del Convegno nazionale di Rilegno e Conlegno
Oltre il 60% viene riutilizzato
Legno
(DANIELE ORLANDI)
(tgr) Alti e bassi per il settore del
recupero del legno. Questo in sintesi quello che è stato il 2009 per
il comparto degli imballaggi come
pallet, cassette per l’ortofrutta e
casse industriali. I dati vengono
dal IV Convegno Nazionale promosso
da Rilegno e Conlegno, Consorzi che si
occupano della promozione della raccolta di legno e sughero. La crisi economica ha ovviamente penalizzato
tutti i consumi, toccando anche i materiali solitamente utilizzati per gli imballaggi (acciaio, alluminio, carta, plastica,
vetro): l’immesso al consumo
complessivo dell’intero sistema
Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) registra infatti un meno
11,7% nel 2009 rispetto al 2008.
Tra i settori però quello che risulta
più colpito è proprio quello del
legno con un calo registrato di
626.000 tonnellate, per un totale di 2
milioni 94.000 tonnellate di imballaggi immessi al consumo sul territorio
nazionale. Il dato fa
davvero riflettere
perchè è più basso
di quello registrato
10 anni fa, quando,
nel 1999, gli imballaggi in legno
erano 2 milioni 396.000 tonnellate. Ma occorre vedere il bicchiere, seppur di legno, mezzo pieno se non altro per i dati sul re-
Valle d’Aosta, recupero energetico
e compost di qualità grazie a Valeco
(mht) Quando si parla di recupero
energetico dai rifiuti, in Valle d’Aosta
si pensa subito alla Valeco. Questa
società è nata nel gennaio 1989 con
l’incarico di gestire il Centro regionale di trattamento dei rifiuti. Con
l’evolversi della normativa sui rifiuti e
la costante ricerca dell’ottimizzazione nei cicli di lavorazione l’azienda
ha maturato, nel corso di un ventennio, un importante bagaglio di
esperienze nel campo dello smaltimento rifiuti e del loro recupero
energetico. A questo proposito, oltre
alla gestione diretta di diverse discariche per inerti sul territorio val-
dostano, alla gestione dell’impianto
per l’incenerimento delle carogne
animali e alla produzione di compost
di qualità, nel 2006 Valeco ha costituito una nuova società - la Rival specificamente dedicata al riciclaggio e alla valorizzazione dei rifiuti
inerti.
Relativamente al recupero energetico è interessante sapere che la
fermentazione in assenza d’aria dei
rifiuti confinati in discarica produce
del biogas che viene captato, ai fini
di bonifica ambientale, tramite una
rete di estrazione costituita da pozzi
e dispositivi di aspirazione e poi
apprezzata?
Le biciclette hanno ottenuto
un grande successo per svariate ragioni. In primis dal punto di vista dell’economicità: i
costi sono molto contenuti,
circa un euro l’ora. Le biciclette, molto funzionali, sono
particolarmente adatte alle
passeggiate sul percorso,
molto lineare e godibile, della
ciclabile. Devo sottolineare
che i cicloturisti apprezzano
molto più la pedalata normale
di quella assistita.
cupero forniti dal Convegno. Infatti, è vero che i numeri ci dicono
che si consuma di meno, ma è
altrettanto vero che ci danno il
quadro di un Paese dove si cerca di
riciclare di più. Circa 789.000 tonnellate nel 2009, il 52% del quale è
stato raccolto e avviato al recupero da Rilegno, più le tonnellate
di rifiuti di legno raccolte da soggetti terzi, ci porta a un totale di
1.267.800 tonnellate di rifiuti provenienti da imballaggi in legno avviati a recupero, che corrisponde
al 60,6% dell’immesso al consumo. Mica male se si pensa che è
una cifra doppia rispetto agli obiettivi previsti dal Testo Unico Ambientale 152/2006. Ma tutti questi sforzi che fine fanno? I cittadini
sappiano che, l’anno scorso, quasi
un milione di tonnellate sono state
ridotte a materia prima, diventando semplici pannelli truciolari;
206.000 tonnellate sono stati rigenerati in pallet riparati, 9.000
tonnellate sono state avviate al
compostaggio e 55.800 sono stati avviati al recupero energetico.
L'impianto di
cogenerazione della Valeco che gestisce il Centro
Regionale di
Trattamento
dei rifiuti della Valle d’Aosta, a Bissogne
impiegato come combustibile in una
centrale di cogenerazione proprio in
virtù del suo alto contenuto energetico (50% di metano). L’impianto
di cogenerazione è costituito da un
motore a combustione interna da
1.000 Hp la cui forza motrice viene
sfruttata da un generatore da 800
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
ASPIRAPOLVERI CON LA PLASTICA
L’Electrolux, nota azienda svedese produttrice di
elettrodomestici, ha avviato la campagna "Vac
fromthesea”perdarenuovavita,anchesimbolica,
all'enorme mole di rifiuti e plastica che galleggiano
nelle acque del pianeta. Attingendo a questi rifiuti
darà vita a sei avanguardistici quanto ecologici
aspirapolveri che verranno semplicemente esposti
in “vetrina” per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Nell’azienda di Colico (Co), nuova vita per telefonini, computer o fotocopiatrici
Le apparecchiature elettriche
si possono riciclare alla Seval
(SILVIA PICCININI)
(psl) Con l’inaugurazione ufficiale del 5 maggio 2007,
come ditta specializzata nel
trattamento e riciclaggio
dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche), la Seval di
Colico (Lc) si presenta come l’unica struttura in Italia
specializzata nello smaltimento di apparecchiature
elettroniche. Uno dei titolari della società è Roberto
Ardenghi. E’ lui a spiegarci
come opera l’azienda: «Il
nostro impianto al momento è l’unico in Italia in grado di
smembrare le
carcasse delle
apparecchiature senza arrecare danni
alle parti inquinanti delle
stesse; la percentuale di
recupero è di circa il
95%».
Il materiale che arriva
nei capannoni della Seval è molto eterogeneo
per tipologia, struttura,
ingombro. «Le macchine,
che sono un nostro progetto - assicura Ardenghi riescono ad aprire le carcasse di apparecchiature
disparate tra loro e a
separare le parti inquinanti o tossiche dal resto dei componenti,
che possono essere
plastica, ferro, alluminio, rame... e che
successiva-
mente recuperiamo, riportandole allo stato di materia prima, reimmissibile
quindi sul mercato».
(7)
vedono cumuli di materiale
delle più svariate tipologie:
schermi di computer, fotocopiatrici, forni a microonde oltre a telefoni cellulari,
tema di grande attualità,
vista la durata di circa due
anni di questi apparecchi.
Contando la media pro capite italiana dei telefonini, è
facile immaginare il problema del loro smaltimento. Gli
impianti della Seval sono in
grado di aprire la carcassa
di ogni tipo di cellulare,
dividere la parte inquinante, le batterie, che sono
piccolissime, senza danneggiarle e recuperare il
resto del materiale, ritrasformandolo in materia prima.
«Il nostro impianto copre la
produzione di circa sei milioni di abitanti, quasi quaranta volte la provincia di
Sondrio - conclude Ardenghi
- e dà lavoro a diciassette,
diciotto operai, perché il
lavoro è automatizzato. Ma
sto cercando altro personale e non riesco a trovarlo».
Non per nulla la Seval è una
delle poche ditte in attivo e
che assume personale nonostante il lungo periodo di
crisi economica.
Grazie a questa diffusa raccolta
risparmi a portafoglio e ambiente
vagliatura e, dopo tre mesi, è pronto
per l’utilizzo. La qualità è ottima e
rispetta i parametri di Legge previsti
per l’impiego negli orti, nei prati e
nelle aiuole. Viene inoltre impiegato
per il ripristino delle piste da sci,
nelle bonifiche agricole e forestali,
nella piantumazioni di vigneti, frutteti ecc...
Il compost può essere utilizzato in
qualunque stagione e imprese e privati cittadini possono ritirare gratuitamente quello derivante da residui di sfalci per il riutilizzo nel
settore agricolo e floro-vivaistico.
L’obiettivo di Valeco, a questo proposito, è proprio quello di favorire
l’utilizzo di un compost di alta qualità
come ammendante per orti, fioriere e
per recuperi ambientali.
Vetro
LA SEVAL
A sinistra, uno
dei titolari,
Roberto Ardenghi. In alto, un’impianto dell’azienda
di Colico (Co)
kWh elettrici che vengono immessi
in rete pubblica a 15.000 V. Il calore
diffuso dal circuito di raffreddamento
del motore viene recuperato sotto
forma di acqua calda che viene utilizzata in impianti di teleriscaldamento.
Valeco produce anche compost di
qualità sottoponendo a processo aerobico i rifiuti verdi che vengono
miscelati all’erba proveniente dalle
raccolte differenziate e accumulati
sulla superficie libera della discarica.
Durante l’anno i cumuli di rifiuto
verde vengono rivoltati periodicamente per far sì che i microrganismi
aerobi trasformino questi rifiuti in un
ammendante dalle ottime caratteristiche agronomiche. Quando il compost è maturo viene raffinato per
A fornire il materiale da
bonificare sono i produttori
stessi, che si sono riuniti in
consorzi e recuperano gratuitamente il materiale da
riciclare, a loro spese.
«In Italia siamo ancora indietro rispetto ad altri Paesi
dell’Unione europea, ma la
legge, già pronta da tempo,
ora è stata resa operativa e
obbliga i produttori allo
smaltimento delle apparecchiature con componenti
tossiche o comunque dannose all’ambiente. E’ da loro che ci arriva il lavoro. Il
privato cittadino che vuole
disfarsi di apparecchiature
elettroniche, invece, dovrà
utilizzare le piattaforme
ecologiche. Successivamente sarà il Comune a
provvedere al recupero».
Nei capannoni della Seval si
(iN) Primo Piano
l
(tgr) La raccolta del vetro è sempre più trasparente. Il 66%
degli imballaggi di vetro, infatti, immessi sul mercato nel
2009 ritornano nella filiera del riciclo con un risparmio per le
amministrazioni locali e un sostanziale aiuto all’ambiente che
fanno tirare un sospiro di sollievo. L’ambiente e il risparmio
energetico non possono che ringraziare. I dati sono stati
pubblicati da CoReVe, il Consorzio recupero vetro nell’agosto
scorso e rilevano un incremento nazionale del 3,6% sul riciclo
rispetto all’anno precedente, su un totale di 1.595.000
tonnellate.
Il riciclo del vetro si è tradotto in benefici concreti per
l’ambiente con un risparmio energetico complessivo che si
attesta nel 2009 su 270.083 Tep (tonnellate equivalenti di
petrolio), pari a quasi due milioni di barili di petrolio. Il riciclo
ha, inoltre, consentito di risparmiare 2.787.393 tonnellate di
materie prime tra cui la sabbia, la soda e il calcare. Anche le
riduzione di emissioni di Co2 è stato sostanziale, evitando
l’immissione in atmosfera di 1.780.167 tonnellate di Co2,
equivalenti all’inquinamento prodotto da circa un milione di
utilitarie Euro4, un numero pari a tutte le auto circolanti nella
città di Milano.
Il Nord è più attento all’argomento attestandosi come primo
importante partner nel riciclo con oltre 942.000 tonnellate
conferite e una leggera contrazione del 2% rispetto al 2008,
dato che riflette la crisi dei consumi. In sostanza si consuma di
meno, si ricicla di meno. Quello che fa comunque ben sperare,
da un punto di vista culturale, è la più attenta raccolta
differenziata registrata nel Sud, da sempre fanalino di cosa nel
nostro Paese per il riciclo del vetro. Sono state proprio le
regioni del Mezzogiorno a mettere a segno il risultato più
incoraggiante: circa 353.000 tonnellate di vetro raccolte,
registrando un aumento record nella quantità raccolta
(+25,6%), superando così le regioni del Centro, che si attestano nel 2009 su 300.000 tonnellate (+1% sul 2008).
Questo la dice lunga su quanto siano state importanti le
campagne di sensibilizzazione svolte in questi anni e un più
attento controllo da parte dei Comuni.
(iN) Primo Piano
l
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(8)
C’E’ CHI SI CIBA DI RIFIUTI
L’inglese Tristram Stuart (nella foto) è un
leader ecologista che porta in tavola il
(PIERANTONIO GIUDICI)
(gpe) Riciclo & Solidarietà.
Ovvero, come conciliare
pubblico e privato e compiere con un solo gesto due
buone azioni. Lo stanno sperimentando con successo
ad Arese, alle porte di Milano. L’idea è venuta ai responsabili di Gesem, società partecipata del Comune
che, per conto dell’Amministrazione, gestisce sul
territorio la raccolta differenziata dei rifiuti . «Perché
- si sono chiesti di fronte ai
tanti oggetti che finiscono
regolarmente in discarica
anche se ancora in buono
stato - non recuperarli alla
loro funzione originaria, così da consentirne il riutilizzo?»
La sponda - o, per meglio
dire, il supporto logistico e la
competenza specifica - l'ha
fornita
u n ’ a s s ociazione
locale di
volontariato, “La
Cordigliera Bianca Onlus”,
che opera a sostegno dei
progetti umanitari dell’Operazione Mato Grosso in
America Latina. Detto fatto
è scattato un circolo virtuoso che ha conferito un
valore aggiunto a un’operazione - quella di riciclo già in sé apprezzabile: Gesem raccoglie e seleziona i
rifiuti, li passa ai volontari
cibo gettato da supermercati e ristoranti.
Ha scritto un libro, tradotto in Italia per
Mondadori con il titolo “Sprechi”, de-
E’ nata ad Arese (Mi) grazie alla collaborazione di Comune e volontari
Un acquisto “ecologico”
alla Bottega del riciclo
artigiani della Onlus, che ci
mettono tutta la loro passione e competenza per riportarli a nuova vita.
E’ nata così, un anno fa, in
un capannone della zona
industriale di Arese in via
Montegrappa, “La Bottega
del riciclo” (nella foto), un
mercatino dell’usato sicuro
a offerta libera. A chi la
visita (i giorni di apertura
sono il
mercoledì
p o m e r i ggio e il sabato) suggerisce
l ’ i m p r e ssione di
una boutique più
che di una
bottega,
visti i “miracoli” restaurativi compiuti dai maestri artigiani, specie sui mobili
d’epoca. I prezzi, però, non
sono da boutique. Vi si trova
di tutto: mobili (salotti, camerette, soggiorni, divani),
casalinghi (porcellane, quadri, piccoli e grandi elettrodomestici, cristallerie),
articoli per l’infanzia (carrozzine, lettini, giocattoli,
giochi), oggetti musicali
(dischi 33 , 45 e 78 giri,
dvd, cd, lettori hi-fi, videoregistratori, casse acustiche, radio anche d’epoca),
apparecchi fotografici, videocamere, libri di tutti i
generi e per tutte le età,
fumetti, riviste d’epoca; e
ancora: biciclette per adulti
e bambini, arredi da giardino, scaffalature. Le offer-
te partono da un valore minimo fissato e vanno a beneficio dell’associazione di
volontariato. Il fatto è che,
da quando ha aperto i battenti, la Bottega ha trovato
una sua affezionata e variegata clientela, veri e propri “habituès” richiamati
ogni settimana dal piacere
di farsi un giro tra gli scaffali
per accaparrarsi, con pochi
(SABINA ZOTTI)
(zsb) La sua ultima mostra, allestita nei giorni
scorsi alla Festa del Pd ad Osnago (Lc), la
dice lunga sul suo modo di fare arte. Intitolata “Viaggio di ritorno - Quando il materiale di recupero diventa arte”, racconta
della predilezione che Mauro Benatti (nella
foto) ha sempre avuto per i rifiuti, gli scarti,
gli oggetti rotti. «Li ho sempre usati, è una
cosa che fa parte della mia forma mentis:
detesto lo spreco - spiega l’artista - Non ho
mai comprato una tela o un supporto, realizzo
tutto con le mie mani a partire da materiale di
riciclo: non butto via mai niente».
Dotato di un innato talento per il disegno, è
stato solo in età adulta, una volta superate le
turbolenze della gioventù, che Benatti si è
dedicato con passione, e verrebbe da dire
ostinazione, al disegno, per poi approdare
alla scultura passando per la pittura. Nato ad
Airuno (Lc) nel 1947, maggiore di cinque
fratelli, andò a lavorare non appena terminati
gli studi, a 14 anni. «In una famiglia così
numerosa bisognava darsi da fare».
Cominciò come fabbro, vero?
Ho sempre avuto una grande manualità, fare
il fabbro mi permise di affinare la mia capacità di modellare e lavorare il metallo.
Come cominciò a disegnare sul serio?
Solo dopo essermi sposato. Accadde tutto
per caso: sul lavoro conobbi un signore che
Dici pulizia e pensi alla Svizzera
(CHIARA BATTISTONI)
(bth) Ordine e pulizia: in apparenza sono i soliti (troppi)
luoghi comuni con cui ricordiamo la Svizzera; in realtà questi due sostantivi sono la materializzazione delle caratteristiche strutturali del federalismo rossocrociato, costruito
sulla libertà e la responsabilità
dei cittadini. Varcato il confine,
è esperienza comune osservare
ammirati la pulizia dei mezzi di
trasporto o dei luoghi pubblici.
Ci sono sfumature, certo, perché le genti dei 26 cantoni non
sono le stesse e diverse sono le
leggi cantonali che guidano le
scelte. Ma una cosa è certa:
quando parliamo di rifiuti urbani, e di raccolta differenziata
in particolare, la Svizzera è tra i
euro, qualche articolo insolito. Sempre più spesso,
poi, si vedono persone portare direttamente in Bottega materiali e oggetti non
più utilizzati, senza passare
dalla piattaforma ecologica. Lo fanno con la duplice
consapevolezza di compiere
un gesto ecologicamente
corretto e di sostenere una
giusta causa.
Le opere di Mauro Benatti, quando con i rifiuti
si possono realizzare anche capolavori
In ogni Cantone norme diverse, ma tutti differenziano
Il modello
finito dal “Financial Times” «certamente
uno dei libri più importanti degli ultimi
anni».
Paesi più virtuosi. Pensate alle
pile esauste; gli svizzeri hanno
un tasso di riciclo pari al 65%;
quando si tratta di differenziare
cartone, vetro, pet (la
plastica) la
Confederazione elvetica è tra le
migliori al
mondo, con
una forte
concorrenza
interna, perché i 26 Cantoni si comportano
ognuno diversamente. Il Canton
Ticino, per esempio, non è tra i
più virtuosi, con un tasso di
riciclo del 40,4% (Zurigo, per
esempio, supera il 65%).
Fermo restando che smaltire i
rifiuti urbani è un costo per la
comunità, questo costo richiede di essere coperto con una
tassa. Cantoni e Comuni sono
liberi di scegliere in piena autonomia il
metodo di finanziamento della copertura dei
costi la cui
entità, invece, varia
sensibilmente in funzione delle caratteristiche comunali, a partire
dal numero di abitanti. Ci sono
Cantoni (e Comuni) che optano
per la tassa forfetaria e ci sono
Cantoni, soprattutto nella Svizzera tedesca, che hanno introdotto molti anni fa la tassa
sul sacco. Infine, ci sono Can-
toni in cui si applica sia la tassa
base (quella forfetaria) che
quella sul sacco (accade per
esempio in Canton Ticino, nei
Comuni della regione delle Tre
Valli ovvero Riviera, Blenio e
Leventina).
Ma vediamo in cosa consiste
questa “tassa sul sacco”. Ebbene, i sacchetti destinati alla
spazzatura si pagano, ma il prezzo ha in sé la “tassa” sui rifiuti;
questo fa sì che tutti siano
spronati a differenziare; più sacchetti utilizzati, maggiori sono
le spese a carico del cittadino,
mentre lo smaltimento di vetro,
plastica, carta richiede solo di
recarsi nell’isola ecologica più
vicina. C'è di più, però; la spazzatura non viene ritirata se non
è raccolta nel sacco previsto di
colore diverso da Comune a
Comune. Come vedete, ordine e
pulizia vanno a braccetto anche
nella raccolta dei rifiuti solidi
urbani; se il sacco non è conforme, la spazzatura resta davanti a casa e sta a voi inserirla
nel sacco giusto.
(iN) Primo Piano
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
IL CATAMARANO “RICICLATO”
Ha attraversato l’Oceano Pacifico, da San
Francisco a Sidney. E’ l’impresa di “Pla-
(ALFREDO DRAICCHIO)
(daf) Anche gli abiti regalano
risorse alle comunità locali
grazie al loro riciclo. Dietro al
rinnovo di vestiti e coperte c'è
una gigantesca realtà poco
evidente ai più, ma che regala
a chi ha bisogno la possibilità
di vestirsi e offre un servizio
insostituibile alla società sottraendo somme da pagare a
molto bilanci comunali. Vediamo come.
Ce ne parla Carmine Guanci
presidente di “Vesti Solidale”
una cooperativa che fa capo
alla Caritas e ha sedi da Milano a Lecco e in tutto il Varesotto. «Vesti Solidale si occupa della raccolta di circa
1.500 contenitori di abiti; si
tratta di quegli scatoloni gialli
che vediamo agli angoli delle
strade nei quali la gente butta
stiki”, un catamarano di 18 metri costruito
con 12.500 bottiglie di plastica riciclate,
raccolte in circa tre anni e riempite di
(9)
anidride carbonica per renderle più resistenti.Aguidarlac’eraDaviddeRothschild,
erede della dinastia di banchieri britannici.
La raccolta che fa capo alla Caritas non aiuta solo gli indigenti
Come con gli abiti usati
si salvano i bilanci comunali
abiti e stoffe che non interessano più - spiega Guanci riusciamo a raccogliere circa
7.000 tonnellate all’anno di
abiti; praticamente occupano
uno spazio come lo stadio di
San Siro. Per la legge questo
materiale è classificato come
rifiuto. In mancanza delle nostre cooperative sarebbe tutto rifiuto da smaltire che graverebbe a carico dei vari co-
aveva con sè dei disegni bellissimi e gli feci
vedere i miei.
muni. Noi invece facciamo
questa raccolta gratis».
Il materiale raccolto da queste cooperative ha una funzione sociale elevatissima
perché si traduce in un risparmio per la cittadinanza. «Queste 7.000 tonnellate di abiti prosegue Guanci - vengono
raccolte e portate in magazzini e da lì comincia l’opera di
smistamento. Si valuta pezzo
Poi cosa successe?
Nel '79 mi iscrissi alla
Scuola d'Arte Pura e Applicata di Merate (Lc). Cominciai con l'acquarello...
Poi conobbi Donato Frisia,
che cominciai a frequentare assiduamente e alla
cui amicizia devo moltissimo, e ancora Fernando
Massironi con cui dipingevo spesso in riva all'Adda...
suggerisca qualcosa. E' successo così con
questa vanga arrugginita (dice andando a
pescare nel mare magnum
dei reperti ammassati nel
suo studio) era lì da tempo, eppure un giorno l'ho
guardata e vi ho visto distintamente la coda di una
sirena... In questo momento è la pietra ad appassionarmi di più: spesso è la
forma di un blocco di pietra
o di un tronco di legno a
suggerirmi l'idea di un soggetto e a guidarmi la mano.
Cosa la ispira nel suo lavoro?
Semplicemente, quando lavoro a un tema, a
una mostra, mi guardo intorno. E allora succede che un oggetto che fino a quel momento
non mi ha detto niente, improvvisamente mi
Le sue figure, quasi tutte donne, non hanno
nè braccia nè gambe.
Perché non è la figura in sè ad interessarmi,
ma la qualità, l'energia del movimento, la
tensione che si esprime nei corpi.
per pezzo quali abiti sono in
buono stato di conservazione
e quali no, quelli mediocri vengono aggiustati dalle sarte e
messi successivamente in
magazzini appositi nei quali si
trovano gli abiti trovati in buono stato; gli altri seguono
un’altra strada.
Poi avviene la catalogazione e vengono ordinati per
genere (cappotti,
soprabiti, abiti,
camicie...). La restante parte in
cattivo stato non
viene buttata, ma
raccolta e inviata
per un riutilizzo
della stoffa di cui
è composta. Tutto il materiale viene venduto ad aziende che
hanno contratto con “Vesti
Solidale”. La parte in cattivo
stato viene indirizzata dalle
aziende per trattarla come
semplice fibra. In pratica quest’ultimo lotto subisce un trattamento per disfare la fibra
dell’abito che verrà riutilizzata
per nuovi filati». Non solo per
l’abbigliamento, ma anche per
coperte cuscini divani, tovaglie...
Tutta questa attività genera
un ricavo che non può chiamarsi “profitto” visto che assolve a un’altra forma di solidarietà. Con i proventi viene
innanzitutto gestita la distribuzione degli abiti per i poveri
con personale che lavora in
regola, secondo il
contratto collettivo nazionale di lavoro, metà dei
quali come categorie protette.
Con il denaro che
avanza da queste
operazioni si pagano tutti i servizi
di assistenza e i
progetti di ospitalità nel folto calendario della Caritas. Quindi l’operazione riciclo distribuisce risorse per mense, assistenza
anziani e accompagnamento
dei disabili, fino agli interventi
di pronta accoglienza per madri richiedenti asilo. Nel 2007
grazie al coinvolgimento di
611 parrocchie (oltre la metà
delle comunità ecclesiali ambrosiane) e tremila volontari
nell’iniziativa “Raccolta indumenti” sono stati recuperati
782mila chili di filato.
(iN) Primo Piano
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(10)
IL CONCORSO DEL CONAI
Progettare un contenitore per la raccolta
differenziata realizzato con materiali di
recupero. E’ il tema del concorso “Progetta la Ricicliera”, promosso dal Consorzio Nazionale Imballaggi, nell’ambito
del suo progetto Scuola. Potranno partecipare gratuitamente gli alunni delle
scuole secondarie di primo grado.
Profilo (A)
Creativo
Profilo (C)
Risparmioso
(MAGGIORANZA DI A)
(MAGGIORANZA DI C)
La tua natura creativa ti
spinge a fare del riciclo la
tua legge di vita. Sei una
persona estremamente
sensibile alle tematiche
ambientali e conscia di
come certi materiali, una
volta gettati, rischiano di
far parte di enormi cumuli
di immondizia. Ti sei così
ingegnato e dai rifiuti crei
altri oggetti con funzioni e
utilità completamente impensate. La tua casa è un
collage di creatività e colore, la carcassa del tuo
vecchio frigo è diventata
una libreria, le bottiglie di
plastica sono appese al
soffitto del tuo salotto
creando un lampadario luminoso e originale, le lattine sono diventate utilissimi portamatite e poi ovviamente ci sono i regali
per amici e parenti che a
Natale confezioni personalmente, block notes rilegati con spago fatti di
tanti fogli diversi, avanzi
di vecchi quaderni, collanine e bracciali fatti con
materiale di recupero...
Non hai ancora molta dimestichezza con l’arte del
riciclo. Ti capita spesso di
buttare via cose senza
pensarci su troppo. Rimani sempre piacevolmente
stupito quando alle fiere ci
sono bancarelle che vendono oggetti fatti con materiali di scarto. Volentieri
compri oggetti di questo
genere così come altrettanto volentieri compri ai
tuoi bambini quaderni fatti
con la carta riciclata. Ti
piace, nel tuo piccolo, sentire di fare qualcosa per
migliorare la qualità
dell’ambiente in cui vivi.
Sei, infatti, molto attento
a non sciupare più acqua
del necessario, a spegnere sempre la luce quando
non serve. Certo, questi
tuoi comportamenti ti consentono di risparmiare notevolmente sulle bollette
a fine mese, ma hanno anche un’utilità per tutta la
collettività, poiché favoriscono il rispetto dell’ambiente e riducono i rischi
per la salute di ciascuno.
Profilo (B)
Ecologista
Profilo (D)
Scettico
(MAGGIORANZA DI B)
Sei un grande amante della natura e vedere persone che deturpano e non
curano l’ambiente ti irrita
tantissimo. Sei molto attento quando dividi la tua
spazzatura. Spesso ti improvvisi ecologista per
caso, tanto che anche i
tuoi amici e familiari a volte faticano a sopportarti.
Durante una gita o una
vacanza, infatti, mentre
tutti si godono il sole e il
panorama, tu, armato di
sacchetti, inizi a raccogliere rifiuti e cartacce
che qualche maleducato
ha abbandonato. Quando
vengono organizzate le
giornate ecologiche ovviamente sei in prima fila.
Sei a favore del riciclo e,
non avendo particolari doti creative, compri sempre volentieri oggetti fatti
con materiali di recupero,
come la bellissima borsa
che sfoggi, fatta con vecchi cartelloni pubblicitari
e la cintura di sicurezza
delle auto come tracolla.
]
@ A
@ B
@ C
@ D
Cosa finisce di solito
nella tua spazzatura?
Solo quello che non può essere
riutilizzato
Ciò che va buttato, diviso
per materiale
L’immondizia che produco
necessariamente
Finisce tutto quello che cessa
di avere la sua funzione
^ Le discariche sono:
@ A Fonte di ottimo materiale
di recupero
@ B Gli unici luoghi in cui dovrebbe
finire la spazzatura
@ C Posti che sarebbe meglio
trasformare in trasformatori
di energia
@ D Luoghi terribili, ma necessari
_
Ti regalano un oggetto fatto
con materiali di recupero:
@ A Difficile che accada, in genere
sono io a farli perché li creo,
a ogni modo ottima idea
@ B Mi fa piacere quando vedo
persone sensibili come me
all’ambiente
@ C Se mi piace, è un regalo
ben accetto
@ D Non lo so, non sono molto
amante di queste cose
`
@ A
@ B
@ C
@ D
a
@ A
@ B
@ C
@ D
Mettere insieme bulloni,
plastica, lattine, vetri rotti,
cosa ti fa venire in mente?
Un’opera d’arte
La non differenziazione della
spazzatura
L’inquinamento
La sporcizia umana
Cosa significa per te riciclare?
Dare spazio alla fantasia
e alla creatività
Amare di più la natura
Risparmiare per lo
smaltimento di materiale che
sarebbe altrimenti inquinante
Regalare a qualcun altro
un regalo bruttissimo
che mi hanno fatto
TEST A CURA DI
DANIELA MERCURIALI
(MAGGIORANZA DI D)
Non sei un grande appassionato del materiale
riciclato; tutt’altro, lo
trovi piuttosto kitsch, poco rispondente ai tuoi gusti, più rivolti a oggetti
fatti con modalità tradizionali e sobrie. Pensi
che gli oggetti di riciclo
siano belli da vedere in
una mostra, all’interno di
un museo d’arte contemporanea, proprio per la
loro originalità, ma poco
funzionali e utilizzabili
nella vita di tutti i giorni.
Ti danno spesso un’idea
di precarietà, di scarsa
robustezza, dove materiali diversi vengono tenuti assieme con collanti
che ritieni oltre che poco
efficaci anche dannosi.
Per ora la tua grande forma di riciclo sono i regali
orribili che parenti o amici poco attenti ti fanno e
che tu prontamente rimpacchetti e doni a qualche malcapitato a cui
non puoi sottrarti dal fargli un presente.
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(IN)
Pietro
Ciucci
Siamo d’accordo col presidente dell’Anas che,
nonostante le bocciature di Tar e Consiglio di
Stato, vuole imporre i pedaggi sul Gra e sulle
autostrade del Sud. Perché pagare solo noi?
(iN)
Nord-Ovest
(11)
OUT(
)
Raffaele
Lombardo
Ma non si vergogna il governatore siciliano? Il
suo ente sta per assumere definitivamente
4.912 precari. E sapete in cosa consiste la prova
di esame? “Fare” un fax o una fotocopia...
Scuole a rischio, al Sud paga
lo Stato, al Nord i cittadini
L’(iN)dignato
Il gioco dei Cantoni
fa sognare i lumbard
(ANTONIO RISOLO)
(rat) Quando un argomento è forte fa discutere. Quindi, non datemi del leghista, né del
secessionista. La “bomba” è questa. Un deputato del Partito popolare svizzero, tal Dominique Baettig, vorrebbe annettere al territorio nazionale (svizzero, ovviamente) alcune province di confine, dalla Germania
all’Austria, dalla Francia all’Italia. Il governo
di Berna gli ha fatto un paio di pernacchie. Ma
lui non demorde e annuncia sondaggi e referendum a raffica. Tuttavia la provocazione fa
discutere e fa sognare molti lombardi. Bossi
compreso. In sostanza, secondo Baetting, il
nuovo Stato dovrebbe comprendere Svizzera,
Alsazia (Francia), Baden-Wuttemberg (Germania), Voralberg (Austria), il Comasco e il
Varesotto. Insomma, una macroregione che
tanto piace agli economisti, ma soprattutto al
52% degli intervistati dai sondaggisti. Del
resto, esiste al mondo un fesso che non sogni
l’Eldorado? Gli svizzeri sono furbetti, vivono
bene e stanno a debita distanza dall’Unione
europea. Traendone non pochi vantaggi. Mentre l’aliquota massima applicata sui redditi è
del 20% (in Italia il 45%) e l’Iva sui beni di
consumo al 7% (20% da noi). Senza contare
energia, carburanti e tariffe varie. E qui l’ironia
lascia il campo alle riflessioni. Perché a Como
e a Varese c’è tanto entusiasmo per questa
bizzarra proposta? La risposta va da sé: perché in Italia si vive male, le caste con i loro
privilegi sono sempre più arroganti, la classe
politica fa venire l’orticaria, il parassitismo
dilaga e, dulcis in fundo, stiamo diventando un
vero e proprio Stato di polizia fiscale. E’ noioso
ripetere le solite cose. Al Nord sono stanchi di
lavorare per il Sud. Al Sud molti nascono già
stanchi, tanto ci sono quelli che al Nord si
spaccano la schiena e pagano per tutti. Se la
Svizzera avesse ricevuto le vagonate di miliardi che il Sud dell’Italia ha ingoiato negli
ultimi 50 anni, sarebbe sicuramente la prima
potenza economica del mondo. E’ un dato di
fatto. Ne prendano atto coloro che un giorno sì
e l’altro pure ci servono a tavola la “questione
meridionale”. Vero Casini? Vero Fini? Non
meravigliatevi se ogni tanto qualche pazzo se
ne va in giro a seminare provocazioni. Che non
sono peggiori delle vostre.
(MARCO GIBELLI)
(gmc) La scuola è ricominciata,
ma i problemi restano tanti. Tra
questi la condizione degli edifici,
che necessitano di lavori, soprattutto per tutelare la sicurezza degli studenti. Per il 2010 lo Stato ha
stanziato 380 milioni di euro. Una
bella cifra, ma con un calcolo procapite si scopre che vengono maggiormente premiate le regioni del
Centro-Sud. Magari le scuole del
Nord sono migliori e necessitano
meno di interventi. Ma secondo il
rapporto “Ecosistema scuola” di
Legambiente, diffuso a febbraio,
che ha rilevato gli investimenti nel
2008 delle Amministrazioni comunali per la manutenzione straordinaria e ordinaria, i Comuni del
Nord sono proprio quelli che hanno
speso di più: in media 102.689
euro per edificio in Lombardia e
102.226 in Piemonte, dove dallo
Stato arriva di meno. Invece, i
Comuni della Basilicata hanno
speso, per edificio, 22.643 euro, e
quelli umbri 47.374, ma da Roma
hanno ricevuto più soldi di tutti.
Nell’VIII Rapporto di Cittadinanzattiva, che ricorda come l’anno
scorso 93.328 studenti si siano
infortunati all’interno delle scuole, emerge un quadro tutt’altro
che positivo: «Scuole precarie in
sicurezza, con frequenti distacchi
di intonaco, finestre rotte, muri
Edifici scolastici, i finanziamenti 2010
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia R.
Friuli V. G.
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Umbria
Valle d’Aosta
Veneto
Totale
Scuole Priorità
a rischio previste
390
228
1.428
300
467
306
1.330
271
1.026
383
95
951
974
541
1.259
772
263
1.062
12.046
65
29
38
101
125
5
154
43
152
42
15
83
181
99
296
64
37
3
186
1.718
Fondi per il
2010
Quota
procapite
9.838.818
6.591.710
15.629.334
42.117.168
22.575.313
6.766.017
37.631.717
8.048.564
50.546.388
11.405.266
2.289.952
29.208.252
26.191.461
13.152.000
39.044.805
21.440.305
7.556.360
976.973
28.737.920
379.748.323
7,35
11,19
7,78
7,23
5,14
5,48
6,62
4,98
5,14
7,31
7,15
6,57
6,41
7,86
7,74
5,75
8,39
7,64
5,85
6,40
*Fondi Fas delibera Cipe 06/03/2009 e fondi straordinari ordinanza 19/05/2010
Presidenza Consiglio Ministri - Fonte: Cittadinanzattiva
imbrattati, palestre malandate,
aule sporche e a volte sovraffollate, certificazioni sempre assenti
all’appello». E lo stesso Ministero
dell’Istruzione ha redatto una lista
nera di oltre 12.000 scuole ritenute a rischio. Lo Stato i soldi,
come già detto, li ha stanziati,
360 milioni di euro con delibera
del Comitato Interministeriale per
la Programmazione Economica
del 6 marzo 2009. Inoltre, il 19
maggio 2010, la Presidenza del
Consiglio dei Ministri ha stanziato
altri 20 milioni per adeguamento
strutturale e antisismico.
Voto in Piemonte, ad Asti valido solo il 13% delle schede
Torino, Novara e Verbania aspettano il 23 settembre
(gmc) Mentre Asti e Biella hanno terminato il
riconteggio dei voti delle ultime elezioni regionali e Alessandria finirà nei prossimi giorni, i
tribunali di Torino, Cuneo, Novara e Verbania
hanno deciso di aspettare fino al 23 settembre,
quando si terrà l’udienza del Tribunale amministrativo regionale che dovrà decidere chi
paga. Perché se il Ministero della Giustizia
aveva confermato il pagamento degli straordinari dei dipendenti per le operazioni di verifica,
rimane aperta la questione dei costi per il
trasporto delle schede elettorali dal deposito di
Chieri fino ai rispettivi uffici giudiziari. Costi non
indifferenti, soprattutto per Torino: 180.000
euro per la consegna di 2.318 casse. Il Comune
si era offerto di anticipare la spesa, ma solo se
con l’assicurazione del rimborso.
Quindi il futuro del governo piemontese resta
ancora sospeso, anche se le prime verifiche
hanno dato ragione a Mercedes Bresso e al
centrosinistra: ad Asti solo il 13% delle schede
delle liste incriminate, “Al Centro con Scanderebech” e “Consumatori”, ritenute irregolari
dal Tar, aveva la croce anche sul candidato
governatore Roberto Cota.
Ma i legali dell’attuale presidente della Regione
continuano a sostenere l’illegittimità del riconteggio, poiché «la maggioranza degli elettori
ha ritenuto di avere espresso la propria volontà
chiaramente con una croce sola».
(iN) Nord-Ovest
l
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(12)
IL MATTONE E’ IN RIPRESA
Mentre a Milano il prezzo delle case cala,
anchesedipoco(-0,7%),aTorinoeaGenova
il valore del mattone cresce, rispettivamente dello 0,6% e dell’1,7%. E’ quanto emerge
dal rapporto sul mercato immobiliare di Tec-
nocasa sul primo semestre del 2010. In
media, i capoluoghi del Nord Italia hanno
registrato una diminuzione dell’1,5%.
Inaugurati i collegamenti con il treno veloce, da Milano in 40 minuti
A MALPENSA IN “FRECCIA”
(gmc) Da Milano a Malpensa
in 42 minuti con il Frecciarossa. E al costo di 15 euro
per la prima classe e di 12 per
la seconda. Ma non solo, l’aeroporto lombardo sarà collegato con treni ad alta velocità
anche a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, quattro corse al
giorno. Due le coppie di treni
da e per lo scalo varesino. Un
Frecciarossa parte da Firenze
alle 7 e arriva a Malpensa alle
9,39, con fermate intermedie
a Bologna e Milano. Un altro
Frecciarossa parte da Napoli
alle 10,50 e arriva a Malpensa alle 16,39, con fermate
intermedie a Roma, Firenze,
Bologna e Milano. Da Malpensa il Frecciarossa parte
alle 12,21 e arriva a Napoli
Centrale alle 18,10, fermando a Milano, Bologna, Firenze
e Roma. Il successivo parte
da Malpensa alle 19,21 e arriva a Firenze alle 22, con
fermate a Milano e Bologna.
Nei giorni precedenti era sorto un problema legato alla
lunghezza del treno, superiore a quella delle banchine della stazione presso l’aeroporto. Gli ingegneri di Trenitalia
prima hanno pensato di dividere il treno, poi hanno hanno trovato lo spazio necessario per allungare le banchine.
Il servizio è stato inaugurato il
14 settembre. «Una grande
operazione che avvicinerà
l’Italia a Malpensa - ha detto il
presidente della Regione
Lombardia Roberto Formigoni
- e accorcerà ulteriormente le
distanze fra il nostro aeroporto e tutto il resto del Paese».
«Il Comune di Milano ha sempre creduto nell’aeroporto di
Mauro Moretti, Letizia Moratti, Roberto Formigoni e Raffaele
Cattaneo all’inaugurazione del Frecciarossa per Malpensa
Malpensa e lo ha fatto anche
quando Alitalia, due anni fa, lo
ha abbandonato - ha spiegato
il sindaco di Milano Letizia
Moratti - Siamo convinti che
Malpensa debba rimanere un
hub importante per l’Italia. E
anche le Ferrovie dello Stato
hanno creduto in Malpensa».
«Se andrà bene aumenteremo
le corse, favorendo anche lo
sviluppo dell’aeroporto: più
aerei a Malpensa, più treni
faremo», ha affermato l'amministratore delegato del
gruppo Ferrovie dello Stato
Mauro Moretti.
«Il 13 dicembre, con l’entrata
in vigore del nuovo orario invernale, inaugureremo il nuovo servizio Malpensa Express
dalla Centrale all’aeroporto ha aggiunto l’assessore regionale alle Infrastrutture e
Mobilità, Raffaele Cattaneo Sono previste quattro corse
all’ora, due per direzione, che
si aggiungono all’attuale servizio da e per Milano Cadorna
con quattro treni ogni ora. Lo
stesso giorno entreranno anche in funzione sei nuovi treni.
Nel 2011, poi, potenzieremo i
servizi della lunga percorrenza sull’asse Torino/Venezia».
La realizzazione del nuovo collegamento avviene a poco più
di un mese dall’inaugurazione
del “Passantino” tra la Stazione di Milano Centrale e
quella di Garibaldi.
Ma non sono tutte rose e fiori,
poiché i tagli del Governo incombono: 287 milioni di euro
per il 2011 e 314 per il 2012.
«I tagli ci sono - ha recentemente confermato Cattaneo - ma personalmente non
mi voglio dare per vinto: tirerò
per la giacca il ministro Tremonti per recuperare qualcosa. Non escludo, però, un incremento delle tariffe, oggi
tra le meno care d’Europa».
Spreafico (Pd): «Sì all’Alta Velocità,
ma non a scapito dei pendolari»
(srs) In una regione strategica per l’economia come è la Lombardia, è fuor di dubbio che la
politica sulla mobilità di
merci e persone sia un fattore decisivo di competitività. Di questo avviso il
consigliere segretario
dell’Ufficio di presidenza
del Consiglio regionale
lombardo Carlo Spreafico
(nella foto), che commentando l’arrivo del Frecciarossa a Malpensa ribadisce la linea dell’opposizione in materia di trasporti.
«L’impatto dell’Alta Velocità ha di fatto aumentato una tra-
scuratezza sul sistema di trasporto dei
pendolari». Secondo
l’esponente del Partito democratico, ci fu a monte
«un errore di giudizio».
Continua: «La Regione
Lombardia e le Ferrovie
dello Stato avrebbero dovuto ragionare su un’operazione in contemporanea, senza rinunciare
all’Alta Velocità, ma trovando il modo di non diminuire tratte e servizi per
i pendolari. Si è invece preferito puntare sulla vetrina». Una situazione che
deve fare i conti con tagli per 350 milioni
decisi dalla Finanziaria. «Questo governo - dice Spreafico - è il più centralista
mai visto: la Lega invoca il federalismo,
ma nella realtà ingoia tutte le decisioni
prese dall’alto». Alla Regione non resta
così che procedere in due modi distinti:
da una parte aumentare le tariffe, soluzione che scarica i costi sui cittadini e
che sembra essere quella perseguita
dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo,
dall’altra la riduzione dei servizi. Secondo Spreafico, invece, bisognerebbe
«incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici, in particolare il treno ma anche
quello su gomma, così da incrementare
gli utilizzatori e quindi le entrate, contribuendo così ad abbattere i costi».
Tra Milano e Torino arriva
la concorrenza privata
(gmc) Il 27 settembre i pendolari lombardi e piemontesi
potranno prendere un nuovo
treno. E’ partita l’era della
concorrenza ferroviaria, così
la società privata Arenaways
effettuerà 10 corse giornaliere, 5 in senso orario e 5 in
senso antiorario percorrendo
un doppio anello tra i capoluoghi lombardo e piemontese. A Milano, oltre che a Porta
Garibaldi e a Rogoredo, il tre-
no fermerà a Rho Fiera. A
Torino, i nuovi convogli giallo-arancio fermeranno a Lingotto e a Porta Susa. Le altre
stazioni attualmente definite
sono: Santhià, Vercelli, Novara, Pavia, Voghera, Alessandria, Asti. Il tempo di percorrenza previsto tra Torino
Porta Susa e Milano Rho Fiera
è di circa 1 ora e 35 minuti.
Con questa nuova configurazione ad anello non sarà più
necessario cambiare per andare a Torino da Pavia, né per
andare a Milano da Asti. Inoltre, poiché i treni alla sera
andranno in deposito ad Arquata Scrivia, ci saranno 4
corse giornaliere tra Arquata
Scrivia e l’anello principale.
Il costo del biglietto di sola
andata Torino-Milano è di 17
euro. Riduzioni di prezzo si
avranno acquistando le carte
prepagate. Inoltre le tariffe
potranno variare fra ore di
punta e ore normali.
In futuro la società guidata da
Giuseppe Arena e partecipata
da una dozzina di imprenditori
piemontesi e bresciani, potrebbe collegare anche Milano e Domodossola.
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
MOLESTATA UNA DONNA SU DUE
Circa la metà delle donne tra i 14 e i 65 anni
(10 milioni 485mila, pari al 51,8%) hanno
subito nell’arco della loro vita ricatti sessuali
sul lavoro o molestie in senso lato. Lo rivela
un’indagine dell’Istat. Valori sopra la media si
evidenziano per le donne del Nord-Ovest
(57,2%), soprattutto in Piemonte (58,9%),
Lombardia (56,9%) e Liguria (55,5%).
(iN) Nord-Ovest
l
(13)
Il Consiglio regionale della Lombardia ricorda Sarfatti, uomo di valore
La maggioranza va sotto sulla caccia,
ma salva la “segreteria” di Ponzoni
un contributo enorme all’Aula consiliare e alla politica regionale. Vogliamo ricordarlo con tantissimo affetto».
Un inizio difficile, dunque, segnato anche
dalle proteste fuori dal
palazzo. L'ordine del
giorno fissava, infatti,
la discussione di un
progetto di legge
sull’attività venatoria.
Materia fortemente
sentita dalle associazioni di cacciatori e
ambientalisti, entrambi mobilitati nel far sentire la propria voce fuori dal Pirellone. Per fortuna nessun incidente,
ma la maggioranza è
andata sotto sulla pregiudiziale presentata
dal capogruppo dell’Italia dei valori,
Stefano Zamponi, con la quale si chie-
Ultima settimana
per il Totobaristi
Ultima settimana di votazioni per il grande campionato
dei baristi. Fino al 25 settembre si potranno ritagliare
i coupon dai 33 giornali del
gruppo iNetweek per scegliere la barista o il barista più
simpatici, bravi e sexy. I migliori verranno annunciati alle feste che le varie testate
organizzeranno: il 24 settembre per il Giornale di Monza,
di Carate, di Desio, di Seregno e di Vimercate; il 29
settembre per Il Canavese e
La Nuova Periferia di Settimo
e di Chivasso; il 30 settembre per il Giornale di Lecco;
l’1 ottobre per Novara Oggi,
Giornale di Arona e di Verbania e Notizia Oggi Borgosesia; il 3 ottobre per La Vallée Notizie; il 4 ottobre per La
Settimana di Saronno e i Settegiorni di Rho, di Bollate e
Parabiago, di Magenta e Abbiategrasso, di Legnano e Altomilanese; il 5 ottobre per il
Giornale di Treviglio e Il nuo-
vo Levante; il 6 ottobre per il
Giornale di Sondrio, per il
Giornale di Erba, di Cantù e di
Olgiate, per iN Chiari Week; il
7 ottobre per La Gazzetta
della Martesana, dell’Adda e
il Settegiorni Sud Milano; l’8
ottobre per La Nuova provincia di Biella e Notizia Oggi
Vercelli; il 10 ottobre per il
Giornale di Merate.
Ma non finisce qui, poiché
quest’anno verrà eletto il barista del Nord-Ovest. Il 24
ottobre nel programma televisivo “Festa in Piazza” su
Antenna3 si svolgerà la finalissima tra tutte le bariste
e i baristi che hanno conquistato il titolo locale: 33
donne e 33 uomini si sfideranno a suon di gare di abilità
per il titolo di Barista iN aggiudicandosi, oltre al titolo,
anche una crociera a testa
nel Mediterraneo.
Per ulteriori informazioni è
possibile visitare il sito
www.totobaristi.it.
Redazione: Merate (Lc), via Campi, 29/L - tel. 039.9989.241
e-mail: [email protected] - sito: www.europa-in.it
Questo numero è stato chiuso venerdì 17 settembre alle ore 12
Pubblicità: tel. 039.9989.1 - e-mail: [email protected]
Tra il serio e il faceto
(srs) E’ stato purtroppo all’insegna del
lutto la ripresa dei lavori del Consiglio
regionale dopo la pausa estiva. E’
stato, infatti, ricordato Riccardo Sarfatti, purtroppo scomparso a seguito di un
tragico incidente stradale: architetto e imprenditore era stato
consigliere regionale
nella scorsa legislatura
quando si era candidato
alla presidenza della
Regione per il centrosinistra. Il presidente
del Consiglio, Davide
Boni, ha ripercorso la
sua carriera lavorativa
e politica aggiungendo
un commosso ricordo
personale: «Un uomo di
grande cultura e alti va- Riccardo Sarfatti
lori». Un pensiero sottolineato anche da Maurizio Martina,
segretario regionale del Pd: «Ha dato
deva di non trattare il provvedimento
del Consiglio. La maggioranza ha vosulla caccia in deroga alle specie pitato compatta e ha bocciato la mospola, frosone, peppozione. Raggiunto da
la, storno, prispolone e
gravi accuse su possifringuello: a scrutinio
bili connivenze con la
segreto 39 consiglieri
malavita organizzata,
hanno sostenuto ZamPonzoni aveva già rasponi e solo 24 si sono
segnato le dimissioni
detti contrari. Approvada coordinatore provinto, invece, il progetto di
ciale per la Brianza del
legge, presentato dalla
Pdl. Dal canto suo, il
Lega Nord, che consenconsigliere segretario
te ai cacciatori l'utilizha poi precisato in una
zo di richiami vivi. Pronota: «Non sono indagetto approvato con i
gato e non ho perciò
voti di Pdl, Lega e Udc,
alcuna necessità di diastenuto il Pd, contrari
fendermi. E’ vero, inveSel e Italia dei valori.
ce, che, al fine di smen“Vittoria” del centrodetire circostanze riferite
stra, invece, in merito Massimo Ponzoni
dalla stampa su inconalla mozione presentatri che non ho mai avuta dal Pd che chiedeva la “testa” di
to, ho chiesto ai pubblici ministeri
Massimo Ponzoni (Pdl): in pratica di
titolari dell’inchiesta di sentirmi in
dimettersi dall'incarico di consigliere
qualità di testimone e di effettuare
segretario nell'Ufficio di presidenza
ogni opportuna verifica».
Dà della prostituta alla vicina,
merlo condannato
Ogni volta che entrava o usciva da casa
veniva apostrofata in maniera inequivocabile. Con un altrettanto inequivocabile riferimento alla professione più
antica del mondo che, secondo l’«accusatore» lei avrebbe esercitato. Così
una giovane di Colico (Lc), che lavora
come ragazza immagine nei locali valtellinesi, si è rivolta ai giudici. E ha fatto
condannare alla rieducazione chi la offendeva, vale a dire un
merlo indiano. Che ora
dovrà seguire un corso
di buone maniere in un
centro specializzato
(«Giornale di Sondrio»
dell’11/09/10).
“La fabbrica
di cioccolato”
Come nel libro “La fabbrica di cioccolato” di
Roald Dhal, portato due
volte sul grande schermo, il titolare della pasticceria Mignon di Lurate Caccivio (Co) ha
nascosto cinque biglietti d’oro in alcune tavolette di cioccolato di sua
produzione (nella foto). Chi le troverà
vivrà una fantastica sorpresa: un pomeriggio da vero cioccolataio («Giornale di Olgiate» dell’11/09/10).
Bisce nel giardino a scuola,
il giudice ci mette i gatti
Troppe bisce vicino alla scuola nel quartiere Tessera di Cesano Boscone (Mi).
I genitori se ne erano lamentati, preoc-
cupati per i loro bambini. Sul caso è
arrivata la decisione del giudice dell’ottava sezione del tribunale di Milano: nel
giardino, per tener lontane i serpenti, il
Comune dovrà mettere due gatti. Sarà
fatta rispettare la legge della natura
(«Settegiorni Sud Milano» del
17/09/10).
Non possono confiscargli l’auto
perché non ancora sua
Un 46enne di Tradate (Va) esce dall’autosalone con la sua macchina nuova, ma viene
fermato subito dai carabinieri perché senza
cintura di sicurezza. Non
solo, sentito l’alito gli
viene fatto anche l’alcol
test: denuncia per guida
in stato d’ebrezza e ritiro
della patente. E gli è andata anche bene. La legge prevede la confisca
del mezzo, ma l’auto risultava ancora intestata
al concessionario («La
Settimana» del
17/09/10).
Devi scaricare i rifiuti?
Rispondi al quesito
Prima di buttare i rifiuti alla piattaforma
ecologica di Rho (Mi) bisogna superare
due prove: passare davanti a un vigilantes munito di pistola che controlla
cosa devi gettare e rispondere a un
quesito: «Ha pagato le tasse?». Ma ai
cittadini queste nuove regole non pare
piacciano molto... («Settegiorni Rho»
del 17/09/10).
(14)
(iN) Energia
l
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
Dal nucleare
energia pulita
La produzione di energia da fonte nucleare è fortemente avvantaggiata –
dal punto di vista ambientale – rispetto
alla produzione da combustibili fossili
(petrolio, carbone, gas naturale) perché avviene attraverso un meccanismo fisico (la scissione dell’atomo) e
non attraverso la combustione (meccanismo chimico).
Grazie al mancato consumo di ossigeno derivante dalla combustione,
quindi, il nucleare è una forma di energia pulita ed è in grado di offrire un
contributo decisivo alla lotta al cambiamento climatico, in quanto è caratterizzato da emissioni di CO2 sostanzialmente pari a zero.
Secondo un’analisi della IAEA (International Atomic Energy Agency), le
emissioni equivalenti della filiera del
nucleare sono pari a 15 kg. di CO2 per
ogni MWh prodotto, contro i 360
kg./MWh da impianto a gas a ciclo
combinato (la fonte termoelettrica attualmente a più bassa emissione di
anidride carbonica).
Produrre 100 TW/h annui da fonte
nucleare, anzichè con il gas significherebbe quindi evitare l'immissione
in atmosfera di circa 35 milioni di
tonnellate lanno di CO2.
Anche il recente studio presentato da
The European House-Ambrosetti al
workshop di Cernobbio conferma sostanzialmente questi dati, determinando in 381 milioni di tonnellate l’ammontare di CO2 che il nostro Paese
eviterebbe di immettere nell’atmosfera nell’arco di 10 anni, in uno scenario
di adozione del nucleare pari al 25% del
mix elettrico.
Anche rispetto alle fonti rinnovabili, a
parità di investimento, il nucleare consente un risparmio di CO2 10 volte
superiore al fotovoltaico e 2,5 volte
superiore all'eolico, occupando un
centesimo di superficie del territorio.
Infatti, un reattore nucleare produce
energia per circa 8.000 ore l'anno, pari
al fabbisogno di energia elettrica di
due città come Milano, mentre pannelli fotovoltaici e pale eoliche entrano
in funzione solo se le condizioni meteorologiche lo consentono, lavorando
in media, rispettivamente,
1.000-1.500 ore l’anno e 2.000-2.700
ore l’anno.
Per avere una produzione di energia
elettrica equivalente ad un reattore, si
dovrebbero installare oltre 15.000 ettari di pannelli fotovoltaici (pari a
20.000 campi da calcio regolamentari), oppure più di 3.000 pale eoliche
da 2,5 MW, di 100 m di altezza e 80 m
di diametro (che disposte in fila coprirebbero i 720 km. di distanza in
autostrada tra Rimini e Lecce), oppure
consumare circa 20 milioni di tonnellate di biomasse all’anno, producibili
solo da un’area interamente coltivata
a pioppeto estesa come la somma di
Emilia Romagna e Marche. Secondo
l’ultimo rapporto World Energy Outlook
2009 dell’Agenzia Internazionale
dell’Energia “il nucleare è l’unica tecnologia in grado di generare elettricità
su larga scala con emissioni di anidride
carbonica vicine allo zero: solo l’energia idroelettrica è paragonabile ma il
suo potenziale è spesso limitato”.
Anche ambientalisti tra i più autorevoli
a livello mondiale - ad esempio James
Lovelock, Patrick Moore e Stephen
Tindale – sostengono il ricorso al nucleare per questa ragione.
In realtà, nessuna singola tecnologia
può oggi da sola garantire a tutti l’accesso all’energia in modo sicuro, economico e ambientalmente sostenibile:
è quindi necessario ricorrere a tutte le
migliori tecnologie disponibili, investendo in concreti progetti di ricerca e
innovazione che consentano di potenziare in particolare le fonti rinnovabili e
renderle più efficienti.
Gestione delle scorie
Un falso problema
Sopra, il deposito di scorie radioattive
a a Oskarshamn in Svezia
La tecnologia di generazione da
nucleare di tipo EPR, che verrà
adottata in Italia da Enel e EDF,
permette di ridurre al minimo le
scorie radioattive prodotte da una
centrale, che vengono poi gestite
in funzione della loro classificazione in tre diverse categorie sulla
base dei tempi di decadimento
della loro radioattività.
Una centrale EPR produce in un
anno circa 60 metri cubi di rifiuti a
bassa attività, che hanno tempi di
decadimento massimi di 30 anni, e
circa 20 m cubi di media attività,
pari quindi complessivamente a
poco più di un container ogni anno.
Con le tecnologie attuali, la ge-
stione delle scorie a bassa e media
radioattività - oltre il 90% dei prodotti e destinate a esaurire quasi
completamente la propria radioattività in 2/3 secoli - viene fatta in
piena sicurezza ed è pratica corrente: dopo un processo di riduzione di volume e di condizionamento, i rifiuti vengono stoccati
in depositi di calcestruzzo che
garantiscono l’isolamento in sicurezza per il tempo necessario al
loro decadimento.
I rifiuti ad alta attività, provenienti
dagli impianti di ritrattamento e
dal combustibile esaurito, sono
caratterizzati da tempi molto più
lunghi di decadimento (nell’ordine
di migliaia di anni), ma vengono
prodotti dal ciclo di generazione in
quantità estremamente ridotte,
pari a circa 9 metri cubi all’anno
per ogni centrale: ciò significa che
occorrono 7 anni per riempire
l’equivalente di un container.
Per le scorie ad alta radioattività,
la tecnologia di riprocessamento
per il recupero di materie fissili dal
combustibile esausto e il loro riciclo nella fabbricazione di nuovo
combustibile è ormai matura. Sono inoltre in fase di studio avanzata soluzioni per lo stoccaggio
definitivo di lunghissimo periodo.
In Svezia e in Finlandia sono stati
approvati i primi depositi geologici. Si tratta di siti sotterranei
(500-1.000 metri di profondità) in
aree stabili, non sismiche e senza
infiltrazioni d’acqua, dove il calore
proveniente dalle scorie viene
smaltito per via naturale senza
alterare la struttura del sito.
In Europa e nel mondo, come dimostrano i dati di esercizio dei
numerosi depositi esistenti, l'impatto sull'ambiente e sull'uomo
dei materiali radioattivi conservati
è sostanzialmente nullo.
A differenza delle tecnologie di
generazione elettrica da fonte fossile, il nucleare necessita di una
massa di combustibile (uranio)
molto minore, in una proporzione
di 1:20.000 tonnellate di combustibile a parità di energia generata.
In Italia, ipotizzando 60 anni di
produzione elettrica da 8 impianti
nucleari di tecnologia EPR, si potranno generare 38.000 m3 di
rifiuti a bassa e media radioattività
e 4.200 m3 di rifiuti ad alta radioattività da riprocessamento.
Questi incideranno complessivamente soltanto per lo 0,000003%
sul totale dei rifiuti speciali pericolosi prodotti annualmente nel
Paese (10 milioni di tonnellate/anno, di cui il 30% contengono
metalli pesanti e scorie della chimica che non decadono).
(iN) Viaggio
l
(iN) Europa - 20 Settembre 2010
(15)
Morbegno in Cantina, ottimi vini tra antiche mura
(crs) Degustazione di vini rossi di Valtellina a Denominazione (Doc, Docg e
Igt) e prodotti locali nei centri storici di
Morbegno e Traona, nei fine settimana
1/3 e 8/10 ottobre, e di Mello (a pochi
km da Morbegno, situato su un ampio
dosso panoramico della Costiera dei Cech), sabato 16 e domenica 17 ottobre.
A Morbegno oltre 30 cantine tra le più
antiche (aperte eccezionalmente per la
manifestazione) daranno il benvenuto ai
loro ospiti proponendo prodotti tipici della valle: anzitutto l’ottimo vino rosso,
prodotto sugli antichi terrazzamenti delle montagne valtellinesi, accompagnato
dai gustosi formaggi locali, dagli appetitosi salumi tradizionali e dal pane di
segale. E per concludere dolcemente la
gustosa degustazione non può non mancare la bisciola.
Per gustare queste prelibatezze si deve
acquistare il pass (scelto in base all’itinerario preferito tra quelli predisposti
dagli organizzatori) che va fatto timbrare
all’ingresso di ogni cantina. Con il pass si
avranno la piantina, su cui sono segnate
tutte le cantine che aderiscono all’evento, un calice con la sua tasca porta-calice nel colore del percorso
prescelto.
Segnaliamo le novità
dell’edizione 2010: l’itinerario Bianco di Morbegno e il
Sentiero del Vino sulla Costiera dei Cech.
Gustosando sulla Costiera
dei Cech. Appuntamenti gustosi anche nei suggestivi
borghi di Dazio (2, 3, 9 e 10
ottobre), Civo (2 e 3 ottobre) e Caspano (9 e 10
ottobre) per un tour enogastronomico alla scoperta
(crs) Due hotel e due centri termali.
Un approccio al benessere a tutto
tondo. Ambienti rilassanti, dove spesso fa capolino la storia (le terme
romane erano conosciute fin dal I sec
a.C.). Il tutto immerso in panorami da
abbracciare con il cuore e la mente. In
Valtellina, a Bormio, ci sono due angoli di Paradiso. Si chiamano Bagni
Nuovi e Bagni Vecchi.
Le Terme Bagni Nuovi offrono cinque
settori con differenti percorsi termali
tra cui vasche e piscine all’aperto
utilizzabili tutto l’anno. Le Terme Bagni Vecchi propongono invece sei settori con differenti percorsi termali.
E per chi ritiene che il benessere
passa anche dal palato, Bagni di Bormio si presenta con quattro assi:
di squisite ricette di antica memoria.
Gustosando prosegue (17/18 ottobre)
con l’itinerario di Mello (visita a 10 cantine) e nel centro storico di Morbegno (8
cantine suddivise in 2 percorsi: “Profumi
I percorsi - Ottobre 2010
MORBEGNO (centro storico)
Itinerario Bianco (sabato 2 e 9, domenica 3 e 10)
I grandi vini, le riserve e gli sforzati in
una degustazione guidata con i sommelier dell’AIS: Igt bianco abbinato a
bresaola Igp con caprino fresco, Valtellina Superiore Docg abbinato a prosciutto di Valtellina e lardo, Valtellina
Superiore Docg abbinato a una verticale di Casera Dop riserva, Valtellina
Superiore Docg abbinato a due annate di Bitto Dop, Sforzato di Valtellina Docg abbinato a torta Morbegno e cupeta. Costo pass (due
degustazioni di vino per cantina): 35
euro.
Itinerario Rosso (venerdì 1 e 8, sabato
2 e 9, domenica 3 e 10)
I pregiati rossi di Valtellina (degustazione curata dai sommelier
dell’AIS) sono abbinati ai prelibati for-
Bagni di Bormio, un gustoso
tuffo di benessere in Valtellina
l’orto, l’erbario, il vigneto e i Cavalieri
del gusto.
Nell’Orto dei Bagni si coltivano, seguendo stagione, insalate, cipolle,
cavolo cappuccio, rapanelli, carote,
sedano e finocchi. Nell’erbario le erbe
aromatiche montane come salvia, timo, rosmarino, origano, erba cipollina, menta e melissa. “Ortensio Lando” Valtellina Superiore Docg è un
vino rosso realizzato esclusivamente
con uve Nebbiolo coltivate e raccolte
da un unico vigneto terrazzato che è
stato adottato dai Bagni. E poi ci sono
“I cavalieri del gusto”, i produttori di
eccellenze del territorio (mele, confetture, miele, prosciutti, formaggi,
paste, dolci...) che sono diventati
partner e amici dei Bagni di Bormio
per regalare agli ospiti profumi e sapori che sembravano essere rimasti
solo un ricordo. Tanta bontà che viene declinata nella proposta “Gusto e
benessere” dove vanno a braccetto,
appunto, benessere e gusto.
Fino al 3 ottobre soggiorni minimo di
3 notti a partire da 273 euro.
Info: Bagni di Bormio Spa Resort, tel.
0342.910131, www.bagnidibormio.it
e Sapori” e “Colori d’autunno”). Inoltre il
17 ottobre ad Albaredo per S. Marco
itinerario “Sapori del Bitto”.
Info: Ufficio Turistico, tel. 0342.601140,
[email protected].
maggi della Latteria Sociale Valtellina
di Delebio. Costo pass (una degustazione per cantina): 20 euro.
Itinerario Giallo (venerdì 1, sabato 2 e
9, domenica 3 e 10).
Nove le tappe di questo percorso con
degustazione di alcuni vini Valtellinesi
Itinerario Verde (venerdì 8, sabato 2 e
9, domenica 3 e 10)
Questo percorso propone la visita in
altre nove cantine e vini diversi.
Costo pass degli itinerari Giallo e
Verde (una degustazione per cantina):
12 euro.
TRAONA (centro storico)
Itinerario Azzurro (sabato 2 e 9, domenica 3 e 10)
Visita di 11 cantine del centro storico.
Costo pass (una degustazione per
cantina; include trasferimento da
Morbegno, piazza S. Antonio, con bus
navetta): 12 euro.
MELLO (centro storico)
Itinerario Marrone (sabato 16 e domenica 17)
Visita a nove cantine. Costo pass (una
degustazione per cantina; include trasferimento da Morbegno, piazza Bossi, con bus navetta): 12 euro.
COSTIERA DEI CECH
Sentiero del Vino (domenica 3 e 10)
A piedi, tra i vigneti terrazzati per un
itinerario (circa 2 km) gastronomico
indimenticabile (costo 12 euro con
servizio bus navetta Morbegno/S.
Biagio).
Percorsi su: www. portedivaltellina.it
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(iN) Europa - 20 Settembre 2010