PROCEDURE OPERATIVE Revisione 2015
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PROCEDURE OPERATIVE Revisione 2015
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “DE NICOLA - SASSO” C.so Vittorio Emanuele,77 - 80059 TORRE DEL GRECO (NA) Cod. Fisc. 95170080634 - Cod. Mecc. NAIC8CS00C 36° Distretto Scolastico Tel./ Fax 081 882 65 00 e-mail : [email protected] - http:// www.icsdenicolasasso.gov.it PEC: [email protected] PrQ Pagina 1 di 38 M.I.U.R. U.S.R. per la Campania Direzione Generale CERTIFICATA SGQ UNI - EN - ISO 9004:2009 Polo Qualità di Napoli PROCEDURE REV. n. .02/15 FRONTESPIZIO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “DE NICOLA - SASSO” C.so Vittorio Emanuele,77 - 80059 TORRE DEL GRECO (NA) Cod. Fisc. 95170080634 - Cod. Mecc. NAIC8CS00C 36° Distretto Scolastico Tel./ Fax 081 882 65 00 e-mail : [email protected] - http:// www.icsdenicolasasso.gov.it PEC: [email protected] Direzione Generale CERTIFICATA SGQ UNI - EN - ISO 9004:2009 Polo Qualità di Napoli PROCEDURE REV. n. 02/15 PrQ CAPITOLI MQ M.I.U.R. U.S.R. per la Campania INDICE PROCEDURE PROCEDURA OPERATIVA (PO) PAGINA Capp. 1, 2, 3 Nessuna procedura Cap. 4 PO. 11 – ACCERTAMENTO E GESTIONE BES 34 Cap. 6 PO. 01 – TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLA DOCUMENTAZIONE 3 Cap. 6 PO. 02 – TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI 10 Cap. 6 PO. 07 – GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA 24 Cap. 6 PO. 10 – GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA 25 Cap. 7 PO. 08 – PIANIFICAZIONE E CONTROLLO ATTIVITÀ DIDATTICHE - Cap. 7 Piani di lavoro nei tre ordini di scuola. (ML IO 7/A – ML IO 7/A2 – ML IO 7/A3) PO. 09 – STESURA DEL POF Cap. 8 PO. 03 – GESTIONE DEGLI AUDIT INTERNI 30 Cap. 8 PO. 04 – AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE 17 Cap. 8 PO. 05 – TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ 12 Cap. 9 PO. 06 – STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Pagina 2 di 38 - - PO. 01 - GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE 1. SCOPO. Lo scopo di questa procedura è descrivere le modalità utilizzate per tenere sotto controllo i documenti e i dati che hanno relazione con il SGQ, al fine di assicurare che siano disponibili, dove si svolgono le attività, i documenti sempre in edizioni aggiornate e che siano sistematicamente eliminate le copie superate. Il Sistema di controllo della documentazione deve consentire di: identificare la documentazione presente, il relativo stato di aggiornamento e le responsabilità di elaborazione, verifica ed approvazione; identificare le persone o le funzioni cui ogni documento va o è stato distribuito; definire gli elementi caratteristici di un documento e le attività necessarie per la sua emissione; definire i criteri di gestione delle modifiche; assicurare che vengano utilizzate solo edizioni aggiornate dei documenti. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE. La procedura si applica alla gestione dei documenti che hanno attinenza al Sistema Gestione Qualità. Si distinguono in documenti prescrittivi del Sistema Qualità e documenti di Registrazione della Qualità. Per documenti prescrittivi si intendono quei documenti che descrivono il Sistema Gestione Qualità e definiscono, in conformità alle norme ISO 9000, le modalità operative con cui sono svolte le diverse attività. Comprendono tutti quei documenti che sono utilizzati per implementare e mantenere il Sistema Gestione Qualità: La documentazione descrittiva del Sistema Qualità (Manuale Sistema Qualità, Procedure Operative, Istruzioni Operative) Le leggi, norme e standard di origine esterna utilizzati come riferimento per lo svolgimento di tutte le attività dell’I.C.S “ De Nicola- Sasso” I documenti di Registrazione della Qualità sono quelli che attestano il raggiungimento della Qualità richiesta e l’effettiva applicazione del Sistema Qualità, fornendone evidenza oggettiva. Questi documenti attestano esecuzione delle seguenti attività: riesami del Sistema Qualità riesame dei requisiti del servizio gestione delle risorse pianificazione e gestione dei processi controllo processi valutazione dei fornitori trattamento non conformità e azioni correttive e preventive verifiche ispettive interne. Pagina 3 di 38 3. RESPONSABILITÀ. DIRIGENTE SCOLASTICO E’ responsabile della comunicazione interna ed esterna dell’Istituto Gestisce e coordina la comunicazione con le Istituzioni nazionali e locali. Gestisce la comunicazione con le Reti e con il territorio Convoca e coordina il gruppo di lavoro per la stesura del ‘Piano per la Comunicazione’ Relaziona al Consiglio d’Istituto sugli esiti e sui risultati del ‘Piano’ GRUPPO LAVORO DI Stende il ‘Piano per la Comunicazione’ come sezione del POF d’Istituto Monitora il ‘Piano’ e sulla base degli esiti propone azioni di miglioramento RESPONSABILI DI Cura la gestione dei processi di comunicazione relativi all’area di intervento PROGETTO secondo le indicazioni del ‘Piano’ SEGRETERIA Archivia i materiali e ne assicura l’accessibilità e la conservazione. 4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ. Ogni documento prescrittivo del sistema qualità viene identificato con un cartiglio indicante la data e lo stato di revisione, la codifica indicante la natura del documento, la firma di chi lo ha redatto e di chi lo ha verificato ed approvato. Elementi identificativi di un documento 1. Codice numerico o alfanumerico che identifichi univocamente il documento. 2. Titolo del documento. 3. Data ultima di revisione e indice di revisione. 4. Numero sequenziale e totale delle pagine. Vengono, inoltre, osservate le seguenti prescrizioni: per documenti elaborati al computer deve esistere almeno una copia cartacea; è necessario predisporre un elenco di distribuzione del documento originale e dei successivi aggiornamenti; vanno ritirati tutti i documenti superati; per le copie in bianco residue è prevista la distruzione. Le codifiche utilizzate sono le seguenti: - Manuale della Qualità = MQ Procedure = P + numero progressivo Schede di Registrazione = titolo del documento : Pagina 4 di 38 Tutti i documenti del sistema qualità, vengono formalmente redatti dal Responsabile della Qualità, eventualmente su bozza fornita dalla persona proponente. Tutti i documenti di carattere prescrittivo sono formalmente approvati, tramite firma, dal Dirigente Scolastico. Tutti i documenti di tipologia principale (Manuale Qualità, Procedure, modulistica, istruzioni, etc.), prima della loro emissione, devono essere soggetti ad un iter di stesura, verifica ed approvazione. Evidenza di questi passaggi deve essere data attraverso le firme, riportate sulla prima pagina del documento a piè di pagina, di chi ha redatto il documento, di chi lo ha verificato, di chi lo ha approvato ed infine la data di approvazione. Tutti i documenti di tipologia principale sono documenti in continua evoluzione, pertanto possono essere corretti, adattati, rivisti al fine di migliorare continuamente l’efficienza del sistema. Le modalità relative al loro aggiornamento e riapprovazione, sono del tutto simili a quelle relative alla prima emissione; le responsabilità di redazione dell’aggiornamento, di verifica e di approvazione sono quelle identificate per la prima emissione. Tutte le modifiche saranno riportate sulla prima pagina di ogni documento in una tabella appositamente predisposta che riporta: la data delle modifiche, il documento modificato, l’indice di revisione, la descrizione delle modifiche ed eventuali riferimenti. Ogni qualvolta un documento viene modificato si dovrà provvedere al ritiro dei documenti superati, alla loro sostituzione, e si dovrà assicurare che siano presenti solo versioni aggiornate. L’aggiornamento del documento, oltre ad essere segnalato sul documento stesso, viene anche segnalato sull’elenco generale dei documenti. Le riunioni in cui vengono prese decisioni che influenzano la qualità vanno verbalizzate. Il responsabile qualità conserva una copia di tutti i documenti del SGQ e mantiene aggiornato il loro stato di revisione. Molti documenti di registrazione, richiamati anche nelle procedure, sono di origine esterna, in quanto provengono da altri enti, quali il MIUR, la Direzione Scolastica Regionale ecc. Questi documenti, quando necessario, sono comunque citati all’interno delle procedure di riferimento. Per quanto riguarda la gestione dei documenti di origine esterna, l’aggiornamento legislativo è garantito direttamente dal MIUR e dalla Direzione Scolastica Regionale che, ognuno per le parti di propria competenza inviano sia in forma cartacea che informatica leggi, circolari e disposizioni. La direzione amministrativa raccoglie inoltre pubblicazioni e riviste di approfondimento sui temi di particolare importanza. Tutta la corrispondenza cartacea (fax e posta) proveniente dall’esterno è gestita dall’ufficio protocollo ed è conservata nell’archivio di segreteria. La distribuzione della documentazione esterna agli interessati è fatta su indicazione del Dirigente Scolastico e del DSGA, in funzione dei diversi compiti e responsabilità assegnati. Pagina 5 di 38 Nella tabella sono indicate responsabilità e modalità di gestione nelle diverse fasi: Tipo di posta Cartacea Ritiro Registrazione Apertura Ricevimento Giornaliera Da parte del all’ufficio DS o suo postale espresso delegato Ufficio Protocollo Vaglia Destinazione Dirigente o suo sostituto Conservazione Archivio di segreteria Originale Agli atti Elettronica: Giornaliero Responsabile ufficio a) internet protocollo b) intranet All’occasione Fax A mano All’occasione Dirigente Ufficio Protocollo Dirigente o suo sostituto Addetto al centralino Ufficio Protocollo Dirigente Destinatario Se necessario come sopra Se necessario come sopra DSGA Se necessario come sopra Se necessario come sopra 5. INDICATORI DI PROCESSO. realizzare un’organizzazione che abbia il pieno controllo sulle componenti umane, tecniche e gestionali che determinano la Qualità dei processi e dei servizi; assegnare in maniera chiara ed inequivocabile ruoli, mansioni e responsabilità; migliore l’organizzazione. 6. RIFERIMENTI. Manuale della Qualità, UNI EN ISO 9004: 2009, PUNTO 6.7.2 7. ARCHIVIAZIONI. L’elenco dei documenti della qualità, relativamente ai documenti di registrazione, riporta i tempi ed i luoghi di archiviazione. L’archiviazione è a cura del responsabile di ogni singola attività che cura anche la loro eliminazione alla fine del tempo di conservazione previsto. Pagina 6 di 38 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI. Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità. 9. ALLEGATI. : Lista di Distribuzione Documenti. Piano delle comunicazioni interne in forma schematica Procedura di sistema per la comunicazione interna Lista di Distribuzione Documenti DOCUMENTI R C TEMPI RSQ INIZIO INCARICO E AD OGNI MODIFICA RSQ INIZIO INCARICO E OGNI 4 MESI ARCHIVIAZIONE DOCUMENTAZIONE RSQ OGNI 4 MESI Riordino della documentazione RSQ RP ML RECLAMO RSQ RP Esame richieste modifica RSQ DS RP QUANDO VIENE PRESENTATA RICHIESTA DI MODIFICA FORMULAZIONE SCRITTA DELLA RICHIESTA RSQ DS R QUANDO VIENE PRESENTATA RICHIESTA DI MODIFICA NUOVO DOCUMENTO RSQ Rimozione documenti superati RSQ Supervisione conservazione materiale RSQ MQ- PrQ-IO-ML MANUALE MQ PrQ DOCUMENTATE Pagina 7 di 38 SECONDO I TEMPI INDICATI Piano delle comunicazioni interne in forma schematica Area: comunicazione interna Tipologia: circolare Strumento/supporto tempistica stesura trasmissione accesso controllo archiviazione Registro delle comunicazioni Sito web supporto cartaceo/digitale Diffusione con preavviso di 2 giorni DS o suo delegato Lettura in classe Docenti in servizio Pubblicazione sul sito Web Personale ATA Gestore sito WEB Annotazione Segreteria: sul giornale registro del di classe. protocollo Destinatario: docenti e personale ATA Area: comunicazione interna di carattere informativo Tipologia: circolare Destinatario: docenti- alunni- genitori Circolare divulgativa su supporto cartaceo per personale interno e famiglie Registro delle comunicazioni Sito web Diffusione con preavviso di almeno 8 giorni F.S. di riferimento Lettura in classe Distribuzio ne o dettatura informativa Pubblicazio ne sul sito Web Personale ATA Gestore sito WEB Annotazion e sul giornale di classe. Segreteria: registro del protocollo Procedura di sistema per la comunicazione interna Al fine di assicurare una corretta, sistematica e tempestiva circolazione delle informazioni, punto di debolezza della nostra istituzione, ed un maggior controllo delle attività, si predispone la seguente procedura da seguire ogniqualvolta si predispongono attività collaterali alla didattica. - Il consiglio di classe o il singolo docente che propone un qualsiasi percorso di integrazione all’attività didattica, da svolgere a scuola o all’esterno, deve comunicare alla funzione strumentale di riferimento, utilizzando il modello ML IO 3/A Richiesta uscita didattica Pagina 8 di 38 La F.S. predisporrà : 1. una circolare divulgativa contenente le finalità educativo-didattiche, i docenti e le classi coinvolte. Il numero della circolare sarà riportato sul registro di classe e nel registro on-line alla voce “eventi”. Inoltre la circolare stessa sarà pubblicata sul sito web della scuola; 2. l’informativa-autorizzazione da inviare ai genitori , usando il modello previsto ML IO 3 E o, in alternativa, dettando l’avviso agli alunni. In tale informativa sarà specificata eventuale cifra da versare e il termine ultimo per il versamento, che dovrà essere rigoroso e antecedente l’uscita almeno di due giorni, al fine di un’ efficace organizzazione sia dell’attività stessa che della regolarità dello svolgimento delle lezioni in sede; 3. comunicazione alla propria responsabile di plesso ed alla RQS indicando il numero e il nominativo dei docenti accompagnatori e il numero degli alunni partecipanti , lasciandone l’elenco nelle relative classi; 4. relazione finale riguardante l’attività attraverso il modello ML IO 3/C Relazione finale uscite didattiche/ viaggi di istruzione 5. raccoglie , se esistenti, i modelli ML M Segnalazione reclami/Suggerimenti/Osservazioni 6. raccoglie la documentazione dal punto 2 al 5 in un contenitore appositamente predisposto dal RQS nelle diverse sedi F/to Il Dirigente Scolastico Pagina 9 di 38 PO. 02 – TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI 1. SCOPO. La procedura definisce e descrive il processo relativo alla gestione delle registrazioni di principale importanza ai fini della Qualità. Il termine "registrazione" identifica e comprende qualunque tipo di registro, schema, modulo, ecc. che descriva, definisca, documenti o certifichi le attività compiute ed i relativi risultati ottenuti. Il Sistema di controllo delle registrazioni e questa procedura hanno l’obiettivo di assicurare che le registrazioni siano predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. Il Sistema di controllo delle registrazioni deve consentire di: identificare i documenti di registrazione presenti nell’istituto e il relativo stato di aggiornamento curare l’archiviazione dei documenti di registrazione assicurare la loro protezione assicurare la loro reperibilità definire la durata della conservazione delle registrazioni e la modalità di eliminazione. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La procedura definisce e descrive il processo relativo alla gestione delle registrazioni di principale importanza ai fini della Qualità. Il termine "registrazione" identifica e comprende qualunque tipo di registro, schema, modulo, ecc. che descriva, definisca, documenti o certifichi le attività compiute ed i relativi risultati ottenuti. Il Sistema di controllo delle registrazioni e questa procedura hanno l’obiettivo di assicurare che le registrazioni siano predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. Il Sistema di controllo delle registrazioni deve consentire di: identificare i documenti di registrazione presenti nell’istituto e il relativo stato di aggiornamento curare l’archiviazione dei documenti di registrazione assicurare la loro protezione assicurare la loro reperibilità definire la durata della conservazione delle registrazioni e la modalità di eliminazione. La procedura si applica alla gestione dei documenti che hanno attinenza al Sistema Gestione Qualità. Si distinguono in documenti prescrittivi del Sistema Qualità e documenti di Registrazione della Qualità. Per documenti prescrittivi si intendono quei documenti che descrivono il Sistema Gestione Qualità e definiscono, in conformità alle norme ISO 9000, le modalità operative con cui sono svolte le diverse attività. Comprendono tutti quei documenti che sono utilizzati per implementare e mantenere il Sistema Gestione Qualità: La documentazione descrittiva del Sistema Qualità (Manuale Sistema Qualità, Procedure Operative, Istruzioni Operative) Le leggi, norme e standard di origine esterna utilizzati come riferimento per lo svolgimento di tutte le attività dell’IS. Pagina 10 di 38 I documenti di Registrazione della Qualità sono quelli che attestano il raggiungimento della Qualità richiesta e l’effettiva applicazione del Sistema Qualità, fornendone evidenza oggettiva. Questi documenti attestano esecuzione delle seguenti attività: riesami del Sistema Qualità riesame dei requisiti del servizio gestione delle risorse pianificazione e gestione dei processi controllo processi valutazione dei fornitori trattamento non conformità e azioni correttive e preventive verifiche ispettive interne. 3. RESPONSABILITÀ. Le responsabilità nella gestione della registrazione dei documenti della qualità è compito del RSQ. 4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ. Tra i documenti di Istituto ed i documenti operativi, devono essere individuati tutti quelli che, possono essere considerati "documenti di registrazione della qualità". Tali documenti vanno riportati nell'apposito elenco predisposto. L'elenco dei documenti di registrazione della qualità è un documento dinamico che va aggiornato e completato parallelamente all'evolversi del Sistema Qualità. L'individuazione dei documenti di registrazione della qualità, il loro inserimento nel relativo elenco e la gestione dell'elenco stesso, sono di competenza del Responsabile Qualità. La gestione delle eventuali modifiche o aggiornamenti dei documenti su cui si effettuano registrazioni della qualità avviene secondo quanto prescritto dalla procedura n.2. Il RSQ si sta occupando, coinvolgendo le funzioni strumentali appositamente individuate, di costruire un sistema di salvataggio dei dati in formato elettronico, così da consentire anche un’archiviazione più lunga nel tempo dei documenti. 5. INDICATORI DI PROCESSO. Rintracciabilità e identificabilità dei documenti. 6. RIFERIMENTI. Manuale della Qualità, UNI EN ISO 9004: 2009, PUNTO 6.7.2 7. ARCHIVIAZIONI. Tutti i documenti di registrazione della qualità vanno conservati e tenuti a disposizione per un tempo almeno pari a quello definito nell'indice dei documenti di registrazione della qualità; scaduto tale termine si stabilirà, caso per caso, quali dei suddetti documenti saranno ulteriormente conservati. Tutti i documenti devono essere conservati nella cassaforte del DS. 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI. Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità. 9. ALLEGATI. FASI DELLA REGISTRAZIONE Pagina 11 di 38 PO. 05 - TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITA’ 1. SCOPO. Lo scopo di questa procedura è di assicurare la corretta gestione delle Non Conformità riguardanti tutti i servizi erogati dall’Istituto, l’andamento della vita scolastica ed il mantenimento del Sistema Qualità. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutte le attività contemplate nel sistema qualità dell’Istituto. 3. RESPONSABILITÀ. ATTIVITÀ Individuazione problema Trattamento Non Conformità Verifica Risoluzione problema Raccolta e valutazione dati RESPONSABILE Tutte le funzioni interessate RGQ e funzioni interessate RGQ RGQ 4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ. Gestione delle Non Conformità Le Non Conformità possono avere provenienze interna e/o esterna. Le N.C. Interne si dividono in: Non conformità di sistema: Le Non Conformità di Sistema scaturiscono dal non conforme adempimento del Sistema Qualità; esse possono essere di varia natura come ad esempio utilizzo errato dei documenti, non rispetto di norme (ISO 9004, circolari ministeriali, disposizioni varie) o di procedure organizzative. Non conformità di servizio: Per Non Conformità di Servizio si intendono quelle derivate dalla esecuzione errata di servizi che vanno a discapito della soddisfazione degli utenti. Sono, in generale, Non Conformità relative alla esecuzione delle attività ed a problemi, anche non previsti, derivanti da tale esecuzione. Non conformità di materiali: Non Conformità di Materiali sono quelle che si determinano quando un materiale impiegato o da consegnare all’utente non è conforme ai requisiti specificati, per motivi imputabili all’Istituto. Le N.C. esterne si dividono in: Non conformità di servizio e di materiali causate dai fornitori. Reclami provenienti dalle parti interessate. Pagina 12 di 38 Qualora si tratti di non conformità, interne o esterne, relative a materiali e beni fisici, le attività idonee alla risoluzione del problema possono essere: Lo scarto del prodotto Il declassamento del prodotto Il ripristino del prodotto L’utilizzo del prodotto tal quale Restituzione del prodotto al fornitore Il trattamento del prodotto non conforme viene documentato nel modulo “Segnalazione dei problemi”. Dal punto di vista operativo le attività sono condotte secondo lo schema seguente: Tutte le persone operanti nell’Istituto possono segnalare la presenza di un problema o di una non conformità relativamente all’andamento delle attività. La non conformità, riportata nel modulo “Segnalazione dei problemi”, deve pervenire tempestivamente al RSQ, che la valuta insieme alla persona che l’ha segnalata e che interpella, se necessario, altre funzioni dell’Istituto. Il RSQ cura, direttamente o tramite le funzioni coinvolte, la risoluzione della non conformità, ne trascrive l’esito e verifica, se necessario, l’effettiva attuazione di quanto predisposto. Nei casi in cui: la non conformità è particolarmente grave o comunque tale da desiderare l’assoluta certezza che essa non si verifichi più; la non conformità è ricorrente, e quindi si suppone che ci siano delle precise cause di fondo che la generano; il RGQ pianifica una azione correttiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause delle NC ed è descritta nella Procedura AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE 5. INDICATORI DI PROCESSO. Tenuta sotto controllo dei problemi per una loro tempestiva risoluzione. 6. RIFERIMENTI. Manuale della Qualità, Capitolo 8, Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame 7. ARCHIVIAZIONI. L’archiviazione della documentazione del Riesame è a cura del RSQ che, di concerto con il DS, stabilisce di custodire una copia in cartaceo nella cassaforte dell’Ufficio del DS ed una copia in formato elettronico è custodita personalmente dal RSQ. 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI. Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità 9. ALLEGATI. 1) Lista di Distribuzione Documenti Pagina 13 di 38 FASI 1 AZIONI DOC/ML/IL/CL C TEMPI Una NC, può derivare da precedente reclamo o da precedente rapporto di audit interno e segnala uno scostamento riscontrato nelle caratteristiche di un processo e/o servizio, rispetto ai requisiti e prescrizioni specificati, una carenza nelle procedure gestionali o nella loro applicazione, oppure relativamente alla documentazione, tali da rendere inaccettabile o indeterminata la qualità del servizio o di una sua parte. I clienti dell’istituto possono ritirare presso la postazione dei collaboratori scolastici all’ingresso, appositi moduli per la dichiarazione di NC. Il modulo va consegnato al collaboratore scolastico o all’ufficio di Segreteria. ML: ANNUNCIO NC Se si tratta di NC si prosegue come indicato nella fase 3, se si tratta di guasto si passa alla fase 10. 3 Nel caso il RSQ, in occasione degli incontri del GdM, rilevi una NC provvede alla sua registrazione sul registro delle NC, sul quale annoterà CL: REGISTRO NC anche la sua risoluzione. Il RSQ, in collaborazione con il GdM, dopo aver individuato il MP di riferimento e la specifica sezione, comunica la NC al RP coinvolto per valutare, in stretta collaborazione, la gravità della NC. Le NC si classificano ML: RAPPORTO DI in minori e maggiori. Per NC minori si NC intende quelle che possono essere risolte singolarmente adottando le prassi previste nei contesti specifici. Per NC maggiori si intende quelle per cui il ripristino dell’anomalia riscontrata richiede interventi correttivi e specifici provvedimenti di modifica di processi, procedure, modalità operative. Il RSQ, il GdM e il RP coinvolto classificano la NC in minore o maggiore. In entrambi i casi il RSQ, in collaborazione con il RP provvede alla compilazione della Pagina 14 di 38 RSQ CLIENTE ML: RAPPORTO DI VII RP 2 4 R RSQ RSQ GdM RP SECONDO NECESSITA’ prima parte del rapporto di NC. 5 La NC rilevata può essere minore o maggiore. Nel caso di NC maggiore si procede come indicato nella fase 6, nel caso di NC minore si passa alla fase 8. 6 Nel caso sia stata individuata una NC maggiore, il RSQ, il GdM e il RP coinvolto, pianificano e realizzano opportune AC, come indicato nelle ML: RAPPORTO DI specifica PR. 5.2.1.Il RSQ annota il NC tipo di azione intrapresa anche sul rapporto di NC. 7 8 9 Le AC intraprese devono essere verificate dal RSGDM, per valutarne l’efficacia. Nel caso non risultino efficaci al fine della risoluzione del caso, è necessario ridefinire nuove AC (fase 6) ed, eventualmente, valutare nuovamente la NC (fase 4). Se la NC è di tipo minore, il RP può definire la proposta di risoluzione e attuare il trattamento della NC, comunicandoli al RSQ tramite consegna del rapporto di NC. RSQ ML: RAPPORTO DI NC Il RSQ annota la risoluzione della NC sul registro NC, che verrà preso in esame, insieme alla CL: REGISTRO NC documentazione di riferimento, durante il successivo Riesame della Direzione. Pagina 15 di 38 RSQ Gd M RP RP RSQ RSQ QUANDO LA NC E’ STATA RISOLTA 2) Segnalazione problemi. FC FASI 1 INIZIO 2 RILEVAZIONE NC 3 4 NC? 5 6 REGISTRAZIONE NC 7 8 VALUTAZIONE NC 9 NC? Pagina 16 di 38 MAGGIORE PO. 04 - AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE 1. SCOPO. Questa procedura descrive le modalità adottate per la gestione delle azioni correttive e/o preventive, al fine di eliminare o prevenire le cause di possibili non conformità. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutte le attività contemplate nel sistema qualità dell’Istituto. 3. RESPONSABILITÀ. ATTIVITÀ Individuazione problema Raccolta e valutazione dati RESPONSABILE Tutte le funzioni interessate RGQ Individuazione Azioni Correttive, RGQ; Dirigente scolastico, staff, DSGA. Preventive e di Miglioramento Verifica efficacia delle Azioni Correttive e RGQ Preventive 4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ. Dal punto di vista operativo le attività sono condotte secondo lo schema seguente: Tutte le persone operanti nell’Istituto possono segnalare la presenza di un problema o di una non conformità relativamente all’andamento delle attività. La non conformità, riportata nel modulo “Segnalazione dei problemi”, deve pervenire tempestivamente al RSQ, che la valuta insieme alla persona che l’ha segnalata e che interpella, se necessario, altre funzioni dell’Istituto. Il RSQ cura, direttamente o tramite le funzioni coinvolte, la risoluzione della non conformità, ne trascrive l’esito e verifica, se necessario, l’effettiva attuazione di quanto predisposto. Nei casi in cui: la non conformità è particolarmente grave o comunque tale da desiderare l’assoluta certezza che essa non si verifichi più; la non conformità è ricorrente, e quindi si suppone che ci siano delle precise cause di fondo che la generano; il RGQ pianifica una azione correttiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause delle NC e si articola nelle seguenti fasi: Analisi della non conformità ed individuazione delle cause che l’hanno generata. Analisi delle cause individuate. Scelta dell’azione correttiva da adottare. Esecuzione dell’azione correttiva e verifica della sua corretta attuazione. Valutazione dopo un tempo prestabilito dell’efficacia dell’azione intrapresa. Pagina 17 di 38 Tipiche azioni correttive sono ad esempio: la modifica di una procedura o di un comportamento, la pianificazione di un intervento di formazione, l’eliminazione di un fornitore. Una azione correttiva può essere data anche dalla combinazione di più attività. Le azioni correttive, il cui avvio è registrato dal RGQ, sono poi registrate e chiuse, sempre ad opera del Responsabile Qualità in ELENCO AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE. Le azioni correttive intraprese nel corso dell’anno devono essere riportate e discusse in sede di riesame della direzione. Azioni Preventive. Le azioni preventive, a differenza di quelle correttive, non partono da una non conformità in atto o comunque già segnalata, ma dalla valutazione che una non conformità si possa verificare. Una azione preventiva tipica nasce ad esempio dal venire a conoscenza di un possibile problema dall’esterno (da un altro istituto o dal Ministero) o dalla rilevazione di una tendenza in atto che potrebbe sfociare in problemi più gravi. Per le azioni preventive non esiste uno specifico modulo in quanto esse possono essere estremamente varie nella loro natura e nella loro conduzione. In ogni caso: Tutte le persone possono segnalare al RGQ il possibile sorgere di problemi. il RGQ pianifica una azione preventiva, coinvolgendo, in funzione della sua portata il DS, il DSGA ed i responsabili delle funzioni interessate. L’azione correttiva è volta ad eliminare le cause della potenziale NC e si articola nelle seguenti fasi: Analisi delle cause della possibile Non Conformità (NC). Scelta dell’azione preventiva da adottare. Esecuzione dell’azione pianificata e verifica della sua corretta attuazione. Valutazione dopo un tempo prestabilito dell’efficacia dell’azione intrapresa. Le azioni preventive sono registrate e chiuse, ad opera del Responsabile Qualità, nell’ELENCO AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE. Le azioni preventive intraprese nel corso dell’anno devono essere riportate e discusse in sede di riesame della direzione. 5. INDICATORI DI PROCESSO. Tenuta sotto controllo dei problemi per una loro tempestiva risoluzione. 6. RIFERIMENTI. Manuale della Qualità, Capitolo 8, Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame 7. ARCHIVIAZIONI. L’archiviazione della documentazione del Riesame è a cura del RSQ che, di concerto con il DS, stabilisce di custodire una copia in cartaceo nella cassaforte dell’Ufficio del DS ed una copia in formato elettronico è custodita personalmente dal RSQ. Pagina 18 di 38 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI. Cfr. capitolo 3 del Manuale della Qualità 9. ALLEGATI. 1) Lista di Distribuzione Documenti RESPONSABILE RUOLO nel Gruppo di Miglioramento DIRIGENTE SCOLASTICO RESPONSABILE QUALITÀ PERIODO ATTIVITÀ All’inizio dell’anno scolastico e ogni qual volta l’emergere di una criticità richiede opportuni adeguamenti - Individua gli obiettivi di miglioramento in base alle priorità dettate dalle scelte strategiche fatte nell’ambito della definizione della politica della qualità tenendo conto delle emergenze organizzative, formative e didattiche che discendono dalla normativa vigente e dall’analisi dei bisogni dei portatori d’interesse - coordina le attività di autovalutazione e tiene sotto controllo la documentazione e l’archiviazione; - collabora con la FS autovalutazione per la compilazione delle autovalutazioni; - coordina le attività per la stesura del piano di miglioramento; - redige materialmente il Piano di Miglioramento, raccogliendo tutte le indicazioni concordate e condivise nel GdM COLL. DS GESTIONE E COORDINAMENTO DIDATTICO - condivide con il GdM eventuali reclami dei portatori d’interesse; FS coordinamento progettualità extracurriculare PROGETTISTA SCUOLA PRIMARIA - condivide con il GdM eventuali reclami dei portatori d’interesse; FS coordinamento autovalutazione e documentazione DOCUMENTARISTA - collabora alle attività del GdM per la redazione del Piano di Miglioramento - collabora alle attività del GdM per la redazione del Piano di Miglioramento Coordina, insieme con il RSGQ, le Commissioni Autovalutazione d’Istituto e Gruppo di auditor: - Pagina 19 di 38 partecipa alla compilazione dell’autovalutazione “COMETA” eseguita con - compila, condividendo le scelte con le figure preposte, tutte le altre forme di autovalutazione e/o rilevazione cui l’IS è chiamata a rispondere - custodisce la documentazione che collabora ad elaborare e/o modificare Responsabile scuola dell’infanzia FS coordinamento dispersione. Sostegno, visite guidate e orientamento scuola PROGETTISTA SCUOLA DELL’INFANZIA - condivide con il GdM eventuali reclami dei portatori d’interesse; ANALISTA INFORMATICO - ogni qualvolta è - In collaborazione con il documentarista e necessario con l’analista, elabora i report grafici delle autovalutazioni - collabora alle attività del GdM per la redazione del Piano di Miglioramento FS coordinamento dispersione. sostegno, visite guidate e orientamento scuola primaria FS coordinamento formazione docenti e nuove tecnologie - condivide con il GdM eventuali reclami dei portatori d’interesse; - collabora alle attività del GdM per la redazione del Piano di Miglioramento ARCHIVISTA - Raccoglie e riporta eventuali reclami giunti sulla posta elettronica del sito web della scuola - Raccoglie e riporta le criticità formative dei docenti - archivia in formato digitale pubblicazioni fatte sul sito web - a settembre le - pubblica sul sito web i risultati delle autovalutazioni perché siano trasparenti e condivise con tutti i portatori d’interesse - pubblica il piano di miglioramento dopo che è stato approvato e adottato dal Collegio dei Docenti DGSA Pagina 20 di 38 ESPERTO AMMINISTRATIVO - condivide con il GdM eventuali reclami dei portatori d’interesse; - collabora alle attività del GdM per la redazione del Piano di Miglioramento COMMISSIONE AUDITOR - durante il secondo - Predispone un piano di audit interno su quadrimestre alcune procedure ritenute strategiche - a giugno COMMISSIONE AUTOVALUTAZIONE - Tra giugno maggio - riporta gli esiti, utili per la redazione del Piano di Miglioramento e Collabora con il RSGQ e con la FS Autovalutazione d’Istituto: - nella compilazione dell’autovalutazione eseguita con “COMETA” - nella compilazione di tutte le altre forme - Ogni qualvolta è di autovalutazione e/o rilevazione cui l’IS è necessario chiamata a rispondere GRUPPO DI MIGLIORAMENTO⃰ - Nei periodi di progettazione e riprogettazione delle attività - Esamina i risultati dell’autovalutazione fatta con “COMETA”, gli esiti della Customer Satisfactionr, i reclami registrati, e le altre forme di autoanalisi eseguite (autodiagnosi Pon, questionari INVALSI); - gerarchizza le criticità; - individua i possibili obiettivi di miglioramento - Definisce azioni di miglioramento, indicatori di qualità e modalità per misurarli - si riunisce almeno due volte nell’a.s. per verificare l’attuazione del Piano di Miglioramento COLLEGIO DEI DOCENTI Nel mese di settembre - Approva e adotta il piano di miglioramento quale azione propedeutica per la progettualità collegiale 2) Elenco Azioni Correttive e Preventive. 1 Il monitoraggio e la restituzione degli esiti dell’autovalutazione d’istituto effettuata con il software “Cometa” del Polo Qualità di Napoli 2 L’analisi degli esiti della compilazione della scheda di autodiagnosi d’istituto compilata per i PON Pagina 21 di 38 3 4 5 La riflessione sui risultati delle Prove INVALSI Gli esiti della Custumer Satisfaction Le evidenze delle criticità emerse: - Attraverso i reclami (per ora rilevati spesso oralmente e tenuti sotto controllo dal DS e dal Collaboratore vicario) - Attraverso le difficoltà operative (messe in evidenza da ogni elemento componente il GdM) 6 Compilazione di una lista con i punti di forza e una con le criticità 7 Gerarchizzazione delle criticità 8 Definizione dei processi critici da “migliorare” 10 Definizione delle azioni di miglioramento 11 Definizione degli indicatori di qualità 12 Definizione delle modalità di misurazione degli indicatori di qualità 13 Stesura del Piano di miglioramento che prevede i seguenti punti: Analisi della situazione e motivazione dell’intervento; Obiettivi; Piano delle attività; GANTT del Piano; Verifica degli esiti del Piano; Identificazione dei fattori critici di successo 14 Condivisione, approvazione e adozione del Piano di miglioramento 15 Verifica dell’attuazione del piano di miglioramento attraverso riunioni appositamente predisposte 3) modello rilevazione problemi Barrare la voce che interessa DATA RECLAMO SUGGERIMENTO OSSERVAZIONE AREA/PROCESSO DI INTERESSE RILEVATO DA (campo non obbligatorio) Nome Firma DESCRIZIONE SINTETICA RECLAMO/SUGGERIMENTO/OSSERVAZIONE Pagina 22 di 38 IN CASO DI PROBLEMA Descrizione delI’eventuale trattamento immediato problema Effettuato da Data Valutazione sulla effettiva soluzione del problema. Firma PARTE RISERVATA AL RESPONSABILE QUALITÀ RAPPORTO NUMERO _______ NATURA DEL PROBLEMA: Non conformità di erogazione del servizio Reclamo da cliente Reclamo personale scolastico Non Conformità da verifica interna Non conformità da fornitore Altro ______________________________ E’ NECESSARIA UNA AZIONE CORRETTIVA? Pagina 23 di 38 NO SI N. ______ PO. 07 – GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA Ad inizio anno scolastico il DS individua il responsabile dell’archivio didattico all’interno del gruppo di lavoro Il gruppo di lavoro - individua i materiali da archiviare, - fissa i tempi di archiviazione, - sottopone al collegio dei docenti per l’approvazione Il Responsabile dell’archivio - raccoglie i materiali individuati, nei tempi stabiliti, - aggiorna periodicamente l’elenco dei materiali su suggerimento dei docenti - archivia i materiali; Il Responsabile della qualità - segue la progettazione, l’implementazione e il monitoraggio - archivia e rende disponibile la documentazione - gestisce gli eventuali reclami Alla fine dell’anno scolastico Il responsabile dell’archivio - cura la pubblicazione sul sito web dell’archivio didattico - relaziona al DS , individuando i punti di forza e di debolezza della procedura, in base ai seguenti indicatori di processo numero delle richieste di accesso all’archivio numero degli accessi all’area dedicata del sito web numero dei materiali archiviati entro i termini stabiliti numero dei reclami per indisponibilità dei materiali pervenuti Il DS relazione al Consiglio di Istituto I risultati rappresentano gli elementi in entrata per la riprogettazione ed il miglioramento per l’anno successivo. Pagina 24 di 38 PO. 10 – GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA 1. SCOPO Scopo della presente procedura è di descrivere le responsabilità e le modalità operative previste nell’IC “De Nicola-Sasso”per la gestione della comunicazione interna ed esterna, in modo tale da: ▪ assicurare la corretta, sistematica e tempestiva circolazione delle informazioni, sia quelle rivolte ai portatori di interesse interni (personale docente e non docente, studenti, famiglie) che esterni (partner di progetto, partner di rete, fornitori, istituzioni, territorio); ▪ assicurare la reperibilità e la facilità di accesso per tutti i portatori di interesse delle informazioni e delle comunicazioni provenienti dall’esterno; ▪ far entrare la comunicazione come componente strategica di ogni processo attivato nell’Istituto; ▪ assicurare, attraverso una comunicazione efficace e sistematica, la diffusione e la disseminazione sul territorio del progetto educativo in cui si concretizzano la mission e la vision della scuola; ▪ aprire canali di ascolto rivolti al territorio, facendo della comunicazione un fattore di miglioramento. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE La presente procedura si applica a tutti i processi di comunicazione che interessano l’Istituto nello svolgimento delle sue attività comprese nel campo della progettazione, erogazione e controllo del servizio formativo. Le comunicazioni di carattere amministrativo-finanziario con i fornitori e quelle riguardanti la gestione del personale della scuola sono regolate dalla normativa in vigore. Le comunicazioni e le registrazioni riguardanti il SGQ sono oggetto delle specifiche procedure: ▪ Procedura di sistema: Gestione della documentazione ▪ Procedura di sistema: Gestione delle registrazioni 3. RESPONSABILITA’ Le responsabilità relative alla progettazione, erogazione e controllo dei processi comunicativi dell’istituto sono: DIRIGENTE SCOLASTICO E’ responsabile della comunicazione interna ed esterna dell’Istituto Gestisce e coordina la comunicazione con le istituzioni nazionali e locali Gestisce la comunicazione con le Reti e con il territorio Convoca e coordina il gruppo di lavoro per la stesura del ‘Piano per la Comunicazione’ Relaziona al Consiglio d’Istituto sugli esiti e sui risultati del ‘Piano’ GRUPPO DI LAVORO Stende il ‘Piano per la Comunicazione’ come sezione del POF d’Istituto Monitora il ‘Piano’ e sulla base degli esiti propone azioni di miglioramento RESPONSABILI DI Cura la gestione dei processi di comunicazione relativi all’area di intervento PROGETTO secondo le indicazioni del ‘Piano’ SEGRETERIA Archivia i materiali e ne assicura l’accessibilità e la conservazione. Le responsabilità specifiche relative alla gestione delle comunicazioni sono riportate nella “Matrice delle Responsabilità” allegato al “Piano per la Comunicazione” d’Istituto Pagina 25 di 38 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ L’IC “De Nicola-Sasso” individua come interlocutori: ▪ Portatori di interesse interni: studenti, famiglie, personale ▪ Portatori di interesse istituzionali: MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti locali, ▪ Portatori di interesse partner: altre scuole, aziende, agenzie formative, associazioni del Terzo settore, Università. Sulla base della tipologia specifica degli interlocutori coinvolti e dello scopo della comunicazione viene elaborato all’inizio dell’anno scolastico un ‘Piano per la Comunicazione’ che prende in esame i diversi settori progettando le specifiche modalità di: ▪ Comunicazione interna: la comunicazione interna comprende tutte le comunicazioni rivolte a/provenienti da personale, studenti, genitori, sia quelle di origine interna che quelle che, provenienti dall’esterno, devono essere diffuse a tutte le componenti dell’Istituto; ▪ Comunicazione esterna: la comunicazione esterna comprende le comunicazioni rivolte a soggetti istituzionali, al territorio e ai partner di progetto. All’interno di queste due aree vengono inoltre distinte: - le comunicazioni di carattere prettamente informativo necessarie per l’erogazione del servizio (p.e. calendario scolastico, impegni del personale, comunicazioni scuola-famiglia) - le comunicazioni specificamente funzionali all’aspetto di progettazione, erogazione e controllo del servizio formativo, comprendenti quelle con i partner di progetto e le informazioni di ritorno provenienti da tutte le parti interessate (indagini sulla soddisfazione, reclami, proposte, relazioni e verifiche). Il ‘Piano per la Comunicazione’ progetta le modalità di comunicazione a partire da: ▪ -le necessità comunicative dell’Istituto in relazione alle specificità del POF; ▪ -la tipologia ed il numero dei soggetti coinvolti e dei partner di progetto per l’anno scolastico in corso; ▪ -le esperienze pregresse, sia in termini di punti di forza che di punti di miglioramento. Della stesura del Piano è incaricato, sotto la supervisione del DS, il gruppo di lavoro per la stesura del POF, di cui il Piano costituisce una specifica sezione. Il ‘Piano per la Comunicazione’ prevede che, per ogni tipologia di comunicazione e per ogni destinatario, siano indicati: ▪ -strumento e supporto ▪ -tempistica ▪ -modalità/responsabilità di stesura ▪ -modalità/responsabilità di trasmissione ▪ -modalità/responsabilità di accesso ▪ -modalità/responsabilità di controllo ▪ -modalità/responsabilità di archiviazione Area: comunicazione interna di carattere informativo Tipologia: circolare Destinatario: genitori Pagina 26 di 38 Strumento/ tempistica stesura trasmission accesso controllo archiviazione supporto e Registro Diffusione DS o Lettura in Personale Annotazione Segreteria: delle con suo delegato classe ATA sul Giornale registro del comunicazio preavviso di docente in Gestore sito di classe. protocollo ni 2 giorni servizio WEB Sito web Pubblicazion supporto e sul sito cartaceo/dig Web itale -Per ogni progetto/attività previsto dal POF il ‘Piano per la Comunicazione’ prevede la compilazione di una parte specificamente dedicata alle modalità di diffusione/disseminazione, sia in entrata (fase informativa e di diffusione dell’azione) sia in uscita (comunicazione e diffusione degli esiti sia all’interno che all’esterno dell’Istituto). -Alla fine dell’anno scolastico, in sede di riunione di Riesame e di verifica e validazione del POF, vengono esaminati gli esiti del ‘Piano per la Comunicazione’, in relazione agli indicatori di processo individuati ed agli standard di risultato previsti per l’anno scolastico. I punti forti ed i punti di miglioramento risultanti rappresentano elementi in entrata per la stesura del Piano per l’anno scolastico seguente. 5. INDICATORI DI PROCESSO Il processo della comunicazione viene monitorato costantemente dal RQS, sotto la supervisione del DS, attraverso l’analisi dei seguenti indicatori: ▪ Numero dei reclami provenienti dall’area comunicazioni interne ▪ Numero dei reclami provenienti dall’area comunicazioni esterne ▪ Numero degli accessi al sito web dell’Istituto ▪ Soddisfazione dei portatori di interesse ▪ Numero dei partecipanti agli eventi rivolti all’esterno 6. RIFERIMENTI ▪ Manuale della Qualità, Capitolo 5 “Strategia e politica”, punto 5.4 ▪ Manuale della Qualità, Capitolo 6 “Gestione delle Risorse”, punti 6.7.1-3 ▪ UNI EN ISO 9004:2009 Sistemi di gestione per la qualità ▪ Procedura Gestione delle non conformità 7. ARCHIVIAZIONE Tutti i materiali di cui si fa menzione nella presente procedura sono archiviate dalla Segreteria e/o dai Responsabili di progetto e sono conservati presso la Segreteria dell’Istituto secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente, su supporto cartaceo e/o digitale. Tutte le informazioni relative al processo di comunicazione sono conservate dal DS nell’Ufficio di Direzione per almeno cinque anni per la consultazione e per la considerazione della stessa in sede di riesame. 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI Per quanto riguarda i termini e le definizioni utilizzate nella procedura si rimanda alla terminologia utilizzata nella Norma UNI EN ISO 9004:2009 e nel Capitolo 3 del presente Manuale. 9. ALLEGATI Pagina 27 di 38 Procedura di sistema per la comunicazione interna Uscite didattiche Al fine di assicurare una corretta, sistematica e tempestiva circolazione delle informazioni, punto di debolezza della nostra istituzione, ed un maggior controllo delle attività, si predispone la seguente procedura da seguire ogniqualvolta si predispongono attività collaterali alla didattica. - Il consiglio di classe o il singolo docente che propone un qualsiasi percorso di integrazione all’attività didattica, da svolgere a scuola o all’esterno ,deve comunicare alla funzione strumentale di riferimento, utilizzando il modello ML IO 3/A Richiesta uscita didattica La F.S. predisporrà : 1. una circolare divulgativa contenente le finalità educativo-didattiche, i docenti e le classi coinvolte. Il numero della circolare sarà riportato sul registro di classe e nel registro on-line alla voce “eventi”. Inoltre la circolare stessa sarà pubblicata sul sito web della scuola; 2. l’informativa-autorizzazione da inviare ai genitori , usando il modello previsto ML IO 3 E o, in alternativa, dettando l’avviso agli alunni. In tale informativa sarà specificata eventuale cifra da versare e il termine ultimo per il versamento, che dovrà essere rigoroso e antecedente l’uscita almeno di due giorni, al fine di un’ efficace organizzazione sia dell’attività stessa che della regolarità dello svolgimento delle lezioni in sede; 3. comunicazione alla propria responsabile di plesso ed alla RQS indicando il numero e il nominativo dei docenti accompagnatori e il numero degli alunni partecipanti , lasciandone l’elenco nelle relative classi; 4. relazione finale riguardante l’attività attraverso il modello ML IO 3/C Relazione finale uscite didattiche/ viaggi di istruzione 5. raccoglie , se esistenti, i modelli ML M Segnalazione reclami/Suggerimenti/Osservazioni 6. raccoglie la documentazione dal punto 2 al 5 in un contenitore appositamente predisposto dal RQS nelle diverse sedi 7. allega la documentazione prevista dalla procedura per la comunicazione esterna se l’uscita prevede l’utilizzo di un mezzo di trasporto . F/to Il Dirigente Scolastico Procedura di sistema per la comunicazione esterna - Uscite didattiche LA F.S. che ha ricevuto da parte di un consiglio di classe o di un singolo docente il modello ML IO 3/A Richiesta uscita didattica, dovrà: 1. Effettuare eventuale prenotazione presso il luogo oggetto della visita 2. Contattare la ditta di autobus se la visita prevede il trasporto degli alunni . 3. Chiedere alla Segreteria di inviare l’ordine alla ditta di autobus e/o al luogo dove effettuare l’uscita se trattasi di pagamento da effettuarsi a cura della scuola. 4. Consegnare la richiesta agli uffici di segreteria 5. Versare la somma raccolta sul conto corrente postale della scuola 6. Consegnare il bollettino dell’avvenuto pagamento, per consentire di allegare la fattura. 7. Allegare, in fotocopia , tutta la documentazione a quella prevista dalla PROCEDURA PER LA COMUNICAZIONE INTERNA per le uscite didattiche F/to Il Dirigente Scolastico Pagina 28 di 38 Procedura di sistema per la comunicazione interna Comunicazioni acquisti o rimborso Al fine di non incorrere in spiacevoli ritardi e disguidi e ritardare le attività in programma, anche su richiesta del personale di Segreteria, si predispone la seguente procedura da seguire per acquisti materiale per attività didattiche e affini o rimborsi per le stesse. - I Consigli di classe o i singoli docenti, all’inizio dell’anno scolastico, individuano il materiale che può essere utile per le attività didattiche. Compilano il modulo ML IO 6/B ML IO 6/C RICHIESTA BENI STRUMENTALI E/O DI CONSUMO RICHIESTA DI ACQUISTO/RIMBORSO Rev. 1/14 Rev. 2/15 in cui si evidenziano le esigenze di beni strumentali e di consumo - Lo sottopongono alla Dirigente e al DSGA - Lo consegnano al Responsabile del protocollo dell’ufficio di Segreteria. Nel caso di acquisti imprevisti ed imprevedibili nel corso dell’anno la richiesta, sullo stesso modulo, va formulata con un preavviso di 10 giorni , seguendo le stesse procedure. Se, per motivi urgenti, i docenti provvedono in forma privata ad acquisti che ritengono indispensabili per il corretto svolgimento della loro attività didattica, per richiedere il rimborso devono : Compilare il modello ML IO 6/A SCHEDA ESIGENZE BENI STRUMENTALI E/O DI CONSUMO Consegnarlo al responsabile del protocollo dell’ufficio di segreteria. Allegare fattura della spesa sostenuta. Lo sottopongono alla Dirigente e al DSGA F.to Il Dirigente Scolastico Pagina 29 di 38 Rev. 1/14 PO. 03 – GESTIONE DEGLI AUDIT INTERNI 1. 1. SCOPO Mediante questa procedura ci si propone di: definire le modalità di svolgimento degli Audit interni, intesi non come “verifiche fiscali”, ma come momenti di collaborazione e di scambio di informazioni tra i vari settori dell’organizzazione e finalizzati a: - verificare qualitativamente l’organizzazione messa in atto all’interno del SGQ; - valutare l’impostazione e gestione dei vari processi primari e di supporto dell’organizzazione scolastica; - rilevare punti di forza e “buone pratiche” ; - individuare aree e opportunità di miglioramento; - intraprendere le opportune strategie di miglioramento ( vedi PO 05 “Azioni correttive e preventive” ) - assicurare che gli Audit interni siano accuratamente pianificati e che il loro esito sia documentato e pubblicizzato. 2. 2. CAMPO APPLICAZIONE La procedura è applicabile a tutti gli Audit interni della qualità ed alla gestione delle non conformità che ne derivano. Per Audit si intende un processo sistematico, indipendente e documentato per verificare le attività inerenti il Sistema Qualità, i risultati ottenuti e se quanto predisposto viene attuato efficacemente e risulta idoneo al conseguimento degli obiettivi. In particolare, si ritiene indispensabile un giusto bilanciamento tra l’attenzione agli aspetti procedurali (documentazione) e l’osservazione dei fatti concreti e sostanziali. 3. 3. RESPONSABILITÀ Il DS ha la responsabilità di: - autorizzare gli audit; - pianificarli e monitorarne la gestione con la collaborazione del RQS; - valutarne i risultati come elementi di ingresso del Riesame; - intraprendere con la collaborazione del RQS e del Gruppo di Pianificazione le opportune strategie di miglioramento ( vedi PO 05 “Azioni correttive e preventive”). Il Responsabile Qualità Scuola, in accordo con il DS, ha la responsabilità di: definire il piano annuale degli audit interni; definire gli obiettivi specifici di ciascun audit; assicurare la formazione degli auditor interni; costituire i gruppi di audit; curare i rapporti con i responsabili dei settori e con i gruppi. Il Gruppo di audit, coordinato da un Responsabile ( Team Leader) ha il compito di: elaborare, in accordo con il DS e il RQS, le liste di riscontro; programmare nei dettagli, notificare e coordinare l’Audit; annotare tutte le osservazioni inerenti la verifica condotta; curare la stesura del rapporto finale. Tutto il personale ha il compito di collaborare fattivamente con i gruppi di Audit. Pagina 30 di 38 4. 4. PROCEDURA 4.1 Pianificazione degli Audit Ogni anno il DS, con la collaborazione del RQS, predispone un piano degli Audit e ne invia copia a tutto il personale coinvolto. E' possibile indire Audit straordinari quando: si sono verificati sostanziali mutamenti organizzativi, si ritiene vi siano condizioni pregiudizievoli la qualità, vi sia stata una modifica sostanziale alle procedure, si ritiene necessario verificare l'applicazione e l’efficacia di strategie di miglioramento attuate. Gli Audit straordinari sono indetti a discrezione del DS e si svolgono nello stesso modo previsto per quelli programmati. Il DS, coadiuvato dal RQS, dopo aver definito gli ambiti e gli obiettivi di ciascun audit, le funzioni/settori da visitare e le persone da contattare, nomina i Team Leader e costituisce i gruppi. Tutto il personale che esegue gli Audit deve essere opportunamente formato o mediante la frequenza di un corso o mediante autoformazione/ affiancamento. In particolare, la formazione specifica per il ruolo deve comprendere la capacità di interpretare norme relative al SGQ, la conoscenza della gestione per processi e degli strumenti per la gestione del miglioramento e la conoscenza delle tecniche di gestione degli Audit. Nessuno può effettuare Audit in un settore di cui è diretto responsabile. 4.2 Preparazione degli Audit Prima di iniziare la verifica, il gruppo, coordinato dal Team Leader, compie le seguenti attività preparatorie: ▪ esamina la documentazione esistente, da reperire, da preparare o da aggiornare ( procedure, istruzioni, rapporti di audit ); ▪ elenca, in accordo con il DS e il RQS, i punti più importanti da verificare ( lista di riscontro); ▪ programma nei dettagli l’audit e lo notifica al personale coinvolto. Il gruppo articolerà la lista di riscontro in una serie di elementi/aspetti da analizzare, assicurando che la sequenza segua uno schema logico, il numero sia adeguato a coprire tutto il campo di indagine, la forma utilizzata permetta di raccogliere elementi di valutazione oggettiva. In particolare sono considerati aspetti da valutare: la gestione dei documenti; lo svolgimento delle attività secondo quanto stabilito nei documenti; i criteri adottati per la pianificazione delle attività specifiche; le modalità di registrazione delle attività; i criteri di gestione degli indicatori di prestazione, delle azioni di miglioramento, dei processi di comunicazione. 4.3 Esecuzione degli Audit L’esecuzione dell’Audit avviene in quattro fasi: riunione iniziale valutazione pre-riunione finale riunione finale. Pagina 31 di 38 La riunione iniziale prevede la presentazione tra le parti, chiarimenti sulle finalità, l’oggetto e le modalità di esecuzione e uno scambio di informazioni su eventuali attività in corso. Nella fase della valutazione il Gruppo di audit deve individuare e documentare sia gli aspetti positivi che quelli negativi, approfondire le eventuali criticità e, in ogni caso, non può proporre azioni correttive. Gli auditor sono, inoltre, tenuti ad agire con logiche di buon senso e con professionalità e a seguire alcune regole di comportamento: stabilire un buon rapporto con le persone contattate; avere padronanza dei tempi e dei temi delle verifiche; ascoltare con attenzione gli interlocutori; non assumere atteggiamenti da esperto; assumere atteggiamenti pazienti, controllati, ma decisi; evitare critiche verso le persone e l’organizzazione. Nella pre-riunione finale si riesaminano i risultati rispetto agli obiettivi prefissati, si condividono i risultati all’interno del Gruppo, si elencano gli aspetti positivi e le criticità da presentare nel corso della riunione finale, si verifica la completezza delle evidenze oggettive raccolte e si ripartiscono, se necessario, i compiti che ciascun componente dovrà svolgere durante la riunione finale. Il Team Leader coordina la riunione finale, introduce gli argomenti e presenta i risultati dell’audit. E’ preferibile illustrare dapprima i punti di forza rilevati durante la verifica e poi le criticità. E’ bene anche sottolineare eventuali “buone pratiche” riscontrate nei processi esaminati. 4.4 Documentazione Sulla base dei risultati della verifica il Team Leader redige il "Rapporto di Audit" (Mod. RAu) che contiene: - luogo e data dell’audit, - identificazione del processo sottoposto a verifica, - nominativi degli auditor, - nominativi delle persone contattate, - descrizione dello scopo dell’audit, - documenti di riferimento, - sommario delle risultanze, - descrizione dettagliata dei rilievi emersi . Il rapporto di Audit viene firmato sia dal Team Leader sia dal responsabile dell’area verificata. I "Rapporti di Audit" sono esaminati dal DS come elemento in ingresso del Riesame della Direzione e sono conservati dal RQS per almeno 3 anni. Sulla base del rapporto di Audit il DS predispone con la collaborazione del Gruppo di Pianificazione, coordinato dal RQS, strategie di miglioramento in accordo alla procedura PO 05 “Azioni correttive e preventive”. 5. 5. INDICATORI DI PROCESSO Numero dei processi sottoposti a verifica Numero delle check list prodotte Numero delle interviste condotte Pagina 32 di 38 6. 6. RIFERIMENTI Manuale della Qualità, Cap. 8 – Monitoraggio, misurazione, analisi e riesame 7. 7. ARCHIVIAZIONI I "Rapporti di Audit" sono conservati dal RQS per almeno 3 anni. 8. 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI Manuale della Qualità, Capitolo 3 – Terminologia e abbreviazioni 9. 9. ALLEGATI Chek-list Rapporto di audit Pagina 33 di 38 PO. 11 – ACCERTAMENTO E GESTIONE BES 1. SCOPO. Questa procedura definisce il processo per valorizzare le potenzialità di ciascun allievo con BES (DSA), soddisfare le aspettative di crescita e di miglioramento, individuare percorsi rispondenti ai bisogni di ciascuno. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE. Si applica a tutte le attività implementate dall’I.C. De Nicola-Sasso, relative agli alunni con BES, sia afferenti alla didattica sia all’area organizzativa, come: Indagine sui bisogni formativi dell’utenza Segnalazione casi certificati e non Assegnazione alunni alle classi Elaborazione e Approvazione del PDP Verifica andamento didattico-disciplinare Incontri periodici con le famiglie In particolare, il DS garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali; stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con organi collegiali e famiglie, e precisamente: attiva attività di screening per l’emersione dei BES; trasmette alla famiglia apposita comunicazione; riceve la diagnosi dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo docente; promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse; promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, assicurando il coordinamento delle azioni (tempi, modalità, finanziamenti); promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA, favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di riconoscimento dell’impegno dei docenti; attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche. 3. RESPONSABILITÀ. CHI FA Dirigente Scolastico Responsabile Qualità Pagina 34 di 38 CHE COSA Promuove azioni di ascolto per l’emersione dei BES Acquisisce le diagnosi Incontra le famiglie Assegna gli alunni alle classi Nomina il Referente BES Promuove attività di formazione e aggiornamento Segue la progettazione, l’implementazione e il monitoraggio delle attività relative alla presente procedura Archivia e rende disponibile ed accessibile i risultati del monitoraggio effettuato Elabora modelli di programmazione Responsabile BES Docente Coordinatore di classe Progetta ed attiva azioni di screening e di ascolto ed indagine sui bisogni formativi speciali Promuove rapporti di continuità con i docenti della scuola secondaria di primo grado Promuove il raccordo con il territorio e in particolare con l’AID per gli allievi con DSA Promuove momenti di confronto tra i consigli di classe con allievi BES Elabora check list di osservazione e griglie di valutazione Acquisisce le diagnosi Segnala eventuali BES evidenziati durante il percorso scolastico da allievi delle classi 2°-5° Socializza con i colleghi, in incontri dedicati, la presenza dell’allievo BES e promuove momenti di confronto Incontra le famiglie Elabora check list di osservazione e griglie di valutazione Elabora il PDP secondo il modello predisposto Condivide check list di osservazione, modello di programmazione e griglie di valutazione. Stabilisce i criteri di valutazione Consiglio di classe Condivide ed approva il PDP Esamina e discute periodicamente i risultati ottenuti con monitoraggi in itinere delle strategie attuate Valuta i livelli di apprendimento raggiunti Effettua lo screening iniziale. Raccoglie la documentazione degli interventi didatticoeducativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in Gruppo di lavoro per rapporto con azioni strategiche l'inclusione ( GLI ) Rileva, monitora e valuta il livello di inclusione della scuola. Elabora una proposta di Piano Annuale per l'Inclusione, da redigere al termine di ogni anno scolastico , entro il mese di giugno. 4. DESCRIZIONE DELLA ATTIVITÀ. Le azioni previste da questa procedura, basati su giudizi informati e sulla individuazione di priorità, sono: Screening per le classi prime Acquisizione documenti di diagnosi. Contatti con le famiglie. Elaborazione e condivisione di check list di osservazione, modelli di programmazione e griglie di valutazione. Pagina 35 di 38 Promozione di attività di formazione e aggiornamento dei docenti delle classi coinvolte. Incontri periodici con le famiglie. Promozione di rapporti di continuità con i docenti della scuola secondaria di 1° grado. Raccordo con il territorio e contatti con l’AID. Elaborazione ed approvazione PDP. Valutazioni in itinere e finale. Elaborazione del Piano annuale per l’inclusione. 5. INDICATORI DI PROCESSO. Rispetto della tempistica Completezza della documentazione Risultati di apprendimento e successo formativo degli allievi BES Rapporti con le famiglie e numero di incontri Verbalizzazioni delle riunioni 6. RIFERIMENTI. Norma UNI EN ISO 9004:2009 Legge 8 ottobre 2010, nº 170 LINEE GUIDA ALLEGATE AL D.M. 12 LUGLIO 2011 Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013 “Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 "Strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica". Indicazioni operative” Nota Ministeriale del 22/11/2013, n. 2563 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali 7. ARCHIVIAZIONI. Tutta la documentazione relativa agli alunni BES è reperibile presso l’Ufficio didattica e i singoli PDP conservati nei fascicoli degli allievi 8. TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI. RQS: Responsabile Qualità Scuola AID: Associazione Italiana Dislessia PDP: Piano Didattico Personalizzato BES: Bisogni educativi speciali GLI: Gruppo di Lavoro per l’inclusione DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Modello PDP Piano Annuale per l’Inclusione Pagina 36 di 38 Scheda rilevazione BES da compilare a cura dei Coordinatori del Consiglio di Classe Alunno/a …………………………………………………………………………………………………………… Classe ………………… Sezione …………………… Infanzia Primaria Secondaria La scala di numeri da 1 a 4 rappresenta un indice numerico della ampiezza del bisogno rilevato mai: 0; quasi mai: 1; poche volte: 2; molte volte: 3 ; sempre: 4; non rilevabile 5; barrare il numero scelto con una crocetta Area funzionale corporea e cognitiva condizioni fisiche e/o psichiche difficili* (ospedalizzazioni, malattie acute o croniche, lesioni, fragilità, traumi, altro): mancanza di autonomia nel movimento e nell’uso del proprio corpo 0 1 2 3 4 5 difficoltà nell’uso di oggetti personali e di materiali scolastici* 0 1 2 3 4 5 mancanza di autonomia negli spazi scolastici 0 1 2 3 4 5 mancanza di autonomia negli spazi esterni alla scuola 0 1 2 3 4 5 difficoltà di gestione del tempo 0 1 2 3 4 5 necessità di tempi lunghi 0 1 2 3 4 5 difficoltà nella pianificazione delle azioni 0 1 2 3 4 5 difficoltà di attenzione 0 1 2 3 4 5 difficoltà di memorizzazione 0 1 2 3 4 5 difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni verbali 0 1 2 3 4 5 difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni scritte 0 1 2 3 4 5 difficoltà di espressione – restituzione di informazioni verbali 0 1 2 3 4 5 difficoltà di espressione – restituzione di informazioni scritte 0 1 2 3 4 5 difficoltà nell’applicare conoscenze 0 1 2 3 4 5 difficoltà nella partecipazione alle attività relative alla disciplina*: in particolare nelle attività di *: Pagina 37 di 38 altro* difficoltà di autoregolazione, autocontrollo problemi comportamentali* Area Relazionale difficoltà emotive* 0 1 2 3 4 5 scarsa autostima 0 1 2 3 4 5 scarsa motivazione 0 1 2 3 4 5 scarsa curiosità 0 1 2 3 4 5 difficoltà nella relazione con i compagni 0 1 2 3 4 5 difficoltà nella relazione con gli insegnanti 0 1 2 3 4 5 difficoltà nella relazione con gli adulti 0 1 2 3 4 5 famiglia problematica 0 1 2 3 4 5 pregiudizi ed ostilità culturali 0 1 2 3 4 5 difficoltà socioeconomiche 0 1 2 3 4 5 ambienti deprivati/devianti 0 1 2 3 4 5 altro* Fattori del contesto famigliare scolastico ed extrascolastico * Specificare Quali altro* scarsità di servizi cui la famiglia possa fare riscorso* mancanza di mezzi o risorse nella scuola* bisogni espressi dal team degli insegnanti relativamente alle problematiche evidenziate* (strumenti, informazioni, sussidi ….) 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