Braccio di ferro tra città e campagna
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Braccio di ferro tra città e campagna
Dal mondo delle scienze Marco Grassini e Nicola Lovecchio Braccio di ferro tra città e campagna D a almeno dieci anni una parte del mondo scientifico ha concentrato le proprie valutazioni sulle capacità condizionali dei giovani differenziandole in relazione alla provenienza degli stessi Antropizzato o non antropizzato, questo è il problema. Ipotesi e teorie si dividono infatti sul livello di performance di gruppi urbani (abitanti in città) e rurali (provenienti da zone agricole). Per alcuni gli abitanti di contesti rurali sono più performanti dei coetanei di città, ritenuti generalmente sedentari, mentre per altri sono i cittadini che, potendo usufruire delle numerose possibilità offerte dai grandi agglomerati urbani soprattutto a livello di infrastrutture, sono in grado di sviluppare livelli elevati di prestazione. Alcuni studi hanno esaminato le correlazioni con lo stato socioeconomico mentre in nord America si sono spinti fino alle differenze riscontrabili secondo il quartiere della città di provenienza. In Olanda molti studi si sono soffermati sulle inferenze delle abitudini alimentari (vegetariani) mentre nelle regioni del sud mediterraneo gli studi hanno scelto come campioni rurali i soggetti delle isole. Recentemente anche in Italia è stato condotto uno studio inerente la valutazione delle differenze motorie fra i ragazzi provenienti dalla città (Milano) e quelli delle provincia. In particolare i dati italiani (raccolti secondo la batteria di test Eurofit) sono stati confrontati con i risultati raccolti in Croazia (medesimo protocollo). Ragazzi delle scuole medie inferiori sono stati valutati attraverso il test degli addominali (in 30”), del salto in lungo da fermo, della flessibilità della colonna vertebrale da seduti (con flessometro graduato) e dei dati antropometrici. Nell’intento di svolgere un’esplorazione tra le variabili a disposizione sono state effettuate valutazioni statistiche per scoprire se e quali caratteristiche esogene ai test possono essere considerate come dei fattori di interesse sulle capacità motorie. In un’ipotetica sfida fra cittadini italiani e croati questi ultimi risultano essere più alti, più pesanti e migliori nel salto in lungo mentre i primi appaiono decisamente più flessibili; nel test sugli addominali i risultati non sono invece diversi statisticamente. Mentre era immaginabile che a quell’età i maschi riuscissero meglio del gentil ses- SLF Italia La Rivista di Educazione Fisica, Scienze Motorie e Sport | Gennaio 2012 Addominali Italia so negli addominali e nel salto – per pagare però poi 15 cm di differenza media nel test di flessibilità – sorprendente è il confronto fra urbani e rurali perché non risultano differenze statisticamente significative, fatta eccezione per l’altezza e gli addominali dove predominano gli urbani. Un fattore importante nel differenziare i risultati delle prove è stato quello legato all’età. Infatti sia nel campione unico, sia in quello stratificato per origine, sia in quello differenziato per genere le medie risultano diverse per almeno due gruppi d’età. Unica eccezione è rappresentata dalla variabile legata alla flessibilità maschile dove le medie non sono significativamente diverse anche confrontando le date di nascita. Infine, ponendo a paragone i rurali italiani e i rurali croati, i croati risultano essere migliori in tutta la parte antropometrica. Nelle prove fisiche invece gli italiani risultano più portati per la flessibilità mentre non ci sono differenze statistiche significative nelle altre due prove considerate. Probabilmente – almeno per la realtà italiana – non si riesce a definire un netto dominio dei giovani rurali rispetto ai cittadini mentre differenze fra nazioni con condizioni economiche, politiche, di sviluppo e culturali differenti sembrerebbero meglio classificare i giovani. Per ulteriori informazioni: www.motorfit.it