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BIOGRAFILM MUSIC E BIOGRAFILM ARTE Per la sua undicesima edizione, a fianco della celebration Vite Connesse Biografilm presenta altri due sezioni tematiche, dedicate a musica e arte, due argomenti a cui da anni il Festival presta un’attenzione fortissima. Biografilm Music sarà dedicata ai documentari italiani e internazionali che nell’ultimo anno hanno messo in scena con particolare originalità e forza espressiva artisti provenienti dai più disparati scenari musicali, dalla West Coast statunitense alla Germania Ovest degli anni Ottanta, dall’immaginario hip hop italiano a quello dei più amati cantautori. La sezione Biografilm Music è realizzata in collaborazione con Coop Adriatica. Biografilm Arte invece riunisce in un’unica sezione i film fuori concorso che affrontano il tema dell’arte in tutte le sue forme: dal teatro alla poesia, dal fumetto alla critica. BIOGRAFILM MUSIC B‐MOVIE: LUST AND SOUND IN WEST‐BERLIN Regia di Klaus Maeck, Heiko Lange, Jörg A.Hoppe (Germania/2015/94’) Anteprima italiana In collaborazione con roBOt Festival Un decennio che comincia con il punk e finisce con la Love Parade non può essere altro che un b‐movie: colorato, economico, trash, ambizioso, traballante, spudorato. In una parola, gli anni Ottanta a Berlino Ovest. Tra la prigione a cielo aperto del Muro e la libertà più sfrenata a base di disco&droghe, la capitale tedesca era insieme la meta di un’utopia ribelle e un disperato cimitero dei sogni. Un sorprendente collage di pellicole, filmati TV, foto e interviste inedite restituisce il sapore di un decennio frenetico ma creativo, in un’impudica dichiarazione d’amore per una città e il suo melting‐pot, le sue sub‐culture e pop‐culture, i suoi miti e i suoi misconosciuti martiri. CE QUE LE TEMPS A DONNÉ A L’HOMME JACQUES HIGELIN Regia di Sandrine Bonnaire (Francia/2015/52’) Anteprima Italiana Jacques Higelin: un musicista dai molti strumenti, un attore dai molti ruoli, uno dei grandi chansonnier francesi capaci di interpretare il nostro tempo con il suo eclettico stile di teatro‐canzone. La regista Sandrine Bonnaire se lo trova accanto su un treno, e da questo incontro fortuito prende l’avvio un’amicizia che prosegue tra conversazioni e ricordi. Questo film non è il ritratto di un personaggio ma il racconto intimo e commovente di un incontro umano tra due artisti, che mostra come tra il passato e il futuro si possa gettare un solido ponte fatto di ispirazione DUB FX – SHARING ENERGY Regia di Francesco Tomei (Italia/2014/46’) Anteprima mondiale Opera prima La musica del futuro suonata per strada: i loop ipnotici di DubFx risuonano sui marciapiedi delle città del mondo. Benjamin Stanford, in arte DubFx, madre toscana e padre australiano, è partito da Melbourne a diciannove anni ed è approdato in Europa con una parola d’ordine: performance. In questo film seguiamo il suo viaggio umano e musicale, incontriamo amici e sodali come il sassofonista Mr Woodnote e la fidanzata Flower Fairy, entriamo nel suo mondo di musica 2.0 che mescola talento e tecnica, testi ispirati e beat boxing in nome della pura energia. Nessun tour organizzato, nessuna etichetta: “Creating a world for the open minded”, recita una strofa della sua LoveSomeone, resa famosa dal regista Ben Dowden. Un vero manifesto. HEAVEN ADORES YOU Regia di Nickolas Rossi (Stati Uniti/2014/104’) Anteprima italiana Opera prima Genitori divorziati, un patrigno violento, la fuga di casa, la depressione. La prima canzone scritta a tredici anni, gli ingaggi periferici con l’indie‐band Heatmiser, il primo contratto discografico grazie a una cassetta inviata da una fidanzata, il successo grazie alla canzone Miss Misery, nominata all’Oscar® nella colonna sonora di Will Hunting‐ Genio Ribelle. Infine, la misteriosa morte in un parco di Los Angeles, a 34 anni. Elliott Smith, diventato quasi suo malgrado una delle ultime leggende del rock alternativo, rivive in questo film come un artista che, per dirla con le sue stesse parole, “non era fatto per essere una grande rock star”. Ma che ha saputo tessere nelle sue canzoni le luci e le ombre della sua anima, e delle nostre. JANNACCI ‐ LO STRADONE COL BAGLIORE Regia di Ranuccio Sodi (Italia/2015/80’) Anteprima mondiale Opera prima Milano della banda dell’Ortica, delle scarpe da tennis, Milano di Veronica al Carcano in pè: la Milano degli anni Settanta è per il regista Ranuccio Sodi il teatro di un incontro, quello con Enzo Jannacci. Ne nasce non solo una collaborazione ma una profonda amicizia, che soltanto la morte del cantautore nell’aprile del 2013 potrà spezzare. Lo stradone col bagliore è un omaggio in musica, parole e immagini a quella Milano, a quell’amicizia, all’arte di un uomo per cui comporre e fare spettacolo è stato anche un modo di stare al mondo: ironico, dignitoso, brillante e discreto. Il titolo del film è quello di un brano di cui Jannacci parlava spesso, ma che non risulta abbia mai veramente composto. L’ultimo scherzo di uno splendido umorista. LUCIA LA CETRA DEL QUARTETTO Regia di Mietta Albertini (Italia/2015/51’) Anteprima mondiale In collaborazione con Associazione Orlando e Biblioteca Italiana delle Donne Lucia Mannucci, il volto femminile del Quartetto Cetra, una carriera da grande voce solista durata più di 50 anni in cui sono cambiate l’Italia e la storia dello spettacolo: dalla guerra a Sanremo, dal boom economico alla nascita della televisione. Grazie al materiale girato da Virgilio Savona, suo collega e marito, appassionato ”filmmaker”, abbiamo accesso a una Lucia di volta in volta intima, spiritosa, tenera, professionale. È stato lui infatti a documentare nelle sue pellicole amatoriali i viaggi, gli spettacoli e le prove, le riprese di film e sceneggiati, la vita in famiglia con il figlio Carlo, la musica e l’amicizia. Il prezioso “dietro le quinte” di una donna che ha sempre vissuto sul palcoscenico. NUMERO ZERO Regia di Enrico Bisi (Italia/2015) Anteprima mondiale Negli anni ’80 da oltreoceano arriva, potente, inarrestabile, l’onda dell’hip hop. Pochi anni dopo il rap inizia ad attecchire anche nel nostro Paese, con il primo disco italiano nel 1990. Comincia così una stagione d’oro che dai sottoboschi delle controculture arriverà a un pubblico variegato, passando attraverso il capolavoro dei Sangue Misto, i sempreverdi Kaos e Colle der Fomento, fino al successo commerciale di Neffa, Frankie Hi‐Nrg, Sottotono e Articolo 31 e agli esordi di un giovane Fabri Fibra. Poi, improvvisamente, il buio a cavallo del nuovo secolo. Perché? Un’irripetibile stagione di creatività musicale raccontata dai protagonisti, accompagnati dalla voce narrante di un grande freestyler che con questi musicisti è cresciuto e ha affinato il suo talento: Ensi. UNITÀ DI PRODUZIONE MUSICALE Regia di Pietro De Tilla, Elvio Manuzzi, Tommaso Perfetti (Italia/2015/77’) Anteprima mondiale Opera prima Settantadue musicisti vengono assunti da una fabbrica, dotati di numero di matricola e tuta, e di un compito: produrre musica su scala industriale in otto ore lavorative, divisi in gruppi come in una vera catena di montaggio. A ciclo continuo creano spartiti e li eseguono. Nessun pubblico ad applaudire. Tempi rigidi, pause caffè contingentate. Nella giornata di lavoro i musicisti‐operai cercano di stare al gioco o di scardinarlo, divisi fra l’impossibilità di fornire una buona produzione musicale e lo sforzo ostinato di farlo. Un film tra l’esperimento psicologico e la performance, che nel forte contrasto tra libertà creativa e schiavitù industriale illustra quanto sia moderno il concetto apparentemente antico di “alienazione”. Ideato da Enrico Gabrielli e Sergio Giusti. THE WRECKING CREW Regia di Denny Tedesco (Stati Uniti/2008/101’) Anteprima italiana Opera prima Senza di loro classici immortali come Strangers in the Night, Mrs. Robinson, Let the Sunshine In e molti altri non sarebbero stati gli stessi. Chi sono? Nat “King” Cole, Frank Sinatra, Simon & Garfunkel, Elvis Presley, i Beach Boys? Certo. Ma anche altri e meno noti protagonisti di quegli anni: i jazzisti e musicisti classici di tutto rispetto che, in studio, suonavano per loro e per altri grandi artisti. Questo film ricostruisce la storia scanzonata di un gruppo dei più talentuosi, tra hit da classifica e colonne sonore che hanno fatto la storia della canzone, non solo americana. Diretto da Denny Tedesco, figlio del chitarrista Tommy Tedesco, è un tributo allegro e commovente a una musica, a un’era, ad artisti che sono stati grandi anche dietro le quinte. BIOGRAFILM ARTE L’ALTRO TEATRO – ESTRATTI Regia di Maria Bosio Un film di Giuseppe Bartolucci, Maria Bosio, Nico Garrone (Italia/1980) Identità artistica, personale e politica: il “teatro delle cantine”, che si impose soprattutto a Roma negli anni Settanta, mirava a recuperare intrecciandole queste tre identità. Quella stagione raccontata attraverso tre straordinarie gallerie di personaggi. Tra gli altri: Piero Panza, Giancarlo Nanni, Manuela Kusterman, Carmelo Bene, Victor Cavallo, Dacia Maraini, Roberto Benigni, Carlo Verdone, Leo De Berardinis, Benedetto ed Esmeralda Signorelli, Barberio Corsetti, Allen Ginsberg, Renato Niccolini. CHI È ALBERTO GARUTTI E PERCHÉ PARLA DI NOI Regia di Giampaolo Penco (Italia/2014/60’) Anteprima italiana Critica, etica e poetica: sono le caratteristiche dell’opera ideale secondo Alberto Garutti, maestro dell’arte pubblica che ha messo in comunicazione la collettività con le storie individuali. Una targa in un cinema dedicata agli innamorati, luci che si accendono quando cade un fulmine... Il film racconta la preparazione della mostra a lui dedicata al PAC, l’installazione permanente nel grattacielo Unicredit a Milano, il lavoro nel suo studio e tra i collaboratori, con il filo rosso di un concetto caro all’artista: l’irripetibilità dell’esperienza. ENRICO LUCHERINI – NE HO FATTE DI TUTTI I COLORI Regia di Marco Spagnoli (Italia/2014/75’) Che cos’è una “lucherinata”? Un finto scandalo creato per promuovere un film in uscita. Un neologismo del press agent più famoso di tutti, Enrico Lucherini, che ha portato in Italia questa professione dandole un’interpretazione spregiudicata, creativa, rocambolesca... Dalla Dolce Vita fino al ritiro dalle “scene”, scopriamo il mondo giocoso di Lucherini, con la sua testimonianza, con materiali di repertorio inediti e nelle parole di amici con cui Lucherini ha lavorato come Ettore Scola, Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone. I COME ISGRÒ Regia di Nunzio Gringeri, Riccardo Cannella (Italia/2015/48’) Anteprima mondiale Opera prima Dichiaro di non essere Emilio Isgrò è il titolo di una delle opere più famose. Non a caso il metodo con cui questo artista concettuale ha innovato il linguaggio dell’arte è quello delle “cancellature” divenute la sua cifra stilistica più celebre. Ma Isgrò è anche giornalista, scrittore, drammaturgo, poeta. Questo film è un omaggio a un genio italiano che che con il suo tratto espressivo caratterizzato dalla sottrazione porta un messaggio attuale: “Tutto è cancellabile, tutto è cancellatura e niente lo è” GLI ITALIANI E IL FUMETTO Regia di Paolo Caredda (Italia/2015/87’) Anteprima mondiale Cinquanta storie di lettori, cinquanta dichiarazioni d’amore per il fumetto. Attraverso gli aneddoti e i ricordi di una storia, di un personaggio, di un episodio, ripercorriamo la storia e la leggenda del fumetto, da Tex a Dylan Dog, da Hugo Pratt ad Andrea Pazienza. Un film babelico impastato di immagini, accenti, reportage e frammenti di finzione pescati nei fumetti, dai più popolari ai più sconosciuti. Per dirla con l’onomatopea, la più tipica forma espressiva dei nostri beniamini: gulp, wow! NESSUNO SIAMO PERFETTI Regia di Giancarlo Soldi (Italia/2014/71’) Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog, ci ha regalato per generazioni immagini, suggestioni e storie. Un autore schivo quanto amato racconta i suoi pensieri più profondi. I luoghi comuni del cinema, della letteratura e del fumetto di paura sono filtrati dalla sua sensibilità complessa e le sue visioni si materializzano sullo schermo in suggestive animazioni. Un ritratto diretto, sincero ma spiazzante, in dialogo continuo tra la normalità di una vita e l’inquietudine di un mondo immaginario che ci ha toccato la mente. MARIO CARBONE, IL FOTOGRAFO CON LA MACCHINA DA PRESA Regia di Giuseppe D’Addino (Italia/2015/55’) Anteprima mondiale Opera prima Un geniale “ladro di immagini”, da Roma all’Italia e dalla realtà all’arte: questo è Mario Carbone, fotografo e documentarista, osservatore acuto e colto di decenni in cui l’Italia è cambiata profondamente. Dal viaggio con Carlo Levi in Lucania nel 1960 alle prime immagini dell’alluvione di Firenze del 1966. Questo film ne racconta l’attività di fotografo e quella di documentarista, attraverso una ricchezza di immagini che compone il mosaico, singolare e universale, dello sguardo di un artista sul mondo. PINA BAUSCH A ROMA Regia di Graziano Graziani, Ilaria Scarpa (Italia/2014) Fragilità e forza. Sono le cifre dei danzatori‐attori postulati da Pina Bausch nella sua concezione della coreografia. I rapporti di Bausch con il cinema sono sempre stati stretti: Fellini la scelse per E la nave va; Almodovar utilizzò due sue famose coreografie per aprire e chiudere Parla con lei. Da Andres Neumann a Leonetta Bentivoglio, da Mario Martone a Ninni Romeo, amici e collaboratori ripercorrono l’esperienza di Pina a Roma, dall’esplorazione delle periferie multietniche alla produzione dello spettacolo O Dido (1999).