OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle
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OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle
L’INFLUENZA DEI PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI SULLA DETERMINAZIONE DEL REDDITO D’IMPRESA Soave (Vr) 13 03 2015 www.commercialistideltriveneto.org OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali, OIC 20 Titoli di debito OIC 21 Partecipazioni e azioni proprie A cura di Antonella Portalupi Novità dall'OIC: il progetto di aggiornamento dei principi contabili nazionali Agenda 1. Dir. 2013/34/UE: principali impatti 2. Il processo di aggiornamento dei principi contabili nazionali 3. I nuovi standard 4. Gli standard con i maggiori impatti 5. Gli impatti minori I nuovi standard OIC 9 – Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali ed immateriali I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Definizioni ed ambito di applicazione Nuovo principio contabile che incorpora (modificate) le sezioni dei precedenti principi contabili PC 16 e PC 24. Non tratta dell'impairment di titoli e partecipazioni né dell'allineamento al valore di realizzazione dei crediti Introduce delle novità rilevanti rispetto al passato. Richiede, per le imprese di maggiori dimensioni, l'applicazione della tecnica finanziaria del Discounted Cash Flow (DCF) ma è consentito un modello semplificato per le imprese minori Impairment a bilancio: mantenuta distinzione tra perdite riconducibili alla gestione ordinaria [voce B10c) di conto economico] e di natura straordinaria [ voce E21 di conto economico] I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Introdotte nuove definizioni, che anticipano argomenti trattati sucessivamente: Unità generatrice di flussi di cassa (UGC): il più piccolo gruppo identificabile di attività che include l’attività oggetto di valutazione e genera flussi finanziari in entrata che siano ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività Capacità di ammortamento di un dato esercizio: è costituita dal margine economico che la gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti. La capacità di ammortamento è determinata sottraendo al risultato economico dell’esercizio, non comprensivo degli elementi straordinari e delle relative imposte, gli ammortamenti delle immobilizzazioni. Revisione vita utile: Se esiste un’indicazione che un’attività possa aver subito una perdita durevole di valore, ciò potrebbe rendere opportuno rivederne la vita utile residua, il criterio di ammortamento o il valore residuo e rettificarli conformemente, a prescindere dal fatto che la perdita venga poi effettivamente rilevata. I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Indicatori di Impairment Introdotto obbligo di valutazione ad ogni data di bilancio dell’esistenza di indicatori che segnalino perdite. Se sussistono, è necessario effettuare la stima del valore recuperabile. diminuzione significativa del valore di mercato (maggiore del previsto), variazioni significative (o previsione) con effetto negativo per la società nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo in cui la società opera o nel MKT cui un’attività è rivolta, dei tassi di interesse di MKT o altri tassi di rendimento, ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato, VC delle attività nette della società è superiore al loro FV stimato. obsolescenza e deterioramento, significativi cambiamenti con effetto negativo sulla società (es. piani di dismissione, ridefinizione vita utile, ecc.). I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Indicatori di Impairment Una precisazione Se esiste un impairment indicator, prima rivedere: • la vita utile residua, • il criterio di ammortamento o • il valore residuo (coerenza con OIC 16) e rettificarli conformemente, a prescindere dal fatto che la perdita venga poi effettivamente rilevata. Introdotto obbligo di valutazione ad ogni data di bilancio dell’esistenza di indicatori che segnalino perdite. Se sussistono, è necessario effettuare la stima del valore recuperabile. diminuzione significativa del valore di mercato (maggiore del previsto), variazioni significative (o previsione) con effetto negativo per la società nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo in cui la società opera o nel MKT cui un’attività è rivolta, dei tassi di interesse di MKT o altri tassi di rendimento, ed è probabile che tali incrementi condizionino il tasso di attualizzazione utilizzato, VC delle attività nette della società è superiore al loro FV stimato. obsolescenza e deterioramento, significativi cambiamenti con effetto negativo sulla società (es. piani di dismissione, ridefinizione vita utile, ecc.). I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Sintesi delle novità Prima Ora Prevalente il valore "funzionale" dell'immobilizzazione nel contesto di un'azienda in continuità aziendale (concetto di capacità di ammortamento) 2 approcci: "standard" (di tipo finanziario) e "semplificato" Perdita di valore durevole: la quota di costi che in futuro non erano recuperabili tramite l’uso e, soprattutto, era sinonimo di “straordinarietà e gravità” tale da compromettere la “capacità di ammortamento" Modello standard individuazione delle perdite di valore molto simile a quella prevista dallo IAS 36. Modello semplificato riferimento a capacità di ammortamento I nuovi standard OIC 9 Perdite durature di valore Regola generale Le attività materiali ed immateriali non possono essere iscritte in bilancio per un importo > del Valore Recuperabile Valore recuperabile >>> Maggiore tra Valore d'uso e Valore equo (fair value) al netto dei costi di vendita Valore d'uso >>> Valore attuale dei flussi di cassa attesi da una attività o da un'unità generatrice di flussi di cassa (CGU); ); è proposto un modello semplificato per le PMI Valore equo: l’ammontare ottenibile dalla vendita di un’attività in una transazione ordinaria tra operatori di mercato alla data di valutazione. Precisato che non si devono sempre calcolare i 2 valori: si utilizza sempre il + alto dei due e quello che si determina più facilmente I nuovi standard Individuare le perdite durature Valore contabile minore del Valore recuperabile + alto tra FV dedotti i costi di vendita Valore in uso I nuovi standard OIC 9 Perdite durature di valore Valore equo Poche indicazioni per la sua determinazione (par. 17): è chiarito solo che i costi di vendita sono da sottrarre dal prezzo. Non sono indicate tecniche di valutazione (OIV) L'OIC 9 stabilisce la seguente gerarchia: Prezzo pattuito in un accordo vincolante stabilito in una libera transazione Miglior evidenza Prezzo di mercato di un mercato attivo Miglior evidenza In base alle migliori informazioni disponibili per riflettere l'ammontare che la società potrebbe ottenere in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili. Alternativa 1 Risultato di recenti transazioni per attività similari effettuate all'interno dello stesso settore industriale Alternativa 2 I nuovi standard Qualche sunto d IFRS 13 I concetti di HABU e VALUE IN USE VALUE IN USE Riflette gli effetti di fattori che potrebbero essere specifici per la società e non applicabili per i partecipanti in generale FAIR VALUE Concetti molto differenti Riflette le assunzioni che i partecipanti del mercato userebbero per prezzare un’attività OIC 9 La stima del valore d'uso Modello Benchmark I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Modello "standard" • Simile a IAS 36 e dunque molto differente rispetto al passato • Definisce chiaramente UGC: unità generatrice di flussi di cassa (simile a CGU) • Valore d'uso determinato sulla base del valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati • Valore equo : indicazioni sommarie; gerarchia differente da IFRS 13 • La perdita di valore si imputa a CE • Se si tratta di una UGC la perdita si imputa prioritariamente ad avviamento e poi proporzionalmente alle altre attività. Come si determina il valore d'uso Il calcolo del valore d'uso comprende le seguenti fasi: i) la stima dei flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che derivano dall'uso continuativo dell'attività e dalla sua dismissione finale; ii) l'applicazione di un tasso di attualizzazione appropriato ai flussi finanziari futuri I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Alcuni aspetti pratici La stima del valore d'uso di un’attività comporta i seguenti steps: 1. stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo dell’attività 2. Stimare i flussi finanziari che deriveranno dalla sua dismissione finale; 3. applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri Nella valutazione del valore d’uso, da un punto di vista pratico si deve: 1. ottenere le proiezioni dei flussi finanziari basate su presupposti ragionevoli e sostenibili in grado di rappresentare la miglior stima effettuabile da parte della direzione aziendale di una serie di condizioni economiche che esisteranno lungo la restante vita utile dell’attività. 2. basare le proiezioni dei flussi finanziari sul più recente budget/previsione approvato dalla direzione aziendale, 3. stimare le proiezioni di flussi finanziari superiori al periodo coperto dai più recenti budget/previsioni tramite estrapolazione delle proiezioni fondate su budget/previsioni facendo uso per gli anni successivi di un tasso di crescita stabile in diminuzione, a meno che un tasso crescente possa essere giustificato. Le proiezioni di riferimento La società utilizza le previsioni approvate dall’organo amministrativo più recenti a disposizione per stimare i flussi finanziari. In linea tendenziale, tali piani non superano un orizzonte temporale di 5 anni. Per utilizzare un periodo più ampio rispetto a quello coperto dai più recenti piani, la società può estrapolare le proiezioni con un tasso di crescita stabile o in diminuzione, salvo che possa essere giustificato un tasso crescente (riferimento al settore e Paese in oggetto). I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Determinazione del valore d'uso Flussi finanziari >>> Tutti i flussi finanziari futuri in entrata ed in uscita derivanti dall'utilizzo continuativo dell'attività o della UGC e dalla sua dismissione finale. - Direttamente attribuiti o allocati all'attività o alla UGC inclusi i flussi netti da dismissione. - In base a previsioni/piani approvati dall'organo amministrativo. - Periodo tendenzialmente non superiore a 5 anni. - Se periodo di tempo più lungo rispetto ai piani tasso di crescita stabile o in riduzione a meno che non vi siano elementi che giustifichino un tasso crescente. - Non inclusi flussi da attività di finanziamento, pagamenti/rimborsi fiscali. - Basati sulla situazione "as is". I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Determinazione del valore d'uso Tasso di sconto Tasso al lordo delle imposte, che rifletta: - valore temporale del denaro; - rischi specifici dell'attività (quelli non già recepiti nei flussi). Il tasso di sconto riflette il rendimento atteso richiesto per investimenti con flussi, rischi e tempistiche analoghi (richiamo a costo medio ponderato del capitale della società). I nuovi standard Valore d'uso Valore attuale dei flussi finanziari attesi da una attività o da un'unità generatrice di flussi di cassa (CGU) Flussi di cassa prima di imposte e oneri finanziari Step 3: Determinazione del Terminal Value Step 1: Previsione dei Cash Flows attesi Step 4: Determinazione Value in Use 2015 2016 2017 2018 2019 .... Terminal Value Weighted Average Cost of Capital (WACC) Value in Use Step 2: Tasso di attualizzazione I nuovi standard Il modello DCF: discounted cash flow Nella versione unlevered del metodo DCF il valore d'impresa è dato dalla somma dei flussi di cassa di attività (ossia escludendo le attività finanziarie) attualizzati utilizzando un tasso corrispondente al costo medio ponderato del capitale azionario e del debito. La formula adottata è la seguente: V FCFi /(1 WACC ) i TV n Dove: FCF = free cash flow derivante dalle attività WACC = weighted average cost of capital (costo medio ponderato del K) n = periodo esplicito di previsione TV = terminal value I nuovi standard I free cash flows I "free cash flow" sono i "Flussi di cassa della gestione" ed esprimono la dimensione finanziaria della gestione operativa della società. Sono determinati trasformando le quantità economiche della gestione ordinaria in movimenti di risorse monetarie generate nel corso normale delle operazioni commerciali e considerando gli esborsi effettuati per gli investimenti. = = EBITDA ammortamento EBIT Imposte sull'EBIT NOPAT (Net operating profit after taxes) + +/+ - ammortamenti variazioni di CCN variazioni nei fondi CAPEX = Free Cash Flows Unlevered Il terminal value Il Terminal value esprime il valore attuale di tutti flussi che saranno generati dalla società dopo il periodo di previsione esplicita. Tale valore terminale è determinato come segue TV FCFn * (1 g ) WACC g dove: FCF = g free cash flow "normalizzati" e "sostenibilki"calcolati sulla base dell'ultimo anno di previsione esplicita = tasso di crescita atteso; WACC = weighted average cost of capital. www.pwc.com OIC 9 La stima del valore d'uso Modello Semplificato Lo svolgimento del test Ai fini della verifica della recuperabilità delle immobilizzazioni, si procede al confronto dei seguenti valori: i) il valore recuperabile, determinato sulla base della capacità di ammortamento o, se maggiore, del valore equo; ii) il loro valore netto contabile iscritto in bilancio. Le proiezioni di riferimento L’orizzonte temporale di riferimento per la determinazione della capacità di ammortamento non supera, generalmente, i 5 anni. Qualora al termine del periodo di previsione esplicita per alcune immobilizzazioni residui un valore economico significativo, tale valore concorre alla determinazione della capacità di ammortamento [possibile interpretazione] La struttura produttiva di riferimento (1 di 2) La verifica della sostenibilità degli investimenti è basata sulla stima dei flussi reddituali futuri riferibili alla struttura produttiva nel suo complesso e non sui flussi riferiti alla singola attività. Nel caso in cui la società presenti una struttura produttiva segmentata in rami d’azienda, è preferibile applicare il modello in oggetto ai singoli rami d’azienda individuati, stimandone la relativa capacità di ammortamento (allocazione di costi indiretti). La struttura produttiva di riferimento (2 di 2) Nel computare gli ammortamenti da contrapporre alla capacità di ammortamento ci si basa sulla struttura produttiva esistente. Non si considerano futuri investimenti capaci di incrementare il potenziale della struttura produttiva. Sono inclusi gli ammortamenti relativi agli investimenti di mantenimento. L'esito della verifica Il test si ritiene superato quando, in linea tendenziale, la capacità di ammortamento complessiva relativa all'orizzonte temporale preso a riferimento è sufficiente a garantire la copertura degli ammortamenti. La previsione di perdita in alcuni degli esercizi presi a riferimento non comporta, di per sé, l'obbligo di svalutare, a condizione che altri esercizi dimostrino di produrre utili in grado di compensare tali perdite. I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Modello semplificato Approccio semplificato possibile per le società che per due esercizi consecutivi non superino due su tre dei seguenti indicatori: Totale attivo bilancio > € 20/milioni; Ricavi netti delle vendite e delle prestazioni > € 40/milioni. Numero medio dipendenti > 250; Nella determinazione del valore recuperabile al posto del valore d'uso viene considerata la capacità di ammortamento, cioè margine economico che la gestione mette a disposizione per la copertura degli ammortamenti. Specificato metodo di calcolo con esempio applicativo. Possibile utilizzare flussi di cassa non attualizzati Non possibile l'approccio semplificato per la predisposizione del bilancio consolidato! I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Modello semplificato 1. Previsione dei risultati economici dei prox eserczi (senza attualizzazioni) riferibili alla struttura produttiva nel suo complesso 2. Somma complessiva dei risultati economici futuri previsti: questo totale è la capacità di ammortamento complessiva 3. L'utile dell'esercizio previsto comprende le imposte (escluso quelle relative a componenti straordinari) 4. Previsione degli ammortamenti futuri sulla base degli attuali cespiti in ammortamento 5. Confronto tra capacità di ammortamento totale (punto 2) e totale ammortamenti previsti (punto 4) Se emerge una perdita, prima si imputa all'avviamento poi in modo proporzionale alle immobilizzazioni I nuovi standard OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali Modello semplificato OIC 9 Modello semplificato Esempio Valore delle Immobilizzazioni al 31.12 X0: Cespite A: Cespite B : Avviamento : Totale cespiti 1/1/X1. VC 600 VC 400 VC 500 -----------VC 1.500 Imputazione della perdita di 1250: Ad avviamento per 500 Perdita I residui 750 in proporzione tra A e B: A: 60% 450 B : 40% 300 I nuovi standard OIC 20 – Titoli di debito I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti – OIC 20 Titoli di debito Siamo in attesa di un nuovo OIC sui titoli strutturati • Rispetto alla bozza in consultazione eliminata la parte dei titoli strutturati in attesa del recepimento della direttiva 34/2013, mantenendo l’obbligo di informativa nella nota integrativa che include l’analisi dei principali fattori di rischio riferibili alla componente "derivata" (rischio tasso d’interesse, rischio azionario rischio valuta, ecc.). • Riformulata la trattazione dei cambiamenti di destinazione: la valutazione del titolo riclassificato è effettuata al momento del trasferimento, in base al valore risultante dall’applicazione del criterio di valutazione previsto per quella voce. Il valore di iscrizione deriva dal portafoglio di provenienza. • Per la classificazione si tiene conto del "management intent" (modificata la previgente modalità classificatoria che consentiva di "cogliere le opportunità del mercato"). I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti – OIC 20 Titoli di debito • Introdotta la possibilità con un portafoglio titoli della stessa specie sia classificato in parte tra le immobilizzazioni e in parte nell'attivo circolante • Gli interessi che maturano sul titolo sono rilevati secondo il principio della competenza economica. Nel caso di titoli che prevedono clausole di step-up o di step-down (per esempio, titoli con cedola pari all’X% per i primi "n" anni e poi pari all’X% +/-Y%) per i restanti anni) gli interessi sono calcolati sulla base del rendimento medio effettivo. Nel caso di titoli che prevedono per i primi "n" anni una cedola fissa e per i restanti una cedola a tasso variabile, gli interessi si calcolano sul tasso di volta in volta applicabile I nuovi standard OIC 20 Titoli di debito I principali impatti Con riferimento ai titoli immobilizzati è stata riformulata la parte relativa agli impairment. Non si fa più cenno alle “variazioni negative espresse dal mercato”, ai “ribassi di listino” e alla “discrezionalità tecnica degli organi amministrativi nelle valutazioni prospettiche in un’ottica di prudenza”. L’OIC 20R suggerisce alcuni indicatori che obbligano il test di impairment. Ora l’OIC 20 individua specifici indicatori che segnalano la necessità di valutare se è ancora prevedibile di poter incassare con ragionevolezza i flussi di cassa (capitale e interesse) previsti dal contratto. Gli indicatori considerano il "merito creditizio" dell'emittente e le "durature e rilevanti" riduzioni del valore di mercato del titolo. Poco chiaro come determinare impairment I nuovi standard OIC 20 titoli di debito Indicatori di impairment • ritardato o mancato pagamento di quote capitale o interessi , • ristrutturazione del debito; • valore di mercato del titolo persistentemente inferiore al valore di iscrizione in bilancio. Si precisa che non si considera un improvviso e generalizzato ribasso del valore di mercato. È necessario che il ribasso, per entità relativa e/o per la sua durevolezza, esprima un significativo e sostanzialmente permanente peggioramento del merito creditizio dell’emittente. I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti – OIC 20 Titoli di debito • I titoli di debito immobilizzati, quotati o non quotati, sono valutati titolo per titolo, attribuendo a ciascuno il costo specificamente sostenuto. In caso di cessione di una parte di un portafoglio acquistato in date diverse a prezzi diversi, il riferimento per la definizione del costo dei titoli ceduti è il costo specifico. Tuttavia, è ammesso il ricorso ai metodi FIFO, LIFO e costo medio ponderato, previsti dal Codice civile • Zero coupon e altri titoli che comprendono uno scarto di emissione: la differenza iniziale partecipa al conto economico per competenza in base al tasso costante del capitale investito rispetto a quello prodotto dagli interessi espliciti. Consentito metodo a quote costanti se non produce effetti distorsivi. La contropartita agli interessi attivi stanziati aumenta il valore del titolo OIC 21 – Partecipazioni ed azioni proprie I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti: OIC 21 Partecipazioni e azioni proprie Nella nuova versione dell'OIC 21, il principio affronta il tema della partecipazioni e delle azioni proprie, mentre la disciplina relativa al metodo del patrimonio netto, (vecchio OIC 21), è ora inclusa nel nuovo OIC 17 "Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto". Come per titoli di debito, chiarito il criterio di classificazione. Diversamente alla previgente disciplina classificatoria che si basava, tra l'altro, anche sulla mera facoltà di cogliere le opportunità di mercato, ciò che rileva è il management intent cioè l'effettiva prospettiva di permanenza o meno in un dato portafoglio; Trattamento contabile dei diritti di opzione: è stato eliminato l'obbligo di procedere ad una svalutazione della partecipazione nel caso tali diritti non siano esercitati, nel presupposto che il mancato esercizio costituisca soltanto un indicatore potenziale di perdita durevole di valore I nuovi standard OIC 21 – Partecipazioni ed azioni proprie Disciplina relativa ai cambiamenti di destinazione (par 58): - Il trasferimento delle partecipazioni immobilizzate alle attività circolanti viene rilevato al costo, eventualmente rettificato per perdite durature di valore; il valore determinato è oggetto poi di confronto con l'andamento di mercato (versus viene valutata nell'esercizio in cui si procede al cambiamento con il criterio previsto per le attività finanziarie non immobilizzate); - Il trasferimento di partecipazioni non immobilizzate alle immobilizzazioni finanziarie va rilevato al minore tra costo e il valore di realizzazione desumibile dal mercato (versus a seguito del cambio di destinazione viene valutata al costo); I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti: OIC 21 Partecipazioni e azioni proprie Determinazione del costo degli strumenti finanziari immobilizzati: le partecipazioni, quotate o non quotate, sono valutate partecipazione per partecipazione, ossia attribuendo a ciascuna partecipazione il costo specificamente sostenuto. In caso di cessione di una parte del portafoglio acquistato in date diverse, il riferimento generale per definizione del costo è il costo specifico. Sono ammessi LIFO, FIFO e costo medio ponderato (par 27). Criterio analogo si applica alle partecipazioni non immobilizzate Plus/minusvalenza da realizzo: è chiarito che non si deve tener conto delle spese di cessione attuando il principio civilistico che prevede il divieto di compensare tra loro componenti economiche di diversa natura (par 15); I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti: OIC 21 Partecipazioni e azioni proprie Distribuzione di dividendi: viene chiarito che la distribuzione di dividendi genera sempre proventi finanziari, a cui può seguire, ove del caso, la rilevazione di una svalutazione della partecipazione (par 60); Contabilizzazione dei dividendi attribuiti sotto forma di azioni proprie: viene introdotta una specifica disciplina che prevede che tali operazioni non comportano una rilevazione di un provento (par 62); Dividendi: sono sempre proventi finanziari anche se provengono da distribuzione di riserve I nuovi standard OIC 21 – Partecipazioni ed azioni proprie Assegnazioni azioni a titoli gratuito: nel caso di aumenti gratuiti del capitale della partecipata, questi non comportano alcun onere, né modificano la percentuale di partecipazione e conseguentemente non si procede ad alcuna variazione della partecipazione (par 21); Rinuncia al credito: chiarito che è equiparabile ad un aumento gratuito del capitale della partecipata. La contropartita dell'annullamento del credito (totale o parziale) va ad il valore della partecipazione. Stesso trattamento se la rinuncia al credito costituisce un versamento a fondo perduto. I nuovi standard OIC 21 – Partecipazioni ed azioni proprie Riduzione del capitale per perdite: costituisce un forte indizio della necessità di procedere a rilevare una svalutazione della partecipazione per perdite durature di valore. In tal caso di procede prima alla riduzione del valore della partecipazione e quindi al ripristino per l'aumento di capitale eseguito (par 41); Riformulazione della disciplina relativa agli obblighi di informativa per garantire coordinamento con il dettato dell'articolo 2427-bis cc (par 68 e ss). I nuovi standard Nuovi principi contabili Sintesi dei cambiamenti: OIC 21 Partecipazioni e azioni proprie Impairment: sezione dedicata Non sono introdotti cambiamenti di rilievo. Tuttavia • Introdotti indicatori di impairment • Chiarito il valore recuperabile che sottintende un criterio di tipo finanziario • Qualche cenno ai piani/programmi della partecipata • Riferimento alla valutazione in consolidato • Ancora nessuna indicazione chiara sui modelli valutativi del VR Grazie dell'attenzione FINE PRESENTAZIONE Riferimenti: Via Jacopo Cavacio, 2 – 35128 Padova Tel. 0425 460090 [email protected] www.commercialistideltriveneto.org Soave (VR) 13 03 2015 www.commercialistideltriveneto.org