La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 220
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La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 220
IL NUMERO 220 1-16:IL NUMERO 181 4/9 30/03/10 10.32 Pagina 2 AUTOFFICINA CARBONIA di Diana Donatello + chilometri - salati Via Roma P.zza Matteotti InstallazIone ImpIantI Gpl con IncentIvo statale su tutte le auto loc. sirai - carbonia - tel. 0781 1986387 del Sulcis Iglesiente CARBONIA Anno XV - N° 220 cell. 329 4338541 - mail: [email protected] 30 Marzo 2010 Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita A due mesi dalle elezioni amministrative, si è ancora in attesa di conoscere alleanze e liste di candidati Sulcis, quale futuro? Soluzioni Integrate per il Risparmio Energetico Il ruolo dei futuri amministratori locali sarà assai importante nella gestione della crisi che investe il territorio. L a gravissima crisi che ha investito il territorio negli ultimi dodici mesi, ha coinvolto direttamente migliaia di lavoratori ed ha restituito agli amministratori degli Enti Locali, Provincia e Comuni, un ruolo centrale nella gestione degli eventi socio-economici, presenti e futuri. Se fino a ieri il tessuto economico ha potuto contare su una base di tutto rilievo rappresentata dal polo industriale di Portovesme, i recenti accadimenti hanno rivelato che quelle certezze non ci sono più e, pur auspicando un prolungamento del ciclo industriale, occorre mettersi al lavoro quanto prima possibile, per costruire il futuro del territorio. Per evitare gli errori del passato che hanno portato all’imposizione di monocolture economiche, prima quella mineraria, poi quella industriale, al declino delle quali sono emerse rabbia e disperazione per mancanza di alternative, il ruolo degli amministratori di Provincia e Comuni dovrà essere più incisivo e per molti versi... decisivo. Tra due mesi verranno eletti il nuovo Consiglio provinciale ed i Consigli comunali di Iglesias, Santadi, Sant’Anna Arresi, Villamassargia, Giba, Tratalias e Piscinas. Quello delle urne è sempre un appuntamento importante, ma in questo momento lo è ancora di più, perché c’è da progettare, tutti insieme, il futuro del territorio, partendo dalle poche certezze del presente e guardando al nuovo, vincendo anche il timore di perdere i privilegi garantiti dal vecchio modello di sviluppo, ormai prossimo al tramonto. Giampaolo Cirronis Condizionamento Riscaldamento - Idraulica Pompe - Autoclavi Radiatori - Serbatoi Pannelli solari Con Idro Tecno Forniture L’unione di diverse fonti di energia al tuo servizio per un clima ideale Idro Tecno Forniture Agenzia Riello con servizio tecnico di Assistenza Via Lubiana, 231/a - Carbonia Tel. e Fax 0781 62192 Foto di Giuliano Longu e-mail: [email protected] ALL’INTERNO Accordo per riavviare l’Eurallumina Le grandi manovre per le Provinciali Caso Bacu Abis: emergenza regionale Giovannino ha perso l’ultima battaglia Pagina 2 Pagina 4 Pagina 7 Pagina 8 Un grande Golf Resort a Masainas Il Carignano di Santadi piace ai cinesi Gemellaggio Carbonia-Albona.Arsia Il Carbonia pensa già al futuro Pagina 9 Pagina 10 Pagina 11 Pagina 15 PANETTERIA SALUMERIA FORMAGGI - DOLCI Via Nuoro, 32 CARBONIA ✆ 0781 674337 Nostra produzione Altri punti vendita: Via Sardegna, 7 Via Santa Caterina Via della Vittoria, 105 Mercato Civico - Box n. 62 CASU GIAN PAOLO ELETTRODOMESTICI CONCESSIONARIA E SERVICE Show Room in via Piemonte n° 18 Piscinas - Tel. 0781 979034 Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 www.laiautomobili.com Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 www.laiautomobili.com Pavimenti per interni ed esterni Rivestimenti per bagni e cucine Sanitari e complementi d’arredo Cucine in muratura ed elettrodomestici DALLE FABBRICHE A CASA VOSTRA * fino ad esaurimento scorte OFFERTISSIME DI PASQUA Scaldabagno 80 litri 2 anni di garanzia € 89,00* 5 anni di garanzia € 102,00* *** Cucina 4 fuochi - forno € 179,90* Pagamenti personalizzati e possibilità di finanziamento Elettrodomestici delle migliori marche ai prezzi più bassi, con il miglior servizio Bombole di tutte le marche www.ceramicheorbana.com mail: [email protected] Via Asproni, 190 - CARBONIA Tel. 0781 61451 IL NUMERO 220 7-10:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 00.13 Pagina 1 10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Il presidente della Conferenza Consultiva Politica Nazionale della Repubblica Popolare Cinese ha visitato in forma privata la Cantina Il Carignano di Santadi piace anche ai cinesi La delegazione del Governo cinese ha apprezzato sia i bianchi sia i rossi ed ha voluto conoscere tutte le fasi della vinificazione. U n doppio “qing qing” con Cala Silente e Terre Brune. I Cinesi hanno brindato con due fra i vini più prestigiosi della Cantina Sociale di Santadi. L’occasione è stata una visita, non ufficiale, di una delegazione della Repubblica Popolare. L’evento è però di quelli da segnare in agenda perché la presenza di una decina di ministri e vice ministri del Sol Levante non è un qualcosa che possa passare inosservato. La delegazione, composta da oltre ottanta persone, era presente nell’isola a causa di uno scalo tecnico durante il volo che da Pechino doveva condurla in Angola per una visita di Stato. Due giorni di vacanza nell’isola con ospitalità al Forte Village di Santa Margherita di Pula, tour turistico di Cagliari e visita ad una delle più importanti realtà produttive, in campo vinicolo, della Sardegna. Al blitz nel Sulcis hanno partecipato, fra gli altri, Jia Qinglin, presidente della Conferenza Consultiva Politica Nazionale; il vice presidente Qian Yunlu; il vice ministro degli esteri Zhai Jun ed il vice ministro del commercio Yi Xiaozhun. Poco più di un’ora e mezza per visitare la Cantina, situata nel cuore del Basso Sulcis, in una terra ricca di tradizioni vinicole e caratterizzata da uno straordinario ambiente naturale che esalta le caratteristiche di vitigni come il Carignano ed il Vermentino. Antonello Pilloni, uno dei principali artefici del successo della Cantina in tutto il mondo, insieme al direttore amministrativo Lino Cani, hanno fatto gli onori di casa, coinvolgendo gli ospiti dapprima in un breve tour enogastronomico, costituito dalla degustazione del Cala Silente (bianco) e del Terre Brune (Carignano), accompagnati da alcuni prodotti tipici del territorio. Il saluto della comunità locale è stato presentato dal sindaco Elio Sundas. Subito dopo è iniziata la visita allo stabilimento con l’illustrazione delle varie fasi produttive, dell’imbottigliamento, dell’invecchiamento e della commercializzazione del vino. Gli ospiti hanno seguito con particolare attenzione ed hanno dimostrato di apprezzare sia l’organizzazione della Cantina sia la grande qualità dei prodotti. Il presidente Jia Qinglin, profondo conoscitore dei vini più pregiati del mondo ha chiesto che gli fossero illustrate tutte le caratteristiche dei vini locali. Una piacevole sorpresa per quelli del Sud America ad aver invaso il mercato dei prodotti a basso costo. Per la richiesta di vini pregiati (quantità molto limitate) ci si rivolge soprattutto alla Francia. La visita della delegazione ci- Un momento della visita in Cantina. l’importante esponente del governo cinese (l’equivalente del nostro presidente del Senato) che ha sollecitato i dirigenti della cantina ad una maggiore attività promozionale in Cina. I vini sardi, infatti, sono poco diffusi in questa nazione, nese, dunque, potrebbe aprire nuove prospettive commerciali per Santadi. Le valutazioni si potranno fare solo fra qualche mese. Si ha però la sensazione che possa essersi aperto uno spiraglio per l’esportazione dei vini di qualità I l Cesfop, coordinamento enti sardi della formazione professionale, ha rivolto dure critiche alla Regione per i ritardi nella programmazione della formazione professionale che metterebbero a rischio circa cinquecento posti di lavoro, tra dipendenti amministrativi, docenti, personale di servizio, dipendenti a progetto. «Dopo cinque anni durante i quali non siamo stati ascoltati ha detto Alberto Deiala, presidente del Cesfop - ora i fondi ci sono, ma siamo preoccupati per i ritardi accumulati.» Il Cesfop e la Rete degli Enti e delle Agenzie formative sarde rivendicano l’esigenza di confrontarsi con l’organo politico, prima che si facciano i bandi. Ai forti ritardi per i piani di formazione si aggiunge il trasferimento delle competenze dalla Regione alle Province. La richiesta esplicita formulata è quella di un riconoscimento, da parte delle istituzioni, del ruolo politico e operativo nella program- mazione degli interventi, con l’avvio di un tavolo di concertazione. «Il 23 febbraio la Regione ha approvato il Piano annuale della formazione professionale, la cui gestione è stata delegata alle amministrazioni provinciali. Abbiamo ben presente il problema e stiamo lavorando per offrire al più presto nuove opportunità a quanti si rivolgono al mercato del lavoro.» L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ha replicato così alle accuse lanciate dal Cesfop nel corso di una conferenza stampa. «I ritardi nella programmazione dei corsi di formazione - prosegue l’assessore Manca - erano stati già al centro di un incontro con il direttivo del Cesfop, tre mesi fa. Proprio nel rispetto del ruolo politico della rete degli enti e delle agenzie formative, la Regione aveva già programmato un incontro operativo prima delle pubblicazioni di tutti i bandi. Entro il secondo trimestre 2010 i bandi saranno pubblicati. In merito al trasferimento di com- petenze alle Province, l’assessorato ha già predisposto le linee guida per armonizzare le procedure su tutto il territorio regionale. Mi pare che il Cesfop sia poco attento a quanto la Regione sta facendo, in perfetta sintonia con gli impegni assunti.» «Le critiche mosse sono assolutamente fuori luogo - aggiunge Manca -. Non si può accusare la Regione di non essere stata in grado di recuperare in poco tempo i ritardi accumulati in cinque anni di amministrazione precedente. Sono in carica da quattro mesi: li ho spesi incontrando più volte i rappresentanti del Cesfop e, singolarmente, quelli dei singoli enti con l’obiettivo di condividere una politica formativa volta verso la qualità della formazione e a una riorganizzazione che veda gli utenti finali al centro del processo. Il tutto pensato per l’abbattimento dei tempi tecnici per la pubblicazione dei bandi, l’affidamento degli stessi e l’erogazione delle risorse.» Il presidente della Regione ribadisce una netta contrarietà «I l nostro “no” al nucleare non si basa su pregiudizi di natura ideologica, né su valutazioni di carattere emotivo. Abbiamo una posizione diversa, ragionata, basata sulla specificità della nostra Regione.» Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha com- mentato l’ipotesi di un referendum consultivo sul nucleare, avanzata dal vice-ministro Urso a Cagliari. «In Sardegna - ha aggiunto il governatore - non c’è posto per le centrali perché intendiamo imboccare con decisione un’altra strada: quella delle energie rinnovabili e della green economy. La realizzazione di impianti nucleari rappresenterebbe un inaccettabile danno, anche dal punto di vista simbolico, per una terra che affida le sue speranze di sviluppo all’ambiente, al paesaggio e alla propria identità. Siamo contrari ad una simile ipotesi ed un referendum non farebbe altro che confermare questa volontà.» Il sindaco di Sant’Antioco ha chiesto l’intervento del ministro Il presidente della Cantina Antonello Pilloni con S.E. Jia Qinglin. dove persino i grandi vini nazionali fanno fatica a conquistare delle fette di mercato importanti. Le esportazioni di vino italiano in Cina costituiscono appena l’uno per cento della nostra produzione. In pratica sono i vini australiani e verso il mercato del Sol Levante. “Zaijian (arrivederci) signor presidente!”. Alla fine scambio di doni fra la delegazione cinese, i rappresentanti della Cantina ed il sindaco. Enrico Cambedda Prendersi cura l’uno dell’altro: una responsabilità, una scelta, un dovere P Franco Manca: «Rilanceremo la formazione» «La Sardegna non vuole le centrali nucleari» Un interessante convegno sui temi legati al senso della vita rendersi cura della persona fino alla fine. è un servizio non sempre scontato e, soprattutto, mai facile: questo il senso del film documentario “Il silenzio prima della musica” di Eric Daniel Metzgar, che presenta il percorso di riabilitazione di Jason Crigler, un noto chitarrista colpito nel 2004 da un’emorragia cerebrale durante un concerto. La sua famiglia e, in particolare sua moglie, incinta, non si rassegnano alla prognosi pessimista dei medici e pian piano con la rieducazione ospedaliera e la tenacia, rendono al mondo un uomo, un padre ed un artista pienamente recuperato. Il silenzio prima della musica è il racconto di questo recupero, un diario delle emozioni e del dramma, che ha coinvolto un artista, ma soprattutto la sua famiglia. Tutti i punti di vista sono raccolti e testimoniati in una delle suggestioni emotive più struggenti tra quelle viste al Festival di Roma 2008, dove il documentario di Eric Daniel Metzgar è stato presentato nella sezione “L’altro cinema - Extra”. L’assessore al lavoro ha replicato alle critiche del Cesfop Lo scorso giovedì 11 marzo le persone partecipanti alla proiezione di questo film nei locali della Biblioteca Comunale di Carbonia, hanno mostrato attenzione ed apprezzamento sia per il film che per l’incontro dibattito che lo ha accompagnato. Si è parlato di testamento biologico e per farlo l’Associazione “Scienza & Vita” di Carbonia-Iglesias, ha invitato il dott. Salvatore Pisu, docente di Bioetica presso la Facoltà di Medicina di Cagliari, e il dott. Mauro Barberio, avvocato e Presidente di “Scienza & Vita” di Cagliari. La riflessione si è snodata su alcune riflessioni fondamentali: l’importanza del prendersi cura, la indisponibilità della vita, il diritto alla vita sancito dalla legislazione italiana, la necessità di una conoscenza reale e approfondita della complessità della situazione e della delicatezza della materia, che non può certo essere “commercializzata” o sommariamente definita. La tematica non è certo delle più semplici e non può essere esaustivo un unico incontro, ma l’obiettivo che l’Associazione si prefigge è quello di far nascere il desiderio di confronto e di riflessione su tematiche che ci riguardano direttamente, perché inerenti l’esistenza umana, e che richiedono il superamento di atteggiamenti puramente emozionali. Sull’argomento “vita” è importante domandarsi cosa ci sia in gioco. è giusto, ad esempio, approvare una legge che imponga al medico il dovere di tener conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento, sottoscritte in data certa da soggetti competenti e informati e purché esplicitamente prive di indicazioni eutanasiche? Nelle situazioni di stato vegetativo persistente come trattare le persone, cosa dovrebbe fare lo Stato? Domande che si rincorrono e che, chiaramente, conducono ad una riflessione profonda sull’esistenza umana: in fondo si pone la cosiddetta questione antropologica, che interpella ciascuno di noi, la nostra possibilità di conoscere, capire, decidere riguardo la nostra vita e quella, talvolta, di chi ci vive accanto. Annamaria Loi «Dateci i fondi di maratonarte scippati per il G8» «D ateci i soldi di maratonarte scippati per il G8». E’ il senso della lettera che il sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu ha inviato al ministro dei beni culturali Sandro Bondi e al senatore Francesco Rutelli, a suo tempo ministro ideatore del non stop televisivo di raccolta fondi in favore dell’arte. Il primo cittadino si riferisce al 420mila euro destinati a Sant’Antioco dai fondi della raccolta nazionale per il salvataggio di sette emergenze culturali nazionali. Tra questi era compreso anche il consolidamento di due ipogei della necropoli isolana. Soldi che invece di arrivare in laguna presero la strada per La Maddalena en ancora oggi non si sa dove siano finiti. Presentato a Sant’Antioco il progetto “Italian Flight University” Un aeroporto di 3° livello per lanciare le mete turistiche del Sulcis Iglesiente M anc a sol o l’autorizzazione regionale, poi l’idea di un Tito Siddi. aeroporto sulcitano potrebbe iniziare a diventare realtà. In principio, secondo le intenzioni, sarà solo una scuola per brevetti di volo e master universitari per lauree brevi. Una specie di campus universitario, dotato però di varie strutture didattiche e di accoglienza, compresa una pista di 1.800 metri. Poi potrebbe diventare anche un aeroporto di terzo livello aperto al rilancio turistico ed occupazionale del Sulcis Iglesiente. L’iniziativa per il momento è finalizzata alla realizzazione di una struttura formativa di tipo residenziale e di Master universitari con laurea breve e successive specializzazioni. Ma anche l’istituzione di corsi per il rilascio di specifiche licenze aeronautiche. Quelle di volo, assistenti, meccanici, ad- detti ai sistemi tecnici, hostess, sicurezza, controllo e gestione aeroporti. Una volta realizzato sono previsti soggiorni nel campus per un totale di 1.000 allievi, 200 per cinque anni, nei vari indirizzi o specializzazione. è il progetto illustrato e discusso in una gremita aula consiliare a Sant’Antioco, nel corso di un’assemblea dibattito, organizzata dal comitato promotore dell’aeroporto sulcitano e che aveva per tema “Il Sulcis prende il volo”. Il progetto si chiama “Italian Flight University” e poggerebbe, per la sua realizzazione, su finanziamenti privati. Non solo: per la sua realizzazione c’è anche disponibile l’area. è stata messa a disposizione dal comune di San Giovanni Suergiu. Una vasta pianura poco adatta per essere coltivata che va dalla frazione di Is Pitzus sino alla foce di rio Marquarba lungo la costa di Matzaccara. «Dopo un incontro con il presidente della Giunta Ugo Cappellacci - fa sapere il consigliere provinciale Erminio Meloni - abbiamo inoltrato la richiesta di auto- rizzazione alla Regione nel mese di agosto dello scorso anno, senza aver mai ottenuto risposta. Fatto che riteniamo gravissimo e che in pratica ci tarpa le ali». A Sant’Antioco si è iniziato a tastare il terreno alla presenza di amministratori locali, tecnici, imprenditori e operatori turistici. Presente anche un imprenditore umbro che ha illustrato le potenzialità di una struttura simile di cui è proprietario in Umbria. Il presidente del Consiglio comunale di Sant’Antioco, Marco Fontana, ha illustrato i dati delle presenze turistiche nel Sulcis, contraddistinte nella stagione scorsa da un vistoso segno positivo, mentre il consigliere provinciale Erminio Meloni ha illustrato il progetto di fattibilità. Il dibattito che è seguito, tra luci ed ombre, ha dato comunque un segnale che il Sulcis Iglesiente intende cambiare ed aprirsi a nuove prospettive economiche, basate sull’industria del turismo. Tito Siddi www.tentazionidellapenna.com IL NUMERO 220 6-11:IL NUMERO 181 4/9 30/03/10 10.58 Pagina 2 11 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Sono stati completati nei giorni scorsi i lavori di demolizione delle strutture di “Sa Fabbrica”, nella centralissima via Giulio Cesare Il centro storico di Portoscuso cambia volto Proseguono nei tempi previsti, intanto, i lavori del progetto di riqualificazione urbana del sito della vecchia Tonnara Su Pranu. S ono stati ultimati i lavori di demolizione delle strutture di “Sa Fabbrica”, nella centralissima via Giulio Cesare, all’angolo con la via De Gasperi, decisa dall’Amministrazione comunale di Portoscuso per porre rimedio ad una situazione di grave degrado. Temporaneamente l’area interessata verrà utilizzata come parcheggio ma per decidere la sua destinazione finale a breve verrà bandito un concorso di idee. Nei propositi degli amministratori comunali c’è la volontà di creare strutture di pubblica utilità che, compatibilmente con le risorse che si riuscirà a reperire, dovranno qualificare il centro storico del paese. Proseguono nei tempi previsti, intanto, i lavori del progetto di riqualificazione urbana del sito della vecchia Tonnara Su Pranu, punto qualificante del programma triennale delle opere pubbliche. Il prossimo intervento, per il quale sono già disponibili le risorse, ottenute con un finanziamento regionale, è quello previsto per il recupero della chiesetta di Sant’Antonio, situata all’interno dell’area di Su Pranu. Una volta ultimati i lavori della Tonnara e decisa la nuova destinazione dell’area di via Giulio Cesare, il centro storico di Portoscuso cambierà completamente volto e diventerà un punto di riferimento di tutti i progetti di valorizzazione turistica. Nelle scorse settimane l’assessorato dei lavori pubblici ha disposto il completamento dell’impianto di illuminazione pub- blica in alcuni quartieri, con un progetto finalizzato al miglioramento della resa e, quindi, al ri- Il nuovo impianto è già operativo in via Lombardia ed a breve lo sarà anche in via Piemonte, Una fase della demolizione di “Sa Fabbrica”. Foto di Ignazio Vacca. L’ingresso della Tonnara “Su Pranu”. sparmio energetico. Sono stati sistemati complessivamente 270 nuovi corpi illuminanti. dove i lavori sono stati completati (entrambe si trovano nel piano di zona). I tagli sulla scuola sono inaccettabili L Gemellaggio Carbonia-Albona-Arsia L Anche nel Sulcis cresce la protesta contro le nuove direttive ’applicazione delle nuove direttive ministeriali in ordine alla costituzione delle classi nella scuola dell’obbligo primaria e secondaria di primo grado prospetta, nei comuni con un maggiore calo demografico e con conseguente contrazione del numero degli alunni, la riduzione delle classi e, quindi, la chiusura di numerosi plessi scolastici. Attualmente tale evenienza è stata scongiurata o forse solo rimandata, ricorrendo alla istituzione di pluriclassi che, come era logico aspettarsi, ha comportato un calo della qualità dell’offerta formativa, non solo rispetto alle attese dei genitori che direttamente le hanno sperimentate nel corso dell’anno scolastico corrente, ma anche dal punto di vista organizzativo dell’attività più generale della stessa scuola e del supporto cui sono chiamate le Amministrazioni comunali. I genitori, nel tentativo di porre rimedio alla situazione sono costretti, loro malgrado, ad iscrivere i figli in istituti situati nei maggiori centri, con l’insorgere di una serie di problemi che coinvolgono le famiglie, le amministrazioni e gli stessi istituti scolastici accoglienti, spesso privi di adeguate strutture e organizzazione, per ricevere un consistente aumento numerico di studenti. La situazione è stata analizzata e discussa in numerosi incontri fra l’Amministrazione comunale di Tratalias e la dirigenza dell’Istituto Comprensivo di San Giovanni Suergiu - Tratalias, e si è evidenziata la necessità di un intervento unitario tra le Amministrazioni comunali, i è stato ufficializzato il 2 marzo l’accordo tra le tre città dirigenti scolastici del Basso Sulcis e l’ANCI, per di discutere le problematiche sorte nella scuola dell’obbligo primaria e secondaria di primo grado con le nuove disposizioni ministeriali e valutare iniziative che possano dare risposte concrete. Appare fondamentale, dunque, creare un movimento unitario, promosso dai sindaci del territorio che abbia, come obiettivo a breve termine, garantire un’adeguata offerta formativa nei paesi più disagiati, scongiurando in essi la chiusura degli edifici scolastici e, a lungo termine, la nascita di poli scolastici all’avanguardia dotati di strutture idonee ad accogliere un importante numero di studenti. Data la gravità della situazione si reputa di dover formare una delegazione al fine di portare a conoscenza direttamente del Ministero dell’Istruzione e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione della R.A.S. delle problematiche e delle richieste che emergeranno dalle conferenze tra gli enti in indirizzo. Con quest’intento l’Amministrazione comunale di Tratalias ha coinvolto tutti i dirigenti scolastici degli istituti del Basso Sulcis ed i rappresentanti dei genitori eletti nelle rispettive scuole, i colleghi sindaci ed il presidente dell’ANCI. Il comune di Tratalias, su proposta del vicesindaco, ha promosso una raccolta firme per sensibilizzare la popolazione residente diffondendo in paese il seguente avviso: «La scuola è un’istituzione sociale responsabile dell’HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Istruzi one” \o “Istruzione” istruzione e della HYPERLINK “http://it.wiki- pedia.org/wiki/Formazione” \o “Formazione” formazione dei nostri figli, ma soprattutto, la Repubblica Italiana assicura a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione e stabilisce, all’articolo 34 della Costituzione, l’obbligo scolastico e la sua gratuità. Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche statali. è, pertanto, inaccettabile che, a causa di una riforma ministeriale (Tremonti - Gelmini) che mira a recuperare risorse economiche facendo tagli sui servizi essenziali come la scuola pubblica convogliando di contro risorse verso la scuola privata, a subirne le conseguenze siano i nostri bambini e le famiglie. Non vogliamo che i bambini di Tratalias siano costretti a viaggiare verso altri paesi per poter usufruire di un diritto fondamentale con i notevoli disagi che questo trasferimento comporterebbe per le famiglie ed in modo particolare per i bambini. Vogliamo che sia garantito ai bambini di Tratalias il diritto allo studio con una scuola di qualità a Tratalias. Invitiamo, quindi, i cittadini ad aderire alla raccolta firme promossa dal comune di Tratalias che sarà inviata all’Ufficio Scolastico provinciale di Cagliari (CSA) e all’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, al fine di mettere al corrente questi enti del nostro disagio con l’auspicio che da ciò sia attuato un provvedimento volto alla risoluzione del problema. Marco Antonio Piras Sindaco del comune di Tratalias a mattina di martedì 2 marzo 2010, la giornata del gemellaggio è iniziata ad Albona, nel cimitero intercomunale di via Santa Caterina, unico per Arsia (in croato Raša) e per la stessa Albona (in croato Labin), con la deposizione di una corona di fiori nel cippo funebre, che ricorda i caduti sul lavoro delle miniere di carbone dell’Istria, e con un breve discorso commemorativo di Tulio Demetlika (o Tullio Demetlica all’italiana), sindaco della città albonese, alla presenza della delegazione di Carbonia, guidata dal sindaco Tore Cherchi, e di una nutrita partecipazione di sindaci e di consiglieri comunali del bacino carbonifero dismesso dell’Arsa. è seguita un’altra deposizione con corona di fiori e un breve discorso, tenuto dal rappresentante dell’Associazione ex Combattenti Antifascisti e dell’Associazione dei Difensori della Guerra Patriottica (l’ultima guerra del 1995 tra croati e serbi) di fronte al cippo con lapide, vicino alla Miniera carbonifera di Stermazio (in croato Strmac), con le stesse delegazioni e gli stessi partecipanti. Successivamente, con le stesse delegazioni e gli stessi partecipanti, ma con una numerosa presenza di alunni delle scuole cittadine (Scuola Elementare “Ivo Lola Ribar”), con la deposizione di un’altra corona di fiori su una lapide di un edificio minerario e il discorso commemorativo da parte del sindaco Demetlika e del presidente del Consiglio di Albona, Valter Poropat nel piazzale della Miniera carbonifera di Vines (in croato Vinež), denominata “Piazza Rossa” (nel dialetto croato ciàcavo di Albona Krvova Placa), perché simboleggia il sangue e le perdite di vite umane in questo luogo dove iniziò la protesta che fu denominata “Repubblica di Albona”. Il poeta locale Mladen, infine, Bastijanić (o Bastianich) ha declamato in dialetto albonese la sua poesia Krvova Placa: “Piazza Rossa”. A mezzogiorno, nella sala della Giunta del Municipio di Albona, si è svolta una conferenza stampa sulle ragioni del gemellaggio e sulle opportunità offerte da un simile accordo di amicizia, con gli interventi del sindaco albonese, Tulio Demetlika, dei suoi colleghi istriani di Arsia, Josip Pino Knapić (o Giuseppe Cnapich), di Pédena (in croato Pićan), Ivan Francović (o Giovanni Francovich), e Santa Domenica d’Istria (in croato Sveta Nedelja), Srećko Mohorović (o Felice Mocorovich), e di Tore Cherchi, sindaco di Carbonia. Il sindaco di Arsia, Josip Pino Knapić, ha voluto ricordare che il desiderio di instaurare rapporti di amicizia con Carbonia risale agli anni dell’ex Jugoslavia, purtroppo non fu un periodo favorevole, perché la cittadina carbonifera veniva percepita dal regime di Tito in modo negativo come città del fascismo, trascurando così anche l’immenso patrimonio urbanistico e architettonico, oggi riconosciuto con prevedibili progetti di valorizzazione. Non solo accade questo, ma durante tale regime la cittadina di Arsia, da comune autonomo, fu relegato al ruolo di semplice frazione di Albona per quasi cinquant’anni (dal 1947 al 1993). Sono stati poi distribuiti i distintivi recanti i toponimi dei Comuni gemellati con caratteri dorati (LABIN - ALBONA/CARBONIA /RAŠA - ARSIA), sotto i simboli minerari internazionali (martelli incrociati in oro su sfondo nero-verde, i colori della miniera). SANT’ANTIOCO SPORT Nel pomeriggio, nel Salone del Consiglio Civico del Palazzo Municipale di Albona, si è svolta la cerimonia del gemellaggio tra Albona, Arsia e Carbonia. Data storica per i tre centri già carboniferi, che hanno le stesse similitudini urbanistiche e architettoniche del periodo fascista, legati soprattutto da una comune storia economica, sociale e culturale, che fa di questo gemellaggio il più significativo per le tre comunità. La Cerimonia, iniziata con l’ascolto in piedi dell’inno nazionale croato Lijepa naša domovino = Bella nostra Patria (ma stranamente non è stato suonato il nostro inno di Mameli), è proseguita con gli interventi dei sindaci gemellati e di diverse personalità politiche o istituzionali. «È un gemellaggio voluto dal governativa “Labin Art Express”. «Solidarietà, fratellanza e uguaglianza, sono i valori che ci legano e che sono ancora più importanti del patrimonio urbanistico, essendo più veri e duraturi», ha sottolineato Tore Cherchi, sindaco di Carbonia, che, parlando del gemellaggio, ha ribadito l’importanza del lavoro che sarà svolto con le scuole delle tre comunità. Il sindaco di Carbonia ha detto, inoltre, di sostenere la prospettiva europea della collaborazione, rimarcando che lo sviluppo di ciascuna autonomia locale coinvolta nel gemellaggio contribuirà allo sviluppo dell’Unione Europea. Ha parlato, inoltre, del primo sciopero generale d’Italia, avvenuto nel 1904 e originato dall’eccidio di 3 minatori a Buggerru, proprio nelle zone minerarie La firma dei sindaci di Albona, Carbonia ed Arsia. destino, un gemellaggio dovuto innanzitutto al carbone, ma pure alla sorte che ci ha accomunati», ha detto nel suo intervento Tulio Demetlika, sindaco di Albona, ricordando le caratteristiche architettoniche che le tre realtà hanno in comune grazie a due architetti, Eugenio Montuori e Gustavo Pulitzer Finali, che hanno lasciato il segno ad Arsia, Carbonia e Pozzo Littorio d’Arsia, oggi Piedalbona (in croato Podlabin), ai piedi della città vecchia di Albona. «L’attività mineraria è stata il del Sulcis Iglesiente. Alla fine degli interventi, si è avuta la firma solenne per il gemellaggio tra Albona, Arsia e Carbonia, da parte dei tre sindaci, alle spalle dei quali hanno presenziato i due presidenti dei due Consigli comunali: Valter Poropat per Albona, e Marcello Tencich (o Marčelo Tenčić alla croata) per Arsia (entrambi parlanti un discreto italiano). L’accordo di gemellaggio prevede una collaborazione di amicizia che si svilupperà sul piano culturale, economico, Una delle cerimonie svoltesi il 26 febbraio scorso ad Albona. nostro oro nero, che ha segnato una vita di rinunce e sofferenza. Senza i valori della Repubblica di Albona, nemmeno l’Istria sarebbe quello che attualmente è: una regione multiculturale, multietnica, democratica e socialmente sensibile», ha continuato il sindaco albonese ricordando lo storico sciopero e la miniera come parte indelebile dell’identità degli albonesi, anche a 40 anni di distanza dalla chiusura della miniera di Arsia, 22 dalla chiusura di quella albonese e 10 di quella di Tupliacco (in croato Tupljak, nel Comune di Pédena). Una memoria che viene recuperata tramite il progetto della Città sotterranea avviato dalla municipalità e dall’associazione non sportivo (si sta progettando un torneo annuale di calcio: una Coppa Santa Barbara internazionale per i giovani dell’Istria e del Sulcis), e in altri campi per un futuro di pace e sviluppo. Quello che tutte e tre le parti ritengono molto importante è la divulgazione della conoscenza tra le giovani generazioni e l’attuazione di particolari iniziative nelle scuole, con scambi di visite dei giovani dei rispettivi territori. Le parti firmatarie intendono cogliere, inoltre, le opportunità offerte dall’Unione Europea per la presentazione dei progetti elaborati in partenariato sul piano culturale e nel campo del recupero del patrimonio minerario. Continua - Mauro Pistis REGIONE SULCIS IGLESIENTE CULTURA SPETTACOLO IL NUMERO 220 5-12:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 23.28 Pagina 1 12 Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 La Provincia del Sulcis Iglesiente A poco più di due mesi dalla violentissima mareggiata di Capodanno, la spiaggia di Porto Pino ha ritrovato il suo splendore Porto Pino, la natura ha fatto un miracolo In una settimana il mare si è ripreso le montagne di alghe che aveva riservato sull’arenile della prima spiaggia. Q uel che il mare aveva portato il 1 gennaio, mettendo a forte rischio la prossima stagione balneare, lo stesso mare si è ripreso poco più di due mesi dopo, restituendo il sorriso agli amministratori comunali, agli operatori turistici e alle migliaia di persone che frequentano uno dei più bei litorali della Sardegna. La natura ha fatto il miracolo e Porto Pino ha riacquistato il suo vero volto, con l’arenile quasi completamente liberato dalle montagne di posidonie che l’avevano reso irriconoscibile. Se è vero che ad oggi il livello della sabbia non è lo stesso di quello di qualche mese fa, è altrettanto vero che proprio l’azione del mare ha ampliato la superficie disponibile e, di conseguenza, salvo nuove mareggiate devastanti, la prossima estate saranno maggiori gli spazi a disposizione dei bagnanti. Alle buone nuove portate dagli eventi naturali, si aggiungono le iniziative dell’Amministrazione comunale che ha predisposto il progetto di riqualificazione e salvaguardia del canale. «Con l’approvazione del progetto esecutivo per la salvaguardia, riqualificazione e recupero del canale di Porto Pino - ha detto il sindaco, Paolo Dessì - si aggiunge un ulteriore tassello alla progettazione generale che l’Amministrazione comunale di Sant’Anna Arresi ha fortemente voluto per salvaguardare pescatori e diportisti e per rendere il centro di Porto Pino consono ad una località turistica fiore all’occhiello del territorio del Sulcis. Circa 5 milioni di euro è la somma spesa sino ad oggi nei diversi lotti dei lavori del Canale. Questa dovute al rilascio di una miriade di autorizzazioni hanno ritardato l’inizio dei lavori di qualche mese ma ora è tutto pronto. La scogliera prevista nell’intervento metterà Saremar: i cittadini di Carloforte hanno preparato una petizione «Vogliamo chiarezza nella privatizzazione» C La prima spiaggia di Porto Pino fotografata a metà marzo. L’inaugurazione del ponte sul canale, effettuata nel 2005. ulteriore tranche di opere comporta un’ulteriore spesa complessiva di 1.950.000,00 € di cui 1.595.597,50 di finanziamento regionale. Alcune lungaggini burocratiche finalmente in sicurezza il sito e consentirà di eliminare anche l’insabbiamento della bocca del canale che periodicamente provoca gravi disa gi alla locale marineria.» arloforte si mobilita in vista dell’ormai imminente avvio del processo di privatizzazione della società Saremar. «Preoccupati dall’assenza di comunicazioni e dal mancato coinvolgimento delle amministrazioni e delle forze sociali interessate - si legge nella petizione già sottoscritta da diverse centinaia di cittadini, che verrà inviata al presidente della Regione, Ugo Cappellacci e all’assessore ai trasporti, Liliana Lorettu -, nonché dall’espressa volontà di voler conferire ai privati una quota del 51% delle partecipazioni nella costituenda società, il che significherebbe conferimento a costo zero del naviglio Saremar nonché del contributo dello Stato di 13 milioni di euro l’anno per 12 anni, con scarso o insignificante impegno finanziario dei privati, i quali avendo la maggioranza nel Consiglio di Amministrazione avrebbero la possibilità do operare nella totale liberalità, chiediamo: • partecipazione delle amministrazioni comunali interessate alla predisposizione del bando di servizio; • detenzione di almeno il 51% delle quote azionarie da parte della Regione Sarda nella Società di gestione privatizzata; • previsione di apposito organi- smo di controllo sulla gestione e sull’attuazione del contratto in via continuativa; • indicazione delle caratteristiche e della vetustà delle navi che dovranno svolgere la funzione di trasporto e che dovranno avere meno di vent’anni ad eccezione del naviglio Saremar per il quale va impostato il piano industriale; sviluppo del più ampio territorio provinciale. In particolare chiediamo l’applicazione di un’unica tariffa per tutti i residenti in Sardegna, a livello delle attuali tariffe previste per i residenti del Comune; • conferma dello stesso numero di corse, diurne e notturne, di quelle attualmente in vigore; • salvaguardia totale dei posti Carloforte rivendica il diritto alla mobilità a costi contenuti. • elaborazione del piano industriale riguardante il rinnovo e la gestione della flotta con annesso piano di compatibilità finanziario; • piano tariffario che si ispiri alla concezione del trasporto come infrastruttura volta a salvaguardare il diritto di mobilità e come leva di di lavoro per quanto riguarda il personale Saremar e Delcomar.» I cittadini di Carloforte chiederanno l’intervento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale e non, nonché delle forze sociali e sindacali, per sensibilizzarle sul problema. La società guidata da Beppe Rampini opera nel quartiere di via Dalmazia, nelle strutture sportive della scuola media Don Milani Sono sempre più numerosi i giovani che frequentano la scuola di calcio (e di vita) della Mineraria «C ultura dello sport e uno sport per la cultura». è uno degli obiettivi che si prefigge l’A.C. Mineraria, la società nata nel 2004 a Carbonia, con l’intento di creare una scuola calcio diversa e l’obiettivo primario di far sentire il bambino nella sua dimensione, quella del divertimento. La Mineraria, diretta dal presidente Beppe Rampini, un “vecchio” maestro di calcio che ha dato “il battesimo calcistico” a parecchi giovani approdati al calcio professionistico e semiprofessionistico Cocco ma anche a tantissimi giovani inseritisi con eccellenti risultati nella società, opera nelle strutture della scuola media “Don Milani”, nel quartiere di via Dalmazia, una palestra per i più piccoli ed un campo esterno illuminato per i più grandi. La società conta 120 tesserati nelle varie categorie: tre squadre di piccoli amici, due di pulcini, una di esordienti e tre gruppi chiamati “ludici” che lavorano in palestra. I quadri societari, al fianco del presidente, comprendono il vice Simona Steri; il segretario Luciano Sessini; il direttore tecnico Roberto Un gruppo di giovanissimi allievi della scuola calcio della Mineraria. Rampini, i dirigenti Loredana Mura, Giovanni Bove, Giorgio Cauli, Giovanni Lai e Silvano Carta. Lo staff tecnico è formato da quindici tecnici: Maurizio Lai (all. portieri); Roberto Rampini e Guido Casula (giovanissimi); Fabrizio Casazza e Walter Garau (esordienti); Giampaolo Puddu e Massimo Casu (Pulcini 2° anno); Roberto Rampini, Fabio Garia e Mauro Rossi (pulcini 1° anno); Beppe Rampini, Cristian Rampini ed Ercole Bertinelli (piccoli amici); Piero Palermo e Mirko Piroddi (ludico). Lo staff sanitario è formato da Aldo Rosas (medi- S.S. 126 KM. 12,700 - CARBONIA - TEL. 0781.660066 co) e Cristian Rampini (infermiere). La Mineraria quest’anno partecipa ai campionati provinciali Figc ed entro i prossimi tre anni conta di confrontarsi nelle categorie giovanissimi e allievi. I principali obiettivi restano comunque quelli educativi, da conciliare sempre con quelli agonistici: sviluppare oltre l’educazione, la lealtà ed il rispetto, anche le potenzialità sociali di ogni ragazzo; aiutare i ragazzi a diventare persone e seguirli nel loro percorso di crescita; aiutare i genitori nella crescita dei loro figli; e, infine, infondere nei ragazzi una sana cultura agonistica. IL NUMERO 220 4-13:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 01.26 Pagina 2 13 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Il 6 marzo la sala consiliare del comune di Chioggia ha ospitato la presentazione del libro che ricorda l’affondamento del mercantile Chioggia e Carloforte unite nel ricordo del Fusina Con i familiari delle vittime, erano presenti rappresentanti del Consiglio regionale, del Comune di Chioggia e della Provincia di Venezia. S abato 6 marzo a Chioggia, ho avuto l’onore di partecipare a una nuova pagina di storia scritta dagli autori del libro “La tragedia del Fusina”. Se a Carloforte la giornata del 16 gennaio 2010 è stata memorabile per il ricordo, per l’intensità delle emozioni vissute di persona attorno all’immane tragedia, per la commemorazione del 40° anniversario del naufragio, per aver riportato a memoria il profondo dolore di quel 16 gennaio 1970 sentito con rispettoso silenzio da tutta Carloforte e per la testimonianza di quegli agghiaccianti momenti raccontata dall’unico superstite Ugo Freguja, a Chioggia, oltre tutto questo, è stato un susseguirsi di fatti commoventi vissuti questa volta insieme a chi, in questo naufragio, ha perso un padre, un marito, un figlio o comunque una persona cara. Ecco è proprio qui la differenza! È stato commovente, infatti, discutere con i familiari delle vittime del Fusina, perché in loro il ricordo ed il dolore, com’è ovvio che sia, è ancora grande e vivo. Nel contempo c’era in loro la serenità e la felicità di sapere che i loro cari non sono mai stati dimenticati. Tutti, indistintamente, hanno voluto il libro firmato dagli autori e tutti lo hanno notevolmente apprezzato perché, a parer loro, rappresenta “la memoria dei loro cari”, quella candela che dal 16 gennaio 1970 è sempre stata accesa a Carloforte, così come hanno apprezzato e apprezzano tanto la sensibilità del popolo carlofortino, nei tempi della tragedia, fra chi venne a Carloforte in quel triste gennaio 1970, e ai giorni nostri, fra tutti coloro che hanno seguito a Chioggia la presentazione del libro. Con la nostra partecipazione alla presentazione del libro “La tragedia del Fusina” in terra veneta, ci è stato ribadito da tutti indistintamente, familiari, politici e dalla gente comune incontrata ed accorsa alla sala consiliare di Chioggia, che noi Carlofortini siamo gente di grande sensibilità. Noi, Carlofortini e Chioggiotti, siamo uniti dal mare che, in quel mesto 16 gennaio 1970, portò via 18 “nostri” marinai. Chioggia non ha dimenticato l’unione di Carloforte quando, senza un coordinamento centralizzato, ma sulla spinta dell’unanime e spontanea voglia di ritrovare qualcuno ancora in vita, fece riversare tutta la popolazione nelle coste nord occidentali dell’Isola di San Pietro, con l’intento di ricercare quei “loro” poveri marinai e con la viva speranza di ritrovarne ancora qualcuno in vita, speranza purtroppo vanificata dai continui ritrovamenti di vittime. Chioggia non ha dimenticato la solidarietà del nostro popolo verso quella tragedia. Chioggia ringrazia Carloforte per aver contribuito in maniera decisiva a dare una degna sepoltura alla mag- venuto nei mari d’Italia, prova ne è il fatto che ora incominciano a venir fuori dei documenti, delle foto, delle storie e quant’altro che in precedenza ognuno teneva nel proprio cassetto, ma non per non volerle divulgare, perché in quarant’anni non era stato creato questo preciso punto di riferimento. È per questo motivo che fin dall’inizio ho creduto con grande fiducia in questo progetto, ma non come un libro fine a se stesso, ma come un vero e proprio progetto storico all’interno del quale il libro “La tragedia del Fusina” è il primo tassello ed io ne sono fiero d’aver potuto par- La presentazione del libro “La tragedia del Fusina” nella sala consiliare di Chioggia. gior parte di quella povera gente. Sabato 6 marzo 2010 (presenti numerosi familiari delle vittime, il vicepresidente del Consiglio regionale veneto Carlo Alberto Tesserin, l’assessore comunale Nicola Boscolo e il consigliere provinciale Beniamino Boscolo), Chioggia ha detto chiaramente che quell’unione e quella solidarietà del popolo carlofortino, dopo 40 anni è rimasta intatta, prova ne è stata, a parer loro, la nostra presenza in loco e che, grazie a questo libro, resterà per sempre nei loro cuori. In quel 6 marzo 2010, a Chioggia il nome di Carloforte è stato portato alto e questo è un fatto che resterà! Personalmente sono convinto che il libro “La tragedia del Fusina”, oltre che ad essere una raccolta di testimonianze su fatti dolorosamente accaduti, sia destinato a diventare un punto di riferimento fisso su quello che è stato uno dei più gravi e drammatici naufragi del dopoguerra, av- tecipare alla presentazione di questo progetto, sia a Carloforte che a Chioggia e, nel limite del possibile, sono pronto fin d’ora a presenziare a qualsiasi altra manifestazione che giri attorno a questo grande progetto! A Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, co-autori del libro, a Giampaolo Cirronis, editore, a Ugo Freguja, unico superstite del Fusina, ad Osvaldo Franzo e Armando Berti, marinai imbarcati sulla fregata Altair all’epoca dei fatti, vanno rivolti i più sinceri ringraziamenti accompagnati dalla più profonda stima, per aver dato la possibilità di vivere di persona ed in prima fila questi intensi, emozionanti e commoventi momenti d’unione, d’aggregazione, di vera incondizionata amicizia e di storia. Questa ulteriore giornata storica vissuta sabato 6 marzo 2010 a Chioggia, è documentata sul sito internet www.isoladisanpietro.org. Giancarlo Canavera Cresce anche nel Sulcis l’utilizzo dei combustibili puliti GPL e metano: ecologia, economia, divertimento Messaggio promozionale Emissioni GPL e Metano sono combustibili con un minor impatto ambientale rispetto ai carburanti tradizionali e, a differenza di altre fonti alternative, sono già oggi a disposizione dell’automobilista. GPL e Metano si distinguono per un abbattimento delle emissioni di particolato (PM10) e NOX se confrontati al diesel e per un abbattimento delle emissioni di CO2, maggior responsabile dell’effetto serra, rispetto alla benzina. Prezzo dell’impianto Il costo di una trasformazione a GPL o Metano dipende da diversi fattori, quali l’alimentazione originaria del veicolo (carburatore, iniezione, turbo), il tipo di impianto installato (tradizionale, iniezione fasata), il modello di serbatoio, ecc.. Il listino prezzi delle trasformazioni è concordato a livello nazionale dalle associazioni di categoria. Pagamento rateale BRC in collaborazione con Citifinancial offre la possibilità di pagare l’impianto a gas in comode rate mensili. Così con i soldi risparmiati sul rifornimento è possibile pagare tranquillamente il costo dell’installazione. Prestazioni Con gli impianti di ultima generazione BRC della famiglia “Sequent” le prestazioni dell’auto rimangono praticamente inalterate rispetto alla benzina. Su un’auto a GPL trasformata con un sistema ad iniezione Sequent la perdita di potenza è solo del 2%, praticamente impercettibile. Con gli impianti BRC è possibile trasformare a GPL o Metano qualsiasi tipo di motore, da quelli Euro 0 a quelli più recenti, anche sovralimentati o ad iniezione diretta. Libera circolazione Grazie alle ridotte emissioni, GPL e Metano sono riconosciuti carburanti puliti e le auto trasformate hanno normalmente libero accesso alle ZTL. Inoltre, le auto trasformate a GPL o Metano non sono soggette agli aumenti relativi alla tassa di circolazione (legge n. 296/2006) ed in alcune regioni sono esentate dal pagamento della stessa. Costi Un litro di GPL costa solo 0,641 euro mentre un kg di metano costa circa 0,80 euro. Grazie al basso prezzo di acquisto è quindi possibile ammortizzare il costo della trasformazione con percorrenze limitate (circa 30.000 km per il GPL e 25.000 per il metano). In presenza di incentivi il risparmio è ancora più evidente! 40 litri di GPL costano solo 25,64 euro, mentre con 12 euro di metano si possono percorrere oltre 300 km. Sicurezza e parcheggi Tutti i componenti dell’impianto sono omologati a livello europeo e rispondono ai più severi standard automobilistici. In Italia ogni trasformazione è poi sottoposta a collaudo presso il Dipartimento dei Trasporti Terrestri. Il 22/11/2002 il Ministro dell’Interno ha firmato il decreto che sancisce la rimozione del divieto di parcamento. Il provvedimento riguarda i veicoli dotati dei sistemi di sicurezza ECE/ONU 67/01 che possono quindi parcheggiare fino al primo piano interrato delle autorimesse. In caso di imbarco l’auto a GPL deve essere dichiarata al momento della prenotazione, nessun divieto è previsto per quel che riguarda il trasporto delle vetture a gas via aerea e via rotaia o per il transito in gallerie e trafori. Rifornimento La rete di distribuzione è in continua espansione. In Italia ci sono oltre 600 impianti di distribuzione metano ed oltre 2.000 stazioni di GPL. Il rifornimento è semplice e veloce e dove possibile BRC colloca la presa di carica comodamente vicino a quella benzina. Il serbatoio viene ubicato al posto della ruota di scorta e BRC può fornire una borsa portaruota o una comoda bomboletta riparatrice. Commutazione Nei sistemi di ultima generazione è automatica. Il veicolo si avvia normalmente a benzina e raggiunte determinate condizioni, commuta automaticamente a gas in maniera del tutto inavvertibile. In caso di impossibilità di alimentazione, ad esempio esaurimento del gas, il sistema commuta automaticamente a benzina. Nel commutatore è altresì integrato l’indicatore di livello del gas. Considerazioni su recupero della memoria storica e identità culturale L’associazione sulcitana d’arte contemporanea H o conosciuto Vittorio Maccioni nel 1955, quand’ero poco più che un ragazzo e rimasi profondamente e anche positivamente colpito dal carattere aperto e socievole, ma anche dalla maestria con cui questo giovane riusciva con pochi tratti di carboncino a cogliere le fattezze di chi occasionalmente si prestava a fargli da modello. Vittorio era stato colpito fin da bambino da un devastante male che lo aveva costretto a vivere in carrozzella, e ogni giorno sostava davanti alla porta della sua abitazione, dove accettava di chiacchierare con i passanti che gli si avvicinavano volentieri, anche per osservare e apprezzare la sua abilità di ritrattista. Da allora incominciai a frequentarlo abitualmente e negli anni successivi riuscimmo a costruire e a consolidare un bellissimo rapporto di solidarietà e di amicizia. La sua casa era frequentata da molte altre persone, un’umanità molto variegata che contribuiva a creare un clima di vivacità e di allegria in uno spazio nel quale alla fine tutti, incontrandosi e conoscendosi, finivano inevitabilmente con il diventare amici, dando alla conversazione ciascuno il contributo che derivava dalle proprie competenze, dal proprio carattere, dalla propria esperienza di vita. Quando si era da lui non ci si annoiava mai, e il via vai continuo favoriva le nuove conoscenze, sviluppava nuovi interessi e teneva lontana la noia. Ma ciò che ancora mi porto nelle narici è il sentore caratteristico che mi accoglieva appena varcavo la soglia della sua casa. Un sentore fortemente aromatico di colori a olio e di essenza di trementina conferiva a quel luogo l’atmosfera tutta particolare dell’atelier nel quale l’artista costruiva il proprio mondo, a mezza strada fra la realtà e la fantasia, fra il sogno e l’immaginazione. E poi, lentamente, questo piccolo universo si andò arricchendo della presenza di chi aveva incominciato a frequentare Vittorio spinto solo dalla propria passione per la pittura. Quando Mauro Scarteddu fece le sue prime apparizioni, egli era ancora un ragazzino quattordicenne, certo alquanto intimidito dagli oltre dieci anni di differenza rispetto a Vittorio che allora di anni ne aveva 24. E per lui, che già era appassionato di disegno, e che aveva in mente solo la pittura a olio, trovarsi davanti a un vero pittore fu certamente un qualcosa di straordinario se non addirittura di “magico”. Arrivarono appena qualche anno dopo Claudio Olla e Pino Pitzolu. Meditativo e posato il primo, estroverso e disinibito il secondo. Ambedue allievi del Liceo Artistico di Cagliari. Alla piccola compagine di amici si aggiunsero successivamente Luigi Angius, Ielmo Cara e Antonio Casu. Luigi Angius era un artigiano, falegname ma anche abile intagliatore di cassepanche sarde, che per passione aveva iniziato ad andare alla ricerca di tronchi o di radici ai quali la natura avesse stranamente conferito delle fattezze che, magari opportunamente ritoccate, potevano richiamare l’idea di determinate figure. La lavorazione del legno per trarne delle opere originali iniziò successivamente. Ielmo Cara si dedicava inizialmente al “monotipo”, all’incisione su legno e linoleum e, infine, iniziò anch’egli a prediligere la pittura. Antonio Casu era un esperto saldatore e lavorava come istruttore nei corsi dell’INAPLI. I suoi erano lavori in ferro, inizialmente con la produzione di oggetti bidimensionali e successivamente basati sulla lavorazione di sottili fili di ferro capillarmente intrecciati con la saldatura a formare l’immagine dei suoi ormai ben conosciuti e apprezzati cavalli. Io mi dedicavo all’incisione su linoleum, ma, soprattutto, m’interessava la critica d’arte e, nel gruppo, mi era stato chiesto di scrivere le presentazioni in catalogo delle varie mostre che l’Associazione organizzava con sempre maggiore frequenza. Con l’arrivo dei nuovi amici l’atmosfera si arricchì di nuove importanti e positive valenze. Non si frequentava più Vittorio solo per fare quattro chiacchiere e una partita a carte accompagnati da un buon bicchiere di birra, non si andava più da lui solo per vederlo lavorare e per portare la nostra solidarietà a un amico meno fortunato di noi, ma al quale la natura aveva fortunatamente conferito la capacità di realizzarsi attraverso la pittura. Con l’arrivo degli altri si incominciò a parlare di arte, si incominciò a cercare di capire quello che in passato era stato tenuto in conto di arte e che cosa, come “aspiranti artisti”, ciascuno di noi pensava di dover fare per fare anche lui arte. Era diventato importante comprendere da quale momento storico partire, ma era diventato importante anche comprendere come si faceva arte intorno a noi e lontano da noi. Intorno a noi, a Carbonia, non c’era nulla e sapere ciò che accadeva lontano da noi, rappresentava un problema, perché attingere le informazioni in quel periodo era estremamente difficile. Mancava un adeguato livello di informazione e di comunicazione. C’erano però già le dispense, edite dalla Fabbri, che riportavano vita e opere di grandi artisti e queste dispense, che Vittorio aveva, vennero avidamente divorate e discusse da tutti noi. Le dispense incominciavano da molto lontano, ma noi partimmo dall’Impressionismo, soprattutto per ciò che agli occhi di noi, giovani moderni e di belle speranze, l’Impressionismo rappresentava, e ciò, non per dilungarmi, ma per chiarezza, merita alcune semplici righe di commento. La vicenda dell’Impressionismo è quasi una cometa che attraversa la storia dell’arte, rivoluzionandone completamente soprattutto la tecnica. Dura poco meno di vent’anni: al 1880 l’impressionismo può già considerarsi un’esperienza conclusa. Esso, tuttavia, ha lasciato un’eredità con cui tutte le esperienze pittoriche successive hanno dovuto fare i conti e figuriamoci se a non farli avremmo potuto essere proprio noi. E, intanto, l’esigenza di partire urgeva in tutti, ma non c’era tempo per partire da troppo lontano. Non è azzardato dire che è l’Impressionismo ad aprire la storia dell’arte contemporanea. E ciò che avremmo dovuto farlo noi, per noi l’avevano già fatto gli impressionisti. L’Impressionismo non nacque dal nulla. Esperienze fondamentali, per la sua nascita, sono da rintracciarsi nelle elaborazioni pittoriche della prima metà del secolo: soprattutto nella pittura di Delacroix e dei pittori inglesi Constable e Turner. Tuttavia, la profonda opzione per una pittura legata alla realtà sensibile, portò gli impressionisti, e soprattutto il loro precursore Manet, a rimeditare tutta la pittura dei secoli precedenti che hanno esaltato il tonalismo coloristico: dai pittori veneziani del Cinquecento, ai fiamminghi del Seicento, all’esperienza degli spagnoli Velazquez e Goya. Partendo dagli Impressionisti, quindi, potevamo partire assolutamente tranquilli e, sia pure con un diverso obiettivo, si decise di partire dal concetto di plein air, tanto caro agli impressionisti. Fino a quel momento l’attività di Vittorio Maccioni si era sviluppata intorno al ritratto “dal vero”, con una pittura ad olio che nelle “mattonelle” riprendeva la tematica dei costumi sardi di Pernotti, stampati allora sulle cartoline, e nei quadri riprendeva soggetti di carattere agropastorale oppure dava ampio sfogo alla raffigurazione di tramonti e di paesaggi marini, prevalentemente frutto della sua fantasia più che della sua osservazione diretta. Tra gli amici di Vittorio, ma anche in lui stesso, nel gruppo di quelli che erano appassionati di pittura come Pino Pitzolu, Mauro Scarteddu e Ielmo Cara, nacque allora l’esigenza di uscire, di andare all’aria aperta, di lavorare “en plein air” con lo scopo dichiarato di acquisire, fondamentalmente, la tecnica del disegno, con particolare attenzione allo studio della prospettiva, delle proporzioni e dei volumi. Ma c’era anche un altro scopo in tutto ciò, non meno importante e non meno ricco di significati. Si stava insieme, e insieme si condividevano letture, ascolti di musica classica e sinfonica, facendolo per il puro e semplice piacere di stare insieme, di ritrovarsi e insieme poter condividere emozioni e sensazioni, rendendo sempre più saldi i legami e cementando così sempre di più il gruppo. Si andava un po’ dappertutto, ma, soprattutto, si andava alla ricerca delle immagini della memoria. Antiche case, pozzi di miniera dismessi, stanchi vagoni ferroviari su binari morti, scorci di paesaggi bucolici e marini. Da Serbariu a Fluminimaggiore, da Barbusi a Medau su Re, da Is Gannaus a Sant’Antioco, da Is Urigus a Teulada gli appunti di ciascuno si andavano sempre più arricchendo di quel patrimonio di immagini, corredate da annotazioni di carattere tecnico sulle luci e sulle ombre, che poi ciascuno sarebbe andato via via selezionando per trasferire sulle proprie tele emozioni e sensazioni vissute insieme, ma interpretate da ciascuno con un’impronta sempre più “intima” e più personale. I lavori realizzati erano poi oggetto di discussione da parte di tutti e molto importante era il giudizio di Vittorio, al quale venivano oggettivamente riconosciuti meriti allora indiscutibili. C’erano in tutti una grande maturità e una grande onestà intellettuale. Non trasparivano ostilità e invidia reciproca, ma solo il desiderio di osservare e di capire se nel lavoro degli amici si andava delineando e intravvedendo quella “cifra” tecnica che potesse presentarsi come distintiva della personalità di ciascuno. Ciascuno aveva individuato nella cultura dalla quale si era partiti i propri punti di riferimento e li lasciava chiaramente intravvedere in ciò che faceva. Ma ciascuno di noi, chi era? Cos’era? Cosa sarebbe diventato? Oggi non è certo possibile capire se la vita dei singoli sarebbe stata diversa, senza quel lunghissimo incontro, ma certamente l’esperienza di quegli anni ha fatto “crescere” ciascuno di noi, lo ha fatto maturare nella consuetudine della ricerca, del dialogo nel confronto, lo ha motivato a indagare nella propria coscienza per comprendere la realtà più intima del proprio “io” e per cercare di esaltarne gli elementi positivi nello sforzo di affermare, anche attraverso un minimo di competizione basata su di un sano egoismo, i propri convincimenti, le proprie scelte e le proprie aspirazioni, senza per altro voler mai prevaricare da parte di qualcuno a danno degli altri. (2) Fine - Nino Dejosso IL NUMERO 220 3-14:IL NUMERO 181 3/10 29/03/10 10.54 Pagina 1 14 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Applausi a scena aperta al Teatro Centrale di Carbonia per l’originale e riuscitissima versione del dramma shakesperiano Giulietta e Romeo: vittime di una faida familiare nel 2° dopoguerra L’apprezzato spettacolo è stato l’ultimo appuntamento invernale della VI stagione del Circuito Danza Sardegna 2010. C oreografie di Fabrizio Monteverde, partiture musicali di Prokofiev, compagnia Cinzia Crobu. del Balletto di Roma, tra le più attive in Italia con quasi duecento repliche di spettacoli per stagione: già in cartellone, tutti gli elementi per un sicuro successo. “Giulietta e Romeo”, sabato 13 marzo, ha appassionato il pubblico del Teatro Centrale di Carbonia. Tutto esaurito per questa versione contemporanea del dramma shakespeariano, pensata da Monteverde nell’89 per il Balletto di Toscana e ricevuta in eredità dalla compagnia di Roma. Risulta chiarissimo il modo innovativo di fare coreografia che vale alla compagnia approvazione e consensi per un balletto dal tratto vigoroso, che scompone e ricompone la storia dei due amanti. Già il titolo inverte l’ordine dei protagonisti e fa sì che Giulietta (la bravissima, Azzurra Schena) divenga artefice dell’azione, giovane donna inquieta e smaliziata. Il balcone della celebre scena dove la fanciulla si affaccia per andare incontro a Romeo, non c’è. Non c’è la treccia, né i costumi d’epoca. Monteverde colloca i giovanissimi amanti in un’Italia Meridionale sfigurata dalla Seconda guerra mondiale e i cui scenari desolati fanno da sfondo al continuo intreccio fra amore e morte. Un muro cadente e macerie, indicano la tragedia lasciata alle spalle: la guerra ha ribaltato schemi morali e convenzioni, cancellando l’innocenza. La protagonista viene fuori da un pertugio nel muro e, appesa nel vuoto fra due pareti, si arrampica, passando dall’una all’altra, danzando sospesa, per poi calarsi e balzare, felina, in lingerie, sul suo amore. Romeo, giovane timido e solitario, l’attende a braccia aperte, elevandola ed esibendola come un tesoro inestimabile, congiun- gendola a se e mescolando le pelli di corpi svestiti. Egli (interpretato con bravura da Bledi Bejleri) è più vittima dell’intraprendenza della compagna che artefice dell’amore: sono entrambi lontani, ma contemporaneamente tanto vicini agli archetipi shakespeariani. I Montecchi e i Capuleti, nonostante siano già circondati dalla distruzione della guerra, complicano le loro vite in una faida, alimentata dalle madri dei giovani innamorati che, con i loro rancori tessuti in silenzio, assumono nel balletto un ruolo tragico; Anna Manes, interpreta magistralmente, la madre di Romeo, inchiodata rabbio- hanno volutamente omologato Montecchi e Capuleti, evitando eccessive contrapposizioni di clan. La festa in maschera e il luttuoso corteo con le donne dal volto coperto e gli uomini vestiti di nero per il funerale di Giulietta, immacolata nel virginale abito da sposa, (tipico dei funerali meridionali), sono ottime sequenze corali. Monteverde, nell’ambientazione e nei costumi, si rifà al cinema neorealista di Rossellini e Visconti, strizzando l’occhio a Kubrick (la scena del ballo in maschera è emblematica) e si scorgono anche riferimenti letterari (la governante di Giulietta ha smanie e batticuori Azzurra Schena e Bledi Bejleri ringraziano il pubblico a fine spettacolo. samente ad una sedia a rotelle, alla quale stanno sempre incollati i figli. Gli uomini in giacca e cravatta e le donne con gonne sotto il ginocchio si affrontano in duelli dai passi classici e dai gesti moderni, sono personaggi delineati con linguaggio scarno e attuale. Il risultato è un balletto molto raffinato, eseguito con tecnica che mescola il classico al moderno; è un’esibizione di forte impatto. I passi a due sono risultati eccellenti, come eccellente è stata la resa globale dei tredici danzatori. Ognuno di loro ha mostrato personale bravura, solida preparazione accademica, conferendo ai personaggi un’anima. I costumi che ricordano l’omonima personaggio di Brancati). La scena resta spoglia, fino alla fine: la piazza è insieme salone e tomba. Il grande muro nero è mobile e aprendosi rivela una pedana obliqua che, nella scena finale, ospita due loculi con i corpi senza vita di Mercuzio e Tebaldo, vittime, insieme ai due innamorati, dell’eterna faida. Le luci plumbee e espressive, di Carlo Cerri, rendono ancora più austera quest’atmosfera ed esplorano lo spazio dando rilievo ai sentimenti atroci dei protagonisti. Non tutti avranno visto ciò che desideravano, ma chi segue la danza è stato appagato. Cinzia Crobu Presentato l’8 marzo il nuovo lavoro del disegnatore Ruggero Soru “Il paese delle sirene” N on è solo un fumetto, ma è anche un’inchiesta storica, un romanzo sociale. Contiene tutti questi elementi “Il paese delle sirene”, il romanzo illustrato (graphic novel) realizzato dal disegnatore Ruggero Soru sulla storia di Carbonia. L’opera, commissionata dal Comune, è stata presentata lunedì 8 marzo in biblioteca dall’assessore alla Cultura Maura Saddi e da Paolo Serra (Società Umanitaria). Il libro ricostruisce un frammento della storia cittadina attraverso le esperienze dirette di alcuni pensionati: analizza il periodo che va dal 1935 al 1948, attraverso alcuni episodi realmente accaduti, ed è ambientato nel territorio fra Cannas e Serbariu. Un lavoro lungo, che ha richiesto uno sforzo notevole dal punto di vista realizzativo. Interviste ai testimoni, sbobinatura, soggetto, sceneggiatura, matita, inchiostratura e lettering, questo il lavoro necessario per la produzione de “Il paese delle sirene”. Le Sirene che abbagliano e seducono, illudono e conquistano, annunciano cambiamenti, nel romanzo di Ruggero Soru scandiscono i tempi delle giornate della nuova Città, il loro urlare improvviso e inaspettato è presagio di disgrazie e ritorna nella mente dei testimoni che hanno raccontato, taciuto e rivelato all’autore in forma soggettiva, filtrata dalla loro esperienza, fatti, avvenimenti e tratti psicologici di uomini e donne. Narra chiaramente il passaggio dalla società agropastorale a quella industriale mineraria. Il volume è stato cofinanziato dalla Regione attraverso la legge dedicata ai progetti di valorizzazione della cultura e della lingua sarda. L’Amministrazione comunale, anche con questo romanzo a fumetti, intende comunicare e coinvolgere le generazioni più giovani. Il “paese delle sirene”, potrebbe diventare uno strumento culturale didattico in grado di trasmettere la passione e la voglia di conoscere gli avvenimenti, la storia e l’evoluzione della nostra Città contribuendo a formare cittadini più attenti e consapevoli domani. Ruggero Soru è un illustratore molto noto che ha collaborato con giornali, televisioni ed editori per numerosi progetti. Ha realizzato molte opere e, tra l’altro, ha organizzato “Nuvole Parlanti”, una manifestazione nazionale dedicata al fumetto e al cinema d’animazione. Il 28/02 appuntamento con la prosa, si riflette con il sorriso Sensazioni primitive del sentimento trasmesse dalla creta I F Il diario di Eva o come Darwin ci cacciò dall’Eden l sipario del Teatro Centrale si apre trasportandoci in casa di Charles Darwin, all’indomani della pubblicazione de “L’origine della specie”. Siamo agli albori della guerra ideologica che, nella seconda metà dell’Ottocento, divise le coscienze umane e che, tutt’oggi, è ancora fonte di discussione. Emma, la devota e praticante signora Darwin, vive il dolore di non poter assecondare le deduzioni dell’amato marito (- l’uomo discende dalla scimmia! -) e si trova più vicina alle posizioni dei creazionisti, difensori della veridicità della Bibbia e dell’esistenza di Adamo ed Eva, progenitori del genere umano. La regia di Angelo Savelli dosa i momenti di ragionamento e quelli di ilarità, caratterizzando i personaggi con mano sapiente. Lo spettacolo è un continuo di bellissime citazioni, passando da Marc Twain, a Darwin, arrivando ad Odifreddi: la mente si diverte riflettendo. Lucia Poli riesce a sdoppiarsi con grande maestria, prima Emma e poi Eva. Cambia registro, cambia abiti, ma mantiene intatti l’umorismo, la sagacia e la bravura che la contraddistinguono. Entrando in un sogno, interpreta un diario ritrovato e diventa la prima donna, chiacchierona e curiosa, che dà i nomi a tutto ciò che incontra e mangia un’infinità di mele, unico cibo disponibile in Paradiso. è esilarante l’incontro con Adamo (un aitante Simone Faucci) che, inizialmente sfugge le attenzioni della nuova bizzarra creatura, ma poi diventa suo compagno affettuoso e fedele. Il Giardino dell’Eden si manifesta in questo frizzante pastiche in cui regna l’intesa mentale e fisica, svincolata dalla morale. Gli animali sono docili, si nutrono di frutta e si lasciano addomesticare, i figli arrivano senza la fatica del parto e l’esistenza è priva di dolore: un vero paradiso. Tutto ciò fin quando Darwin, sdoppiatosi anche’esso, entra nel so- mondo terreno, lavorano con fatica per procurarsi il cibo e conoscono l’acutissimo dolore per la perdita del figlio Abele, ucciso dal fratello Caino. Perché tanta sofferenza, perché tante prove sul cammino dell’uomo, si chiede Emma, (a sua volta, madre afflitta per la perdita di una bimba) tornata sulla scena in conclusione di spettacolo? «Tutta colpa di una mela proibi- Lucia Poli nei panni di Eva, nel giardino dell’Eden. gno, impersonificando Satana. Un brillante Stefano Gragnani, si cala nel ruolo del maligno, ma non riesce a intimidirci, facendoci invece sorridere; con piglio da cabarettista e in smoking pitonato verde, balla il tip-tap e sfoggia un’abile mente da matematico. Il suo sarcasmo, risulta fatale per la coppia che si lascia indurre in tentazione e addenta il frutto proibito. Adamo ed Eva, cacciati dall’Eden e scaraventati nel ta, di un mistero sottratto a Dio, il quale, temendo che l’uomo non avesse più limiti, inventò le stagioni e lo fermò attraverso la morte?» In risposta Charles Darwin, pacato, continua i suoi studi e si nutre di scienza e razionalità, sempre più convinto delle sue posizioni: passeggiando per il giardino tiene per mano uno scimpanzé, che a ben guardare, gli assomiglia alquanto. C.C. I pensieri plasmati da Salvatore Filia eci conoscenza dell’artista quando iniziai a fotografare testimonianze pittoriche contemporanee in ogni parte della Sardegna, da inserire nell’Itinerario dei Giudicati, rotta terrestre di 4.457 km (concepita nel 1993) descrivente ogni attrattiva della Sardegna. Pittori, scultori, orafi, tessitrici e artigiani del legno intagliato, furono i “talenti”, tramite i quali intendevo aggiungere interesse alla mia ricerca, anche per tramite delle realtà spirituali moderne di un popolo. Salvatore Filia, da allora, ha continuato a dimostrare attenzione ai miei sforzi di coniugare turismo ed antropologia, in altre parole alla diffusione sistematica delle espressioni più genuine di una società in evoluzione. L’autore di quanto riprodotto in questa pagina è uomo vigoroso e appassionato, rifugge l’ostentazione e conserva il pudore dei sentimenti più intimi. Artista eclettico, se non trasmette con i pennelli, geometrie rigorosamente colorate in spazi sapientemente suddivisi, esalta la sua sete di verità (capace di scrutare dentro l’anima) in tele abbondanti di colore e sintesi raffiguranti personaggi d’estrazione popolare. I suoi soggetti narrano, sempre, la positività della vita. Talvolta si dedica a plasmare la creta, facendola vibrare di sentimento. La sua potenza espressiva elabora, nel soggetto immaginato, una serie d’atteggiamenti che trasfigurano ogni parte del volto in vibrazioni pro- rompenti. La sua tecnica rivela l’indole docile dell’artista istintivo, scevro d’asprezza e di malizia, apparentemente quasi inerme e distaccato dalla quotidianità ma sempre pronto a confutare la tolleranza del fasullo, propinato per arte. Per elaborare la non sottomessa fisionomia di un essere spontaneo privo d’aggressività, Filia fa appello all’enorme bagaglio tecni- suoi volti di creta vi è l’armonia inconscia dell’uomo di Neandertal (vissuto durante la prima parte della glaciazione di Wurm, 75.000 - 36.000 anni fa) l’essere primevo, combattente contro i grandi felini per la sopravvivenza ma capace, al tempo stesso, di trasformare un osso d’orso delle caverne in flauto, per deliziare i propri simili di momenti di pace e struggersi nelle Un volto di creta di Salvatore Filia. Altra opera di Salvatore Filia. co incamerato in anni d’esperienze, ricerche, studi, frequentazioni di mostre (l’ultima quella romana dedicata a Bacon e Caravaggio) e rivela, inconsapevolmente, la propria appartenenza ad antico ceppo etnico europeo. In lui ravviso radici lontane dell’uomo preistorico, schietto, risolutore e parsimonioso nei modi. Dalle sue opere scaturisce il primitivo che è in lui. Nei melodie dell’universo. In Filia c’è la potenza dell’uomo antico e la saggezza di un pensiero autentico e profondo, dedicato costantemente ad esprimere un’arte non soggetta alle mode. I suoi volti mansueti non traggano in inganno, sono tacite sentinelle per avvertire l’ingiuria del raggiro sempre latente nel non ingenuo mondo dell’arte. Caterno Cesare Bettini IL NUMERO 220 2-15:IL NUMERO 181 2/11 29/03/10 11.14 Pagina 2 15 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Sulcis TV Via Donizetti, 19 D - Sant’Antioco Tel. 0781/1982169 - Fax 1782704211 Il campionato di Eccellenza si avvia alla conclusione con il Porto Torres già promosso e una situazione quasi definita per i play-off Il Carbonia pensa già alla prossima stagione I minerari, fallito l’accesso ai play-off, sono stati risucchiati in zona play-out ma hanno saputo reagire e si sono messi al sicuro. Q uella che si avvia alla conclusione (mancano due partite alla fine della stagione regolare, Carbonia Tortolì l’11 aprile, Villasimius - Carbonia il 18 aprile), per il Carbonia andrà in archivio come la stagione delle grandi occasioni mancate, sia in Coppa Italia, sia in campionato. Il modo in cui la squadra di Graziano Mannu ha perduto la Coppa Italia nella finalissima disputata allo stadio Quadrivio di Nuoro contro il Porto Torres lo scorso 10 febbraio è ancora nella memoria di tutti, con i calci di rigore beffa, dopo il netto predominio marcato nel primo tempo regolamentare ed il vantaggio durato per 81 minuti, ma nonostante la attuale anonima posizione di classifica, anche il campionato avrebbe potuto vedere il Carbonia grande protagonista fino alla fine. Eccezion fatta per il Porto Torres (anche se i tre confronti diretti hanno visto il Carbonia giocare praticamente sempre alla pari con la squadra di Rosario Affuso, dominatrice assoluta della stagione con la duplice vittoria di campionato e Coppa Italia), il Carbonia aveva l’organico per competere con tutte le squadre più forti ma è riuscita a dimostrare il proprio potenziale solo a corrente alternata. La squadra biancoblù è stata capace di imprese esterne notevoli (4 a 0 a Calangianus; 3 a 0 sui campi di Olmedo e Atletico Decimo, 2 a 0 a Sassari; 1 a 1 a Porto Torres) e nette vittorie interne (3 a 0 sia al San Teodoro, sia al Progetto Sant’Elia), per poi perdere contro avversari tecnicamente inferiori, sia in casa che in trasferta. Una discontinuità di rendimento troppo netta per sperare in un calda (14ª e 15ª classificate disputeranno uno spareggio e la perdente affronterà le vincenti dei due play-off del campionato di Promozione, in un mini girone a dal quale uscirà la squadra che parteciperà al prossimo campionato di Eccellenza) ma proprio nel momento più difficile la squadra ha avuto una grande reazione d’orgoglio, Carlo Noli. Marco Giandon. inserimento nel treno dei play-off promozione che, salvo sorprese, dovrebbe premiare Fertilia, San Teodoro, Muravera e Castiadas. Nel finale di stagione, dopo la netta sconfitta interna subita ad opera dell’Atletico Decimo, il Carbonia ha rischiato essere risucchiato nella zona travolgendo il Progetto Sant’Elia (3 a 0), pregiudicando le ambizioni playoff della squadra di Beppe Martinez. Una gioia per la tranquillità definitiva ma anche nuovo rammarico per quel che questa stagione sarebbe potuta essere e non è stata. Giampaolo Cirronis Cantina Santadi Il portiere si è messo in evidenza nella squadra mineraria Daniele Bove, protagonista nella sua città È sicuramente il grande eroe mancato della finale di Coppa Italia, persa ai rigori dal Carbonia contro il Porto Torres dopo 120 minuti di gioco tiratissimi lo scorso 10 febbraio. Il suo compito, e forse anche qualcosa in più, Daniele Bove, portiere dei minerari, l’aveva infatti svolto alla grande. Due rigori parati nella sequenza finale decisiva, tra l’altro a due “leggende” del calcio regionale come Mario Fadda e Lorenzo Lungheu. Purtroppo, come ben sappiamo, non è bastato a raggiungere l’ambito trofeo. Un altro rigore parato contro il Progetto Sant’Elia. Dopo gli esordi nella Fermassenti e la poco fortunata esperienza con la Nuorese, Daniele si è imposto con il Quartu 2000, guadagnandosi le attenzioni proprio del Carbonia, che all’inizio della passata stagione ne ha acquisito le prestazioni. Dopo una prima stagione in ballottaggio con Cinus, si è guadagnato il posto stabile tra i titolari proprio durante questa annata, condita da tante soddisfazioni personali. Daniele, partiamo proprio da quella maledetta finale. Credi abbiate pagato anche in campionato il contraccolpo psicologico della sconfitta ai rigori alla luce degli ultimi risultati deludenti? Non credo. Purtroppo ultimamente le cose non girano bene soprattutto per quel che riguarda i risultati ma il gruppo è sempre compatto, uno dei migliori nei quali ho giocato. La società e l’allenatore hanno dimostrato grande fiducia in te sin da inizio stagione affidandoti un ruolo da protagonista. Credi rimarrai anche l’anno prossimo a Carbonia? Daniele Bove. Qui ho trovato una cosa molto rara. Una società seria che ti sa stare sempre vicino senza farti mancare mai nulla. Potrei prendere in considerazione l’idea di lasciarla solo per una squadra di categoria superiore. Credo sia normale. Qual’è l’allenatore al quale sei rimasto più legato? Mi sento spesso con Falessi, mio allenatore dei portieri la passata stagione, con cui mi son trovato benissimo. Ma le cose vanno alla grande anche con quello attuale Pippia. Come mister ti dico proprio Graziano Mannu. In due anni mi ha fatto crescere tantissimo dal punto di vista caratteriale e si è creato un bellissimo rapporto. Credo davvero sia un grande allenatore. Due nomi: il portiere e l’attaccante più forti che hai affrontato. Come portiere mi piace tanto Toro del Sant’Elia. Come attaccanti ti faccio due nomi. Falco del Pula, di cui amo considerarmi la bestia nera, avendogli parato più di una volta un rigore, e Alessandro Frau (qualche gettone in serie A nella Roma di Zeman nel 1998) del Porto Torres, che quest’anno mi ha impressionato riuscendo a farmi gol in tutte e tre le occasioni in cui ci siamo affrontati. La parata più bella e quella più importante della tua giovane carriera. Le più importanti credo proprio quelle nella finale di Coppa Italia contro il Porto Torres, anche se, purtroppo, non sono bastate a farci raggiungere la vittoria. La più bella non saprei davvero. Lascio giudicare agli altri. Damiano Conciadori Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel e Fax 0781 950012 Il giovane esterno destro ex Fermassenti sta brillando in laguna Fabio Poles goleador a Sant’Antioco S LATINIA Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna. Vino mediterraneo, caldo, solare che, servito a 10°-12° C, esalta il dessert e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa. Ha ricevuto il “Premio speciale” “miglior vino dolce dell’anno” 2002 e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso” Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux. ant’Antioco quinto nel girone B della Prima categoria con 41 punti. La squadra di Andrea Marongiu, che per il secondo anno ha giocato lontano dal suo campo di via Nazionale, dopo il 4 a 1 con relativo sorpasso al Senorbì, a tre giornate dalla fine ha il rimpianto di non aver riconquistato la Promozione. Uno dei granata che si è distinto nelle ultime giornate è stato senza dubbio l’esterno destro Fabio Poles. Quattro gol nelle ultime sette partite, l’ultimo nel derby con l’Atletico Narcao (1 a 1), la settimana precedente il 2 a 1 decisivo contro la Fermassenti ebbe la sua firma, fin qui sei reti realizzate e nell’insieme diversi assist e buone prestazioni in un campionato rivelatosi più complesso del previsto. Nato e cresciuto calcisticamente nella Fermassenti, il 24enne suergino ha militato per quattro anni anche nel campionato di Promozione: tre con la Fermassenti e uno nella scorsa stagione con il Sant’Antioco (con ben otto reti al suo attivo). «Nasco difensore centrale - dice Poles - anche se già nella Fermas- Fabio Poles. senti ho ricoperto il ruolo di centrocampista.» Maturo, responsabile ed educato anche fuori dal campo, di lui si dice un gran bene in tutto il Sulcis, sia dal punto di vista tecnico che temperamentale. Operaio di professione ma innamorato del calcio fin da bambino, Poles ha sempre dato il massimo, profondendo tante energie anche nei momenti più difficili di questa e della scorsa stagione. A contraddistinguere l’esterno granata sono inoltre la autocritica e l’umiltà: qualora venissero meno, com’è fisiologico succeda, fantasia e lucidità, è il primo ad ammetterlo e, di conseguenza, a rimproverarsi le prestazioni opache. «Qui al Sant’Antioco, ho scoperto un bell’ambiente - conclude Poles - c’è un bel gruppo sia per merito nostro che del tecnico Marongiu, col quale mi trovo benissimo, ci sono anche i miei amici e compagni già della Fermassenti Carrus e Ghisu. L’anno prossimo mi auguro di giocare ancora qui, per togliermi altre soddisfazioni.» Antonio Pistis A U TO S C U O L A A M I C A di Oscar Lai Per chi non si accontenta di un semplice documento per guidare e crede che la sicurezza sia un bene al quale non si può rinunciare. Rivolta a chi chiede un servizio serio, professionale e corretto, garantito da una comprovata esperienza. In una NUOVA AUTOSCUOLA, il nostro proposito è quello di lavorare per dare la massima assistenza durante la fase di preparazione degli esami. Autoscuola Amica di Oscar Lai - Via Trieste, 71 - Carbonia - Tel. 0781 660565 IL NUMERO 220 1-16:IL NUMERO 181 4/9 30/03/10 10.31 Pagina 1 16 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Casa Amica San Luigi Comunità Alloggio per Anziani Assistenza Residenziale e Diurna Casa Amica San Luigi, oltre a garantire agli anziani soggiorno, ricovero ed assistenza di base di ottimo livello, promuove le loro potenzialità di salute, affettività e vita relazionale, in modo da mantenere integri i legami con la famiglia, la casa e gli amici. Casa Amica San Luigi si trova in via Don Milani, 17 - Serbariu - Carbonia Tel. 0781 875643 - 347 0538394 Visite Guidate ai siti minerari Porto Flavia - Masua Grotta S. Barbara - Miniera S.Giovanni Galleria Villamarina - Monteponi Museo delle macchine - Masua Galleria Henry - Buggerru Galleria Anglosarda - Montevecchio Miniera di Funtana Raminosa - Gadoni I siti minerari sono visitabili su prenotazione chiamando i numeri: 0781 491300 - 348 1549556 - 349 5503147; oppure contattandoci via fax al n° 0781 491395 o tramite e-mail [email protected]. Per le scolaresche e i gruppi organizzati sono previste particolari condizioni economiche. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nostro sito www.igeaminiere.it. IL NUMERO 220 2-15:IL NUMERO 181 2/11 29/03/10 11.14 Pagina 1 2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge per l’approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori Ora si attende con fiducia l’ok dell’UE Nonostante i precedenti negativi, questa volta il Governo e le parti sociali nutrono concrete speranze nel via libera definitivo. L a Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva lo scorso 17 marzo, il disegno di legge di conversione del decreto-legge finalizzato a garantire la sicurezza di approvvigionamento di energia elettrica nelle due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna. Il provvedimento approvato resterà in vigore fino all’apprestamento e alla messa in esercizio delle nuove infrastrutture di rete programmate, che porranno una soluzione strutturale a tali criticità. «Il decreto-legge (art. 1) - si legge nella nota stampa della Camera istituisce un servizio di riduzione istantanea dei prelievi di energia elettrica in Sardegna e in Sicilia, per il triennio 2010-2012, al fine di garantire la sicurezza del sistema elettrico nelle due isole. Il nuovo servizio per la sicurezza garantisce la possibilità di ridurre la domanda elettrica nelle isole maggiori secondo le istruzioni della società Terna Spa. Viene attribuita all’Autorità per l’energia elettrica e il gas la definizione delle condizioni del nuovo servizio per la sicurezza, con propri provvedimenti adottati, sentito il Ministero dello sviluppo economico, sulla base di specifici principi e criteri stabiliti dalla decreto-legge. L’Autorità ha dato attuazione a tale previsione con deliberazione ARG/elt 15/10. Il provvedimento reca inoltre (art. 2) disposizioni volte ad incrementare la capacità di interconnessione con l’estero di cui all’art. 32 della legge 99/2009 (A.C. 1441-ter). Il possibile incremento della capacità di interconnessione con l’estero, determinato da Terna, non deve essere superiore a 500 MW, e deve sommarsi alla capacità attualmente prevista dall’art. 32 della legge 99/2009, pari a 2.000 MW. Terna organizza le procedure concorsuali (ai sensi dei commi 3, 4, e 5 dell’art. 32 della legge 99/2009) per la selezione dei clienti finali che intendono sostenere il finanziamento delle infrastrutture per l’incremento della capacità di interconnessione con l’estero. Tali procedure riguardano altresì i clienti finali che subentrino nelle quote di partecipazione già assegnate per le quali si sia verificata la rinuncia degli assegnatari. Nell’ambito delle menzionate procedure si prevede un’assegnazione prioritaria a determinati soggetti indicati dal provvedimento. Nel corso dell’esame parlamentare sono state introdotte ulteriori disposizioni che allargano il campo di intervento del provvedimento. In particolare, l’art. 2-bis prevede che, al fine di garantire la continuità del servizio di trasmissione di elettricità quale attività di preminente interesse nazionale, sono autorizzate in dalità previste dall’art. 1-sexies, commi 4-sexies e seguenti del decreto-legge 239/2003. L’art. 2-quater, attraverso alcune modifiche all’art. 1-sexies del decreto-legge 239/2003, prevede che si possano realizzare mediante denuncia di inizio attività anche aumenti volumetrici degli impianti di energia elettrica di potenza superiore a 300 MW termici e delle relative varianti, ma nel rispetto di determinate condizioni. L’art. 2-quinquies dispone la disapplicazione delle disposizioni recate dall’art. 11 della legge 400/1988 ai Commissari straordinari previsti dall’art. 4 del D.L. 78/2009 (A.C. 2561) «C I lavoratori dell’Alcoa hanno raggiunto un primo significativo risultato. via definitiva le opere facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale (individuata dal D.M. 25 giugno 1999) già in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del provvedimento in esame e per le quali ad oggi non sia possibile accertare il titolo autorizzativo. Al fine di garantire la sicurezza del sistema energetico anche in Sicilia ed in Sardegna, l’art. 2-ter dispone che gli interventi di riclassamento fino a 380 kV degli elettrodotti di interconnessione con l’estero facenti parte della rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica, possono essere realizzati mediante la denuncia di inizio attività con le mo- per interventi urgenti per le reti dell’energia. L’art. 2-sexies, infine, dispone che le tariffe incentivanti per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici, di cui al D.M. 19 febbraio 2007, spettano a tutti i soggetti che, nel rispetto della procedura per l’accesso alle tariffe incentivanti prevista dallo stesso decreto, abbiano concluso l’installazione dell’impianto fotovoltaico entro la data del 31 dicembre 2010 e abbiano inoltre provveduto all’invio della richiesta di connessione alla rete elettrica entro l’ultima data utile per poter consentire la realizzazione della connessione medesima entro il 31 dicembre 2010.» che bisogna comunque fare qualcosa per uscire da questa crisi e continua ad interpretare con grande insensibilità gli aiuti di Stato. Questi ultimi, al contrario, sono misure che consentono alle aziende fortemente penalizzate dalla loro collocazione in territori non adeguatamente strutturati, di poter continuare ad essere competitive in un mercato globale senza regole, oggi così ostile. Con questa legge non si salva solo la Sardegna. Il problema vero riguarda gli alti costi dell’energia elettrica in Italia. Nel decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito dalla legge n. 80 del 14 maggio 2005, quando era al Governo anche l’UDC, è anche inserito un progetto importante di produzione di energia elettrica attraverso centrali a carbone con captazione dell’anidride carbonica. Questo è un progetto importante che dovremmo seguire - conclude Antonello Mereu - perché potrà realizzare quell’ambizione cui tutti noi aspiriamo di produrre in futuro energia a bassi costi.» Claudia Lombardo: «è un passo in avanti sia per l’Eurallumina sia per l’Equipolymers» I l presidente del Consiglio regionale, on. Claudia Lombardo, è intervenuta sulle vertenze Eurallumina ed Equipolymers, dopo gli incontri svoltisi al Ministero dello Sviluppo Economico. «La grande mobilitazione in atto da parte delle istituzioni regionali della Sardegna per la salvaguardia del settore industriale e dei livelli occupazionali - ha detto Claudia Lombardo - non conosce sosta. Arrivano ulteriori segnali incoraggianti per alcune delle numerose vertenze in corso. La conclusione degli incontri svoltisi separatamente a Roma per l’Eurallumina e per l’Equipolymers, infatti, costitui- A d oltre un anno dalla fermata degli impianti, cresce la fiducia tra i lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme in un pieno riavvio produttivo a breve termine. Lo scorso 18 marzo si è svolto un importantissimo vertice al Ministero dello sviluppo economico, al termine del quale è stato raggiunto un accordo per la ripresa produttiva, tra Eurallumina, Regione Sardegna, CGIL-FILCEM, CISL-FEMCA e UIL-UILCEM, del quale riportiamo il testo integrale. alla quale verranno invitati tutti i soggetti interessati, per ricercare la soluzione più rapida ed adeguata in particolare per quanto riguarda la questione della fornitura di vapore. L’acquisizione di riscontri positivi su questo versante potrà facilitare la ripresa della produzione attraverso una riduzione dei costi operativi dell’azienda. Inoltre, EURALLUMINA ha illustrato durante l’incontro alcune possibili diversificazioni del prodotto (alfa allumina, fine di consentire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e un’adeguata tutela professionale e reddituale dei dipendenti di EURALLUMINA, si conviene di fare ricorso, per ulteriori 12 mesi e fino al prossimo mese di aprile 2011, ai necessari ammortizzatori sociali per un numero massimo di 348 lavoratori per i quali saranno garantiti modalità e trattamenti economici e normativi già in essere. Nelle sedi deputate saranno espe- Verbale di Incontro Antonello Mereu: «Questa legge affronta i costi energetici come problema nazionale» on l’approvazione definitiva del disegno di legge spiega Antonello Mereu, intervenuto in Aula prima in sede di discussione, poi per dichiarazione di voto - è auspicabile sia stata posta fine a un’odissea iniziata nel 2001.» «Siamo arrivati a questo punto grazie soprattutto ai lavoratori. è stato importante far comprendere tali problematiche a questa Europa, la quale si ritiene estranea a problemi di questo tipo, non tiene conto Accordo raggiunto al Ministero per il pieno riavvio dell’Eurallumina sce un primo concreto passo in avanti che fa ben sperare per una positiva risoluzione delle due vertenze. L’accordo raggiunto per gli impianti dell’Equilpolymers consentirà, infatti, la prosecuzione della attività degli impianti di Ottana con serie prospettive di mantenimento di questo importante presidio economico. Mentre più complesse si presentano le problematiche che riguardano lo stabilimento dell’Eurallumina. Ma anche qui si è trovato un positivo riscontro all’impegno messo in campo dalla Regione, che ha visto come prima conseguenza la conferma, per i lavoratori del- l’azienda, della cassa integrazione per un altro anno, oltre alla riduzione dei tempi previsti a tre mesi, rispetto ai sei richiesti dall’azienda, per la verifica dell’andamento del mercato dell’alluminio. L’impegno di tutte le istituzioni non si esaurisce qui. Ci aspettiamo che adesso le aziende interessate facciano la loro parte, rispettando gli accordi. Continueremo a vigilare - ha concluso il presidente del Consiglio regionale - contando sull’appoggio del governo centrale, che in questa battaglia sta mostrando un’attenzione e una sensibilità verso le drammatiche emergenze che sta affrontando l’Isola». Nel corso dell’incontro svoltosi il 18 marzo 2010 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è stata esaminata la situazione della Società “EURALLUMINA SpA”. Preso atto della perdurante crisi di mercato e di quanto dichiarato dall’Azienda circa l’attuale difficoltà a produrre a costi competitivi, le Parti hanno concordato quanto segue: 1 Premessa - Le Parti convengono che obiettivo fondamentale degli impegni indicati nei punti che seguono, è la ripresa produttiva dell’impianto e la piena difesa della occupazione. 2 Prospettive industriali EURALLUMINA SpA ha avviato i necessari confronti e approfondimenti tecnici per poter acquisire forniture di utilities (vapore ed energia elettrica) a prezzi economicamente compatibili con le esigenze di efficienza, produttività e competitività. A tal proposito è convocata entro la prima quindicina di aprile una specifica riunione presso il MiSE, Lo stabilimento Eurallumina di Portovesme. allumina macinata e idrato essiccato e macinato) al fine di poter cogliere nuove ed ulteriori possibilità presenti sul mercato. La direzione di EURALLUMINA è impegnata a riferire prima in sede aziendale e successivamente in sede regionale/nazionale entro le prossime 3 /4 settimane lo stato di avanzamento su questo specifico punto. Positivi risultati su questi versanti, uniti alle attività di studio in corso per il migliore utilizzo del minerale, potranno accelerare il pieno riavvio degli impianti produttivi di EURALLUMINA. 3 Tutela dei lavoratori - Al rite le procedure previste dalle norme di legge vigenti. 4 Verifiche - Un incontro di verifica generale dei trend di mercato e dell’andamento economico, produttivo ed occupazionale di EURALLUMINA è previsto al termine del prossimo trimestre con il coinvolgimento dei Ministeri interessati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oltreché della Presidenza della Regione Sardegna. L’incontro è finalizzato anche alla verifica integrale del Protocollo di Intesa del 27 marzo 2009, nella prospettiva di un suo aggiornamento laddove necessario. Il Gruppo PD del Senato ha presentato una mozione sulla vicenda Eurallumina I l Gruppo PD del Senato, primo firmatario Francesco Sanna, ha presentato una mozione sulla situazione in cui si trova l’Eurallumina, dopo l’accordo raggiunto al Ministero dello Sviluppo Economico. La mozione, se verrà approvata, impegnerà il Governo: • ad attivare immediatamente una nuova interlocuzione con la società RUSAL, ai massimi livelli di responsabilità, e a mantenerla aperta sino alla precisazione di un piano industriale di Eurallumina Spa ed alla ripresa della produzione nello stabilimento italiano, alla luce delle mutate e più positive condizioni dei mercati internazionali delle materie prime rispetto a quelle che ne determinarono la chiusura un anno or sono; • a richiedere ad Eurallumina Spa l’attivazione di innovative produzioni di allumine speciali, non sostitutive di quelle tradizionali, nello stabilimento italiano; • a riferire al Parlamento sullo stato della attuazione degli impegni reciproci tra amministrazione pubblica italiana, Eurallumina Spa e società direttamente o indirettamente controllate da RUSAL; in particolare, a riferire sullo stato di realizzazione del contratto di programma in essere con Eurallumina Spa, e sulle proposte di rimodulazione ed ampliamento, anche alla luce della riforma degli incentivi alle imprese e delle reali disponibilità finanziarie pubbliche; • a riferire al Parlamento la consistenza dei crediti fiscali di società direttamente o indirettamente controllate da RUSAL, della esistenza di istanze di rimborso presentate alle Agenzie delle Entrate competenti e della attuazione degli impegni di RUSAL di utilizzare le somme rinvenienti da rimborsi erariali a favore di piani di ristrutturazione e rilancio produttivo dello stabilimento italiano; • ad adottare gli opportuni atti di indirizzo alle amministrazioni dello Stato e eventualmente le necessarie proposte di modifica legislativa per semplificare le condi- zioni di funzionamento dell’industria dei metalli non ferrosi (crediti erariali, scorte d’obbligo in caso di fermata degli impianti, fiscalità delle fonti di energia utilizzate, procedimenti di autorizzazione alle misure di tutela ambientale ed alla bonifica dei siti, finanziamento di progetti di ricerca per la riduzione degli impatti ambientali e di sviluppo industriale di tecnologie per la riutilizzazione delle scorie di lavorazione della bauxite); • di proporre entro trenta giorni al Parlamento un disegno di legge che nel tempo intercorrente alla realizzazione del metanodotto GALSI tra l’Algeria e la Sardegna, assicuri i medesimi costi energetici alle imprese industriali con stabilimenti nell’isola, a condizione che avviino investimenti per la riconversione a gas degli impianti che oggi marciano ad olio combustibile, garantendone le migliori prestazioni ambientali e ridotte emissioni di inquinanti e di CO2, in linea con gli impegni internazionali dell’Italia. Per la tua pubblicità su “La Provincia del Sulcis Iglesiente” 328 1457305 - 349 7114191 [email protected] - www.giampaolocirroniseditore.it IL NUMERO 220 3-14:IL NUMERO 181 3/10 29/03/10 10.54 Pagina 2 3 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Si accende il dibattito sul grande progetto che porterà il gas algerino in Italia, attraversando la Sardegna dal Sulcis a Olbia “La metanizzazione e le ricadute nel territorio” La proposta di modifica verrà portata all’attenzione del Galsi, il consorzio che realizzerà i lavori per la realizzazione del gasdotto. «I l Sulcis Iglesiente e la Sardegna intera dovranno avere adeguati benefici dal passaggio nel loro territorio delle condotte necessarie alla realizzazione del metanodotto Galsi». Questa rivendicazione è stata ribadita lo scorso 16 marzo nella sala convegni della biblioteca di Portoscuso, scelta per ospitare l’incontro-dibattito “la metanizzazione e le ricadute nell’economia del territorio”, organizzato dall’Anci-Sardegna e dalla Conferenza dei sindaci del Sulcis Iglesiente. All’incontro, aperto dal sindaco di Portoscuso Adriano Puddu, sono intervenuti i vertici del Consorzio Galsi, guidati da Arcangelo Perrone, project manager Galsi spa, numerosi rappresentanti degli imprenditori e delle associazioni, amministratori locali e l’assessore regionale della programmazione, Giorgio La Spisa. L’occasione si è effettivamente rivelata un importante momento di confronto sulle prospettive di sviluppo collegate alle risorse offerte dalla nuova rete del gas. Il gasdotto Galsi sarà il primo gasdotto d’importazione di gas naturale in Italia. La Sardegna sarà la prima regione italiana ad essere rifornita dal gas in arrivo dall’Algeria, potendo così contare sulla massima sicurezza delle forniture. Quando viene bruciato per creare energia, il gas naturale produce meno inquinanti atmosferici rispetto al petrolio ed al carbone. Il suo utilizzo nei settori industriale, civile, trasporti e termico, dovrebbe portare ad un abbassamento del 14% delle attuali emissioni di CO2 - anidride carbonica - assai vicino all’obiettivo del 20% fissato dal protocollo di Kioto. L’impiego del gas naturale inciderà anche sui costi dell’energia ed il progetto, al riguardo, prevede un risparmio del 30-40% sulle bollette delle famiglie e delle imprese. Sarà rilevante anche l’impatto occupazio- nale, considerato che è stata stimata un’occupazione di circa 10.000 addetti locali, così ricavata: da 500 a quasi 2.000 addetti per un periodo di 18 mesi necessario alla fase di cantierizzazione del metanodotto a terra, una parte dei quali saranno locali; 3.500 addetti impegnati nella costruzione delle reti di distribuzione locale e 2.000 addetti nella manutenzione delle reti e degli impianti domestici. Significativi riflessi si avranno anche sulle nuove attività industriali e commerciali. Il tracciato del metanodotto, presentato a fine 2009 dopo sei anni di studi, sul quale tanto si è discusso ne- Sardegna, una centrale di compressione ad Olbia ed una stazione di misura a Porto Botte che avrà il compito di misurare fiscalmente la quantità di gas che passerà nel tubo e regolarne la pressione prima dell’ingresso nella rete di trasporto terrestre. In mare aperto il metanodotto sarà posato sul fondo attraverso l’utilizzo di navi posatubi, senza necessità di cavi o trincee. Nei tratti costieri, a partire dalla profondità di 40 metri a 400 metri dalla riva, il tubo sarà interrato con copertura variabile da 1 a 3 metri. A terra, sarà completamente interrato ad una profondità di circa un L’affollata riunione svoltasi nella sala convegni della biblioteca di Portoscuso. gli ultimi mesi, con la presentazione di un tracciato alternativo a quello che prevede l’approdo in Sardegna a Porto Botte, da realizzare a Portovesme (presentato poco più di un mese fa nel corso di un convegno svoltosi nella stessa sala della biblioteca di Portoscuso), è lungo complessivamente 837 chilometri ed ha una condotta del diametro di 66 cm posata in mare ad una profondità massima di 2.824 metri. In Sardegna sono previsti 38 punti di derivazione, delle valvole dalle quali sarà possibile allacciare le condutture secondarie per portare il gas nei comuni della metro e mezzo e richiederà una fascia di rispetto di circa 40 metri, 20 metri per parte a cavallo della condotta, che potrà essere utilizzata per l’agricoltura ma non sarà edificabile. I responsabili di Galsi si sono impegnati a valutare la possibilità di accogliere le proposte di modifica al progetto per il sito della stazione di misura e riduzione, da Porto Botte a Portovesme, in tempi brevi, considerato che entro fine anno dovranno essere definiti permessi e autorizzazioni e verrà assunta la decisione finale d’investimento e ad inizio 2011 verranno aperti i cantieri. C’è fiducia dopo l’incontro svoltosi al ministero per lo sviluppo La Gres 2000 srl vuole rilevare la Rockwool N uove speranze per il rilancio della Rockwool di Iglesias, dopo l’incontro svoltosi un paio di settimane fa al ministero dello sviluppo economico. L’incontro è stato presieduto dal direttore del ministero, dott. Gian Pietro Castano. La Regione Sardegna era rappresentata dall’assessore Sandro Angioni e il comune di Iglesias dal sindaco Pierluigi Carta. Erano presenti anche il direttore risorse di Rockwool, Alberto Petrò, e il potenziale acquirente Roberto Spaggiari, rappresentante della Gres 2000 srl. Il dirigente della Rockwool ha spiegato di aver avuto una serie di incontri con Spaggiari nelle reciproche sedi. A seguito di questi incontri, è stato sottoscritto un accordo di segretezza che ha permesso uno scambio di informazioni ri- servate necessarie alla comprensione delle dinamiche d’impresa. Questi adempimenti hanno portato all’accordo delle parti su gran parte dei punti (70-80%) in discussione. Sono ancora in forse il quantitativo di macchinari cedibili e la fornitura di lana di roccia necessaria agli acquirenti per produrre nel periodo di start up. Spaggiari ha spiegato per grandi linee il piano d’impresa che prevede l’utilizzo della lana di roccia prodotta per la realizzazione di prodotti per l’edilizia (piastrelle, mattoni), coibentati. Ha inoltre dichiarato di aver presentato ricorso contro la dichiarazione di fallimento della Gres 2000 spa (altra azienda del Gruppo) e che, comunque, tale vicenda non incide in alcun modo sulla Gres 2000 srl che ha un diverso assetto societario. Ha inoltre smentito le voci sulla mancata corresponsione dei salari al personale dipendente delle sue aziende. Il direttore del ministero ha sottolineato di avere notizia di criticità sociali nelle aziende calabresi del Gruppo, oggetto di interrogazioni parlamentari e di una nota preoccupata da parte della Prefettura competente. Spaggiari ha respinto ogni addebito dichiarando che tutto verrà chiarito nel giro di poche settimane. Le organizzazioni sindacali presenti all’incontro hanno dichiarato disponibilità a proseguire gli incontri a fronte però di informazioni più complete e di accordi societari ben definiti. L’incontro è stato aggiornato a fine marzo con l’impegno da parte di Rockwool e Gres 2000 srl ad accelerare le trattative per giungere a una soluzione entro tale data. Si effettuano consegne a domicilio • Chiuso il mercoledì La CGIL ha eletto i nuovi segretari regionale e provinciale Enzo Costa e Roberto Puddu ai vertici della CGIL L o scorso 19 marzo si è chiusa la XII fase congressuale regionale con la conferma di Enzo Costa alla guida della CGIL sarda. Al percorso congressuale, iniziato nel mese di novembre, hanno partecipato e votato più di 68mila persone, 1.519 le assemblee in tutta la Sardegna. Alcune settimane prima, a Carbonia, Roberto Puddu era stato eletto segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al termine del Congresso svoltosi nella sala convegni della Sotacarbo (Roberto Puddu succede a Marco Grecu, rimasto in carica otto anni, ora impegnato nello SPI, la categoria dei pensionati CGIL). Nei giorni scorsi Roberto Puddu ha inviato una lettera programmatica ai componenti del direttivo confederale, delle segreterie delle categorie e, più in generale, al Quadro dirigente della CGIL. «Le gravi situazioni presenti in ogni posto di lavoro - scrive Puddu - hanno certamente avuto un peso preponderante nelle assemblee di base, ma i nostri iscritti ci hanno sempre sollecitato ad operare con coerenza rispetto ai nostri principi ed allo stesso tempo di ricercare sempre l’unità fra noi e con le altre rappresentanze. Il nostro agire sindacale deve dunque tenere conto della necessità di costruire le condizioni per realizzare la diversificazione dell’economia, riuscendo a rendere esigibili le conquiste sul tema delle bonifiche - legate al riutilizzo produttivo del territorio - dei siti ex minerari come dell’Area ad alto rischio di crisi ambientale. Ma anche del complesso dell’intesa istituzionale firmata dalla RAS con la Provincia ed i Sindaci. In essa vi è una visione condivisa delle opportunità per dare respiro e sviluppo ad un’economia fortemente dipendente dalla grande industria - che deve essere messa in sicurezza con soluzioni immediate e di lungo periodo per far riprendere il lavoro agli oltre 3.000 lavoratori esclusi dal ciclo produttivo - con il supera- Roberto Puddu. Enzo Costa. mento del gap infrastrutturale e competitivo, a partire dal prezzo dell’energia, che permettano alle sue produzioni di riprendere e mantenere il loro ruolo nel mercato; infine, con l’utilizzo razionale delle nostre risorse ambientali, storiche e culturali. Nella piattaforma programmatica del neo segretario vi sono: • la salvaguardia e la messa in sicurezza dell’apparato industriale e produttivo; • il recupero dei contenuti e delle idee fondative del progetto del Parco Geo Minerario; • un sistema dei trasporti e della portualità da una parte dedicata all’industria, e dall’altra per la pesca e per il turismo, come infrastrutture fondamentali per l’inserimento del territorio nei principali flussi turistici e per dare prospettiva di sviluppo al comparto artigianale, della pesca, dell’agroindustria e dell’allevamento; • la giusta valorizzazione e rispetto del lavoro nella pubblica amministrazione e per il miglioramento dei servizi nella sanità; • la scuola, la formazione professionale ed un vero programma di decentramento di corsi universitari; • la realizzazione dell’obiettivo legato all’unica risorsa energetica nazionale: il progetto integrato miniera /centrale che può e deve assurgere a diventare uno dei più importanti Poli tecnologici di dimensione e valenza europea; • un’iniziativa continua e pressante per richiamare all’impegno le aziende, come le istituzioni competenti, per garantire il giusto livello di attenzione sulla sicurezza nel lavoro.» Roberto Puddu, infine, ha sottolineato di sentire il peso della responsabilità di guidare la Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, già condotta da Enzo Laschi, Pupo Deriu, Tonino Dessi, Franco Porcu, Gianni Cannas, Peppino la Rosa, Sergio Usai e Marco Grecu, proponendosi di esserne all’altezza. G.P.C. Alcune considerazioni sulla grave crisi economica del territorio «La crisi di questi mesi era prevedibile» « ... nate, queste fabbriche, soprattutto alla insegna del massimo profitto, chiuderanno siRinaldo Tocco. curamente i battenti allorché tutto quanto attorno vi ruota ed i potenti che le amministrano non troveranno più tornaconto e non saranno più assistite dallo Stato il quale, nel corso degli anni, ha sborsato migliaia di miliardi di lire perché gli stabilimenti sopravvivessero. Ed allora potrebbe essere il deserto.» Quanto sopra, è un passo di un mio articolo pubblicato sul mensile cagliaritano “Sardegna Magazine”, di cui ero redattore, nel 1992. Sono solidale con tutti i lavoratori che penano e lottano per il loro posto di lavoro ma ricordo loro che quanto avvenuto non è opera dello Spirito Santo ma solo dell’uomo e nella fattispecie dei nostri politici, segnatamente quelli presenti in Regione da tempo immemorabile. Non tutti i nostri politici, sia chiaro. Taluno si salva, ma resta in netta minoranza. E i sindacalisti non sono anch’essi immuni da colpe. Hanno, nel mezzo di tanti uomini politici, convissuto, spartendosi via via poltrone e voti. Basti ricordare la quarantennale vicenda della Carbosulcis, che ha succhiato tanto denaro alle casse pubbliche senza risultato alcuno. Non scopro niente se ricordo che le industrie di Portovesme videro la luce all’inizio degli anni settanta del secolo scorso, con il preciso intento di dare respiro al territorio dopo la chiusura delle miniere. E si sapeva bene che gli stabilimenti avevano davanti una vita sì e no di trent’anni. In questi trent’anni c’era tutto il tempo di programmare il futuro oltre gli stabilimenti. Invece han tutti quanti bivaccato, come se questi castelli avessero vita eterna, ricucendoli e via via rappezzandoli, spremendoli all’inverosimile e invariabilmente proseguendo ad inquinare tutto un territorio da tempo decretato “ad alto rischio ambientale”. Dopo tante promesse mancate, le cose sono precipitate irreversibilmente. I proprietari di queste industrie fortemente energivore si sono resi conto che andare avanti era divenuto in salita ed hanno iniziato a chiedere e, soprattutto, a minacciare chiusura. Oggi però l’Europa non consente più gli “aiuti di Stato” e la situazione è precipitata. Le multinazionali proprietarie di questi impianti se la produzione non rende più, ne realizzano di più convenienti da altre parti, dove l’energia e la manodopera incidono sensibilmente meno. Siamo tornati ai tempi in cui chiusero le miniere, con la variante che oggi non è stato programmato niente oltre le industrie in crisi ed i lavoratori e il territorio tutto devono farsi sentire con forza e mettere di fronte alle loro responsabilità tutti coloro che abbiamo mandato ad amministrare la nostra terra. Oggi è necessario compiere ogni sforzo per tenere in vita l’esistente fino a quando non si realizzerà altro, nella consapevolezza che i ritardi di decenni non potranno essere recuperati con uno schiocco di dita. Ma guai a cullarsi su cassa integrazione e strumenti affini. Una buona notizia, intanto, è quella della realizzazione di alcune decine di aerogeneratori della Portovesme srl, prima osteggiata da più parti. Ma lo vogliamo capire che si tratta di energia pulita, da installare per di più in un sito che va benissimo? Gli aerogeneratori, se ben pensati e posizionati, non sono poi così brutti e io farei progettare ogni abitazione con un piccolo aerogeneratore. Ho sulla mia scrivania l’intervento che l’allora ministro De Michelis fece nel corso di una visita nel territorio. Diceva: «Chiudiamo le fabbriche che non producono a costi di mercato e costruiamo alberghi... bisogna avere il coraggio di guardare avanti con realismo e senza paura, perché la Sardegna, come tutte le zone meno sviluppate, ha un grande futuro nella grande Europa unita». Ebbene, fui allora felice di sentire simili proposte, si trattava del marzo 1992. Al fianco di De Michelis c’erano il presidente della Regione, Antonello Cabras, Emidio Casula, sindacalisti ed imprenditori vari. «Il futuro dell’intera Sardegna può basarsi solo sul turismo, perché è quella la più grande attività economica dell’era post-industriale», aggiunse De Michelis. Guardate un pò come hanno recepito quei consigli i nostri paladini, a tutti i livelli... Sono stato sempre convinto che... un milione e mezzo di abitanti della nostra Isola avrebbero potuto vivere in una terra davvero incantata. Perché si insiste nel depredarla, perché si sommano errori ad errori? Il territorio del Sulcis, una parte stupenda di terra sarda, prima è stato penalizzato per oltre vent’anni, poi è stato decretato Area ad alto rischio ambientale. Per salvare questo territorio occorre unire le forze. Ed è giunta anche l’ora di dare un indirizzo serio allo sviluppo, anche in direzione delle energie rinnovabili: dall’eolico al solare, alle biomasse, al teleriscaldamento. Austria e Germania ricavano gran parte del loro fabbisogno dalle energie pulite e rinnovabili. Non c’è da inventare niente, impariamo da chi il cervello lo fa produrre davvero, da chi ha a cuore il prossimo e l’ambiente. Non è mai troppo tardi. Rinaldo Tocco IL NUMERO 220 4-13:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 01.26 Pagina 1 4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 A due mesi dal voto ancora niente di deciso nei due principali schieramenti sulla scelta dei candidati alla presidenza della Provincia Tore Cherchi potrebbe guidare il centrosinistra Nel centrodestra permane l’incertezza ma crescono le probabilità di una candidatura di Pierfranco Gaviano, presidente uscente. A due mesi dal voto (la data non è stata ancora ufficializzata ma si dovrebbe andare alle urne il 30 e 31 maggio), non c’è ancora niente di deciso nei due principali schieramenti sulla scelta dei candidati alla presidenza della Provincia di Carbonia Iglesias. L’andamento dell’ultimo scorcio di legislatura, caratterizzato dalle divisioni interne al centrosinistra, stanno condizionando inevitabilmente la definizione delle alleanze e, quindi, la scelta dei candidati. Il presidente uscente, Pierfranco Gaviano, fuoriuscito dal Partito Democratico è approdato all’UDC ed oggi, di fatto, è l’unico candidato in campo. Il leader dell’Unione di Centro, Giorgio Oppi, ne ha proposto la conferma ma per arrivare all’obiettivo, ovviamente, è necessario che la candidatura venga sostenuta da un’intera coalizione. Questa dovrebbe essere, in analogia al governo della Regione, quella di centrodestra ma le resistenze emerse e non ancora superate, potrebbero aprire la strada anche ad intese differenti. Le decisioni verranno prese al tavolo regionale, presumibilmente, entro la prima decade di aprile. Il centrosinistra, consapevole delle proprie difficoltà dopo la traumatica seconda parte della legislatura e i risultati delle elezioni regionali dello scorso anno che nel territorio hanno registrato l’affermazione del centrodestra in quasi tutti i comuni (Carbonia resta dalla sua parte ma con un margine assai inferiore rispetto al recente passato e in particolare alle Provinciali del 2005), sta cercando di ricompattare la coali- zione e lancia da tempo messaggi all’UDC, nella speranza di convincere il partito di Giorgio Oppi a lasciare il centrodestra, con il quale governa la Regione. E per rendere la proposta politica competitiva per la vittoria finale, ha la necessità di individuare una candidatura autorevole, impresa non facile in un panorama complessivamente assai povero. In questa prospettiva si fa sempre con maggiore insistenza il nome di Tore Cherchi, sindaco di Carbonia dal 2001, parlamentare dal 1983 al 2001, presidente del- nel 2001, al termine dell’esperienza di Antonangelo Casula al comune di Carbonia. E la scelta fu coronata da successo, grazie all’apporto di diverse forze, civiche e centriste, sia al primo, sia al secondo turno. Oggi l’impresa appare assai più difficile, anche per una differente legge elettorale che premia più la forza delle coalizioni e, quindi, dei singoli candidati alla carica di consigliere, che non i candidati alla presidenza (non è previsto il cosiddetto “voto disgiunto” e il voto alla lista e al candidato consigliere si Pierfranco Gaviano. Salvatore Cherchi. l’Anci Sardegna. L’interessato ha più volte escluso la sua “discesa in campo” per le Provinciali, motivando il proprio “NO” con la volontà di non abbandonare il comune di Carbonia ad un anno dalla conclusione della legislatura, ma molti sono convinti che alla fine sarà proprio lui a guidare il centrosinistra. Non è la prima volta che in una fase di difficoltà, quando teme la sconfitta, il centrosinistra si rivolge a Tore Cherchi. Era già accaduto estende automaticamente anche al presidente). Le candidature alla presidenza, per essere competitive, non possono essere improvvisate e, considerati i tempi ristretti a disposizione, è più che probabile che alla fine si possa avere un confronto tra il presidente uscente, Pierfranco Gaviano (centrodestra) e Tore Cherchi, sindaco di Carbonia (centrosinistra). Giampaolo Cirronis [email protected] Riflessioni amiche di Tiziana Frongia Tiziana Frongia. Era l’anno 2000, scienziati internazionali avvertivano che si sarebbe creata una tendenza verso la privatizzazione delle riserve mondiali di acqua e verso l’applicazione di politiche di istituzione della tariffa intera e sottratto, di conseguenza, all’accesso diretto, milioni di persone. Le previsioni erano che diversi aspetti avrebbero portato a scatenare guerre e manifestazioni di piazza. Oggi nel 2010 lo scenario le comprende, sia che siano manifestazioni isolate di singoli cittadini, sia che siano movimenti politici e civili di grande piazza. La sovranità popolare sull’acqua crolla come è crollata quella sulle scelte della politica che dovrebbe sostenere la libertà del cittadino e la sua responsabilità nel governo che gli compete. Tutti i governi in questi anni si sono mossi per privatizzare la più importante risorsa dell’uomo e del pianeta, e se la vecchia politica si è spesa nel petrolio la nuova sta creando un commercio globalizzato dell’acqua. L’acqua non è più pubblica ma viene controllata, la gestione del sistema idrico e la distribuzione, da società investite dall’Ente pubblico. Di fatto è una privatizzazione che ha determinato l’aumento delle tariffe e non ha tenuto sufficientemente conto della necessità di differenziare il prezzo rapportandolo alla tipologia di utilizzo e di reddito familiare. L’acqua è diventata una merce, un bene economico su cui si può fare profitto. L’Ente pubblico incapace di sostenere l’impegno affida a società esterna la politica del sistema idrico specificandone la necessità con l’enorme impegno finanziario di una gestione che deve assicurare l’equità di distribuzione e la sicurezza della qualità dell’acqua. La tariffa sull’acqua per uso domestico, agricolo ed industriale rappresenterà un doloroso adattamento per l’umanità. Nel marzo del 2000 ci fu all’AJA un importante Forum Idrico Mondiale con 4.000 luminari provenienti da tutto il mondo. Una sei giorni dibattuta che si concluse con la dichiarazione ministeriale dell’AJA, redatta da 130 rappresentanti governativi e che invitava ad occuparsi della gestione integrata delle risorse idriche in maniera da garantire che ogni cittadino potesse disporre dell’accesso all’acqua a lui necessaria ad un prezzo accessibile. Le multinazionali, come ad esempio la Nestlè, la Unilever, risposero che l’acqua andava gestita in maniera da incoraggiarne il risparmio e l’utilizzo assennato, come dire più è alto il prezzo meno si consuma. Ma se il 70% dell’acqua mondiale viene utilizzata in agricoltura, col crescere della popolazione, non basterà, manipolare geneticamente le produzioni per renderle resistenti al bisogno di acqua, e l’erosione del suolo, la salinità e l’avvelenamento delle acque non consentiranno l’espansione dei terreni coltivati. Non si parlerà più di sviluppo sostenibile ma di riconversione della crisi ecologica in un mercato delle risorse carenti. Ma la logica del mercato delle risorse carenti sarà la logica del controllo delle risorse naturali disponibili che creeranno squilibri nel bisogno commerciale. Quindi la proprietà dell’acqua sotto forma di controllo privatistico diventa la priorità per gestire il mercato delle risorse carenti. La privatizzazione di fatto dell’acqua comporterà un aumento esponenziale e spropositato delle tariffe e gli standard qualitativi diminuiranno. Quello che accade oggi in Italia è successo di fatto in molti paesi al mondo. Per fare un esempio in Inghilterra la privatizzazione della Thatcher portò ad un aumento delle tariffe dal 67% a picchi del 450%. In Francia siamo sul 30% di aumento e qualche anno fa si è avuta un’inchiesta con condanne di funzionari pubblici e delle società idriche private per distribuzione di acqua batteriologicamente non pura. Ad oggi in America in molti stati, si registra, una tendenza verso il concetto “esaurimento zero” e avviando verso la desalinizzazione dell’acqua per determinati usi. Le proiezioni per il prossimo futuro sono quelle del commercio illegale e di morti per uso di acqua inquinata. Nel prossimo futuro l’inquinamento più inquietante sarà quello dei residui farmaceutici legati all’utilizzo nell’uomo e negli animali peraltro riscontrati attualmente nell’acqua piovana, nelle falde acquifere e nell’acqua potabile del rubinetto. L’Italia che contrasta la privatizzazione dell’acqua la vediamo nelle piazze di questi giorni, piccole o grandi piazze ma col risultato di chiedere al governo la modifica della legge “Galli” del 1994 e la legge di riforma dei servizi pubblici del novembre 2009, che poneva le basi di quello che oggi si è realizzato: l’affidamento a società esterne del sistema idrico e la perdita del controllo da parte degli Enti locali. Nell’acqua oggi si investe in borsa con società di fatto alla ricerca del profitto e non alla salvaguardia di quel bene che rappresenta la vita e non può essere mercificato. Esempi coraggiosi come quelli manifestati dai cittadini del Comune di Domusnovas e Fluminimaggiore si espandono a macchia d’olio portando alla nascita di comitati locali che attraverso un forum italiano dei movimenti dell’acqua chiedono una gestione pubblica “del bene acqua”. La Giunta comunale di Iglesias ha approvato il conto consuntivo 2009 L’ultimo bilancio prima delle elezioni L a Giunta Comunale di Iglesias ha approvato il conto consuntivo 2009 che ha ottenuto anche il parere favorevole dei revisori contabili. «L’esercizio 2009 - si legge in una nota del sindaco, Pierluigi Carta - si conclude con un avanzo di amministrazione pari a 7 milioni e 245.819,98 euro. Questo, riferito a quello del 2008 (pari a 10 milioni e 336.416,95 euro), certifica una più efficiente capacità di spesa delle risorse a fronte di un’ulteriore riduzione dei pregressi residui attivi e passivi e del conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica previsti dalle normative vigenti. In particolare la gestione dei residui ha determinato uno sbilancio di 4 milioni e 635.043.16 euro a favore di quelli passivi (circa dieci volte lo sbilancio dell’esercizio precedente) dimostrando una sempre maggiore capacità di riscossione dei crediti. La disponibilità di cassa, conseguentemente, è cresciuta di oltre 300.000 euro portandosi a 11 milioni e 880.863,14 contro gli 11 milioni e 573.069,58 euro del 2008 e i 9 milioni e 377.826,71 euro del 2005. Il costante miglioramento dei flussi di cassa ha consentito di scongiurare il ricorso alle anticipazioni da parte del tesoriere e l’aggravio dei conti comunali, a causa degli oneri finanziari che sarebbero derivati dagli interessi di mora da riconoscere ai fornitori per i ritardati pagamenti.» «Tale comportamento virtuoso - ha aggiunto Pierluigi Carta - ha permesso di scongiurare, anche quest’anno, una delle frequenti cause di criticità finanziaria degli enti locali, ossia il rischio dello sfasamento dei flussi di cassa dell’ente. Infatti i Comuni scontano da una parte il ritardo dei pagamenti da parte dello Stato per mancanza di fondi, dall’altra quelli della RAS per le equivalenti esigenze di rispetto del patto di stabilità. A tal proposito, è significativo rilevare come la maggior parte dei lavori eseguiti a fronte di finanziamenti POR sono stati liquidati dall’amministrazione senza che, ad oggi, la RAS provvedesse all’accredito delle somme anticipate dal Comune. L’avanzo della gestione di competenza è pari a 2 milioni e 140.578,88 euro. A tale risultato di competenza occorre sottrarre la quota dell’avanzo di amministrazione del 2008 applicata nel 2009 pari a 5 milioni e 735.551,61 euro. La differenza è perciò dimostrativa di una maggiore capacità di investimento acquisita dall’Amministrazione mediante l’applicazione tempestiva delle ulteriori risorse disponibili.» Pierluigi Carta sottolinea che nel corso del 2009 l’andamento delle spese è stato relazionato alla disciplina relativa al patto di stabilità che è stato rispettato, nonostante la crescita degli investimenti, garantendo • completamento della Chiesa di San Giuseppe Operaio (120.000,00 euro); • cantieri comunali per l’occupazione (248.000,00 euro); «Il risultato raggiunto - conclude Pierluigi Carta - consegue alla migliore organizzazione degli uffici e degli assessorati che ha consentito l’approvazione del bilancio di previsione 2010 già dal mese di dicembre scorso e che premia lo spirito collaborativo dei dipendenti, dei dirigenti, dei revisori e degli amministratori e che smentisce, se ce ne fosse ancora bisogno, le profezie di sventura della minoranza. Il Consiglio comunale di Iglesias. la continuità nei pagamenti dei fornitori e delle imprese appaltatrici, evitando di incidere negativamente nella già fragile economia locale. Nel corso del 2008 sono stati finanziati investimenti per 17 milioni 644.839,26 euro. Questi gli interventi più significativi: • sistemazione strade e illuminazione pubblica (6.380.000,00 euro); • realizzazione parcheggi al servizio del centro storico (1.320.000,00 euro); • completamento centro culturale di via Cattaneo (1.000.000,00 euro); • messa in sicurezza delle scuole (700.000,00 euro); realizzazione Centro di aggregazione giovanile di Via Diana (400.000,00 euro); • ecocentro comunale (135.000,00 euro); • valorizzazione del patrimonio boschivo (400.000,00); • valorizzazione ambientale (680.000,00 euro); Con il raggiungimento di questi obiettivi si completa il lavoro di risanamento e di riorganizzazione finanziaria e contabile del Comune di Iglesias avviato cinque anni addietro partendo da condizioni di cassa e di patto di stabilità tutt’altro che incoraggianti. Ai risultati economico-finanziari si somma il consuntivo politico determinato dal completamento della dotazione organica dell’ente e dalla stabilizzazione nella società in house “Iglesias Servizi” di quasi tutti i lavoratori socialmente utili ereditati nel 2005. Infatti, se le risorse finanziarie sono fondamentali per la gestione di qualsiasi ente pubblico o privato, quelle umane sono la vera locomotiva capace di condurre lo stesso verso quegli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità a cui le moderne pubbliche amministrazioni devono orientarsi per offrire ai cittadini i servizi di qualità a cui hanno diritto.» La Giunta regionale ha stanziato le risorse il 25 marzo scorso 15 milioni per l’imprenditoria giovanile Ai 23 Comuni della Provincia è stato assegnato circa 1 milione. L a Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica, Gabriele Asunis, ha definito lo stanziamento e la ripartizione di 15 milioni di euro in favore dei Comuni della Sardegna per la realizzazione di interventi legati all’occupazione e allo sviluppo locale. Seguendo il suo programma di valorizzazione e sostegno dei giovani e in linea con le politiche di agevolazione del loro inserimento nel mondo del lavoro, la Giunta ha voluto mettere in campo un forte segnale per rivitalizzare il settore dell’imprenditoria giovanile. Questa somma, aggiuntiva rispetto ai trasferimenti confluiti nel fondo unico per il finanziamento delle Autonomie Locali previsto dall’articolo 10 della finanziaria del 2007, si pone come ulteriore aiuto per favorire l’occupazione e l’autoimpiego di giovani di età inferiore ai trentacinque anni, attraverso progetti promossi da soggetti pubblici e privati, favorendo inoltre l’espansione di nuove imprese legate all’imprenditoria giovanile. I finanziamenti stanziati sono stati così ripartiti: 4.145.159,98 euro per i Comuni della Provincia di Cagliari, 1.069.216,08 per i Comuni nella Provincia di Carbonia Iglesias, 1.000.488,39 euro per la Provincia del Medio Campidano, 1.697.122,53 euro per i Comuni in Provincia di Nuoro, 678.957,80 euro per i Comuni della Provincia dell’Ogliastra, 1.244.954,19 per i Comuni in Provincia di Olbia Tempio, 2.301.580,30 per i Comuni della Provincia di Oristano e 2.862.520,73 per i Comuni in Provincia di Sassari. I Comuni destinatari di queste nuove risorse, dovranno inoltre programmare gli ulteriori interventi per l’occupazione, in aggiunta a quelli ordinariamente previsti, integrando il finanziamento concesso con una somma pari almeno al 50% dell’assegnazione. I progetti e le persone da impiegare per la realizzazione di questi interventi, dovranno essere selezionati dalle amministrazioni locali con procedure di evidenza pubblica, facendo ricorso alle graduatorie degli uffici per l’impiego o, se necessario, attraverso procedure basate su criteri non discriminatori. IL NUMERO 220 5-12:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 23.28 Pagina 2 Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 5 La Provincia del Sulcis Iglesiente NOSTRA PRODUZIONE - PUNTI VENDITA CARBONIA Via Sardegna, 7 - ✆ 0781 62848 - Via Santa Caterina, 153 - ✆ 0781 64333 Via della Vittoria, 105 - ✆ 0781 64723 - Mercato Civico - Box n° 62 La fotoepilazione progessivamente definitiva in tempi brevi. Risultati in totale sicurezza. 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A nche quest’anno la Provincia di Carbonia Iglesias ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo, con un proprio stand all’interno dello spazio regionale. La più rinomata fiera del turismo, non solo a livello nazionale, è ogni anno un’importante occasione per presentare al grande pubblico e agli operatori del settore turistico le peculiarità del Sulcis Iglesiente, un territorio per molti ancora da scoprire. Per la Provincia di Carbonia Iglesias, la BIT 2010 è stata anche la vetrina per presentare la nuova linea editoriale: una collana di brochure tematiche dedicata ai diversi segmenti dell’offerta del Sistema Turistico Locale, costituita da prodotti e sapori, cultura, vacanza attiva, mare ed eventi. Consistente, coinvolgente e professionale è stata anche la partecipazione degli operatori del territorio, tra strutture ricettive e società di servizi che, sotto le luci dei riflettori, hanno usufruito dello spazio a loro riservato per gli incontri e le contrattazioni commerciali. Alla BIT, gli esperti della Provincia, nel corso di una conferenza stampa dedicata, hanno inoltre presentato i dati della stagione turistica 2009 e i risultati di uno studio comparato dell’ultimo triennio tra Provincia e Regione. Lo spessore di quanto proposto alla BIT, ma anche il ruolo chiave dell’STL nella crescita del turismo nel territorio della Provincia e nel trainare la media regionale, sono stati sottolineati anche dall’assessore regionale del Turismo, Sebastiano Sannitu, presente attivamente alla conferenza, insieme al presidente della Provincia, Pierfranco Gaviano, e allo staff dell’STL: l’esponente dell’Esecutivo regionale ha sottolineato l’alto e ampio grado di progettualità dimostrata dalla Provincia di Carbonia Iglesias. Alla BIT è stato evidenziato che le prime stime per il 2009 parlano di un +2,6% degli arrivi e di un +9,7% delle presenze, rispetto al 2008: sono dati che si attestano al di sopra della media delle altre Province, soprattutto per ciò che riguarda il mercato estero, e che evidenziano sicuramente il ruolo di primo piano del Sulcis Iglesiente nella crescita dei flussi turistici a livello regio- turistico a livello provinciale, non solo per quanto riguarda la promozione del territorio, ma anche nell’ambito dell’offerta ricettiva sempre più ampia, diversificata e più attenta ad incontrare le esigenze del turista e a fornire servizi di buon livello durante tutto il corso dell’anno.» Ne è testimone anche la forte crescita della domanda sia nel settore alberghiero che extra-alberghiero che, nell’ultimo trien- Il Pan di Zucchero. nale. La Provincia di Carbonia Iglesias, quindi, malgrado il periodo di flessione economica che ha portato alla generale contrazione dei consumi da parte di italiani e stranieri, non ha risentito di particolari ripercussioni sul comparto vacanze, registrando, al contrario, risultati davvero interessanti. «Tali risultati - afferma il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias e del Sistema Turistico Locale Sulcis Iglesiente, Pierfranco Gaviano - vanno ad avvallare la bontà di quanto realizzato fino ad oggi nel settore nio, registra cifre, rispettivamente, nell’ordine delle +44.000 e +26.000 unità. «L’impegno futuro - sottolinea il presidente della Provincia, Pierfranco Gaviano - sarà quello di dare continuità alle azioni fin qui intraprese, affinché il Sistema Turistico Locale possa continuare a rappresentare una guida e un valido supporto a tutta l’offerta, nella consapevolezza che il turismo può rendere meno difficile la transizione dell’economia locale e riesca ad alimentare lo sviluppo del nostro territorio.» Approvato l’accordo di programma col Comune di Villaperuccio Una rotatoria tra la S.P. 79 e la S.S. 293 L a Giunta provinciale ha approvato l’accordo di programma con l’Amministrazione comunale di Villaperuccio per la concessione in uso gratuito dei terreni di proprietà comunale al fine della realizzazione di una rotatoria tra la S.P. 79 e la S.S. 293, nelle vicinanze di Santadi. A seguito della Conferenza di Servizi, che ha approvato i lavori, e della deliberazione di Giunta provinciale, che ha approvato il progetto definitivo con la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, l’Amministrazione provinciale si farà carico di tutti gli oneri relativi alla realizzazione della rotatoria, mentre per quanto concerne i costi di manutenzione e gestione dell’impianto di illuminazione e di cura del verde pubblico, interverrà un successivo accordo tra le Amministrazioni interessate. «L’accordo di programma, che sarà stipulato a breve sulla base dello schema appena approvato - ha spiegato il presidente della Provincia, Pierfranco Gaviano -, permette una più dinamica realizzazione del- l’intervento, attraverso un’attività coordinata delle due Amministrazioni nel rispetto dei criteri di economicità ed efficacia.» La Giunta provinciale ha approvato, inoltre, l’accordo di programma con il Comune di San Giovanni Suergiu, per la concessione, in uso gratuito, dei terreni di proprietà comunale al fine della realizzazione di una rotatoria sulla S.P. 75, nelle vicinanze dell’abitato di Matzaccara: anche l’esecuzione di quest’opera sarà a carico dell'Amministrazione provinciale. è stato pubblicato il bando per il finanziamento dei progetti Sostegno per le persone svantaggiate L a Provincia di Carbonia Iglesias ha pubblicato il Bando relativo al finanziamento di progetti indirizzati al reimpiego di persone svantaggiate. La proposta progettuale potrà essere presentata da: • enti di formazione accreditati; • enti bilaterali; • organismi tecnici di emanazione di associazioni imprenditoriali; • organizzazioni sindacali. Le proposte progettuali possono essere consegnate, a mano o a mezzo raccomandata, entro le ore 12.00 del 30/04/2010, in via Mazzini n. 39, a Carbonia. Bando e modulistica sono disponibili presso le sedi della Provincia, i CSL provinciali e il sito www.provincia.carboniaiglesias.it. Un convegno ha esaminato i risultati della prima fase del progetto Lavoro e inclusione sociale L a sala conferenze di via Fertilia ha ospitato venerdì 26 marzo un convegno sul tema “Lavoro e inclusione sociale: buone prassi e prospettive future”, organizzato dall’Ufficio Politiche del Lavoro nell’ambito del progetto cofinanziasto dal FSE POR 2007-3013 Regione Sardegna, Asse III - Inclusione Sociale Attività g.3.2 - Progetti d’Eccellenza. L’iniziativa ha voluto essere una riflessione condivisa con gli Enti locali e la popolazione del territorio provinciale, in seguito alla conclusione della fase principale e la futura implementazione dei Progetti d’Eccellenza. Il focus degli interventi dei qualificati relatori è stato centrato sulla valutazione e l’analisi degli inserimenti lavorativi, promossi dai Progetti d’Eccellenza, come strumento di inclusione sociale. Hanno partecipato ai lavori Gianfranco Bottazzi, professore ordinario di sociologia dei processi economici e del lavoro presso il Dipartimento di ricerche economiche e sociali dell’Università degli Studi di Cagliari, intervenuto per primo dopo la presentazione della dottoressa Speranza Schirru, dirigente dell’Area Servizi per il lavoro, la cultura e la socialità della Provincia di Carbonia Iglesias; Emanuela Cadeddu, psicologa del lavoro, consulente per le organizzazioni del Terzo Settore, autrice del saggio “La dimensione psicologica dell’esclusione sociale”; Danilo Bianchini, presi- dente di Legacoop della Provincia di Carbonia Iglesias; Andrea Porcu, responsabile organizzazione e risorse umane della Confindustria della Sardegna Meridionale. I lavori sono stati moderati da Mauro Tozzolino, impegnato da quasi vent’anni nel settore del project management, dello sviluppo territoriale, della ricerca sociale. Per otto anni ha rivestito nazione sociale, è stato fatto il punto sulla situazione, nella convinzione che un territorio degradato da un punto di vista economico e sociale sia esso stesso fonte e causa di emarginazione. La Provincia di Carbonia Iglesias, attraverso questo percorso, ha acquisito e posto in essere nuove prospettive riguardanti le buone prassi per una Il convegno svoltosi nella sala conferenze di via Fertilia. la carica di Amministratore Delegato di Sviluppo Italia Sardegna spa. Esperto in marketing e ricerca sociale, è oggi Direttore della SCI srl, società che si occupa di Ambienti 3D Multiutente ed è tra gli animatori dell’Associazione Eutropia. Al termine della fase principale del progetto, che ha riguardato la preparazione formativa all’inserimento lavorativo di soggetti a forte rischio di emargi- successiva valutazione nell’ambito dei progetti di inclusione sociale e di sviluppo economico territoriale. Questa esperienza ha permesso alla Provincia di dare una risposta concreta per la valorizzazione del territorio, in un’ottica di crescita economica e sociale, utilizzando efficacemente gli strumenti e le iniziative comunitarie, regionali e territoriali, in ambito di politiche del lavoro. Le borse di studio istituite dalla Provincia di Carbonia Iglesias A maggio il bando per le borse di studio L a Provincia pubblicherà a maggio il bando provinciale per il conferimento di borse di studio a favore degli studenti figli di lavoratori espulsi dai processi produttivi o in cassa integrazione. Gli studenti aventi diritto potranno, così, inoltrare domanda di contributo alla Provincia immediatamente dopo la conclusione dell’anno scolastico e in base ai risultati conseguiti. La decisione della Provincia costituisce un modo per contribuire a far fronte alla galoppante crisi che sta colpendo il comparto industriale del Sulcis Iglesiente. La Provincia attuerà lo strumento di sostegno nella misura di borse di studio di 500 euro per studenti iscritti ad istituti scolastici superiori di secondo grado e di 1.000 euro per studenti frequentanti percorsi universitari. Questi i requisiti richiesti: • non essere in ritardo, nella carriera scolastica, per più di due anni e aver conseguito la promozione o il diploma, al termine del- l’anno scolastico 2009/2010, con votazione non inferiore a 7/10 per coloro che abbiano frequentato corsi delle scuole medie superiori e a 70/100 per coloro che abbiano sostenuto l’esame di diploma di scuola media superiore; • non trovarsi in una condizione di fuori corso superiore ad un anno e aver conseguito la media dei 24/30 nel relativo percorso universitario; • appartenere a famiglie il cui reddito indicatore assoluto I.S.E.E. non sia superiore a 12mila euro. Bando per la ricognizione e il premio per le buone pratiche Un premio per chi produce meno rifiuti L a Provincia di Carbonia Iglesias individua come principio ispiratore per la gestione sostenibile dei rifiuti la prevenzione e la riduzione della loro produzione. Nell’intento di riconoscere e valorizzare le buone pratiche già realizzate dai Comuni, dalle scuole, dalle associazioni e dagli operatori commerciali e turistici nel campo della riduzione dei rifiuti avvia una ricognizione delle iniziative finalizzata alla premiazio- ne di quelle più meritevoli. Il bando e la scheda di presentazione della buona pratica sono disponibili sul sito della Provincia: www.provincia.carboniaiglesias.it. è possibile presentare le candidature sino al 10 maggio 2010. SEDE di Carbonia - Via Fertilia, 40 • SEDE di Iglesias - Via Argentaria, 14 • Segreteria Generale - Tel. 0781 6695.211 - Fax 0781 670821 IL NUMERO 220 7-10:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 00.13 Pagina 2 7 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 L’impegno di Regione ed Area nel progetto di recupero delle case lesionate nell’area compresa tra via Cogne e via della Libertà Ora il “caso Bacu Abis” è un’emergenza regionale Comune di Carbonia, Circoscrizione e Comitato Bacu Abis hanno ottenuto ampie assicurazioni sull’accelerazione dei tempi burocratici. L ’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Mario Angelo Giovanni Carta e l’intero Consiglio d’Amministrazione di AREA (comprendente il presidente Giorgio Sangiorgi e i consiglieri Vittorio Randazzo, Efisio Trincas, Maria Ara e Luciano Collu) hanno effettuato un sopralluogo a Bacu Abis, su invito dell’Amministrazione comunale di Carbonia (presenti il sindaco sindaco Salvatore Cherchi e gli assessori Bruno Angioni e Giuseppe Casti), della Circoscrizione di Bacu Abis (presenti il presidente Gianfranco Fantinel e alcuni consiglieri) e del Comitato Bacu Abis (presieduto da Salvatore Falletto), per verificare lo stato di avanzamento dei lavori relativi alla realizzazione dei nuovi appartamenti destinati a coloro che vivevano nelle abitazioni colpite dai fenomeni di subsidenza. Sia l’assessore regionale dei lavori pubblici sia il presidente di Area, hanno assicurato pieno sostegno al problema che verrà considerato “emergenza regionale” per recuperare il tempo perduto. Su forte sollecitazione degli amministratori e dei cittadini locali, hanno assicurato che verrà impressa la massima accelerazione possibile alle procedure, in particolare per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte degli altri soggetti interessati. Nell’area compresa fra via Cogne e viale della Libertà, Area provvederà alla ricostruzione di una palazzina precedentemente abbattuta e alla ristrutturazione, mediante demolizione e ricostruzione, di sei fabbricati fortemente danneggiati dai fenomeni di subsidenza. L’intervento riguarderà complessivamente sette palazzine composte da quattro abitazioni ciascuna. I lavori inizieranno con la ricostruzione della palazzina demolita, mentre è in fase di completamento la progettazione per le altre abitazioni. Sono già in atto i sondaggi geognostici e il monitoraggio sullo stato di degrado dell’area interessata dai lavori. I lavori avranno un costo complessivo di 5.447.000 euro. Il comune di Carbonia ha concesso, inoltre, ad AREA il nullaosta per l’utilizzo provvisorio dell’area di proprietà comunale sita all’angolo tra la via Pertini e la via Santa Barbara. In tale zona, grazie alla concessione comunale, Area ciascuno che anche al termine dei lavori di ricostruzione e ristrutturazione delle palazzine, dovrebbero essere mantenute nella stessa area, per soddisfare le richieste di famiglie in temporanea emergenza abitativa (il Comitato ha chiesto Map di dimensioni maggiori). L’attenzione dell’Amministrazione comunale per il problema, è costante. «Abbiamo manifestato alla La visita dell’assessore regionale Angelo Carta a Bacu Abis. Il progetto di un imprenditore sulcitano per un impianto termale “Alla scoperta dell’acqua calda” A lla scoperta dell’acqua calda. Se verrà individuata, la falda potrebbe servire per realizzare delle terme come ai tempi dei romani. Il tentativo di trovare la “vena” di acqua termale che scorre nel sottosuolo dell’isola di Sant’Antioco è di un imprenditore sulcitano che recentemente ha acquistato dei terreni sulle colline intorno alla spiaggia di Coa Quaddus. Nel tentativo di individuare la vena di acqua calda l’estate scorsa sulla collina che digrada verso la spiaggia sono state realizzate una serie di carotaggi. Si tratta di una decina di trivellazioni i cui tubi di carotaggio, alti un metro e larghi circa cinquanta centimetri, emergono ancora dal terreno. Le trivellazioni di cui al momento non si conosce l’esito sono servite per la ricerca di falde di acqua termali. Se saranno quelle auspicate potrebbero essere utilizzate per scopi terapeutici. Sembra, infatti, che l’imprenditore che recentemente ha acquistato i terreni intorno alla località balneare intenda realizzare un albergo con annesso un centro benessere. «Le trivellazioni sono state eseguite per la ricerca della falda di acqua calda che sgorga a Maladroxia e verificare la qualità e il gradi di calore - spiega Massimo Melis, assessore all’ambiente del Comune sulcitano - in modo da decidere l’eventuale utilizzo.» Così l’estate scorsa potenti macchinari hanno effettuato le trivellazioni. I lavori che si sono svolti di notte hanno però portato qualcuno a credere che le cose non fossero regolari. «Il tipo di macchinario utilizzato fa molto rumore. Ecco perché sono state eseguiti di notte - spiega ancora l’assessore - sulle trivellazioni da eseguire è stata fatta, comunque, regolare comunicazione all’ufficio tecnico.» Al momento non si conoscono i risultati dell’operazione. Resta co- munque il fatto che l’eventuale utilizzo dell’acqua calda si inserisce in un contesto urbanistico di zona H, cioè di totale salvaguardia. «Costruire eventualmente delle terme in quella località è certamente un progetto in salita con un iter complesso - conclude l’assessore - che abbisognerà di tutta una serie di autorizzazioni.» L’acqua calda che scorre nel sottosuolo dell’isola di Sant’Antioco è un fatto noto. A Maladroxia, infatti, dove a pochi metri dalla riva sgorga una sorgente d’acqua calda, i romani costruirono delle terme di cui si trovano ancora i resti. Mentre la polla d’acqua calda veniva utilizzata a scopi terapeutici sino agli anni settanta. C’è chi asserisce che anche a Coa Quaddus, in un punto in riva al mare, l’acqua sia più calda. Una circostanza sicuramente che non è sfuggita portando così l’imprenditore sulcitano a ipotizzare un suo utilizzo a fini curativi e turistici. Tito Siddi Ausi: riaperti i termini per partecipare al Master in metodi e tecnologie per le bonifiche ambientali L Una delle abitazioni maggiormente lesionate in via della Libertà. potrà sistemare i moduli abitativi provvisori (i lavori sono già iniziati) destinati ad accogliere gli abitanti degli alloggi oggetto di ristrutturazione. Verranno sistemati nove moduli, denominati Map, delle dimensioni di 25 e 30 metri quadrati Protezione Civile» - ha spiegato il sindaco di Carbonia, Tore Cherchi «l’esigenza di un’ulteriore indagine per valutare gli effetti della subsidenza anche nell’area adiacente la zona colpita dal fenomeno». Giampaolo Cirronis ’Università degli Studi di Cagliari con D.R. nr. 313 del 10.03.2010, accogliendo la richiesta del Direttore del Master, ha decretato di riaprire i termini del Concorso di ammissione, al fine di consentire la partecipazione anche ai soggetti in possesso della Laurea Specialistica e Magistrale in Scienza dei Materiali e Scienze Chimiche. Sono fatte salve le domande di partecipazione al Concorso presentate entro il termine di scadenza previsto nel Bando, emanato dal D.R. nr. 206 del 15.01.2010. Pertanto, possono presentare domanda di ammissione i laureati in possesso di Laurea Specialistica e Magistrale in Ingegneria, Geologia, Scienze Ambientali, Scienza dei Materiali e Scienze Chimiche, nonché i laureati in possesso degli stessi titoli conseguiti secondo l’ordinamento antecedente il D.M. nr. 509/99. Tutti i titoli richiesti per l’ammissione devono essere posseduti alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda. Sono ammessi in qualità di uditori dirigenti e quadri (non in possesso del diploma di laurea), che abbiano conseguito il diploma di scuola media superiore quinquennale. Fra i partecipanti al Corso verranno bandite da Sardegna Ricerche due borse premio finali di 2.000 €. Il bando del Master è scaricabile dal sito www.unica.it sezione servizi on-line. Le domande di ammissione dovranno pervenire entro il 1.04.2010. Per informazioni, gli interessati possono rivolgersi presso la Segreteria del Consorzio Ausi - Palazzo Bellavista Monteponi - Iglesias E-mail: [email protected]. La società che gestisce il porticciolo turistico ha progetti ambiziosi L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ha avviato il progetto U P Un progetto per l’ampliamento del porticciolo turistico antiochense n porticciolo turistico come un bel biglietto da visita per impreziosire Sant’Antioco. Un ristorante in riva al mare, chioschi e pensiline. è quanto si propone di realizzare la Global Gestioni, la società che ha in sub-concessione il Porticciolo turistico del lungomare cittadino, per migliorare e rendere più piacevole la struttura portuale. Da un anno la società ha presentato al Demanio, dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale, un progetto per l’ampliamento della struttura del lungomare. Sinora però da Cagliari non è arrivata ancora nessuna risposta e si teme che anche per la prossima estate il progetto possa rimanere al palo. «Senza autorizzazione dell’autorità demaniale non si può fare niente - spiega il responsabile del porticciolo, Pietro Tardini - adesso che tutto è passato alla Regione speriamo in un consenso in tempi brevi.» Il progetto servirà a raddoppiare i posti barca e adeguare ad un maggiore uso turistico anche altre strutture presenti nel comparto. «Vorremmo sistemare tre nuovi pontili per creare almeno altri cento posti barca, per superare i trecento attracchi - continua Pietro Tardini - con un numero inferiore si è inesorabilmente in perdita.» Ma non è tutto. Oltre l’area mare, sono state previste innovazioni anche nella zona dei servizi a terra. Tra le tante, una nuova sistemazione viaria all’interno del porticciolo e l’erogazione di maggiori servizi ai diportisti e ospiti. Nel piano è contemplata la possibilità di un cambiamento d’uso di alcune strutture la struttura in modo di un agevole spostamento nelle varie zone del porticciolo. Ma il sogno nel cassetto è la costruzione di un ristorante in riva al mare. «Il tutto servirà a migliorare i servizi per gli ospiti - conclude Pietro Tardini - e offrire ai cittadini e turisti uno spazio dove poter pas- Il porticciolo turistico di Sant’Antioco. esistenti all’interno del comparto da utilizzare per vari eventi come convegni e congressi. Ma il fiore all’occhiello del progetto consiste nell’ampliamento dei loggiati già esistenti e la costruzione di nuove strutture amovibili negli spazi davanti alle darsene. Si tratta di chioschi e pensiline che racchiudano tutta seggiare e trascorrere piacevolmente le serate estive e non solo.» Un progetto che una volta realizzato garantirà sicuramente di superare i venti dipendenti attuali e garantire uno approdo turistico tra i migliori della Sardegna. L’auspicio è che non resti solo un sogno. Tito Siddi Il nuovo piano regolatore del porto per dare un nuovo futuro all’isola arte il piano per la ristrutturazione di tutta l’area portuale di Ponti per preparare un nuovo futuro della città. Il Comune ha incaricato alcuni esperti per la predisposizione del nuovo piano regolatore del porto. La spesa sarà di 35mila euro pari al finanziamento ricevuto dalla Regione. Finora il progetto, almeno a parole, ha occupato grandi spazi nelle pagine nel libro dei sogni delle varie amministrazioni che si sono succedute in città. Il compito di progettazione dei piani regolatori portuali era, infatti, una peculiarità della Regione. Recentemente però l’Amministrazione regionale ha cambiato registro, assegnando agli enti locali interessati non solo la possibilità di redigere nuovi piani regolatori portuali, ma anche i finanziamenti per la loro stesura. Così, ricevute le nuove direttive e la somma finanziata, il Comune non è rimasto con le mani in mano ed ha subito incaricato uno studio cagliaritano. «Al momento stiamo aspettando dalla Regione gli indirizzi a cui dovremo attenerci - spiega il sindaco Mario Corongiu - ma abbiamo già le idee chiare sulla attività a cui sarà adibito in futuro il nuovo porto». Il porto del futuro di Sant’Antioco non sarà, come ora, solamente commerciale. Per questa attività, individuata per l’imbarco del sale, rimarrà l’attuale banchina. Lo scalo vestirà un nuovo abito. Da prettamente commerciale passerà a porto turistico e pescatori. Parte delle banchine saranno riservate alle attività della pesca mentre altre saranno destinate al diporto. Oltre l’idea di accogliere motoscafi di altura e piccole e grandi imbarcazioni, che oggi mancano di accoglienza attrezzata negli scali del sud Sardegna, il sogno nel cassetto è quello di ospitare un giorno anche le navi da crociera. Nei loro spostamenti nel Mediterraneo potrebbero trovare nel porto sulcitano un adeguato punto di attracco per le visite turistiche in città e nel territorio. è il futuro che il Comune, associazioni turistiche ed imprenditori vorrebbero per un nuovo sviluppo di Sant’Antioco. Terminato il periodo industriale con la chiusura delle varie attività nelle vicinanze dello scalo marittimo, il porto è stato ritenuto da tutti la via per il nuovo rilancio economico turistico. A frenarne le intenzioni e la voglia di fare è stato sinora il piano regolatore. Adesso, grazie alle nuove direttive della Regione, per Sant’Antioco sarà possibile abbandonare i sogni. Certo, non si prevedono tempi brevissimi, ma il progetto rappresenta un buon punto di partenza. T.S. Sono stati avviati i lavori di bonfica dell’ex Baroid I l fatiscente edificio e l’area adiacente allo stabilimento dell’ex Baroid, che si trova all’interno del porto commerciale di Sant’Antioco, sarà bonificato e recuperato. Il risanamento ambientale dell’area, che è di circa 10mila metri quadrati, era stato chiesto tempo fa dalla Capitaneria di porto per motivi di sicurezza. «Per realizzare l’opera di bonifica - dice l’assessore alla difesa dell’ambiente del comune di Sant’Antioco, Massimo Melis - la Regione ha stanziato un milione e trecentomila euro a adesso abbiamo appaltato i lavori». L’operazione ha preso il via da circa un mese. Da quando la Regione ha trasferito l’area in via temporanea al Comune per effettuare le opere di recupero ambientale. IL NUMERO 220 8-9:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 15.03 Pagina 1 8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Si è spento il 5 marzo Giovanni Maria Lai, “storico” creatore del Centro Don Vito Sguotti, ente professionale che ha guidato per 57 anni Giovannino ha perso la sua ultima battaglia Dal primo dopoguerra è stato tra i principali protagonisti della vita politica e sociale del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna. D ue mesi fa, alla vigilia del suo 83° compleanno, pur soffrendo per la situazione di estrema incertezza in cui si trovava il Centro professionale “Don Vito Sguotti” (travolto dalle scelte fatte dalla Giunta regionale nella scorsa legislatura), diceva di aver quasi concluso il suo “apprendistato”, dopo 65 anni di lavoro, e di essere pronto a nuove avventure per rilanciare alla grande la formazione professionale. Giovanni Maria Lai, per tutti Giovannino, ha vissuto 83 anni in prima fila, nel mondo del lavoro, in quello politico e nell’associazionismo, settore al quale ha dedicato tutto se stesso, spinto da una profonda fede cristiana e da uno straordinario spirito solidaristico. è stato notevole anche il suo impegno per i giovani, caratterizzato principalmente dalla creazione della Pol. Sguotti (è stato anche, prima dirigente e poi presidente, del Carbonia calcio). Nel corso degli anni ha affrontato e vinto tante battaglie, prima fra tutte la creazione del centro professionale, la grande idea di don Vito Sguotti, realizzata nel 1953, subito dopo la sua scomparsa; altre le ha perse, tra queste l’ultima, quella per la vita, lo scorso 5 marzo. Giovanni Maria Lai era nato a Teulada il 22 febbraio 1927. Iscrittosi alla Democrazia Cristiana nel 1952, si mise subito in luce quale segretario di sezione a Carbonia. Fin da giovanissimo ha partecipato all’attività dell’Azione Cattolica, assumendo anche la direzione dell’associazione giovanile e l’incarico di dirigente diocesano. Ha partecipato attivamente anche alla vita sindacale, membro della Commissione Interna della Cisl dal 1950 al 1955, Segretario Provinciale dei Minatori dal 1955 al 1957 e, quindi, membro della Federazione Nazionale e dell’Esecutivo Provinciale. Come uomo politico ha iniziato la sua attività in qualità di consigliere comunale a Carbonia dal 1952 al 1960 (esperienza ripetuta dal 1988 al 1993) e dal 1960 al 1964 a Teulada, comune nel quale è stato sindaco dal 1960 al 1962. Dal 1956 al 1960 è stato consigliere provinciale di Cagliari e, quindi, consigliere regionale per due legislature, dal 1964 al 1974. Nel 1953 Giovanni Maria Lai ha fondato il Centro di Formazione Professionale don Vito Sguotti, di cui è stato presidente fino al 2008. Dal 1953 al 1966 ha gestito il Centro per conto della P.O.A. (Pontificia Opera Assistenza) e dell’E.N.A.P. (Ente Nazionale Addestramento Professionale). Dal 1967 al 1974 ha diretto l’O.R.A.F.O.S. (Opera Regionale Assistenza Formazione Operai Sardi) e, successivamente, l’En.A.P. Sardegna. Negli anni ‘60-’70 ha concorso, con lo svolgimento delle attività produttive, all’inserimento della maggior parte della manodopera nell’area industriale di Portovesme. a questo riconoscimento, l’Ente ha operato con sede centrale a Carbonia, in autonomia amministrativa dall’E.N.A.P. nazionale, al quale è rimasto federato. Nel 1998 Giovannino Lai ha realizzato un Centro di formazione professionale a Isiolo, in Kenia, presso la missione Camp Garba. Giovanni Maria Lai. Il Centro “Don Vito Sguotti” per 57 anni è stato la “sua casa” e il suo orgoglio. Un incontro con i giovani di Carbonia negli anni ‘50. della Giunta regionale. Il Governatore neo-eletto ha tagliato drasticamente i trasferimenti ed è iniziato un tormentato percorso, sfociato in cassa integrazione e ricollocazione dei dipendenti ex legge 42 negli enti locali. L’attività è stata così ridotta ai minimi termini. è rimasto convinto di poter rivedere i giovani frequentare numerosi il Centro “Don Vito Sguotti”, oggi desolatamente quasi deserto. Sostenuto da una grande fede, ha creduto di potercela fare, ancora una volta, ma s’è accorto presto che il suo tempo stava ormai scadendo. Una manifestazione da sindaco di Teulada. Uno dei comizi da consigliere regionale della Democrazia Cristiana. Tore Cherchi e Giovanni Maria Lai. Uno degli ultimi interventi pubblici. In Kenia, a Isiolo, ha creato un centro per la formazione professionale dei giovani. L’incontro per l’avvio del processo di beatificazione di Don Vito Sguotti. Quasi tutti, circa il 90%, degli allievi che hanno frequentato i corsi professionali nel settore turistico-alberghiero, hanno trovato occupazione nelle strutture specifiche. Il 6 agosto 1991, l’En.A.P. Sardegna ha ottenuto il riconoscimento della Personalità Giuridica con decreto del presidente della Giunta regionale n° 189. In seguito Ha seguito l’attività del Centro per diversi anni, partecipando ad una decina di viaggi organizzati con i volontari sardi ed il sostegno della Diocesi di Iglesias. Ha ripetuto l’esperienza in Sierra Leone, dove si è recato due volte ed ha concorso alla realizzazione di un Centro per la formazione professionale delle giovani sartine locali. Giovannino Lai in questi anni ha sofferto molto nel vedere la “sua creatura”, l’opera alla quale ha dedicato tutto se stesso per quasi 60 anni, morire lentamente. La nuova Giunta regionale si è impegnata a finanziare l’attività di formazione professionale e, nonostante i tempi si siano rivelati più lunghi del previsto, fino all’ultimo ha conservato il suo spirito combattivo ed La protesta di Adriano Aversano «Quell’area non è edificabile» I Otto anni fa, nel momento di maggior impegno dell’Ente, presente in quasi tutta la Sardegna e nella regione Lazio dove, acquisito uno stabile ad Aprilia, stava progettando la realizzazione di un grande centro professionale, la sua “corsa” ha rischiato di interrompersi a causa di gravi problemi di l consigliere comunale di Calasetta Adriano Aversano ha presentato richiesta di copia del progetto relativo alla realizzazione di cinque alloggi popolari in via Dante, riportato in un articolo pubblicato sullo scorso numero de “La Provincia del Sulcis Iglesiente”. L’ex sindaco nella nota che accompagna la richiesta, sostiene che sull’area di via Dante non può essere realizzato alcun appartamento, in quanto il vecchio stabile, adibito a magazzino e a parcheggio per gli automezzi del Comune, è individuato come zona servizi dal piano di fabbricazione e dal piano particolareggiato delle zone A e B. Il Comune - secondo Aversano - nell’area PEEP ha aree in abbondanza per fare n° 10, 20 appartamenti e suggerisce di farne almeno 10, per dare una risposta più ampia e concreta a quella che il sindaco ha definito “una piccola risposta all’emergenza casa”. Città di Carbonia Provincia di Carbonia Iglesias L’Amministrazione Comunale comunica che è stata indetta una selezione per titoli e colloquio, finalizzata alla predisposizione di una graduatoria per assunzioni a tempo determinato di Agenti di Polizia Municipale, Cat. C. La domanda di ammissione alla selezione pubblica, sottoscritta dal concorrente, pena l’esclusione, dovrà essere indirizzata al Comune di Carbonia, Piazza Roma 1 e presentata presso il Protocollo, oppure inviata a mezzo raccomandata. Le buste pervenute per posta, per le quali farà fede la data di spedizione, dovranno contenere l’indicazione: “Contiene domanda di partecipazione alla selezione pubblica per titoli e colloquio per l’assunzione a tempo determinato di Agenti di Polizia Municipale Cat. C”. Il termine per la presentazione delle domande scade il 6 aprile 2010. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio del Personale del Comune di Carbonia, P.zza Roma 1, tel. 0781 694229 - 230, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 13.00 e il martedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Il bando e il fac-simile di domanda sono disponibili sul sito internet: www.comune.carbonia.ca.it, nella sezione bandi e concorsi - bandi di selezione per personale. salute. Sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico, ha mostrato di avere ancora una grande forza di reazione e, a dispetto dei suoi 75 anni, in pochi mesi si è ristabilito ed ha ripreso il timone di comando dell’Ente. La tranquillità è durata poco, perché nel 2004 il sistema della formazione professionale è stato scosso profondamente dalle scelte Dopo i primi giorni di ricovero, assistito con grande amore dalla moglie Pina e dai figli Salvatore e Serena, ha reagito, ha sperato di poter ritornare presto a casa e al suo lavoro, ma le sue condizioni fisiche sono rapidamente peggiorate. Quando ha capito, ha atteso il momento del trapasso con una serenità straordinaria. Giampaolo Cirronis Studio Medico Associato Floris Agostino Floris Giovanni Matteo Floris Dottore in Medicina e Chirurgia Dottore in Odontoiatria e Protesi Dentaria Specialista in Dermatologia Master di II livello in Endodonzia Clinica Specialista in Radiologia e Scienze delle Immagini Ecografie Multidisciplinari (Addome, Mammella, Prostata, Pelvi, Muscolo scheletriche, Tiroide, Organi Superficiali) Ecocolor Doppler (Aorta e vasi, Arti superiori e inferiori, Tronchi sovra aortici) Dermochirurgia Laser Terapia laser ad alta potenza (Lesioni traumatologiche, Patologie osteoarticolari, Cicatrici e Cheloidi) Tel. 0781/052227 Cell. 338/2270524 Implantologia e Rigenerazione Ossea Conservativa ed Endodonzia Chirurgia laser Odontostomatologica Estetica dentale e Trattamento del colore Parodontologia e Pedodonzia Protesi Viale Arsia n° 80 - Carbonia Si riceve per appuntamento Tel. 0781/690159 Cell. 349/8795079 IL NUMERO 220 8-9:IL NUMERO 181 4/9 29/03/10 15.03 Pagina 2 9 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XV • N° 220 • 30 Marzo 2010 Presentato il 25 marzo a Masainas un ambizioso progetto che prevede la realizzazione di un campo da golf con 27 buche Un grande Golf Resort a due passi da Porto Pino L’idea progettuale è stata accolta con entusiasmo dall’Aministrazione comunale e verrà ora inoltrata ai competenti uffici regionali. U n grande gruppo imprenditoriale, la Mazzi Costruzioni, attraverso una sua consociata, Le Dune Immobiliare, ha deciso di investire in Sardegna con la progettazione di un ambizioso intervento nel settore sportivo e turistico. Le sue attenzioni sono finite sul Sulcis e più precisamente a Masainas, ad una manciata di chilometri dalla splendida spiaggia di Porto Pino. Si tratta di un campo da golf con 27 buche, in grado di ospitare tornei internazionali, con annesso villaggio, denominato “Is Crobeddus”, comprendente un albergo e sedici unità residenziali. Il progetto ha trovato un positivo accoglimento da parte dell’Amministrazione comunale di Masainas che lo scorso 25 marzo ha ospitato la sua presentazione in aula consiliare. Per presentare l’idea progettuale si sono mossi due dei tre fratelli Mazzi che gesticono il gruppo che ha sedi a Verona, Milano e in Cina (a Guangzhou) ed opera con diverse società nei settori delle costruzioni, ceramica, impianti tecnologici, strutture sportive polifunzionali. Con loro un socio locale, l’imprenditore Giancarlo Vacca, proprietario dei terreni sui quali dovrebbe sorgere il Golf Resort che promette di diventare un tassello importante dell’offerta golfistica del Sud Sardegna, trovandosi in zona ideale, baricentrica tra gli impianti già esistenti di Is Molas ed Is Arenas e quello in fase di realizzazione a Baia Chia, in quanto, come hanno sottolineato i fratelli Mazzi, i giocatori di golf del Nord Europa che vengono a giocare in Sardegna nei periodi autunnali e invernali, abitualmente soggiornano una settimana e si spostano in diversi campi nello spazio di un centinaio di chilometri. Per il territorio, qualora il pro- getto dovesse trovare positivo accoglimento da parte della Regione (si tratta di rendere edificabili, a tal fine, 86 ettari di terreno oggi destinati ad uso agricolo) sarebbe sicuramente una grande occasione di sviluppo, in grado di dare occupazione ai giovani di Masainas e del territorio. I fratelli Mazzi sono stati conquistati dalla bellezza del territorio e spinti dalla passione per il golf (Stefano Mazzi è presidente del comitato golfistico della regione Veneto), hanno deciso di varcare il mare e di diversificare così l’attività del loro gruppo, già presente in Sardegna sui tetti, risultano integrate nella vegetazione. L’iter di approvazione del progetto non sarà breve. Il golf, fino ad oggi ritenuto sport elitario, sta prendendo piede anche in Sardegna ed all’esame degli uffici della Regione ci sono già i progetti per la realizzazione di quaranta nuovi campi. «Questo non sarà un problema - hanno sottolineato i fratelli Mazzi - perché quanti più campi ci saranno, meglio sarà per il movimento, come già accade in molti paesi europei.» «Il nostro territorio, alle prese con la drammatica crisi del proprio Il progetto del Golf Resort presentato nella sala consiliare del comune di Masainas. con un intervento nel porto di Olbia. Il progetto presentato, ancora da definire nei dettagli prima della presentazione ai competente uffici della Regione, è stato concepito nel rispetto dell’ambiente e, quindi, con un contenuto impatto sul territorio, salvaguardando le radici nella tradizione sarda. è previsto un utilizzo dei materiali tipici della Sardegna, tra i quali la pietra. Le unità residenziali, come già sottolineato, sono sedici, tutte caratterizzate da una estrema attenzione rivolta alla privacy. Le villette, con prato verde apparato produttivo - ha detto Ivo Melis, sindaco di Masainas - attende da anni l’avvio di un nuovo modello di sviluppo ed il turismo è sicuramente un tassello importante, sul quale si possono realizzare numeri importanti. Quella presentata da questo gruppo imprenditoriale è un’occasione preziosa, alla quale Masainas e il territorio non possono assolutamente rinunciare e ci batteremo perché possa trovare l’auspicato accoglimento da parte dei competenti organismi della Regione». Giampaolo Cirronis La Regione ha assegnato i finanziamenti per l’illuminazione pubblica Ok ai progetti di Calasetta, Carbonia e Carloforte L ’assessorato regionale alla difesa dell’ambiente ha assegnato i finanziamenti relativi al bando illuminazione pubblica 2009. I progetti approvati e finanziati sull’intero territorio regionale sono complessivamente diciassette, per un finanziamento globale di due milioni 837.537,99 euro. I comuni della Provincia di Carbonia Iglesias destinatari dei finanziamenti sono tre: Carbonia, Carloforte e Calasetta. Carbonia s’è vista assegnare il finanziamento più consistente, 373.238,24 euro, e concorrerà con un cofinanziamento di 81.270,92 euro (17,88%); Carloforte avrà 300.000 euro e coprirà la parte restante dell’impegno di spesa con un cofinanziamento di 93.928,71 euro (pari al 23,84%); si tratta dello stesso finanziamento assegnato al comune di Ozieri che però concorrerà con un cofinanziamento del 61,70%); il comune di Calasetta, infine, s’è visto assegnare 279.306,00 euro, il Angelo Serrenti (Calasetta). quarto finanziamento più rilevante, e cofinanzierà il proprio progetto con 128.000 euro (31,43%). «Il progetto che abbiamo presentato subito dopo l’insediamento della nuova Amministrazione e che nelle scorse settimane ha ottenuto l’atteso ok dell’assessorato regionale alla difesa dell’ambiente - spiega Angelo Serrenti, assessore dei lavori pubblici del comune di Calasetta prevede la sostituzione di circa 350 corpi illuminanti che porteranno all’abbattimento dell’inquinamento luminoso e al risparmio energetico in quanto saranno utilizzate apparecchiature ad alta efficienza energetica che consentiranno l’abbattimento del 30% sui costi energetici. Inoltre, c’è un altro aspetto da non sottovalutare - conclude l’assessore Serrenti - relativo al fatto che finalmente è previsto l’utilizzo di una sola tipologia di corpi illuminanti che determineranno un impatto visivo positivo.» M.P. Ha aderito anche l’Unità operativa di pneumologia del “Crobu” La giornata nazionale del dormire sano I n occasione della giornata nazionale del dormire sano, contemporanea al “World Sleep Day”, lo scorso 19 marzo anche l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale F.lli Crobu di Iglesias, che da diversi anni si occupa dei disturbi respiratori del sonno, è stata aperta al pubblico per sensibilizzare i cittadini sull’importanza sanitaria e sociale dei disturbi del sonno. Tra i disturbi respiratori del sonno, quello più diffuso e più studiato è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) che nei paesi occidentali ha una prevalenza del 4% nella popolazione maschile adulta e del 2% nella popolazione femminile. Nell’ultimo decennio, in tutti i paesi industrializzati, si è assistito ad un notevole aumento della diagnosi tanto che la OSAS è considerata tra le più diffuse patologie respiratorie croniche, seconda soltanto all’asma bronchiale. è stato documentato che l’OSAS è un fattore di rischio indipendente per malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e che la sonnolenza diurna OSAScorrelata determina un maggior rischio per incidenti stradali e infortuni sul lavoro. Per questo, tale “sindrome” già da tempo è considerata un problema di salute pubblica e l’impatto socio-sanitario è tale che il rischio sembra comparabile a quello attribuito al fumo di sigaretta. Il giovane pizzaiolo di Carbonia ha gareggiato a Sorso Silvano Cappai s’è aggiudicato il titolo di campione sardo di pizza artistica P rima gara, prima vittoria per Silvano Cappai, pizzaiolo di Carbonia appena incoronato campione sardo di pizza artistica. Il Leonardo da Vinci del piatto italiano più amato nel mondo si è aggiudicato il titolo il 15 marzo, al termine del campionato sardo di categoria che si è svolto nel camping village Li Nibari, di Marina di Sorso. La competizione, giunta alla sua quinta edizione, è stata organizzata da Daniele Cubeddu per conto della prestigiosa Accademia della pizza Sardegna, della quale è presidente e in qualità di responsabile dell’A.p.i. Sardegna. Sono stati 60 i maestri pizzaioli che hanno partecipato al torneo regionale che prevedeva gare in quattro specialità: pizza classica; pizza più larga; gara di velocità; e, categoria spettacolare, pizza artistica. In cosa consiste questa specialità lo spiega lo stesso neo campione, Silvano Cappai. «La pizza artistica è quella pizza fuori dal comune, con decorazioni e coreografie particolari e libera fantasia del pizzaiolo.» La pizza vincitrice si chiama “Il capriccio di Nettuno”, veramente spettacolare, un’opera d’arte commestibile dal sapore ineguagliabile. «Come si può capire dal nome e una pizza di mare con a base un pesto ricavato con frutti di mare, poi carpaccio di polpo, gamberoni, capesante e polpa di riccio. È stata giudicata in base alla presentazione composizione e gusto da una giuria competente di settore, guidata dal maestro Angelo Petrone in collaborazione con i cuochi della federazione cuochi di Sassari», spiega Silvano Cappai. Il pizzaiolo di Carbonia, gestore della pizzeria La perla nera di Is Gannaus, già comparso sulle pagine delle migliori riviste nazionali del settore per le sue creazioni, è molto La premiazione di Silvano Cappai. soddisfatto di questo risultato. «Questa è stata la mia prima gara e un bel primo posto nella categoria alla quale aspiravo non è male come esordio, ora farò il possibile per essere presente agli assoluti del campionato italiano.» Cappai, che nella gara rappresentava l’Accademia della pizza, è innamorato della sua professione, tanto che è riuscito a farne un’arte. Così l’artista della pizza parla di se stesso e della sua passione. «Gestisco la pizzeria la Perla nera di Is Gannaus insieme a Patrizia, la mia ragazza. Ho iniziato a far pizze per gioco in un garage, nel 1998. Da allora non ho più smesso ed ho amato sempre di più questo lavoro, grazie anche a chi mi ha saputo insegnare e indirizzare bene. Con il passare degli anni ho maturato una passione verso le pizze artistiche, quei prodotti fuori dal comune che si arricchiscono inserendo degli alimenti non usati normalmente sulle pizze, come le ostriche, gamberoni e tanti altri. Ho cercato di stupire sempre con forme particolari come la conchiglia che è una vera chicca, citata anche dalla rivista di settore a livello nazionale, Pizza & core, ogni pizza ha la sua storia e la sua decorazione. Mi ispiro prendendo spunto dai migliori chef, e ascoltando anche i loro preziosi consigli. Anche perché come un buon piatto consumato nel miglior ristorante, anche una pizza ha bisogno di essere presentata nel migliore dei modi. E io cerco di dare al pubblico il massimo, non giudicando la pizza come una portata di seconda classe ma un’opera d’arte che farà felice il nostro palato, ma ancor prima i nostri occhi.» Sul podio di Li Nibari, con Silvano Cappai, sono saliti Salvatore Caddeo di Ploaghe (giunto terzo), e Carlo Maloccu di Bancale. La Giunta comunale ha proposto di istituirne la sede a Iglesias Un Centro Provinciale per l’istruzione degli adulti I n un quadro di forte incertezza per studenti e famiglie, di scelte affrettate compiute con forti logiche di risparmio e senza confronto alcuno, mortificando il ruolo degli Enti Locali e delle Scuole, si introducono quest’anno cambiamenti sostanziali nell’impianto scolastico delle Scuole Superiori. Uno stravolgimento che, a parere dell’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Iglesias, Marina Muscas, passa in completo silenzio, senza aver mai coinvolto né i Comuni né le Scuole. «Come Amministrazione comunale, in sintonia con l’Unione Europea e l’Ocse che chiedono di ampliare le risorse nel settore della conoscenza, e rispondendo a bisogni reali del nostro sistema socio-economico-culturale, abbiamo investito in questi anni ingenti risorse in edilizia scolastica, tempo scuola e servizi, sperimentazione educativa.» Nella delibera che la giunta co- munale sta elaborando in sintonia con le richieste delle scuole, le linee di indirizzo tracciate pongono come obiettivi di sistema quelli da una parte di garantire un’offerta formativa lungo tutto l’arco della vita, rafforzando il legame tra le istituzioni scolastiche e il territorio nel rispetto delle vocazioni culturali, produttive ed occupazionali dello stesso e in parallelo con i programmi di sviluppo locale e regionale, di riqualificazione del territorio in senso ecocompatibile; e dall’altra di contribuire ad ridurre le disuguaglianze iniziali nel percorso di istruzione. In tal senso, propone di confermare tutti i punti di erogazione del servizio esistenti anche nelle periferie e ribadisce la richiesta di proporre Iglesias, già sede di un centro territoriale permanente per l’educazione per gli adulti dal 1997/98, quale sede del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (C.P.I.A.) della Provincia di Carbonia Iglesias. La Giunta comunale sostiene inoltre l’istituzione di un corso di Liceo musicale avanzata dall’Istituto Magistrale “C. Baudi di Vesme”, l’attivazione dell’opzione geotecnica, all’interno dell’Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio previsto nella riforma degli ordinamenti per gli istituti tecnici del settore tecnologico, proposta dall’Istituto Tecnico Industriale statale “G. Asproni” e l’istituzione dell’Indirizzo Audiovisivo, Multimedia, Scenografia presentato dal Liceo Scientifico “G. Asproni” per il corso di Liceo Artistico. L’Amministrazione comunale di Iglesias sostiene inoltre la realizzazione di un Polo Professionale a forte valenza agroalimentare-ambientale per i servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, collegando insieme l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’artigianato ad indirizzo turistico e alberghiero “Ferraris” con l’Istituto Agrario di Villamassargia “Sante Cettolini”. Una ditta specializzata ha lavorato su incarico dell’Amministrazione Rimosso l’amianto dalle strade di Iglesias U na ditta specializzata ha provveduto al ritiro delle lastre di cemento amianto abbandonate vicino ai cassonetti in diverse zone del centro urbano di Iglesias. Le norme vigenti consentono la rimozione dei manufatti in cemento amianto esclusivamente a ditte autorizzate e specializzate nel settore e solo dopo aver notificato un piano di lavoro ai competenti uffici della ASL che, controllati i vari siti, autorizzano la ditta ad eseguire i lavori. La rimozione del-le lastre di cemento amianto, quindi, non può avvenire in pochi giorni, ma richiede una serie di passaggi burocratici che portano i tempi a circa trenta giorni dalla notifica alla ASL di competenza. L’abbandono dei manufatti in cemento amianto costituisce reato penale in considerazione dei gravi pericoli per la salute di chi lo manipola senza le opportune precauzioni, poiché l’amianto è un materiale cancerogeno. La normativa attuale prevede che i cittadini possano usufruire di specifici contributi pubblici per lo smaltimento in sicurezza dell’eternit. «Per contrastare i crimini ambientali - spiega il sindaco di Iglesias, Pierluigi Carta - l’Amministrazione comunale si sta dotando di un sistema di un sistema di videocamere per sorprendere e punire chi viola la legge mettendo a repentaglio la salute pubblica ed il decoro urbano. Ad oggi è già stato completato l’iter per l’approvazione in Consiglio comunale di uno specifico regolamento sulla videosorveglianza.»