L` Innovazione Finanziaria negli Enti Locali Gestione del debito tra
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L` Innovazione Finanziaria negli Enti Locali Gestione del debito tra
L’ Innovazione Finanziaria negli Enti Locali Gestione del debito tra efficienza e sostenibilità Intervento nell’ ambito del Ciclo di Seminari Glocus - FareFuturo “L’ Innovazione nei Territori” Roma, 23 ottobre 2010 Dott. Matteo Del Fante Indice degli argomenti A ) La normativa vigente in materia di strumenti finanziari utilizzabili dagli enti locali Premessa Principali requisiti normativi per l’accesso al credito da parte degli Enti Locali Strumenti finanziari per gli enti locali - strumenti finanziari tradizionali: mutui , prestiti obbligazionari, aperture di credito - strumenti finanziari innovativi: project financing, leasing, cartolarizzazioni - strumenti di gestione attiva del debito: estinzioni e rifinanziamento, rinegoziazione, derivati B) Le modalità di valutazione dei derivati e gli elementi informativi necessari per un corretto utilizzo Definizione strumenti derivati di copertura : interest rate swap ,forward rate agreement , collar Esempi numerici Concetto di Mark to Market (valutazione del derivato) L’impatto dei flussi futuri sul bilancio: sana e prudenziale gestione, monitoraggio rischio , esposizione creditizia 2 Principali requisiti e principi per l’accesso all’indebitamento degli enti Il quadro normativo di riferimento per la copertura finanziaria degli investimenti è essenzialmente riconducibile alle seguenti norme: • Art.119 comma 6 della Costituzione della Repubblica Italiana • D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 - Testo Unico degli Enti Locali (TUOEL) • Art.77 bis DL 112/2008 e s.m.i - Patto di stabilità e di crescita interno • Le norme di finanza pubblica contenute nelle leggi finanziarie e le relative norme attuative 3 Principali requisiti e principi per l’accesso all’indebitamento degli enti Vincoli di natura economico-gestionale Oltre ai vincoli di natura normativa gli Enti Locali devono rispettare vincoli legati all’ equilibrio economico-patrimoniale, quali: 1. Vincoli finanziari: gestione residui passivi, leva fiscale e entrate Titolo IV 2. Equilibri-patrimoniali: - di parte corrente - equilibrio patrimoniale - patto di stabilità interno 4 Principali requisiti e principi per l’accesso all’indebitamento degli enti Le fonti di finanziamento - Art. 199 D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 – TUOELPer l'attivazione degli investimenti gli enti locali possono utilizzare: a) entrate correnti destinabili per legge agli investimenti b) avanzi di bilancio c) entrate derivanti dall'alienazione di beni e diritti patrimoniali, riscossioni di crediti, proventi da concessioni edilizie e relative sanzioni RISORSE INTERNE d) avanzo di amministrazione e) entrate derivanti da trasferimenti in conto capitale dello Stato, delle Regioni, da altri interventi pubblici e privati finalizzati agli investimenti, da interventi finalizzati da parte di organismi comunitari e internazionali RISORSE TRASFERITE f) mutui passivi g) altre forme di ricorso al mercato finanziario consentite dalla legge RISORSE ESTERNE (tra cui INDEBITAMENTO) 5 Forme tipiche di investimento e indebitamento ex art. 3 L.350/2003 “Il ricorso all’indebitamento è ammesso per principio costituzionale solo se esclusivamente finalizzato alla realizzazione di investimenti” - art. 119 c. 6 Costituzione. Per gli enti locali il legislatore ha voluto individuare con una norma specifica - Legge 350/2003 art 3, c. 17 e 18 - le forme tipiche di investimento e le operazioni di indebitamento. Co. 17 - OPERAZIONI DI INDEBITAMENTO Co. 18 - SPESE DI INVESTIMENTO a) acquisto, costruzione, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di beni immobili, opere e impianti; a) assunzione di mutui; b) emissione di prestiti obbligazionari; b) acquisto di beni mobili ad utilizzo pluriennale; c) operazioni di cartolarizzazioni: c) acquisizione di aree, espropri e servitù onerose; • corrispettivo minore dell’ 85%; d) partecipazioni azionarie e i conferimenti di capitale; • accompagnate da garanzie della PA; • cessioni di crediti verso la PA; d)“premio” iniziale nel perfezionamento di e) trasferimenti in conto capitale destinati specificamente alla realizzazione degli investimenti tra soggetti appartenenti alla PA o in favore di soggetti concessionari di lavori pubblici, gestori di impianti pubblici. operazioni di finanza derivata. 6 Modalità e Strumenti di gestione attiva del debito La gestione attiva del debito consiste in una operazione di ristrutturazione del debito pregresso che punta a modificare alcuni parametri del contratto di indebitamento (durata, tipologia ammortamento, tasso, parametri di indicizzazione). Oltre alle novazioni oggettive attuabili sui prestiti concessi dalla Cdp (Diverso Utilizzo) le principali operazioni di gestione attiva del debito possono classificarsi in operazioni di: 1) estinzione anticipata e rifinanziamento - art. 41 L. 28-12-2001 n. 448 gli enti possono provvedere alla conversione dei mutui contratti successivamente al 31 dicembre 1996, anche mediante il collocamento di titoli obbligazionari di nuova emissione o rinegoziazioni, anche con altri istituti, dei mutui, in presenza di condizioni di rifinanziamento che consentano una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti stessi 2) rinegoziazione – art 5 D.L. 27 ottobre 1995, n. 444 Gli enti locali possono rinegoziare il capitale residuo dei mutui. Le disposizioni normative si estendono anche ai mutui della Cassa depositi e prestiti 3) strumenti finanziari derivati 7 Ultime novità strumenti finanziari di gestione attiva del debito (Normativa Vigente) Strumenti finanziari derivati - art. 62 D.L. 25-6-2008 n. 112 – Contenimento dell'uso degli strumenti derivati delle regioni e degli enti locali - Il Ministro dell'economia e delle finanze (MEF), in accordo con la Banca d'Italia e la Consob e Conferenza permanente Stati Regione, con uno o più regolamenti, individua la tipologia dei contratti relativi agli strumenti finanziari derivati utilizzabili dagli enti locali. - Agli enti è fatto divieto di stipulare, fino alla data di entrata in vigore del regolamento i contratti relativi agli strumenti finanziari derivati. - Resta ferma la possibilità di ristrutturare il contratto derivato a seguito di modifica della passività sottostante, con la finalità di mantenere la corrispondenza tra la passività rinegoziata e la collegata operazione di copertura. - Obbligo per le Regioni, per le Province autonome e per gli Enti locali di allegare al bilancio di previsione ed al bilancio consuntivo una nota informativa che evidenzi gli oneri e gli impegni finanziari, rispettivamente stimati e sostenuti, derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati 8 Operazioni in strumenti derivati consentite Le operazioni in derivati consentite agli Enti locali (secondo l’ultimo Documento di consultazione del MEF, 22 settembre 2009) sono le seguenti: Swap di tasso di interesse Acquisto di forward rate agreement Acquisto di cap Acquisto di collar Swap di tasso di cambio (in caso di operazioni di indebitamento effettuate in valute diverse dall’euro, è fatto obbligo di prevedere la copertura del rischio di cambio) 9 Strumenti derivati: Interest Rate Swap I prodotti derivati su tassi d’interesse, quali Interest Rate Swaps, Forward, Caps, Floor offrono soluzioni “su misura” per la copertura di passività. L’ INTEREST RATE SWAP (IRS) è un contratto in base al quale due parti assumono il reciproco impegno a scambiarsi pagamenti periodici di interessi calcolati su un capitale di riferimento (“notional”) per un periodo di tempo predefinito, pari alla scadenza del contratto stesso. Il capitale non viene in nessun caso trasferito tra le parti, ma costituisce esclusivamente l’importo convenzionale sul quale calcolare i flussi di interesse che vengono liquidati per ogni scadenza in via differenziale. Il contratto di IRS è indipendente dal contratto di indebitamento originario e può essere concluso con una controparte diversa da quella che ha fornito l’indebitamento originario. 10 Strumenti derivati: Interest Rate Swap Nell’ambito del contratto swap: -la parte ‘receiver’ effettuerà pagamenti variabili il cui ammontare dipenderà dalla dinamica del tasso di riferimento prefissato; - la parte ‘payer’ effettuerà i pagamenti fissi, per i quali l’ammontare è già noto alla data di stipula del contratto. Paga interessi a tasso variabile Receiver Paga interessi a tasso fisso Payer Riceve interessi a tasso fisso Riceve interessi a tasso variabile 11 Elementi fondamentali di un contratto di IRS la data di stipula del contratto; il capitale di riferimento (nozionale); la data di inizio (data di decorrenza degli interessi); la data di scadenza del contratto; le date di pagamento nelle quali avviene lo scambio dei flussi d’interesse; i parametri per determinare i flussi d’interesse. Non c’è scambio di nozionale, ma solo il pagamento del netto tra i differenziali alla fine di ogni periodo di calcolo degli interessi. Nel più comune tipo di IRS una parte paga all’altra un tasso fisso e riceve in cambio un tasso variabile (plain vanilla Swap). 12 Curva tassi di interesse Struttura a termine dei tassi 13 Alcune tipologie particolari di IRS Bullet: il nozionale resta costante durante la vita dello swap. Amortizing swap: il capitale si riduce in modo predeterminato, così da corrispondere all’ammortamento di un prestito; il suo contrario è detto “accreting swap”. Forward swap (o deferred swap): la decorrenza dell’operazione è rinviata ad una data futura. Basis swap: le due controparti scambiano un tasso variabile con un altro tasso variabile. Zero Coupon swap: la parte che paga il fisso effettua un unico pagamento alla scadenza dell’operazione, mentre riceve regolarmente i pagamenti a tasso variabile alle scadenze contrattualmente previste. 14 Esempio IRS Ipotizziamo che un Ente Locale abbia contratto un mutuo a tasso variabile Eur6m, con debito residuo al 01/01/2010 pari a € 1.000.000, ammortamento italiano (a quota capitale costante) pari a € 100.000 al semestre, scadenza finale il 01/01/2015. Se il cliente teme un rialzo dei tassi d’interesse nei prossimi 5 anni e desidera trasformare il suo indebitamento da variabile in fisso, può entrare in un contratto di IRS. Il cliente, stipulando un IRS, percepirà, per tutta la durata residua del suo finanziamento, ad ogni rata, gli interessi variabili parametrati ad Eur6m, che deve pagare sul finanziamento, e corrisponderà alla controparte bancaria un tasso fisso. 15 Vantaggi e svantaggi IRS (esempio) Vantaggi: Il cliente trasforma l’indebitamento da variabile in fisso, bloccandone così il costo al tasso determinato nell’IRS, che egli ritiene interessante data la sua posizione finanziaria. Tale operazione non comporta costi aggiuntivi per il cliente, il costo è implicito nel tasso fisso quotato. Svantaggi: Il cliente, una volta entrato nell’IRS, non potrà più beneficiare di eventuali diminuzioni dei tassi. 16 Collar: combinazione di Cap/Floor Il COLLAR è una struttura, per la copertura del rischio di tasso, che consente di fissare un range entro il quale può oscillare il costo dell’indebitamento, combinando: acquisto di un CAP: costo massimo dell’indebitamento e vendita di un FLOOR: costo minimo dell’indebitamento a livelli di strikes differenti. 17 Collar: combinazione di Cap/Floor Cap: 5% Euribor 6 mesi (EUR6M) Floor:1,10% La strategia di acquisto di un COLLAR si basa sull’acquisto di un cap e la vendita di un floor a “strike” diversi, in modo tale da ancorare il proprio costo indicizzato all’eurib6m all’interno di un range predefinito. 18 Mark to Market La stipula di un derivato comporta una scelta fondamentale da parte del cliente: assumere un impegno a tasso fisso o a tasso variabile; la risposta dipende dallo scenario macroeconomico del momento e dalle aspettative sui futuri movimenti dei tassi in parte impliciti nella curva dei tassi presente in quel momento in parte dipendenti da dati futuri non facilmente prevedibili. L’ente locale ha il compito di individuare la forma di indebitamento più vicina ad una prudente e sana gestione delle proprie entrate e uscite. Che cos’è il Mark to Market 19 Le differenze in basis points tra la curva swap del 18/10/2010 e quella del 01/01/2010 Differenze in termini di basis points tra la curva swap al 27/10/03 e quella al 25/10/02. 20 Cosa succedeva un anno fa? Per valutare lo swap utilizziamo la curva di un anno fa. Per ricevere Euribor6m +150 bp l’ente ha pagato un tasso pari a 4.52% 21 Cosa succede oggi? Per valutare lo swap utilizziamo la curva di OGGI. OGGI Per ricevere Euribor6m +150 bp l’ente avrebbe pagato un tasso pari a 3.51% 22 Esempio MTM - Lo swap stipulato un anno fa ha OGGI un valore MTM (Mark to Market) negativo per l’Ente, in quanto per incassare 150 bps OGGI pagherebbe 101 bps in meno sul tasso fisso. - Il MTM dello swap sarebbe infatti negativo per euro 470.000 circa, a fronte di uno swap di nozionale di 10 milioni. Il Forward Rate Agreement è un contratto che consente di investire o di indebitarsi ad una data futura al tasso forward corrente, al fine di immunizzare l’investimento finanziario da future variazioni dei tassi di interesse. 23