La Voce e Lacerba. Leonardo Sinisgalli
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La Voce e Lacerba. Leonardo Sinisgalli
La Voce e Lacerba La Voce: 1908-1913. Fu fondata a Firenze nel 1908 da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, e fu una rivista che oltre alla letteratura trattava temi di filosofia, politica e varie questioni sociali ed economiche. Dopo il 1913, in seguito all'abbandono di Papini e Soffici che fondarono Lacerba, la rivista subì una radicale trasformazione. Lacerba: 1913-1915. Fu fondata a Firenze da Giovanni Papini, Ardengo Soffici e Aldo Palazzeschi, dopo che questi abbandonarono la Voce. Rispetto alla Voce va considerata come una rivista che dava maggior spazio alla letteratura, ed in particolare alla letteratura d'avanguardia, mentre dal punto di vista politico la sua attività fu principalmente indirizzata a una vivacissima campagna interventista. Chiuse in seguito all'entrata in guerra dell'Italia, a cui quasi tutti gli scrittori gravitanti intorno a Lacerba parteciparono come volontari. Si è scelto di riprendere le poesie uscite su la Voce e Lacerba per ricordare un secolo che è appena passato, poi per ricordare autori e titoli divenuti famosi nella storia della letteratura europea. Solo per fare alcuni nomi vi sono stati pubblicato per la prima volta i testi di Saba, Sbarbaro, Peguy, Apollinaire, Govoni, Campana, Ungaretti, Marinetti. Questi testi danno un'idea molto concreta del rinnovamento che in quegli anni, precedenti la prima Grande Guerra, compiva la poesia europea, che si svincolava dai tradizionali canoni estetici diventando così estremamente moderna. Leonardo Sinisgalli Nacque il 9 marzo 1908 a Montemurro, in provincia di Potenza. Diplomatosi al Liceo Scientifico, si laureò in ingegneria all'università di Roma; ingegnere e pubblicitario, fu collaboratore della Pirelli, della Finmeccanica e dell'Olivetti, e fu anche direttore generale dell'ENI. Si divise tra Milano e Roma, frequentando nella capitale i primi membri del movimento artistico Scuola romana. Poeta, critico letterario e d'arte, narratore, nel '51 diede vita a «Civiltà delle Macchine» organo di Finmeccanica e poi dell'Iri. Di idee antifasciste dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Resistenza romana, e il 13 maggio dell'anno successivo venne arrestato dalle SS. Portato nella famigerata prigione di via Tasso, fu liberato grazie all'arrivo degli Alleati. Morì a Roma il 31 gennaio 1981. Con Sinisgalli, che apparteneva a quella generazione di mezzo che aveva creato e perfezionato l'ermetismo, si affronta il tema della poesia italiana tra la metà del secolo scorso e gli anni seguenti fino al 1970. Questi decenni hanno visto un sostanziale mutamento dei canoni lirici che si sono indirizzati verso una nuova tensione descrittiva che comprende anche la scienza, la politica e la “Civiltà delle macchine”. Note di Giuseppe Marchetti