PianetaVolley (Novembre 2010)

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PianetaVolley (Novembre 2010)
UMBRIA
COPIA OMAGGIO
TUTTO IL MONDO DELLA PALLAVOLO
ATLETI
DA
MEDITAZIONE
a Perugia si torna a sognare l’Europa
anno 2 numero 18
NOVEMBRE 2010
WWW.PIANETAVOLLEY.NET
editoriale
TEMPI MAGRI, SPAZIO ALLE IDEE
la soluzione sta nella creatività
S
anno 2 numero 18
novembre 2010
La redazione di Pianeta Volley
è aperta a contributi esterni.
Puoi segnalare eventi, iniziative,
attività che ritieni interessanti
e pertinenti al nostro giornale,
mettendoti in contatto con la
redazione. Collabora con Pianeta
Volley, stiamo cercando nuovi
collaboratori, diligenti e motivati,
che abbiano voglia di scrivere e
portare nuove idee. Persone che
amino la pallavolo, che sappiano
cogliere le storie importanti.
Cerchiamo persone originali,
con entusiasmo, occhio critico e
perché no… ironia. Per entrare
in contatto con la redazione di
Pianeta Volley puoi telefonare al
347-3409440 oppure spedire un
messaggio di posta elettronica
all’indirizzo [email protected]
che può essere utilizzato per
inviare il materiale che vorresti
pubblicare.
ul fatto che la crisi la
sentano un po’ tutti ci
sarebbe da discutere,
ma come sempre c’è da fare
un distinguo importante. C’è
chi le situazioni le subisce
e chi invece le aggredisce.
La differenza è notevole, e
non solo per il settore dello
sport. Avere un atteggiamento
passivo significa non attirare
le attenzioni di alcuno, perdere
appeal, avere un’immagine
fragile. Questo di conseguenza
porta con maggior probabilità
ad incertezze sul proprio futuro.
Essere intraprendenti, di contro,
determina una maggiore facilità
nello stringere nuove relazioni,
che poi vogliono dire nuove
opportunità. Non è intenzione
tenere qui una lezione di filosofia
commerciale e del marketing, ma
a chi si chiede cosa c’entra tutto
ciò con i risultati sportivi è presto
detto. Nessuno entra in campo
momento di riflusso e si strizzano
le meningi. Si ripetono formule
che oramai diventano sempre
più stereotipate, si copiano
a vicenda tanto che appare
sempre più difficile distinguere
il lavoro di uno studio da quello
di un altro. Manca una forte
ed originale carica innovativa.
Ma se imitando le cose buone
si riesce a centrare lo scopo
prefisso, allora ben venga
un indebito abuso del diritto
d’autore. Suscitare l’interesse
dei propri utenti è il fine
principale di tutte le aziende.
Se parliamo di sport il parallelo
è automatico: i club devono
attirare gli sponsor ed i tifosi
per avere maggior credibilità e
per puntare sempre più in alto.
In questa direzione vanno alcune
iniziative attuate di recente
che sono quantomeno degne
di citazione. La prima riguarda
la Nuova Terni Volley che ha
«Meglio tirare a campare che tirare le cuoia»
Giulio Andreotti
per perdere, sia ben chiaro, ma
per vincere si deve avere una
buona squadra, ossia un gruppo
valido. Per formare quest’ultimo
c’è bisogno di investire in
termini di risorse economiche o
risorse umane. Ecco, investire è
la parola chiave. Badate bene,
investire e non spendere. Una
linea sottile delimita le due
strategie, la prima che punta a
traguardi nel lungo termine, la
seconda a raggiungere obiettivi
nel breve periodo. E mai come
in questa fase è necessario
trovare soluzioni che forniscano
garanzie di continuità per gli
anni a venire. Il rischio di vedere
scomparire alcune realtà, come
già è accaduto per la società
femminile di Nocera Umbra e si
è ripetuto per quella maschile
a Todi, è dietro l’angolo. Di
questi tempi i creativi vivono un
rispolverato la formula della
vecchia ma sempre valida lotteria
per raccogliere fondi destinati
al proprio sostentamento. La
seconda è quella del Volley
Team Orvieto che, grazie alla
sua intraprendenza, è riuscito
ad arrivare persino in Giappone,
con le proprie atlete che hanno
posato per il catalogo di una
nota azienda di abbigliamento
sportivo. La terza è quella
della Polisportiva San Mariano
che tramite la creazione di un
calendario delle giocatrici di
serie B1 intende raccogliere
fondi da destinare ad una causa
benefica. Non saranno soluzioni
particolarmente elaborate, ma
aiutano certamente a rendere più
simpatiche le società agli occhi
degli osservatori, e magari, come
diceva una famosa reclame di
telefonia… allungano la vita.
ANNO 2 NUMERO 18
NOVEMBRE 2010
Pianeta Volley
mensile sportivo
Registrazione
N. 10/2009
Tribunale di Perugia
5 marzo 2009
editore
Pianeta Volley asd
via Villa Glori, 6 (Perugia)
direttore responsabile
Alberto Aglietti
vice direttore
Cristiano Mazzone
collaboratori
Gianluca Carboni
Rino Mato
Marco Mencarelli
Nicola Petrinotti
Guido Piegato
Francesco Puletti
Laura Rosi
Assunta Subito
Eno Teca
fotografie
Fipav
Novello Amabile
Luciana Borges De Medeiros
Josè Esquivel
Maurizio Lollini
Andrea Pomponi
Oreste Testa
in copertina
Federica Cerbella
(foto di Novello Amabile)
contributi
Roberto Allegria
Francesco Longo
Stefano Mariangeli
Francesco Micheli
Andrea Piacentini
Monica Spaccapelo
Gian Paolo Sperandio
Fabio Toni
grafica e impaginazione
Valentina Sordini
stampa
Litoprint
via dei Platani, 5-7 (Bastia Umbra)
pubblicità
Pianeta Volley
347-3409440
[email protected]
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SERIE A1
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PERUGIA HA LA CHAMPIONS NEL MIRINO
la nuova dirigenza punta a rilanciare l’immagine del club
di Assunta Subito
Q
uella attuale è una nuova stagione di rifondazione per la
Despar Perugia. L’ingresso nella società sportiva Sirio Pallavolo
dell’imprenditore svizzero Stav Jacobi ha creato i presupposti
per tornare ad essere protagonisti nel massimo palcoscenico
femminile ed ha radicalmente cambiato la strategia rispetto al
passato, conducendo durante l’estate un mercato molto aggressivo.
In tempi da record la squadra di serie A1 femminile ha messo
sotto contratto tredici atlete di valore. Confermato sulla panchina
biancorossa il tecnico Claudio Cèsar Cuello, personaggio competente
e gradito ai tifosi, insieme a lui il vice spoletino Francesco Tardioli.
Si è costruita una squadra attorno ai punti fermi del recente passato.
Uno di questi è il libero perugino Chiara Arcangeli, nata e cresciuta
nel club e meritatasi una nuova convocazione azzurra ai Mondiali
appena terminati. Sarà proprio lei, che ha i gradi di capitano, ad
essere la prima a favorire la creazione del gruppo. In grado di fornire
garanzie adeguate anche il confermato trio italiano composto dalla
centrale Manuela Leggeri e dalle schiacciatrici Annamaria Quaranta
e Veronica Angeloni, ma sono queste le uniche ‘sopravvissute’
4
del grande rimpasto operato dalla dirigenza. Tra i ritorni graditi
sono quelli del libero umbro Beatrice Sacco che assicura una più
che valida alternativa alla seconda linea, e della centrale Ksenia
Ihnatsiuk che mette a disposizione tutto il suo entusiasmo. In cabina
di regia la squadra è tornata ad affidarsi a mani italiane con la
fresca realtà di Giulia Rondon, a cui si affianca la navigata Cinzia
Callegaro, caratteristiche differenti e proprio per questo utili per
cambiare strategia all’occorrenza. La punta di diamante dovrebbe
essere l’opposta russa Olga Fateeva, neo campionessa mondiale ed
elemento di indiscutibile valore tecnico, a supportarla nel ruolo c’è
anche la croata Sanja Popovic che non è proprio l’ultima arrivata e la
promettente serba Ivana Lukovic. Un buon colpo di mercato è quello
della centrale russa Ehaterina Krivets, messasi in particolare evidenza
a muro. A completare il reparto dei martelli la schiacciatrice ucraina
Olesia Rykhliuk che vanta centimetri importanti. Obiettivo dichiarato
della squadra è centrare uno dei tre posti per ritornare in champions
league. L’unico team fuori portata appare quello di Villa Cortese, per
il resto tra gli addetti ai lavori c’è la sensazione che in questa serie
A1 si possa recitare un ruolo di primo piano. La massima categoria
tricolore si è ulteriormente impoverita di campionesse che sono
finite all’estero e di fatto, il torneo si è livellato ulteriormente, resta
da scoprire quanto valga davvero il collettivo perugino.
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SERIE A1
parola di presidente
ALFONSO ORABONA
«Abbiamo messo in piedi una bella squadra, quest’anno
torneremo protagonisti. Il gruppo, oltre ad essere forte, è
pure composto di belle ragazze, e questo non guasta per
i nostri tifosi. Tra i tanti acquisti effettuati il migliore è
quello di Lukovic, quest’anno a causa del regolamento
non potrà avere molto spazio ma è una diciottenne di cui
sentiremo parlare. Per quanto riguarda il campionato può
succedere di tutto, non ci sono squadre schiacciasassi.
Bisogna vedere in che condizioni arrivano e come stanno le
atlete durante la stagione. Chissà, potremmo essere noi la
squadra rivelazione. La Sirio è sempre la società di
riferimento a Perugia, ne sono passate tante
altre al Pala-Evangelisti ma la nostra
è rimasta sempre fedele ai colori
biancorossi. Abbiamo vinto tutto e
credo che meriteremmo un po’ più
di attenzione da parte della città.
Nel 2010 cade il quarantennale
della società e stiamo pensando
a qualche festeggiamento…
magari costruiremo un nuovo
palazzetto».
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Audio Mono/Stereo
Altpoparlanti
Connessioni
Connessioni
Prese scart
Ingresso HDMI
Ingresso PC
Uscite audio
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Sì
4 x HDMI
1 x USB 2.0
1 x porta ethernet
1 x ingresso component
1 x ingresso PC
1 x ingresso coassiale
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1 x ingresso RCA audiovideo
1 x uscita RCA Audio
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1 x RCA Audio
1 x Ottica Audio
Sistema di colore: PAL, SECAM, NTSC
Formati: 1080p/1080i/720p/576p/576i/480p/480i
Doppio tuner
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Televideo
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Tecnologia di trattamento delle immagini digitali BRAVIA Engine 3
BRAVIA Internet Video
Compatibilità DLNA
Compatibile Wi-Fi via dongle (opzionale)
Altre funzioni
20/10/10 12:06
Funzioni
Funzioni
Altre funzioni
3 modalità audio: dinamica, standard, voci chiare
5 modalità surround: sport, musica, cinema, giochi, off
Selezione delle scene
Navigation Xross Media Bar
BRAVIA Sync
5 modalità di zoom: ampio, pieno, zoom, 4/3 e 14/9
Preselezioni immagine: intensa, standard, cinema, giochi, sport, foto
Ricerca manuale ed automatica dei canali
Attribuzione automatica del nome dei canali
Guida elettronica ai programmi nella modalità digitale
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Sensore luminosità esterna
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SERIE B2
IN VINO VERITAS
QUANDO IL GIOCO E’ DAVVERO INEBRIANTE
di Eno Teca
S
mettere per un anno e mezzo e poi decidere di tornare a giocare. E’ quello
che è successo a Federica Cerbella, centrale della Edilizia Passeri Bastia
di serie B2 femminile che circa quattro anni fa disse basta. «Lasciai via a
metà stagione per una serie di motivi, tra cui quello sentimentale, e mi trasferì
in Romania per fare un’esperienza lavorativa. Effettuai anche un provino con
una squadra della seconda categoria nazionale a Lugoj ma poi non se ne fece
più nulla». Una storia insolita la sua che si era avvicinata alla pallavolo non
proprio in tenera età. «In effetti ho cominciato a 16 anni seguendo le orme
delle amiche che già giocavano e mi sono appassionata». La carriera è rapida
ed a 21 anni è titolare in B1 nella città dei Ceri. Poi sceglie di andare all’estero
da dove ritornerà qualche mese più tardi. «Sono rientrata in Italia e mi sono
iscritta ad un master in marketing e comunicazione internazionale
a Bologna». Seguendo l’amore ma non solo, cerca di
riavvicinarsi a casa. «Ho cercato io di entrare in
contatto con la dirigenza di Bastia Umbra e devo ringraziare
tutti perché non mi conoscevano e mi hanno preso a scatola
chiusa». Allo stesso tempo scocca la scintilla e si iscrive al
corso in promozione e commercializzazione del vino presso
l’Università dei Sapori di Perugia. «Agli inizi si dovevano
fare degli assaggi ed è capitato che talvolta sono arrivata ad
allenarmi che non ero proprio al massimo della lucidità». Un
cammino al termine del quale effettua lo stage presso la cantina
Lungarotti. «Ho scelto il settore del vino perché credo sia
uno di quelli dove il marketing si spende meglio. In
effetti l’azienda si sta espandendo molto su mercati
stranieri». Il settore professionale non si sposa
esattamente con la vita di uno sportivo, ma per
questo basta gestirsi. «Dopo l’allenamento non ci
sono controindicazioni e un bicchiere me lo concedo
volentieri. Non ho preferenze particolari tra bianchi
e rossi, bisogna però saperli abbinare». Ed allora
cerchiamo il connubio migliore con la pallavolo. «Un
vino che accosto al volley è il Syrah: forte, passionale,
deciso e morbido al tempo stesso». Caratteristiche
sembrano ritrovarsi anche nella squadra della Edilizia
Passeri. «Abbiamo una buona alchimia. Il gruppo è molto competitivo e puntiamo a fare
bene… meglio dello scorso anno. Quest’anno il girone è più completo e le partite sono più
equilibrate, ci sono meno squadre di vertice e meno di basso livello». Se guarda al futuro la sua
visione è nitida. «Vedo una città con una buona squadra e con una bella cantina».
E per festeggiare una vittoria… «un buon bianco frizzantino».
Federica Cerbella è nata a Gubbio il 24 ottobre 1981. Ruolo centrale, altezza 177
cm., maglia numero 7. Laureata in Tecnica Pubblicitaria. Ha giocato con Gubbio,
Viterbo, San Lazzaro, Longara e Bastia Umbra. In carriera ha vinto con la maglia di
Gubbio il campionato di serie C umbra e di serie B2, con la maglia di Longara ha vinto
la serie C emiliana.
7
SERIE C
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L’ADRENALINA PRIMA DI TUTTO
un ritorno in palestra per provare altre emozioni
di Guido Piegato
quaranta anni suonati di solito non si vuole
intraprendere nuove esperienze, ma dopo la sosta di
una stagione Paolo Salvati ha deciso di ricominciare,
e lo ha fatto con la Fortebraccio Perugia, squadra matricola
della serie C. «Ho interrotto l’attività e mi sono disintossicato
per tutta una stagione, ma l’estate scorsa appena mi ha
chiamato l’amico Rinaldi (un tempo compagno di squadra
ed oggi suo allenatore, ndr) non ho resistito alla tentazione
di tornare a schiacciare». Dopo 25 anni di allenamenti
probabilmente ci voleva una pausa per capire quanto
contasse il volley per uno come lui che aveva cominciato
A
alle scuole medie. «Mi ricordo il primo provino che feci con
la squadra. Esordì in una partita e misi a segno otto battute
consecutive, fui arruolato subito». Compie tutta la trafila
con le giovanili di San Sisto, proprio sotto casa. «Era un bel
gruppo e si arrivava spesso alle finali regionali ma senza
poter ambire a vincere perché il Città di Castello ed il Cus
Perugia erano fuori portata». Già all’epoca coltiva un’altra
passione, quella delle moto. A sei anni è già alla guida del
motorino di sua madre. «Quando lei era al lavoro lo sottraevo
regolarmente per andare insieme agli amici a suonare i
campanelli ai vicini di casa». A dieci il nonno gli regala il
suo primo due ruote con le marce e nemmeno maggiorenne
effettua il suo primo giro di pista a Magione. «Era un 350
di cilindrata prestata da un amico, il primo impatto fu
traumatico, sulla strada pensavo di andare forte invece in
pista c’erano piloti molto più rapidi di me». La velocità e
l’adrenalina diventano ingredienti fondamentali della sua
8
vita, ogni anno avrà una moto
diversa. «Fare una curva perfetta
è come prendere all’avversario un
muro a uno che chiude la partita;
come quello del 1986, alla prima
partita della massima categoria
regionale vincemmo e la gara si
chiuse con un mio muro, ricordi
indelebili». Gli stimoli che produce
una corsa non sono paragonabili
con quelli di una partita, mentre lo
sforzo fisico ha qualche similitudine.
«Le analogie sono poche ma quando
gareggi le gambe effettuano
continuamente degli squat mentre
le braccia lavorano molto di più, ecco
perché ho gli arti inferiori ben allenati e non mi serve di
andare in palestra a fare pesi». In effetti accanto ai ventenni
della Fortebraccio non sfigura per
nulla. «Io cerco di dare il mio
contributo di esperienza, mentre
come squadra puntiamo alla Paolo Salvati è nato il 6 maggio
salvezza». Obiettivo
1970 a Perugia. Maturità
meno complicato
Scientifica. Professione vigile
rispetto al sogno
del fuoco. Alto 182 cm. ruolo
schiacciatore. Numero di
nel
cassetto.
maglia 7, quello del mitico
«Mi piacerebbe
Barry Sheene. Moto attuali
girare
sul
Kawasaki ZX6R e Ktm 300. Ha
circuito di Laguna
iniziato a giocare a 12 anni.
Seca».
Da atleta ha giocato a San
Sisto, Castel del Piano
e San Mariano
ottenendo quattro
promozioni in tre
distinte società
sportive.
PERSONAGGI
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ALLA RICERCA DELL’UMILTA’
il passaggio ad una nuova carriera sportiva
di Rino Mato
n’infanzia vissuta in Argentina con sangue italiano che
scorre nelle vene. I parenti erano immigranti in Sudamerica,
ma lui ha fatto il percorso inverso. Alejandro Romanò dopo
tanti anni di carriera ad alto livello ha deciso
di stabilirsi in Umbria. «Perugia è una città
che mi ha dato molto come giocatore con la
promozione in serie A1 e a livello personale
perché ho incontrato la donna della mia
vita». Condivide la stessa passione e parla
la stessa lingua della compagna. «Con
Valentina sono sette anni che ci sopportiamo
a vicenda, per il volley ci arrabbiamo, qualche
volta dormiamo male, ma questo è buono
perché significa che non ci accontentiamo».
Mentre gioca coltiva una passione e appena
ha l’opportunità la intraprende nel luogo a
lui più caro. «Era ora di aprire la porta al
mondo lavorativo e l’ho fatto a Perugia, ho
approfondito la massoterapia perché mi
ha risolto diversi problemi fisici e finché
facevo il professionista non avevo
modo di farlo». Matura l’idea di
fare il personal trainer in una nota
palestra del capoluogo, ed inizia a
U
10
trasmettere la sua esperienza agli altri, poco dopo intraprende
anche la carriera di allenatore. «E’ stata una combinazione di
cose, mi piace molto insegnare anche perché ho avuto la fortuna
di imparare da tante persone importanti come
Velasco, Lozano e Castellani. Ho giocato in
molti paesi ed ho capito che tutto serve ad
accrescere il bagaglio tecnico e culturale,
anche dalle stagioni che vanno male si riesce
a trarre degli insegnamenti utili». E’ quasi un
filosofo dello sport, ma quando si parla di
lavoro ha le idee molto precise. «Un atleta
deve essere umile e deve sempre allenarsi
per migliorare, sia pure di poco». D’altra
parte chi vuole essere seguito in palestra da
lui ha una motivazione forte. «Vedere persone
che si impegnano mi gratifica perché è solo
così che si raggiungono gli obiettivi». Per
uno che ha partecipato alle manifestazioni
più importanti del mondo non deve essere
semplice calarsi nella realtà di una categoria
come la serie C dove ci sono atleti non evoluti. «La prima cosa
che ho detto alla squadra è stata che voglio dodici leoni dentro
il campo». Una caratteristica che va al di là del discorso tecnico.
«La cosa migliore che si può fare è uscire dal campo sapendo
di aver dato tutto, la cosa peggiore è finire la
stagione e guardarsi alle spalle pensando
Alejandro Romanò, è nato il 4
che si sarebbe potuto fare
maggio 1974 a Buenos Aires. Ha
di più».
iniziato a giocare con la squadra
del club Italiano all’età di 12
anni. Convocato nella selecciòn
argentina
pre-juniores
a
16 anni. Complessivamente
conta
324
presenze
in
nazionale. A livello seniores
tre esperienze ai Panamericani,
due
Mondiali, cinque World League ed una
Olimpiade. Con la maglia del club, oltre al
campionato argentino, ha disputato la massima
categoria in Brasile, Germania, Grecia ed Italia.
TECNICA
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IL CONCETTO DI SISTEMA GIOCO
principi metodologici nella programmazione tecnica
di Marco Mencarelli
U
na programmazione didattica non può mai essere integralista nei
confronti di un solo obiettivo, soprattutto in discipline complesse
come la pallavolo. Questo significa che il programma tecnico
deve portare avanti una serie di obiettivi integrati che riguardano vari
aspetti della didattica tecnica e del gioco. Parliamo ora dello sviluppo
delle tecniche di attacco e del bagher in funzione della ricezione. Nelle
fasi iniziali del processo non è indispensabile una differenziazione tra
situazioni di cambio palla e situazioni di ricostruzione perché l’enfasi
nel lavoro di impostazione del bagher deve essere posto sulle qualità
del piano di rimbalzo. Obiettivi particolari del lavoro e alcune regole
metodologiche: A) Tutti palleggiano la palla alta di contrattacco:
individuazione delle attitudini del palleggiatore, dall’altro lo sviluppo
del sistema di costruzione e ricostruzione del gioco d’attacco rendendo
più rapido il processo didattico dei colpi d’attacco quindi il percorso
di identificazione delle differenti attitudini per i vari ruoli di attacco.
B) Tutti ricevono il servizio: identifica le attitudini espresse nel bagher
alle prese con traiettorie lunghe e difficilmente interpretabili sul
piano percettivo; C) individuazione delle qualità innate dello
stacco per il salto d’attacco: efficacia meccanico-esecutiva
con tempi di applicazione della forza tendenzialmente brevi,
verticalizzazione del salto, uso delle braccia nell’azione di
stacco-salto, capacità di elevazione in generale. Le qualità
innate espresse nel salto sono indicatori del pregresso motorio
vissuto dal giovane e confermano una prospettiva di elevato
livello se determinate da reattività (stifness articolare) del piede
e da significative doti di elasticità muscolare; D) individuazione
Marco Mencarelli è nato ad Orvieto il 23
febbraio 1963. Diplomato all’Isef di Perugia nel 1986.
E’ allenatore in possesso del brevetto di 3° grado
della Fipav e di 4° livello europeo. E’ docente
nazionale allenatori della federazione italiana
pallavolo con cui ha l’incarico di direttore tecnico
delle squadre nazionali giovanili e del Club Italia.
Allena la nazionale juniores femminile con la
quale ha vinto la medaglia d’oro ai campionati
Europei del 2006 in Francia, del 2008 in Italia e del
2010 in Serbia. Nel suo palmares anche la medaglia
d’oro ai campionati Mondiali seniores femminili
del 2002 in qualità di vice allenatore.
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delle qualità del colpo sulla palla: potenza e aspetto che
la determina (braccio rapido e/o compattezza della
spalla), livello di manualità (capacità di direzionare
il colpo accelerando il movimento della mano e,
quindi, senza diminuire la potenza nell’impatto),
tempo di inizio del colpo ed altezza del contatto
con la palla. Questi aspetti contribuiscono
alla differenziazione delle tecniche di attacco
caratteristiche dei vari ruoli. Utilizzo del sistema
di gioco come nel percorso formativo. In questa
fase il sistema di gioco serve a consolidare i
processi di apprendimento quindi è al servizio
della tecnica. Deve consentire un livello di
esperienza situazionale, di intensità di
gioco, di variabilità tattica che non
richiedano padronanza di un elevato
numero di tecniche (questo aspetto
serve a stabilizzare i processi di
apprendimento) e soprattutto
che non richiedano eccessiva
adattabilità
situazionale
(questo aspetto ritarda la
stabilizzazione dei processi di
apprendimento).
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SALUTE
LE LESIONI MUSCOLARI TRAUMATICHE
il trattamento riabilitativo nello sportivo
di Laura Rosi
n ambito sportivo le lesioni muscolari acute sono di frequente
riscontro in tutte le discipline e la loro incidenza è calcolata tra il
10 ed il 30% di tutti i traumi da sport. Eziologia e patogenesi: si
riconoscono cause o condizioni predisponenti e cause o condizioni
determinanti. Tra i fattori predisponenti ci sono gli squilibri muscolari
che possono essere a carico di gruppi muscolari antagonisti (es.
estensori e flessori del ginocchio), gruppi muscolari sinergici (es.
catena muscolare estensoria arto inferiore). Tali squilibri possono
riguardare il rapporto tra forza concentrica ed eccentrica nell’ambito
di uno stesso gruppo muscolare o di gruppi muscolari antagonisti.
Tra i difetti di allenamento c’è l’eccessiva sollecitazione rispetto alle
normali capacità di lavoro o mancanza di abitudine a svolgere un
determinato tipo di movimento. Intervengono infine le condizioni
atmosferiche e l’età. Tra i fattori determinanti si rilevano i traumi
contusivi (diretti) che determinano la lesione di un numero di
fibre proporzionale all’entità del trauma e solo nell’area di
applicazione della forza traumatica; i traumi indiretti che sono
vari e spesso di difficile identificazione, è ipotizzabile che gran
parte di queste lesioni derivino da un controllo inadeguato del
movimento. Possono verificarsi per un’azione dinamica passiva,
cioè per un mancato rilasciamento del
muscolo antagonista, oppure per
un’azione dinamica attiva, cioè
per eccesso di contrazione
del muscolo agonista. La
classificazione della lesione
da trauma diretto è: grado
lieve; grado moderato; grado
severo. La lesione da trauma
indiretto può essere: contrattura
(senza lesioni anatomiche);
elongazione o stiramento o
lesione di primo grado (non c’è
interruzione delle fibre muscolari
I
microscopicamente rilevabili, ma
sono evidenziabili alcune anomalie
biochimiche); distrazione o strappo
o lesione di secondo grado (lesione
anatomica effettiva con interruzione
di un numero variabile di fibre). La
rieducazionefunzionaleèiltrattamento
immediato delle lesioni muscolari
ed ha lo scopo di favorire il ripristino
dell’integrità anatomica del muscolo
mediante una stimolazione dei
processi rigenerativi. Le cinque fasi
del trattamento riabilitativo: fase
acuta ‘price’ (protezione, riposo,
ghiaccio, compressione, elevazione);
recupero dell’escursione articolare e
della estensibilità; lavoro aerobico di base e recupero della forza;
lavoro specifico sul campo. Considerando sempre le caratteristiche
psicofisiche dell’atleta. Le terapie fisiche per il trattamento delle
lesioni muscolari consistono nella tecar terapia e laser terapia a
neodimio-yag (alta potenza), i loro effetti sono antalgico (contro il
dolore) e biostimolante, (rigenerazione del tessuto e formazione della
cicatrice). La prevenzione delle recidive prevede il mantenimento di
una buona estensibilità dei muscoli e una buona mobilità e stabilità
di anca, ginocchio e caviglia.
Laura Rosi è laureata in fisioterapia e svolge la libera professione. Ha
conseguito la laurea in Fisioterapia ed il master in Fisioterapia dello Sport. Dal
2007 al 2009 ha collaborato con la Sirio Perugia di serie A1 femminile, nelle
ultime due stagioni è alla Libertas Bastia di serie B2 femminile. E’ socia dello
studio Centro Fisioter a Perugia (075-5996010) dove riceve per consulti.
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PREPARAZIONE
L’allenamento con i pesi
alcuni consigli per evitare gli errori più comuni
di Gianluca Carboni
Q
uando un allenatore entra in palestra viene subito assalito da un forte
dubbio, cosa faccio fare ai miei atleti? Spesso si va nella direzione più
semplicistica, ovvero l’utilizzo insensato di tutti i macchinari isotonici della
sala pesi; si fa un bel circuito e la coscienza è a posto. E’ sicuramente la soluzione
più facile ma è anche la meno produttiva da un punto di vista della prestazione
fisica. Le ragioni principali per cui prediligere i pesi liberi sono: 1) I macchinari
allenano in genere un singolo muscolo mentre è invece necessario allenare le
catene muscolari, cioè allenare il movimento. 2) I macchinari non coinvolgono
i muscoli stabilizzatori mentre tutti gli esercizi con bilancieri e manubri hanno
una forte componente di lavoro in questo senso. 3) I macchinari non ricreano mai
bene le condizioni di impegno muscolare del gesto atletico (che gesto riproduce
la leg extension?), i pesi liberi invece sì. La falsa credenza che una macchina
isotonica crei meno stress articolare rispetto a un esercizio a corpo libero, al contrario, più le articolazioni sono
svincolate e più facilmente lavorano con micro adattamenti che, anzi, salvaguardano le strutture sollecitate.
Ciò detto, ecco un elenco di come si possono sostituire le macchine sopra citate con esercizi a pesi liberi: 1) Ai
macchinari che coinvolgono la muscolatura degli arti inferiori preferire sempre squat libero, stacchi da terra,
affondi di vario genere, sollevamenti olimpici (girate-strappi-slanci) sia bipodalici sia monopodalici con o senza
l’utilizzo di superfici instabili. 2) Ai macchinari che coinvolgono la muscolatura degli arti superiori preferire
sempre panca piana con manubri o bilanciere, spinte per le spalle con manubri, esercizi con trx per dorsali
anche qui con o senza l’utilizzo di superfici instabili. 3) E, per concludere, tutto il lavoro per il ‘core stability’
va eseguito utilizzando le cosiddette ‘posture’, tralasciando una volta per tutte le classiche esercitazioni per
addominali (crunch) e lombari (hyper extension) ormai dimostratesi inefficaci al fine prestativo. Chiaramente è
necessaria un’adeguata preparazione tecnica per eseguire questi esercizi, ma credo sia
compito degli addetti ai lavori creare queste basi in modo da permettere agli atleti
di allenarsi in maniera più proficua. Non è ammissibile che un giocatore, junior o
senior, sia solo capace di regolare il sedile di un macchinario: questa non è affatto un’esagerazione, ma la realtà
che ci si presenta quotidianamente. Va investito tempo sull’insegnamento della tecnica della pesistica perché
soltanto passando da qui si possono poi ottenere prestazioni fisiche importanti. Relegherei, quindi, l’utilizzo
di macchine al semplice scopo di prevenzione (in alcuni casi) e nella gestione di eventuali problematiche
conclamate che non consentano l’utilizzo (raramente), degli esercizi a corpo libero.
Gianluca Carboni, preparatore fisico e titolare di ‘Range of Motion’ studio professionale di
consulenze fisico-atletiche, svolge la sua attività nella pallavolo, nel basket e nelle arti
marziali. Nelle scorse stagioni ha collaborato con il Cortona Volley di serie B1 maschile.
Contatti www.rangeofmotion.it e consulenze 328-8125411.
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ARBITRI
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IMPRATICABILITA’ DEL CAMPO DA GIOCO
cosa prevede la casistica regolamentare
di Francesco Puletti
er impraticabilità del campo si intendono tutti quei casi in cui, per diverse
ragioni, non sono più presenti i necessari requisiti di sicurezza per l’incolumità
dei giocatori o non sono più rispettati i dettami del regolamento relativi alla
struttura di gioco. Per esempio quando l’arbitro constata che la temperatura
ambientale sia inferiore ai 10° C, può dichiarare il campo impraticabile in
quanto il gioco può essere pericoloso a causa del freddo. Stesso discorso vale
per un’illuminazione non adeguata; l’arbitro può considerare il terreno non
regolamentare. Discorso più o meno analogo se a causa dell’umidità il terreno
di gioco diventa scivoloso. Il primo arbitro può dichiarare impraticabile il terreno
di gioco se ritiene che la situazione non permetta il regolare svolgimento della
gara, chiedendo la disponibilità di altro campo idoneo. Tuttavia se valuta che
l’asciugatura ripristini la praticabilità del terreno di gioco, deve intervenire in tal
senso ritardando opportunamente la ripresa del gioco. Specifica importante a
seconda del campionato di appartenenza: nei campionati di serie A, qualora il
primo arbitro prima dell’inizio della gara, di sua spontanea iniziativa o su formale
reclamo da parte della squadra ospitata, accerti l’esistenza di gravi irregolarità di
campo che non sono immediatamente eliminabili, non darà inizio alla gara. Sarà
poi il giudice in sede di omologa delle gara a prendere le decisioni del caso. Per tutti
gli altri campionati, se prima dell’inizio della gara il primo arbitro, di sua iniziativa
o dietro formale reclamo da parte della società ospitata, accerti gravi irregolarità
di campo non immediatamente eliminabili, esigerà che la squadra di casa metta
a disposizione un altro campo regolamentare sul quale far disputare l’incontro. La
partita dovrà avere inizio entro un periodo di tempo determinato dall’arbitro come
congruo rispetto alla situazione che si è verificata, ma comunque non superiore alle due ore
rispetto all’orario di inizio previsto. Qualora non vi sia un campo di riserva non farà disputare
l’incontro e la squadra ospitante, in sede di omologa, sarà dichiarata perdente.
P
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Francesco Puletti
è nato a Città di
Castello il 14 aprile
1970. E’ fischietto
dal 1986 ed arbitra
nei
campionati
nazionali dal 1991
ed è nel ruolo A dal
2002. Al suo attivo ha
due partecipazioni
alla final four di
Coppa Italia di A2
maschile e diverse
gare di play off
promozione.
Dal
2006 dirige anche
in A1 femminile.
Nel 2007 ha ricevuto
dalla Lega Pallavolo
maschile il premio
quale miglior arbitro
di serie A2.
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SOLIDARIETA’
QUANDO IL VOLLEY FA DEL BENE
San Mariano: una polisportiva, ma anche di più…
di Nicola Petrinotti
a comunità di San Mariano dal
2004 collabora con le associazioni
umanitarie operanti in Malawi. Tutto
ebbe inizio con un raccolta di fondi per la
realizzazione di un pozzo. Oggi il paese di
San Mariano ha adottato un intero asilo,
dove alcuni concittadini hanno portato la
propria esperienza e le proprie capacità.
L’Asilo di Lita, questo il nome della
struttura, ospita più di 50 bambini ai quali
vengono garantite oltre all’istruzione, le
cure sanitarie, la possibilità di imparare e
di giocare. La Polisportiva San Mariano,
si è sempre sentita partecipe di questo
progetto, sono già numerose le raccolte di
fondi organizzate dalla società sportiva; ma
quest’anno si è voluto fare qualcosa di più,
coinvolgendo in questo progetto le ragazze
della prima squadra, quella Sgm Graficonsul
di cui tutti i sanmarianesi vanno orgogliosi.
Così è nata l’idea del calendario ‘Volley
San Mariano per i bambini del Malawi’, un
progetto questo al quale tutte le ragazze
hanno prontamente aderito prestando la
propria immagine a scopo benefico. Uno
L
speciale ringraziamento va a Fabiola
Caproni, assessore allo sport comunale
di Corciano, ad Alessandro Liuzzi del
Gruppo Graficonsul per il coordinamento
del progetto, a Marco Guerrieri della
Fordbrands per il concept ed il progetto
grafico, ad Augusto Buzzeo dello studio
fotografico Buzzeo per aver messo a
disposizione le proprie capacità ed il
proprio studio. Questa iniziativa ha fornito
un esempio tangibile della collaborazione
tra il club ed i suoi partner, aumentando la
consapevolezza che con un piccolo gesto
si possono fare grandi cose, e che con il
proprio aiuto sia consentito ai bambini
dell’asilo di Lita di avere un futuro
migliore. Il calendario è prenotabile al
347-7167711 ad un importo di 6 euro e
sarà distribuito nelle edicole del territorio
corcianese oppure presso il palazzetto
dello sport di via Cattaneo e naturalmente,
durante le partite della squadra di serie B1
femminile. E’ l’occasione giusta per fare
un piccolo gesto di solidarietà e godere di
dodici straordinari mesi di volley.
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TUTTO NOTIZIE
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CARTOON
A partire dal 21 novembre, tutte le domeniche alle
8,30 per 26 settimane consecutive andranno in onda su
Rai 2 gli episodi dello Spike Team, il nuovissimo cartone
animato
ideato da Andrea Lucchetta,
campione mondiale di volley
ed ora autore di questa serie
televisiva. Ogni episodio avrà
la durata di 30 minuti. Nella
città di Evertown, in un tempo
vicino, sei ragazze di sedici anni,
avviano insieme un percorso
sportivo denso di avventura
e mistero: ognuna si
identifica simbolicamente
in una qualità speciale: la
Forza (Johanna), lo Spirito
di Sacrificio (Patty), il
Coraggio (Beth), l’Equilibrio
(Susan), la Tenacia (Ann Mary) e la Lealtà (Victoria). Spike Team è
la storia della crescita di queste sei ragazze e del loro straordinario
allenatore (Lucky) che le accompagnerà in questa avventura, le
formerà sia individualmente sia come squadra per gareggiare nel
torneo decisivo.
CICOGNE
Tre lieti eventi hanno rallegrato l’ambiente del volley.
A Perugia il 22
settembre scorso
è nato Riccardo,
ne hanno dato il
felice annuncio
la
mamma
Alessia Finistauri
ex atleta della
Lucky
Wind
Trevi di serie B1
femminile, ed il
papà Emiliano
Pecciarelli.
A Foligno il
27
settembre
è venuto alla
luce
Simone,
nato dall’unione
tra Ilaria Santi
giudice
unico
della
Fipav
Umbria ed il
marito Andrea
Valentini.
TIFOSO
Riceviamo e pubblichiamo
la foto di uno speciale
tifoso Giorgio Lucarini
che in occasione della
rassegna Eurochocolate
recentemente svolta a
Perugia non ha mancato
di farsi immortalare al
fianco di Lorenzo Bernardi,
quello con ‘mister secolo’ è
sicuramente uno scatto da
custodire scrupolosamente
in archivio.
DALL’ESTERO
Riceviamo e pubblichiamo la
foto di Cristina Flamini, atleta
perugina che si è trasferita
negli Usa per un’esperienza
lavorativa all’estero nel campo
veterinario. Direttamente dalla
Animal Surgical Clinic di Seattle,
specializzata in chirurgia dei
piccoli animali, arrivano i
saluti: «Un abbraccio a tutte
le ex compagne della Sirio
Perugia, Libertas Perugia e San
Mariano, ma in particolare a
quelle che hanno unito l’utero
al dilettevole da quando sono
partita. Vi seguo sempre su
Pianeta Volley, mi mancate».
Sempre a Foligno
ma il 4 ottobre è
arrivata Giada,
primogenita di
papà
Andrea
Pomponi,
fotografo
che
collabora con la
nostra testata
sportiva e di
mamma Maila
Ciucarilli.
Alle
famiglie
vanno
le
felicitazioni della nostra redazione.
SONDAGGI
Nel sito internet www.pianetavolley.net è stata attivata dal mese di
novembre la sezione dei sondaggi. Si tratteranno alcune tematiche
di interesse comune e la rubrica sarà in continuo aggiornamento
(durata media dei sondaggi due settimane). I riflettori saranno
puntati sugli atleti e sulle società sportive, ma sono in cantiere
anche delle iniziative
curiose e speciali.
Chiunque abbia dei
suggerimenti o degli
argomenti interessanti
da proporre, può
segnalarli all’indirizzo
[email protected]
per farli esaminare alla
redazione sportiva.
Segnalateci le curiosita’ e inviateci le foto che volete vedere pubblicate a:
[email protected]
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