1_INTRODUZIONE_amnesty 2013 - amnesty :: Rapporto annuale
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AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO EUROPA E ASIA CENTRALE SLOVACCHIA 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:35 Pagina 484 RAPPORTO 2013 indotte a tornare. Circa 1997 persone sono state rimpatriate con la forza, principalmente da paesi dell’Eu, di cui 680 appartenenti a gruppi ritenuti bisognosi di protezione internazionale. Hanno continuato a incontrare ostacoli per un loro ritorno sostenibile. I comuni non hanno mostrato la volontà politica o messo a disposizione strutture e risorse finanziarie per reintegrare i rimpatriati. Soprattutto i rom hanno ricevuto poca assistenza per la reintegrazione e non sono stati in grado di accedere alla registrazione di stato civile, né a istruzione, assistenza sanitaria, alloggio, occupazione e assistenza sociale. Poco più di 300 serbi sono tornati volontariamente in Kossovo. Sono continuate le aggressioni violente e di altra natura contro i serbi kossovari rimpatriati. Nel comune di Klinë/Klina, i rimpatriati hanno ricevuto lettere minatorie; due case ricostruite di recente per i rimpatriati serbi sono state incendiate. A luglio, Ljiljana e Milovan Jevtić sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco nel villaggio di Talinovc i Muhaxherëve/Muhadzer Talinovac, dove erano tornati nel 2004. È stata aperta un’inchiesta sul loro omicidio. MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato la Serbia ad aprile, giugno e novembre. Kosovo: Time for EULEX to prioritize war crimes (EUR 70/004/2012) After Belvil: Serbia needs new laws against forced eviction (EUR 70/015/2012) SLOVACCHIA REPUBBLICA SLOVACCA Capo di stato: Ivan Gašparovič Capo del governo: Robert Fico (subentrato a Iveta Radičová ad aprile) È perdurata la discriminazione contro i rom. La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che un ospedale aveva sterilizzato forzatamente una ragazza rom, violando i suoi diritti umani. In tutto il paese sono stati segnalati sgomberi forzati di rom. 484 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:35 Pagina 485 EUROPA E ASIA CENTRALE CONTESTO A settembre è stato chiuso l’ufficio del viceprimo ministro per i Diritti umani e le minoranze nazionali. La responsabilità per la tutela dei diritti umani e la prevenzione della discriminazione è stata invece affidata al ministero degli Affari esteri ed europei e al ministero dell’Interno. DISCRIMINAZIONE – ROM Il governo ha fatto pochi passi avanti per eliminare la discriminazione sistematica dei rom. A maggio, il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici, sociali e culturali (Committee on Economic, Social and Cultural Rights – Cescr) ha biasimato l’incapacità della Slovacchia di adottare misure per combattere la discriminazione contro i rom nel campo dell’istruzione, occupazione, salute e alloggio. DIRITTO ALL’ISTRUZIONE Il Cescr ha accertato che è proseguita la segregazione dei bambini rom nelle scuole. Alcuni dei bambini rom che erano stati inseriti in classi composte solo da rom in una scuola elementare di Levoča, sono stati reintegrati in classi miste. Tuttavia, la scuola ha continuato a mantenere classi per soli rom. Le classi segregate erano state create nel settembre 2011 in seguito alle pressioni sulla scuola di genitori non rom. A ottobre, la corte regionale di Prešov, nella Slovacchia orientale, ha stabilito in appello che la scuola elementare della città di Šarišské Michaľany aveva violato le norme antidiscriminazione inserendo bambini rom in classi separate. DIRITTO ALL’ALLOGGIO Le autorità hanno continuato a sgomberare forzatamente gli abitanti d’insediamenti informali rom in tutto il paese e non hanno fornito accesso ai servizi di base. A maggio, le autorità locali della città di Vrútky hanno demolito varie case di rom non autorizzate e costruite sul territorio comunale, lasciando così alcune persone senza tetto. Secondo quanto segnalato, alcuni dei bambini sgomberati sono stati tolti ai genitori dai servizi sociali e portati in un centro d’accoglienza. Il 22 ottobre, gli abitanti di un insediamento informale vicino a Prešov sono stati sgomberati forzatamente e costretti a demolire le loro stesse case. Prima dell’episodio, il sindaco aveva annunciato lo sgombero sulla sua pagina Facebook e aveva lasciato un messaggio diretto al plenipotenziario del governo per le comunità rom, in cui gli chiedeva di badare al “suo gregge”. Il 31 ottobre è stato demolito un insediamento informale che ospitava circa 150 rom, nella città di Košice. A quanto risulta, solo quattro persone hanno accettato una sistemazione temporanea. I residenti hanno dichiarato che vivevano in quell’insediamento da 12 anni. Il sindaco della città ha affermato che la de485 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:35 Pagina 486 RAPPORTO 2013 molizione è stata una “ripulitura di una discarica illegale”, poiché le case dei rom erano in effetti “costruite con materiali presi dall’immondizia”. STERILIZZAZIONE FORZATA DELLE DONNE ROM La Corte europea dei diritti umani ha emesso due ulteriori sentenze su casi di sterilizzazioni forzate di ragazze e donne rom, avvenuti nei primi anni 2000. La Corte ha stabilito che la sterilizzazione senza il consenso pieno e informato costituiva una violazione del diritto delle donne a non essere sottoposte a trattamenti disumani o degradanti, nonché una violazione del loro diritto al rispetto per la vita privata e familiare. A seguito dei verdetti, la Ngo Centro per i diritti civili e umani (Poradňa) ha criticato il governo per non aver indagato su tutti i casi di sterilizzazione forzata denunciati e non aver chiesto scusa e offerto un risarcimento a tutte le vittime. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI La Slovacchia è stata biasimata per aver rimpatriato con la forza persone in paesi in cui erano a rischio di subire tortura o altri maltrattamenti. A maggio, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che la Slovacchia aveva violato i diritti di Mustafa Labsi, ignorando una misura provvisoria emanata dalla Corte. Nel 2010, la Slovacchia aveva rimpatriato forzatamene Mustafa Labsi in Algeria, paese in cui era a rischio di maltrattamenti e della violazione del suo diritto a un rimedio efficace. A giugno, la Corte europea dei diritti umani ha emesso misure provvisorie contro l’estradizione di Aslan Akhmetovič Jandiev nella Federazione Russa, dove era stato accusato di essere membro di un gruppo armato. Aslan Jandiev aveva denunciato che, prima di fuggire, era stato torturato dalla polizia russa. A giugno, mentre la sua richiesta d’asilo in Slovacchia era pendente, la Corte suprema slovacca ha stabilito l’ammissibilità della richiesta d’estradizione presentata dalla procura russa. La Corte europea ha bloccato l’estradizione perché lo avrebbe esposto al rischio di tortura. Ad agosto, la Corte costituzionale slovacca ha accolto il ricorso contro la decisione sull’estradizione, affermando che non poteva essere effettuata alcuna estradizione mentre la domanda d’asilo era pendente. DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER E INTERSESSUATE A ottobre, il governo ha creato un nuovo comitato per i diritti delle persone Lgbti all’interno del suo consiglio per i diritti umani. Il comitato ha il ruolo di monitorare l’osservanza dei trattati internazionali sui diritti umani da parte delle autorità slovacche. MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato la Slovacchia a marzo, giugno e novembre. 486 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:35 Pagina 487 EUROPA E ASIA CENTRALE Slovakia: Briefing to the UN Committee on Economic, Social and Cultural Rights, 48th session, May 2012 (EUR 72/001/2012). SLOVENIA REPUBBLICA DI SLOVENIA Capo di stato: Borut Pahor (subentrato a Danilo Türk a dicembre) Capo del governo: Janez Janša (subentrato a Borut Pahor a febbraio) Le autorità non hanno ripristinato i diritti di quelle persone a cui nel 1992 fu illegalmente revocata la residenza permanente. È perdurata la discriminazione contro i rom. DISCRIMINAZIONE I “CANCELLATI” Agli ex residenti permanenti della Slovenia, originari di altre repubbliche ex jugoslave, il cui status giuridico fu illegalmente revocato nel 1992 (conosciuti come i “cancellati”), ha continuato a essere negato il ripristino dei loro diritti. Iniziative legislative del passato non sono state in grado di fornire loro riparazione per le violazioni dei diritti economici, sociali e culturali che hanno subito in conseguenza della revoca o di garantire loro accesso a tali diritti per il futuro. Le autorità non sono riuscite nemmeno a presentare nuove misure per ripristinare in pieno i loro diritti. Il 26 giugno, la Grande camera della Corte europea dei diritti umani ha emesso una sentenza per il caso pilota Kuric vs. Slovenia, stabilendo che la “cancellazione” e le sue conseguenze costituivano una violazione dei diritti dei richiedenti alla famiglia e alla vita privata e a un rimedio giuridico efficace. La Grande camera ha anche rilevato che i richiedenti avevano subito discriminazione per questi diritti e ha indicato una scadenza di un anno per la creazione di un programma nazionale di compensazione per le vittime. A fine anno, non c’erano segnali che le autorità avessero compiuto passi per mettere in atto tale programma. 487