Rapporto annuale 2011 - amnesty :: Rapporto annuale
Transcript
Rapporto annuale 2011 - amnesty :: Rapporto annuale
ACQUISTA ONLINE > EUROPA E ASIA CENTRALE 11 DUEMILA SLOVACCHIA 5_EUROPA & ASIA CENTRALE:Layout 1 04/05/11 14.14 Pagina 541 EUROPA E ASIA CENTRALE Serbia: Stop forced evictions of rom in Serbia (EUR 70/007/2010) Not welcome anywhere: Stop the forced return of rom to Kossovo (EUR 70/011/2010) Serbia: Briefing to the UN Committee on the Elimination of Racial Discrimination (EUR 70/016/2010) SLOVACCHIA REPUBBLICA SLOVACCA Capo di stato: Ivan Gašparovič Capo del governo: Iveta Radičová (subentrata a Robert Fico a luglio) Pena di morte: abolizionista per tutti i reati Popolazione: 5,4 milioni Aspettativa di vita: 75,1 anni Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 9/8‰ Sono stati assunti impegni per eliminare la segregazione basata sull’origine etnica dal sistema educativo, ma i rom hanno continuato a subire discriminazioni nell’istruzione, nell’alloggio e nell’assistenza sanitaria. La Slovacchia ha ignorato le sentenze della Corte europea dei diritti umani e ha rinviato un richiedente asilo in Algeria. CONTESTO A luglio è salito al potere un nuovo governo di coalizione di centro-destra. Il programma di governo adottato ad agosto comprendeva l’impegno ad attuare misure per eliminare dal sistema educativo la segregazione basata sull’origine etnica. DISCRIMINAZIONE – ROM La discriminazione dei rom è perdurata a vari livelli. Secondo quanto riferito, il ministero dell’Interno ha annunciato di aver iniziato a lavorare su un sistema di raccolta di dati sui reati commessi da persone che vivevano in insediamenti rom. A settembre, il ministro ha dichiarato che “i comuni in prossimità di insediamenti segregati sono tra le zone con più criminalità”. A ottobre, il tribunale regionale di Košice ha stabilito che i rom erano stati discriminati a causa dell’origine etnica, quando era stato loro impedito di entrare in uno dei bar nella città di Michalovce; si tratta della prima sentenza di questo tipo. Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 541 5_EUROPA & ASIA CENTRALE:Layout 1 04/05/11 14.14 Pagina 542 RAPPORTO 2011 DIRITTO ALL’ISTRUZIONE A marzo, il Cerd ha pubblicato le proprie osservazioni conclusive sulla Slovacchia. Ha ribadito la preoccupazione per la segregazione di fatto dei bambini rom nel sistema scolastico. Il Comitato ha sollecitato la Slovacchia a porre termine a tali forme di discriminazione, a impedirle e a tenere in considerazione il loro stretto legame con la discriminazione in materia di alloggio e occupazione. Ad agosto, il nuovo governo ha riconosciuto l’esistenza della segregazione etnica nel sistema scolastico come un problema strutturale. Tuttavia, a settembre il ministero dell’Istruzione ha negato che la segregazione dei bambini rom fosse un problema serio e ha sostenuto che erano poche le rimostranze contro questa forma di discriminazione. A novembre, la Ngo Centro per i diritti umani e civili ha presentato una denuncia presso la procura regionale per un ordine emesso dal comune di Prešov nel 2008, che avrebbe violato la legge antidiscriminazione. L’ordine aveva fissato bacini di utenza per le sette scuole elementari cittadine. La Ngo ha affermato che il comune aveva specificato i nomi delle strade, in alcuni casi addirittura i numeri civici, in modo tale che le strade principalmente o esclusivamente abitate da rom appartenessero al bacino di utenza di una certa scuola che, di conseguenza, è progressivamente diventata una scuola per soli rom. DIRITTO ALL’ALLOGGIO Diversi comuni hanno deciso di costruire o hanno avviato la costruzione di muri per separare le zone in cui vivono i rom dal resto di città o villaggi. A seguito della costruzione, nel 2009, di un muro di separazione tra un insediamento rom e il resto del villaggio di Ostrovany, il Centro nazionale slovacco per i diritti umani ha dichiarato che, sebbene la costruzione non costituisse un atto discriminatorio, il comune non aveva adempiuto in modo sufficiente all’obbligo di impedire la discriminazione. Il Centro ha inoltre messo in evidenza che la costruzione di muri è il segno della separazione sociale. Ad agosto, il comune di Michalovce ha terminato l’edificazione di un muro per separare l’insediamento rom da una zona residenziale della città non abitata da rom. I residenti rom dell’insediamento hanno soprannominato la barriera “Muro di Berlino” e hanno espresso il loro malcontento per la separazione. A settembre, il difensore civico ha ritenuto che la costruzione del muro non avesse violato i diritti e le libertà fondamentali. A settembre, il comune di Prešov ha eretto un muro di separazione tra l’area prevalentemente abitata da rom e il resto della città. Secondo quanto riferito, il sindaco di Prešov ha dichiarato che il comune aveva scelto di costruire il muro in reazione alle denunce per atti di vandalismo. Il Centro nazionale slovacco per i diritti umani ha affermato che la costruzione rappresentava una dimostrazione di disuguaglianza. Quasi 90 famiglie rom di Plavecký Štvrtok, un villaggio a circa 20 chilometri a nord di Bratislava, sono state a rischio di sgombero forzato dalle loro case. Da gennaio in poi, il comune aveva notificato a 18 fa- 542 Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 5_EUROPA & ASIA CENTRALE:Layout 1 04/05/11 14.14 Pagina 543 EUROPA E ASIA CENTRALE miglie la richiesta di demolire loro stesse le abitazioni, sostenendo che queste non avevano fornito documentazione che provasse che le case erano state costruite conformemente ai requisiti di legge. STERILIZZAZIONE FORZATA DELLE DONNE ROM A marzo, il Comitato Cerd ha esortato le autorità a stabilire chiare linee guida per garantire che le pazienti siano pienamente informate prima di dare il consenso alla sterilizzazione e di assicurare che sia i medici, sia le donne rom conoscano queste direttive. Cinque casi di accuse di sterilizzazione forzata di donne sono rimasti pendenti dinanzi alla Corte europea dei diritti umani. In due casi, la Corte ha dichiarato ammissibili le istanze. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI A novembre, il tribunale distrettuale di Košice ha tenuto la prima udienza sul caso di maltrattamenti di sei ragazzi rom da parte della polizia, avvenuti nell’aprile 2009. Il procuratore generale ha accusato 10 agenti di polizia di abuso di potere, anche per motivi razziali. Quattro degli agenti di polizia accusati sono stati incriminati per mancanza di diligenza dovuta, in quanto avrebbero assistito agli abusi senza intervenire. Secondo quanto riferito, tutti gli agenti di polizia accusati si sono dichiarati non colpevoli e si sono rifiutati di testimoniare durante l’udienza. Tre di loro sono rimasti in servizio. CONTROTERRORISMO E SICUREZZA Le autorità hanno rinviato una persona in un paese in cui avrebbe potuto essere a rischio di tortura e altri maltrattamenti. Ad aprile, il ministero dell’Interno ha forzatamente rinviato in Algeria un richiedente asilo, Mustafa Labsi, nonostante una sentenza della Corte costituzionale del 2008 avesse interrotto un tentativo di estradizione per tutelare i suoi diritti umani, in particolare a causa del rischio di tortura. L’Algeria aveva chiesto l’estradizione di Mustafa Labsi nel 2007, dopo averlo processato in contumacia nel 2005 per reati di terrorismo e condannato all’ergastolo nel 2008. Nell’agosto 2008, anche la Corte europea dei diritti umani aveva emesso un ordine per misure provvisorie che imponevano alle autorità di non estradarlo, finché non si fossero esauriti gli appelli per la sua richiesta di asilo. Prima dell’estradizione, Mustafa Labsi era stato tenuto in detenzione dal 2007; a ottobre, la Corte costituzionale ha rilevato che la detenzione aveva violato il suo diritto alla libertà e alla sicurezza. A fine anno, era detenuto nel carcere di El Harrach in Algeria, in attesa di essere processato per l’accusa di appartenenza a un “gruppo terroristico all’estero”. RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO DETENUTI DI GUANTÁNAMO Il governo ha accettato di accogliere tre uomini già detenuti in custodia statunitense a Guantánamo Bay, che sono stati trasferiti in Slovacchia il 5 gennaio. All’arrivo nel paese, sono stati trattenuti presso il centro per immigrati illegali Medveďov. A giugno e a luglio hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione e le pessime Rapporto annuale 2011 - Amnesty International 543 5_EUROPA & ASIA CENTRALE:Layout 1 04/05/11 14.14 Pagina 544 RAPPORTO 2011 condizioni di vita. A luglio, il governo ha concesso ai tre uomini un permesso di soggiorno valido per cinque anni. DIRITTO ALLA SALUTE – DIRITTI RIPRODUTTIVI Secondo l’Associazione slovacca per la pianificazione familiare, i vertici ospedalieri hanno spesso abusato del diritto all’obiezione di coscienza all’aborto. Di conseguenza, è stato affermato che soltanto uno dei cinque ospedali pubblici di Bratislava praticava aborti, per decisione della direzione dell’ospedale. Nonostante le raccomandazioni del Comitato Cedaw del 2008, le autorità non hanno emesso norme per regolare la materia dell’obiezione di coscienza per poter giustificare il rifiuto di eseguire determinate procedure sanitarie. DIRITTI DELLE PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSGENDER Gli organizzatori del Pride di Bratislava hanno dovuto modificare l’itinerario della prima marcia del Pride Lgbt, fissata per il 22 maggio, dopo che la polizia ha annunciato che non sarebbe stata in grado di proteggere i partecipanti da attacchi di contromanifestanti. Secondo le segnalazioni, la marcia è stata segnata da violenze e intimidazioni poiché le autorità non hanno garantito una sicurezza adeguata. Secondo gli organizzatori, almeno due uomini che portavano una bandiera arcobaleno sono stati feriti da contromanifestanti prima dell’inizio del raduno. MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Delegati di Amnesty International hanno visitato la Slovacchia a marzo, aprile e settembre. Unlock their future: End the segregation of Romani children in Slovakia’s schools (EUR 72/004/2010) Steps to end segregation in education: Briefing to the government of Slovakia (EUR 72/009/2010) Romani children continue to be trapped in separate and unequal education, despite judgments by the European Court of Human Rights (EUR 01/029/2010) 544 Rapporto annuale 2011 - Amnesty International