Società La cura Bce sveglia i bond addormentati

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Società La cura Bce sveglia i bond addormentati
Finanziamenti Da giugno Draghi inizierà ad acquistare con il Qe anche i prestiti non bancari. I big di casa nostra (e non solo) si preparano
Società La cura Bce sveglia i bond addormentati
Dopo Ferrari, Fca,Telecom arrivano Anas e Pirelli. Il 2016 potrebbe chiudersi con oltre 50 miliardi di emissioni
DI DANIELA POLIZZI
Chi batte cassa
D
rifinanziamento di circa 7 miliardi di linee, servite anche
per l’investimento del gruppo
cinese guidato dal Ceo Ren
Jianxin nella Bicocca. Lo schema allo studio prevede che circa 2 miliardi siano rifinanziati
attraverso bond con scadenza
tra 5 e 7 anni, tra euro e dollari. In chiusura in questi giorni
c’è anche un private placement
obbligazionario (collocamento privato) di circa 100 milioni
da parte della Mossi & Ghisolfi, il gruppo piemontese della
chimica verde al debutto sul
mercato obbligazionario.
Stima emissioni
obbligazionarie
in italia
Le emissioni obbligazionarie delle aziende
nel primo trimestre
50 miliardi
tra aziende
e banche
2,9
miliardi
I trimestre
2015
miliardi
I trimestre
2016
E
6,4
IE
N
D
E
IT
AL
IA
N
opo il debutto nei
bond di Fiat Chrysler,
Ferrari, Telecom Italia e Anas, adesso il
mercato si aspetta quest’anno
di replicare le performance del
2015, chiuso con emissioni obbligazionarie pari a 50 miliardi, tra aziende e banche. A fare
da traino ai bond sarà la potenza di fuoco, stimata tra 420
e 570 miliardi in due anni, che
verrà schierata da Mario Draghi a fine giugno quando la
Bce farà scattare il nuovo
Quantitative easing. Questa
volta gli acquisti di titoli saranno infatti indirizzati alle obbligazioni delle aziende europee.
In media — stimano le banche
— si tratta quindi di un importo tra 5 e 6 miliardi al mese
che la Bce utilizzerà per comprare sul mercato secondario
europeo. L’ammontare dedicato al debito corporate sarebbe
quindi pari al 6-8% dei titoli
da sottoscrivere entro marzo
2017. Per i criteri precisi che
adotterà la Banca centrale negli acquisti bisognerà aspettare ancora qualche settimana,
quando Francoforte definirà i
singoli importi per Paese. Ma
l’effetto positivo sul mercato si
è già fatto sentire.
Ne ha approfittato subito il
gruppo Fiat Chrysler che ha
piazzato titoli per 1,25 miliardi
con gli ordini che hanno superato i 4 miliardi di euro, cosa
che ha convinto la società ad
alzare l’ammontare stimato
inizialmente in un miliardo. La
forte domanda ha spinto al ribasso il prezzo fino al 3,75% finale, il più basso tra tutti i
bond di Fca. Ma a battere tutti
sul tempo è stata Deutsche Telekom che a metà marzo ha
raccolto 4,5 miliardi di liquidità, nell’ambito di un’emissione
inizialmente prevista a 2,5 miliardi.
Al momento, il mercato
continua a essere al di sotto
dei volumi realizzati l’anno
scorso: 143 miliardi emessi
dalla «corporate Europe» nel
primo trimestre, che si confrontano con i 182 miliardi dell’anno precedente, secondo i
dati raccolti da JP Morgan. «I
volumi si sono ridotti del 20%
dall’inizio di gennaio — spiega Andrea Colombo, a capo
della divisione Debt capital
AZ
Scadenze
Bond in euro
FIAT CHRYSLER
TELECOM ITALIA
FERRARI
AZIENDE
ANAS-CAV
1,25 miliardi
750 milioni
500 milioni
ANHEUSER-BUSCH INBEV
DEUTSCHE TELEKOM
COCA-COLA
830 milioni
13,25 miliardi
4,5 miliardi
600 milioni
EUROPEE
122,3
miliardi
I trimestre
2015
420miliardi
- 570
80,3
miliardi
I trimestre
2016
La tranche di acquisti
di bond di aziende
dalla Bce a partire
da giugno
S. Franchino
Fonte: elaborazione Corriere Economia su dati forniti dalle banche
markets di JP Morgan in Italia
—. Ma il recupero è già in atto».
Le basi della ripartenza si
leggono negli spread, scesi del
20%, e nell’andamento dei titoli dei bond piazzati dalle società con alto rating che sono
in media calati di 20 punti base. La contrazione tocca i 40
punti base per le emissioni di
aziende con merito di credito
medio e di quasi 100 per i crossover (imprese con rating appena sotto BB+, come Telecom
Italia, per fare un esempio).
Emittenti
Dall’alto: Ren Jianxin,
presidente di
ChemChina; Sergio
Marchionne, alla guida di Fca; Carlos Brito
numero uno
di Anheuser-Busch
InBev: Vittorio Armani, ad di Anas, il gestore della rete autostradale italiana
High yield
«Gli investitori vedono infatti spazio per scommettere
sulle emissioni di aziende anche senza un rating elevato»,
dice ancora Colombo. Con i
tassi swap fino a 4 anni in territorio negativo gli investitori
si concentrano su tutte le obbligazioni di aziende che possono garantire un rendimento
positivo. Ma i tempi stringono
perché dall’annuncio del nuovo bazooka di Draghi gli
spread di credito potrebbero
scendere ancora e avere meno
appeal per chi sottoscrive.
L’indice Iboxx dei titoli corporate è sceso nel giro di poche
Maramotti
MARIO
DRAGHI
settimane da 135 a 115, con un
target fissato a 90 dagli economisti di JP Morgan. Il momento giusto per fare provvista sul
mercato del debito? «Adesso
c’è un momento di stabilità —
risponde per tutti Alberto Via-
rengo che guida i mercati del
debito di Banca Imi, in cabina
di regia anche nel jumbo bond
da 13,25 miliardi di euro collocato da AbInbev per finanziare l’acquisizione del produttore di birra SabMiller, approfittando subito del vento positivo
sui tassi innescato da Draghi
—. È possibile che l’avvio del
Qe coincida invece con un’altra
fase di volatilità innescata dal
referendum sulla Brexit. Comunque, la liquidità disponibile per le imprese quest’anno
sarà abbondante. Anzi, potrebbe addirittura profilarsi la
concorrenza tra bond a tassi
bassi spinti dagli acquisti della
Bce e il lancio a giugno di una
nuova serie di Tltro».
Il carnet delle società candidate a fare provvista sul
mercato del debito si sta riempiendo. La prossima a debuttare potrebbe essere entro
aprile, una volta impostato il
riassetto, Pirelli con le insegne
di ChemChina. Sul tavolo c’è il
«Il ventaglio delle possibilità per le aziende di finanziarsi
su scadenze lunghe con tassi
bassi è molteplice, tra bond,
private placement e linee bancarie», spiega Luca Falco, responsabile delle attività globali di debt origination di UniCredit, la banca che assieme a
Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo
e Rbs, martedì 12 aprile curerà
il closing del primo project
Il gestore delle
autostrade
riceverà per primo
la garanzia Bei
bond italiano emesso con la
garanzia della Bei. Si tratta di
un collocamento da 830 milioni, organizzato da Concessioni
autostradali venete per rimborsare un pari importo all’Anas guidata da Gianni Armani e alla Cassa depositi e
prestiti.
Sono attesi anche emittenti
ricorrenti come Eni o Telecom
Italia, che ha inaugurato l’anno con un bond da 750 milioni,
due mesi prima dell’annuncio
di Draghi, con una cedola fissa
del 3,625%, la seconda più
bassa fra i bond del gruppo.
«È possibile che il vento positivo spinga gli investitori a sottoscrivere anche bond non investment grade, invogliati da
rendimenti più elevati — conclude Falco di Unicredit —.
Così come ci si può attendere
che grandi gruppi internazionali emettano obbligazioni in
euro per finanziarsi nel Vecchio Continente».
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