Progetto routines 2016-2017

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Progetto routines 2016-2017
Scuola dell’Infanzia ed Asilo Nido “San Giovanni Bosco”
Piazza della Repubblica n° 03, 37050 Belfiore VR
Tel. 331 5858966
www.scuolainfanziabelfiore.it
Progetto educativo-didattico
LA MIA GIORNATA AL NIDO
Progetto Routines
Anno educativo 2016/2017
CULTURA E MOTIVAZIONE DEL GRUPPO:
UN PROGETTO PER……
I BAMBINI:
Sono loro il fulcro del nostro lavoro, i protagonisti di un’avventura carica di scoperte,
sensazioni, emozioni che si muovono ogni giorno verso un tendere in avanti.
Una giornata al nido con i bambini non può essere improvvisata ma pensata e
rivisitata passo a passo affinché ne traggano benessere psicofisico, ecco perché è
stato fatto un lavoro di approfondimento per migliorare quanto già stiamo facendo
con loro attraverso l’analisi di un percorso che funge da sfondo.
GLI EDUCATORI:
E’ stato elaborato un progetto affinché tutte le azioni offerte ai bambini dalle più
semplici alle più complesse non siano casuali nel tempo, ma frutto di ricerca,
condivisione e coerenza del pensiero espresso nel progetto educativo e di un
continuo aggiornamento che arricchisce di nuovi stimoli il nostro ruolo
professionale.
Il presente progetto parte dal recupero del lavoro fatto nel corso degli anni dalle
diverse figure educative che si sono susseguite al nido; il loro contribuito viene in
questa sede arricchito da alcuni gesti concreti che desideriamo scrivere e
condividere.
I GENITORI:
Quanto è qui scritto vuole essere una finestra aperta per comprendere tutti quei
gesti e quelle azioni cariche di significato che quotidianamente si ripetono con i
bambini in semplicità e spontaneità, da un lato, ed una ricercata professionalità,
dall’altro.
Il benessere di ogni persona parte dal soddisfacimento dei bisogni primari (essere
nutrito/cambiato/amato); se il bambino incontra delle risposte sufficientemente
buone ai suoi bisogni fisiologici potrà poi aprirsi a ricevere nuovi stimoli e proposte
dall’ambiente che lo circonda. I bisogni primari espressi dai bambini, sono
certamente bisogni fisici ma sono al contempo anche bisogni di contatto, di
relazione, di comprensione della realtà; ogni bambino ha necessità di sentirsi
accolto, rassicurato, contenuto da adulti responsabili della sua crescita, dove la non
casualità e la coerenza dei gesti quotidiani crei situazioni stabili dalle quali nasce
l’autostima e l’autonomia.
La vita al nido è ricca di gesti che ogni giorno si ripetono e che soddisfano bisogni
primari del bambino sul piano fisico-psicologico-emotivo, questi gesti sono definiti
routines. Attraverso il ripetersi costante di questi momenti e l’utilizzo di rituali
(gesti, parole, azioni in sequenza) il bambino ha la possibilità di crearsi schemi di
previsione su che cosa sta avvenendo e di sentirsi, così, rassicurato. Le routines,
inoltre, permettono al bambino di consolidare il conosciuto ed accedere al nuovosconosciuto, in questo senso sono occasione di maturazione intellettiva.
Le routines sono occasioni di relazioni privilegiate, sia con l’adulto, che con i pari: si
creano importanti momenti di contatto individuale tra l’educatrice e il bambino
dove si comunica disponibilità e tranquillità, elementi che arricchiscono il rapporto;
la condivisione di esperienze con i pari permette scambi fondamentali in cui il
bambino, oltre a creare legami significativi, attiva dei processi di apprendimento
grazie all’apporto dell’altro.
Il bambino, in questo contesto, non è quindi un soggetto passivo, ma attivo
protagonista e l’adulto educatore lo sostiene valorizzandolo.
Questo progetto è stato elaborato, da un lato, recuperando gli autori che
quotidianamente accompagnano il nostro pensiero educativo, come: Winnicott per
lo studio dell’oggetto transizionale, Mahler per quanto concerne l’affettività,
Gardner per la scoperta delle intelligenze multiple e le tappe evolutive del bambino;
dall’altro, facendo un lavoro di ricerca. Zavalloni con la pedagogia della lumaca, per
una scuola lenta e non violenta.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
-Bambini “Pedagogia del sonno”
Giugno ’98 pag. 36/41
-Bambini “Il silenzio che respira”
Giugno ’98 pag. 42/47
-Bambini “Insieme a tavola per aprirsi al mondo”
Novembre 2001 pag. 42/44
-Bambini “Le Routines”
Giugno ’98 pag. 16/17
-“Persone da zero a tre anni. Crescere e lavorare nell’ambiente del nido.” di Elinor
Goldschmied e Sonia Jackson
-“Progetto Psico pedagogico, F.I.S.M. (VR)”
- “Progetto Educativo” del nostro nido, pag. 27/31
PERSONE COINVOLTE:
- Tutti i bambini del nido;
- Le educatrici;
- L’operatrice;
- I genitori.
TEMPI:
Il progetto coinvolge i bambini per tutta la giornata al nido e per l’intero anno
educativo.
SPAZI:
Vengono utilizzati tutti gli spazi interni ed esterni del nido.
STRUTTURAZIONE DELLE ESPERIENZE:
L’ACCOGLIENZA:
La giornata al nido inizia con il momento dell’accoglienza che si svolge dalle 7,30 alle
9,00.
L’ accoglienza inizia con l’arrivo del bambino/a accompagnato dal genitore. Entrambi
si fermano nello spazio intermedio di accoglienza per togliere il cappotto e le scarpe,
indossare le calze antiscivolo e guardare le foto degli amici, rituali che offrono un
momento d’ intimità prima di entrare nel soggiorno di riferimento.
Per i bambini che arriveranno al nido prima delle ore 8,30 circa, il distacco fisico dal
genitore avverrà nel soggiorno dell’accoglienza. Successivamente, dalle ore 8,30
circa, l’accoglienza prosegue nel soggiorno di riferimento del bambino.
Dopo essere stato accolto dall’educatrice, a distacco avvenuto, il bambino incontra i
suoi amici per giocare liberamente nello spazio.
Alle 9,00, arrivati tutti i bambini, l’educatrice invita a riordinare i giochi e si siede
nell’angolo morbido insieme al gruppo di riferimento per fare il gioco del “chi c’è e
chi non c’è”, conversare e cantare delle canzoni.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Si pone nel soggiorno con un atteggiamento di disponibilità ed accoglienza,
preferibilmente nell’angolo morbido.
-Accoglie ogni bambino singolarmente con le proprie modalità di separazione ed i
suoi rituali (contatto fisico, oggetto transizionale, l’offerta di un gioco).
-Volge l’attenzione al bambino attraverso lo sguardo, la voce, l’espressione mimica
facciale.
-Predispone uno spazio adeguato vicino ai bisogni del bambino (angolo simbolico,
costruzioni, libretti, bolle, palline e macchinine, …).
-Mantiene lo sguardo sul gruppo.
-Predispone e propone il gioco del “chi c’è e chi non c’è”.
Obiettivi bambini dai 12-24 mesi:
-Accettare la presenza delle educatrici e salutare la famiglia.
-Non piangere alla vista di altri genitori che accompagnano i bambini.
-Accettare la presenza degli altri bambini.
-Riconoscere la propria educatrice.
Obiettivi bambini dai 24-36 mesi::
-Andare verso le educatrici volontariamente e la vive come punto di riferimento.
-Salutare serenamente la famiglia.
-Socializzare con bambini ed adulti diversi dal suo nucleo familiare.
-Riconoscersi parte di un gruppo.
LA COLAZIONE:
Subito dopo il momento del saluto e l’ascolto delle canzoncine, arriva l’ora della
colazione, in cui i bambini più piccoli si siedono sul posto contrassegnato dalla loro
foto, mentre quelli più grandi lo scelgono liberamente tra quelli non contrassegnati.
L’educatrice chiede ad un bambino, generalmente tra i più grandi, di fare il
cameriere, portando ai compagni il biberon o il bicchiere.
Le operatrici Maria Rosa o Luisa, portano il carrello della colazione, ed i bambini le
accolgono cantando la canzone del ciao, al quale rispondono con un saluto.
Dopodiché l’educatrice inizia a preparare i piatti della frutta e ciotoline per i più
piccoli, chiedendo ai bambini più grandi se l’aiutano a sbucciare la frutta di stagione
(per esempio banana e mandarini) , così oltre ad avere un ruolo passivo, risultano
attivi durante questo momento.
Iniziano a mangiare, condividendo il piatto della frutta posto al centro del tavolo,
mentre i più piccoli mangiano dalla loro ciotolina,e passandosi la caraffa con l’acqua
su richiesta dei compagni, imparando il movimento di versarsi l’acqua nel bicchiere.
L’educatrice rimane sempre seduta accanto a loro.
Una volta finito di mangiare la frutta, i bambini ripongono la bavaglia nel tascario
delle bavaglie, contrassegnato dalla loro foto; i più piccoli vengono guidati
dall’educatrice.
Obiettivi bambini dai 12-24 mesi:
-Accettare di indossare la bavaglia.
-Riconoscere la propria foto sul tascario, tavolo e sedersi.
Obiettivi bambini dai 24-36 mesi:
-Prendere ed indossare la bavaglia autonomamente.
-Sedersi a tavola, scegliendo un posto liberamente.
-Sbucciare la frutta e mangiarla.
-Versarsi l’acqua dalla caraffa nel bicchiere da solo.
IL CAMBIO E LE CURE IGIENICHE:
Questo momento viene vissuto dal bambino più volte al giorno, a seconda delle
necessità individuali; generalmente viene comunque proposto dall’educatrice in
alcuni momenti della giornata: prima o dopo il gioco, dopo pranzo e dopo il sonno.
Favoriti dalla vicinanza del bagno al soggiorno di riferimento, il cambio può essere
proposto e vissuto dal bambino singolarmente o spostandosi in bagno con i
compagni.
I bambini più piccoli vengono cambiati dall’educatrice di riferimento sul fasciatoio;
mano a mano che le loro competenze motorie aumentano, vi salgono dalla scala.
Seguendo la curiosità, i desideri dei bambini e il momento evolutivo in cui si
trovano, l’educatrice sostiene e accompagna chi approccia all’uso del water per
provare a fare la pipì. Il bambino può abbassarsi i pantaloni, aprire il body o
abbassare le mutande, togliere il pannolino e gettarlo autonomamente nel cestino.
In questa situazione, l’educatrice mette il pannolino pulito in piedi, non più sul
fasciatoio, e il bambino può collaborare nel rimettersi i vestiti.
Anche per il lavaggio delle mani e della bocca, i bambini passano da una situazione
di cura fatta dall’educatrice, alla sperimentazione del fare da solo, arrivando a
prendere autonomamente il sapone per svolgere tutto da solo.
Mentre i bambini più piccoli vengono orientati dall’educatrice verso il loro
asciugamano, i più grandi si muovono autonomamente nello spazio del bagno,
facilitati dalla loro foto posta sopra l’asciugamano personale.
Quando l’intero gruppo di bambini si sposta in bagno per questa routine,
l’educatrice propone un gioco a coloro che attendono il loro turno.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Crea un clima di intimità e serenità con il singolo bambino.
-Nel caso in cui un bambino mostri difficoltà verso il fasciatoio l’educatrice lo
rasserena con l’utilizzo di oggetti transizionali, giochi o materiali utilizzati per le cure
igieniche (spazzola, crema, guanto, …).
-Cambia il pannolino toccando il bambino con delicatezza e accompagnandolo nei
movimenti.
-Accompagna nelle cure.
-Sostiene e favorisce le autonomie acquisite o che il bambino sta acquisendo.
-Verbalizza gesti e situazioni.
-Predispone materiali e giochi.
-L’educatrice cura gli oggetti personali (vestiti, asciugamani) e mostra ai bambini le
foto poste sopra l’asciugamano e la loro scatola personale.
Obiettivi bambini dai 12-24 mesi:
-Si toglie i calzini da solo.
-Accetta di farsi cambiare il pannolino dall’educatrice.
-Riconosce lo spazio del bagno.
-Dopo un breve periodo sale le scale del fasciatoio, accompagnato dall’educatrice.
Obiettivi bambini dai 24-36 mesi:
-Riconosce il suo asciugamano e scatolina del cambio.
-Utilizza autonomamente le scalette per salire sul fasciatoio.
-Si lava le mani senza l’aiuto dell’educatrice.
-Compie l’azione di fare la pipì e rivestirsi da solo.
LE ATTIVITA’ LUDICHE:
I momenti di gioco sono svariati all’interno della giornata al nido e si possono
concretizzare come momenti di gioco libero o strutturato.
Nel gioco libero, il bambino si avvicina ai materiali di gioco che trova nello spazio,
seguendo i suoi interessi e il bisogno di quel preciso momento; in quello strutturato
è l’educatrice a proporre ai bambini una situazione di gioco precisa, solitamente con
l’utilizzo di materiali diversi per tipologia e/o quantità rispetto a quelli che il
bambino trova solitamente nello spazio.
Il gioco strutturato viene proposto partendo da una richiesta esplicita dei bambini o
da un loro bisogno evolutivo, colto dall’osservazione dell’educatrice; la proposta di
gioco può essere uguale per tutto il gruppo di riferimento o essere differenziata per
piccoli sottogruppi, individualizzando così le risposte ai diversi bisogni evolutivi
presenti all’interno della stessa Corte.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Predispone spazi e materiali.
-Osserva i bambini e propone giochi adeguati ai bisogni.
-Nelle proposte, tiene conto dei progetti didattici sviluppati nell’anno.
-Propone giochi e sperimentazioni senza forzature, lasciando libero il bambino di
aderire o meno alla proposta.
-Utilizza dei rituali per l’inizio del gioco strutturato.
-Dove è possibile, riordina con la collaborazione dei bambini.
-Favorisce la sperimentazione e la creatività del bambino nell’utilizzo dei materiali di
gioco.
-Rispetta i tempi dei bambini.
Obiettivi bambini 12-36 mesi:
L’attività ludica deve essere un’esperienza positiva e ha come obiettivo principale il
divertimento del bambino. Nel gioco è possibile raggiungere svariati obiettivi che
riguardano i diversi aspetti della persona: socio-emotivo-relazionale, senso-motorio
e cognitivo. Per quanto riguarda gli obiettivi specifici si rimanda ai progetti elaborati
nell’anno in corso.
IL PRANZO:
Il momento del pranzo viene anticipato dalla canzone "Fumetto della pasta", dopo la
quale i bambini più piccoli si siedono sul posto contrassegnato dalla loro foto,
mentre quelli più grandi lo scelgono liberamente tra quelli non contrassegnati.
L’educatrice chiede ad un bambino, generalmente tra i più grandi, di fare il
cameriere, riconoscendo e portando ai compagni la bavaglia e il biberon o il
bicchiere.
L’operatrice Maria Rosa porta il carrello del pranzo e i bambini la accolgono con il
canto “Brava, brava, Maria Rosa”.
Successivamente, l’educatrice distribuisce le pietanze ai più piccoli, mentre i più
grandi si avvicinano al carrello e portano il piatto al loro posto autonomamente.
Durante il pranzo, in base alle autonomie acquisite, i bambini mangiano e si versano
l’acqua dalla caraffa da soli o vengono aiutati dall’educatrice, seduta accanto a loro.
In questa routine i bambini vengono lasciati liberi nell’utilizzo delle mani o delle
posate per afferrare il cibo e portarlo alla bocca; l’educatrice stimola e sostiene le
autonomie che stanno acquisendo.
Con l’aumento dell’uso del linguaggio verbale, i bambini commentano i sapori, i
colori e gli odori del cibo, conversano insieme sui momenti vissuti della giornata e
sulla vita familiare.
Concluso il pranzo, ripongono la bavaglia e il bicchiere o il biberon; i più grandi
portano il loro piatto e le posate al carrello.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Rimane fisicamente accanto ai bambini per tutto lo svolgimento del pranzo
mantenendo l’attenzione verso tutto il gruppo sia con lo sguardo che con la voce.
-Predispone ciò che le serve a portata di mano, evitando continui spostamenti.
-Lascia sul tavolo, a disposizione dei bambini, il piatto, il bicchiere, le posate e le
caraffe con l’acqua.
-Aiuta i bambini più piccoli con un altro cucchiaio per non togliere quello che hanno
in mano.
-Crea un’atmosfera tranquilla priva di rumori eccessivi.
-Rispetta i tempi ed i ritmi individuali di ogni bambino.
-Rispetta le preferenze e le quantità di cibo richieste dal bambino senza mai forzarlo.
-Ascolta le sensazioni dei bambini verbalizzando quanto sta succedendo.
-Coinvolge prima nei preparativi e poi riordina l’ambiente insieme a loro.
-Favorisce la curiosità ad assaggiare cibi nuovi.
Obiettivi bambini 12-24 mesi:
-Accettare di indossare la bavaglia e con il tempo la indossa da solo.
-Si approccia a nuovi gusti, odori e consistenze.
-Riconosce la propria foto sul tavolo contrassegnata.
-Rimane seduto a tavola per buona parte del pranzo senza alzarsi dalla sedia.
Obiettivi bambini 24-36 mesi:
-Riconosce i tempi del nido(routines) e distingue i tre momenti dei pasti.
-Sviluppo del concetto pieno/vuoto, tanto/poco, caldo/freddo. Scopre nuovi gusti,
odori, sapori.
-Coordinazione di schemi motori (coordinazione oculo/manuale).
-Capacità di far previsioni (prima/dopo) e prendere decisioni.
-Si versa l’acqua ed inizia ad apparecchiare, guidato dall’educatrice.
-Utilizza le posate per mangiare, aumentando le sue capacità di movimento.
IL SONNO:
I bambini, dopo le cure igieniche, si spostano nell’angolo morbido, dove si crea
un’atmosfera tranquilla, con i toni della voce abbassati, la luce spenta e della musica
dolce in sottofondo.
I bambini più piccoli, autonomamente o con l’aiuto dell’educatrice, cominciano a
togliere le calze, e a riporle nel sacchettino del sonno, un sacchetto personale di
stoffa nel quale sono già stati messi i pantaloni tolti durante il cambio. I bambini più
grandi che non vengono cambiati sul fasciatoio provano ad abbassare e togliere sul
tappeto morbido anche i pantaloni.
Dopo aver preso dalle scatole personali gli eventuali oggetti transizionali (ciuccio,
peluche, …), i bambini si spostano in cameretta insieme all’educatrice per il
momento del riposo, lasciando il proprio sacchettino della nanna sul tappetone in
sezione.
Qui trovano una situazione di penombra e i toni della voce si abbassano
ulteriormente. L’educatrice legge una breve storia che parla dell’addormentamento
e del sonno e poi si avvicina a chi necessita della sua presenza. Rispettando i tempi
di rilassamento di ogni bambino, l’educatrice li accompagna in modo individualizzato
all’addormentamento (in braccio, tenuti per mano o accarezzati, con il ciuccio, con
l’oggetto transizionale, …).
La stanza viene lasciata in semioscurità e i ritmi del sonno del bambino vengono
rispettati, infatti questi molte volte non coincidono con gli orari del Nido. Se un
bambino si sveglia presto viene accompagnato nel soggiorno dell’Accoglienza, dove
può rivestirsi e fare dei giochi tranquilli.
Al momento del risveglio l’educatrice, dopo aver riordinato i lettini, accompagna i
bambini in bagno per le cure igieniche.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Crea un clima di tranquillità e di passaggio dalla veglia al sonno.
-Aiuta i bambini a prepararsi favorendo l’autonomia nello spogliarsi e nel rivestirsi,
accompagnandoli con i gesti e con la voce.
-Legge storie che parlano del sonno.
-Favorisce l’addormentamento rimanendo vicino a chi ne ha più bisogno e
rispettando le modalità e i tempi di rilassamento.
-Sostiene il tono emotivo con la voce e con la relazione affettiva.
-Rafforza la visione del lettino come spazio personale.
-Aiuta i primi bambini svegli ad alzarsi senza svegliare gli altri.
-Pone attenzione e cura agli oggetti transizionali dei bambini.
Obiettivi bambini 12-24 mesi:
-Accetta di farsi spogliare durante il cambio.
-Affidarsi all’educatrice durante l’addormentamento.
-Si addormenta nel suo lettino.
Obiettivi bambini 24-36 mesi:
-Riconosce il proprio spazio individuale (Lettino).
-Si sposta in autonomia dal soggiorno alla cameretta.
-Si addormenta senza il contatto dell’educatrice.
-Sa gestire i propri oggetti personali e li utilizza nei momenti necessari.
IL RICONGIUNGIMENTO:
Il ricongiungimento avviene dalle 15,30 alle 16,00 nei soggiorni di riferimento di
Corte Colombara, Corte Moneta e Corte Cicogna. Dopo la merenda, i bambini si
siedono nell’angolo morbido; qui ascoltano e cantano insieme la canzone delle
mamme e dei papà; questo permette di creare in loro l'aspettativa del
ricongiungimento con i genitori e inoltre è un utile riferimento temporale.
Nell’attesa dell’arrivo del genitore, il bambino conversa con l’educatrice su ciò che
sta avvenendo, sfoglia dei libri e ascolta la lettura di alcune storie o canta delle
semplici canzoni.
I genitori entrano nel soggiorno, vanno incontro al loro bambino e poi scambiano
qualche parola con l’educatrice sull’andamento della giornata al nido. Dopo aver
preso dalla scatola personale gli oggetti portati da casa, il bambino e il genitore
salutano gli altri bambini e l'educatrice ed escono dal soggiorno.
All’armadietto, genitore e bambino possono leggere insieme il diario di bordo,
togliere le calze antiscivolo, indossare le scarpe e la giacca, per poi andare a casa.
RUOLO DELL’EDUCATRICE:
-Comunica ai bambini attraverso la voce, la fiaba o il canto l’esperienza che stanno
per vivere.
-Rassicura i bambini se mostrano qualche turbamento verso l’arrivo dei genitori che
non sono propri.
-Nei momenti in cui è possibile, rielabora con loro la giornata vissuta al nido e ciò
che li attende.
-Mantiene presente lo sguardo sul gruppo anche in presenza dei genitori.
-Fa un breve scambio di informazioni con il genitore, rimandando eventuali
approfondimenti al diario di bordo o personale, o al colloquio individuale.
Obiettivi bambini 12-24 mesi:
-Accettare che il proprio genitore venga salutato anche da altri bambini.
-Accoglie serenamente la famiglia ricongiungendosi ai genitori.
Obiettivi bambini 24-36 mesi:
-Prova a rivestirsi da solo, indossando calze e pantaloni.
-Va incontro al proprio genitore abbracciandolo.
-Esce salutando l’educatrice.
DOCUMENTAZIONE:
Il progetto verrà documentato con la stesura del diario di bordo e con delle foto dei
vari momenti della giornata.
OSSERVAZIONE E VERIFICA:
Le educatrici si confrontano collegialmente:
-sulle osservazioni fatte da ogni educatrice del modo di vivere i vari momenti della
giornata al nido di ogni singolo bambino e del gruppo dei bambini.
-sul funzionamento delle strategie adottate per vivere le routines.
-su eventuali modifiche da apportare per migliorare il benessere dei bambini nei
momenti di routines.