01/01/2012 Testimonianze dei partecipanti al
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01/01/2012 Testimonianze dei partecipanti al
JAPAN STUDY TOUR 5 – 13 NOVEMBRE 2011 JAPAN STUDY TOUR 2011 Impressioni di viaggio Paolo Torasso – Ellena S.p.A. Non ero mai stato in Giappone prima d’ora. Mi ero creato una mia idea del Giappone e del modo di vivere dei suoi abitanti attraverso i libri e i lungometraggi che nel corso degli anni ho letto e visto. L’idea che mi ero creato non e’ stata fortemente disattesa dalla realta’ della quale abbiamo avuto esperienza: • • • • • • • L’attaccamento e l’orgoglio, sia per proprio paese che per propria azienda e’ talmente forte e palesato da tutti che dal mio punto di vista pare tendente al fanatismo Una grande etica del lavoro e dedizione pervade tutti i livelli, dagli operai al top management; le regole sono rispettate, sempre; l’organizzazione funziona, sempre; le procedure vengono eseguite, sempre; Una diffusa ossequiosità e un profondo rispetto per il visitatore si possono immediatamente percepire ovunque, dal cameriere al ristorante al manager all’interno di uno stabilimento industriale La tensione al miglioramento continuo e’ un qualcosa che e’ insito all’interno del modo stesso di vivere della popolazione giapponese C’e’ una forte propensione al miglioramento di paradigmi produttivi e organizzativi esistenti, ma sembra mancare la capacita’ di un’innovazione che faccia cambiare paradigma, che rivoluzioni un modo di pensare o un prodotto, che dia un vantaggio competitivo durevole e difficilmente replicabile Il grande isolazionismo che ha caratterizzato il Giappone nei tempi passati si percepisce ancora in certi comportamenti, in certi prodotti, in certi locali Una sorta di frustrazione collettiva si percepisce nel modo di comportarsi degli abitanti, soprattutto nelle grandi citta’: non si puo’ vivere di solo lavoro e il venerdi’ e sabato sera si vedono uomini e donne che cercano di svagarsi ma in maniera estrema, rabbiosa quasi volessero scappare, dimenticare Paolo Torasso Emanuela Ellena - Ellena S.p.A. Il Trip & Training in Giappone è stato decisamente istruttivo e, come ogni nuova esperienza, veramente arricchente. L’organizzazione delle aziende visitate mi ha spesso lasciata sbalordita, a livello di produzione ma soprattutto di logistica. Credo che determinati livelli siano stati raggiunti indubbiamente con grandi sforzi e con un utilizzo dell’inventiva pazzesco, ma penso anche che la cultura giapponese in generale e soprattutto un aiuto sostanzioso e continuo da parte del cliente Toyota abbiano davvero fatto la differenza. Detto ciò, gli spunti presi sono tanti, così come tante sono le cose migliorabili in azienda. Al momento vedo un paio di scogli: 1. Capire qual è il problema: da dove partire? Qual è la falla più grossa? Mi verrebbe da passare mezze giornate a osservare cosa succede, per capire dove si spreca del tempo, quanto si muove un uomo per cose inutili, dove sono gli sprechi più grandi? 2. Riuscire a fare in modo che le idee fermentino dal basso e non siano imposte dall’alto; istruire, formare le persone anche solo all’osservazione, responsabilizzare tutti, a tutti i livelli, far sentire “loro” le macchine, il pezzo che hanno prodotto. Ma non mi scoraggio! Da quando siamo tornati: - Stiamo concordando con alcuni nostri trasportatori lo scarico/carico dei loro camion: potranno farlo da sé senza aspettare i nostri magazzinieri Stiamo utilizzando un sistema di monitoraggio che possa permettere un controllo dei consuntivi giornaliero Stiamo studiando un metodo per diminuire i movimenti degli operatori nel recarsi ai terminali per gestire l’apertura e la chiusura degli ordini di lavoro o per cercare disegni/istruzioni ecc. Piccoli passi. Emanuela Ellena Antonio Zocco – Trw Automotive Italia S.p.A. "Sebbene il Giappone non sia più considerato la potenza economica e commerciale di alcuni anni fa, mostra ancora un apparato manifatturiero capace di stupire un osservatore esterno. Non è tanto l'uso della tecnologia a colpire, quanto il vedere risolti, spesso con soluzioni molto semplici, attraverso la standardizzazione delle operazioni, l'aiuto della visualizzazione, problemi organizzativi complessi. Il termine "Lean production", prima piuttosto astratto, ha assunto attraverso questo viaggio, un significato concreto. Parte del suo successo è forse dovuto anche alla storia ed al carattere del popolo Giapponese: l'isolamento e la concentrazione del sistema produttivo, il forte senso di responsabilità ed di appartenenza, uniti alla costanza ad affinare i risultati raggiunti, hanno reso questo sistema vantaggioso, ma non facile da esportare." Antonio Zocco Giorgio Possio – Spesso Gaskets S.r.l. Negli anni ho visitato il Giappone parecchie volte, alcune per viaggi studio simili a “ Alle radici del Lean Thinking “. Ho sempre imparato qualcosa di questo eccezionale paese, un concentrato di saggezza industriale, ma questa volta, con Skillab e JMAC, sento di essere arrivato più vicino alle radici del lean thinking. Perché ? Grazie a JMAC, con il suo mix di competenza italiana e profonda conoscenza della cultura giapponese, e a tutto il gruppo Skillab di colleghi “viaggiatori lean”, attenti e competenti osservatori, con gli “occhiali italiani”, dei molti gemba visitati, nonché grandi divoratori di sushi … Grazie ! Giorgio Possio Roberto Brizio – F.lli Elia S.p.A. Credo, Cultura, Metodo, il kaizen, piuttosto che gli altri fondamenti del TPS sono elementi appartenenti alla cultura, radicati nel vivere quotidiani ed applicati, utilizzati, mostrati, quasi come un credo, un dogma. Questo ha rappresentato, e probabilmente rappresenta ancora, un punto di forza nell’applicazione del TPS, ma ne rappresenta in qualche modo anche il limite: non è applicabile ovunque in modo altrettanto rigoroso. Restano i principi e, adattati, i metodi, da riprendere, da cogliere nell’essenza e modellare alla realtà socio-culturale a cui applicarli. L’esperienza del “Japan Study Tour” ha certamente arricchito la mia personale conoscenza del tema Lean/TPS (peraltro non certo approfondita) ma ha soprattutto stimolato l’entusiasmo nel ricercare nuove esperienze da applicare in azienda, con la consapevolezza, con tutti i suddetti limiti del caso, “che si può fare!”. Inoltre, sia l’incontro con il Giappone, sia il gruppo con cui ho condiviso tale esperienza l’hanno resa “ricca” anche da un punto di vista non strettamente professionale. Roberto Brizio Alessandro Gianni - Vodafone E’ stato un viaggio di studio molto utile, piacevole, in compagnia di persone stimolanti. Visitando alcune tra le piu’ significative aziende manifatturiere giapponesi e i loro fornitori ho potuto avere un quadro completo degli elementi teorici del Toyota Production System e vederli nella loro applicazione sul campo. Eravamo accompagnati da un consulente esperto che ci ha permesso di cogliere gli aspetti salienti e da una interprete/mediatrice culturale che ci ha permesso di approfondire le basi della cultura giapponese e molti presupposti che altrimenti sarebbero rimasti oscuri. Questo e’ essenziale per comprendere la relazione tra le metodologie di gestione usate nelle aziende giapponesi e la cultura che le rende possibili. Capendo il contesto culturale e le motivazioni delle persone in relazione all’approccio organizzativo si puo’ poi trarre spunti su come trasferirne lo spirito in una situazione diversa. E’ stata un’esperienza entusiasmante che mi aiutera’ nel percorso di applicazione di alcuni concetti lean in Vodafone per migliorare la velocita’ e la semplicita’ con cui ogni giorno affrontiamo il mercato nel costruire, con la massima efficienza, la miglior esperienza per i nostri clienti. Alessandro Gianni Enrico Ferguglia – Prima Industrie S.p.A. Nel ringraziare tutto lo staff di Skillab e JMAC, per il supporto, la professionalità e la pazienza con cui ci avete guidati lungo la splendida esperienza che abbiamo vissuto, Ti confesso che questo viaggio ha rappresentato per me il realizzarsi di un sogno: già dai tempi della mia tesi di laurea (1995) avevo approfondito tematiche di lean ed avevo portato a termine un progetto sull’implementazione del kanban in un reparto produttivo in Magneti Marelli. Finalmente vedere sul campo i best in class nell’applicazione del lean thinking mi ha dato nuovi stimoli e rinnovata energia per applicare e diffondere queste tematiche nel lavoro quotidiano. Anche il clima che si è instaurato all’interno del gruppo è stato straordinario: si è combinato il profondo interesse per gli aspetti professionali con una sana voglia di vivere un’esperienza al di fuori del comune, con momenti di confronto, spensieratezza e sana goliardia; forse questo è il modo più efficace per rendere propri concetti e metodologie, ma anche l’approccio al cambiamento e l’ispirazione a nuove linee guida. In sostanza un’esperienza entusiasmante dal punto di vista professionale ed umano, che consiglio a tutti gli appassionati di Lean Thinking: un ricordo che porterò vivo molto a lungo e che rinnoverò sicuramente mettendo in pratica molti degli spunti raccolti! Enrico Ferguglia Emanuela Panero –F.lli Elia S.p.A. Che dire di questo viaggio…. veramente un po’ diverso da come me lo sarei aspettato. Mi aspettavo la grande metropoli, caotica e confusionaria e invece ho trovato un posto rilassante e molto bello da girare e da conoscere con i suoi castelli un po’ diversi dai nostri e i suoi affascinanti templi scintoisti. Posso dire che pur non conoscendola ho respirato un po’ di cultura Zen….. Mi sono portata a casa un’esperienza che mi ha arricchita come manager, l’efficienza non è solo tecnologia ma anche miglioramento continuo, e come persona, si può essere in tanti ma con grande rispetto dell’altro. Il gruppo di viaggio, simpatico, allegro e con grande voglia di fare ha reso il resto del viaggio indimenticabile. Emanuela Panero ANDREA MARANZANA – IREM S.p.A. Questo viaggio ha costituito un’importante occasione di vedere (con il significato giapponese del termine!) in prima persona alcune realtà industriali giapponesi, a riscontro di quanto tante volte letto sui libri o ascoltato ai seminari. Anche dal punto di vista umano il viaggio è stato fonte di arricchimento, sia per il piacere di conoscere compagni di viaggio simpatici e interessanti sia per l’incontro con gli amici giapponesi. Sicuramente da consigliare! Andrea Maranzana Silvano Abello – ITT Italia S.r.l. Il viaggio in Giappone è stata per me un’ottima occasione per venire a contatto con una società, una cultura, un modo di vivere e di lavorare che conoscevo veramente poco e che sicuramente tanto ha influenzato il mondo Manufacturing occidentale. Le ottime guide che abbiamo avuto ci hanno fatto veramente conoscere l’essenza di questo mondo. E’ stato un ottimo momento di riflessione per cercare di cogliere i vantaggi della realtà produttiva giapponese e cercare possibili integrazioni tra il loro mondo e quello così diverso a cui apparteniamo. La sfida ora sarà quella di trarre più spunti possibili da quanto visto e valutarne l’applicabilità con risultati positivi nelle nostre realtà. Silvano Abello Alberto Sorge - BURGO GROUP S.p.A. Tante sono le cose che mi hanno colpito nel corso delle visite fatte nelle varie aziende; dal kanban alla standardizzazione, dalle semplici ma geniali soluzioni impiantistiche all’utilizzo del miglioramento continuo, dal coinvolgimento delle maestranze ai risultati che ci sono stati raccontati. Ma forse quello che più mi ha colpito è come questi concetti siano applicati con una naturalezza quasi disarmante. Le visite più interessanti sono state quelle alla Gifu Auto Body e alla Suzaki; la prima soprattutto per l’efficienza nell’impiego del personale (in particolare dove assemblano la slitta dei sedili), la seconda per come ci ha mostrato l’effettivo uso del kanban e lo studio per la costruzione di un nuovo pezzo meccanico. Meno interessante, ma comprensibile, la seconda parte del viaggio a Tokyo. La sintonia dei partecipanti e l’ottima organizzazione hanno completato egregiamente la settimana. Alberto Sorge Salvatore Rizzuto - HUTCHINSON S.r.l. Sono rimasto soddisfatto: ritengo che l’organizzazione estremamente professionale sia riuscita a mantenere un crescendo d’interesse elevato nonostante il tour fosse ‘’impegnativo’’. Due sole osservazioni : diversificazione del tipo di mercato nel quale s’inseriscono le aziende visitate. Il tour era forse troppo incentrato sull’automotive. Forse un’infarinatura dei concetti base del lean permetterebbe anche ad eventuali neofiti una ancora migliore fruizione di ciò che vedrà. Salvatore Rizzuto Mario Pellegrini – F.lli Elia S.p.A. La costrizione geofisica in cui i giapponesi devono vivere ( sono 120 milioni in un paese poco + grande dell’Italia e per di più meno ospitale) , li costringe a delle regole di convivenza che sono diventate cultura stessa del paese. Se non sei ordinato, sei rispettoso delle regole , loro sarebbero in guerra civile costante per la conquista dello spazio. Abitano in un’isola , si sono isolati per oltre 200 anni e questo ha aumentato il loro orgoglio. Poi hanno realizzato che esiste un mondo esterno e nel dopo guerra hanno traslato la loro necessità di espansione geofisica nella crescita economica e conquista dell’egemonia tecnologica e commerciale Ce l’hanno fatta per 40 anni puntando sempre sul prodotto . Continuano a credere che il prodotto, in quanto tale, se è il migliore è comprato ; peccato che si dimenticano che il cliente non compra solo le caratteristiche del prodotto Senz’altro “l’ossessione” per la qualità del prodotto, debitamente ripulita dall’ossessione, è un ottimo input da portarsi a casa. Così come il concetto che è la collettività che garantisce la qualità. In Giappone c’è una comunità di intenti e di consapevolezza nell’ agire quotidiano in azienda e fuori, che consente il raggiungimento di questo obiettivo. Per noi “impensabile”, siamo individualisti Mi porto a casa anche un po’ di rabbia e frustrazione: se solo potessimo acquistare un po’ della loro costanza nell’applicare il metodo e capire che il bene dell’azienda/paese è anche il nostro e non l’individualismo + spinto. E se questa poca acquisizione fosse unita al ns modo di reinventare continuamente l’approccio al prodotto, saremmo anche + avanti del Giappone Per cui , a parte i se ed i ma, cercheremo di implementarle un paio di piccole cose concrete che sono state viste : il visual mngt, il controllo del miglioramento in un reparto. Inizieremo con un piccolo passo, e poi…….. Mario Pellegrini