Il.Messaggero.12.02.2015 prefettura di roma

Transcript

Il.Messaggero.12.02.2015 prefettura di roma
43
Giovedì 12 Febbraio 2015
www.ilmessaggero.it
Cronaca di Roma
Strade a luci rosse, lo stop del Pd
`Il vertice democrat al Nazareno boccia il piano del sindaco `Altolà anche dal questore: «Sarebbe favoreggiamento»
Orfini: «La prostituzione non va governata, ma si contrasta» E il Campidoglio vira sul progetto di recupero “Roxanne”
IL CASO
«La prostituzione non si governa,
ma si contrasta». E ancora: «Non ci
saranno zone a luci rosse». Il sigillo è di Matteo Orfini, presidente
nazionale del Pd e commissario
dei dem romani. E certifica la bocciatura totale del progetto di zone
a luci rosse all’Eur, avanzato dal
presidente del IX municipio Andrea Santoro e difeso, all’inizio con
un certo vigore, dal sindaco Ignazio Marino e dalla sua fedelissima,
Alessandra Cattoi.
lo zoning sono arrivati in ordine
sparso dalla turborenziana Lorenza Bonaccorsi a Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza. La bocciatura era nell’aria e così martedì sera la giunta si è attrezzata, puntando sul progetto Roxanne facendo scomparire le zone
a luci rosse. Ma proprio davanti ai
suoi assessori Marino si è sfogato
«contro i benpensanti», contro
«chi sta nei salotti e pontifica invece di ascoltare i problemi dei residenti come me». Riferimento nem-
NO DEI PARLAMENTARI
ALLA PROPOSTA DEL
MINISINDACO DELL’EUR:
«UNA FUGA IN AVANTI,
PRIMA SERVONO
NORME NAZIONALI»
Nei corridoi di Palazzo Valentini i
funzionari di lungo corso aprono
le braccia: «Il dopo Pecoraro? E’
più facile scommettere sul vincitore di Sanremo, ogni giorno qui ci
sono dieci papabili». Per «qui» si
intende la sede della Prefettura di
Roma. Una postazione di potere
burocratica che con il passare del
tempo ha assunto un ruolo mediatico sempre più centrale, scrollandosi di dosso il grigiore dei doppiopetti da film di Elio Petri. Se poi la
congiunzione astrale fa allineare i
pianeti di un sindaco come Ignazio
Marino e di un prefetto come Giuseppe Pecoraro l’esposizione sale
alle stelle. Dopo scaramucce su
qualsiasi cosa - l’ultima quella sul-
L’ATTUALE INQUILINO
DI PALAZZO VALENTINI
ANDRÀ IN PENSIONE
AD APRILE: SPUNTANO
LE PRIME IPOTESI
SUL SUCCESSORE
3
500 euro
Le strade dell’Eur dove
sarebbe consentito
avvicinare le prostitute
5 mila euro
La multa al cliente sorpreso Al mese la spesa
al di fuori delle zone dedicate per sostenere le unità
di strada
23
Le vie dove si concentra
il 50 per cento del fenomeno
prostituzione
nell’XI municipio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Basta zone d’ombra
servono case protette»
Assessore Francesca Danese, addio dunque alle zone a
luci rosse all’Eur. In giunta è
passata la sua linea?
«Diciamo che c’è stata una sintesi. Anche perché il tema è un
altro: serve la mediazione sociale. Si riparte dal progetto
Roxanne».
Seppur in silenzio lei è stata
fin da subito contraria alla
proposta di creare zone franche per la prostituzione: perché?
«Semplice: questo fenomeno
non si risolve spostando le persone da una zona d’ombra all’altra».
Di sicuro il dibattito di questi
Prefettura, aperta la corsa
per il sostituto di Pecoraro
IL RETROSCENA
Il piano bloccato
Intervista Francesca Danese
LA RIUNIONE
Il vertice di ieri pomeriggio al Nazareno con i parlamentari romani,
i consiglieri capitolini, l’assessore
ai Servizi sociali Francesca Danese
per certi versi si è trasformato in
un fuoco incrociato nei confronti
di Santoro. A cui è stato dato il merito di aver sollevato un problema
reale, ma di aver fatto allo stesso
tempo «una fuga in avanti» su un
tema a cui spetta al parlamento legiferare. Non a caso la senatrice
Monica Cirinnà ha annunciato che
è stata calendarizzata la sua proposta di legge, prima firmataria Maria Spillabotte, sul «riconoscimento della prostituzione nel mercato
del lavoro». Critiche e fulmini sul-
meno tanto velato ai parlamentari
Pd che da giorni cannoneggiavano
sulla proposta di Santoro. Il quale,
dopo una riunione fiume di tre
ore, ha comunque ammesso che
«almeno in quattro giorni abbiamo smosso quanto era fermo da 15
anni e io non mi fermo». In serata
un’altra pietra tombale è stata aggiunta dal questore Nicolò D’Angelo: «Una red zone sarebbe favoreggiamento della prostituzione».
S. Can.
le zone a luci rosse - l’ex poliziotto
saluterà Palazzo Valentini dal primo aprile. Pensione, senza possibilità di deroghe. Nei Palazzi romani, a partire dal Viminale, sono già
iniziate le manovre, i giochi e le
congiure. Tirare fuori un nome,
ora, è un esercizio di stile - ieri, per
dirla una, si parlava di Elisabetta
Belgiorno, a capo del dipartimento
affari territoriali del ministero degli Interni - ma di sicuro il nuovo
prefetto dovrà gestire un dossier
esplosivo: l’accesso agli atti del
Campidoglio dopo l’inchiesta Mafia Capitale. Decidere se sciogliere
il consiglio comunale oppure no.
L’IDENTIKIT
E quindi sarà meglio un super poliziotto a fine carriera o un dirigente
ministeriale in rampa di lancio?
Chi conosce i meccanismi di queste nomine, proposte dal consiglio
dei ministri e quindi dal premier
Renzi in persona, esclude per
esempio la promozione degli attuali vice di Pecoraro. Di sicuro, viste le incombenze di Roma non si
potrà ripetere quanto accaduto a
Milano, quando il governo Letta
impiegò diversi mesi prima di indicare Francesco Tronca. Servirà
una risposta subito. Come auspica
anche Marino. Che forse dopo le
frizioni con l’attuale rappresentante del Governo si augura che ne arrivi uno più sportivo, che non si
metta a litigare con lui anche sull’uso o meno della bicicletta. In
Campidoglio si augurano di «vistare» la rosa dei papabili. I maligni
dicono che forse potrebbe essere
proprio il Governo a nominare un
altro Pecoraro - magari con poca
«avveduta precauzione» per dirla
con Sciascia in Invenzione di una
prefettura - per arginare la personalità di Marino.
Simone Canettieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
giorni ha smosso il dibattito.
«Finalmente si riapre il tema
prostituzione che non riguarda solo Roma ma tutte le città.
Riparte un'azione di sistema,
con le unità mobili, e con la
mediazione sociale che ai tempi veniva fatta molto bene, con
corsi di formazione insieme alle forze ordine, impiegate in
un lavoro di mediazione culturale importante».
Verrà rifinanziato il progetto Roxanne. Ma possono bastare 2 milioni di euro per
contrastare un fenomeno così capillare come quello della Capitale?
«Servono più fondi, certo, ma
è un inizio importante. Ci saranno le vie di fuga e torneranno le case protette perché non
ha senso togliere le donne dai
marciapiedi e poi non dare a
queste persone la possibilità
di uscire dal mercato, perché
«RECUPERO
SOCIALE
PER CHI
È TRATTATA
COME MERCE»
L’assessore
al Sociale
vengono trattate come merci,
e verrà fatto un lavoro sugli
uomini».
Gli uomini?
«L’educazione sentimentale
va insegnata ai ragazzi, a scuola. E poi insieme alle forze dell’ordine vanno incrociati i dati
finanziari su chi fa soldi vendendo il corpo delle ragazze e
anche dei bambini, purtroppo».
La proposta lanciata dal IX
municipio, e ora bocciata,
non dava una soluzione troppo superficiale al problema?
«Si deve capire che è sbagliato
incentrare tutto sulla sicurezza, che rimane uno dei lati di
questo fenomeno. Dobbiamo
dare una risposta di sistema all’emergenza».
Dopo questa bufera mediatica, tra retromarce e correzioni, c’è il rischio alla fine
nulla cambi con le ragazze in
strada e i residenti esasperati?
«Abbiamo ripreso in mano il
progetto Roxanne con un rifinanziamento importante. Roma si impegna malgrado i tagli, e chiede anche un impegno nazionale per far sì che ci
sia un dibattito pubblico che
coinvolga l'Italia».
S. Can.
© RIPRODUZIONE RISERVATA