Lo sviluppo del linguaggio

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Lo sviluppo del linguaggio
23/03/2014
La società multiculturale
La mobilità sociale è un evento che ha “investito” tutte le
nazioni capitaliste in ogni parte del mondo
Lo sviluppo del linguaggio nel bambino straniero di 1°
e di 2° generazione
Propone individualmente problematiche di adattamento,
Log. Graziella Tarter
Appiano Gentile – 3-4 aprile 2014
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Fattori di difficoltà per gli adulti
stranieri immigrati
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Problemi di autostima per la difficoltà di sentirsi
parte della società
Sentimenti di esclusione rispetto al gruppo dei pari
età per colore della pelle, lingua, abbigliamento,
possibilità economiche
Confusione rispetto alla propria identità
Insuccesso scolastico in alta percentuale
Comportamenti di rifiuto della società ospitante,
comportamenti antisociali e condotte devianti,
abuso di alcolici o sostanze
interpersonali di sostegno
Rinuncia al ruolo sociale (qualificazione professionale,
titolo di studio …)
Abbandono delle proprie consuetudini e tradizioni
(vestiario, cibo, religione, svago,..)
“Lontananza” delle nuove regole sociali
Paura/diffidenza per tutto ciò che rappresenta lo
Stato, l’autorità, le istituzioni (in modo particolare per
le migrazioni per cause politiche o di guerra)
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Le condizioni socio - economiche delle
famiglie immigrate
log. Graziella Tarter
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L’apprendimento della lingua della nazione
ospitante
È il primo e più importante fattore di adattamento
Permette di ricreare una rete di rapporti ma anche di
Sono in rapporto diretto con la riuscita
dell’integrazione
trovare le risposte necessarie per l’integrazione
(informazioni, accesso ai servizi)
Le donne, specialmente le mogli casalinghe, rifiutano
questo apprendimento che segna l’inizio dell’accettazione
di una realtà che non hanno scelto ma subito
I bambini con genitori che conoscono poco la lingua del
paese ospitante corrono più rischi per la salute fisica,
l’adattamento sociale, la riuscita scolastica
Spesso la situazione è precaria anche in presenza
di un reddito da lavoro, non sufficiente al
mantenimento di una qualità della vita pari a
quella della società ospitante
In presenza di una bassa aspettativa di migliorare
la propria condizione, l’integrazione ha meno
successo
log. Graziella Tarter
log. Graziella Tarter
Fattori di difficoltà diversi per i minori
Cambiamento di lingua e cultura
Separazione dalla famiglia di origine
Perdita del contesto sociale e delle relazioni
log. Graziella Tarter
associate ad un profondo stress psicologico dei migranti,
quale che sia la causa della migrazione, con ripercussioni
mentali e fisiche
Mette in causa la capacità delle società di accogliere
tutte le persone che hanno scelto di stabilirsi in un
territorio, rispondendo al loro bisogno di libertà, lavoro,
istruzione, servizi
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log. Graziella Tarter
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L’apprendimento della lingua per b/i
immigrati di II° generazione
L’apprendimento della lingua per b/i
immigrati – condizioni sfavorenti
Crescere all’interno di una cultura vuol dire impararne
Elevata differenza dalla lingua di origine nella pronuncia e
precocemente la lingua, gli usi, le norme di
comportamento (problema accentuato dalla eventuale
scolarizzazione precoce)
Oltre alle parole e alla sintassi è diverso il modo di usare il
linguaggio orale e anche la gestualità come
accompagnamento al linguaggio (riconoscimento della
società d’origine)
I modelli di comportamento, per l’apprendente di II°
generazione, non sono solo gli adulti di famiglia, ma altri,
questo è fonte di gravi conflitti tra generazioni per la
difficoltà dei minori di gestire schemi di comportamento
diversi in casa e fuori
nella forma ritmica
Età di inserimento nella nuova cultura
Povertà della lingua di origine in famiglia, povertà di
esperienze e di lessico per esprimerle
Lingua del paese ospitante imparata ed usata solo a scuola
Difficili o assenti rapporti extrascolastici
NB: Le difficoltà linguistiche causano alti livelli di ansia e
insicurezza, ostacolando di fatto il successo scolastico e
l’integrazione sociale
log. Graziella Tarter
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Spesso soggetti immigrati vengono avviati dalla Scuola
ai Servizi Sanitari per valutazione delle competenze
Dietro c’è la disperata necessità della scuola di
6912 lingue al mondo in 160 Paesi
accedere a risorse aggiuntive per rispondere a dei
bisogni che percepisce, ma cui non sa/può fare fronte
Spesso ci si trova di fronte alla necessità di verificare
competenze linguistiche carenti, valutando se ciò sia
causato da patologia certificabile: disturbo del
linguaggio/ disturbo dell’adattamento e/o della
conoscenza linguistica?
Più del 50% della popolazione mondiale è poliglotta
L’età di esposizione e acquisizione non definisce la
bravura successiva, anche in una acquisizione tardiva è
possibile avere una alta bravura
La variabilità interindividuale è molto alta e dipende al
tempo di esposizione e ai contesti
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E per fare questo
Prima di pensare al DSA e al disturbo di
linguaggio, vale la pena di riflettere sul linguaggio
in quanto tale, sull’uso e sulle possibilità di
sviluppo che ha avuto e su quel che la società
accogliente (intesa come scuola, ma anche come
opportunità extrascolastica) ha potuto fornire per
far si che un bambino monolingue potesse
diventare bi e/o plurilingue
log. Graziella Tarter
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Ruolo dei Servizi Sanitari
Il plurilinguismo non è una realtà di
pochi eletti
log. Graziella Tarter
log. Graziella Tarter
Non abbiamo bisogno di test in cinese, bulgaro o
tunisino, ma di conoscenze
Conoscenze di antropologia sociale (come viene accudito il
bambino nei luoghi di origine, da chi apprende il
linguaggio e come, quali sono le conoscenze/credenze che
regolano questo apprendimento)
Conoscenze sociali immediate (quale è la situazione del
minore ora, da chi e come è ed è stato accudito, quali i suoi
modelli linguistici, che televisione guarda)
Conoscenze sulla situazione socio economica della
famiglia, sulla capacità di capire e di sostenere il processo
di integrazione e di apprendimento
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Lo sviluppo del linguaggio orale del minore
straniero
Molte società africane prevedono che la donna sposata si
Non segue tappe diverse, ma la situazione di contesto è
occupi dei bisogni del marito e questo richiede, nella
società d’origine, un allevamento condiviso dei minori,
soprattutto in carico alle donne nubili del gruppo sociale o
familiare allargato
In molte situazioni di migranti le madri sono molto giovani
e con poca istruzione d’origine; arrivano in Italia per il
ricongiungimento familiare e non per una scelta condivisa
Le loro difficoltà si riflettono sulle modalità di
stimolazione linguistica che offrono e la possibilità di
essere un riferimento per i figli si scontra con il loro
personale disorientamento
“diversa”
Consideriamo “normali” le tappe di sviluppo quando la
situazione di stimolazione e le relazioni linguistiche
interpersonali sono adeguate alle necessità di
apprendimento per modelli del bambino
Lo sradicamento conseguente alla emigrazione è una
condizione di particolare stress per le donne e soprattutto
per le giovani madri
La mancanza del contesto sociale di aiuto e guida di altre
donne è spesso causa in sé di patologia (pre natale,
neonatale, post natale, prima infanzia)
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Conseguenze:
un contesto più ampio della famiglia, il modello di
linguaggio che il bambino apprende è un idioma familiare
monco del linguaggio sociale
È importante che il linguaggio di riferimento L1 sia ricco di
tutti gli aspetti lessicali, sintattici e pragmatici, altrimenti
anche la L2 rischia una analoga povertà per mancanza di
elementi cognitivi di confronto
Prima di pensare ad una risposta sociale al singolo
(scolarità precoce) dovremmo pensare alla salute mentale
di tutto il nucleo, ed in particolare alla diade
madre/bambino
Bilingue è chi possiede usa ed integra due o più lingue di
uguale dignità, peso, riconoscimento sociale
Se una lingua è appresa in età precoce (prima dei 3 anni) si
attivano due distinti meccanismi linguistici cui fanno
riferimento complete capacità di pensiero linguistico
Si sviluppa precocemente (3 – 6 anni) una abilità cognitiva
di “scivolamento” che permette di passare a seconda del
contesto e dell’argomento da uno all’altro, contribuendo
all’arricchimento di tutti e due gli idiomi
Tale abilità sarà recuperabile poi in ogni momento del resto
della vita (anche se sembra a livello cosciente dimenticata)
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log. Graziella Tarter
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perciò
Le lingue apprese in età molto precoce sono
contemporaneamente attive durante lo sviluppo cognitivo
del bambino e i modelli linguistici di riferimento dell’una e
dell’altra possono essere rappresentati da persone diverse
(la mamma, il papà, la tata) o da contesti diversi (la
famiglia, la scuola, la televisione, ecc)
Lo sviluppo cognitivo e linguistico sono armonici se può
esservi una modulazione tra il pensiero e il linguaggio:
apprendo una nozione o un’abilità e possiedo (o posso
recuperare) le parole per fissare questo dato in tutte e due
le lingue: raramente ciò avviene!
In assenza o carenza di ciò una delle lingue sarà gregaria
all’altra
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Sviluppo linguistico
Anche in presenza di situazioni “ottimali”, in mancanza di
log. Graziella Tarter
log. Graziella Tarter
Il soggetto immigrato è bilingue o plurilingue solo in senso
soggettivo, per la scuola (prima istanza di inserimento
sociale) il suo bilinguismo è vissuto come un ostacolo e non
come un valore
Nel bilinguismo sociale il soggetto è realmente bilingue se
le sue conoscenze e competenze sono integrate
Quando il bilinguismo è sbilanciato (una lingua per la
famiglia e una per la scuola e l’apprendimento, con
contenuti diversi che non si travasano) si può avere un
effetto di impoverimento di entrambe (bilinguismo
sottrattivo)
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I consigli degli “esperti”
Luoghi comuni sul bilinguismo
Spesso ed in buona fede operatori sanitari e scolastici
consigliano ai genitori di parlare italiano ai bambini per
favorire la loro conoscenza della lingua
Imparare un povero italiano è molto peggio che imparare
una buona lingua madre
Il migliore indicatore per l’apprendimento dell’italiano è
sicuramente la ricchezza e competenza in L1
la lingua madre è la lingua del cuore e degli affetti:
consigliare di non usarla è una violenza inferta alla coppia
madre/bambino, all’io sociale dell’individuo, ai rapporti
con la famiglia allargata rimasta nel paese di origine
log. Graziella Tarter
Influenza negativamente lo sviluppo cognitivo
Difficoltà di raggiungere un buon livello linguistico
nelle acquisizioni in età tardiva
Impossibilità di tenere separati i diversi sistemi
linguistici con confusione delle due lingue
Usare termini delle due lingue influenza
negativamente l’efficacia comunicativa
I bambini con ritardo del linguaggio o con DSL non
devono imparare più lingue
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Il cervello multilinguistico
L’utilità di un apprendimento plurilinguistico va oltre
Fino agli anni ’50 c’era un pesante pregiudizio di
le differenze linguistiche politicamente sono state
l’utilitarismo immediatamente percepibile
Il cervello sviluppa connessioni e sinapsi al servizio del
linguaggio (a lunga data permette una preservazione dal
decadimento senile)
L’apprendimento precoce di più lingue produce una plasticità
cerebrale che potenzia il fattore di crescita neuronale, con un
effetto benefico sull’intelligenza
Sviluppare competenze plurilingui vuol dire fare propri più
sistemi di ancoraggio significante/significato, riconoscendone
implicitamente ma precocemente la assoluta arbitrarietà
Questo permette riflessioni metalinguistiche e metafonologiche
precoci e flessibili
log. Graziella Tarter
“infermità psicologica” nel bilinguismo
accentuate per creare divisione
I primi studi seri e validati linguistici sono stati sui
canadesi “… si possono usare parole di lingue diverse
per esprimere concetti non esprimibili altrimenti …”
I bambini non sono parlanti ideali ma parlanti reali,
usano lessico e grammatica per imitazione (mentre gli
adulti devono destrutturare la propria grammatica
prima di acquisirne una nuova)
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Analisi del linguaggio
L’assetto fonologico è il più dipendente dalle abilità
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specifiche del bambino, sia motorie (articolazione)
sia percettive (discriminazione acustica), è legato ad
aspetti neurobiologici
Pragmatica - comunicazione
sintassi
L’assetto lessicale del bambino è il più legato
all’ambiente sociale nel quale vive, risente
direttamente del linguaggio usato nelle situazioni di
vita e dell’ambito culturale al quale il bambino è
esposto.
lessico
fonologia
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La lingua madre per i b/i immigrati
L’assetto morfosintattico del bambino è il più
dipendente dalla stimolazione linguistica diretta
ricevuta, dalle correzioni che riceve, dal modo in cui
gli si parla e dalla quantità e qualità delle strutture di
frase alle quali è esposto in prima persona
Fonologicamente è corretta, ma i soli modelli di
riferimento sono gli adulti conosciuti
Lessicalmente rimane povera di termini e nel tempo
acquisisce parole “straniere” per esprimere contenuti
diversi, si discosta anche dalla evoluzione in atto nel
Paese di origine
Sintatticamente rimane legata solo alla oralità (a
meno che non ci sia una istruzione in lingua)
Pragmaticamente cresce come il contesto
comunicativo psicologico e relazionale in famiglia lo
permette e le regole conosciute di interazione
adulto/bambino sono solo quelle della famiglia
L’assetto pragmatico del bambino è il più legato alla
capacità di rappresentazione mentale e allo sviluppo
psicologico per la capacità di condividere contenuti
mentali, idee, affetti ed emozioni. È regolato dalle
norme dalla società e dalla cultura.
log. Graziella Tarter
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La lingua italiana per b/i immigrati
Bilinguismo simultaneo – esposizione parallela entro
i 2-3 anni
Bilinguismo successivo – 3-8 anni, tanto più precoce
quanto minore è l’età di inizio della esposizione
Bilinguismo tardivo - dopo gli 8-10 anni
(Le definizioni non sono univoche tra vari autori)
Proficiency: (competenza/efficienza) è il livello di
fluenza e bravura, correla con l’età di acquisizione ed è
massimo entro gli 8 anni
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acquisizione linguistica, ma per alcuni b/i può esserci
un ritardo in L1 per stress di carico informativo
L1 non è la prima lingua cui il b/o è esposto, ma quella
con la quale c’è un rapporto emotivo più forte
La diversità tra le lingue è percepita dai lattanti per
intonazione e ritmo
Nel 2°semestre è percepita l’analisi acustica dei fonemi
diversi
Parliamo di L2 solo quando viene appresa dopo il 2°
anno di vita
log. Graziella Tarter
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Competenza linguistica nella
acquisizione tardiva
Il bilinguismo non è causa del DSL o del ritardo di
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I TEMPI DELL’ACQUISIZIONE LINGUISTICA
Fonologicamente è appresa da modelli extrafamiliari
(televisione, scuola, strada, lavoro), privi di rimando
correttivo
Lessicalmente dipende dal contesto sociale in cui il
bambino la impara
Sintatticamente cresce entro schemi di imitazione e
non per stimolazione diretta
Pragmaticamente è incompleta perché il contesto
extrafamiliare non è il luogo deputato alla crescita di
rappresentazioni mentali, psicologiche, di alternanza
di turni, e poi è molto dipendente dalla cultura (come
si parla, quando, a chi, perché, rispetto dei contesti,
ecc)
log. Graziella Tarter
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L’acquisizione di una lingua dopo gli 8 anni ha un
effetto negativo sulla competenza fonologica
(l’accento straniero entro gli 8 anni non c’è,
progressivamente cresce e dopo i 20 anni
difficilmente sparisce)
Effetto negativo sulla componente morfo
sintattica (componente correttiva!)
Effetto positivo sulla acquisizione lessicale
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La fase silenziosa
L’acquisizione della seconda lingua
I b/i stranieri che incontrano per la prima volta una seconda
lingua (ad esempio a scuola) presentano un periodo di
silenzio di lunghezza variabile, da poche settimane o pochi
mesi fino anche ad un anno per alcune culture
È importante rispettare questa fase, che è di assimilazione di
modelli e di parole, senza forzare la ripetizione di parole,
possibile solo in tempi successivi
Le prime espressioni di parole sono più facili in situazione
informale e di gioco, poi in contesto scolastico, solo
successivamente in un rapporto informale con adulti
log. Graziella Tarter
Come osservare - fonologia
La pronuncia e le competenze a volte diverse che il
bambino possiede nel linguaggio spontaneo e su
ripetizione. Attenzione ai gruppo di co articolazione
consonantica che in alcune lingue sono assenti (es.
lingue asiatiche)
Verifica dei modelli e delle capacità di intervento
correttivo degli stessi (molti genitori stranieri
ritengono di parlare un buon italiano, oppure parlano
italiano ai figli nell’intento di aiutarli, oppure sono
stati consigliati in tal senso)
L’apprendimento linguistico è facilitato quando
l’attenzione non è focalizzata sulla lingua ma
sui contenuti del gioco, dell’insegnamento,
dell’attività proposta
Non è necessario insegnare la lingua e le sue
caratteristiche, ma aiutare il bambino a capire i
contenuti, utilizzando tutte le modalità
disponibili (mimiche, imitative, iconografiche)
log. Graziella Tarter
log. Graziella Tarter
Problemi aperti nella valutazione - fonologia
Le fasi dello sviluppo fonologico sono le stesse, ma non
sono uguali i fonemi da apprendere
Nelle lingue toniche ci sono meno caratteristiche
articolatorie da apprendere
Importante acquisire una articolazione chiara avendo
buoni modelli
I bambini in situazione scolastica raramente vengono
corretti fonologicamente
Sottolineare ai genitori l’importanza di apprendere la
lingua della famiglia
log. Graziella Tarter
semplificazione (della pronuncia e degli enunciati),
generalizzazione delle regole (morfosintattiche), riduzione
delle complessità
Gli errori dell’apprendente sono causati dall’uso di
queste strategie, così come avviene nel bambino
monolingue
I bambini più grandi, con un grado di competenza
linguistica in L1 già definito, possono provare a trasferire
nella L2 le regole già conosciute. Questo va riconosciuto e
non ricondotto a patologia!
log. Graziella Tarter
È comunque sempre più facile imparare in
lingua (apprendimento veicolare ) che
imparare una lingua
Segue le regole e strategie universali di apprendimento:
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Come osservare - lessico
La conoscenza delle parole in entrata è sempre
superiore a quella in uscita: nei bambini stranieri può
anche verificarsi il contrario (molto lessico comune,
poco lessico specifico)
Verificare se il bambino usa spontaneamente lo
scivolamento (switch) da una lingua all’altra, se
possiede la parola nella lingua madre, se chiede alla
mamma (o si chiede) “come si dice?”
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Come osservare - sintassi
Problemi aperti nella valutazione - lessico
Le prestazioni dei bambini bilingui possono essere
Verificare i modelli (da chi impara le frasi, chi
confrontate con quelle dei monolingui solo se c’è una
esposizione a L2 superiore al 50% del tempo
Il vocabolario di una lingua di norma non corrisponde
a quello dell’altra perché il tempo di esposizione e i
contesti sono diversi
In letteratura si riporta minore competenza lessicale
rispetto ai monolingui, ma spesso questo è una
sottostima della competenza
Nella clinica spesso si collocano ai limiti della norma
log. Graziella Tarter
interviene per eventualmente correggerlo)
Osservare un campione adeguato di linguaggio
spontaneo oppure indotto per vedere la tipologia di
sintassi usata di prevalenza e in particolare la
concordanza morfologica (verbi e articoli)
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log. Graziella Tarter
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Cosa osservare - pragmatica
Problemi aperti nella valutazione - sintassi
Lo sviluppo lessicale, grammaticale e sintattico sono
La competenza indagata è la misura in cui il linguaggio
correlati (in Italiano la sintassi si sviluppa solo quando
il bambino ha raggiunto un n° adeguato di parole,
variabili da 100 a 300)
Spesso il ritardo sintattico è un problema di input (si
cura molto il lessico e l’acquisizione di parole, anche
per le azioni, meno l’uso e l’armonia della costruzione
sintattica)
La sintassi va corretta con costanza anche in ambito
scolastico
è usato per comunicare, ma l’interferenza culturale
può trarre in inganno
Anche in questo caso prestare attenzione ai modelli (il
genitore usa la forma di cortesia?)
Osservare se il bambino chiede in qualche forma al
genitore il permesso di parlare, se rispetta i turni (con
noi e col genitore), se sa narrare, se sa modificare i suoi
enunciati quando non viene capito.
log. Graziella Tarter
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Il profilo linguistico
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Intervento dei Servizi- Età prescolare
Il profilo del bambino che andiamo a tracciare è la
fotografia della sua conoscenza ed uso della lingua
italiana
Non sappiamo quale sia il profilo in lingua madre,
spesso le notizie sono poco attendibili, ma è in Italia
che vive e che col linguaggio deve interagire ed
imparare
Dobbiamo combinare i dati conosciuti in modo da
capire quali sono i settori eventualmente compromessi
(la pronuncia, la conoscenza di parole, la struttura
delle frasi, la capacità di comunicare)
log. Graziella Tarter
log. Graziella Tarter
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Nel bambino prescolare è fondamentale agire sui modelli
(familiari ed educativi) sia in forma indiretta (consulenza)
sia, se necessario, in forma diretta (terapia)
Sono fondamentali i tempi di acquisizione per valutare se
c’è adeguato spazio per un passaggio spontaneo dalle
conoscenze linguistiche a quelle metalinguistiche,
indispensabili per l’apprendimento della letto scrittura
Attenzione al passaggio precoce alla scuola primaria
(caldeggiato spesso dai genitori), è importante saper
consigliare correttamente.
log. Graziella Tarter
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Intervento dei Servizi - Età scolare
La sintesi dei dati
Anche se l’invio avviene per difficoltà di apprendimento,
nel bambino straniero è comunque indispensabile disporre
di un profilo linguistico adeguato
Il bambino straniero di 1° generazione va confrontato con
l’esposizione all’italiano ricevuta e col tempo trascorso
dall’arrivo (dati empirici)
Anche il bambino di 2° generazione (nato in Italia) è un
bambino straniero dal punto di vista linguistico: la
rilevazione dei dati in questo caso sarà maggiormente
correlata coi pari età, ma una reale comparazione si può
fare solo se ci sono alle spalle almeno tre anni di
esposizione sistematica a L2
log. Graziella Tarter
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L’operatore che effettua i controlli periodici (mensili,
bimestrali...) deve porsi degli obiettivi a breve termine, che
può verificare
Questi piccoli obiettivi vanno concordati (con la famiglia,
con la scuola, con altri operatori che si occupano della
situazione) e devono essere realistici (imparare una storia,
una canzoncina, una preghiera, ecc)
L’effettiva realizzazione dell’obiettivo sarà la misura della
capacità del bambino di modificarsi e di cambiare a seguito
di stimolazione adeguata
La capacità professionale dell’operatore è quella di
individuare correttamente il punto di sviluppo prossimale
del minore
log. Graziella Tarter
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È la fotografia di un momento: la realtà di un minore,
soprattutto prescolare è una realtà in divenire e va
considerata come tale
La presa in carico di un minore in situazione di
plurilinguismo con segnali di sofferenza linguistica
richiede controlli ripetuti nel tempo
Per i bambini in situazione di multiculturalità e
plurilinguismo l’intervento deve essere rispettoso
delle differenze e non mira alla omogeneizzazione
log. Graziella Tarter
L’intervento si basa sulla capacità di:
ipotizzare correttamente il livello di sviluppo
linguistico del minore
comprendere la capacità del genitore di essere la leva
capace di modificare lo stato delle cose (l’intervento
può essere realizzato in lingua materna)
agire per modificare la situazione linguistica della
diade con suggerimenti, materiali, proposte
motivare la coppia madre/bambino a trasferire poi in
italiano le nuove acquisizioni
log. Graziella Tarter
E se c’è un reale dubbio di DSL
In sintesi
Per aiutare un bambino con DSL in contesto bilingue si
L’intervento logopedico non è sempre e
suggerisce alla famiglia di parlare comunque la loro
lingua, perché è quella in cui i genitori sono
competenti
Il riabilitatore lavorerà in italiano, nella convinzione
che le competenze apprese in una lingua possono
essere usate anche dall’altra
Questo è massimamente valido anche per i bambini
con ritardo mentale, i vantaggi del bilinguismo
superano gli svantaggi
log. Graziella Tarter
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necessariamente la presa in carico riabilitativa
La presa in carico indiretta ha le stesse possibilità di
riuscita e va tentata per prima
Questa soluzione ha il pregio di modificare
maggiormente la situazione, il difetto di tempi più
lunghi e di richiedere maggior capacità propositiva ai
Servizi Sanitari
La scuola può collaborare moltissimo in questo e va
coinvolta anche nelle verifiche
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