Lo sviluppo del linguaggio
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Lo sviluppo del linguaggio
23/03/2014 La società multiculturale La mobilità sociale è un evento che ha “investito” tutte le nazioni capitaliste in ogni parte del mondo Lo sviluppo del linguaggio nel bambino straniero di 1° e di 2° generazione Propone individualmente problematiche di adattamento, Log. Graziella Tarter Appiano Gentile – 3-4 aprile 2014 1 Fattori di difficoltà per gli adulti stranieri immigrati 2 Problemi di autostima per la difficoltà di sentirsi parte della società Sentimenti di esclusione rispetto al gruppo dei pari età per colore della pelle, lingua, abbigliamento, possibilità economiche Confusione rispetto alla propria identità Insuccesso scolastico in alta percentuale Comportamenti di rifiuto della società ospitante, comportamenti antisociali e condotte devianti, abuso di alcolici o sostanze interpersonali di sostegno Rinuncia al ruolo sociale (qualificazione professionale, titolo di studio …) Abbandono delle proprie consuetudini e tradizioni (vestiario, cibo, religione, svago,..) “Lontananza” delle nuove regole sociali Paura/diffidenza per tutto ciò che rappresenta lo Stato, l’autorità, le istituzioni (in modo particolare per le migrazioni per cause politiche o di guerra) 3 Le condizioni socio - economiche delle famiglie immigrate log. Graziella Tarter 4 L’apprendimento della lingua della nazione ospitante È il primo e più importante fattore di adattamento Permette di ricreare una rete di rapporti ma anche di Sono in rapporto diretto con la riuscita dell’integrazione trovare le risposte necessarie per l’integrazione (informazioni, accesso ai servizi) Le donne, specialmente le mogli casalinghe, rifiutano questo apprendimento che segna l’inizio dell’accettazione di una realtà che non hanno scelto ma subito I bambini con genitori che conoscono poco la lingua del paese ospitante corrono più rischi per la salute fisica, l’adattamento sociale, la riuscita scolastica Spesso la situazione è precaria anche in presenza di un reddito da lavoro, non sufficiente al mantenimento di una qualità della vita pari a quella della società ospitante In presenza di una bassa aspettativa di migliorare la propria condizione, l’integrazione ha meno successo log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter Fattori di difficoltà diversi per i minori Cambiamento di lingua e cultura Separazione dalla famiglia di origine Perdita del contesto sociale e delle relazioni log. Graziella Tarter associate ad un profondo stress psicologico dei migranti, quale che sia la causa della migrazione, con ripercussioni mentali e fisiche Mette in causa la capacità delle società di accogliere tutte le persone che hanno scelto di stabilirsi in un territorio, rispondendo al loro bisogno di libertà, lavoro, istruzione, servizi 5 log. Graziella Tarter 6 1 23/03/2014 L’apprendimento della lingua per b/i immigrati di II° generazione L’apprendimento della lingua per b/i immigrati – condizioni sfavorenti Crescere all’interno di una cultura vuol dire impararne Elevata differenza dalla lingua di origine nella pronuncia e precocemente la lingua, gli usi, le norme di comportamento (problema accentuato dalla eventuale scolarizzazione precoce) Oltre alle parole e alla sintassi è diverso il modo di usare il linguaggio orale e anche la gestualità come accompagnamento al linguaggio (riconoscimento della società d’origine) I modelli di comportamento, per l’apprendente di II° generazione, non sono solo gli adulti di famiglia, ma altri, questo è fonte di gravi conflitti tra generazioni per la difficoltà dei minori di gestire schemi di comportamento diversi in casa e fuori nella forma ritmica Età di inserimento nella nuova cultura Povertà della lingua di origine in famiglia, povertà di esperienze e di lessico per esprimerle Lingua del paese ospitante imparata ed usata solo a scuola Difficili o assenti rapporti extrascolastici NB: Le difficoltà linguistiche causano alti livelli di ansia e insicurezza, ostacolando di fatto il successo scolastico e l’integrazione sociale log. Graziella Tarter 7 Spesso soggetti immigrati vengono avviati dalla Scuola ai Servizi Sanitari per valutazione delle competenze Dietro c’è la disperata necessità della scuola di 6912 lingue al mondo in 160 Paesi accedere a risorse aggiuntive per rispondere a dei bisogni che percepisce, ma cui non sa/può fare fronte Spesso ci si trova di fronte alla necessità di verificare competenze linguistiche carenti, valutando se ciò sia causato da patologia certificabile: disturbo del linguaggio/ disturbo dell’adattamento e/o della conoscenza linguistica? Più del 50% della popolazione mondiale è poliglotta L’età di esposizione e acquisizione non definisce la bravura successiva, anche in una acquisizione tardiva è possibile avere una alta bravura La variabilità interindividuale è molto alta e dipende al tempo di esposizione e ai contesti 9 log. Graziella Tarter 10 E per fare questo Prima di pensare al DSA e al disturbo di linguaggio, vale la pena di riflettere sul linguaggio in quanto tale, sull’uso e sulle possibilità di sviluppo che ha avuto e su quel che la società accogliente (intesa come scuola, ma anche come opportunità extrascolastica) ha potuto fornire per far si che un bambino monolingue potesse diventare bi e/o plurilingue log. Graziella Tarter 8 Ruolo dei Servizi Sanitari Il plurilinguismo non è una realtà di pochi eletti log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter Non abbiamo bisogno di test in cinese, bulgaro o tunisino, ma di conoscenze Conoscenze di antropologia sociale (come viene accudito il bambino nei luoghi di origine, da chi apprende il linguaggio e come, quali sono le conoscenze/credenze che regolano questo apprendimento) Conoscenze sociali immediate (quale è la situazione del minore ora, da chi e come è ed è stato accudito, quali i suoi modelli linguistici, che televisione guarda) Conoscenze sulla situazione socio economica della famiglia, sulla capacità di capire e di sostenere il processo di integrazione e di apprendimento 11 log. Graziella Tarter 12 2 23/03/2014 Lo sviluppo del linguaggio orale del minore straniero Molte società africane prevedono che la donna sposata si Non segue tappe diverse, ma la situazione di contesto è occupi dei bisogni del marito e questo richiede, nella società d’origine, un allevamento condiviso dei minori, soprattutto in carico alle donne nubili del gruppo sociale o familiare allargato In molte situazioni di migranti le madri sono molto giovani e con poca istruzione d’origine; arrivano in Italia per il ricongiungimento familiare e non per una scelta condivisa Le loro difficoltà si riflettono sulle modalità di stimolazione linguistica che offrono e la possibilità di essere un riferimento per i figli si scontra con il loro personale disorientamento “diversa” Consideriamo “normali” le tappe di sviluppo quando la situazione di stimolazione e le relazioni linguistiche interpersonali sono adeguate alle necessità di apprendimento per modelli del bambino Lo sradicamento conseguente alla emigrazione è una condizione di particolare stress per le donne e soprattutto per le giovani madri La mancanza del contesto sociale di aiuto e guida di altre donne è spesso causa in sé di patologia (pre natale, neonatale, post natale, prima infanzia) log. Graziella Tarter 13 Conseguenze: un contesto più ampio della famiglia, il modello di linguaggio che il bambino apprende è un idioma familiare monco del linguaggio sociale È importante che il linguaggio di riferimento L1 sia ricco di tutti gli aspetti lessicali, sintattici e pragmatici, altrimenti anche la L2 rischia una analoga povertà per mancanza di elementi cognitivi di confronto Prima di pensare ad una risposta sociale al singolo (scolarità precoce) dovremmo pensare alla salute mentale di tutto il nucleo, ed in particolare alla diade madre/bambino Bilingue è chi possiede usa ed integra due o più lingue di uguale dignità, peso, riconoscimento sociale Se una lingua è appresa in età precoce (prima dei 3 anni) si attivano due distinti meccanismi linguistici cui fanno riferimento complete capacità di pensiero linguistico Si sviluppa precocemente (3 – 6 anni) una abilità cognitiva di “scivolamento” che permette di passare a seconda del contesto e dell’argomento da uno all’altro, contribuendo all’arricchimento di tutti e due gli idiomi Tale abilità sarà recuperabile poi in ogni momento del resto della vita (anche se sembra a livello cosciente dimenticata) 15 log. Graziella Tarter 16 perciò Le lingue apprese in età molto precoce sono contemporaneamente attive durante lo sviluppo cognitivo del bambino e i modelli linguistici di riferimento dell’una e dell’altra possono essere rappresentati da persone diverse (la mamma, il papà, la tata) o da contesti diversi (la famiglia, la scuola, la televisione, ecc) Lo sviluppo cognitivo e linguistico sono armonici se può esservi una modulazione tra il pensiero e il linguaggio: apprendo una nozione o un’abilità e possiedo (o posso recuperare) le parole per fissare questo dato in tutte e due le lingue: raramente ciò avviene! In assenza o carenza di ciò una delle lingue sarà gregaria all’altra log. Graziella Tarter 14 Sviluppo linguistico Anche in presenza di situazioni “ottimali”, in mancanza di log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter Il soggetto immigrato è bilingue o plurilingue solo in senso soggettivo, per la scuola (prima istanza di inserimento sociale) il suo bilinguismo è vissuto come un ostacolo e non come un valore Nel bilinguismo sociale il soggetto è realmente bilingue se le sue conoscenze e competenze sono integrate Quando il bilinguismo è sbilanciato (una lingua per la famiglia e una per la scuola e l’apprendimento, con contenuti diversi che non si travasano) si può avere un effetto di impoverimento di entrambe (bilinguismo sottrattivo) 17 log. Graziella Tarter 18 3 23/03/2014 I consigli degli “esperti” Luoghi comuni sul bilinguismo Spesso ed in buona fede operatori sanitari e scolastici consigliano ai genitori di parlare italiano ai bambini per favorire la loro conoscenza della lingua Imparare un povero italiano è molto peggio che imparare una buona lingua madre Il migliore indicatore per l’apprendimento dell’italiano è sicuramente la ricchezza e competenza in L1 la lingua madre è la lingua del cuore e degli affetti: consigliare di non usarla è una violenza inferta alla coppia madre/bambino, all’io sociale dell’individuo, ai rapporti con la famiglia allargata rimasta nel paese di origine log. Graziella Tarter Influenza negativamente lo sviluppo cognitivo Difficoltà di raggiungere un buon livello linguistico nelle acquisizioni in età tardiva Impossibilità di tenere separati i diversi sistemi linguistici con confusione delle due lingue Usare termini delle due lingue influenza negativamente l’efficacia comunicativa I bambini con ritardo del linguaggio o con DSL non devono imparare più lingue 19 log. Graziella Tarter 20 Il cervello multilinguistico L’utilità di un apprendimento plurilinguistico va oltre Fino agli anni ’50 c’era un pesante pregiudizio di le differenze linguistiche politicamente sono state l’utilitarismo immediatamente percepibile Il cervello sviluppa connessioni e sinapsi al servizio del linguaggio (a lunga data permette una preservazione dal decadimento senile) L’apprendimento precoce di più lingue produce una plasticità cerebrale che potenzia il fattore di crescita neuronale, con un effetto benefico sull’intelligenza Sviluppare competenze plurilingui vuol dire fare propri più sistemi di ancoraggio significante/significato, riconoscendone implicitamente ma precocemente la assoluta arbitrarietà Questo permette riflessioni metalinguistiche e metafonologiche precoci e flessibili log. Graziella Tarter “infermità psicologica” nel bilinguismo accentuate per creare divisione I primi studi seri e validati linguistici sono stati sui canadesi “… si possono usare parole di lingue diverse per esprimere concetti non esprimibili altrimenti …” I bambini non sono parlanti ideali ma parlanti reali, usano lessico e grammatica per imitazione (mentre gli adulti devono destrutturare la propria grammatica prima di acquisirne una nuova) 21 log. Graziella Tarter 22 Analisi del linguaggio L’assetto fonologico è il più dipendente dalle abilità 4 parametri specifiche del bambino, sia motorie (articolazione) sia percettive (discriminazione acustica), è legato ad aspetti neurobiologici Pragmatica - comunicazione sintassi L’assetto lessicale del bambino è il più legato all’ambiente sociale nel quale vive, risente direttamente del linguaggio usato nelle situazioni di vita e dell’ambito culturale al quale il bambino è esposto. lessico fonologia log. Graziella Tarter 23 log. Graziella Tarter 24 4 23/03/2014 La lingua madre per i b/i immigrati L’assetto morfosintattico del bambino è il più dipendente dalla stimolazione linguistica diretta ricevuta, dalle correzioni che riceve, dal modo in cui gli si parla e dalla quantità e qualità delle strutture di frase alle quali è esposto in prima persona Fonologicamente è corretta, ma i soli modelli di riferimento sono gli adulti conosciuti Lessicalmente rimane povera di termini e nel tempo acquisisce parole “straniere” per esprimere contenuti diversi, si discosta anche dalla evoluzione in atto nel Paese di origine Sintatticamente rimane legata solo alla oralità (a meno che non ci sia una istruzione in lingua) Pragmaticamente cresce come il contesto comunicativo psicologico e relazionale in famiglia lo permette e le regole conosciute di interazione adulto/bambino sono solo quelle della famiglia L’assetto pragmatico del bambino è il più legato alla capacità di rappresentazione mentale e allo sviluppo psicologico per la capacità di condividere contenuti mentali, idee, affetti ed emozioni. È regolato dalle norme dalla società e dalla cultura. log. Graziella Tarter 25 La lingua italiana per b/i immigrati Bilinguismo simultaneo – esposizione parallela entro i 2-3 anni Bilinguismo successivo – 3-8 anni, tanto più precoce quanto minore è l’età di inizio della esposizione Bilinguismo tardivo - dopo gli 8-10 anni (Le definizioni non sono univoche tra vari autori) Proficiency: (competenza/efficienza) è il livello di fluenza e bravura, correla con l’età di acquisizione ed è massimo entro gli 8 anni 27 acquisizione linguistica, ma per alcuni b/i può esserci un ritardo in L1 per stress di carico informativo L1 non è la prima lingua cui il b/o è esposto, ma quella con la quale c’è un rapporto emotivo più forte La diversità tra le lingue è percepita dai lattanti per intonazione e ritmo Nel 2°semestre è percepita l’analisi acustica dei fonemi diversi Parliamo di L2 solo quando viene appresa dopo il 2° anno di vita log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter 28 Competenza linguistica nella acquisizione tardiva Il bilinguismo non è causa del DSL o del ritardo di 26 I TEMPI DELL’ACQUISIZIONE LINGUISTICA Fonologicamente è appresa da modelli extrafamiliari (televisione, scuola, strada, lavoro), privi di rimando correttivo Lessicalmente dipende dal contesto sociale in cui il bambino la impara Sintatticamente cresce entro schemi di imitazione e non per stimolazione diretta Pragmaticamente è incompleta perché il contesto extrafamiliare non è il luogo deputato alla crescita di rappresentazioni mentali, psicologiche, di alternanza di turni, e poi è molto dipendente dalla cultura (come si parla, quando, a chi, perché, rispetto dei contesti, ecc) log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter 29 L’acquisizione di una lingua dopo gli 8 anni ha un effetto negativo sulla competenza fonologica (l’accento straniero entro gli 8 anni non c’è, progressivamente cresce e dopo i 20 anni difficilmente sparisce) Effetto negativo sulla componente morfo sintattica (componente correttiva!) Effetto positivo sulla acquisizione lessicale log. Graziella Tarter 30 5 23/03/2014 La fase silenziosa L’acquisizione della seconda lingua I b/i stranieri che incontrano per la prima volta una seconda lingua (ad esempio a scuola) presentano un periodo di silenzio di lunghezza variabile, da poche settimane o pochi mesi fino anche ad un anno per alcune culture È importante rispettare questa fase, che è di assimilazione di modelli e di parole, senza forzare la ripetizione di parole, possibile solo in tempi successivi Le prime espressioni di parole sono più facili in situazione informale e di gioco, poi in contesto scolastico, solo successivamente in un rapporto informale con adulti log. Graziella Tarter Come osservare - fonologia La pronuncia e le competenze a volte diverse che il bambino possiede nel linguaggio spontaneo e su ripetizione. Attenzione ai gruppo di co articolazione consonantica che in alcune lingue sono assenti (es. lingue asiatiche) Verifica dei modelli e delle capacità di intervento correttivo degli stessi (molti genitori stranieri ritengono di parlare un buon italiano, oppure parlano italiano ai figli nell’intento di aiutarli, oppure sono stati consigliati in tal senso) L’apprendimento linguistico è facilitato quando l’attenzione non è focalizzata sulla lingua ma sui contenuti del gioco, dell’insegnamento, dell’attività proposta Non è necessario insegnare la lingua e le sue caratteristiche, ma aiutare il bambino a capire i contenuti, utilizzando tutte le modalità disponibili (mimiche, imitative, iconografiche) log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter Problemi aperti nella valutazione - fonologia Le fasi dello sviluppo fonologico sono le stesse, ma non sono uguali i fonemi da apprendere Nelle lingue toniche ci sono meno caratteristiche articolatorie da apprendere Importante acquisire una articolazione chiara avendo buoni modelli I bambini in situazione scolastica raramente vengono corretti fonologicamente Sottolineare ai genitori l’importanza di apprendere la lingua della famiglia log. Graziella Tarter semplificazione (della pronuncia e degli enunciati), generalizzazione delle regole (morfosintattiche), riduzione delle complessità Gli errori dell’apprendente sono causati dall’uso di queste strategie, così come avviene nel bambino monolingue I bambini più grandi, con un grado di competenza linguistica in L1 già definito, possono provare a trasferire nella L2 le regole già conosciute. Questo va riconosciuto e non ricondotto a patologia! log. Graziella Tarter È comunque sempre più facile imparare in lingua (apprendimento veicolare ) che imparare una lingua Segue le regole e strategie universali di apprendimento: 34 Come osservare - lessico La conoscenza delle parole in entrata è sempre superiore a quella in uscita: nei bambini stranieri può anche verificarsi il contrario (molto lessico comune, poco lessico specifico) Verificare se il bambino usa spontaneamente lo scivolamento (switch) da una lingua all’altra, se possiede la parola nella lingua madre, se chiede alla mamma (o si chiede) “come si dice?” 35 log. Graziella Tarter 36 6 23/03/2014 Come osservare - sintassi Problemi aperti nella valutazione - lessico Le prestazioni dei bambini bilingui possono essere Verificare i modelli (da chi impara le frasi, chi confrontate con quelle dei monolingui solo se c’è una esposizione a L2 superiore al 50% del tempo Il vocabolario di una lingua di norma non corrisponde a quello dell’altra perché il tempo di esposizione e i contesti sono diversi In letteratura si riporta minore competenza lessicale rispetto ai monolingui, ma spesso questo è una sottostima della competenza Nella clinica spesso si collocano ai limiti della norma log. Graziella Tarter interviene per eventualmente correggerlo) Osservare un campione adeguato di linguaggio spontaneo oppure indotto per vedere la tipologia di sintassi usata di prevalenza e in particolare la concordanza morfologica (verbi e articoli) 37 log. Graziella Tarter 38 Cosa osservare - pragmatica Problemi aperti nella valutazione - sintassi Lo sviluppo lessicale, grammaticale e sintattico sono La competenza indagata è la misura in cui il linguaggio correlati (in Italiano la sintassi si sviluppa solo quando il bambino ha raggiunto un n° adeguato di parole, variabili da 100 a 300) Spesso il ritardo sintattico è un problema di input (si cura molto il lessico e l’acquisizione di parole, anche per le azioni, meno l’uso e l’armonia della costruzione sintattica) La sintassi va corretta con costanza anche in ambito scolastico è usato per comunicare, ma l’interferenza culturale può trarre in inganno Anche in questo caso prestare attenzione ai modelli (il genitore usa la forma di cortesia?) Osservare se il bambino chiede in qualche forma al genitore il permesso di parlare, se rispetta i turni (con noi e col genitore), se sa narrare, se sa modificare i suoi enunciati quando non viene capito. log. Graziella Tarter 39 Il profilo linguistico 40 Intervento dei Servizi- Età prescolare Il profilo del bambino che andiamo a tracciare è la fotografia della sua conoscenza ed uso della lingua italiana Non sappiamo quale sia il profilo in lingua madre, spesso le notizie sono poco attendibili, ma è in Italia che vive e che col linguaggio deve interagire ed imparare Dobbiamo combinare i dati conosciuti in modo da capire quali sono i settori eventualmente compromessi (la pronuncia, la conoscenza di parole, la struttura delle frasi, la capacità di comunicare) log. Graziella Tarter log. Graziella Tarter 41 Nel bambino prescolare è fondamentale agire sui modelli (familiari ed educativi) sia in forma indiretta (consulenza) sia, se necessario, in forma diretta (terapia) Sono fondamentali i tempi di acquisizione per valutare se c’è adeguato spazio per un passaggio spontaneo dalle conoscenze linguistiche a quelle metalinguistiche, indispensabili per l’apprendimento della letto scrittura Attenzione al passaggio precoce alla scuola primaria (caldeggiato spesso dai genitori), è importante saper consigliare correttamente. log. Graziella Tarter 42 7 23/03/2014 Intervento dei Servizi - Età scolare La sintesi dei dati Anche se l’invio avviene per difficoltà di apprendimento, nel bambino straniero è comunque indispensabile disporre di un profilo linguistico adeguato Il bambino straniero di 1° generazione va confrontato con l’esposizione all’italiano ricevuta e col tempo trascorso dall’arrivo (dati empirici) Anche il bambino di 2° generazione (nato in Italia) è un bambino straniero dal punto di vista linguistico: la rilevazione dei dati in questo caso sarà maggiormente correlata coi pari età, ma una reale comparazione si può fare solo se ci sono alle spalle almeno tre anni di esposizione sistematica a L2 log. Graziella Tarter 43 L’operatore che effettua i controlli periodici (mensili, bimestrali...) deve porsi degli obiettivi a breve termine, che può verificare Questi piccoli obiettivi vanno concordati (con la famiglia, con la scuola, con altri operatori che si occupano della situazione) e devono essere realistici (imparare una storia, una canzoncina, una preghiera, ecc) L’effettiva realizzazione dell’obiettivo sarà la misura della capacità del bambino di modificarsi e di cambiare a seguito di stimolazione adeguata La capacità professionale dell’operatore è quella di individuare correttamente il punto di sviluppo prossimale del minore log. Graziella Tarter 45 È la fotografia di un momento: la realtà di un minore, soprattutto prescolare è una realtà in divenire e va considerata come tale La presa in carico di un minore in situazione di plurilinguismo con segnali di sofferenza linguistica richiede controlli ripetuti nel tempo Per i bambini in situazione di multiculturalità e plurilinguismo l’intervento deve essere rispettoso delle differenze e non mira alla omogeneizzazione log. Graziella Tarter L’intervento si basa sulla capacità di: ipotizzare correttamente il livello di sviluppo linguistico del minore comprendere la capacità del genitore di essere la leva capace di modificare lo stato delle cose (l’intervento può essere realizzato in lingua materna) agire per modificare la situazione linguistica della diade con suggerimenti, materiali, proposte motivare la coppia madre/bambino a trasferire poi in italiano le nuove acquisizioni log. Graziella Tarter E se c’è un reale dubbio di DSL In sintesi Per aiutare un bambino con DSL in contesto bilingue si L’intervento logopedico non è sempre e suggerisce alla famiglia di parlare comunque la loro lingua, perché è quella in cui i genitori sono competenti Il riabilitatore lavorerà in italiano, nella convinzione che le competenze apprese in una lingua possono essere usate anche dall’altra Questo è massimamente valido anche per i bambini con ritardo mentale, i vantaggi del bilinguismo superano gli svantaggi log. Graziella Tarter 44 46 necessariamente la presa in carico riabilitativa La presa in carico indiretta ha le stesse possibilità di riuscita e va tentata per prima Questa soluzione ha il pregio di modificare maggiormente la situazione, il difetto di tempi più lunghi e di richiedere maggior capacità propositiva ai Servizi Sanitari La scuola può collaborare moltissimo in questo e va coinvolta anche nelle verifiche 47 log. Graziella Tarter 48 8