Malattie professionali e infortuni sul lavoro

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Malattie professionali e infortuni sul lavoro
82
22 luglio 2015
Malattie professionali e
infortuni sul lavoro
In questo numero:
Statistiche INAIL del 2014
L'INAIL ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie
professionali relativi all'anno 2014.
A livello nazionale, nel 2014 sono state 663mila le denunce di
infortunio presentate all’ Istituto assicuratore, in diminuzione di
circa il 4,6% rispetto al 2013 (erano state 695 mila) e del 24%
rispetto al 2010.
Di questi 663 mila infortuni ne sono stati riconosciuti “sul lavoro”
poco più di 437 mila, di questi il 18% si sono verificati “fuori
dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”.
Le denunce di infortunio mortale sono state 1.107, erano state
1.215 nel 2013 e 662 i casi accertati “sul lavoro”, di cui 358 (il
54%) “fuori dell’azienda” cioè ricomprendenti gli infortuni su
mezzo di trasporto e quelli in itinere, con una riduzione di
poco più del 3% rispetto al 2013 e del 31% rispetto al 2010.
Le malattie professionali
Si conferma l’andamento crescente nella serie storica del
numero delle malattie professionali denunciate.
Sempre a livello nazionale, nel 2014 sono state 57.391 le
denunce di malattia professionale, circa 5.500 in più rispetto
al 2013 e in aumento di oltre il 33% rispetto al 2010.
Queste denunce hanno riguardato circa 43mila soggetti
ammalati.
La causa professionale è stata riconosciuta al 35% dei casi
denunciati, mentre il 2% è ancora “in istruttoria” con una
riduzione dei riconoscimenti di circa il 4% rispetto all’anno
precedente.
segue a pag. 2
Malattie professionali e
infortuni sul lavoro, dati
INAIL 2014
pag.1-2-3
Congedo Parentale:
tabella di comparazione
con le modifiche al T.U.
151/2001
pag.4-5
Nella Lombardia industrializzata si denunciano meno
malattie professionali che in Abruzzo e in Sardegna
Il 62% delle denunce riguarda malattie del
sistema osteomuscolare, in aumento del
78% rispetto al 2010.
I lavoratori deceduti con riconoscimento di
malattia professionale sono stati 1.488 (il 26%
in meno rispetto al 2010), di cui 414 per
patologie asbesto-correlate protocollate
nell’anno.
L’analisi per classi di età mostra che l’85%
dei casi del 2014 ha riguardato soggetti con
età maggiore di 74 anni al momento del
decesso.
I dati del 2014 confermano che la gran
parte dei riconoscimenti di malattia
professionale determinano danni valutati
nel range 1-16%.
Particolare interesse assume la
composizione regionale del numero di
denunce, in quanto appare evidente come
il loro numero non sia in correlazione alle
caratteristiche numeriche ed alle tipologie
produttive.
I dati rilevano, infatti, che al primo posto
troviamo la Toscana e l’Emilia Romagna
con oltre 7.000 denunce, seguite da
Abruzzo (5290), Sardegna (5063) e dalle
Marche (4767).
Mentre contribuiscono con un numero
limitato le Regioni a maggiore
concentrazione produttiva quali la
Lombardia con poco più di 3000 denunce, il
Veneto con poco meno di 3.000 denunce
ed il Piemonte con solo 2.200 casi
denunziati.
Le patologie più diffuse sono state, ancora
una volta, le malattie osteo-articolari e
muscolo-tendinee, dovute
prevalentemente a sovraccarico
biomeccanico con 35.355 casi denunciati
pari il 61,60% del totale e con 12.393
riconoscimenti nel 2014, valore che
rappresenta il 61,42% del complesso di tutte
le mp (rappresentavano il 40% nel 2007).
Mentre prosegue la costante diminuzione
delle malattie cutanee con solo 255
riconoscimenti pari al 1,25% del totale, a
confermare quanto queste patologie siano
sottostimate e come sia complessa la
diagnosi dell'origine professionale.
2
I tumori riconosciuti per il complesso delle
gestioni continuano a superare i mille casi,
nel 2014 ne sono stati riconosciuti 1.112 a
fronte di 2.999 casi denunciati ed il loro
numero appare sostanzialmente stabile
rappresentando il 5,51% di tutte le malattie
professionali riconosciute, con il ruolo
importante dell’asbesto.
Un dato molto al di sotto delle stime
correlate all’analisi epidemiologica del
fenomeno in Italia.
Anche quest’anno emerge dai dati INAIL un
aspetto molto rilevante: l’incidenza dei casi
mortali sul complesso degli indennizzati è
molto più elevata tra i tecnopatici che non
tra gli infortunati.
A giustificare tale sproporzione è anche la
presenza tra le patologie professionali delle
gravi forme di malattie tumorali,
riconosciute mediamente per il 50% dei
casi, col successivo indennizzo
praticamente certo.
I dati presentati fanno rilevare cambiamenti
sostanziali nelle tipologie di malattie
professionali denunciate e questo è
certamente conseguenza dell'allargamento
della previsione tabellare, a conferma di
quanto da sempre abbiamo sostenuto
come INCA e come CGIL, oltre ad una
maggiore propensione al riconoscimento
dell'origine professionale di patologie quali
tunnel carpale, ernia discale ecc.
Alcuni dati sulle MP nel 2014 in
Lombardia
1-denuncie MP per area geograficanumero casi
Area
Anno 2013
Anno 2014
Nord-ovest
6.223
6.791
Di cui in
3.306
3.373
Lombardia
Nord-est
Centro
Sud
Isole
12.665
14.667
13.151
5.133
12.763
17.187
13.999
6.741
Segue a pag.3
INCA INFormazione – N.82
Si noti come l’area più industrializzata del
Nord-Ovest (Piemonte-Lombardia-LiguriaValle d’Aosta) produca la stessa quantità di
denunce delle Isole.
È evidente che questa differenza di
denuncia di MP registrata nel Nord-ovest, e
quindi anche il Lombardia, evidenzia
ancora una volta il fenomeno di sotto
denuncia delle MP da parte dei Medici
competenti, dei Medici di base, delle
strutture ospedaliere.
2-Lavoratori (numero) con MP riconosciuta in
Lombardia-anno protocollo 2014
Senza menomazioni
30
In franchigia (danni
293
dall’1 al 5%)
Liquidati in capitale
455
(danni dal 6 al 15%)
In rendita (danni dal
277
16%)
Esito mortale
90
TOTALE
1145
3-Casi riconosciuti e indennizzati sul totale
denunce MP in Lombardia
Riconosciuti
34%
Indennizzati
22%
E’ infine da evidenziare il nostro lavoro di
tutela in favore dei lavoratori e delle
lavoratrici addette affette da patologie di
natura professionale.
Nel 2014 le nostre strutture hanno attivato
e/o patrocinato 993 denunce di Malattia
Professionale, pari al 29,4% del totale
denunciato in Lombardia.
In sede di definizione sono state chiuse
positivamente 373 casi che rappresentano il
32,5% dei riconoscimenti nella nostra
regione.
Un lavoro di qualità, molto impegnativo,
sviluppato in concerto con le professionalità
medico-legali presenti nei nostri uffici i cui
margini di sviluppo sono ampi, ma che per
concretizzarsi necessitano di una rinnovata
3
collaborazione con tutti i soggetti
confederali preposti alla tutela individuale
dei lavoratori e delle lavoratrici.
Congedo parentale
Circolare INPS 139/17 Giugno
Dopo il messaggio 4576, INPS torna sulle
novità introdotte dal DLgs 80/2015 con
circolare 139 pubblicata il 17 luglio e con
messaggio 4805 del 16 luglio.
Come noto, “la riforma interessa in
particolare alcune disposizioni in materia
di congedo di maternità e paternità (artt.
16, 24, 26, 28, 31, 64 bis e 64 ter, 66, 67 del
T.U.), e di congedo parentale (artt. 32, 34
e 36 del T.U.). Alcune di queste disposizioni
non comportano novità sostanziali rispetto
al diritto vigente in quanto si limitano a
recepire precedenti pronunce di
legittimità costituzionale (artt. 24 e 31 del
T.U.).”
INPS con la circolare fornisce istruzioni in
merito alla modifica degli artt. 32, 34 e 36
del T.U. maternità/paternità in materia di
estensione dei limiti di fruizione ed
indennizzo del congedo parentale per
lavoratori e lavoratrici dipendenti.
Di questi non ne diamo conto perché già
ampiamente trattati sulla nostra NL
InFormazione, (vedi NL n°78 del 17 giugno
e n° 81 del 15 luglio).
Come già scritto in sede di trattazione del
messaggio 4576, le novità si applichino in
via sperimentale per il solo anno 2015 e
per le sole giornate di astensione
riconosciute nell’anno 2015. Quindi, tenuto
conto che il citato decreto è entrato in
vigore il 25 giugno 2015 le nuove
disposizioni trovano applicazione per le
giornate di astensione fruite dal 25 giugno
al 31 dicembre 2015.
Per facilitare la comprensione delle
modifiche apportate al TU dal DLgs 80 ,
pubblichiamo nella pagina successiva un
quadro sinottico relativo al lavoro
dipendente.
INCA INFormazione – N.82
Congedo parentale
Nel lavoro dipendente, il testo unico 151/2001 e le modifiche apportate dal
DLGS 80/2015
Norme
Prima (T.U. 151/2001)
Aventi diritto
Per ogni bambino ciascun
genitore ha diritto:



Madre- dopo il congedo
obbligatorio, per un massimo
di 6 mesi, continuativi o
frazionati
Il padre (diritto autonomo
anche se la madre non è
lavoratrice) dopo la nascita
del figlio, per un massimo di 6
mesi, continuativi o frazionati,
elevabili a 7 mesi a condizione
che ne usufruisca almeno per
tre mesi.
Qualora vi sia un solo genitore,
per un periodo continuativo o
frazionato non superiore a
dieci mesi.
Dopo (DLgs 80/2015)
Nessuna modifica
Art.32
Periodo massimo
usufruibile
Il periodo massimo usufruibile tra i
due genitori è di 10 o 11 mesi nel
caso il padre fruisca di congedo
parentale per un periodo non
inferiore a 3 mesi.
Nessuna modifica
Art.32 T.U.
4
Arco temporale di utilizzo
del periodo massimo
usufruibile,
Entro gli 8 anni di vita del figlio,
comunque non indennizzati
Entro i 12 anni di vita del figlio,
comunque non indennizzati
Art.32
Art.7
Periodi indennizzati al 30%

Periodo complessivo massimo
indennizzato pari 6 mesi.
 Entro i primi tre anni di vita del
figlio
Art.34 T.U.

Periodi indennizzati al 30%
e ulteriori a quelli
precedenti (fino a max di
10 o11 mesi)
Ulteriori periodi, sia quelli successivi
ai sei mesi entro i tre anni del
bambino, sia quelli usufruibili dai
tre agli otto anni di età del figlio/a,
l’indennità spetta se il reddito
individuale del richiedente
(nell’anno in cui inizia il congedo
parentale) sia inferiore a 2,5 volte
l’importo del trattamento minimo
di pensione.
Periodo complessivo massimo
indennizzato pari 6 mesi.
 Entro i primi 6 anni di vita del
figlio
Art.9
Nessuna modifica
INCA INFormazione – N.82
Art.34
Modalità di utilizzo del
congedo



Giornaliera
Oraria solo se lo prevede la
contrattazione collettiva,
anche di livello aziendale
Preavviso di 15 gg
Art.32
Prolungamento congedo
per figli disabili gravi,
adottati (adozione,
nazionale e internazionale)
affidati disabili gravi
La lavoratrice madre o in
alternativa il lavoratore padre
hanno diritto al prolungamento
del congedo fino al compimento
degli 8 anni del figlio disabile in
situazione di gravità, fruibile in
misura continuativa o frazionata,
per un periodo massimo,
comprensivo anche del congedo
parentale ordinario, non superiore
a 36 mesi.
Durante tale periodo, il lavoratore
riceverà una indennità pari al 30
per cento della retribuzione così
come per il congedo parentale
retribuito.
Giornaliera
Oraria anche se non prevista
dalla contrattazione collettiva,
e/o aziendale e fino al 50%
del normale orario giornaliero
di lavoro (una specie di P.T.)
 Preavviso al datore di lavoro di
5 giorni per la fruizione
giornaliera e di 2 giorni per
quella orario
Art.7


La lavoratrice madre o in
alternativa il lavoratore padre
hanno diritto al prolungamento
fino al compimento dei 12 anni del
figlio disabile in situazione di
gravità, fruibile in misura
continuativa o frazionata, per un
periodo massimo, comprensivo
anche del congedo parentale
ordinario, non superiore a 36 mesi.
Durante tale periodo, il lavoratore
riceverà una indennità pari al 30
per cento della retribuzione così
come per il congedo parentale
retribuito.
Art.8
Art.33
Adozione e affidamento
Il congedo parentale può essere
fruito entro otto anni dall’ingresso
del minore in famiglia e fino al
raggiungimento della maggiore
età.
L’indennità pari al 30 per cento
della retribuzione, per il periodo
complessivo di sei mesi tra i
genitori, è erogata fino a tre anni
dall’ingresso in famiglia del
minore.
Il congedo parentale può essere
fruito dai genitori adottivi e
affidatari, qualunque sia l’età del
minore, entro 12 anni dall’ingresso
in famiglia, e fino al
raggiungimento della maggiore
età.
L’indennità pari al 30 per cento
della retribuzione, per il periodo
complessivo di sei mesi tra i
genitori, è erogata fino a 6 anni
dall’ingresso in famiglia del minore
Art.36
Art.10
Patronato INCA CGIL Lombardia
Via Palmanova 22 – 20123 Milano (MI)
Tel. 02-26254333
A cura dello staff di Inca Regionale Lombardia
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