La consumerizzazione deLL`iT

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La consumerizzazione deLL`iT
La consumerizzazione dell’IT
Le organizzazioni dovrebbero adottare la consumerizzazione
per sbloccarne il potenziale economico. Questo necessita di un
approccio strategico, di criteri flessibili e di adeguati strumenti
di protezione e di gestione.
Le tendenze dimostrano che la nuova
tecnologia emerge prima di tutto nel mercato consumer
e poi, in seguito all’adozione di massa, viene utilizzata
dalle organizzazioni aziendali. Inevitabilmente questo
modello porta le aziende odierne di tutto il mondo a
confrontarsi con quella che si sta rivelando come la
tendenza tecnologica più dirompente del decennio:
la consumerizzazione.
Assisteremo all’entrata nel mondo del lavoro di una
nuova ondata di dipendenti esperti in campo tecnologico
e, al contempo, all’aumento di dispositivi personali e di
reti di dati mobili sempre più accessibili, economici e facili
da utilizzare. Contemporaneamente, le applicazioni dei
social network, quali Facebook, LinkedIn e Twitter, si sono
trasformate in indispensabili strumenti aziendali per un
numero sempre più elevato di organizzazioni.
Mentre il confine tra vita privata e lavorativa
continua a restare indefinito, i vantaggi aziendali derivanti
dall’apertura dei dati e delle applicazioni aziendali ai
dipendenti in movimento sono già chiari. Questi vantaggi
comprendono: agilità aziendale, maggiore produttività,
maggiore soddisfazione dei clienti e tassi più elevati
di fidelizzazione dei talenti, tanto per citarne alcuni.
Studi condotti di recente da Gartner, IDC e
Forrester dimostrano che quasi la metà dei dipendenti
negli Stati Uniti è già in movimento e svolge le attività
aziendali fuori della sede principale di lavoro per oltre
il 20% della settimana lavorativa. Se una volta solo
un addetto vendite dell’azienda si trovava a lavorare
fuori sede, adesso tra i comuni dipendenti in movimento
rientrano i cosiddetti “day-extender” (coloro che
controllano l’e-mail da casa prima di iniziare la giornata
lavorativa), i business traveler, i ricercatori sul campo,
i telelavoratori, i road warrior e molti altri.
Man mano che la consumerizzazione
si diffonde, i confini della sede di lavoro si ampliano.
Di fatto, è corretto affermare che tutti i dipendenti
consumerizzati sono degli occasionali “dipendenti in
movimento”, in quanto l’accezione tradizionale di “ufficio”
è stata estesa a abitazioni, hotel, centri conferenze,
aeroporti, aeroplani, treni e a un numero infinito di luoghi
commerciali come bar e centri commerciali. La tecnologia
wireless ci consente di svolgere le nostre attività
virtualmente ovunque ci troviamo.
Adottate la consumerizzazione. Sbloccate le opportunità.
Le organizzazioni odierne devono essere agili
e stare al passo dei clienti; è così che i propri concorrenti
svolgono la loro attività. Dal momento che la tecnologia
consumer è facile da reperire, semplice da utilizzare e
veloce da implementare, l’abilità di un’azienda di essere
competitiva dipende dalla possibilità concessa ai propri
dipendenti di essere produttivi ovunque si trovino a tutte
le ore. Tuttavia, non è così semplice come si potrebbe
pensare. La consumerizzazione è accompagnata da una
combinazione di problematiche strategiche e operative, in
quanto gestione e protezione della tecnologia consumer
solitamente non rispecchiano le esigenze delle aziende.
Ad esempio, in un ambiente consumerizzato
tipico, queste nuove tecnologie consumer vengono
implementate di rado, se mai lo sono, in senso orizzontale
all’interno dell’azienda a seguito di un piano IT ben
concepito. Ad eccezione delle specifiche iniziative
adottate da settori di attività (come automazione delle
vendite o servizi sul campo), la maggior parte della
rivoluzione della consumerizzazione si sta verificando in
una totale anarchia.
Sempre più spesso viene portata avanti
direttamente dall’utente finale che mette l’innovazione
nelle sue mani, fuori dall’ambito dei piani IT centralizzati
e spesso in contrapposizione con i criteri IT obbligatori.
Gli utenti finali acquistano i propri dispositivi, si procurano
i propri abbonamenti ai servizi, installano le applicazioni
che desiderano ed infine trovano modi creativi per
collegarsi alla rete aziendale, accedere a e-mail, directory
e a varie risorse aziendali.
Inoltre, i dipendenti si procurano da soli la maggior
parte di questi prodotti e servizi innovativi a tariffe di
vendita al pubblico. Se da un lato è vero che i dipendenti
pagano i dispositivi “personali” di tasca propria, dall’altro
ottengono sempre più spesso una sorta di rimborso
da parte dell’azienda sotto forma di stipendio o di
indennità per spese. Di conseguenza, l’organizzazione
nel suo insieme perde potere contrattuale, paga di
più per lo stesso servizio e in cambio riceve SLA
inferiori o inesistenti. I complessivi costi reali della
consumerizzazione finiscono per essere sommersi nei
rapporti di spesa, nascosti dal bilancio e dal controllo
informatici; Gartner li definisce “Black Budget”.
A complicare ulteriormente le cose, oltre ai rischi
per la sicurezza e al rischio di esposizione economica, la
consumerizzazione della mobilità aziendale rappresenta
un colossale incubo di gestione per il reparto IT. A diffe­
renza di molti altri dispositivi e servizi garantiti dal reparto
informatico, quali quelli desktop o laptop, il reparto IT
e l’help desk non sono in grado di offrire assistenza
all’enorme varietà di dispositivi e applicazioni affidati ai
dipendenti che si connettono alle risorse aziendali.
Ad esempio, non è insolito per un’azienda globale
svolgere operazioni in decine di paesi in tutto il mondo,
ciascuno servito da più operatori wireless che offrono
nuovi dispositivi ogni mese. Globalmente, il numero
complessivo di configurazioni hardware e software mobili
con cui il reparto IT e l’help desk si confrontano ogni
giorno può facilmente raggiungere l’ordine delle centinaia.
In che modo le organizzazioni possono adottare l’innovazione
consumer per sbloccare il potenziale economico della
consumerizzazione?
È consigliabile seguire un semplice approccio a tre fasi.
1
Disporre di
un piano.
2
Dire sì ma non a tutto
e a tutti.
CONSUMERIZZAZIONE I LEADERSHIP DI PENSIERO TREND MICRO
3
Utilizzare
l’infrastruttura
corretta.
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Adottate la consumerizzazione. Sbloccate le opportunità.
La prima fase consiste nell’assumere un
approccio strategico nei confronti della consume­
rizzazione e di elaborare un piano organizzativo
trasversale. L’informatica non può farlo in modo
sommario e ha bisogno di coinvolgere i dirigenti,
i responsabili dei settori di attività (marketing, vendite,
risorse umane, sviluppo dei prodotti) nonché i clienti,
i partner e i dipendenti che hanno adottato le nuove
tecnologie. Durante la pianificazione dell’adozione
della tecnologia consumer, i responsabili IT dovrebbero
sottoporre dei sondaggi ai propri utenti innovativi per
capire quali dispositivi e quali applicazioni preferiscono
e quali ritengono più utili per l’attività lavorativa. In
questo modo, il reparto IT può realmente trarre vantaggio
dall’esperienza degli utenti anziché promuovere le proprie
opinioni presso la base.
La seconda fase prevede l’elaborazione
di una serie flessibile di criteri che definiscono
chiaramente quali dispositivi e applicazioni vengono
considerati corporate-standard (completamente
supportati dal reparto IT), quali sono tollerati (supportati
congiuntamente all’utente) e quali non sono supportati
(affidati completamente all’utente). Inoltre, il reparto IT
dovrebbe partecipare proattivamente alla definizione
dei nuovi criteri e del profilo dei dipendenti sulla base
di caratteristiche fondamentali quali ruolo, settore di
attività e sede. Dovrebbe inoltre elaborare una mappa
delle tecnologie in base ai profili degli utenti e stabilire
gli SLA per ogni intersezione.
La terza fase consiste nell’implementazione degli
adeguati strumenti IT progettati specificatamente
per proteggere e gestire la tecnologia consumer
nell’azienda. Mentre alcune soluzioni si sono già
materializzate sulla falsariga di specifici segmenti di
prodotto, nessun fornitore da solo può fornire un’unica
soluzione in grado di soddisfare i requisiti funzionali su
tutte le piattaforme. Di fatto, mentre i fornitori entrano
nel mercato della consumerizzazione con soluzioni
inizialmente sviluppate per analoghi segmenti di prodotto,
la maggior parte delle soluzioni tende ad offrire una
sovrapposizione di funzioni di base e al tempo stesso a
essere priva dell’assistenza su più piattaforme necessaria
per la protezione e la gestione dello spettro completo
delle tecnologie consumer. Pertanto, il reparto IT dovrà
integrare più offerte per diverse categorie di prodotto:
soluzioni di sicurezza per la protezione dei contenuti
Internet, anti-malware mobile e protezione dei dati
mobili, strumenti di gestione dei dispositivi mobili per il
provisioning del sistema e la gestione delle applicazioni e
i fornitori di gestione delle spese per le telecomunicazioni
per approvvigionamento, assistenza e controllo dei costi
dei servizi dati e voce.
In conclusione, le organizzazioni dovrebbero adottare la
consumerizzazione per sbloccarne il potenziale economico.
Questo necessita di un approccio strategico, di criteri flessibili
e di adeguati strumenti di protezione e di gestione.
Ascoltate i consigli degli esperti e scoprite perché l’adozione della
consumerizzazione rappresenta la migliore strategia nella nuova
rivoluzione informatica.
Guardate il filmato all’indirizzo:
http://it.trendmicro.com/it/about/consumerization/index.html
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