La signorina Spezzindue visita la classe di Matilde
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La signorina Spezzindue visita la classe di Matilde
La signorina Spezzindue visita la classe di Matilde Matilde sedette, mentre la Spezzindue si sedeva a sua volta dietro la cattedra. Era sempre rimasta in piedi, nel corso della lezione. Tese la mano, afferrò la caraffa e, tenendola per il manico, disse: "Non capisco perché i bambini siano così addio. Non repellenti. Sono un vero flagello, come gli insetti. Bisognerebbe sbarazzarsene una volta per tutte, come si uccidono le mosche con l'insetticida o con la carta moschicida; perché non inventare uno spray che ci liberi dai bambini piccoli? Sarebbe splendido entrare in questa classe con una bombola gigantesca e spruzzare dappertutto. Delle enormi strisce di carta appiccicaticcia sarebbero ancora meglio. Le appenderei ovunque, voi ci rimarreste attaccati, e le sembra una buona idea Dolcemiele?". "Se si tratta di uno scherzo, direttrice, non lo trovo molto divertente." "Non mi stupisce. Comunque, non scherzavo. Secondo me la scuola perfetta è quella dove i bambini non ci sono. Un giorno aprirò un istituto del genere. Penso che avrebbe un grande successo". "Questa donna è pazza", pensava la signorina Dolcemiele. "Completamente pazza. E di lei che dovremo sbarazzarci." La Spezzindue alzò la grande brocca di porcellana azzurra e riempì d'acqua il bicchiere. E insieme all'acqua venne fuori un lungo, viscido tritone che cadde nel recipiente con un "plop" sonoro. La Spezzindue cacciò un urlo e fece un salto come se le fosse scoppiato un petardo sotto i piedi. I bambini videro la lunga, sottile, viscida creatura giallastra, simile a una lucertola dal ventre giallo che si contorceva nel bicchiere, e presero a saltare a dimenarsi, gridando: "Che cos'è? E' disgustoso! E' un alligatore!". "Attenta, signorina Spezzindue!" gridò Violetta. " Credo che morda". La Spezzindue, così grande e grossa, rimase impalata nei suoi pantaloni alla zuava, tremando come una foglia. Era furiosa perché qualcuno l'aveva vista strillare e saltar su a quel modo, proprio lei che si vantava d'essere coraggiosa. Fissò l'animale che si contorceva nel bicchiere. Non aveva mai visto un tritone in vita sua; la storia naturale non era il suo forte, e non riusciva neanche a immaginare che tipo di bestia fosse, comunque non aveva un aspetto piacevole. Si mise lentamente a sedere; era davvero terrificante con quegli occhietti che sprizzavano odio e rabbia. 1. Cosa pensa la signorina Spezzindue dei bambini? 2. Cosa pensa la maestra Dolcemiele? 3. Com’è la scuola perfetta, secondo la signorina Spezzindue? 4. Cosa succede alla signorina Spezzindue? 5. Cosa fa? 6. Perché è furiosa? 7. Immagina una conclusione per la storia: cosa potrebbe fare la direttrice? Come potrebbe reagire la maestra? E i bambini? 8. Riassumi il testo senza usare il discorso diretto Analizzo Gli occhietti della signorina Spezzindue sprizzavano odio e rabbia. Un lungo viscido tritone cadde nel recipiente. 1. Cosa pensa la signorina Spezzindue dei bambini? 2. Cosa pensa la maestra Dolcemiele? 3. Com’è la scuola perfetta, secondo la signorina Spezzindue? 4. Cosa succede alla signorina Spezzindue? 5. Cosa fa? 6. Perché è furiosa? 7. Immagina una conclusione per la storia: cosa potrebbe fare la direttrice? Come potrebbe reagire la maestra? E i bambini? 8. Riassumi il testo senza usare il discorso diretto Analizzo Gli occhietti della signorina Spezzindue sprizzavano odio e rabbia. Un lungo viscido tritone cadde nel recipiente.