Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 15 giugno 2015

Transcript

Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 15 giugno 2015
Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 15 giugno 2015
PERFORMANCE DEGLI INDICI
(Valori al 12 giugno 2015 - Variazioni dal 5 giugno al 12 giugno 2015)
Valore
Var % sett
FTSE MIB
DAX30
EURO
STOXX 50
22.877,81
11.196,49
3.502,77
153,32
307,65
0,13%
-0,01%
-0,21%
0,29%
-1,14%
S&P500
NIKKEI225
EURO STOXX EURO STOXX
NASDAQ100
TELECOM
UTILITIES
EURO STOXX EURO STOXX
BANKS
OIL&GAS
Valore
377,78
281,19
4.453,79
2.094,11
20.407,08
Var % sett
0,16%
-0,85%
-0,52%
0,06%
-0,26%
IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI
Settimana incerta per i mercati azionari americani da una parte penalizzati dalle incertezze relative
all’evoluzione delle trattative tra i creditori internazionali e la Grecia e dall’altra dalle eventuali prossime
decisioni da parte della Fed in termini di politica monetaria dopo gli ultimi dati macroeconomici comunicati.
Le vendite retail per il mese di aprile hanno infatti evidenziato un aumento nella componente core del
+0,7% m/m dal precedente aumento dello 0,1% e superando le attese pari al +0,5% evidenziando quindi
dati incoraggianti per la crescita economica del secondo trimestre dopo i deboli primi mesi del 2015. Inoltre
l’indice di fiducia delle piccole imprese per il mese di maggio si è attestato sui nuovi massimi a 98,3 punti
dai precedenti 96,9 e superando le attese pari a 97,2 punti e le posizioni di lavoro aperte sono aumentate a
5,376mln dai precedenti 5,109mln anche qui superando le attese pari a 5,044mln. Nella settimana appena
trascorsa il Dow Jones ha così registrato una performance leggermente positiva del +0,3%, S&P500 +0,1%
e Nasdaq Comp. -0,3%. L’indice delle piccole imprese Russell2000 ha registrato invece un progresso del
+0,3% e l’indice Dow Jones Transportation una flessione del -1,1%. Debole il comparto dei petroliferi -0,9%
con il greggio Wti che nella settimana appena trascorsa ha registrato un progresso a 60$ al barile dai 59,1$
della settimana precedente.
Settimana incerta per i mercati azionari europei che non trovano ancora spunti consistenti per
recuperare il terreno perduto nelle ultime settimane a causa soprattutto dell’incertezza derivante
dall’impasse che stanno vivendo le trattative tra la Grecia e i suoi creditori internazionali. Durante la
settimana ci sono stati momenti in cui un accordo sembrava vicino e altri in cui la situazione è sembrata
peggiorare come quando il Fondo Monetario Internazionale nella giornata di giovedì ha reso noto di aver
abbandonato il tavolo delle trattative a causa delle divergenze accentuate con il Governo greco sul tema
delle riforme da implementare per avere accesso a nuove risorse finanziarie. Lo Stoxx600 ha così archiviato
la settimana scorsa con un frazionale rialzo dello 0,1%, Eurostoxx -,2%, Eurostoxx50 –0,2%. Tra i singoli
paesi il Dax ha registrato una performance praticamente flat-0,01%, Ftse100 –0,3%, Cac –0,4% e Smi in
flessione del -0,9%. L’Ibex spagnolo ha archiviato la settimana con un calo del -0,3% con il rendimento del
Bonos a 10 anni che è aumentato di 2,6bps al 2,25%. Per quanto riguarda gli altri paesi periferici il listino
del Portogallo ha registrato una performance negativa del -0,75%, Grecia in ribasso del -1,5% con l’indice di
Atene in rialzo del +8,2% nella seduta di giovedì e in calo del -5,9% in quella dell’ultima giornata di
settimana scorsa e Irlanda invece in progresso del +1,8%. Il FtseMib ha registrato nella settimana scorsa
una performance leggermente positiva del +0,1% con Il rendimento del Btp a 10 anni che è diminuito di 2,8bps al 2,214% e con lo spread rispetto al bund di pari durata a 138bps in flessione di -1,8bps.
IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI
(Valori al 12 giugno 2015 - Variazioni dal 5 giugno al 12 giugno 2015)
EUR/USD
EUR/CHF
EUR/GBP
EUR/JPY
EUR/HKD
Valore
1,1266
1,0457
0,7241
139,02
8,7353
Var % sett
1,37%
0,13%
-0,52%
-0,42%
1,39%
L’euro
ha
chiuso
con
un
modesto
apprezzamento contro il dollaro una settimana
complessivamente poco direzionale ma volatile,
contrassegnata dalle mutevoli sollecitazioni impartite
dalla crisi greca, con la prospettiva di un accordo
apparsa a più riprese vicina, ma alla fine mai
concretizzatasi. Tutto è rimandato alla nuova
settimana, ma la prossimità della scadenza di fine
giugno entro la quale la Grecia dovrà rimborsare il
Euro-Sterlina
FMI zavorra la moneta unica, frenandone il potenziale
rialzista. Il range di escursione della settimana è stato
racchiuso fra 1,11 (apertura) e 1,14, tre figure quindi
percorse a più riprese in entrambe le direzioni, con
chiusura non distante da 1,12. Il dato sulle vendite al
dettaglio ha confermato comunque il progressivo
Euro-Yen
recupero di forza della congiuntura statunitense nel
secondo trimestre dell’anno, all’indomani dell’inattesa
contrazione del prodotto domestico intervenuta nel
primo: la statistica ha indubbiamente contribuito a
sostenere il dollaro. Riflessi sui mercati valutari anche
dalle mosse delle banche centrali: ha tagliato i tassi la
Euro-Dollaro
banca centrale della Nuova Zelanda, con
prospettive di ulteriore allentamento, trainando il
dollaro neozelandese oltre 1,60 contro euro, sui
minimi degli ultimi sei mesi, al culmine di una
protratta fase di deprezzamento che era iniziata alla
fine dello scorso mese di aprile. Anche la banca
centrale sudcoreana ha ridotto il tasso ufficiale al
minimo record di 1,5% per compensare il potenziale
effetto negativo derivante dal diffondersi del contagio
-1,0%
-0,5%
0,0%
0,5%
1,0%
1,5%
della sindrome Mers che attacca le vie respiratorie ed
ha già fatto nove vittime nel paese. Allo stesso tempo
la lira turca ha chiuso la settimana a 3,05, dopo il balzo di lunedì a 3,11 che l’ha condotta sui
massimi da inizio 2014 in seguito all’esito elettorale. Le elezioni, tenutesi lo scorso fine settimana,
hanno infatti sancito, per la prima volta da 13 anni, la perdita della maggioranza assoluta da parte
dell’AKP, che si conferma primo partito, ma che dovrà formare un governo di minoranza o una
coalizione con i partiti all’opposizione. Il partito di sinistra filo curdo (Hdp) è invece entrato per la prima
volta in parlamento con una quota di circa il 13% dei voti.
IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI
(Valori al 12 giugno 2015 - Variazioni dal 5 giugno al 12 giugno 2015)
TITOLO
2 ANNI
5 ANNI
10 ANNI
30 ANNI
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
Btp
0,30
10
1,21
11
2,21
-3
3,28
3
Bund
-0,18
-1
0,16
-2
0,83
-1
1,54
2
T-Bond
0,73
2
1,74
0
2,39
-2
3,10
-1
Gilt
0,54
-4
1,45
-7
1,99
-9
2,71
-4
JGB
0,01
1
0,13
1
0,52
3
1,50
-2
Sul secondario, il rendimento del decennale tedesco
ha chiuso la settimana con una variazione al ribasso del
-1,00%, a 0,83%, registrando il massimo intraday
mercoledì a 1,06%. Il decennale italiano ha chiuso in
calo del -2,80%, a 2,21%, registrando il minimo intraday
giovedì a 2,10%. Tra i Paesi periferici, il decennale
spagnolo ha chiuso la settimana a 2,25%, in rialzo del
2,50%, totalizzando da inizio anno una variazione di 64
bp, mentre il decennale portoghese ha chiuso a 3,04%,
in rialzo del 8,80%, totalizzando da inizio anno una
variazione di 35 bp. Il minimo intraday settimanale è
stato toccato giovedì a 2,09% per la Spagna e giovedì a
2,84% per il Portogallo rispettivamente. Infine il
decennale greco ha chiuso a 11,76%, mentre a inizio
anno il rendimento era a 9,59%.
10 anni
T-BOND
2 anni
10 anni
BUND
2 anni
-2
-1
0
1
2
MACROECONOMIA
Per quanto riguarda Eurozona, in programma la settimana scorsa le statistiche
sulla produzione industriale per aprile. La produzione industriale tedesca
ha sorpreso al rialzo con una variazione mensile dello 0,9% m/m che ha più
che compensato la caduta del mese precedente. Su base tendenziale la
produzione ha accelerato a 1,4%, dopo il dato flat di marzo, approdando sui
massimi dalla prima metà dello scorso anno e segnando un’apertura di
trimestre caratterizzata dai segnali di ripresa già presenti negli indicatori
anticipatori. La produzione industriale francese ha invece deluso le attese,
contraendosi dello 0,9% m/m ad aprile, con un’apertura del trimestre in
frenata. Rispetto ad aprile dello scorso anno la produzione industriale ha
corretto dello 0,1%, primo dato che interrotto il trend in crescita in atto da
inizio anno. Il manifatturiero si è contratto dell’1,0% su base mensile e
dell’1,8% su base tendenziale nel mese di aprile. Anche la produzione
industriale italiana ha registrato ad aprile un’inattesa flessione, con l’indice
destagionalizzato che è sceso dello 0,3% rispetto al mese precedente. A livello
tendenziale, l’indice corretto per i giorni lavorativi ha indicato un progresso di
appena lo 0,1%, in netto rallentamento rispetto all’1,4% della rilevazione
precedente e al di sotto delle previsioni degli analisti per un incremento annuo
dell’1,0%. I risultati delle ultime survey sono comunque compatibili con una
ripresa del trend di crescita nei prossimi mesi. Infine secondo la stima finale, il
PIL di Eurozona nel primo trimestre del 2015 ha realizzato una crescita dello
0,4% su base trimestrale e un incremento dell’1,0% su base tendenziale,
confermando le indicazioni preliminari rilasciate il mese scorso. Rispetto
all’ultimo trimestre del 2014, hanno accelerato i consumi privati, gli
investimenti fissi e la spesa pubblica. Il sostegno più significativo alla crescita
totale è arrivato dai consumi privati, che hanno contribuito per lo 0,3%,
mentre gli investimenti hanno fornito un ulteriore 0,2%. L’accumulo di scorte
di magazzino, che era stato nullo nell’ultimo quarto dello scorso anno, ha dato
un apporto dello 0,1%. Contemporaneamente è diventato negativo il
contributo delle esportazioni nette.
Negli Stati Uniti, le vendite al dettaglio a maggio hanno fatto registrare un
incremento dell’1,2% su base mensile, confermandosi in crescita per il terzo
mese consecutivo dopo la debolezza che aveva caratterizzato i mesi invernali.
I contributi positivi più importanti sono arrivati dalle vendite settore auto, con
un incremento del 2,0% m/m rispetto allo 0,7% di aprile e dalle vendite di
benzina, che hanno fatto un balzo del 3,7% m/m da -0,6% precedente, anche
grazie all’effetto dell’aumento del costo del petrolio. Di conseguenza, il dato
core, al netto della componente auto, ha segnato un progresso dell’1,0%
m/m, in accelerazione dallo 0,1% della rilevazione precedente; mentre il dato
al netto di auto e benzina si è attestato in crescita dello 0,7% m/m da 0,2% di
aprile, a dimostrazione che gli acquisti non si sono concentrati unicamente
sulle categorie di spesa più volatili.
EUROPA
STATI
UNITI
Il dato di crescita giapponese per il primo trimestre è stato rivisto al
rialzo da 2,4% trimestrale annualizzato della stima preliminare a 2,9%, con un
deciso recupero rispetto alla seconda parte del 2014, che ha risentito degli
effetti del rialzo della tassazione sui consumi. La revisione al rialzo ha
interessato principalmente gli investimenti in capex, con le imprese che hanno
beneficiato del ribasso del prezzo del petrolio, della manovra del Governo di
dilazione al 2017 del secondo rialzo della tassazione sui consumi e della mossa
ultraespansiva della banca centrale di novembre, decidendo così di reinvestire
i forti profitti. La ripresa della produzione si è accompagnata all’accumulo di
scorte, che hanno contribuito alla crescita per lo 0,6%, dopo due trimestri di
forte decumulo, lasciando ancora spazio per il secondo trimestre per un
ulteriore fase di ricostituzione del magazzino. Per quanto riguarda i consumi
interni, è stata confermata la stima di un progresso dello 0,4% t/t, che
conferma la debolezza della domanda interna nonostante il buon andamento
del mercato del lavoro e i recenti aumenti salariali. Infine la domanda estera
ha fornito un contributo netto negativo dello 0,2%, con un aumento
trimestrale dell’export del 2,4% e dell’import dell’2,9%.
GIAPPONE
Il tasso di inflazione cinese relativo al mese di maggio ha ulteriormente
rallentato assestandosi a ridosso dei minimi dal 2010 a 1,2% a/a, in calo da
1,5% di aprile. Il fattore principale del rallentamento va ricercato nella
componente volatile alimentare. Segnali di stabilizzazione della congiuntura
cinese sono arrivati dai dati sulle vendite al dettaglio che a maggio sono
cresciute del 10,1% a/a, accelerando da 10,0% del mese precedente.
Contemporaneamente la produzione industriale ha accelerato a 6,1% a/a
da 5,9% a/a precedente, mostrando i primi effetti dei provvedimenti espansivi
della Banca Centrale. Nel dettaglio, un contributo positivo è da ricercarsi nella
lavorazione dei prodotti petroliferi che ha accelerato per il secondo mese
consecutivo, mentre la produzione di gas naturale e carbone hanno continuato
a contrarsi ma a tassi inferiori. Rimangono in territorio negativo le produzioni
di acciaio e cemento, che continuano a risentire del declino del settore
immobiliare dopo gli anni di forte crescita.
CINA
15-giu
15-giu
15-giu
15-giu
15-giu
15-giu
15-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
16-giu
17-giu
17-giu
17-giu
17-giu
17-giu
17-giu
10:00
11:00
11:30
14:30
15:15
16:00
00:00
03:30
08:00
10:30
11:00
11:00
11:00
11:00
14:30
14:30
01:50
10:00
10:30
10:30
10:30
11:00
IT
EC
RU
US
US
US
RU
AU
GE
UK
EC
GE
GE
EC
US
US
JN
IT
UK
UK
UK
EC
17-giu
20:00
US
18-giu
10:00
EC
18-giu
10:30
UK
18-giu
18-giu
18-giu
14:30
14:30
14:30
US
US
US
18-giu
16:00
US
19-giu
19-giu
06:30
08:00
JN
GE
19-giu
JN
CPI Armonizzato UE a/a
Bilancia commerciale DESTAG
Tasso chiave
Manifattura Stato di New York
Produzione industriale m/m
NAHB indice edilizia abitativa
Pil a/a
RBA June Meeting Minutes
CPI m/m
CPI m/m
Occupazione t/t
ZEW Sondaggio situazione corrente
ZEW Sondaggio aspettative
ZEW Sondaggio aspettative
Nv costruzioni abitative
Permessi edilizi
Bilancia commerciale rettif
Bilancia commerciale Tot
Salari settimanali medi 3M/a/a
ILO Tasso disoccupazione 3 mesi
Bank of England Minutes
CPI m/m
FOMC Decisione tasso (limite
superiore)
ECB Publishes Economic Bulletin
Vendite al dett incl carburante auto
M/M
CPI m/m
CPI Escl alimentari ed energia m/m
Nuove richieste disoccupazione
Philadelphia Fed fiducia
commerciale
Indice tutte attività industriali m/m
PPI m/m
Bank of Japan Monetary Policy
Statement
May F
Apr
Jun 15
Jun
May
Jun
1Q P
0,20%
-11,50%
5
0,20%
56
-1,90%
0,20%
19.7B
12,50%
3,09
-0,30%
54
-1,90%
May F
May
1Q
Jun
Jun
Jun
May
May
May
Apr
Apr
Apr
0,10%
0,20%
-63
37,5
-1100K
1100K
-¥166.8B
-2,10%
5,50%
0,10%
0,20%
0,70%
65,7
41,9
61,2
1135K
1140K
-¥208.7B
4060M
1,90%
5,50%
May
0,20%
0,20%
0,25%
0,25%
-0,10%
0,50%
0,20%
--
1,20%
0,10%
0,30%
279K
8
0,30%
0,20%
6,7
-1,30%
0,10%
Jun 17
May
May
May
Jun 13
Jun
Apr
May
F
finale
P
preliminare
S pubblicazione
seconda
stima da Banca Aletti & C. S.p.A. (Banca Aletti) al solo scopo di fornire informazioni sull’andamento dei mercati finanziari e non costituisce offerta
La presente
è predisposta
o raccomandazione all’investimento. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili ma Banca Aletti non è in grado di assicurarne l’esattezza e la
completezza
né l’aggiornamento.
le informazioni
date(Banca
in buona
fede,
base dei
dati disponibili,
e sono
suscettibili di
anche senza
La presente
pubblicazione èTutte
predisposta
da Bancariportate
Aletti & sono
C. S.p.A.
Aletti)
al sulla
solo scopo
di fornire
informazioni
sull’andamento
deivariazioni,
mercati finanziari
e nonpreavviso,
costituisceinofferta
qualunque
momento dopoall’investimento.
la pubblicazione.
Pertanto, Banca
Alettisono
nondiassume
responsabilità
per le informazioni
nella
pubblicazione
e per
ogni e la
o raccomandazione
Le informazioni
riportate
pubblicoalcuna
dominio
e sono considerate
attendibili macontenute
Banca Aletti
nonpresente
è in grado
di assicurarne
l’esattezza
eventuale
danno
derivante
dal
loro
utilizzo.
Chiunque
intenda
effettuare
operazioni
d’investimento
dovrà,
in
via
preliminare,
acquisire
tutte
le
informazioni
e
i
dati
necessari
per
completezza né l’aggiornamento. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede, sulla base dei dati disponibili, e sono suscettibili di variazioni, anche senza preavviso,
in
valutare
in
modo
corretto
il
rischio
relativo
e
l’adeguatezza
in
relazione
ai
propri
obiettivi
d’investimento,
alla
propensione
al
rischio,
all’esperienza
in
materia
d’investimenti
e
qualunque momento dopo la pubblicazione. Pertanto, Banca Aletti non assume alcuna responsabilità per le informazioni contenute nella presente pubblicazione e alla
per ogni
propriaeventuale
situazionedanno
finanziaria.
La
decisione
di
effettuare
qualunque
operazione
finanziaria
è
a
rischio
esclusivo
dei
destinatari
della
presente
pubblicazione.
Banca
Aletti
non
può
derivante dal loro utilizzo. Chiunque intenda effettuare operazioni d’investimento dovrà, in via preliminare, acquisire tutte le informazioni e i dati necessari per
essere valutare
considerata
responsabile
alcun titolo
per elel’adeguatezza
informazioni contenute
nella
presente
pubblicazione.
in modo
correttoad
il rischio
relativo
in relazione
ai propri
obiettivi
d’investimento, alla propensione al rischio, all’esperienza in materia d’investimenti e alla
propria situazione finanziaria. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente pubblicazione. Banca Aletti non può
essere considerata responsabile ad alcun titolo per le informazioni contenute nella presente pubblicazione.