Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 24 marzo 2014

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Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 24 marzo 2014
Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 24 marzo 2014
PERFORMANCE DEGLI INDICI
(Valori al 21 marzo 2014 - Variazioni dal 14 marzo 2014 al 21 marzo 2014)
EURO STOXX EURO STOXX EURO STOXX
50
BANKS
OIL&GAS
FTSE MIB
DAX30
20.972,24
9.342,94
3.096,49
196,65
328,84
3,08%
3,16%
3,06%
2,21%
1,48%
EURO STOXX
TELECOM
EURO STOXX
UTILITIES
NASDAQ100
S&P500
NIKKEI225
Valore
291,97
302,54
3.653,07
1.866,52
closed
Var % sett
2,01%
2,29%
0,69%
1,38%
nd
Valore
Var % sett
IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI
A dominare la settimana scorsa sui mercati azionari americani sono stati ancora i timori relativi all’evoluzione
della situazione in Ucraina con nuove azioni intraprese dagli Stati Uniti contro la Russia che per ora sono limitate
al congelamento dei beni e all’impedimento di spostamenti da parte di esponenti politici ed economici russi.
L’attenzione era concentrata anche sul primo meeting della Fed presieduto dal nuovo presidente Janet Yellen
che si è concluso con l’ulteriore riduzione del piano di QE di altri $10mld a $55mld mensili e con alcune
indicazioni che hanno prefigurato l’aumento del tasso ufficiale nella prima parte del 2015 in anticipo rispetto a
quanto si attendeva il mercato. La Fed ha anche presentato le nuove stime di crescita economica al +2,8%-3%
nel 2014 per poi accelerare al 3-3,2% nel 2015 con il tasso di disoccupazione che dovrebbe scendere al 6,1%6,3% quest’anno e al 5,6%-5,9% nel 2015 con il tasso ufficiale che dovrebbe rimanere su questi livelli per tutto il
2014, per poi aumentare all’1% entro la fine del 2015 e al 2,25% entro la fine del 2016. I mercati dopo l’incerta
accoglienza di questi nuovi input forniti dalla Fed sono comunque riusciti ad archiviare la settimana in rialzo
con il Dow Jones positivo del +1,5%, S&P500 +1,4% e Nasdaq Comp +0,7%.
Rimbalzo dei listini europei la settimana scorsa dopo due settimane consecutive negative con lo Stoxx600
che aveva registrato un calo complessivo del -4,7%. Attenzioni rivolte all’evoluzione della situazione in Ucraina
con i paesi occidentali che stanno continuando a promuovere sanzioni contro la Russia per l’annessione della
penisola della Crimea e occhi puntati anche sulla Fed che ha fornito nuove importanti indicazioni sulle previsioni
del futuro andamento del tasso ufficiale di interesse americano. Lo Stoxx 600 ha così registrato nella settimana
un rialzo del +1,8%, EuroStoxx +2,6% e EuroStoxx50 +3,1%. Tra i singoli paesi il Dax ha archiviato la settimana
con un progresso del +3,2%, Ftse100 +0,5%, Cac +2,8%, Smi +2,2%. Ibex spagnolo in positivo del +2,5%. Per
quanto riguarda gli altri paesi periferici performance positiva per Portogallo +2,1%, Atene +0,9% e Irlanda
+0,8%. Il FtseMib ha archiviato la settimana con un rialzo del +3,1%.
IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI
(Valori al 21 marzo 2014 - Variazioni dal 14 marzo 2014 al 21 marzo 2014)
EUR/USD
EUR/CHF
EUR/GBP
EUR/JPY
EUR/HKD
Valore
1,3794
1,2176
0,8367
141,04
10,7011
Var % sett
-0,86%
0,32%
0,12%
0,01%
-0,96%
Il segnale più forte sui mercati valutari è stato offerto nella
scorsa settimana dall’evoluzione del cross eurodollaro, che
ha prodotto un significativo apprezzamento della divisa
americana, realizzatosi pressoché per intero nella giornata
di giovedì, sulla scia delle conclusioni della riunione di
politica monetaria della Federal Reserve. L’incontro di policy
della Fed, il primo presieduto da Yellen, ha di fatto alterato il
sentiment degli investitori nei confronti della moneta
statunitense, che dovrebbe quindi prospetticamente trarre
beneficio da aspettative un poco più aggressive
relativamente al futuro corso dei tassi di interesse negli USA,
attesi in aumento – secondo le parole del governatore –
circa sei mesi dopo la conclusione del programma di
acquisto di attività finanziarie della banca centrale, destinato
a chiudersi certamente nell’anno in corso. La chiusura per il
cross eurodollaro dello scorso venerdì è stata pari a 1,3790,
con la moneta europea in rafforzamento dello 0,11% nella
seduta, per una flessione settimanale pari allo 0,75%, che
ha limitato allo 0,4% il progresso dell’euro dall’inizio
dell’anno.
Sull’arco dell’ultima settimana il cross euro yen è invece
rimasto poco mosso, inchiodato appena al di sotto di 142,
con un saldo settimanale che denuncia sostanziale
stazionarietà (+0,1% per l’euro a 141,06, -2,5% da inizio
anno). Lo scarso orientamento direzionale è dovuto
all’azione di forze opposte che si sono temporaneamente
bilanciate, da un lato la spinta all’indebolimento dello yen
sulla scia dell’attesa di nuove manovre espansive da parte
della BoJ e dall’altra l’aumento dell’incertezza generata dai
segnali di rallentamento dell’economia cinese. Di qui il nuovo
balzo dell’euro contro lo yuan, con un rialzo settimanale
dello 0,5% che ha portato il cross a segnare i nuovi massimi
dalla fine del 2011. L’allentamento del cambio dello yuan
rappresenta una svolta netta rispetto ai trend pregressi ed è
in parte ricercato dalle stesse autorità cinesi per sostenere la
congiuntura.
Euro-Sterlina
Euro-Yen
Euro-Dollaro
-1,0%
-0,8%
-0,6%
-0,4%
-0,2%
0,0%
0,2%
IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI
(Valori al 21 marzo 2014 - Variazioni dal 14 marzo 2014 al 21 marzo 2014)
TITOLO
2 ANNI
5 ANNI
10 ANNI
30 ANNI
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
REND. (%)
VAR BP
Btp
0,90
0
2,10
0
3,41
1
4,38
-2
Bund
0,21
6
0,70
10
1,63
9
2,51
4
T-Bond
0,42
8
1,71
17
2,74
9
3,61
1
Gilt
0,67
6
1,97
9
2,75
8
3,52
7
JGB
0,07
-2
0,19
0
0,60
-3
1,67
-3
La riunione del FOMC di mercoledì 19 marzo ha marchiato in
modo nettissimo la settimana, manifestandosi quale elemento
cardine di una repentina svolta rialzista nel sentiero dei
tassi di interesse, che ha pervaso indistintamente i
mercati obbligazionari di Europa e Stati Uniti, trainando
al rialzo le curve dei rendimenti, con spinta propulsiva
maggiore nella parte centrale (tipicamente la scadenza
quinquennale), quella più sensibile al ciclo economico.
Come da attese, la Federal Reserve ha deciso di ridurre di
altri 10 miliardi di dollari il ritmo mensile di acquisti di attività
finanziarie, portandoli a 55 miliardi di dollari in totale e
proseguendo quindi la fase di tapering al ritmo misurato
perseguito
dall’inizio
dell’anno.
Contemporaneamente,
tuttavia, è stata cambiata la Forward Guidance, che ha di
fatto abbandonato i riferimenti quantitativi ai quali era stata
precedentemente ancorata la gestione della politica monetaria
(in particolare la soglia del 6,5% per il tasso di disoccupazione
quale condizione necessaria per un aumento del costo del
denaro) per accogliere invece dei parametri di natura
decisamente più qualitativa. I tempi del rialzo dei Fed Funds
dipenderanno da "misure di condizioni del mercato del
lavoro,indicatori di pressioni inflazionistiche, dalle aspettative
di inflazione e dagli sviluppi finanziari”, concetti
complessivamente piuttosto vaghi che lasciando parecchia
libertà di azione alla banca centrale. La sorpresa maggiore è
venuta tuttavia dal fatto che sono state modificate le attese
sul primo rialzo dei Fed Funds e per un importo non
insignificante. Infatti, la previsione mediana dei membri del
FOMC per i Fed funds alla fine del 2016 è aumentata da
1,75% a 2,25%, con la previsione a fine 2015 ora all’1% (da 0
0,75%). Yellen ha cercato di minimizzare l’importanza della
revisione al rialzo delle attese sui tassi, tuttavia il mercato ha
sovra reagito alla notizia che è penetrata profondamente nelle
funzioni di preferenza degli investitori.
10 anni
T-BOND
2 anni
10 anni
BUND
2 anni
2
4
6
8
10
MACROECONOMIA
La survey ZEW per marzo come da attese, ha visto un leggero rialzo per
quanto riguarda la situazione corrente (da 50,0 a 51,3), sui massimi da
agosto del 2011, quinto incremento consecutivo, mentre le attese per i prossimi
mesi risentono dell’incertezza per gli sviluppi della situazione in Ucraina e della
correzione dei mercati azionari europei da inizio mese. L’indice relativo alle
attese è infatti sceso a 46,6, tornando prossimo ai livelli di settembre dello
scorso anno, con una serie di tre rilevazioni in calo dal massimo registrato a
dicembre (62,0). Per quanto riguarda Eurozona, l’indice inerente le attese è
sceso a 61,5 da 68,5, tornando poco più alto dei livelli di novembre dello scorso
anno. La valutazione della situazione corrente è invece meno pessimista, con
l’indice a -36,7, in rialzo per il quinto mese consecutivo,mettendo così in
evidenza la percezione da parte degli operatori del settore di una seppur fragile
ripresa. Interessante notare come la valutazione dell’andamento economico in
Italia sia maggiormente positiva sia per quanto riguarda l’evoluzione futura
(indice in rialzo da 36,3 di febbraio a 44,6), sia per quanto riguarda la situazione
corrente, con l’indice in rialzo per il quinto mese consecutivo a -74,8 da -78,6. La
fiducia degli investitori sta infatti beneficiando delle attese di riforme da parte del
Governo Renzi, dell’andamento favorevole del mercato obbligazionario, che ha
visto i rendimenti scendere ai minimi storici.
Nella giornata di venerdì l’indebitamento del settore pubblico UK esclusi gli
interventi finanziari (PSNBx) per febbraio è stato sostanzialmente in linea con le
aspettative del mercato, attestandosi a 9,3 miliardi GBP, 2,8 miliardi GBP
superiore al livello di febbraio 2013, con la differenza attribuibile principalmente a
maggiori investimenti netti a febbraio 2014 per 2 miliardi di sterline. Gli incassi
maturati da inizio anno sono stati più alti di 23,3 bln GBP rispetto allo stesso
periodo 2012-13. Il gettito corrente da inizio anno è stato di 19,8 bln BP(o 4,6%)
più alto rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, trainato, tra gli altri da
imposte di produzione più elevate e maggiori imposte sul reddito e sulla
ricchezza. Le cifre sono coerenti con la ripresa dell’economia.
Nella notte il PMI flash cinese per il settore manifatturiero pubblicato da
HSBC è sceso a 48,1 a marzo da 48,5 di febbraio, nonostante il favorevole
effetto stagionale (tradizionale rimbalzo dopo le vacanze per il capodanno
lunare), registrando in questo modo il quinto calo consecutivo. Questo numero si
aggiunge alla serie di dati che indicano una debole attività economica ad inizio
anno, con dinamica di crescita che potrebbe scendere al di sotto del target del
7,5% quest'anno. I dati di stanotte inoltre aggiungeranno pressioni sulle autorità
cinesi per adottare misure di politica monetaria lungo le linee viste lo scorso
anno, al fine di stabilizzare la crescita. Potremmo quindi assistere a stimoli
selettivi di politica fiscale (progetti infrastrutturali come ferrovie e metropolitane,
edilizia residenziale pubblica, energia verde, protezione dell’ambiente ecc), alcuni
front-loading delle riforme (come l'abbassamento delle barriere all’entrata per gli
investimenti privati ) e, a differenza dello scorso anno, anche ad uno stimolo
monetario.
EUROPA
CINA
I dati del mercato immobiliare americano circa la vendita di case
esistenti nel mese di febbraio è risultato in linea con le attese, le
vendite sono scese dello 0,4% m/m, dopo il forte calo di gennaio (-5,1%
m/m) per lo più imputabile alle condizioni meteo avverse. Il
rallentamento del mercato immobiliare è tanto più evidente se si guarda
alle variazioni rispetto a febbraio dello scorso anno: sono state infatti
vendute il 7,1% in meno di case. In questo modo, le case disponibili alla
vendita sono aumentate per il secondo mese consecutivo, dopo il forte
calo di dicembre (-9,3% m/m), mentre il prezzo medio è salito a 237,300
dollari da 236,600 di gennaio e quello mediano a 189,000 dollari da
178,900 dollari, fungendo da deterrente negli acquisti. Le distressed sales
hanno accelerato al 16% del totale. Tuttavia è tipico vedere un maggiore
numero di questo tipo di transazioni durante il periodo invernale, quando
invece la domanda di case è stagionalmente bassa. Anche la percentuale
di transazioni tutte in cash è salita ed ora rappresenta il 35% del totale.
Il Philly Fed per marzo ha mostrato un marcato rimbalzo a 9,0 da -6,3
di febbraio che era stato penalizzato dalle cattive condizioni meteo,
tornando quasi sul livello di gennaio (9,40). Anche l’Empire
Manufacturing aveva registrato lunedì un rialzo prospettando quindi un
miglioramento delle condizioni per il settore manifatturiero e
confermando quindi come la debolezza sia stata temporanea ed
imputabile alle cattive condizioni meteo. Le aspettative complessive per i
prossimi sei mesi hanno corretto moderatamente, ma restano elevate.
Soprattutto, si registra una forte accelerazione nelle intenzioni di
investimento per i prossimi sei mesi, a 31,3 da 19,9, appena al di sotto
del picco post-recessione. Questo rialzo è molto importante, in quanto
questo indice anticipa il trend nazionale nel Capex. Ad una domanda
speciale sulle intenzioni di investimento, le imprese hanno dichiarato di
prevedere un aumento del capex a causa di maggiori aspettative di
vendite e delle necessità di sostituzione di impianti obsoleti.
STATI UNITI
24-mar
24-mar
24-mar
02:45
09:00
09:00
CH
FR
FR
24-mar
24-mar
09:30
09:30
24-mar
24-mar
24-mar
24-mar
25-mar
25-mar
25-mar
25-mar
25-mar
25-mar
25-mar
26-mar
27-mar
27-mar
27-mar
27-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
28-mar
09:30
10:00
10:00
13:30
10:00
10:30
14:00
14:00
15:00
15:00
15:00
13:30
10:30
13:30
13:30
15:00
0:30
0:30
0:30
0:30
0:50
10:00
10:30
13:30
13:30
14:00
14:55
F
P
S
Mar P
Mar P
Mar P
48,7
49,8
--
48,5
49,7
47,9
GE
GE
HSBC China Manufacturing PMI
Markit France Manufacturing PMI
Markit France Composite PMI
Markit/BME Germany Manufacturing
PMI
Markit Germany Services PMI
Mar P
Mar P
54,5
55,5
54,8
55,9
GE
EC
EC
US
GE
UK
US
US
US
US
US
US
UK
US
US
US
JN
JN
JN
JN
JN
GE
UK
US
US
GE
US
Markit/BME Germany Composite PMI
Markit Eurozone Composite PMI
Markit Eurozone Services PMI
Chicago Fed Nat Activity Index
IFO Clima commerciale
CPI m/m
Indice prezzi case m/m
S&P/CS Composite-20 a/a
Indice fiducia consumatori
Richmond Fed Manufact. Index
Vendite case nuove m/m
Ordini beni durevoli
Vend al dett escl auto m/m
PIL Annualizzato t/t
Consumo personale
Vendite in corso abitazioni m/m
Spesa della famiglia a/a
Disoccupazione
CPI nazle a/a
Tokyo CPI YoY
Vendite al dettaglio m/m
CPI Brandenburgo m/m
PIL t/t
Reddito personale
Spesa personale
CPI m/m
Univ. of Michigan Confidence
Mar P
Mar P
Mar P
Feb
Mar
Feb
Jan
Jan
Mar
Mar
Feb
Feb
Feb
4Q T
4Q T
Feb
Feb
Feb
Feb
Mar
Feb
Mar
4Q F
Feb
Feb
Mar P
Mar F
-53,1
52,6
-110,8
0,50%
0,70%
13,34%
78,6
--4,90%
1,00%
0,30%
2,70%
-0,00%
0,10%
3,70%
1,50%
1,20%
0,10%
-0,70%
0,30%
0,30%
0,40%
80,5
56,4
53,3
52,6
-0,39
111,3
-0,60%
0,80%
13,42%
78,1
-6
9,60%
-1,00%
-1,50%
2,40%
2,60%
0,10%
1,10%
3,70%
1,40%
1,10%
1,60%
0,40%
0,70%
0,30%
0,40%
0,50%
79,9
finale
preliminare
seconda stima
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propri
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d’investimento,
alla
propensione
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