Allevamento e riproduzione di Gambusia affinis

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Allevamento e riproduzione di Gambusia affinis
Acquariforum
Allevamento e riproduzione di Gambusia affinis
Inviato da Antonio M. Grillo
Come allevare e riprodurre questo pesciolino forse poco conosciuto ma diffusissimo nel nostro paese. Gambusia Affinis,
questo il nome scientifico di un pesciolino davvero interessante.
Della famiglia dei Poecilidi e dell’ordine dei Ciprinodontiformi originario degli Stati Uniti è stato introdotto in Italia
per la bonifica di vaste aree paludose al fine di contrastare ed eliminare la diffusione della zanzara, delle cui larve esso è
ghiotto.
disegno di Alessandro Sacchetti by zoneumidetoscane
Le misure sono abbastanza ridotte, il maschio non supera i 3,5 cm ed è di colore grigio o bruno argenteo, la femmina
non va oltre i 6,5 cm. ed è di colore marroncino chiaro più sullo sbiadito. Altra caratteristica è la presenza di una fascetta
nera che attraversa verticalmente, quasi tagliandolo a metà, l’occhio. In natura preferisce le acque calme con poca
corrente oppure pozze d’acqua ferma, ricche di vegetazione; è possibile trovarla anche nei canali di scorrimento
delle acque reflue. E se parliamo di acque diciamo subito che la Gambusia si adatta a qualsiasi tipo di acqua con diverso
grado di durezza. La temperatura dell’acqua può andare dai 3° ai 30°.
Garold W. Sneegas photo of the Texas Natural History Collections site
Allevare e riprodurre le Gambusie è molto facile e divertente. Intanto per le misure dell’acquario non ci sono limiti,
infatti possiamo usare diverse misure, dai 15 litri ai 100 e più litri, ma quello che vi consiglio è una piccola vasca da 20
litri. Per il fondo non ci sono regole ma sarebbe preferibile prelevare la stessa terra del luogo dove sono stati catturati gli
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esemplari che porremo in acquario, anche e soprattutto per ricreare lo stesso ambiente naturale. Consiglio sempre di
ricreare il biotopo dove vivono i nostri amici pesci, magari inserendo le stesse piante e tutto ciò che si può come parti di
tronco o altro. Per l’acqua basterebbe quella del rubinetto, magari fatta decantare per qualche giorno, ma per le
Gambusie non è necessario rispettare questa regola; se possibile prelevare la stessa acqua del luogo di ritrovamento.
Garold W. Sneegas photo of the Texas Natural History Collections site
Ricordando agli amici lettori che la indole di questo pesciolino è tutt’altro che tranquilla consiglio vivamente di non
introdurre altre specie, a meno che non abbiano la capacità di difendersi. La Gambusia risulta essere molto aggressiva
non soltanto nei confronti delle altre specie ma anche rispetto ai suoi simili; da esperienze fatte dal sottoscritto è stato
rilevato che le femmine tendono ad attaccare i maschi, soprattutto nel periodo della riproduzione. E’ importante, in
questo periodo, fornire del cibo vivo e alimenti nutrienti, magari della carne magra tritata. Un alimentazione abbastanza
corroborante va fornita ad iniziare da gennaio/febbraio fino all’inizio dell’estate affinché le femmine
possano portare a compimento fino a quattro/cinque parti e soprattutto per evitare che mangino la propria prole. Si è
potuto notare che in mancanza di una buona alimentazione non riescono a portare avanti la fecondazione, che ricordo è
interna; la madre, infatti, non depone uova ma partorisce prole viva. - (il maschio è quindi dotato di organo copulatore o
gonopodio )- Gli avannotti appena nati si alimentano con lo stesso cibo vivo degli adulti, tritato e polverizzato. Si consiglia
di spostare immediatamente i piccoli per evitare che diventino cibo per i genitori, a meno che l’acquario presenti
un certo numero di piante e anfratti che fungano da riparo ad essi. Una buona convivenza tra questi, particolari,
pesciolini è raggiungibile introducendo in acquario un numero di femmine inferiore rispetto ai maschi (rapporto: 1/3); ciò
modera l’aggressività femminile molto accentuata. Più presenza femminile porta le stesse ad allearsi per tentare di
divorare tutti i maschi. Un cenno alle piante va certamente fatto in quanto la loro presenza, soprattutto se abbondante,
risulta determinante ai fini della pacifica convivenza della specie.
Di Antonio M. Grillo (09-12-2002)
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