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2011
FONDAZIONE TEATRO REGIO
DIREZIONE AREA ARTISTICA
LA SCUOLA ALL’OPERA
Attività didattica del Teatro Regio Torino
in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Agiscuola,
Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica – nucleo regionale ex I.R.R.E. Piemonte
DIREZIONE AREA ARTISTICA
Direttore
Coordinatore Area Artistica
Capoufficio Attività Scuola
Coordinatore didattico-organizzativo
Segreteria
Alessandro Galoppini
Marina Pantano
Vincenza Bellina
Elisabetta Lipeti
Andreina Fanan
Progetto Opera…ndo
Ideazione e organizzazione
Vincenza Bellina
Coordinamento laboratori
Sabrina Saccomani
Musica…ndo: Giovanna Piga
Canta…ndo: Nausicaa Bosio
Danza…ndo: Erica Cagliano
Scenografa…ndo: Lucia Carella
Barbara Agostini, Maria Paola Amprimo, Ombretta Bosio, Annamaria
Bruzzese, Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso, Benedetta
Macario, Cristina Mout, Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat
Nausicaa Bosio, Erica Cagliano, Lucia Carella, Giovanna Piga,
Sabrina Saccomani
Elena La Rovere
Curatela laboratori
Altri operatori di laboratorio
Testi
Illustrazioni
Le attività della Scuola all’Opera 2010-2011
sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Cosso
Pubblicazione a cura della
Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni
Ufficio Attività Editoriali
© Fondazione Teatro Regio di Torino
www.teatroregio.torino.it
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SOMMARIO
Che cosa è un’opera lirica?
p.
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Gli autori e il loro «Pinocchio»
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Le avventure di Pinocchio
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C’era una volta…
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Proposte operative
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Dialogo tra il Gatto, la Volpe, Pinocchio e la Fata Turchina
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Visita…ndo il Teatro Regio
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Il disco
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Musica…ndo
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Canta…ndo
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Danza…ndo
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Piccolissimo Danza…ndo
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Scenografa…ndo
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Marionetta…ndo
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CHE COSA È UN’OPERA LIRICA?
Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capire
in che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia.
Immagina un teatro con un grande palcoscenico, immagina per esempio una casa i cui
muri sembrano veri ma che in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta, e nella casa
una stanza che sembra avere finestre e porte reali che invece sono il frutto di raffinati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumi
che si muovono e agiscono sul palco e comunicano tra di loro attraverso il canto.
Ci sei riuscito? Sì? Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa sia
un’opera.
Sono proprio il canto e la musica che lo accompagna a rendere l’opera uno spettacolo
teatrale diverso da quelli che vengono solamente recitati e proprio per questo il canto
e la musica, accanto alle scenografie e ai movimenti compiuti dai vari personaggi, sono
i due elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Oltre all’opera lirica, che è interamente cantata, esistono altre forme di teatro musicale
che prevedono anche la presenza di brani recitati, come l’opéra-comique, il Singspiel,
l’operetta e il musical. Anche nel nostro Pinocchio ci sono alcune parti soltanto recitate. Quindi, perché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica
e qualcuno che scriva il testo del canto, che nell’opera si chiama libretto.
L’autore della musica è il compositore, mentre quello del libretto si chiama librettista.
Il compositore di Pinocchio è Pierangelo Valtinoni, mentre il librettista si chiama Paolo
Madron. Prosegui la lettura di questo libro e farai la loro conoscenza.
GLI AUTORI E IL LORO PINOCCHIO
Ciao! Sono Pierangelo Valtinoni, sono nato
a Vicenza e sono compositore, direttore
d’orchestra, organista e insegnante. Insieme al mio amico Paolo Madron ho composto Pinocchio, l’opera alla quale saranno
dedicati i tuoi laboratori al Teatro Regio!
Le avventure del “nostro” burattino
hanno inizio nel 2000, anno in cui il Teatro Olimpico di Vicenza mi propose di
scrivere un’opera ispirata al celebre libro
di Collodi: doveva essere dedicata ai ragazzi delle scuole vicentine e prevedeva
anche la partecipazione diretta di alcuni
studenti delle scuole medie in veste di
strumentisti e cantanti. Per la stesura
del libretto mi rivolsi al mio amico Paolo
Madron, giornalista specializzato in eco-
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nomia con una grande passione per la poesia, il cinema e la musica. La storia del nostro
Pinocchio ebbe così inizio.
La prima versione dell’opera, dal titolo Pinocchio, burattino di talento, rappresentata
a Vicenza nel 2001, era in un unico atto della durata di circa 50 minuti. L’opera fu poi
richiesta e rappresentata nel 2006 con grande successo dalla Komische Oper di Berlino e, successivamente, dalla Staatsoper di Amburgo. Per le rappresentazioni in Germania io e Paolo ne realizzammo una seconda versione in due atti, assai più fedele alla
fiaba di Collodi, che è quella che anche tu avrai modo di conoscere!
Il successo ottenuto da Pinocchio e la grande intesa di scrittura che c’è tra noi, ci ha
spinto recentemente a dare vita a un nuovo lavoro, La Regina delle nevi, che sarà nel
cartellone della Komische Oper di Berlino dal 24 ottobre 2010 e in quello della Staatsoper di Amburgo dal 6 febbraio 2011 e, probabilmente, altri ne verranno.
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
Tutti voi conoscete senz’altro la favola di Pinocchio dalla quale gli autori della nostra
opera hanno tratto l’argomento del proprio lavoro. Le avventure di Pinocchio. Storie
di un burattino è, infatti, il titolo di un romanzo scritto a Firenze nel 1881 da Collodi
(il suo vero nome era però Carlo Lorenzini) e pubblicato nel 1883 dall’editore Felice
Paggi. Protagonista del libro è appunto il burattino Pinocchio, coinvolto in molteplici e
straordinarie avventure che si svolgono attraverso i 36 capitoli nei quali è strutturato
il romanzo. Pinocchio, benché venga definito da Collodi burattino, è in realtà una marionetta. Collodi lo definisce così rifacendosi al personaggio di Burattino della Commedia dell’Arte, ossia colui che «abburattava» (ossia setacciava) la farina e che per
fare il suo lavoro si muoveva in modo scomposto e con gesti spezzati, appunto come
una marionetta. Il nome di Pinocchio, scelto da Collodi per il suo protagonista, deriva
dalla Fonte di Pinocchio, situata fin dal Medioevo a Colle Val d’Elsa, in Toscana, dove
l’autore aveva compiuto i suoi studi in seminario dal 1837 al 1842.
Il romanzo di Collodi, nonostante le perplessità iniziali della critica, conobbe un grandissimo successo popolare rimasto ininterrotto fino ad oggi, tanto da essere stato
tradotto in più di 240 lingue!
Personaggi e concetti espressi nel libro sono diventati proverbiali: il naso lungo per
chi dice le bugie; l’espressione “ridere a crepapelle” (tratta dall’episodio del serpente
gigante che muore dal ridere vedendo Pinocchio sporco di fango); il gatto e la volpe
per indicare amicizie poco affidabili; Lucignolo come sinonimo di ragazzo ribelle, ecc.
La storia di Pinocchio è stata e continua ad essere fonte di ispirazione per la letteratura, il fumetto, il cinema, la musica e addirittura luoghi e monumenti.
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C’ERA UNA VOLTA…
PROLOGO
La Fata dai capelli turchini presenta i vari personaggi della storia: il Gatto e la Volpe,
Arlecchino e Pulcinella, Lucignolo. Il Grillo Parlante commenta le presentazioni mentre
Geppetto è molto indaffarato con un pezzo di legno da cui prenderà vita un impertinente burattino-bambino.
ATTO I
Geppetto è felice di avere finalmente un figlio e gli raccomanda: «Corri e salta sicuro,
ama sempre tuo padre quale sia il tuo futuro». Pinocchio, però, inizia da subito a fare
i capricci: ha fame di leccornie mentre il povero Geppetto non ha che pane e formaggio. «Ha speso tutti i suoi averi per comperarti l’abbecedario per andare a scuola!»
gli dice il Grillo Parlante. Ma Pinocchio non ne vuol sapere di studiare. Invece di andare
a scuola, vende l’abbecedario e con il denaro ricavato compra il biglietto per il Teatro
dei Burattini.
Infatti, è arrivata in paese la Banda del Teatro dei Burattini con Mangiafuoco, Pulcinella e Arlecchino. Quest’ultimo rimprovera Mangiafuoco di non avere idee originali
per i suoi spettacoli e dichiara di essere annoiato di interpretare sempre le solite
storie. Mangiafuoco, arrabbiatissimo, si sta per avventare sul povero burattino
quando arriva Pinocchio che prende le sue difese. Mangiafuoco si rivolge allora al
nuovo venuto: «La testa ti stacco e ti spezzo la gamba. La fiamma ravvivo altro che
samba!». Pinocchio, sostenuto da Arlecchino e Pulcinella, gli propone allora un accordo:
«Se non mi bruci potrai raccontare una nuova storia: quella di un burattino e delle
sue mille avventure». «Mi avete convinto», esclama Mangiafuoco, «Ecco i soldi, vediam
che si inventa».
Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe: i due lo invitano all’Osteria del Gambero Rosso
e lo fanno ubriacare. Mentre Pinocchio dorme i due furfanti gli rubano le cinque monete dategli da Mangiafuoco e fuggono via senza pagare il conto della cena. Quando
Pinocchio si sveglia scopre di non avere più il denaro e non sa come pagare l’Oste: «Mi
han derubato» esclama, ma l’oste non gli crede e chiama subito due gendarmi per arrestarlo. Pinocchio scappa e prega un piccione di portarlo via da lì facendolo volare
sulle sue ali.
Alla fine del volo Pinocchio si ritrova davanti alla casa della Fata Turchina: ha molto
freddo e decide di bussare alla minuscola porta. «Chi bussa a quest’ora?» domanda la
lumaca che si affaccia dalla finestra; «Sono io, Pinocchio, e ho la faccia gelata». «Ora
apro la porta. Mi ci vuole tempo» risponde la lumaca e… dopo tre settimane gli apre
la porta.
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ATTO II
Pinocchio è molto malato e nonostante le cure della Fata dai capelli turchini non sembra dare segni di vita. Il dottor Corvo e il dottor Gufo vengono chiamati per un consulto: Pinocchio dovrà prendere la medicina. «Iih… che schifo… è orribile» dice
Pinocchio e non la vuole bere. La buona Fata gli dà allora una zolletta di zucchero per
renderla meno amara. Pinocchio fa finta di berla: «Ma che buono l’intruglio, l’ho bevuto
d’un fiato» e, subito, il suo naso comincia ad allungarsi. «Le bugie, Pinocchio, hanno le
gambe corte, ma quelle pericolose hanno il naso lungo!» esclama ridendo la Fata e,
fattasi seria, aggiunge: «Se non bevi la medicina andrai incontro a morte sicura». Pinocchio continua a rifiutarsi di prenderla, ma l’arrivo di quattro lugubri Conigli venuti
per fargli il funerale lo convince finalmente ad assumerla. Pinocchio, felice per la guarigione, fa allora una promessa: «Sono pronto a diventare uno studente modello!».
Mentre Pinocchio si reca a scuola, incontra però il suo vecchio compagno Lucignolo
che lo invita ad andare con lui nel Paese dei Balocchi. Nonostante la Fata cerchi di
dissuaderlo dal seguirlo, Pinocchio si lascia convincere. Il burattino si ritrova così
trasformato in asino in un circo e, disperato, fugge gettandosi in mare.
Nel mare incontra un Tonno che, meravigliato per via delle sue buffe orecchie, insieme
ad altri pesci aiuta Pinocchio a togliersi la pelle da asino e, al termine dell’operazione,
si dichiara pronto a esaudire altri suoi desideri. Pinocchio, sinceramente pentito per
le sue cattive azioni, desidera rivedere Geppetto. I pesci in coro annunciano a Pinocchio che uno Squalo-Balena ha mangiato il suo buon papà. Pinocchio, pur di ritrovarlo,
decide di fare la sua stessa fine.
Nella pancia del grosso pesce Pinocchio e Geppetto finalmente si ritrovano. Pinocchio
prende Geppetto sulle sue spalle e i due escono dall’enorme bocca. Ritrovati tutti i
personaggi della storia, cantano insieme a loro: «La nostra fiaba è ormai finita, ora
comincia una nuova vita».
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PROPOSTE OPERATIVE
1) LE 1000 IMMAGINI DI PINOCCHIO
Pinocchio nel tempo attraverso i suoi illustratori
Com’è Pinocchio, che volto ha?
Ognuno di noi quando legge la storia di Pinocchio
immagina il proprio fantoccio dal naso lungo. Oggi
siamo molto influenzati dalle immagini più diffuse che tra foto, libri, pupazzetti, ecc. hanno
creato una vera e propria “icona”.
L’immagine di Pinocchio, però, nasce lentamente
e subisce continue trasformazioni, dato che ogni
illustratore lo ha immaginato e disegnato in modo
diverso. Il primo si chiamava Enrico Mazzanti;
nel 1883 disegnò Pinocchio con le mani sui fianchi
e con una giubba da clown bianco. Questo è
l’unico disegno realizzato durante la vita di Collodi, la prima immagine di una lunghissima serie.
Tra i disegnatori più importanti si ricordano
Carlo Chiostri, Attilio Mussino e Sergio Tofano (anche autore del famosissimo Signor Bonaventura) tra la fine dell’Ottocento e i
Enrico Mazzanti
primissimi del Novecento. Nell’illustrare la storia, alcuni autori si soffermarono sul protagonista mettendo in secondo piano gli altri
personaggi, altri curarono ogni dettaglio come Luigi e Maria
Augusta Cavalieri e Fiorenzo Faorzi, artisti molto attenti alle
ambientazioni.
Alcuni illustratori si rivolgevano a un pubblico di bambini, come
avviene con i cartoon di Giorgio Mannini e Piero Bernardini;
altri, come Corrado Sarri e il tenebroso Gianbattista Galizzi,
pensavano a un pubblico di adulti.
Negli anni Cinquanta si crea l’immagine di Pinocchio che ogni
bambino ricorda, grazie all’immancabile Walt Disney, Giovanni
Manca (disegnatore del famoso «Corriere dei Piccoli»), Vsevolod Nicouline, Giovanni Mosca e al famosissimo e simpaticissimo Benito Jacovitti con il suo primo Pinocchio anticipatore
del “fumetto”, in cui testo e immagini si affiancano.
Tra gli anni Sessanta e Settanta troviamo Vittorio Accornero
con un Pinocchio molto romantico e scenografico, Roland Topor
con una visione più angosciosa, e Attilio Cassinelli, autore di
un Pinocchio molto moderno, concepito come un gioco di costruzioni da assemblare.
Attilio Mussino
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Walt Disney
Vittorio Accornero
Benito Jacovitti
Attilio Cassinelli
Dopo aver osservato i tanti e diversissimi ritratti di Pinocchio, crea il tuo e disegnalo
nelle pagine seguenti o su un bel foglio di carta. Puoi anche provare a raffigurarlo a
fumetti, all’interno di qualcuna delle sue avventure più celebri.
Successivamente potrai confrontare il tuo disegno con quello dei tuoi compagni, scoprendo così tanti altri Pinocchietti.
Buon divertimento!
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Disegna qui il tuo Pinocchio
Disegna a fumetti l’incontro con il Gatto e la Volpe
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Disegna a fumetti l’incontro con la Fata dai capelli turchini
Disegna a fumetti l’incontro con Geppetto nella pancia dello Squalo-Balena
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2) PINOCCHIATE CINEMATOGRAFICHE E MUSICALI
Come già detto il grande successo conosciuto ancora oggi dalla storia di Pinocchio ha
fatto sì che a questo personaggio si siano via via ispirati lavori letterari, cinematografici, musicali, ecc.
Con l’aiuto della maestra e insieme ai tuoi compagni vai alla ricerca di questo straordinario personaggio nel cinema e nella musica, dal celebre film di Walt Disney alle
canzoni di Edoardo Bennato.
Scrivi qui i risultati della tua ricerca
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3) PAROLE TEATRALI: SCOPRI IL PERSONAGGIO MISTERIOSO
Se ti piace l’enigmistica e se sei stato abbastanza attento durante la visita, puoi provare a inserire nei riquadri che seguono le parole teatrali richieste dalle definizioni
e a scoprire così il nome di un misterioso personaggio dell’opera…!
Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni nelle rispettive griglie. Prendendo le
lettere contenute nei quadrati colorati comparirà il nome del personaggio misterioso.
1. Qui gli artisti si vestono e si preparano per andare in scena
2. Si chiude al termine dell’opera
3. Come si chiama il luogo dove si rappresenta effettivamente lo spettacolo?
4. Il luogo dove avvengono le prove di scena o regia quando il palcoscenico non si può utilizzare
5. È l’insieme dei testi cantati e/o recitati nell’opera
6. Da qui si comandano i cambi di luce durante lo spettacolo
7. Lo spazio del teatro che ospita gli spettatori prima, nelle pause e alla fine dello spettacolo
8. Dove si possono lasciare cappotti e ombrelli?
9. Dove vengono adattati i costumi di scena?
10. I “balconcini” da cui si può assistere allo spettacolo
11. Fanno alzare e/o abbassare il pavimento della scena centrale del palcoscenico
Il personaggio misterioso è...
Soluzioni: CAMERINO – SIPARIO – PALCOSCENICO – SALA REGIA – LIBRETTO - CABINA REGIA – FOYER
GUARDAROBA – SARTORIA – PALCHI – PONTI MOBILI - MANGIAFUOCO
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DIALOGO TRA IL GATTO, LA VOLPE,
PINOCCHIO E LA FATA TURCHINA
ovvero… l’opera, il canto lirico e le voci bianche
Il Gatto
Miao! Lo sai, Pinocchio, che siamo in teatro?
La Volpe
Oh sì! Finalmente ci frutterai un bel po’ di monete!
Pinocchio
Ma non cambiate mai voi due? Siete sempre impegnati a imbrogliare la
gente?
Il Gatto
Miao! È vero questa volta!
La Volpe
Ti hanno messo in un’opera.
Il Gatto
Oh sì, e hanno messo anche noi.
La Volpe
Certo, senza di noi la tua storia non vale niente!
Il Gatto
Miao! Che bellezza! Siamo in un’opera lirica.
La Volpe
Sì, siamo finalmente usciti dal vecchio libro illustrato…
Il Gatto
… dal solito cartone animato…
La Volpe
… dalla canzone pop…
Il Gatto
… e anche dal film.
La Volpe
Sì, finalmente siamo entrati nell’opera!
Il Gatto
Bel canto…
La Volpe
… bei teatri con ricchi arredi da sgraffignare…
Il Gatto
… belle cantanti…
La Volpe
… bella gente ovvero tanti portamonete da derubare!
Pinocchio
Un’opera lirica… Ho letto nell’abbecedario che i cantanti lirici cantano
in modo particolare, con una voce molto bella e potente.
Il Gatto
Sciocchezze.
La Volpe
Sciocchezze.
Il Gatto
Delle anatre starnazzanti…
La Volpe
… delle galline strozzate.
Pinocchio
Ma come? Se…
Il Gatto
… finché naturalmente non interveniamo noi!
Pinocchio
Voi?
La Volpe
Certo, piccolo, hai di fronte a te i più valenti Maestri di canto della storia.
Il Gatto
Mi presento, il Gatto, tenore.
La Volpe
La Volpe, soprano drammatico, per servirla.
Pinocchio
Ma figuriamoci, vi conosco bene per cascarci un’altra volta.
Il Gatto
E va bene, con te non funziona più!
La Volpe
Ma troveremo di sicuro in questa avventura operistica qualche pivello
da spennare…
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Il Gatto
La Volpe
Pinocchio
Il Gatto
La Volpe
La Fata
Pinocchio
La Fata
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
Il Gatto
La Volpe
La Fata
Pinocchio
La Fata
Pinocchio
La Fata
Pinocchio
La Fata
Pinocchio
La Fata
… qualche aspirante cantante da sedurre con complimenti, lusinghe e
promesse…
… e poi imbrogliare!
Siete proprio incorreggibili! Con voi non parlo più. Chiederò alla Fata
Turchina come cantano i cantanti lirici.
Tsè, la Fata Turchina!
Mh! La Fata Turchina!
Qualcuno mi chiama?
Io, cara fatina! Questi due loschi individui pretendono di saper cantare!
Sentiamo, dite un po’: quale tecnica utilizzate?
Beh, per cantare…
… per cantare bene…
… per cantare in teatro…
… bisogna cantare forte!
Forte, forte, forte.
Così che si senta in tutto il teatro!
Anzi, meglio gridare…
… con tutto il fiato che si ha.
Anzi, meglio prendere un grande fiato…
… grandissimo!
Irrigidire tutto il corpo…
… dalla punta del naso fino alla punta del mignolo…
… alzando bene alte alte le spalle…
… e poi soffiare fuori tutta l’aria, così! Fuuuu!
(Ma quello non era il lupo dei tre porcellini?)
(Non importa, loro non lo sanno!)
(ride di gusto) Non credo, Pinocchio, che si canti così!
Meno male, mi sembrava molto faticoso. Poveri cantanti lirici!
Ma no, i cantanti lirici, così come tutte le persone che vogliono cantare,
non devono irrigidirsi, anzi devono essere rilassati.
Anche i bambini?
Certo, soprattutto i bambini non devono sforzare la voce.
E come si chiamano i cantanti lirici?
Hanno molti nomi curiosi: gli uomini si chiamano tenore, baritono e basso,
cominciando dalla voce più acuta e chiara e scendendo alla più grave e scura.
Tenore, come il Gatto! Allora aveva ragione.
No Pinocchio! Non farti imbrogliare da qualche parola buttata lì. Sono
sicura che il Gatto e la Volpe non siano veri cantanti, ma i soliti due imbroglioni!
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Il Gatto
Ehi, dico, un po’ di rispetto!
Pinocchio
Hai ragione, fatina. E come si chiamano le voci femminili?
La Volpe
Guarda che lo sappiamo anche noi, saputella! Soprano, mezzosoprano e
contralto dall’alto in basso.
Il Gatto
E contralto, mezzosoprano e soprano dal basso all’alto. Lo so anche al
contrario, tiè!
La fatina
Avete ragione, i nomi sono giusti, ma non basta conoscerli per essere
Maestri di canto, impostori!
Pinocchio
E i bambini allora non possono cantare?
La Fata
Certo, Pinocchio, che i bambini possono cantare! È bellissimo sentire cantare i bambini!
Pinocchio
E come devono cantare i bambini?
La Fata
Con naturalezza, senza sforzare la voce, senza gridare, giocando con
gioia.
Pinocchio
Ma io intendevo in teatro: i bambini possono cantare in teatro, nelle
opere?
La Fata
Sì, in quel caso si devono esercitare bene seguendo gli insegnamenti di
un Maestro. Si chiama coro di voci bianche.
Il Gatto
Voci bianche!?
La Volpe
Voci bianche!???
Il Gatto
Ah, ah, ah!
La Volpe
Ah, ah, ah! Voci bianche! E perché non rosse o gialle!
Il Gatto
Ah, ah, ah! E perché non turchine!!!
La Volpe
Ah, ah, ah! Sei proprio spiritoso!
La Fata
Che sciocchi! Pinocchio, presta loro il tuo libro così che possano toccare
con mano la loro ignoranza!
Il Gatto
Voci bianche… è vero, è proprio scritto così… Ciao e benvenuto al mio laboratorio: Musica...ndo!
La Volpe
«… sono le voci dei bambini fino all’adolescenza, con corde vocali corte
che producono suoni acuti e leggeri…».
Il Gatto
È ovvio che Noi, grandi Maestri, non ci interessiamo di marmocchi!
La Volpe
Ci mancherebbe altro!
Il Gatto
Tsè, andiamocene!
La Volpe
Tsè, sì, andiamocene!
La Fata
Pinocchio, vieni, ti faccio ascoltare un bel brano corale cantato da un
coro di voci bianche.
Pinocchio
Come si intitola?
La Fata
Inizia così: «Cri, cri, cri…».
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VISITA…NDO IL TEATRO REGIO
Evviva! È arrivato finalmente il momento di andare a teatro!
Prima di svolgere le attività di laboratorio su Pinocchio, avrai modo di visitare il teatro
e di scoprire la sua storia, i suoi piccoli e grandi segreti e la sua magica atmosfera.
Potrai così vedere alcuni luoghi destinati al pubblico e soprattutto quelli più nascosti
e misteriosi, riservati alla preparazione dello spettacolo lirico. Mi raccomando, osserva tutto con grande attenzione! Poi, una volta rientrato a scuola, prova a disegnare
alcuni particolari dei luoghi che hai visitato; puoi usare gli spazi che trovi qui di seguito.
Qualora tu abbia voglia di approfondire i contenuti della visita guidata, puoi navigare
nel sito del Teatro Regio agli indirizzi: www.teatroregio.torino.it/teatro/storia e
www.teatroregio.torino.it/teatro/regio-dietro-le-quinte. Potrai così creare la tua
personale guida al teatro, usando le notizie e le immagini che troverai su internet.
Disegna la sala da ballo
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Disegna il palcoscenico
Disegna qui il luogo del teatro che ti è piaciuto di più
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IL DISCO
Selezione dall’opera Pinocchio
di Pierangelo Valtinoni e Paolo Madron
1. Introduzione
2. «Or che son nato»
3. Marcia dei Burattini
4. «Adesso sì che son ricco»
5. «Che ore sono?»
6. «Dopo tre settimane»
7. «È la terra promessa»
8. Can-can degli Asinelli
9. «Non sento più nulla»
Danza…ndo
Esercizi preparatori
25. Piego - stendo / Salgo – scendo.
Postura della schiena con le braccia
sui fianchi
26. Ritmo con le mani – passi laterali
27. Passeggiata lenta Camminando sulla
musica
28. Corsetta in cerchio con la mezza
punta alta
29. Révérence
Musica…ndo
10. «Cri cri cri»
11. Un can-can sorprendente
Danza…ndo
Basi laboratorio
30. Danza dei Grilli
31. Marcia dei Burattini
32. Ragtime delle monetine
33. Can-can degli Asinelli
34. Danzina dei Pesci
Canta…ndo
12. «Cri cri cri»
13. «Una bella insalata»
14. «Penne, matite»
15. «Uffa che noia»
16. «Uffa che solfa»
17. «Oh, buongiorno signore»
18. «Eccellenza, la prego»
19. «Suvvia eccellenza»
20. «Lo sai che»
21. «O mia bella signora»
22. «Piccolo amore»
23. «È la terra promessa»
24. «Com’è bello far niente»
Piccolissimo Danza…ndo
Basi laboratorio
35. Esercizio 1
36. Esercizio 2
37. Esercizio 3
38. Esercizio 4
39. Danza dei Grilli
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MUS
A
C
I
N
D
O
Benvenuto nel mio laboratorio: Musica…ndo!
È un laboratorio speciale nel quale ti aiuterò a trasformarti in musicista e ci divertiremo a suonare insieme alcuni brani tratti da Pinocchio.
Durante l’attività utilizzeremo gli strumenti musicali che fanno parte del cosiddetto
strumentario Orff: maracas, tamburelli, triangoli, ecc. Probabilmente sono strumenti
che conosci e che hai già suonato, vero?
La trasformazione in musicisti, però, avverrà a teatro; nel frattempo è importante
che inizi a prepararti a scuola svolgendo con i compagni e le maestre queste semplici
attività che ti propongo.
Buon divertimento!
Un can-can “sorprendente” (traccia n. 11)
Quando Pinocchio va nel Paese dei Balocchi, si trasforma in un asinello e si ritrova a
correre in circolo sulla musica di un velocissimo can-can.
Proviamo a giocare utilizzando la traccia sul CD: disponiamoci in cerchio (senza tenerci
per mano) e camminiamo a tempo di musica, facendo attenzione ai cambi di velocità
improvvisi. Scoprirai che non è semplice modificare immediatamente il passo ma, con
un po’ di attenzione, si possono ottenere dei buoni risultati.
Maracas per tutti!
Ora ti spiegherò come costruire delle maracas artigianali che dovrai portare a teatro
il giorno del laboratorio.
Materiale occorrente:
–
–
–
–
2 vasetti di plastica (vuoti) di yogurt;
un po’ di legumi (ceci, fagioli, lenticchie), pastina o riso, a tua scelta;
nastro adesivo;
pennarelli colorati.
Procedimento:
prendi un vasetto di plastica, riempilo per metà con il materiale scelto, facendo attenzione a utilizzarne una sola qualità per maraca (altrimenti avranno tutte lo stesso
suono!) e appoggiaci sopra l’altro vasetto, in modo da far combaciare i bordi; poi, fissali insieme con un bel po’ di nastro adesivo (puoi farti aiutare dalla maestra). A questo
19
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punto scrivi sul fondo della maraca il tuo nome e il materiale che hai messo dentro e
personalizza il tuo strumento decorandolo a piacere con i pennarelli.
Adesso tu e i tuoi compagni provate a scuotere le maracas a turno e ad ascoltarne la
voce (cioè, il timbro): noterete che, a seconda della quantità e della qualità del materiale usato, il suono cambia! Alcuni strumenti avranno una voce più alta (acuta), altri
una voce media e qualcuno una voce bassa (grave): questo vuol dire che cambia l’altezza dei suoni.
Quando verrai a teatro divideremo le maracas in tre gruppi, proprio a seconda dell’altezza, ed eseguiremo la partitura del samba I capricci di un burattino.
Il direttore e l’orchestra
Ora che avete costruito le maracas potete giocare al direttore e l’orchestra. Come
si fa? Formate l’orchestra disponendovi in cerchio e tenendo gli strumenti in mano
pronti per suonare, mentre uno di voi farà il direttore e terrà una matita a mo’ di
bacchetta. Tutti gli occhi saranno puntati su di lui/lei perché al suo comando si comincerà o si smetterà di suonare.
Attenzione: i comandi non verranno dati a voce, ma saranno solo gestuali; ogni direttore
dovrà trovare un proprio modo per comunicare con l’orchestra usando esclusivamente la
bacchetta (ad esempio bacchetta in alto per dare il via e bacchetta in basso per lo stop).
Si può anche decidere che chi sbaglia fa la penitenza.
Danza…ndo con il sistro
A coloro che partecipano al laboratorio di Danza…
ndo è richiesta la costruzione di un sistro artigianale per il Ragtime delle monetine.
Probabilmente ti chiederai cos’è un sistro: si
tratta di uno strumento musicale sacro molto antico (addirittura proveniente dall’antico Egitto)
fatto di metallo, con un manico e delle aste; scuotendolo produce un suono ad altezza indeterminata. Nella versione “moderna” il sistro ha anche
dei piattini di metallo inseriti nelle aste, che rendono il suono più ricco.
E ora tocca a te cimentarti nella costruzione di
questo strumento: ecco le istruzioni per realizzarlo (dovrai farti aiutare da un adulto).
Materiale occorrente:
– nastro colorato per pacchi regalo (lungo pochi centimetri in più del diametro del
tuo polso);
– circa 10 tappi a corona;
– trapano o martello e chiodi.
20
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 21
Procedimento:
chiedi a un adulto di forare i tappi usando il trapano o appoggiandovi sopra un chiodo
e martellando finché non si forma il buco.
Prendi il nastro colorato, infilalo dentro i tappi e poi lega fra loro le due estremità
con un nodo: otterrai così un braccialetto-sistro che suonerà ad ogni tuo movimento.
Ricorda di portare lo strumento a teatro il giorno del laboratorio.
Suoniamo Pinocchio
Ecco a voi alcune partiture tratte da Pinocchio che realizzeremo a teatro.
Il primo brano (Cri, cri, cri ) è indirizzato ai bambini più piccoli, mentre gli altri sono
per i più grandi. Provate ad ascoltarli prima in classe, in modo da suonare insieme
quelli che vi saranno piaciuti di più!
Cri, cri, cri (traccia n. 10)
Mentre Geppetto costruisce il burattino Pinocchio, il Grillo Parlante accompagna il
suo lavoro con questa melodia: dopo l’ascolto del CD proveremo a eseguire sulla base
questo facile accompagnamento, da eseguirsi insieme alla traccia n. 10 del CD.
Allegro
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Sonagli
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Aspettare il coro per
iniziare a suonare.
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21
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 22
I capricci di un burattino - samba (traccia n. 2)
Questa è una musica travolgente a ritmo di samba, una coloratissima danza sudamericana. Pinocchio è “appena nato” e fa già disperare il povero Geppetto!
Ma, prima di eseguire il brano, studiamo il ritmo dei tre gruppi di maracas con questo
semplice gioco parlato: vedrai che poi sarà più semplice suonare tutti insieme!
Esercizio preparatorio per il Samba
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J
-
Œ
te
Avrai notato che a ogni cellula ritmica è abbinata una semplice frase: ora prova a sostituire le parole con gli strumenti e sarai pronto per la partitura del samba!
22
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 23
I capricci di un burattino (Samba)
Metallofono
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Maracas Acute
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Maracas Medie
(Legnetti)
Maracas Gravi
(Tamburo)
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Mar. M.
(Legn.)
Mar. G.
(Tamb.)
8
Met.
8
Mar. A.
Mar. M.
(Legn.)
Mar. G.
(Tamb.)
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23
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 24
A teatro con Mangiafuoco (traccia n. 3)
Guarda, o meglio, senti come marciano a tempo i burattini di Mangiafuoco! Impariamo
bene questa partitura così, in teatro, ci divertiremo a suonare fingendoci burattini!
Marcia
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Piastre Basse
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Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 26
Can-can degli asinelli (traccia n. 8)
Il povero Pinocchio ha dato retta a Lucignolo e agli altri bambini: ora si sono tutti
trasformati in asinelli! C’è persino un addestratore che schiocca la frusta (che è
anche il nome dello strumento musicale che ne riproduce l’effetto in orchestra) che
qui a teatro sostituiremo, per la vostra sicurezza, con la raganella.
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27
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 28
N
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 29
CANT
A
D
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.
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Nel laboratorio Canta…ndo potrai divertirti a interpretare un personaggio dell’opera
e a rappresentare una scena insieme ai tuoi compagni. Utilizzerai la voce, la gestualità
e i movimenti scenici, recitando o cantando in coro.
In classe, con l’aiuto della maestra, dovrai leggere il libretto e scegliere la scena che
ti piace di più. Ricordati di ascoltare la registrazione dei canti dell’opera: sono quelli
evidenziati. A questo punto la maestra potrà suddividere le parti fra i bambini e assegnare un ruolo a ciascuno: si tratta di un lavoro corale, dunque per ogni scena è
previsto che molti bambini impersonino lo stesso personaggio. In teatro vi aiuteremo
a recitare, vi insegneremo a cantare e a montare il vostro spettacolo. Alcuni bambini
in più dovranno recitare da solisti alcune battute di raccordo tra i canti. Ricordati di
studiare bene a memoria le battute che ti spettano e di preparare con attenzione il
costume-base per il giorno del laboratorio: in teatro troverai accessori e oggetti da
utilizzare per la messa in scena.
Il costume–base da indossare il giorno del laboratorio in teatro: maglietta e fuseaux
o pantaloni neri.
Il libretto
Scena I
Scena II
Scena III
Scena IV
Scena V
Scena VI
Scena VII
Scena VIII
Prologo
I capricci di un burattino. Parte I – “Ho fame”
I capricci di un burattino. Parte II – “Non voglio andare a scuola!”
A teatro con Mangiafuoco
All’Osteria del Gambero Rosso
L’amara medicina
Il Paese dei Balocchi
Nel ventre del Pescecane e Finale
29
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PINOCCHIO
Scena I - Prologo
… dove veniamo a conoscere alcuni personaggi (traccia n. 12).
Personaggi: la Fata, il Grillo Parlante (coro), il Gatto (solista e coro), la Volpe
(solista e coro), Geppetto (solista e coro), Pinocchio (solista e coro).
La Fata
Questa è la storia di un burattino testardo,
lesto il passo aveva da ghepardo.
Non era cattivo, teneva un gran cuore:
si chiama Pinocchio, è un dono d’amore.
Il Grillo Parlante
Cri, cri, cri. Sega Geppetto, prendi la pialla,
taglia quel legno, non fare un pastrocchio.
Cri, cri, cri. Ecco un piede, spunta la spalla,
prima la bocca, or tocca l’occhio.
Cri, cri, cri. Liscia le guance come una palla,
soffia la vita dentro a Pinocchio.
Il Gatto
Con quei cinque zecchini
già sarei un gran signore:
non lische di pesce,
ma manicaretti.
Facciamoci furbi
teniamolo d’occhio
e prendiamogli i soldi
all’ingenuo Pinocchio.
Il Grillo Parlante
La Volpe
Cri, cri, cri. Sega Geppetto, prendi la pialla
taglia quel legno, non fare un pastrocchio.
Cri, cri, cri. Ecco un piede, spunta la spalla,
prima la bocca, or tocca l’occhio.
Cri, cri, cri. Liscia le guance come una palla,
soffia la vita dentro a Pinocchio.
CORO
PARLATO
CANTO
Con cinque monete
sfiziose cenette:
caviale e champagne,
ed un sacco di doni.
Facciamoci furbi
teniamolo d’occhio
e prendiamogli i soldi
all’ingenuo Pinocchio.
30
CANTO
CORO
PARLATO
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 31
Il Grillo Parlante
La Fata
Cri, cri, cri. Sega Geppetto, prendi la pialla
taglia quel legno, non fare un pastrocchio.
Cri, cri, cri. Ecco un piede, spunta la spalla,
prima la bocca, or tocca l’occhio.
Cri, cri, cri. Liscia le guance come una palla,
soffia la vita dentro a Pinocchio.
CANTO
Questa è la storia di un burattino di legno,
che a dire bugie non aveva ritegno.
Furbo, curioso, assai birichino:
sempre mi tocca di tenerlo d’occhio.
Ma se fosse diverso,
non sarebbe Pinocchio.
Scena II - I capricci di un burattino
Parte I - “Ho fame”
… dove Pinocchio si lamenta della cena rimediata dal povero Geppetto (traccia n. 13).
Personaggi: Pinocchio (solista e coro), Geppetto (solista e coro), il Grillo Parlante
(solista e coro).
Pinocchio
Or che son nato mi voglio divertire
star fermo non posso mi va di gioire.
Salto di qua, poi salto di là:
piego un braccio, fletto la gamba,
prendo la vita a ritmo di samba…
Ho fame, ho sete,
vorrei da mangiare.
Geppetto
Ti ho messo da parte
un po’ di formaggio.
Pinocchio
Un pezzo di pane,
due croste di grana.
Con questo cibo
che vita grama!
Il Grillo Parlante
Ehi tu signorino,
che cosa vorresti?
Pinocchio
Una bella insalata,
una crêpe gratinata.
Con un po’ di brasato
sarei certo appagato.
Agnello al forno
CANTO
31
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 32
se ancora c’è posto,
patate arrosto
come contorno.
E per finire…
Il Grillo Parlante
e Geppetto
E per finire?
Dai fai in fretta
che ci par di svenire.
Pinocchio
fatina del ciel,
fammi apparire un bel crème caramel.
Povera mia bocca!
Guarda invece
che cosa ti tocca.
Scena III - I capricci di un burattino
Parte II - “Non voglio studiare!”
… dove Pinocchio non dimostra riconoscenza verso Geppetto, che ha fatto sacrifici
per comprargli il libro e poterlo mandare a scuola; rimproverato dal Grillo Parlante,
Pinocchio lo colpisce con un colpo secco (traccia n. 14).
Personaggi: Pinocchio (solista e coro), Geppetto (solista e coro), il Grillo Parlante
(solista e coro).
Il Grillo Parlante
Altro acquistare non ha potuto,
persino il grembiule si è venduto.
Sempre indossa lo stesso vestiario
per comperarti l’abbecedario.
Geppetto
La scuola del resto è più importante.
Pinocchio
Con la pancia piena è meno straziante.
Geppetto
A far di conto dovrai esser destro.
Pinocchio
Io non c’entro, dillo al maestro.
Geppetto
Tante materie tu devi imparare.
Pinocchio
Ma quanto tempo avrò per giocare?
Il Grillo Parlante
Date e battaglie conoscer a memoria.
Pinocchio
Uffa non voglio studiare la storia.
Geppetto
L’erba voglio non è di questo mondo.
Il Grillo Parlante
Accetta il destino fino in fondo.
32
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Pinocchio
Penne, matite,
quaderno e diario.
Libro di lettura
e abbecedario.
Il Grillo Parlante
e Geppetto
Penne, matite,
quaderno e diario.
Libro di lettura
e abbecedario
Pinocchio
Squadra, compasso,
colori, righello.
Nero d’inchiostro
per scrivere in bello.
Il Grillo Parlante
e Geppetto
Squadra, compasso,
colori, righello.
Nero d’inchiostro
per scrivere in bello.
CANTO
Geppetto ha venduto il cappotto per poter comprare a Pinocchio il libro di scuola, ma
Pinocchio lo vende per poter entrare al Teatro dei Burattini…
Il Grillo Parlante
Burattino screanzato,
tu ti devi vergognare…
Pinocchio
Che noia Grillo,
sempre a metterci becco.
Or ti faccio tacere
con un bel colpo secco.
Pinocchio colpisce il Grillo Parlante.
Scena IV - A teatro con Mangiafuoco
… dove Pinocchio capita al Teatro dei Burattini, salva Arlecchino e, anziché essere
bruciato da Mangiafuoco, riceve cinque monete (tracce n. 15, 16, 17, 18, 19).
Personaggi: Mangiafuoco, Pinocchio, Due Gendarmi, Burattini (coro), Arlecchino,
Pulcinella.
Mangiafuoco
Da cinquant’anni sono qui a muovere fili.
Ormai di ogni storia so le parti a memoria.
Due Gendarmi
Suvvia eccellenza, ci vuole pazienza!
Arlecchino,
Pulcinella
e Burattini
Uffa che noia,
il tempo va via.
Quello che resta
è monotonia.
CANTO
33
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 34
Mangiafuoco
Uffa che solfa,
uffa che barba.
Qui dal tedio
niente ci salva.
Cappuccetto che porta il cibo alla nonna:
ma il lupo è nascosto sotto la gonna.
Pollicino ogni volta la strada smarriva:
finché le sue tasche di pane riempiva.
Uffa che solfa,
uffa che barba.
Qui dal tedio
niente ci salva.
Arlecchino
Signore padrone,
ma questa è una mania!
Sempre noi a pagare
la tua poca fantasia.
Mangiafuoco
Villanzone prepotente.
Fingiamo per una volta
che l’orecchio mio non sente.
Ma tu non eri un tipo mansueto…
Arlecchino
Eccellenza, signore:
se vuole mi ripeto.
Anche noi siamo stufi:
s’inventi qualcosa
e vedrà che gran festa.
Pulcinella
Sei pazzo Arlecchino,
non lo devi contraddire!
Te la farà pagare
fino a farti morire.
Mangiafuoco
Vieni qui maledetto,
non fare il codardo.
Altro che festa,
nel fuoco ti ardo.
Pinocchio
Oh buongiorno signore…
Che cosa vuol fare?
Ma questo burattino
è da salvare…
Burattini
34
Evviva che bello!
È venuto per salvare
il nostro fratello.
CANTO
CANTO
Pinocchio_Layout 1 15/10/10 17:28 Pagina 35
Mangiafuoco
Spiacente fantoccio,
il teatro ha già chiuso.
Gendarmi accorrete,
arrestate l’intruso!
Pinocchio
Ma che modi son questi
di trattare gli onesti?
Mangiafuoco
Su sparisci moccioso,
che divento scontroso.
La testa ti stacco
e ti spezzo la gamba.
La fiamma ravvivo,
altro che samba!
Gli brucio anche un braccio
a quel monellaccio.
Pinocchio
Eccellenza,la prego:
lei vuole scherzare.
Burattini
Dice sul serio,
lo vuole bruciare?
Mangiafuoco
E perché mai non lo dovrei fare?
Pinocchio
Perché un’altra storia
potrai raccontare.
Arlecchino
e Pulcinella
Quella di un burattino
e le sue mille avventure.
Burattini
Suvvia eccellenza,
che qui è un mortorio!
Con l’idea del fantoccio
allarghiam il repertorio.
Tutti
Questa a Broadway si rappresenta!
Mangiafuoco
Mi avete convinto, l’idea già mi tenta.
Ecco i soldi, vediamo che s’inventa.
Pinocchio
La ringrazio signore per il suo buon cuore.
Arlecchino
e Pulcinella
Amico Pinocchio, non farci aspettare!
Burattini
Grandi imprese tu potrai raccontare!
Pinocchio
Addio fratelli!
Mi aspetta una vita di grandi avventure. Addio!
Tutti
Addio!
CANTO
CANTO
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Scena V - All’Osteria del Gambero Rosso
… dove Pinocchio viene derubato dal Gatto e dalla Volpe e, non potendo pagare il
conto dell’osteria, scappa volando su un piccione. Arriva alla casa della Fata Turchina,
ma la Lumaca che deve aprire la porta è lenta, lenta… (traccia n. 20).
Personaggi: Pinocchio, il Grillo Parlante (solista e coro), il Gatto (coro), la Volpe
(coro), l’Oste, Due Gendarmi, la Lumaca.
Pinocchio
Adesso sì che son ricco!
Ecco cinque monete.
Geppetto non soffrirà più la fame e la sete.
Il Grillo Parlante
Sono tornato, eccomi qua!
Pinocchio
Oddio, un fantasma! Che paura…
Il Grillo Parlante
Torna a casa Pinocchio, non farti traviare!
In giro c’è gente cattiva che ti vuole ingannare.
Il Gatto
e la Volpe
Lo sai che
cinque monete
non valgono niente,
ma chi ce le dà,
giammai si pente.
Noi del denaro
facciamo scintille.
Le cinque che hai
diventano mille.
CANTO
Pinocchio va con loro e s’imbatte nell’Osteria del Gambero Rosso. Pinocchio, stanco,
dopo aver mangiato, abbassa la testa sul tavolo e si addormenta. Allora la Volpe gli
fruga nelle tasche e tira fuori le monete. Pinocchio, dopo un po’, si sveglia.
Pinocchio
Che ore sono? Lasciatemi dormire.
L’Oste
Ora di pagare.
Toglietevi di torno che è già mezzogiorno.
Pinocchio
Le mie monete, le mie monete!
Oste: mi hanno derubato.
Il Grillo Parlante
Pinocchio, Pinocchio,
dovrai pagare tutto.
Pinocchio, Pinocchio,
ingenuo e screanzato
Pinocchio, Pinocchio,
ti hanno derubato.
Ooooh! Misfatto! Misfatto!
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CORO
PARLATO
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L’Oste
Gendarmi accorrete,
il ragazzo fa il furbo.
Frugatelo bene:
era pieno di monete.
Gendarme uno
Che mi venga un colpo!
Ma allora insistete.
Gendarme due
L’hai scampata ieri sera
ma ora fili in galera.
Ma prima che i gendarmi riescano ad afferrarlo Pinocchio se la dà a gambe infilando
la porta. Trafelato scappa volando su un piccione.
Il piccione lascia Pinocchio davanti alla porta di una minuscola casa. Sulla porta una
piccola targa con scritto: Casa della Fata Turchina. Il burattino si guarda intorno, poi
decide di bussare, anche perché fa molto freddo. Si apre la finestra e si affaccia
una lumaca.
La Lumaca
Chi bussa a quest’ora?
Pinocchio
Sono io, Pinocchio.
E ho la faccia gelata.
La Lumaca
Ora apro la porta.
Mi ci vuole del tempo,
quel che serve a girare la mandata.
Pinocchio
Fammi entrare lumaca
che resisto pochino.
La Lumaca
E dai, resisti un attimino.
Pinocchio
Capisci, è davvero questione di vita!
La Lumaca
A fare più in fretta mi pare di svenire.
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GIOCO RITMICO
GIOCO RITMICO
GIOCO RITMICO
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Scena VI - L’amara medicina
… dove Pinocchio è gravemente malato e per non bere la medicina dice una bugia, ma
il naso si allunga… spaventato Pinocchio beve la medicina e promette di diventare uno
studente modello (traccia n. 21, 22).
Personaggi: la Fata (solista e coro), il Grillo Parlante, Dottor Corvo (solista e
coro), Dottor Gufo (solista e coro), Pinocchio, Quattro Conigli.
La Fata
Dopo tre settimane la Lumaca gli ha aperto.
Il Grillo Parlante
Ma il poveretto è morto, così sembra per certo.
La Fata
Questi bravi dottori ho chiamato a consulto.
Non sarà mica morto questo giovin virgulto?
Dottor Corvo
O mia bella signora,
col cuore addolorato
mi duole annunciarvi:
il vostro marmocchio
è bello che andato.
Ma se muove le ciglia
magari vita ripiglia.
Dottor Gufo
O mia bella signora
col cuore affannato
mi pregio annunciarvi:
il vostro marmocchio
è soltanto malato.
Ma se non dice parola
lui all’inferno già vola.
Il Grillo Parlante
Burattino petulante, che ne ha già combinate tante.
Miei cari dottori, se c’è uno che muore
questo è suo padre: soffre di crepacuore.
CANTO
Pinocchio si mette a piangere.
Dottor Corvo
Quando il morto piange…
Dottor Gufo
… vuol dire che guarisce.
La Fata
Ecco qui la medicina.
Piccolo amore,
non darmi dolore.
Scaccia il timore
dal fondo del cuore.
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CANTO
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Dolce tesoro,
più caro dell’oro,
nel tuo cammino
con te io sarò.
La Fata porge la medicina a Pinocchio.
Pinocchio
Iiih… che schifo… è orribile.
Pinocchio fa finta di bere.
Pinocchio
Ma che buono l’intruglio, l’ho bevuto d’un fiato.
Il naso di Pinocchio comincia a crescere. La Fata si mette a ridere.
Pinocchio
Il naso s’allunga, ma dove andrà a finire?
La Fata
Le bugie, Pinocchio, hanno le gambe corte.
Il Grillo Parlante
Bevila!
Pinocchio
Non la berrò mai e poi mai.
La Fata
Attento figliolo, te ne pentirai!
Il Grillo Parlante
Bevila!
Pinocchio
Non me ne importa!
La Fata
Su, bevila fino in fondo.
Se vuoi che questa febbre non ti mandi all’altro mondo!
Il Grillo Parlante
Bevila!
Pinocchio
Non me ne importa!…
La Fata
Sfidare la sorte porta alla morte.
Il Grillo Parlante
Bevila!
Pinocchio
La morte è nefanda, ma rifiuto la bevanda.
Il Grillo Parlante
Bevila!
Il corteo funebre compare sulla scena.
GIOCO RITMICO
Pinocchio
Chi sono costoro?
Quattro Conigli
Siamo qui per portarti all’eterno riposo
Pinocchio
Mia dolce fatina, la vita è cosa rara.
Val più di una medicina per quanto sia amara.
Pinocchio beve la medicina d’un fiato. Il corteo funebre si allontana.
39
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Quattro Conigli
Già sembrava ormai morente
ma è perso il cliente.
Quanto tempo abbiam sprecato
per un morto che non c’è.
Pinocchio
Miracolo fatina!
Son tornate le forze.
Evviva, che bello,
son pronto a diventare
uno studente modello.
Scena VII - Il Paese dei Balocchi
… dove Pinocchio incontra il suo amico Lucignolo che lo invita ad andare con lui nel
Paese di Bengodi dove è sempre vacanza. La Fata cerca di dissuaderlo, ma Pinocchio
non l’ascolta (tracce n. 23, 24).
Personaggi: Lucignolo, Pinocchio, Bambini (coro), la Fata.
Lucignolo
Che fortuna Pinocchio
ora ti ho ritrovato!
Pinocchio
Che ci fai in questo posto,
io mi sento spaesato.
Lucignolo
È da qui che si parte per un luogo fatato.
Pinocchio
E questi chi sono che avanzano svelti?
Lucignolo
Sono loro i prescelti, vanno tutti a Bengodi.
Anche tu puoi venire, sol che vuoi favorire.
Bambini,
Lucignolo
e Pinocchio
È la terra promessa
che abbiamo cercato,
dove non si lavora,
non ci s’alza di buon ora.
Che vacanza infinita
dove ognun se la spassa:
nel paese incantato
solo questo è l’andazzo.
La scuola è bandita
per tutta la vita:
la giornata si passa
in sublime sollazzo.
Nessuno che comanda,
nessuno che rampogna,
nessuno che ti chiede
di provare vergogna.
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CANTO
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La Fata
Torna a casa Pinocchio
non farti ingannare.
Lucignolo
Ci diceva il maestro che dobbiamo faticare,
imparare un lavoro per il nostro decoro.
Ma a che serve studiare, ci fa solo sudare.
Bambini,
Lucignolo
e Pinocchio
Com’è bello far niente
o dover non pensare.
Basta chiudere gli occhi
nel paese dei balocchi.
Quello che hai in mente
qui non deve aspettare.
Ecco qua per magia
che d’incanto ci appare.
CANTO
I bambini a turno si trasformano in asinelli: ballano in circolo ragliando, istigati dal
direttore del circo che fa schioccare la frusta. Pinocchio, disperato, si getta in mare.
Nel mare profondo il Tonno aiuta Pinocchio a togliersi di dosso la pelle d’asino. All’improvviso arriva lo Squalo che aveva già mangiato Geppetto. Pinocchio, dimostrando
grande coraggio, per salvare il padre si lascia ingoiare dal terribile pescecane.
Scena VIII - Nel ventre del Pescecane e Finale
… dove Pinocchio, ritrovato Geppetto nella bocca dello Squalo, riesce a scappare insieme al padre e diventa un bambino modello, acclamato da tutti i personaggi della
storia (traccia n. 12).
Personaggi: Pinocchio, la Fata, Geppetto, il Grillo Parlante (coro), Mangiafuoco,
Arlecchino, Pulcinella, il Gatto, la Volpe, Lucignolo, Dottor Corvo, Dottor Gufo,
Quattro Conigli, Due Gendarmi (che non parlano), l’Oste (che non parla), la Lumaca (che non parla).
Pinocchio
Non sento più nulla, ho tanta paura.
Non ho mai visto caverna più scura.
La Fata
Suvvia Pinocchio, non devi temere.
Affronta da solo le prove più nere.
La Fata indica a Pinocchio Geppetto sul fondo della bocca spalancata del pescecane.
Pinocchio
Babbo tu qui! Che cosa ci fai?
Geppetto
Ma dove sei stato, a seminare guai?
Pinocchio
Oh padre, sapeste cosa m’è capitato!
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Geppetto
Di tutti i colori, me l’hanno raccontato.
(Geppetto prende Pinocchio per mano.)
Vieni bambino, la vita ti aspetta.
Usciamo alla luce, muoviamoci in fretta.
Pinocchio
Ti faccio da guida nel buio profondo.
Un nero che sembra la fine del mondo.
Lo vedo, lo vedo! Il sole che splende.
Il Grillo Parlante
Cri, cri, cri. Caro Pinocchio, eri un monello
e nel pericolo hai visto la morte.
Cri, cri, cri. Ora sei un bambino modello,
CANTO
debole eri, ora sei forte.
Cri, cri, cri. Su applaudiamo con vero trasporto,
figlio diletto, adorato Pinocchio.
Mangiafuoco
Gli diedi denari per fare scintille.
N’è valsa la pena, un trionfo sarà.
Arlecchino
Lo si era capito il grande talento…
Pulcinella
ma questo racconto era solo a metà.
Il Gatto
Noi siamo contenti di averlo incontrato,
di certo denaro a palate farà.
La Volpe
Noi siamo già ricchi al solo pensiero,
a men che l’ingrato scordarci potrà.
Lucignolo
Mi frulla in testa un triste presagio:
mio caro Pinocchio, che vita sarà?
Dottor Corvo
Lui stava nel letto ed era malato,
avresti mai detto che era ancor qua?
Dottor Gufo
Lui stava nel letto ed era malato,
ci avrei scommesso: di certo vivrà.
Quattro Conigli
Sì, meglio lui vivo
che quasi morente:
che tanto un giorno
morire dovrà.
Tutti
Cri, cri, cri. La nostra fiaba è ormai finita,
ora comincia una nuova vita.
Cri, cri, cri. Il burattino già passa alla storia,
restano l’uomo e i suoi sogni di gloria.
Cri, cri, cri. È un racconto appassionato
che i lettori lascerà senza fiato.
FINE
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CANTO
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N
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DANZ
A
D
O
.
.
.
Danza, danza… ma che cos’è questa danza?
Per scoprirlo dobbiamo risalire alle antiche abitudini degli uomini primitivi, che utilizzavano il proprio corpo per esprimere sensazioni di gioia e di dolore, per invocare
la pioggia e il sole, per propiziarsi il raccolto e per festeggiare i lievi eventi, come se
la danza avesse poteri magici.
Gli antichi Egizi ne fecero un’arte elegante e raffinata, come possiamo osservare
dalle immagini dei graffiti e dei mosaici dell’epoca.
I Greci, grandi cultori della bellezza, dedicarono alla danza la dea Tersicore, musa
ispiratrice di tutti i ballerini e i coreografi fino ai giorni nostri.
Nel Medioevo si diffuse tra i nobili la moda di unirsi in cerchio per danzare a suon di
musica durante i banchetti. Nacquero così la moresca, la carola e altri generi di cui
troviamo testimonianza nelle opere di molti poeti e scrittori.
Ora ti chiederai: “… e quando arrivano il tutù e le scarpette da punta?”
Prima di vedere indossati gli indumenti che caratterizzano le ballerine classiche, dobbiamo fare un giro alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che regnò in Francia dal 1651 al
1715. Fu un grande ballerino e sostenne la Fondazione dell’Académie Royale de Danse
(Accademia reale di danza) nel 1661.
Quindi, passiamo da pizzi, merletti e parrucche a calzamaglie, tutù e scarpette rosa!
Siamo nel 1800: la prima ballerina a danzare sulle punte è Maria Taglioni in un balletto
intitolato La Sylphide.
Eccoti alcune foto per capire meglio tutto ciò che abbiamo raccontato finora.
Danza orgiastica in onore di Dioniso e Cibele.
Cratere della tomba 224 di Spina, 440 a.C.
(Ferrara, Museo Archeologico Nazionale).
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Dance en ronde. Dal Remède de Fortune di Guillaume
de Machault (Parigi, Bibliothèque Nationale, 1586).
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Carlo Emanuele II di Savoia indossa il
costume del Sole, miniatura del calligrafo
Tommaso Borgonio.
Un momento dello Schiaccianoci di Čajkovskij
con la Compagnia di Balletto del Teatro Bol’šoj
(Teatro Regio, Stagione 2001-2002).
Il tipo di danza utilizzata nel musical viene senza dubbio evocata dalle musiche di Pierangelo Valtinoni. Questo genere di spettacolo, ancora molto attuale, fiorì a Broadway
(New York) tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento per adattare al gusto
e al costume americano quello dell’operetta europea diffusasi con grande successo in
Austria, Francia e Inghilterra. In esso si alternano brani cantati, danze e scene interamente recitate in prosa.
Il musical è una commedia di carattere brillante che a volte prevede anche alcuni motivi patetici e tragici. L’ambientazione è generalmente americana e i brani musicali
utilizzati possono avere origini assai diverse: dalle canzoni tipiche della musica leggera
al jazz, dai ritmi di ballo alle arie ispirate all’opera lirica, il tutto orchestrato con
abilità e raffinatezza.
Dal punto di vista spettacolare questo genere si avvicina molto all’opera, in particolare
modo per l’imponenza e la ricchezza delle scenografie. Caratteristica principale delle
star di Broadway è quella di saper cantare, recitare e danzare in modo eccellente:
tutto questo viene richiesto sia agli interpreti dei ruoli principali sia ai componenti
del corpo di ballo.
Kiss Me, Kate di Cole Porter al Teatro Regio, Stagione 2000-2001
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Passiamo ora al nostro laboratorio. Prima di venire in teatro devi prepararti bene con
la tua maestra e i tuoi compagni, perché essere ballerini anche solo per un giorno è
molto emozionante! La danza è un magico gioco di gruppo, dove tutti devono compiere
il loro dovere a tempo di musica per ottenere un ottimo risultato: a questo punto il
divertimento è assicurato!
È bello partire dall’idea della danza come gioco per avvicinarsi gradatamente ai principi utilizzati tutti i giorni dai ballerini professionisti per volteggiare, piroettare con
tanta grazia e leggerezza senza lasciar mai trasparire la minima fatica.
Ebbene sì, perché anche se non sembra i ballerini fanno fatica, ma è così bello e divertente danzare che se ne dimenticano e con i loro sorrisi conquistano il pubblico.
Per farti un esempio pratico eccoti illustrate le cinque posizioni delle braccia e delle
gambe che stanno alla base della danza classica:
Prima
posizione
Seconda
posizione
Terza
posizione
Quarta
posizione
Quinta
posizione
Che ne dici? Non è certo facile stare tutto il tempo con i piedi voltati all’“infuori”,
ma quando una cosa piace non si avverte il peso del lavoro da svolgere ogni giorno con
costanza e volontà!
Ed ecco invece una serie di giochi adatti a noi, che ci faranno divertire insieme e ci
permetteranno di realizzare dei disegni coreografici ispirati alle figure del balletto.
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GIOCO N. 1
Con l’aiuto della maestra dividi la tua classe in maschi e femmine e impara poi con loro
a formare delle file in ordine di altezza (dal più piccolo al più grande e viceversa) e a
disporle nello spazio come più ti piace.
FEMMINUCCE
MASCHIETTI
1a POSSIBILITÀ
2a POSSIBILITÀ
3a POSSIBILITÀ
4a POSSIBILITÀ
5a POSSIBILITÀ
6a POSSIBILITÀ
GIOCO N. 2
Unisci due file parallele costituite da un numero pari di bambine e bambini che camminano gli uni verso gli altri; se al momento dell’incontro alzeranno le braccia vedrai
formarsi un ponte.
...PRENDIAMOCI TUTTI PER MANO... ALZIAMO LE BRACCIA E...
...CI SAREMO TRASFORMATI IN UN PONTE!
Queste figure devono essere eseguite in maniera molto precisa se vuoi che abbiano
l’effetto desiderato.
In questo caso, se i bambini non mantengono rigorosamente diritte le file durante lo
spostamento, invece di vedere un ponte vedrai un “serpente”.
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GIOCO N. 3
Questa volta parti invece da due file in cui le bambine e i bambini si tengono per
mano: chiedendo ai 4 bambini che si trovano alle estremità delle file di unire anche
le loro mani e facendo tutti insieme alcuni passi indietro, si formerà un cerchio.
PRENDIAMOCI PER MANO...
FACCIAMO DEI PASSI
INDIETRO...
...ED ECCO CHE
ABBIAMO FORMATO
UN CERCHIO!
Vi sono infinite possibilità di composizione coreografica, molte le scopriremo insieme,
e molte potrai continuare a inventarle tu stesso con la maestra e con i tuoi compagni.
GIOCO N. 4
Una volta formato il cerchio le possibilità di divertimento diventeranno molte. Per
esempio se le bambine si staccano dal cerchio grande per recarsi al centro di esso
possono formare un altro cerchio concentrico al primo. Facendo ruotare i due cerchi
rispettivamente verso destra e verso sinistra apparirà una girandola.
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GIOCO N. 5
Adesso è il momento di imparare a correre con eleganza e precisione, per rendere
più facile la realizzazione dei disegni descritti nei giochi precedenti.
Prova a mettere le mani sui fianchi con i gomiti tenuti perfettamente di lato al corpo,
sollevati sulle mezze punte tenendo le ginocchia tese e inizia a spostarti eseguendo
dei passi piccolissimi e molto veloci, senza staccare mai del tutto i piedi dal pavimento.
Avrai la sensazione di scivolare in avanti o indietro, quasi come se stessi pattinando
sul ghiaccio.
Per rendere più fluida questa corsetta cerca di allungarti sempre molto bene verso
l’alto e abbi cura di piegare e stendere le ginocchia in modo alternato e quasi impercettibile per tutta la durata degli spostamenti.
GIOCO N. 6
Prova a inventare alcuni modi per inginocchiarti, sederti, sdraiarti e rialzarti, immaginando di dover eseguire questi movimenti su un palcoscenico di fronte al pubblico
vero!
E ora passiamo alla presentazione vera e propria dell’attività che svolgerai quando ti
troverai a teatro.
Eccoti alcuni consigli pratici per prepararti a scuola sulla nuova opera.
Leggi bene la storia e memorizzane i particolari perché, scegliendo i personaggi che
preferisci, potrai interpretarli tu stesso, e con i tuoi compagni potrai immaginare di
far parte di un vero e proprio corpo di ballo.
Poi ascolta bene con la maestra le musiche proposte per il laboratorio Danza…ndo,
perché con la tua classe dovrai sceglierne una o due da poter realizzare, con il mio
aiuto, in teatro.
Questo compito è molto importante per la riuscita del laboratorio dal momento che,
a seconda dei brani scelti, dovrai portare a teatro dei piccoli accessori per creare il
tuo costume di scena.
Certo non è importante solo il costume per realizzare il nostro laboratorio: la cosa
principale è saper muovere con armonia il corpo. Lo sapevi che esiste un aspetto della
danza chiamato espressione corporea? Significa parlare attraverso la fluidità dei
propri movimenti, che devono nascere in maniera spontanea. Questo è un linguaggio
molto diverso da quello dettato dalle rigide regole del balletto classico perché è basato sulla ricerca di un proprio movimento naturale e non codificato. Tutto ciò prepara
il terreno al teatro–danza in cui spesso viene utilizzata la pantomima, uno spettacolo
teatrale con accompagnamento di musica dove gli interpreti si esprimono mediante il
gesto e la musica.
Queste curiose forme artistiche tipiche del Novecento ci permetteranno, grazie alla
tua fantasia, di creare magnifiche storie insieme!
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IL LABORATORIO AL TEATRO REGIO
Il mio laboratorio farà riferimento, per quanto riguarda i passi e le coreografie, allo
stile di danza utilizzato nel musical, per quanto riguarda le musiche alle arie e alle
danze contenute nell’opera di Valtinoni, ispirata al celebre romanzo di Collodi.
Vi aspetto in teatro per divertirci insieme con i ben noti personaggi di Pinocchio !
Le parti dell’opera che possono essere coreografate sono:
1. Danza dei grilli – Scena I (traccia n. 30)
Le classi che sceglieranno questo brano musicale avranno modo di sperimentare
un ottimo lavoro di gruppo. Tutti gli allievi si cimenteranno in vari disegni coreografici supportati da passi di danza energici e saltati, perfettamente in stile con
il nostro simpatico Grillo Parlante. L’abbigliamento indicato sarebbe un completo
composto da maglietta e fuseaux verdi che in teatro potranno essere arricchiti
con mantella e antennine.
2. Marcia dei Burattini - Scena IV (traccia n. 31)
Ecco un’occasione per scegliere il vostro burattino preferito e animare il teatrino
di Mangiafuoco, danzando tutti insieme a tempo di marcia.
Create, con i consigli della maestra, l’abbigliamento corrispondente al personaggio
che avete deciso di interpretare (Arlecchino, Pulcinella, Colombina, ecc.) e troverete in teatro delle mascherine per completare il vostro costume di scena.
3. Ragtime delle monetine - Scena V (traccia n. 32)
In questa scena le bambine si trasformeranno in curiose volpette e i bimbi in dispettosi gattini che insieme daranno vita ad una brillante coreografia accompagnata dal ritmo del ragtime.
La caratteristica originale di questo balletto sarà l’utilizzo del sistro, lo strumento
musicale che ognuno di voi potrà costruire a scuola con l’aiuto delle maestre e seguendo le istruzioni indicate a pagina 20 di Musica…ndo.
4. Can-can degli Asinelli - Scena VII (traccia n. 33)
Il can-can è una danza francese dal ritmo travolgente, stilizzata nel tempo e pian
piano diventata il pezzo forte di alcune famose operette.
Nel nostro caso sarà divertente provare a riprodurre in maniera semplificata i
passi del can-can, piuttosto faticosi ma anche gioiosi e coinvolgenti.
Ovviamente inventeremo una versione di questo sfrenato ballo e, per colorire l’atmosfera del quadro, ci serviremo di divertenti copricapi.
5. Danzina dei Pesci - Scena VII (traccia n. 34)
Per realizzare questo quadro mi piacerebbe poter contare anche sulla tua immaginazione. Prova ad inventare dei movimenti fluidi e morbidi o guizzanti e vorticosi,
ispirandoti al mondo marino e all’incontro di Pinocchio con il Tonno e gli altri pesci.
Per quanto riguarda l’abbigliamento inventa qualcosa di uniforme in colore azzurro
o blu; potresti anche disegnare un pesciolino da applicare sul tuo costume di scena
o creare delle pinnette con delle muffole o con dei guantini colorati.
Per tutte queste danze sono indispensabili le calzine antiscivolo!!!
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PICCOLISSIMO DANZA…NDO
Per i bimbi delle scuole materne è stato ideato un percorso specifico che prevede
l’apprendimento di passi danzati e disegni coreografici con l’aiuto di brevi musiche
suonate al pianoforte, adeguate al grado di concentrazione e al livello di apprendimento dei bambini in età pre-scolare.
Questo percorso prevede la creazione di un’intera coreografia su musiche tratte
dall’opera stessa e suonate al pianoforte in maniera più vivace e ritmata rispetto al
canto tipico dell’opera lirica, al fine di favorire il risultato finale sia dal punto di vista
tecnico sia dal punto di vista espressivo.
Le danze proposte quest’anno sono la Danza dei Grilli e la Marcia dei Burattini (tracce
39 e 31). Per quanto riguarda l’abbigliamento potrete inventare un costume di scena
con le maestre utilizzando materiali non costosi e completandolo con gli accessori che
troverete in teatro.
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N
DO
SC
A
..
.
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ENOGRA
F
Dopo aver imparato a suonare, cantare e ballare, ripensiamo ai magici momenti trascorsi
durante l’affascinante viaggio nei luoghi segretissimi del teatro!
Il teatro: come erano i primi teatri?
Il teatro ha una storia antichissima. I primi luoghi chiamati in questo modo risalgono ai tempi degli antichi Greci e Romani, quasi 2500 anni fa. Naturalmente non
erano edificati come quelli che siamo abituati a vedere oggi.
I teatri greci erano costruiti sui monti, sfruttavano la pendenza del terreno per
realizzare enormi scalinate semicircolari sulle quali sedeva il pubblico che assisteva
agli spettacoli che si svolgevano su enormi palcoscenici realizzati in pietra.
La particolarità di questi spettacoli era la durata: infatti si prolungavano per ben
cinque giorni consecutivi, dal primo raggio di sole del mattino fino al tramonto.
Nessuno si annoiava, anzi! Il pubblico era attentissimo ed entusiasta, non si allontanava nemmeno per mangiare!
A questi spettacoli assistevano tutti, uomini, donne, bambini, ricchi e poveri senza
alcuna differenza!
Gli attori erano tutti uomini, anche per le parti femminili, e indossavano particolari
e affascinanti maschere.
Questi spettacoli erano dedicati al dio del vino, chiamato Dioniso dai Greci o Bacco
dai Romani.
Il tempo passa e questo genere di spettacolo sarà sostituito dai Sacri Misteri, un
nuovo genere creato dalla chiesa cristiana durante il Medioevo. Le sacre rappresentazioni raccontavano le storie dei santi o di Gesù come in un grande presepe vivente, dove venivano ricreate le varie scene. Anche questi spettacoli potevano
durare intere settimane.
Ogni scena era caratterizzata da meccanismi ingegnosi che facevano volare angeli,
sputare fiamme ai diavoli e allagare addirittura la scena con piogge vere!
Anche questo genere di spettacolo fu superato e sostituito dalle maschere della
Commedia dell’Arte come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina, ecc. che
animavano con i loro teatrini viaggianti le piazze e i cortili delle locande nel 1500.
Gli attori non recitavano a memoria il copione, ma avevano un canovaccio, cioè una
specie di riassunto della storia sul quale improvvisavano inventando le battute sul
momento.
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Molto particolare era il teatro inglese del 1600, costruito in onore della regina Elisabetta, dove si mettevano in scena le tragedie del famosissimo drammaturgo inglese
di nome Shakespeare.
Il più celebre teatro londinese dell’epoca era il Globe, costruito interamente in legno
con il tetto di paglia; aveva forma esagonale e tre piani dove si collocava il pubblico,
mentre gli attori recitavano su un palcoscenico senza sipario e senza scenografie, ma
con costumi meravigliosi.
La struttura del teatro moderno così come lo intendiamo noi oggi nasce in Italia nel
1600 con il melodramma, che utilizzava la pratica del recitar cantando.
Per questo nuovo genere si costruiranno teatri appositi in stile barocco chiamati teatri all’italiana. Il pubblico sedeva su comode poltrone in platea o sui palchi, balconcini
disposti su diversi piani attorno alla sala, mentre lo spettacolo si svolgeva su attrezzati palcoscenici con tanto di sipario e stupefacenti scenografie!
I marchingegni inventati per effettuare sorprendenti effetti speciali o per modificare o sostituire in un batter d’occhio gli ambienti, non erano manovrati elettricamente come oggi perché a quei tempi non esisteva la luce elettrica!
Il palcoscenico era illuminato con le candele, e per creare particolari suoni si costruivano
ingegnose macchine: ad esempio per ottenere il rumore del tuono si scuoteva una grossa
lastra metallica (potete provare anche voi, il risultato è assicurato!), per ricreare il rumore delle onde del mare si costruiva una vera e propria macchina sonora con un grosso
contenitore cilindrico riempito di pietre che veniva fatto ruotare su se stesso.
Non mancavano i fuochi d’artificio accompagnati dall’apparizione e sparizione di magici
personaggi tramite botole collocate sul palcoscenico.
Per cambiare velocemente le scene si utilizzava il metodo degli antichi Greci, cioè i
periatti rotanti, prismi girevoli dipinti sui tre lati; oppure si dipingevano le quinte su
pannelli mobili che calavano dall’alto dal soffitto del palcoscenico, sistema usato anche
per calare giù gli attori che rappresentavano personaggi magici e volanti.
Con il passare degli anni e con l’avvento della tecnologia moderna otteniamo teatri
con palcoscenici super attrezzati come quello del nostro Teatro Regio. Vi ricordate
la visita al palcoscenico?
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IL TEATRO GRECO E ROMANO
IL TEATRO DELLA COMMEDIA
DELL’ARTE NEL 1500
IL TEATRO INGLESE NEL 1600
IL TEATRO BAROCCO DETTO “ALL’ITALIANA”
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Abbiamo visto i ponti mobili che si alzano e si abbassano, le botole dalle quali appaiono
e scompaiono gli attori come per magia, e le rotaie sulle quali scorrono enormi pareti
scenografiche.
Tutti questi marchingegni servono per effettuare sorprendenti effetti speciali e per
modificare gli ambienti in un batter d’occhio. In brevissimo tempo ci troveremo nella
bottega del povero Geppetto, poi nella casa della Fata Turchina, nel Paese dei Balocchi, ecc.
Ora però tocca a noi provare a fare meraviglie! Dobbiamo trasformarci in scenografi.
Ma chi è lo scenografo?
È colui che progetta e realizza la scenografia, ossia l’ambiente entro il quale vivono i
personaggi della nostra storia.
Come farà a costruire con calce e mattoni la bottega del povero Geppetto?
Nooooo, niente paura… è uno scenografo, non un muratore, quindi sarà tutto finto,
come in un gioco.
Ogni cosa a teatro è costruita con materiali leggerissimi come il legno, la gommapiuma,
il polistirolo, oppure sarà semplicemente dipinto su un grande telone di stoffa, chiamato fondale, e poi appeso al fondo del palcoscenico. Così si potrà rappresentare la
bottega di Geppetto, la casa della Fata Turchina, il Paese dei Balocchi, il circo, ecc.
Più fondali si dipingeranno e più saranno i luoghi in cui vivranno i nostri eroi.
Ovviamente è molto importante usare l’immaginazione!
Ma tutto questo lavoro viene eseguito sul palcoscenico?
No, le scenografie vengono realizzate in grandi laboratori e una volta terminate vengono portate in teatro e montate sul meraviglioso palcoscenico.
Ma noi non conosciamo uno scenografo! Allora mettiamoci tutti al lavoro: eccoci trasformati come per magia in tanti piccoli scenografi!
QUI COLLOCHEREMO
IL NOSTRO FONDALE!
QUESTO È IL PALCOSCENICO,
LA PARTE DEL TEATRO RIALZATA
DA TERRA SULLA QUALE RECITANO
GLI ATTORI E I CANTANTI
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QUESTE SONO LE
QUINTE, RETTANGOLI
ALTI E STRETTI IN
LEGNO O TELA DISPOSTI
AI LATI DELLA SCENA
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Qual è il lavoro da fare prima di iniziare a disegnare?
Naturalmente la cosa più importante è conoscere la storia, chi l’ha scritta e in quale
epoca. Tutte queste informazioni sono contenute nelle prime pagine di questo libretto!
Dopo aver letto la storia di Pinocchio, ricerca le informazioni relative agli ambienti e
inizia ad immaginare come potrebbero essere.
Le scene principali della nostra storia sono:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Bottega del povero falegname Geppetto
Strade e piazze del paese
Teatro di marionette di Mangiafuoco
Osteria del Gambero Rosso
Esterno della casa della Fata Turchina
Interno della casa della Fata Turchina (la camera da letto)
Paese dei Balocchi
Il circo
La pancia della Balena
Ma come saranno le nostre scene?
Ognuno di voi avrà una versione diversa, reale o fantastica, per questo occorrerà riprodurre su un foglio da disegno i vari luoghi.
Lo scenografo è un po’ come l’architetto di mondi fantastici, il suo modo di disegnare
segue regole molto precise: gli ambienti si rappresentano in prospettiva; che vuol dire?
La parola prospettiva vuol dire: disegno geometrico che ci permette di rappresentare
su un foglio da disegno forme e oggetti, facendoli apparire reali, come se fuoriuscissero dal foglio (effetto tridimensionale).
È un concetto molto complicato; la cosa importante è ricordarsi che più le cose sono
vicine più le vediamo grandi e, al contrario, più sono lontane più si rimpiccioliscono.
Facciamo un esempio:
IL PALAZZO
OVVIAMENTE
NON È PIÙ PICCOLO
DELL’ALBERO NELLA
REALTÀ, MA SI
TROVA SULLA
PUNTA DELLA
LONTANA
MONTAGNA,
ECCO CHE LO
ABBIAMO
DISEGNATO
PICCOLINO
L’ALBERO
NELLA REALTÀ
NON È PIÙ GRANDE
DEL PALAZZO... È PIÙ
PICCOLO PERÒ SI
TROVA MOLTO
VICINO A NOI,
QUINDI LO
VEDIAMO E
LO ABBIAMO
DISEGNATO
ENORME
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Senza dimenticare la prospettiva, quando disegniamo un ambiente interno, come una
stanza, dobbiamo iniziare dai muri e poi inseriremo gli arredi. Per fare questo possiamo decidere di rappresentare solo una parete, o un angolo, o quasi l’intera stanza.
1.
UN MURO FRONTALE
2.
DUE MURI AD ANGOLO E
PARTE DEL PAVIMENTO
3.
TRE PARETI DELLA
STANZA E IL PAVIMENTO
Scegli quella che ti piace di più e con l’aiuto della tua insegnante prova a inserire nelle
stanze alcuni mobili.
Il tipo di prospettiva più usato in teatro è la numero 3: la prospettiva frontale a
punto di vista centrale.
Non spaventatevi! Non è così complicato come può sembrare.
Come possiamo osservare nel disegno, il pavimento della stanza non è diritto, ma tende
a restringersi, assumendo la forma di un trapezio. I due muri laterali ci possono sembrare storti, in realtà così disegnati ci definiscono la profondità.
Il pavimento più si allontana dal nostro sguardo più si rimpicciolisce.
Le linee laterali del pavimento e tutte le linee delle piastrelle convergono in un unico
punto immaginario, chiamato punto di fuga o punto di vista. Ogni oggetto che inseriremo nella stanza lo disegneremo seguendo queste regole.
Facciamo un esempio: disegniamo la stanza e inseriamo un cubo e un paravento.
QUESTA È LA NOSTRA STANZA...
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AGGIUNGIAMO UN CUBO
AGGIUNGIAMO UN PARAVENTO
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Ora che abbiamo imparato che cos’è la prospettiva, proviamo ad applicarla per disegnare un ambiente immaginario.
LE LINEE DI FUGA SONO LE LINEE
CHE DEFINISCONO LA PROFONDITÀ:
SONO OBLIQUE E CONVERGONO NEL
PUNTO DI FUGA (P.F.)
LINEA DI TERRA
PUOI DECIDERE TU DOVE COLLOCARE IL PUNTO DI FUGA! AL CENTRO È PIÙ SEMPLICE
LE LINEE CHE DEFINISCONO
LE PARTI FRONTALI SONO
PARALLELE ALLA LINEA DI TERRA
...ECCO LA SPIAGGIA!
E i personaggi? Non bisogna inserirli all’interno dei disegni, perché loro non sono ambienti, ma persone vere!
Il disegno che abbiamo realizzato si chiama bozzetto; ci servirà per realizzare la
vera grande scenografia.
Il lavoro di progettazione è terminato.
Nell’attesa di recarci ai laboratori di scenografia, divertiamoci a realizzare un piccolo
teatrino di burattini e di marionette a filo con cui poter giocare a rappresentare
l’opera Pinocchio.
Ma Pinocchio è una marionetta o un burattino?
Il nostro amico Carlo Collodi ci ha confuso molto le idee, perché quando scrisse la storia
di Pinocchio lo chiamò burattino e non marionetta come avrebbe dovuto. Da questo suo
“voluto” errore (cfr. p. 3), nascerà una grandissima confusione tra i due termini.
Quindi qual è la differenza tra le marionette e i burattini?
– Il burattino è un fantoccio che viene animato dal basso verso l’alto per mezzo dei
movimenti della mano dell’uomo inserita all’interno del costume-guanto. Gli elementi
che lo costituiscono sono: la testa (forata all’interno per infilare un dito), il costume
e due mani di legno.
– La marionetta ha il corpo interamente articolato e viene manovrata dall’alto verso
il basso per mezzo di fili fissati sul bilancino di comando.
Pinocchio è dunque una marionetta, perché ha tutto il corpo in legno; gli mancano i
fili, è vero, ma semplicemente perché Geppetto non ha fatto in tempo a metterli e
la magia della Fata Turchina ha fatto sì che si muovesse da solo!
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I personaggi principali della nostra storia sono:
Personaggi umani:
– Pinocchio
– Fata Turchina
– Geppetto
– Mangiafuoco
– Lucignolo
– L’Oste
– Due Carabinieri
– Arlecchino
– Pulcinella
Personaggi animali:
– Grillo Parlante
– Gatto
– Volpe
– La Lumaca
– Dottor Corvo
– Dottor Gufo
– Quattro Conigli becchini
– Il Tonno
– La Balena
I burattini possono essere realizzati in vari modi, interamente in stoffa con la testa
modellata in cartapesta o in Das, oppure più semplicemente decorando una pallina da
ping-pong. Scegli con la maestra la tecnica che preferisci e caratterizza i personaggi
decorandoli con fili di lana o residui di pelliccia per realizzare i capelli o la barba e i
baffi, utilizza piccole palline o bottoni per creare nasi e occhi.
Ovviamente non potrà mancare il teatrino dei burattini!
Proviamo a costruirlo insieme nel modo più semplice.
Materiali: cartone ondulato – stoffa per tendine (sipario) – cartoncini colorati per le
decorazioni, nastro adesivo, colla vinilica, forbici.
PIEGA LE PARTI
LATERALI, IL
TUO TEATRINO
RIMARRÀ IN
PIEDI DA SOLO!
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40
TAGLIA VIA
IL BOCCASCENA!
75
PIEGARE
DECORA SECONDO LA TUA
FANTASIA CON I
CARTONCINI COLORATI E
AGGIUNGI LE TENDINE...
IL TEATRINO È PRONTO!
QUESTO È
UN BURATTINO!
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PER MUOVERLO
DOVRAI INFILARE LA
MANO NEL VESTITO,
INFILARE IL DITO INDICE
NELLA TESTA E
IL POLLICE E IL MEDIO
NELLE DUE MANI!
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In alternativa ai burattini potrai utilizzare i fondali realizzati nei laboratori come
scenari per un maestoso teatro di marionette a filo; infatti, se appenderai la tela
su un filo teso da parte a parte, potrai manovrare le marionette dall’alto verso il basso
salendo su un tavolo nascosto dietro la tela.
Non è difficile costruire semplicissime marionette, anche alte 70-100 cm. La parte più
impegnativa è la realizzazione della testa, che può essere fatta di cartapesta o più semplicemente con una palla di polistirolo su cui dipingere il volto e incollare cappelli di cartone e parrucche di lana. Il corpo può essere realizzato in stoffa imbottita, con mani e
piedi di legno o di un qualsiasi altro materiale più pesante. Molto importante è il vestito,
creato anche con un semplice pezzo di stoffa, indossato come una tunica o un poncho.
Se vuoi, però, possiamo aiutarti noi, partecipa al laboratorio Marionetta…ndo !
Ora però armiamoci di grembiulone e andiamo tutti insieme nei laboratori per realizzare la vera scenografia!
Mi raccomando, non dimenticare di portare con te i tuoi bozzetti.
Che bello, ci sono due grandi teloni che aspettano di essere dipinti, ma sono inchiodati
a terra!
Sbagliato! Sono brocchettati a terra. Quelli che somigliano a chiodi si chiamano brocchette, termine di derivazione francese che vuol dire «spilla o fermaglio a forma di
borchia»: servono a tendere e fermare la tela.
Che strano, se tocchiamo il telo è duro, non sembra nemmeno una stoffa, come mai?
Perché la tela è imprimita, altro termine tecnico che vuol dire «preparato per la pittura, in modo tale che il colore rimanga ben fermo evitando lo sgradevole effetto di
macchia che si espande».
QUESTO È IL PARTICOLARE
CHIODO CHIAMATO BROCCHETTA!
QUESTO È IL TELO IMPRIMITO E BROCCHETTATO A TERRA
SUL QUALE DIPINGEREMO LA NOSTRA SCENOGRAFIA!
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Quante cose nuove si imparano in un laboratorio di scenografia!
Ops! Stanno arrivando i matitoni, i bighelloni, e che strana gomma! Ma è un mondo di
giganti!
Attenzione! Inizia il lavoro! Dobbiamo riprodurre, ingranditi sul telo, due bozzetti
realizzati a scuola! Che strano disegnare e dipingere in piedi, ma questo è l’unico modo
per riuscire ad avere la giusta visione della nostra grande opera.
Buon divertimento… e attenzione a non sgocciolare il colore!
Quando i nostri grandi fondali saranno asciutti, li porteremo a scuola e insieme alle
maestre potremo preparare lo spettacolo più bello del mondo con le marionette o imparando a recitare come fanno i veri attori.
Ecco, si apre il sipario! In bocca al lupo, ragazzi!
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MARIONETTA...NDO
Qual è la marionetta più famosa del mondo, spesso erroneamente soprannominata
“burattino”? Pinocchio, naturalmente!
Costruiamo insieme il teatro di Mangiafuoco nel quale animeremo tutti i personaggi
della storia di Pinocchio trasformati in marionette.
La tecnica che useremo non sarà come quella di Geppetto: lui era un falegname molto
bravo, capace di lavorare il legno. Noi invece ci adatteremo a usare materiali semplici
e di recupero.
La primissima cosa da fare, così come precedentemente per la scenografia, è preparare il disegno. Ognuno di noi sceglierà quale personaggio vuole costruire, lo disegnerà
e lo colorerà.
A questo punto inizia il lavoro di costruzione.
Nella prima fase realizzeremo la testa dei personaggi con delle sfere di polistirolo
dipinte e decorate con fili di lana per i capelli e cartoncini colorati per i cappellini.
Successivamente costruiremo il corpo utilizzando un uovo o una sfera di polistirolo
per il busto, cannucce per braccia e gambe, tappi di sughero per i piedi, cartoncino
ritagliato e colorato per le mani e infine non mancheranno le stoffe dalle quali ricavare semplici vestitini e mantelline.
Come abbiamo già spiegato, le marionette sono dei pupazzetti articolati che si muovono dall’alto verso il basso per mezzo dei fili, attaccati al bilancino di comando che
costruiremo insieme in modo molto semplice: occorrerà cercare delle piccole bacchette di legno o utilizzare i legnetti dei ghiaccioli o stuzzicadenti per gli spiedini,
incollarne due a croce e attaccare i fili o meglio ancora i cordoncini, che ci serviranno
per muovere la testa, le mani e le braccia.
Le marionette si potranno realizzare con le maestre, oppure con il nostro aiuto.
Se vorrete, possiamo venire noi a scuola e insieme ci divertiremo a costruirne di bellissime!
ALTEZZA MARIONETTA
FILI SCORREVOLI
NELL’ANELLO
FILO DELLA
TESTA
FISSO
FILI DELLE
BRACCIA FISSI
FILI DELLE GAMBE
SCORREVOLI
FILI DELLE BRACCIA
SCORREVOLI
FILO DELLA TESTA FISSO
FILI DELLE
GAMBE FISSI
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Finito di stampare nel mese di ottobre 2010
presso la tipografia Stargrafica srl – San Mauro Torinese (TO)
© Copyright, Fondazione Teatro Regio di Torino
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FONDAZIONE COSSO E TEATRO REGIO
Costituita a Pinerolo nel maggio 2008, la Fondazione Cosso
ha come obiettivo la valorizzazione delle risorse del territorio, da un punto di vista culturale, scientifico e umanistico.
Le iniziative in programma, svolte per lo più negli spazi in
via di recupero del Castello di Miradolo, sono numerose,
abbracciano ambiti molto diversi e si rivolgono con particolare cura ai giovani, alle scuole, alle famiglie.
Proprio in questi ambiti si sviluppano la conoscenza e la formazione che segneranno nella vita le capacità di pensiero
e di azione.
La Fondazione Cosso, che desidera collaborare con istituzioni che abbiano le sue stesse finalità e dedichino
la propria attività alla valorizzazione della cultura, si
è accordata con la Fondazione Teatro Regio di Torino
per sostenere, anche nella stagione 2010-2011, i progetti
della Scuola allÊOpera.
Il rapporto tra i due enti porterà sul territorio pinerolese i laboratori di educazione musicale dedicati alle famiglie. Entra
infatti nellÊofferta didattica della Fondazione Cosso il percorso Opera⁄ndo con mamma e papà, pensato appositamente per avvicinare i più piccoli e le loro famiglie allÊopera,
tramite attività di approfondimento e laboratori.
La collaborazione tra le due realtà permette dunque di mantenere adeguata la qualità dellÊofferta culturale e risponde
allÊesigenza di destinare al territorio piemontese iniziative di
alto livello.
tel. 0121.376545
mail: [email protected]
www.fondazionecosso.it