scheda G -proposta famiglia

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scheda G -proposta famiglia
AVVENTO CARITAS 2012
Famiglie
SCHEDA E
Motivazioni: Il papa quest’anno ha indetto l’anno della fede, parallelamente nella nostra Diocesi viene proposta come
figura guida per tutto l’anno Abramo. La Caritas diocesana è partita da questi due elementi per costruire un progetto che
potesse valorizzare la tematica della prossimità, della carità. Tale intento deve essere realizzato partendo dal nucleo
familiare che costituisce la cellula base della vita sociale ma anche parrocchiale.
Obiettivi: L’obiettivo principale è quello di avvicinare i componenti della famiglia al concetto di carità, di prossimità. Il
mondo di oggi è sempre più un luogo dove le nostre famiglie incontrano altre famiglie che provengono da culture, ceti
sociali, religioni, ecc. differenti. Si vuole arrivare a far capire l’importanza di ogni singola persona indipendentemente
dalle sue caratteristiche e dalla sua condizione economica. Si vuole aiutare a capire che se un individuo e la sua famiglia
hanno bisogno siamo chiamati come famiglie ad un atteggiamento empatico e dobbiamo cercare di aiutare la persona in
difficoltà. Attività: il progetto che abbiamo pensato è scandito in diverse fasi. Il progetto può essere svolto nella
sua interezza oppure le famiglie possono decidere di utilizzare solo alcune delle attività proposte, oppure
cambiarne l’ordine, a seconda delle esigenze.
Le fasi del progetto sono le seguenti:
1) Abramo e la nostra famiglia
2) Ci sono tanti Abramo in mezzo a noi
3) Film interessanti
4) E la nostra famiglia?
5) E noi cosa possiamo fare?
1) ABRAMO E LA NOSTRA FAMIGLIA
Segno visivo da mettere in casa: un cestino con del pane
Il Vescovo ha scelto come personaggio biblico di quest’anno Abramo. In modo particolare consigliamo ai genitori
insieme con i figli di lavorare sul brano delle querce di Mamre che riprende molto bene il concetto dell’attenzione
all’altro, del mettersi al suo posto (empatia), ecc. Per poter fare ciò consigliamo di partire con la visione
di alcuni minuti di un film abbastanza recente, stiamo parlando di “Love actually” scritto e diretto da
Richard Curtis. Il film può essere noleggiato in qualsiasi videoteca oppure su internet andando sul sito
di You tube digitando “scena iniziale love actually”. Si possono guardare i primi minuti del film che
precedono la sigla iniziale. Consigliamo la visione solo di questa parte del film perché la trama non è
particolarmente significativa (valutazione Acec commissione nazionale valutazione film della Cei:
ACCETTABILE / RISERVE / GROSSOLANITA’). Nei fotogrammi iniziali vengono ripresi degli abbracci in un
aeroporto tra diverse tipologie di persone: mamme con figli, amici, fidanzati, ecc. C’è una voce fuori campo che
sottolinea come sia opinione corrente che il mondo va male, questo però non è vero perché non lo si guarda con la
giusta angolatura, se lo si osserva attentamente l’amore è d’appertutto. Riportiamo qui di seguito la trascrizione di
quanto viene pronunciato:
“Ogni volta che sono depresso per come vanno le cose al mondo penso all’aria degli arrivi dell’aeroporto di Heatrow.
E’ opinione generale che ormai viviamo in un mondo fatto di odio e avidità, ma io non sono d’accordo; per me l’amore
è d’appertutto, spesso non è particolarmente nobile o degno di nota, ma comunque c’è: padri e figli, madre e figlie,
mariti e mogli, fidanzati, fidanzate, amici. Quando sono state colpite le torri gemelle per quanto ne so nessuna delle
persone che stavano per morire ha telefonato per parlare di odio o vendetta, erano tutti messaggi d’amore. Io ho la
strana sensazione che se lo cerchi scoprirai che l’amore davvero è d’appertutto.”
Dopo aver osservato questo breve spezzone del film ci si può porre o come coppia o con i figli (dipende dalla loro età)
una domanda: ma siamo d’accordo con la tesi del regista? Siamo d’accordo con l’idea che se ci guardiamo intorno a
modo l’amore sia d’appertutto? A questo punto dovrebbe nascere un confronto. Bisogna stare attenti a non andare fuori
tema. Quello che è interessante far emergere è se noi vediamo possibile e concretizzabile nel mondo l’amore,
l’empatia, l’attenzione verso l’altro, lo sforzo di pensare non solo a se stessi ma anche agli altri, la disponibilità ad
accogliere l’altro, ecc. Alla fine del confronto dovremmo aver fatto emergere la nostra opinione, dopodichè è giusto
sentire anche quella di Dio. Dov’è un luogo nel quale possiamo scoprire cosa Dio pensa? Nella Bibbia. Di seguito si
può leggere il passo biblico di Abramo nel famoso episodio delle querce di Mamre:
Conferma della nascita d'Isacco
Eb 13:2 (Ge 21:1-7; 2R 4:12-17) Gv 14:23
18:1 Il SIGNORE apparve ad Abraamo alle querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della sua tenda nell'ora
più calda del giorno. 2 Abraamo alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano davanti a lui. Come li ebbe visti, corse loro
incontro dall'ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse: 3 «Ti prego, mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi
occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo! 4 Lasciate che si porti un po' d'acqua, lavatevi i piedi e riposatevi
sotto quest'albero. 5 Io andrò a prendere del pane e vi ristorerete; poi continuerete il vostro cammino; poiché è per
questo che siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». 6 Allora Abraamo andò in fretta
nella tenda da Sara e le disse: «Prendi subito tre misure di fior di farina, impastala e fa' delle focacce». 7 Poi Abraamo
corse alla mandria, prese un vitello tenero e buono e lo diede a un suo servo, il quale si affrettò a prepararlo. 8 Prese del
burro, del latte e il vitello che era stato preparato, e li pose davanti a loro. Egli se ne stette in piedi presso di loro, sotto
l'albero, e quelli mangiarono. 9 Poi essi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?» Ed egli rispose: «È là nella tenda». 10 E
l'altro: «Tornerò certamente da te fra un anno; allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». Sara intanto stava ad ascoltare
all'ingresso della tenda, che era dietro di lui. 11 Abraamo e Sara erano vecchi, ben avanti negli anni, e Sara non aveva
più i corsi ordinari delle donne. 12 Sara rise dentro di sé, dicendo: «Vecchia come sono, dovrei avere tali piaceri?
Anche il mio signore è vecchio!» 13 Il SIGNORE disse ad Abraamo: «Perché mai ha riso Sara, dicendo: "Partorirei io
per davvero, vecchia come sono?" 14 Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il SIGNORE? Al tempo fissato,
l'anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio». 15 Allora Sara negò, dicendo: «Non ho riso»; perché ebbe paura. Ma
egli disse: «Invece hai riso!»
Vi segnaliamo il passo parallelo che viene segnalato: Eb 13:2 “non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola,
senza saperlo, hanno ospitato angeli”
2) CI SONO TANTI ABRAMO IN MEZZO A NOI
Segno visivo in casa: foto di una foresta
Abramo ha accolto la relazione con i tre visitatori, per lui queste persone erano importantissime come Dio. Ha fatto di
tutto per essere gentile e questo ha permesso a lui di sapere che in futuro avrebbe avuto un bambino. Così come ha fatto
Abramo siamo chiamati a fare anche noi. Molte volte si dice che queste cose sono tutte favole, sono cose belle ma
irrealizzabili. Possiamo ragionare sul fatto che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”, ovverossia
c’è molto più amore intorno a noi di quanto possiamo immaginare. Per rimarcare che non solo Abramo si è preso cura
del prossimo può essere interessante pensare e scrivere su foglio i moderni Abramo che la famiglia conosce. Purtroppo
questi possono non essere tantissimi ma ci sono e dobbiamo abituarci a vederli. Se fosse possibile si potrebbe tentare di
contattare qualcuno di questi “Abramo moderni” che si sono individuati. Le modalità possono essere tante, per esempio
invitandolo/i a cena, oppure andandoli a trovare, cercando delle informazioni, ecc.
3) FILM INTERESSANTI
Vi proponiamo qui di seguito una serie di film molto interessanti che abbiamo visionato. Sono dei validi strumenti per
parlare della prossimità, raccontano la storia di Abramo moderni che affrontano difficoltà e gioie nel cercare di mettersi
al posto dell’altro. Sono tutti film facilmente rintracciabili sia nelle biblioteche che nelle videoteche. I film sono di vario
tipo e quindi adatti, per quanto riguarda i figli, a varie fasce d’età. Al termine del commento del film abbiamo riportato
la valutazione dell’Acec (commissione nazionale valutazione film della Cei) per aiutare la scelta del film da visionare.
TRAMA DEL FILM QUASI AMICI: Quasi amici, ispirato ad una storia vera, racconta l'incontro
tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il
ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come
badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, la persona meno adatta per questo incarico.
L'improbabile connubio genera altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and
Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti
entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale
troveranno un punto d'incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata (valutazione Acec
commissione nazionale valutazione film della Cei: CONSIGLIABILE / SEMPLICE)
TRAMA DEL FILM GRAN TORINO: Walt Kowalski (Clint Eastwood) è un reduce della guerra di
Corea, di carattere burbero e spavaldo, prova una grande passione per la propria Ford Torino, modello
classico del 1972, custodita in garage. Walt non mostra pudore nel manifestare il proprio sentimento
anticoreano, nato durante la sua campagna in Corea, quando vide morire suoi amici per mano dei
nemici. A peggiorare la situazione, il quartiere da lui abitato negli ultimi anni è diventato il principale
centro suburbano della comunità coreana, e le bande giovanili danno molto fastidio a Walt. Anche se
frustrati e maltrattati da Kowalski, i coreani aiuteranno l'uomo a risolvere i problemi personali che
tiene con la famiglia, per diventare amici e aiutarlo a ripudiare il razzismo. (valutazione Acec commissione nazionale
valutazione film della Cei: RACCOMANDABILE /
PROBLEMATICO / DIBATTITI)
TRAMA DEL FILM WELCOME: Il film Welcome ha per protagonista il giovane iracheno Bilal (Firat
Ayverdi), che ha attraversato l'Europa da clandestino nella speranza di raggiungere la sua ragazza, da poco
emigrata in Gran Bretagna. Arrivato nel nord della Francia, diventa amico di Simon (Vincent Lindon), un
istruttore di nuoto con cui inizia ad allenarsi per un obiettivo apparentemente irrealizzabile: attraversare la
Manica a nuoto e ritrovare il proprio amore (valutazione Acec commissione nazionale valutazione film
della Cei: CONSIGLIABILE, PROBLEMATICO, DIBATTITI)
TRAMA DEL FILM MILLION DOLLAR BABY: Nel corso di una vita passata sul ring, Frankie
Dunn è stato allenatore e manager di alcuni pugili straordinari. La cosa più importante che insegna ai
suoi pugili è la stessa che governa la sua vita: prima di tutto, proteggere se stessi. In seguito alla
dolorosa rottura con sua figlia, Frankie ha sempre evitato di affezionarsi troppo a qualcuno. Il suo unico
amico è Scrap, un ex-pugile che manda avanti la palestra e sa che sotto quella scorza ruvida c'è un uomo
che va a messa quasi tutti i giorni da 23 anni, cercando un perdono che in qualche modo continua a
sfuggirgli. Finchè Maggie Fitzgerald non entra nella sua palestra... (valutazione Acec commissione nazionale
valutazione film della Cei: DISCUTIBILE / PROBLEMATICO / DIBATTITI)
TRAMA DEL FILM HACHIKO - IL TUO MIGLIORE AMICO: Film drammatico basato sulla
storia vera di un fedele cane di nome Hachiko. Questo amico molto speciale accompagnava ogni
giorno il suo padrone, professore universitario, alla stazione ferroviaria e ritornava a prenderlo quando
rientrava dalla giornata lavorativa. Purtroppo il suo padrone un giorno morì di arresto cardiaco mentre
era all'università. Hachiko fedelmente ritornò alla stazione il giorno successivo, e ogni giorno per i
nove anni successivi, in attesa del suo amato padrone. Con il passare del tempo, durante la sua visita
quotidiana, Hachiko tocca la vita di molti che lavorano nelle vicinanze. Insegna così alla popolazione
locale l'amore, la compassione e soprattutto l'irriducibile fedeltà. Oggi, una statua in bronzo di Hachiko siede nel suo
posto di attesa al di fuori della stazione di Shibuya in Giappone come un ricordo permanente della sua devozione e di
amore (valutazione Acec commissione nazionale valutazione film della Cei: RACCOMANDABILE / POETICO)
TRAMA DEL FILM LA VITA È BELLA: Alla fine degli anni Trenta due simpatici giovanottelli
lasciano la campagna per approdare, pieni di speranze e dall'allegria, in una bella e grande città. Guido è
il più vivace dei due. Vuole aprire una libreria nel centro storico. Laltro, Ferruccio, smarrito e poetico,
fa il tappezziere, ma si diletta a scrivere versi comici e irriverenti. In attesa che le loro speranze si
realizzino, il primo trova un lavoro come cameriere ale Grand hotel e il secondo s'arrangia facendo il
commesso in un piccolo negozio distoffe. La città offre ai due giocosi amici mille occasioni di
entusiasmo e d'avventure. In un'Italia paludata, elegante, marmorea, goffamente militaresca, Guido e Ferruccio
rincorrono la felicità. Con brio, con incoscienza. Guido s'innamora di una maestrina repressa da un ambiente che vive di
buone maniere e di conformismo, Dora, che però ha dentro di sè tanta voglia di lasciarsi andare, di vivere pienamente la
sua età. Conquistare la giovane maestra è come scalare una montagna e Guido ci prova escogitando l'impossibile. Le
appare continuamente davanti, all'improvviso, si traveste da istruttore di scuola, la rapisce con la Balilla, la incanta con i
suoi trucchi furbissimi. Ma Dora non prende sul serio la passione di Guido, anche perchè ha il cuore occupato da un
segreto: è promessa sposa di un vecchio compagno di scuola (valutazione Acec commissione nazionale valutazione film
della Cei: non disponibile).
TRAMA DEL FILM UP: Carl Fredricksen è un anziano signore che per tutta la vita ha sognato di
girare il mondo, ma ha dovuto scontrarsi coi problemi della realtà quotidiana come le bollette e gli
acciacchi dell'età. Quando a 72 anni la vita sembra non offrirgli più tempo per realizzare il suo sogno
bussa alla sua porta Russell, un boyscout di 8 anni che deve fare la sua buona azione. Sarà con lui che
Carl Fredricksen intraprenderà il viaggio dei suoi sogni in Sudamerica, dove incontreranno animali
selvaggi e persino degli inaspettati nemici (valutazione Acec commissione nazionale valutazione film
della Cei: RACCOMANDABILE / POETICO).
4) E LA NOSTRA FAMIGLIA?
A questo punto la coppia o la famiglia si interroga quanto “Abramo” c’è in lei. Con questa strana espressione
intendiamo un esame di coscienza del proprio stile di vita rispetto alla disponibilità dell’accoglienza che Abramo ha
mostrato verso i tre ospiti. Per fare tale analisi consigliamo l’utilizzo del sussidio “Risvegliare la fede – suggerimenti
per una lettura coniugale e familiare delle schede diocesane” realizzato dall’Ufficio di pastorale familiare della
diocesi. Tale sussidio è reperibile presso il sito www.diocesi.re.it/famiglia. In particolare ci riferiamo alla scheda 4 a
pag. 21 che riportiamo qui di seguito:
SCHEDA 4
FACCIA A FACCIA CON DIO
Un’ospitalità senza riserve
Chiave di lettura coniugale
L’accoglienza è legata all’ospitalità e alla fecondità. Quando ci apriamo al servizio la nostra vita si rinnova.
L’accoglienza dell’altro è un modo per rinascere anche come famiglia. Accogliamo la nostra diversità e unicità,
sappiamo volerci bene così come siamo e non perché…Accogliere la diversità dei punti di vista (delle logiche con cui
viene letta da ciascuno la realtà). Non giudicare, non appropriarsi dell’altro (nemmeno dei figli). Saper crescere e
godere della reciproca compagnia. Mettersi al servizio gli uni degli altri perché ci vogliamo bene, così come siamo.
Per la condivisione di coppia
1) sappiamo capire di cosa l’altro (partner, figlio, …) ha veramente bisogno?
2) Accogliere è “dare tempo” e “fare spazio” e questo può sembrare un limite alla nostra libertà e alla nostra autonomia
di famiglia: come fuggire questa tentazione per lasciare invece spazio alla certezza che accogliere realizza ciò che è
nella naturale vocazione di ogni famiglia?
5) E NOI COSA POSSIAMO FARE?
Come coppia e come genitori rispetto ai figli può essere importante dare un senso di concretezza a tutto quello su cui si
è ragionato. Per questo motivo tutti i discorsi fatti possono trovare una applicazione pratica nell’iniziativa che vi
proponiamo qui di seguito:
CARO AMICO TI SCRIVO: Il progetto dell’avvento caritas “Caro amico ti scrivo” è stato proposto a tante realtà
oltre che alla famiglia: scuole materne fism, catechismo, gruppi giovani, gruppi liturgici, ecc. Questo può far si che i
vostri figli vi interpellino e vi coinvolgano in quanto studenti, catechizzati, appartenenti a gruppi di ragazzi della
parrocchia, ecc. Vi chiediamo come famiglia di appoggiare e di favorire la realizzazione di tale progetto.
Questo progetto può essere concretizzato anche dalla famiglia in quanto tale. Sarebbe bello se sfruttasse questo Natale
per consolidare o costruire tante relazioni, considerare le persone che la circondano importanti come Dio. Ci sono tanti
modi per far ciò, uno di questi è scrivere delle lettere con gli auguri di natale. Scrivere qualcosa a qualcuno è un mezzo
per esprimergli il proprio affetto e il proprio volergli bene, per consolidare una relazione o cercarne una nuova. Siamo
certamente nell’epoca post-moderna dominata da internet e dai social network ma la lettera cartacea può ancora avere
un suo valore. Questa si differenzia da un’e-mail o da un sms perché è più “materiale”, ha più “peso specifico”, la si può
appendere in camera. Realizzare questa attività è certamente una piccola sfida. A chi si possono scrivere queste lettere?
Riportiamo solo alcuni esempi:
1) La lettera di auguri di buon Natale ai propri parenti stretti (zii, cugini, nonni, ecc.)
2) La lettera di auguri di buon Natale agli amici
3) La lettera di buon Natale ad una persona con cui si è litigato o verso la quale si porta rancore
4) La lettera a Dio (visto che va di moda solo quella a Babbo Natale), dove soprattutto i bambini si impegnano a fare
delle buone azioni(es. farò i compiti senza brontolare, ecc.).
6) La lettera a un bimbo povero
7) ecc.
Questo atto di prossimità realizza l’accoglienza anche perché:
1) Le buste che vi chiediamo di usare non sono buste normali. Non sono come le nostre bianche e lisce, sono fatte con
un materiale speciale che si chiama “papier antaimoro” (ALLEGATO 2 e sito www.caritasreggiana.it) e vengono dal
Madagascar (vedere sito www.caritasreggiana.it). Il Madagascar è uno dei paesi più poveri al mondo dove la nostra
Diocesi lavora attraverso i suoi missionari da molti decenni. Queste buste vengono fatte da delle famiglie povere che in
questo modo riescono a mantenersi. La cooperativa Ravinala (ALLEGATO 3 e sito www.caritasreggiana.it) si
preoccupa di andare da queste famiglie, prendere le buste e poi portarle in Italia per venderle. Quindi anche l’utilizzo di
questo tipo di busta è un modo per essere accoglienti, per voler bene a delle altre persone che sono meno fortunate di
noi. Si ha l’opportunità di leggere la storia del figlio di un artigiano di RTM che produce queste buste (ALLEGATO
4). Vi può essere anche l’opportunità, unendosi in più famiglie, di chiamare un testimone che è stato in Madagascar per
descrivere meglio e in modo più affascinante il paese africano (ci si può rivolgere al Centro Missionario Diocesano tel.
0522/436840). Un’avvertenza: il materiale con cui è fatto questa busta è molto particolare e non va bene tutti i tipi di
pennerelli. È consigliabile l’utilizzo delle biro.
2)La Caritas offre queste buste gratuitamente e chiede in cambio da parte della famiglia un’offerta libera per la mensa e
il dormitotorio (ALLEGATO 5 e sito www.caritasreggiana.it) solo come parametro libero e indicativo indichiamo in
3 euro il possibile contributo per ogni carta da lettere (biglietto Antaimoro).
IL MIO DIARIO: Un’altra attività che la famiglia può realizzare richiede l’utilizzo di un album di foto della Ravinala
realizzato con la carta Antaimoro. Questo può diventare una sorta di diario della storia famigliare che può essere
riempito con immagini, foto, piccoli oggetti, ecc. Il diario dovrebbe diventare l’esemplificazione dell’amore che c’è
nella vita di quella famiglia. Anche in questo caso l’album è offerto dalla Caritas ma chiediamo alla parrocchia di
contribuire con una donazione per sostenere le attività caritative.
PER LA PRENOTAZIONE DELLE CARTE DA LETTERE ED EVENTUALMENTE DELL’ALBUM DI
FOTO E’ POSSIBILE UTILIZZARE L’ALLEGATO 6, PER QUALSIASI CHIARIMENTO RIVOLGERSI
ALLA
CARITAS
DIOCESANA
CHIEDENDO
DI
MATTEO
GANDINI
0522/922520
[email protected]