Robin Hood apre spazi per le «nuove» povertà

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Robin Hood apre spazi per le «nuove» povertà
Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
Robin Hood apre spazi
per le «nuove» povertà
TIONE
JESSICA PELLEGRINO
TIONE / STORO - L’associazione «Robin Hood» di Tione diventa Onlus e festeggia aprendo un nuovo punto di distribuzione nel capoluogo della Valle
del Chiese.
A partire da ieri, e per i prossimi venerdì pomeriggio, una quarantina di
famiglie residenti nella valle potranno
recarsi in una sala della canonica di
Storo per il ritiro di generi alimentari,
secchi e freschi.
Un modo inusuale per celebrare questo importante passaggio, ma come
sottolinea il presidente, Adriano Accili
«in 5 mesi la situazione è peggiorata
sensibilmente, ci sono una cinquantina di famiglie in più composte da operai, disoccupati e pensionati».
La parola d’ordine per i volontari è dunque agire: «Grazie a don Renato, che ci
ha permesso di utilizzare questa sala,
possiamo venire incontro a chi non
può spostarsi perché, ad esempio, non
ha rinnovato l’assicurazione della macchina o non ha i soldi per la benzina».
Le due referenti della nuova sede storese sono Fatima e Ardia, volontarie e
allo stesso tempo «utilizzatrici» del servizio, che oltre a distribuire i pacchi,
ritireranno anche vestitini usati per i
più piccoli da consegnare all’Associazione Mosaico.
A dimostrare la gravità del fenomeno
i dati: «In due anni abbiamo distribuito circa 30.000 euro di spesa - continua Accili - ma oggi i prodotti non bastano più e il magazzino, a fine mese,
è sempre vuoto. Mercoledì scorso abbiamo staccato la tessera n. 132 e nei
giorni di consegna abbiamo picchi di
60-70 capifamiglia, mentre prima erano 30-35». Per questo l’associazione
ha chiesto un’integrazione dei prodot-
VALLE DEL CHIESE
La Onlus di Accili operativa anche a Storo
Il presidente: «Richieste d’aiuto in crescita»
IN BREVE
PINZOLO
Nuovo cda alla casa di riposo
Rinnovato dalla giunta provinciale il
consiglio di amministrazione della
casa di riposo «Centro Residenziale
A. Collini» di Pinzolo. I sette
membri, designati 4 dal Comune di
Pinzolo e uno ciascuno dai Comuni
di Carisolo, Giustino e Massimeno,
sono Giorgio Bertarelli, Giorgio
Marchiori Cuccati, Zita Maturi, Rosa
Pangrazzi, Paola Poli, Pio Tisi e
Mario Valentini. Marchiori Cuccati,
Maturi, Poli e Valentini sono stati
riconfermati da Pinzolo, Pangrazzi
da Massimeno,Tisi da Giustino,
mentre Bertarelli è stato designato
da Carisolo.
L’ASSOCIAZIONE
TRENTO - Da Trento, nei giorni
scorsi, è arrivato il
riconoscimento ufficiale
dell’associazione «Robin Hood
Padre Matteo D’Agnone» di Tione
(nella foto il punto di
distribuzione). Il dirigente del
Servizio politiche sociali della
Provincia, Luca Comper, ha
firmato la determina che iscrive
Riconoscimento ufficiale
«Robin Hood» al numero 71
dell’albo delle organizzazioni di
volontariato del Trentino. La
domanda presentata lo scorso 11
marzo è stata accolta
considerando «in particolare lo
svolgimento di attività di
solidarietà sociale nell’ambito
dell’assistenza, senza scopo di
lucro, da più di un anno».
TIONE
Proroga per gli arredi sanitari
Concessa dal Servizio politiche
sociali della Provincia al Comune di
Tione una proroga di un anno, al 15
giugno 2014, per la presentazione
della documentazione di acquisto di
attrezzature per attività socioassistenziali e socio-sanitarie la
nuova struttura da arredare non è
ancora stata ultimata.
martedì 4 giugno 2013
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In due anni dal magazzino
30.000 euro di spesa ma
ora a fine mese è svuotato
ti al Banco Alimentare di Trento, che
oggi fornisce circa 3.000 kg di prodotti al mese, a cui si aggiungono, 2 o 3
volte al mese, i carichi di prodotti freschi, soprattutto latticini, provenienti dai mercati dell’Alto Adige.
Si pensa poi ad aumentare le sinergie
con i privati «la pasticceria Rubinelli,
il bar Novecento, il supermercato Eurospar e da qualche mese i Supermercati Trentini danno già un buon numero di prodotti, ma speriamo che cominci a collaborare anche qualche produttore locale donando ad esempio
salumi e farina».
Il lavoro per i 24 volontari dell’associazione, 14 dei quali oggi nel direttivo della Onlus, è sempre di più. Un’associazione eterogenea formata da ragazzi, pensionati, persone del posto e
non che si sta muovendo anche per
creare uno «spazio famiglia» aperto a
tutte le associazioni. Una sorta di supermercato sociale che al suo interno
ospiti anche uno spazio dedicato ai vestitini dei bambini, agli alimenti e ai
prodotti farmaceutici visto che, aggiunge Accili «dall’anno prossimo inizieremo la colletta farmaceutica con
il Banco farmaceutico».
Per far questo però serve l’intervento
della Comunità di Valle. «Abbiamo individuato una possibile sede a Tione
- continua il presidente - e ora formuleremo una proposta scritta».
L’idea è quella di trasformare la tessera utilizzata oggi per il ritiro degli alimenti in una speciale tessera a punti.
«In questo modo - conclude Accili - la
Comunità di Valle potrebbe dare un
appoggio finanziario alle famiglie senza spendere nulla. I “soldi” messi a disposizione potrebbero trasformarsi in
punti che le famiglie, all’interno di questo spazio, potrebbero gestire in modo autonomo».
Il direttore del consorzio turistico Fabio Sacco replica alle critiche di Luzzani
«Arrivi e presenze danno ragione al modello rurale e lo sconto è pubblicità»
Weekend low cost sui media nazionali
GIULIANO BELTRAMI
VALLE DEL CHIESE - Fabio
Sacco, direttore del Consorzio
turistico della Valle del Chiese
e principale obiettivo
dell’attacco di Ferruccio
Luzzani (albergatore di
Lodrone), non ci sta a farsi
impallinare.
«Nel 2012 - esordisce abbiamo inaugurato un
percorso con un obiettivo:
definire la strategia per la
valle con relativo marketing e
costruzione dell’offerta
capace di identificare la valle
stessa. L’identificazione è
avvenuta nella vacanza
rurale. Tutte le attività
dell’anno sono state orientate
a portarci sul mercato. Quindi
abbiamo messo in piedi una
serie di attività e di
DORSINO
comunicazione coerenti con
questo macro obiettivo».
Ma non a tutti gli operatori
sono piaciute iniziative come
il weekend a 12 euro o (lo
dice apertamente Luzzani)
l’aver spinto sull’acceleratore
del marketing via web.
«Vero, alcune azioni sono
state oggetto di dibattito. Il
weekend a 12 euro ha un
significato: fare notizia. Non è
un pacchetto di svendita, ma
un’azione di comunicazione.
Obiettivo raggiunto, dato che
siamo finiti sul Corriere della
Sera e su altre testate
importanti. Il ragionamento
sottoposto agli operatori era
semplice: quanto ti costa una
pagina pubblicitaria sul
giornale nazionale? Al suo
posto proponiamo una notte
con guadagno inferiore o
senza guadagno, ma creando
notizia. Si può definire
svendita se non si colloca in
un progetto. Poi mi conceda
una battuta: se fosse stato un
fallimento gli operatori non
avrebbero accettato di
ripeterla».
Sacco snocciola numeri:
«Abbiamo già più di cento
adesioni al weekend a 13 euro
(siamo nel 2013). Poi c’è la
convenzione stipulata per la
prima volta con alberghi,
agritur, bed & breakfast e
affittacamere, per renderli
partecipi del progetto sul
modello delle Apt: l’anno
scorso abbiamo avuto 22
adesioni e quest’anno 26.
Quest’anno, inoltre, abbiamo
deciso di aprirla anche a tutte
le aziende potenzialmente
interessate ad uno sviluppo
turistico: fornitori di alberghi,
produttori, autotrasportatori.
Siamo a 44 imprese che
versano una quota a sostegno
del progetto nostro,
dell’Ecomuseo e del Bim.
Versano un 5% del fatturato
del Consorzio, che non è da
buttar via, ma soprattutto
accolgono il progetto del
Consorzio, che si mette in
gioco».
Luzzani lamenta un non
ritorno delle cifre spese. «Il
dato oggettivo assunto a
livello provinciale è costituito
dagli arrivi e dalle presenze
certificate. Sul bilancio
complessivo 2012 abbiamo
un più 9,92% di arrivi, pari a
16.274, e un più 3,68% di
presenze, pari a 68.466. Per
capirci, circa 2.400 presenze
in più rispetto al 2011.
Sappiamo che il Chiese non è
diventato come la Rendena,
ma questi numeri
Grazie a Miriam Sottovia recuperate le leggi di paesi riuniti in un comune unico
rappresentano il segno
oggettivo di un percorso».
Chiese e turismo, rapporto
faticoso. «Rispetto alla val di
Ledro siamo partiti dopo, e
da noi il turismo ha una
vocazione complementare.
Abbiamo numeri piccoli, ma
stiamo costruendo un
progetto. A novembre
abbiamo ospitato una
delegazione di funzionari
turistici di Paesi mediterranei
dell’Ocse, che hanno
PINZOLO
confermato come le
destinazioni rurali vadano
incontro a un trend positivo.
Non a caso i nostri aumenti
sono su B&B e agriturismi».
Quanto al Lago d’Idro, che
per Luzzani sarebbe
dimenticato, Sacco replica:
«Nel carnet 2013 (13 weekend
che vanno a costruire il mese
magico) ne abbiamo uno a
luglio dedicato alla “Magia del
lago”. Vi pare che ce ne
dimentichiamo?».
Conotter e Bonazza sul podio
Un libro per spiegare le regole di tre comunità
Bocciofila agli «Italiani»
DORSINO - «A tutti gli abitanti
di Dorsino, Tavodo e
Andogno affinché la ricerca
delle proprie origini sia di
aiuto ad una serena
convivenza»», recita la dedica
dell’autrice nella prima
pagina del volume «Hanno
statuito et ordinato», dedica
che ricorda lo spirito dei
primi esempi di norme
scritte che regolavano il
vivere civile delle comunità
rurali trentine.Miriam
Sottovia ha tradotto e
interpretato gli antichi
«Instrumenti» delle tre
comunità riunite oggi nel
comune di Dorsino,
ricavandone un testo
scorrevole e pieno di
curiosità, intervallato dalle
litografie dell’artista veneto
Cesare Baldassin, che
ricordano un senso del bene
PINZOLO - Grande soddisfazione tra le fila della società
Bocciofila di Pinzolo: la squadra composta da Laura Conotter
ed Ermida Bonazza è salita sul gradino più alto del podio ai
Campionati provinciali femminili a coppie a Riva del Garda.
«Le nostre atlete - spiega il presidente Claudio Maffei - sono
state bravissime e si sono qualificate per i campionati
nazionali». Un risultato importante anche per le compagne
che si sono classificate quarte e settime. La società sta
programmando la trasferta a Fossano (Cuneo), dove il 15 e il
16 giugno si disputeranno i campionati italiani. «Nel nostro
gruppo - dice Maffei - le donne hanno un’importanza
fondamentale anche nel direttivo». Note dolenti? La
mancanza di giovani: «Una volta ne avevamo molti ma
all’orizzonte attualmente non ce ne sono e quindi ci saranno
problemi per il futuro». Nonostante i corsi di avvicinamento,
i ragazzi preferiscono altre attività. «Quello che in molti non
capiscono - conclude Maffei - è che il gioco delle bocce non è
più quello di una volta. I tornei giovanili sono molto
coinvolgenti e ci sono diverse specialità». La sede:
«L’amministrazione comunale è disponibilissima - conclude ma i tempi di realizzazione si stanno allungando. Il bar è
fermo da ottobre e al momento non c’è nessuno pronto a
gestirlo, quindi si andrà a Natale. Invito gli amministratori a
fare un sopralluogo per capire cosa vuol dire gestire una
società con molti volontari dispositi a lavorare a costo zero».
Una veduta di Dorsino
comune oggi alquanto
appannato. Poche, semplici
regole, quelle scritte dai
nostri antenati a dare corpo
alle comunità rurali
stabilendo il contributo di
ognuno ad un «con-vivere»
necessario per superare la
miseria alla quale i singoli, da
soli, sarebbero stati
inevitabilmente condannati
in un tempo in cui
infinitamente più forte era
l’ambiente rispetto alle forze
umane. Così sono le fontane,
le strade, i boschi e i pascoli,
il fuoco, le malghe, la semina
e i raccolti, le tematiche
fondamentali per il mondo
agricolo-pastorale del tempo.
Era vietato «sgarbare» le
lumache, per evitare che
venissero piano piano
distrutti i muri a secco;
numerose le norme che
regolano la maniera di
trattare il fuoco, grande
pericolo sempre in agguato
nelle case pastorali dai tetti
di paglia di allora, e sono
definiti gli obblighi di
partecipazione alla vita
sociale epolitica del tempo.
Nei documenti conservati
negli archivi comunali di
Dorsino si trovano anche i
diritti-doveri dei cittadini di
allora, e alcuni appaiono
curiosi agli occhi
contemporanei. Ad esempio,
ogni capofamiglia doveva
assumersi, a turno, il
compito di vigilare sul
rispetto delle Regole, a tutti
toccava quindi l’onere e
l’onore del potere. E ancora,
la sistemazione delle strade,
la pulizia delle fontane e dei
boschi, e in generale degli
spazi non privati era divisa
fra i capifamiglia. I «beni
comuni» lo erano nel senso
che appartenevano a tutti,
un’idea lontana rispetto alla
concezione contemporanea
che pare considerarli beni di
nessuno.
D. R.