Sun Fast 40 - Adria Ship

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Sun Fast 40 - Adria Ship
Sun Fast 40
Vela
sportiva
Corto Caprese visita la versione corsaiola del Sun Odyssey 40: un
buon equilibrio tra performance e comodità, prezzo e qualità
di Giorgio Sanna
asseggiando per le banchine di Riva di Traiano,
vicino Roma, Corto Caprese incontra il suo amico
Massimo che accudisce il suo ultimo acquisto, la
“Lola del Boccio”, il nome che ha dato a un bellissimo
Sun Fast 40. La barca è la versione corsaiola del più
datato Sun Odyssey 40. L’armatore: “Ciao Corto, sali a
bordo”. Caprese risponde: “Ok, salto su se c’è del vino”,
cosciente che la visita varrà, oltre una bevuta, un arti-
P
70 Aprile 2003
colo su queste pagine.
Massimo gli spiega subito che Sun Odyssey e Sun Fast 40
hanno lo stesso scafo, stratificato nella stessa maniera e
con gli stessi interni. Le differenze sono nell’armamento.
La “Lola del Boccio” ha le sartie in tondino e le appendici più orientate alla regata, specialmente nella versione
“Performance” che vede la chiglia in piombo arrivare a
un’immersione di due metri e 40, il che garantisce ottimi
angoli di bolina e molta potenza. Stona leggermente l’albero, che nonostante un paterazzo idraulico per regolarlo
piedi. In tuga, invece, nonostante sul depliant della barca
Corto abbia letto di due winch da 42, trova due 44 che
sono della misura giusta per governare senza troppi problemi i rinvii.
Caprese dà un’occhiata ai winch di tuga e quindi alla
cappottina paraspruzzi; abituato a far tornare i conti e
nonostante l’amichevole beIL PROFILO
vuta, prende una maniglia e
dà un giro di winch: è come
Lft.
12,20
pensava. La maniglia urta
Larghezza
3,95
Pescaggio
1,95/2,40
contro la cappottina e cazPeso
7300
zare una borosa, in queste
Motore
Yanmar 40
condizioni, diventa un gioco
Serbatoio gasolio
136 l
Serbatoio acqua
320 l
faticoso. Comunque, due
batterie di stopper Spinlock
assicurano che tutte le drizze e le borose arrivino ordinate in tuga.
I passavanti sono spaziosi, e
le lande ben attaccate alla
tuga fanno pensare alla possibilità di cazzare a dovere il
genoa. Le crocette acquartierate evitano il disturbo delle
volanti. A prua, il gavone
delle ancore è ben accessibile e il verricello è nascosto al
suo interno. Gallocce e bocche di granchio aiutano a tenere ordinato il ponte quando la barca è all’ormeggio. Il
pozzetto è ampio e la possibilità di togliere la seduta
del timoniere per accedere
alla plancetta di poppa sarà
e le ambizioni regatistiche della barca, non ha nessun sicuramente molto apprezzata in crociera.
accenno di rastrematura.
Piegata sul boma, adagiata nella sacca del lazy bag, Corto INTERNI
Caprese nota una bella vela in kevlar; certo della risposta, Contento di quanto ha visto esternamente, Corto Caprese
ma in cerca di conferma, chiede all’armatore se fa parte scende la piccola scaletta che lo porta all’interno. La barca
della dotazione. Massimo gli dice che la barca viene vendu- ha quasi un anno, ma dentro è nuova che sembra uscita dal
ta senza vele e che queste sono tra gli optional, come acca- cantiere la settimana scorsa. La dinette è ampia e i divani
de su quasi tutte le imbarcazioni da regata. Il cantiere offre bianchi accentuano la sensazione di spazio. A prima vista,
tre pacchetti diversi di vele secondo quanto si vuole spen- Corto non riesce a capire che utilità possano avere le due
dere e le prestazioni che si vogliono raggiungere.
poltroncine con il tavolino in mezzo contrapposte al divano. Questa è una barca per sei persone e in dinette, compreso il tavolo da carteggio, ci sono tre tavoli: forse lo spaCOPERTA E ATTREZZATURA
Per il genoa, la Jeanneau ha predisposto due winch da 48, zio si poteva usare in altro modo.
Harken ST. Un po’ piccoli per il piano velico di questo 40 Apprezzabile la cucina a “L” spaziosa e funzionale, Aprile 2003
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LA BANCHINA DI CORTO CAPRESE
www.solovela.net
recensione pubblicata sulla rivista SoloVela
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vano non è certo spazioso, ma molto
ben concepito. I filtri e la parti essenziali alla manutenzione ordinaria sono
bene in vista mentre le aperture laterali consentono di raggiungere anche
le altre parti del motore; forse sarebbe
stato meglio evitare di mettere i terminali dell’impianto elettrico così vicini al motore, ma è un difetto comune
a quasi tutte le barche.
STRUTTURE E COSTRUZIONE
anche se - pensa Corto Caprese - un paio di cassetti a vista,
di quelli comodi da aprire, non avrebbero certo guastato
l’effetto estetico e sarebbero stati molto utili. Il bagno è
ampio e razionale.
Le cabine, come Corto aveva già notato sul Sun Odyssey 40,
sono veramente belle: larghe, con i cieletti alti, ben rifinite. Da notare anche i mobiletti sopra i divani, che se pur
non in gran numero, sono sufficienti per riporre le tante
cose che si tengono a bordo.
Decisamente negativa, invece, l’aerazione. Tutti gli oblò
laterali della dinette non sono apribili e il ricircolo dell’aria
è lasciato solo ai passauomo sul quadrato.
MOTORE
Corto Caprese è un tipo pratico: tra la cucina e la sala macchine preferisce quest’ultima. Quindi, fatto un rapido giro
in dinette, vuole controllare la collocazione del motore. Il
Si tratta della classica costruzione industriale con tutte le paratie ancorate allo scafo nei punti strategici e per il resto incollate, mentre i controstampi sono resinati
in sentina. Il tutto è fatto con cura e la barca, anche nelle sue
parti nascoste, risulta pulita. Gli impianti elettrici e idraulici
sono frutto di un accurato studio ingegneristico e si vede.
CONCLUSIONE
Anche se Corto Caprese, da una barca costruita per essere l’alternativa veloce a un successo consolidato, si sarebbe aspettato qualcosina di più, è comunque soddisfatto dal punto di
vista dell’attrezzatura, e pensa che si tratti di un buon equilibrio tra performance e comodità, prezzo e qualità. Si tratta
di un’imbarcazione per tutti. Lontana dall’essere una macchina esasperata per la regata, il Sun Fast 40 è comunque indicato a chi a vela vuole sentire il mezzo rispondere prontamente al vento. “Ciao Massimo, grazie per il vino”; “Ciao
Corto, alla prossima”.
72 Aprile 2003
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