MiC (Matematica in Città) a Bolzano

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MiC (Matematica in Città) a Bolzano
MiC (Matematica in Città) a Bolzano
L’idea che sta alla base di MiC (Matematica in Città, una proposta del Dipartimento Istruzione della
provincia di Bolzano) è molto semplice. Capita, girando per una città, di incontrare cartelli che ci segnalano
palazzi o siti di particolare rilevanza dal punto di vista storico e/o artistico, ed è comunque da tutti
riconosciuto che in un particolare monumento di una particolare città si possano, volendo, leggere dei
capitoli di storia o di storia dell’arte. Ben pochi invece immaginano che, volendo, la stessa cosa si possa fare
con la matematica: perché non provare allora a disseminare qualche cartello in giro per la città per
segnalarlo?
L’idea di prendere spunto da ciò che si incontra su un dato territorio per raccontare qualcosa di
matematica non è nuova in Europa: per citare solo due esempi, in Italia ci sono state due mostre,
matemilano (2003) e matetrentino (2006), da cui hanno preso spunto altri analoghi progetti (a Bergamo, a
Bologna, a Lecce,…) e dall’Inghilterra ha preso le mosse il sito http://www.mathsinthecity.com/, che
raccoglie segnalazioni di luoghi di interesse matematico non solo in Inghilterra, ma addirittura in tutto il
mondo. La specificità dell’esperienza di Bolzano consiste nel rivolgersi non solo a persone che hanno SCELTO
di andare a vedere una mostra di matematica, o di consultare un sito web, o di leggere un libro che parli di
matematica, ma... al passante che capita nei pressi di uno di questi cartelli.
Difficilissima era quindi la sfida, che richiedeva un testo brevissimo, senza la pretesa di spiegare, ma
solo quella di incuriosire (fornendo magari appositi rimandi per un eventuale seguito del messaggio). Ed è
difficile anche, a distanza di sei mesi dall’inaugurazione nel settembre del 2013, stimare l’impatto del
progetto: è praticamente impossibile stimarne l’impatto sul passante (turista o abitante della città), mentre
qualcosa si può fare circa le visite organizzate e in particolare l’impatto sulle scuole. E c’è qualche dato
incoraggiante: l’amministrazione comunale, che inizialmente aveva dato il suo assenso alla messa in posa
dei cartelli da settembre 2013 a gennaio 2014, ha ora acconsentito a prorogare il progetto fino a data
ancora non precisata; nonostante l’inverno e il freddo di Bolzano, ci sono state numerose visite ad hoc di
classi scolastiche, anche arrivate da altre città; e, soprattutto, sono arrivati contributi per altre, nuove,
proposte da parte delle scuole.
Questa è infatti la scommessa iniziale da parte della Sovrintendenza Scolastica di Bolzano che ha
dato l’avvio al progetto: mettere a disposizione degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado una
serie di spunti che non solo possano dar loro la possibilità di trattare dei temi di matematica agganciandosi
al vissuto dei ragazzi, ma, di più, diano loro un punto di partenza per spingere i ragazzi “a caccia di
matematica”, cercando occasioni di collegamenti fra ciò che vedono per la strada intorno a loro e quello
che sentono dall’insegnante in classe. E la scommessa è riuscita: è chiaro che per creare delle buone
abitudini ci vorranno tempi molto lunghi, però è soddisfacente il fatto che comincino già ad arrivare dalle
scuole i primi contributi!
Come sono trattati i diversi temi? Si è già detto che il testo deve essere molto breve; questa
necessità nasce non solo dal fatto che ci si sta rivolgendo a un passante che non ha esplicitamente chiesto
di voler essere informato su questo fronte, ma anche dal fatto che i cartelli non possono essere grandi (per
esigenze dell’amministrazione comunale), e tuttavia sono in tre lingue (italiano, tedesco, inglese), dato che
nel territorio di Bolzano convivono lingue diverse. Ogni cartello comprende quindi un’immagine (o una
coppia di immagini) e un testo di circa 500 battute: poco più di una frase, che non può far altro che
richiamare l’attenzione su un particolare; le evidenti esigenze di approfondimento, sia dirette al passante
incuriosito, sia in particolare rivolte agli insegnanti trovano spazio invece in un sito
http://www.matematicaincitta.bz.it/ dove, per ciascuno dei dieci pannelli ubicati in città, si può trovare: il
testo del pannello stesso; la mappa con la sua posizione in città; le risposte a eventuali domande che il
pannello provocatoriamente pone al passante; un testo più lungo con qualche approfondimento ulteriore
e/o un rimando ad altri siti; e infine, quando l’argomento lo permette, la sottolineatura di agganci con la
matematica scolastica, particolarmente utili per un insegnante. E naturalmente, sul pannello in strada, la
presenza di un QR-code permette al passante di connettersi alla pagina corrispondente sul sito. Lo stesso
sito è anche il candidato naturale per raccogliere in futuro i contributi che – ne siamo certi, visti i primi
risultati – arriveranno numerosi dalle scuole.
E veniamo infine a illustrare quali temi sono stati scelti. I pannelli sono dieci e, seguendo l’ordine
con cui appaiono nel sito, i temi sono i seguenti:
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Le trecce. Lo spunto è una fontana con un elemento architettonico a treccia, assolutamente simile
a quello che si vede nel bretzel, il pane tipico di Bolzano.
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Grafi euleriani. Bolzano è sulla confluenza del fiume Talvera nel fiume Isarco, ed è quindi naturale
giocare con i suoi ponti per porre un problema analogo al famoso problema dei ponti di
Königsberg.
La somma dei primi n numeri dispari. Lo spunto per porre questo problema viene da alcune case
tipiche con una facciata “a scalini”.
La simmetria. Lo spunto è offerto dal tetto del Duomo, decorato con un mosaico che ha lo stesso
tipo di simmetria di un normale muro di mattoni.
La quarta dimensione. L’occasione viene in questo caso dal Museion, un edificio abbastanza
recente che ospita un museo d’arte moderna e la cui architettura richiama il diagramma di Schlegel
di un ipercubo.
Crescita esponenziale. Un pavimento a scacchi fuori dall’entrata laterale del Duomo permette di
richiamare la ben nota leggenda circa il premio in granelli di riso offerto all’inventore del gioco
degli scacchi.
Curvatura e torsione. Di fronte al Museion sono state costruite due passerelle (una per i pedoni e
una per le bici) che colpiscono per quanto sono “storte”: impressione che nasce dal fatto che la
curva centrale del ponte ha torsione non nulla.
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Geometria sferica. Una rosa dei venti ubicata sulla passeggiata lungo il fiume Isarco, e recante le
distanze da Bolzano (e le relative direzioni) per varie città europee dà lo spunto per qualche
provocazione legata alla geometria sferica.
Poliedri e numero di Eulero. In un parco, le strutture destinata all’arrampicata dei bambini sono a
forma di dodecaedro regolare: un’occasione per far notare che un pallone da calcio può essere
composto da 12 pentagoni e 20 esagoni e una pallina da golf da 12 pentagoni e qualche centinaio
di esagoni: questa ricorrenza del numero 12 non è casuale ma è legata al numero di Eulero.
Spirali. Lo spunto nasce dal confronto tra la spirale archimedea che si vede nel ricciolo barocco
sotto i balconi di alcuni palazzi di Bolzano e la spirale logaritmica che si trova invece nelle
conchiglie fossili, pure osservabili in altra zona della città.
(Maria Dedò)