Il benessere delle radici migliora con il compost

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Il benessere delle radici migliora con il compost
SPECIALE VIGNETO: GESTIONE SUOLO E RADICI
● SPERIMENTAZIONE PLURIENNALE NELLA DOC PIAVE
Il benessere delle radici
migliora con il compost
L’apporto di compost migliora la fertilità del suolo.
Dal confronto tra compost da letame bovino
e da sarmenti di potatura – distribuiti nell’interfila
e nel sottofila – emerge che le migliori
performance qualitative si ottengono
con il secondo localizzato nel sottofila
di F. Gaiotti, P. Marcuzzo,
D. Tomasi, N. Belfiore,
L. Lovat, F. Fornasier
G
razie alle strette e dinamiche
relazioni che instaurano con
il suolo, gli apparati radicali
regolano i regimi di nutrizione idrica e minerale della vite, assicurando una piena efficienza metabolica
e una completa attività fisiologica della
pianta. Rispetto ad altri fattori ambientali, quali il clima, il suolo è un sistema
notevolmente più complesso. Tra vite
e ambiente edafico (condizioni fisiche
e chimiche del terreno) vi è infatti un
continuo scambio di materia e di segnali, nel quale sono coinvolte radici,
microflora e microfauna del terreno. Il benessere degli apparati 2
radicali, e di conseguenza della
vite, nasce dallo stato di equilibrio tra le diverse componenti
dell’ambiente edafico (es. rapporto acqua/aria, tessitura/sostanza organica, funghi/batteri,
ecc.) e data la molteplicità dei
fattori coinvolti l’azione dell’uo-
mo può risultare estremamente incisiva, sia in senso positivo sia negativo.
Molto spesso anomalie nello sviluppo vegetativo della vite o produzioni
qualitativamente o quantitativamente
non soddisfacenti sono da ricondursi
a un ambiente edafico compromesso, incapace di garantire alla vite una
adeguata funzionalità radicale, indipendentemente dalla disponibilità di
elementi minerali.
In questi casi, l’analisi del suolo e
degli appartati radicali può aiutare a
spiegare sintomatologie difficilmente
interpretabili se l’osservazione viene
limitata esclusivamente alla parte aerea della pianta. Una moderna tecnica di gestione del suolo deve pertanto
basarsi su un’attenta valutazione delle
caratteristiche dello specifico ambiente edafico e soprattutto su una più approfondita conoscenza delle esigenze
della radice e dei fattori che possono
limitare il suo funzionamento.
L’importanza del mantenimento di
una buona aerazione nel terreno è una
nozione spesso non sufficientemente diffusa tra i viticoltori, soprattutto quando si coltivano suoli ricchi di
argilla con problemi di drenaggio, o
quando si impiegano in modo ripetuto macchine pesanti che compattano il terreno e ne compromettono la
struttura ( foto 1). In queste situazioni
una gestione poco attenta può portare all’instaurarsi di fenomeni di idromorfia e asfissia ( foto 2), che compromettono anche per periodi prolungati
la funzionalità radicale. Risulta quindi
fondamentale intervenire con lavorazioni profonde al centro del filare, rompere e arieggiare i binari di calpestamento delle ruote, lavorare in superficie l’intero interfilare e realizzare dei
drenaggi, per preservare una buona
fertilità fisica dei suoli. Queste operazioni hanno una tempistica di intervento ottimale, che si colloca nei due
mesi successivi alla caduta delle foglie.
I benefici dell’apporto
di compost al suolo
1
Foto 1 e 2 Il passaggio di macchine
operatrici pesanti su terreni mal drenati
e a bassa portanza provoca
la formazione di zone di compattamento
che sono all’origine di fenomeni
di asfissia radicale (foto 1). La vite
reagisce a condizioni di asfissia nel suolo:
si noti l’emissione di un palco radicale
secondario in posizione più superficiale
rispetto al palco principale (foto 2)
Accanto alle lavorazioni, buoni tenori di sostanza organica contribuiscono
a migliorare la struttura, la macroporosità, nonché la dotazione chimica e
microbiologica del suolo. In tale ottica,
l’impiego di compost può rappresentare una valida soluzione per contrastare
la progressiva perdita di fertilità che si
sta osservando in molti suoli italiani,
limitando i potenziali effetti negativi
sulle produzioni vitivinicole. L’uso del
compost in vigneto, inoltre, risponde
pienamente al crescente interesse verso
l’adozione di nuovi modelli viticoli sostenibili e a basso impatto ambientale,
che consentano di ridurre l’utilizzo di
fertilizzanti e altri input esterni, massimizzando il riciclo di sottoprodotti
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SPECIALE VIGNETO: GESTIONE SUOLO E RADICI
TABELLA 1 - Caratteristiche del vigneto
e del piano sperimentale
Varietà
Clone
Portinnesto
Anno di impianto
Forma di allevamento
Sesto di impianto
Cabernet sauvignon
ISV - FV5
3309C
2003
Guyot
2,2 x 0,9 m
Piano sperimentale
Schema a blocchi randomizzati,
con 4 tesi di 18 viti ciascuna,
ripetute in 3 blocchi
Tesi a confronto
• InSa: nell’interfila compost da sarmenti
di potatura (dose 4 t/ha, peso fresco);
• InLe: nell’interfila compost da letame
(dose 4 t/ha, peso fresco);
• SoSa: nel sottofila compost da sarmenti
di potatura (dose 4 t/ha, peso fresco);
• Test: testimone senza compost
Foto 3 Cumulo di compost da sarmenti di potatura
della vite pronto per la distribuzione in vigneto
della filiera agroalimentare. In vigneto, sullo sviluppo della biomassa radicale: Nardi et al., 2002). Non va poi scordata
per esempio, l’utilizzo del compost ot- medie concentrazioni di azoto nel suo- l’importante associazione radici-micortenuto con i sarmenti di potatura o con lo sono infatti favorevoli allo sviluppo rize-microorganismi utili (vedi Pseudoil materiale di risulta della vinificazio- radicale, mentre alte concentrazioni monas, Bacillus megaterium, Trichoderma,
ne può garantire una quota importante lo inibiscono (Robinson, 1994; Keller ecc.) che risultato tanto più efficace e
di restituzione di nutrienti alla pianta, e Koblet, 1995; Morlat, 2008; Baldi et intensa quanto più il suolo è ospitale.
arrivando a coprire fino al 50-60% dei al., 2010). Le tempistiche e la localizfabbisogni annuali, con medie produ- zazione della distribuzione (sottofila o
zioni (10-12 t/ha) ( foto 3).
nell’interfila) risultano altrettanto imI risultati di precedenti sperimenta- portanti, ma le conoscenze al riguardo
zioni ed esperienze in campo hanno sono ancora limitate. Recenti studi hanevidenziato molteplici effetti benefi- no, inoltre, dimostrato che la sostanza
Una ricerca condotta dal CRA-Vit di
ci dell’uso di compost sulle proprietà organica, in particolare gli acidi umici Conegliano (Treviso) ha testato l’utidel suolo, riportando miglioramenti in essa contenuti, possono favorire la lizzo di compost in vigneto, verificannella struttura fisica del terreno, nella proliferazione e l’allungamento radica- do nel corso di un quinquennio l’efcapacità di ritenzione idrica, nella do- le, con effetti positivi sulla biomassa fetto di ripetute somministrazioni di
tazione minerale e di sostanza orga- totale della pianta (Concheri et al., 1996; sostanza organica sulla fertilità del
nica (Passioura, 2002; Morlat
terreno, sugli apparati radie Chaussod, 2008). Quest’ulti- GRAFICO 1 - Contenuto di C ed N nella biomassa
cali e sulle risposte produtma, in particolare, essendo la microbica (BC, BN) e di C ed N estraibili
tive e qualitative della vite.
principale fonte di azoto per (WEOC, WEON) nelle diverse tesi a confronto
Lo studio ha inteso da un
la pianta e contenendo fino
lato confrontare due diverse
400
al 65% del fosforo totale pretipologie di compost (il prisente nel suolo, agisce come
mo prodotto da sarmenti di
350
un serbatoio di nutrienti, inpotatura, il secondo da leta300
fluenzando in modo determime bovino) e dall’altro verinante la vigoria e la produzioficare l’effetto della localiz250
ne del vigneto.
zazione del compost, con200
Quale elemento di scambio
frontando la distribuzione
tra suolo e pianta e organo
nell’intera interfila con quel150
adibito all’assorbimento degli
la localizzata nel sottofila.
100
elementi nutritivi, l’apparato
La prova, iniziata nel 2009,
50
radicale riflette per primo i
è stata condotta in un vignecaratteri del suolo e spesso in
to aziendale di Cabernet sau0
modo più evidente di altri orvignon sito nella zona della
BC
BN
WEOC
WEON
gani della vite. Le sperimendoc Piave (Veneto), area caInLe
SoSa
Test
InSa
tazioni finora condotte hanno
ratterizzata da una viticoltudimostrato che il contenuto di
ra intensiva e da un uso difPer le tesi a confronto vedi tabella 1.
elementi nutritivi, e in partifuso della meccanizzazione,
colar modo il quantitativo di Già dopo due anni di applicazione le tesi trattate
fattori che hanno contribuito
con i due tipi di compost hanno livelli significativamente
azoto apportato con il comnegli ultimi decenni alla ridusuperiori per entrambi gli elementi rispetto al testimone.
post, ha un ruolo primario
zione della fertilità dei suoli,
mg/g di s.s. suolo
Tipi di compost
e di localizzazione
a confronto
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GRAFICO 2 - Densità radicale a diverse profondità e distanze
dal filare nelle tesi trattate con compost e nel testimone
non trattato (1)
A - Profilo radicale a 40 cm
di distanza dal filare
ab
ab
b
n.s.
40-60
60-80
0
a
b
n.s.
a
b
a
20
20-40
n.s.
40-60
n.s.
60-80
80-100
40 60 80 100 120
N. radici/m2
InSa
InLe
Effetti sulle caratteristiche
del suolo
n.s.
0-20
Profondità (cm)
Profondità (cm)
20-40
80-100
B - Profilo radicale a 90 cm
di distanza dal filare
n.s.
0-20
ne radicale. Le risposte vegetative, produttive e i parametri qualitativi delle
uve sono stati valutati annualmente
alla vendemmia.
b b
b
b
b
b
0
SoSa
15
a
a
30 45 60
N. radici/m2
Test
75
90
Per le tesi a confronto vedi tabella 1.
(1) I profili radicali sono stati eseguiti scavando delle trincee a due diverse distanze dal filare
(40 cm, 90 cm) e contando le radici presenti a diversi intervalli di profondità del suolo. Dati
marzo 2014.
Per ciascun intervallo di profondità, i valori contrassegnati da lettere diverse sono
statisticamente differenti per p < 0,05; n.s. = non significativo.
Solo nelle tesi trattate con compost da sarmenti si riscontra un effetto positivo
sullo sviluppo delle radici (maggiore densità). La distribuzione nel sottofila
ha favorito lo sviluppo radicale: nella tesi SoSa si riscontra una maggiore densità
radicale, più in profondità e a maggiori distanze dal filare (B).
portando i contenuti di sostanza organica su livelli spesso inferiori all’1,5%
(Regione Veneto-Arpav, 2008).
Il vigneto presso il quale è stata eseguita la prova è caratterizzato da un
suolo a tessitura argillosa, con scheletro assente e drenaggio difficoltoso, quindi particolarmente sensibile al
compattamento. Le caratteristiche del
vigneto e del piano sperimentale della prova sono riassunti nella tabella 1.
A partire dal 2009 ogni anno il compost è stato distribuito in marzo e im-
mediatamente interrato alla profondità di 10 cm con una leggera fresatura
con erpice rotante. Alla fine del 2° e
del 5° anno di prova sono stati valutati gli effetti della concimazione sulle principali caratteristiche del suolo
(composizione chimica, contenuto in
biomassa microbica, attività microbica). Al termine della sperimentazione
(marzo 2014) sono stati eseguiti i profili
radicali secondo il metodo della trincea di Bhom (1979), per la determinazione della densità e della distribuzio-
Già dal 2° anno l’applicazione di entrambe le tipologie di compost (da letame e da sarmenti) ha evidenziato un
netto miglioramento delle caratteristiche chimiche e biologiche dei suoli. Tra
i vari parametri analizzati, i contenuti
di carbonio e azoto nella biomassa microbica (BC e BN) sono risultati significativamente più elevati nelle tesi con
compost rispetto al test. In particolare
il letame ha riportato i contenuti più elevati per entrambi gli elementi (grafico 1).
A ciò ha fatto riscontro anche l’aumento del carbonio estraibile (WEOC),
che è una frazione ritenuta molto disponibile per il metabolismo dei microrganismi. I risultati preliminari dei
campioni di suolo raccolti al termine
della sperimentazione (attualmente in
fase di analisi) confermano e rafforzano
quanto osservato al termine del 2° anno.
Le risposte degli apparati radicali
L’analisi dei profili radicali, eseguiti
dopo 5 anni dall’inizio della sperimentazione (grafici 2 A e B) ha evidenziato
un effetto positivo del compost sullo
sviluppo radicale solo per le tesi trattate con compost da sarmenti (InSa e
SoSa). Queste tesi hanno infatti riportato una densità radicale mediamente superiore al controllo in entrambi i
profili di suolo analizzati.
Confrontando le due modalità di distribuzione del compost da sarmenti
(sottofila e interfila), è emerso che l’applicazione nel sottofila ha favorito un
Foto 4 Sezione
dei profili radicali
di viti trattate
con compost
(a sinistra tesi
con compost
da sarmenti
distribuito
nel sottofila)
a confronto
con il test non
concimato (a destra).
Si noti la densità
e profondità radicale
nella tesi concimata
con compost
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maggiore sviluppo radicale. La tesi
SoSa ha infatti riportato una maggior
densità radicale, con radici in grado di
espandersi a maggiori distanze dal filare e più in profondità nel suolo (grafico 2 B). I risultati suggeriscono quindi
che, rispetto a una distribuzione del
compost su tutta la superficie dell’interfila, un’applicazione localizzata nel
sottofila può favorire un più efficiente utilizzo dei nutrienti da parte della
pianta, portando a un maggior investimento in biomassa radicale.
L’applicazione di compost da letame
(InLe) non ha influenzato significativamente né la densità né la distribuzione delle radici rispetto al controllo non trattato. Ciò può essere dovuto
agli elevati contenuti di azoto organico
nel suolo conseguenti alle ripetute applicazioni di letame compostato, che
oltre certi livelli possono avere un effetto inibitorio sulla crescita radicale
(Keller et al., 1995; Morlat, 2008). Questo porta a sottolineare l’importanza
delle corrette dosi di applicazione del
compost, soprattutto in funzione dei
quantitativi azotati in esso contenuti
e della più o meno pronta disponibilità di questo elemento per la pianta.
Risposte vegetative, produttive
e qualità delle uve
I dati raccolti hanno dimostrato un
effetto significativo del compost sia
sullo sviluppo vegetativo sia sulle performance produttive del Cabernet s.
(tabella 2). Nella media del quinquennio di studio, tutte le tesi concimate
hanno riportato produzioni superiori
del 15-24% rispetto al controllo.
L’applicazione di compost da sarmenti ha determinato un buon equilibrio vegeto-produttivo della pianta,
pertanto l’incremento della produzione non ha comportato effetti negativi
sulla qualità delle uve. Il compost da
letame ha stimolato una vigoria leggermente superiore, probabilmente a
causa della più rapida mineralizzazione dell’azoto distribuito con la concimazione e quindi di una più immediata e concentrata disponibilità di questo
elemento per la pianta. Al contrario, le
maggiori quantità di lignina presenti
nel compost da sarmenti hanno rallentato la sua trasformazione, diluendo nel tempo la disponibilità di azoto.
Da notare però che, come emerso
dalle analisi radicali, nella tesi con
apporto di letame l’incremento vegeto-produttivo della parte aerea non è
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TABELLA 2 - Effetto dei diversi trattamenti con compost su sviluppo
vegetativo, produzione e parametri compositivi delle uve
Tesi
InLe
InSa
SoSa
Test
Legno
potatura
(kg/vite)
Produzione
(kg/vite)
Indice
di Ravaz
(kg uva/
kg legno)
Zuccheri
(°Brix)
Acidità
(g/L)
Antociani
totali
(mg/kg uva)
1.1 a
0.8 bc
0.9 b
0.7 c
2.5 a
2.2 ab
2.6 a
1.9 b
2,3 b
2,8 a
2,9 a
2,7 a
21,0 b
21,4 b
21,2 b
21,8 a
7,4
7,3
7,3
7,0
1048 b
1277 a
1183 a
1312 a
Per ogni parametro, valori contrassegnati da lettere diverse sono statisticamente differenti
per p < 0,05. (dati medi 2009-2013).
InSa: nell’interfila compost da sarmenti di potatura (dose 4 t/ha, peso fresco); InLe:
nell’interfila compost da letame (dose 4 t/ha, peso fresco); SoSa: nel sottofila compost da
sarmenti di potatura (dose 4 t/ha, peso fresco); Test: testimone senza compost.
Il compost da sarmenti ha determinato un equilibrio vegeto-produttivo migliore
rispetto a quello da letame (legno di potatura inferiore) e un incremento
della produzione che non ha comportato effetti negativi sulla qualità delle uve
(antociani e zuccheri leggermente superiori).
stato supportato da un pari sviluppo
degli organi radicali. Questo può spiegare il leggero peggioramento osservato per alcuni parametri qualitativi delle uve (es. antociani e zuccheri).
Va quindi sottolineato che, oltre
all’equilibrio tra sviluppo vegetativo e
produzione, spesso facilmente valutabile con un’analisi visiva dell’apparato
aereo della vite, lo sviluppo equilibrato tra chioma e radici è prerequisito
fondamentale per assicurare buone
performance quali-quantitative. L’analisi degli apparati radicali risulta pertanto fondamentale per comprendere
le risposte della vite alle diverse pratiche colturali e di gestione del suolo
messe in atto dal viticoltore.
Migliori risultati
con il compost
da sarmenti nel sottofila
In sintesi, i risultati confermano la
possibilità di gestire in modo soddisfacente la concimazione del vigneto
tramite l’impiego di compost, contribuendo al contempo ad assicurare il
mantenimento delle proprietà del suolo necessarie alla produttività e alla
qualità del vigneto, grazie all’apporto
di sostanza organica. Tra le diverse
tecniche di distribuzione e tipologie di
compost testate, l’applicazione sottofila di compost ottenuto da sarmenti
è risultata la tecnica più efficace, in
grado di favorire un equilibrato sviluppo tra chioma e organi radicali, che
ha portato a incrementi produttivi e
qualità soddisfacenti. Buoni risultati
sono stati ottenuti anche con applica-
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zioni nell’interfi la, sebbene l’analisi
degli apparati radicali abbia indicato
una minore efficienza di utilizzo degli
elementi nutritivi apportati.
Alle dosi di impiego utilizzate nella presente sperimentazione (4 t/ha)
l’applicazione di compost da letame
ha comportato un elevato incremento
della dotazione organica nei suoli, determinando un aumento dello sviluppo
vegeto-produttivo che non è però stato
supportato da un pari sviluppo degli
apparati radicali. Questo squilibrio è
probabilmente riconducibile alle elevate concentrazioni di azoto nel suolo. Pertanto ulteriori sperimentazioni
saranno utili per ottimizzare le dosi,
che andranno riviste in senso diminutivo, e le tempistiche di applicazione
per questo tipo di ammendante.
Federica Gaiotti, Patrick Marcuzzo
Diego Tomasi, Nicola Belfiore
Lorenzo Lovat, Flavio Fornasier
CRA-Vit - Centro di ricerca per la viticoltura
Conegliano (Treviso)
CRA-RPS Gorizia
Si ringraziano l’Azienda Cescon Giuseppe
e Antonella per aver messo a disposizione
i vigneti e l’azienda Rampazzo Giovanni
di Campodoro (Padova) per aver fornito
il compost da letame.
Per commenti all’articolo, chiarimenti
o suggerimenti scrivi a:
[email protected]
Per consultare gli approfondimenti
e/o la bibliografia:
www.informatoreagrario.it/
rdLia/15ia06_7827_web
SPECIALE VIGNETO: GESTIONE SUOLO E RADICI
● ARTICOLO PUBBLICATO SU L’INFORMATORE AGRARIO N. 6/2015 A PAG. 43
Il benessere delle radici
migliora con il compost
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